A Brindisi il commissario Errigo illustra al ministro dell’Ambiente situazione Sin Crotone

Il Commissario Straordinario Delegato del Sin di Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria, Emilio Errigo, ha illustrato al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, lo stato della Bonifica del Sin di Crotone.

Ciò è avvenuto a Brindisi, a margine della cerimonia di fine lavori per la messa in sicurezza e la bonifica dell’Area “Micorosa”, all’interno del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Brindisi.

L’evento, organizzato da Sogesid S.p.A., società di ingegneria ambientale “in house” delle amministrazioni centrali dello Stato, ha visto la partecipazione del proprio presidente Roberto Mantovanelli, dell’amministratore delegato Errico Stravato e, in qualità di relatore, di Enrico Brugiotti, direttore dei complessi lavori di ingegneria ambientale eseguiti a Brindisi e attualmente impegnato nei lavori di bonifica a Taranto.

Presenti il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna e la vicepresidente della Provincia di Brindisi Antonella Vincenti.

All’evento hanno presenziato anche il vicepresidente della Commissione Antimafia Mauro D’Attis, l’amministratore delegato di Eni Rewind Paolo Grossi, l’amministratore delegato di Semataf S.r.l Vincenzo Massari.

Il Ministro Fratin, infatti, che segue costantemente e con particolare interesse, la storica problematica del Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Crotone, ha auspicato di poter raggiungere in tempi brevi e senza altri impedimenti, alla totale bonifica delle aree contaminate a terra e a mare.

Il Commissario ha voluto illustrare alla più alta carica istituzionale ambientale, la situazione attuale, in continua positiva evoluzione, sottolineando l’estrema disponibilità e la leale cooperazione dimostrata in questi mesi dal presidente della Regione Calabria insieme ai dirigenti del dipartimento Territorio ed Ambiente, dal presidente della Provincia di Crotone, dal sindaco del Comune pitagorico e dai vertici di Eni Rewind; tra pochi mesi avranno inizio i lavori di bonifica e i successivi interventi di recupero e ripristino ambientale delle aree contaminate.

Il Generale Errigo ha poi sottolineato che la questione ambientale del Sin di Crotone non può limitarsi ad essere una problematica “locale” ma che questo delicato progetto di bonifica deve necessariamente diventare di strategico interesse nazionale per lanciare un segnale di concreto e positivo sviluppo economico e sociale per tutta la Calabria. (rrm)

La consigliera Straface: Avvio piano di Bonifica Sin Crotone punto di non ritorno storico, politico e culturale

Per la consigliera regionale Pasqualina Straface, «l’avvio del piano di bonifica del Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Crotone, una miniera archeologica, ambientale e turistica ereditatasi intatta per secoli e letteralmente compromessa da decenni di rifiuti e veleni industriali e scellerate politiche di Stato, rappresenta e deve rappresentare anzi tutto un punto di non ritorno, storico, politico e culturale, rispetto alla necessaria presa di coscienza sociale della oggettività e della gravità del danno arrecato ad un’intera regione».

«Perché con l’inquinamento massiccio dell’area dell’antica Kroton insieme ai danni pesantissimi arrecati alla terra ed all’ambiente di quel territorio, è stata inquinata tutta l’immagine e la riconoscibilità magnogreca della Calabria», ha detto ancora Straface, sottolineando come «l’attenzione, la responsabilità e l’impegno concreto e senza precedenti messo in campo dal Presidente e dalla Giunta Occhiuto per riportare salute e bellezza nella terra in cui Pitagora elaborò il famoso Teorema, sanciscono il definitivo superamento anche politico e ideale di una fase storica, quella della scelta dell’industria pesante per una regione che avrebbe dovuto essere preservata per la sua biodiversità, che dovrà essere spiegata alle nuove generazioni nei libri di scuola come uno degli ennesimi errori nazionali commessi a danno del Mezzogiorno dai quali però ripartire per ricostruire eco-sostenibilità, qualità della vita e competitività nazionale ed internazionale di questa terra».

«Il lavoro di Bonifica che vede al centro ora il territorio crotonese è molto complesso – ha ricordato –. Dopo appena 9 mesi di attività, il report del piano di interventi del commissario Errigo, nominato a settembre 2023, restituisce un quadro quasi incredibile. È stata perimetrata a terra un’area pari a circa 884 ettari e un’altra a perimetrata a mare pari a circa 1.448 ettari (compresa l’area portuale). E nelle diverse aree censite, anche e soprattutto nella cosiddetta macro area di Crotone che include aree pubbliche e private è stato scoperto un vero e proprio vaso di Pandora, con migliaia di ettari di terra e di acque contaminate ed i cui rifiuti tossici e pericolosi, con particolare attenzione ai materiali contenenti amianto e altre sostanze nocive, dovranno essere rimossi, stoccati e messi in sicurezza in siti ad hoc la cui individuazione, anch’essa complessa, è in corso».

«Per conseguire il miglior risultato possibile  – ha aggiunto – e nei tempi previsti ha richiesto di potersi avvalere di unità altamente specializzate dell’Esercito chiamate a analizzare e bonificare le aree ricadenti nel SIN qualora ve ne fosse la necessità. Il gennaio scorso è stata firmata inoltre una convenzione per il supporto tecnico specialistico con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal)».

«Sulla bonifica epocale di Crotone – ha concluso Straface – la determinazione e l’autorevolezza del Presidente Occhiuto e la coerenza di obiettivi condivisa con il Governo nazionale stanno restituendo alle popolazioni non solo calabresi ma meridionali il senso di quel patto di fiducia tra istituzioni e comunità locali che mai come in passato fonda la sua credibilità durevole sulla capacità delle classi politiche di rispettare e promuovere la qualità della vita, il fondamentale diritto alla salute e, quindi, quello alla felicità ed all’autodeterminazione delle popolazioni nella loro terra». (rrc)

Bonifica Sin Crotone, Muraca (PD): Manterremo alta l’attenzione

«Rimarremo vigili sul tema per evitare che si possa verificare qualsiasi tipo di imprevisto in ordine ad una bonifica che la cittadinanza di Crotone aspetta ormai da lunghissimo tempo e che deve svolgersi in massima sicurezza e senza alcun rischio per la salute pubblica». È quanto ha dichiarato Giovanni Muraca, consigliere regionale del Pd, al termine dell’audizione del commissario straordinario Emilio Errigo sul futuro del Sin di Crotone.

Il Commissario Errigo ha assicurato che sono in valutazione tutte le soluzioni possibili per smaltire i rifiuti pericolosi fuori dal comprensorio del Comune pitagorico e fuori dalla Calabria attraverso siti idonei e aziende di smaltimento altamente specializzate. Le ricerche si stanno svolgendo sia in Italia che all’estero, anche se ancora non hanno avuto esito positivo.

«I cittadini e le cittadine di Crotone hanno diritto – in questo momento più che mai – di essere tutelati e inseriti in percorsi di screening – ha dichiarato Amalia Bruni – affinché eventuali patologie causate dai rifiuti tossici possano essere prese in tempo e gestite attraverso cure adeguate.  Se c’è una fetta di popolazione che rischia più di altri, la Regione ha il dovere e l’obbligo di farsene carico». (rrc)

 

La precisazione del Commissario Errigo sulla richiesta di intervento dei Carabinieri per il Sin di Crotone

Il Commissario Straordinario Delegato prof. gen. (ris) Emilio Errigo, al fine di evitare interpretazioni personali e comunicazioni erronee, potenzialmente dannose, fornite agli organi di informazione, ha reso pubblico il testo integrale della richiesta di intervento del Comando Unità Forestali, Ambientali, Agroalimentari dei Carabinieri.

Ad oggi, sono ancora in corso di svolgimento le puntuali e importanti attività informative di verifica richieste da questa realtà Commissariale sul possibile destino, in Italia o all’estero, di quei rifiuti pericolosi e tossici, abbancati ed esposti ad ogni avversa condizione metereologica, a ridosso del mare, da oltre 30 anni.

Questa informativa, formulata all’Arma dei Carabinieri, fa seguito e integra, altre specifiche e reiterate attività informative, già richieste e riscontrate nei mesi scorsi, da parte di Eni Rewind S.p.A. e dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Ispra -Snpa) – attraverso il Centro Nazionale Rifiuti e dell’Economia Circolare.

Queste concrete azioni amministrative e operative, sono finalizzate alla risoluzione della storica problematica ambientale con seri riflessi per la salute pubblica, riguardanti le aree territoriali, marittime e portuali rientranti nel Sin di Crotone e rappresentano, la realtà attuale, scevra da proclami e affrettate e improprie conclusioni.

Il testo

Nell’ambito del procedimento di bonifica di specifiche aree industriali dismesse (ex Pertusola, ex Fosfotec, ex Agricoltura), di competenza del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, sono emerse difficoltà circa l’individuazione di discariche per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, rifiuti pericolosi con Tenorm senza amianto e rifiuti pericolosi con Tenorm e amianto.

Per una esatta classificazione dei rifiuti e relativi codici Eer, si allega nel seguito un quadro sinottico, estrapolato dal documento trasmesso da Ispra, con nota prot. n. 0028800/2024 del 23.05.2024, Richiesta di informazioni e dati utili alla formazione del processo decisionale del Commissario Straordinario Delegato, su richiesta dello scrivente, avanzata con nota prot. CSIN-U-0066 del 20/05/2024, nel quale viene riportata, tra l’altro, la tipologia dei rifiuti con i relativi codici Eer, provenienti dalla bonifica del sito ENI, compresi i rifiuti non pericolosi

Si richieste l’intervento in esercizio di avvalimento, con ogni ravvisata necessità e urgenza che la problematica con alto pericolo per la salute e sicurezza pubblica rappresenta, ai sensi e per gli effetti di cui al citato Dpcm del 14 settembre 2023, delle Componenti Specializzate dell’Arma dei Carabinieri, al fine di eseguire delle verifiche in situ, finalizzate ad accertare la concreta disponibilità e la reale capacità ricettiva, delle discariche autorizzate a ricevere i predetti rifiuti (rifiuti pericolosi, rifiuti pericolosi con Tenorm senza amianto e rifiuti pericolosi con Tenorm e amianto).

Per lo stesso fine, si chiede di voler accertare, se le discariche individuate siano autorizzate o autorizzabili in diritto, per ricevere rifiuti con presenza di materiali Tenorm, contenenti radionuclidi, (artt. 20 e 26 del D.lgs. 101/2020, art. 23 della Direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio, del 5 dicembre 2013)

Tali verifiche dovrebbero essere eseguite, nel rispetto del principio giuridico di diritto Comunitario, dell’Unione Europea e Nazionale della vicinitas, sul territorio nazionale e, limitatamente ai rifiuti pericolosi con Tenorm e pericolosi con Tenorm e amianto, anche in territorio estero, interessando, se ritenuto necessario, anche gli organismi di informazione e sicurezza nazionale e organi collaterali esteri, a partire dagli Stati confinanti, ovvero più facilmente e tempestivamente raggiungibili, anche via mare

Per quanto sopra esposto, si chiede a Codesto Alto Comando dell’Arma dei Carabinieri, di voler comunicare, con ogni consentita urgenza, al termine dell’attività accertativa e di informazione, l’elenco completo degli impianti risultanti autorizzati a ricevere i rifiuti di cui trattasi, unitamente alle residue capacità ricettive, ivi comprese le discariche autorizzate o autorizzabili a ricevere rifiuti con o senza Tenorm e/o amianto, presenti in territorio nazionale ed estero, secondo quanto sopra indicato(rkr)

Lavorare una soluzione davvero praticabile per la bonifica del Sin di Crotone

di STEFANO CIAFANI, ANNA PARRETTA E ROSARIA VAZZANO  – Il risanamento del Sito di interesse nazionale di Crotone, incluso nel Programma nazionale di bonifica con il Decreto Ministeriale del 26 novembre 2002, registra ventennali ingiustificabili ritardi che la comunità crotonese non è più disposta ad accettare. La complessità delle operazioni di bonifica e la farraginosità della gestione delle Conferenze dei servizi al Ministero dell’ambiente e della Sicurezza energetica hanno portato ad accumulare ritardi su ritardi, di cui purtroppo hanno tratto vantaggio i responsabili della contaminazione, a partire dalle aziende che fanno capo ad Eni, che in questo modo hanno visto diluirsi nel tempo le ingentissime spese da affrontare per far rientrare tutti i parametri ambientali nelle matrici suolo e acqua nel Sin, ad oggi ancora fuori legge.

I ritardi accumulati hanno protratto nel tempo la presenza dell’inquinamento nel territorio crotonese, l’esposizione agli inquinanti da parte della cittadinanza e delle lavoratrici e dei lavoratori nell’area oggetto di bonifica, con evidenti risvolti epidemiologici, e hanno rallentato ogni ipotesi di reindustrializzazione. Come già avvenuto nel passato in altre aree all’interno del Piano nazionale di bonifica, come ad esempio a Manfredonia in Puglia o nel Casertano in Campania, i ritardi nella bonifica e l’inazione delle istituzioni regionali e locali hanno fatto fallire progetti di nuovi insediamenti produttivi nelle stesse aree da risanare senza consumare nuovo suolo.

Ci sono esperienze molto innovative di nuovi insediamenti produttivi realizzati in siti bonificati, come è avvenuto ad esempio ad Adria (RO) in Veneto o a Porto Torres (SS) in Sardegna, dove sono state realizzate nuove bioraffinerie, con innovativi cicli produttivi della filiera della chimica verde, unici sul panorama internazionale. Un altro investimento molto importante in corso di realizzazione nel meridione d’Italia è quello relativo alla fabbrica di produzione di pannelli fotovoltaici nell’area industriale di Catania in Sicilia, dove entro fine anno sarà operativo il più grande impianto d’Europa di questo tipo. Sempre nell’area industriale catanese, la cosiddetta Etna Valley, si realizzerà una nuova fabbrica di produzione di carburo di silicio per la filiera dei chip dei computer.

Come contribuire a sbloccare la bonifica, attività su cui sta lavorando il Commissario straordinario gen. Emilio Errigo? Innanzitutto, occorre abbassare i toni dell’animatissimo dibattito che finalmente è partito nella città di Crotone: quando negli anni ’90 combattevamo contro l’inquinamento industriale, vent’anni fa presentammo in città il nostro dossier nazionale “La chimera delle bonifiche”, nel 2021 organizzammo una tappa di Goletta Verde dedicata alla bonifica del SIN, non erano così numerose le voci che intervenivano sul tema. Si tratta di un dibattito che è monopolizzato però da un’unica soluzione, quella dell’esportazione dei rifiuti della bonifica fuori da Crotone e dalla Calabria, che rischia di essere di difficile realizzazione e di fatto, allunga ancora i tempi della Bonifica.

A nostro avviso è necessario riconoscere che non ci sono attualmente  territori in Italia disponibili a smaltire i rifiuti derivanti dall’auspicata bonifica di Crotone: perché a Gela, nel siracusano, nel brindisino, in Sardegna, Lombardia o Veneto, solo per fare alcuni esempi, dovrebbero ospitare i rifiuti dalla Calabria, quando anche in quei territori ci sono bonifiche in ritardo di realizzazione, con produzione dei rifiuti dalle attività di risanamento che aumenteranno quando finalmente decolleranno le bonifiche anche lì? Continuare a invocare questa soluzione a Crotone, aumenterà i ritardi della bonifica, con conseguente dilatazione dei tempi e delle spese ingenti che invece i responsabili dell’inquinamento, a partire da Eni, devono affrontare fino all’ultimo centesimo di euro.

Si può allora, ribaltare il ragionamento a favore della collettività: se la soluzione è quella di una discarica interna all’area industriale, di servizio, che allora risponda a due requisiti: che sia dedicata esclusivamente ai rifiuti prodotti dalle attività di bonifica del Sin; che la sua gestione sia pubblica, magari con intervento commissariale, come del resto sta avvenendo ad esempio nella discarica di Malagrotta a Roma o nell’area ex SGL Carbon ad Ascoli Piceno nelle Marche, dove gli interventi di bonifica sono in corso grazie all’intervento della struttura del Commissario unico per la bonifica delle discariche, presieduta dal gen. Giuseppe Vadalà, operativa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma?

Legambiente dagli anni ’90, in tutta Italia, sostiene che le necessarie bonifiche debbano essere realizzate in via prioritaria con interventi in situ, senza spostare il problema da altre parti, soluzione che renderebbe felici sicuramente i trasportatori e quelli che da sempre definiamo “i signori delle discariche”, la cui storia vorremmo lasciare solo al passato inquinante della gestione dei rifiuti del nostro Paese. Per la bonifica del Sin di Crotone non vogliamo che si realizzino nuove discariche in provincia, fuori dall’area industriale – e a tal proposito Legambiente ribadisce il suo no, più volte espresso, alla realizzazione della discarica di Giammiglione – e diciamo no anche all’ampliamento di discariche esistenti nel crotonese, come nel resto della Calabria, perché è una soluzione che crea solo ulteriori danni al territorio, come dimostra anche il caso dell’impianto di Scala Coeli (CS). A un anno dallo sversamento del percolato nel torrente Nicà, al centro delle nostre denunce, prima e dopo questo terribile evento, siamo ancora in attesa dell’intervento della Regione per arrivare alla revoca dell’autorizzazione.

Legambiente auspica quindi una rapida soluzione nella Conferenza dei servizi presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, che non apra alla soluzione di nuove discariche fuori dal Sin, paventando ipotesi, come quella di Giammiglione, che più e più volte è stata rispedita al mittente, o all’ampliamento di quelle esistenti – come è già accaduto negli anni precedenti nel silenzio collettivo, e chiede alle istituzioni locali e regionali, a quelle religiose, alle organizzazioni attive sul territorio, da quelle datoriali a quelle sindacali, dagli ordini professionali alle associazioni di cittadini, di lavorare per una soluzione davvero praticabile per la bonifica del Sin, per non dare ulteriori alibi a Eni per non fare la bonifica e per creare le condizioni per una nuova industrializzazione fatta di impianti e cicli produttivi innovativi, con prodotti all’avanguardia.

Vogliamo che Crotone diventi una delle nuove capitali italiane della transizione ecologica, per garantire alle ragazze e ai ragazzi crotonesi la possibilità di scegliere se restare nel loro territorio o se andare nelle regioni del Nord o all’estero. Possibilità che ad oggi non è, colpevolmente, garantita a nessuna e nessuno di loro. Fermiamo questa emorragia di giovani energie iniziando e concludendo in tempi brevi la bonifica, come si fa in modo ordinario negli altri paesi industrializzati del G7, recentemente riunitisi in Puglia, e non da noi. (sc,ap,rv)

Il Comitato “Crotone ci mette la faccia” incontra i commissari Errigo e Brambilla

Si è parlato di salute e, in particolare sui numeri, sull’incidenza e sulle conseguenze, delle gravi patologie oncologiche derivanti dalla contaminazione storico ambientale del territorio, nel corso dell’incontro svoltosi nel Palazzo della Provincia di Crotone, tra il commissario straordinario per la Bonifica del Sin di Crotone, gen. Emilio Errigo, il commissario dell’Asp di Crotone, Antonio Brambilla e una delegazione del comitato Crotone ci mette la faccia, accompagnati e sostenuti nelle avversità della vita, dalla presidente, Tina de Raffele.

Un confronto rispettoso, sincero e partecipato, richiesto ai due Commissari Straordinari dalla presidente Tina De Raffele, la quale, insieme alle altre rappresentanti del comitato presenti all’incontro, si batte da anni per la difesa dell’ambiente salubre e della salute dei cittadini, che hanno patito sofferenze immaginabili e ancora oggi, soffrono di malattie dovute alle pressioni ambientali presenti nell’area SIN.

Il Generale Errigo ha evidenziato l’urgenza della bonifica delle aree contaminate da rifiuti pericolosi e non, per limitare e rimediare ai problemi sanitari e ambientali di Crotone.

Durante il dialogo costruttivo è stato sottolineato che questa problematica è di fondamentale importanza per la città e che è necessario agire tempestivamente, nei tempi tecnici più brevi consentiti, per ridurre l’alto grado l’alto di “esposoma” a cui sono sottoposti gli abitanti di Crotone. 

Il Commissario Brambilla, noto per la sua sensibilità e attenzione verso queste problematiche, per la sua specifica alta formazione medico – sanitaria e la lunga attività professionale, ha ribadito piena disponibilità da parte dell’Asp della Provincia di Crotone, a collaborare in iniziative comuni per giungere, nella massima trasparenza e nel minor tempo possibile, ad una lettura obiettiva e comparata dei dati attualmente in via di elaborazione sui malati oncologici con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise per una duratura e reale diminuzione dell’incidenza tumorale nella popolazione della città e della provincia di Crotone. (rkr)

Il commissario Errigo chiede l’intervento urgente delle Componenti Specializzate dei Carabinieri

Eliminare le non più rinviabili criticità venutesi a creare con la storica presenza dell’enorme quantitativo di rifiuti (stimati in oltre un milione di tonnellate) attualmente giacenti in aree private, ora di proprietà di Eni Rewind S.p.A. e già di proprietà di Edison S.p.A. situate in prossimità della fascia costiera marittima e fluviale, adiacenti la foce del fiume Esaro, nelle immediate vicinanze della riva del mare della Città di Crotone, rientranti nel Sito contaminato di Interesse Nazionale di Crotone – Cassano e Cerchiara di Calabria. È questo il motivo per cui il commissario straordinario per la bonifica del Sin di Crotone, gen. Emilio Errigo, ha richiesto l’intervento delle Componenti Specializzate dell’Arma dei Carabinieri.

Tale intervento, mira a movimentare e trasferire in impianti di trattamento e in idonee discariche autorizzate, l’enorme quantitativo di rifiuti dei quali, circa il 49% sono classificati come “speciali non pericolosi”, il 35%, come “pericolosi contaminati da metalli pesanti” e il 16 %, come “speciali pericolosi con e in assenza di Tenorm e Amianto”; parte di questi rifiuti infatti, è da ritenersi altamente pericoloso perché correlato all’esposoma a cui sono esposti i cittadini e i residenti di Crotone.

Risolvere e superare questa situazione di stallo pluridecennale, è fondamentale per la difesa, tutela, salute e sicurezza pubblica, dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi a beneficio delle generazioni future.

La richiesta di intervento della Forza Armata e di Polizia dell’Arma dei Carabinieri è finalizzata all’individuazione fuori dal territorio della Regione Calabria, di idonei impianti di trattamento e di discariche autorizzate a trattare i rifiuti presenti in area Sin; sul territorio nazionale relativamente a quelli idonei al conferimento dei rifiuti pericolosi e, limitatamente ai rifiuti speciali pericolosi contenenti Tenorm e Amianto, anche sul territorio estero, avvalendosi per tali ricerche , degli organismi di informazioni e sicurezza nazionale e  degli organi collaterali esteri.

Tale richiesta, segue e completa il percorso informativo voluto dal Commissario Straordinario che già nei mesi scorsi ha richiesto ad Ispra, la formulazione e l’invio di un questionario ai gestori nazionali di impianti e discariche autorizzate per conoscere e confermare i possibili destini dei rifiuti Sin.

Tutte le previste procedure amministrative in attività di coordinamento e cooperazione a somma positiva sono realizzabili grazie alla fattiva, concreta, sostanziale e importante collaborazione da parte dei vertici della Società Eni S.p.A., dall’Amministratore delegato, dirigenti e funzionari di Rewind S.p.A., da Edison S.p.A., e lavorando in stretta sinergia con il competente Dipartimento e le competenti Direzioni Generali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria, dei competenti Uffici preposti alla tutela e salvaguardia dell’ambiente della Provincia e del Comune di Crotone, con l’avvalimento della Società pubblica di ingegneria ambientale Sogesid S.p.A., dell’ Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente (Ispra), del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Snpa), e dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal).

Delle azioni svolte e delle procedure amministrative in corso, sono costantemente e doverosamente informate, le Autorità nazionali dei Ministeri competenti, l’Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, l’Autorità Provinciale della Prefettura – Ufficio Territoriale di Governo di Crotone, le competenti Autorità Sanitarie della Regione Calabria, della Provincia e del Comune di Crotone.

La corretta informazione e una trasparente comunicazione ai cittadini è garantita dalla puntuale copertura mediatica degli organi di informazione e della stampa locali, provinciali, regionali e nazionali. (rkr)

 

Il commissario Errigo: Pieno sostegno a iniziative per il rilancio di Crotone e della sua Provincia

Il commissario straordinario per la bonifica del Sin di Crotone, Emilio Errigo, ha annunciato che «sosterrò, finanziariamente, tutte iniziative utili per il rilancio di Crotone e della sua Provincia».

Errigo, infatti, ha accolto favorevolmente le proposte relative alle nuove opere di bonifica portuale e riqualificazione della fascia costiera adiacenti le infrastrutture del Porto di Crotone.

Da qui la volontà di sostenere «tutte le iniziative messe in atto dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, l’Ammiraglio Andrea Agostinelli e dalla Segreteria Tecnica del Segretario Generale guidata dal dott. Alessandro Guerri, favorendo ogni intervento di riparazione e riqualificazione ambientale coinvolgendo, se necessario, gli esperti della Società Pubblica di Ingegneria Ambientale Sogesid S.p.A., di Ispra e di Arcal che già operano nel Sin di Crotone anche stipulando atti di intesa, cooperazione e concertazione economicamente valorizzanti delle aree fronte mare e marittime rientranti nel perimetro del Sin per il bene e il benessere dei cittadini di Crotone». (rkr)

La precisazione del Commissario Errigo su ripartizioni e somme destinate per il Sin di Crotone

Il commissario straordinario per la bonifica del Sin di Crotone, gen. Emilio Errigo, per una «doverosa e corretta informazione istituzionale» ha reso nota la ripartizione e trasmissione delle somme destinate al Commissario Straordinario a seguito della sentenza del tribunale di Milano n.2536 del 28 febbraio 2012.

Un atto fatto anche per «dirimere ogni erronea interpretazione o incomprensione», ponendo, così, a conoscenza che l’articolo 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 giugno 2016, ha previsto l’istituzione di una contabilità speciale intestata al Commissario Straordinario delegato a coordinare, accelerare e promuovere la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sito contaminato di Interesse Nazionale di Crotone – Cassano e Cerchiara, nella quale confluiscono le somme liquidate per il risarcimento del danno ambientale a favore dell’amministrazione dello Stato, che sono state riassegnate al Ministero dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare (ora Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), per un importo di euro 70.849.885, 00 dopo la Sentenza del Tribunale di Milano n.2536 del 28 febbraio 2012.

Con i successivi decreti del Ministero dell’Ambiente e tutela del territorio e del Mare, n.590 del 18 dicembre 2015, n.596 del 22 dicembre 2015 e n. 487 del 17 novembre 2016, sono stati impegnati complessivamente euro 70.849.885,00 a favore della contabilità speciale del Commissario Straordinario.

Con successivo DM ambiente, del 6 dicembre 2016, n.529, sono stati trasferiti in favore del Commissario Straordinario, pro tempore, nominato con DPCM 28 giugno 2016, sulla contabilità speciale allo stesso intestata, complessivi euro 35.424.942,50.

Per maggiore precisione e chiarezza informativa pubblica, con decreto del Ministero dell’ambiente e tutela del territorio e del mare 24 novembre 2017, n.509, è stato approvato l’atto di transazione sottoscritto in data 24 ottobre 2017, tra il citato Ministero e la società Syndial S.p.A., in base al quale sono stati trasferiti a quest’ultima società, la somma di euro 4.504.334,34, a valere sulle somme già impegnate dal Ministero ambiente, con il decreto n.590 del 2015.

In ragione di quanto sopra esposto e dettagliato, residuano ancora sulla contabilità speciale intestata al Commissario Straordinario Delegato in carica, 30.920.608,16 euro. Questa cifra, sommata a quella di circa 35.424.942,50 di euro, già destinata alla contabilità speciale del precedente Commissario Straordinario, assomma a circa 65.130.087,45, cifra totalmente impegnata nel Piano degli Interventi, presentato pochi giorni fa.

Si ritiene così, di aver motivato ampiamente le cause e le regolari poste di impiego delle somme assegnate provenienti dalla sentenza di condanna di risarcimento emessa dal Tribunale di Milano n. 2536 del 28 febbraio 2012 e comunque dettagliate anche nel Dpcm 14.09.2023 di nomina del Commissario Straordinario. 

Nel Dpcm viene decretato che il prof. gen. (ris) Emilio Errigo «è nominato Commissario straordinario delegato a coordinare, accelerare e promuovere la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel sito contaminato di interesse nazionale di Crotone Cassano e Cerchiara, ai sensi e con i poteri di cui all’articolo 4ter del decretolegge n. 145 del 2013 e dell’articolo 20 del decreto- legge n. 185 del 2008».

«L’incarico decorre dalla data del presente decreto ed ha durata biennale, prorogabile per un ulteriore anno nelle ipotesi di mancato completamento nei termini previsti, per causa non imputabile alla struttura commissariale, delle finalità di cui al comma 1» e, in questo mandato, i suoi compiti sono: «attua, secondo le procedure previste dalla normativa nazionale e comunitaria vigente, gli interventi di cui all’articolo 1 e ne cura le fasi progettuali, la predisposizione dei bandi di gara, l’aggiudicazione dei servizi e dei lavori, la realizzazione, la direzione dei lavori, la relativa contabilità e il collaudo, garantendo la congruità dei costi in ogni fase procedimentale; b) presenta al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, entro sei mesi dalla data del presente decreto, il piano degli interventi identificati dal codice unico di progetto e corredati dal relativo cronoprogramma».

«Invia al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, a cadenza semestrale, una relazione, anche ai fini della valutazione della parte variabile del compenso, corredata da opportuna documentazione, sull’attività svolta, sulle iniziative adottate e di prossima adozione, anche in funzione delle criticità rilevate nel corso del processo di realizzazione degli interventi di sua competenza».

«Il Commissario straordinario delegato, in deroga a quanto stabilito dal citato decreto legislativo n. 152 del 2006 e, limitatamente ai profili di competenza, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e dei vincoli derivanti dall’ordinamento europeo, esercita le funzioni ordinariamente attribuite al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica dalle seguenti disposizioni normative, contenute nel decreto legislativo n. 152 del 2006».

«Per lo svolgimento delle attività di cui all’articolo 2, il Commissario di cui all’articolo 1 subentra nella contabilità speciale intestata al Commissario straordinario delegato, aperta ai sensi dell’articolo 3, comma 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 giugno 2016» e, inoltre, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, «provvederà al trasferimento delle ulteriori risorse, pari a complessivi euro 30.920.608,16, con due quote, pari al 50% ciascuna, sulla base dello stato di avanzamento degli interventi programmati dal Commissario straordinario e subordinatamente alla reiscrizione delle somme sul bilancio ministeriale».

«Per le attività connesse alla realizzazione degli interventi – si legge nel Dpcm – il citato Commissario straordinario è autorizzato ad avvalersi, senza oneri aggiuntivi rispetto alle risorse di cui ai commi 1 e 2, degli enti vigilati dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, di società specializzate a totale capitale pubblico, dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Calabria, delle pubbliche amministrazioni centrali (Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche), delle Forze Armate e di Polizia, per la tutela dell’ambiente, biodiversità e degli ecosistemi, e delle amministrazioni territorialmente competenti, eventualmente subentrando nei rapporti di avvalimento già instaurati dal precedente Commissario straordinario delegato, subentrando nei rapporti attivi e passivi posti in essere dal predecessore».

Viene evidenziato, poi, come «i provvedimenti e le ordinanze emesse dal Commissario straordinario, in ogni caso, non possono comportare oneri privi di copertura finanziaria e determinare effetti peggiorativi sui saldi di finanza pubblica». (rkr)  


 

 

Il commissario Errigo presenta al ministero dell’Ambiente il piano di interventi per bonifica Sin Crotone

Il commissario straordinario, gen. Emilio Errigo, presenta oggi alla Direzione Generale Bonifiche dei Siti di Interesse Nazionale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a Roma, il Piano definitivo degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sito contaminato di Interesse Nazionale (Sin) di Crotone – Cassano e Cerchiara di Calabria.

Inizia così ufficialmente e formalmente, la più importante e fondamentale delle procedure amministrative della prevista e pianificata attività di bonifica delle aree delle quali si dovrà direttamente interessare e fare carico per legge, il Commissario Errigo.

Si dà corso così, ufficialmente e concretamente, in esecuzione della emessa e definitiva sentenza di condanna datata 2012, di Eni Syndial S.p.A. (oggi Eni Rewind S.p.A.), dopo ben dodici lunghi anni di ritardo, alla fase esecutiva della realizzazione di opere e interventi pianificati e presentati al Mase dal Commissario Straordinario Delegato di Governo.

A seguire saranno attivate le procedure di gara per appaltare e consegnare le aree per le fasi esecutive dei progetti dei lavori pubblici di bonifica delle aree contaminate e gli interventi di riparazione e riqualificazione del danno ambientale che sono stati ritenuti prioritariamente necessari e urgenti, impiegando i 65 milioni di euro assegnati per gli impieghi  finalizzati, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri  al Commissario Generale della Guardia di Finanza in congedo, prof. Emilio Errigo. (rrm)