L’OPINIONE / Vincenzo Voce: Decreto ministeriale per Bonifica Sin presenta molte incongruenze

di VINCENZO VOCE – Ritengo opportuno fare chiarezza sul decreto emesso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica relativo alla bonifica dell’ex area industriale.

Un decreto con il quale il ministero vorrebbe che la Regione Calabria rimuovesse il vincolo del Paur, in base al quale i rifiuti delle due discariche a mare dovevano essere portati fuori regione. Un vincolo la cui rimozione fa comodo solo ad Eni.

Non di certo a Comune, Provincia e Regione che si sono sempre opposti fermamente nell’interesse della comunità cittadina. Ed è il motivo per il quale siamo già al lavoro per presentare ricorso al Tar.

Un decreto che presenta tante incongruenze. Ritengo che lo scouting, ovvero la ricerca di discariche in Italia e all’estero, per portare i rifiuti fuori regione non sia stata fatto adeguatamente.

Personalmente ho sollecitato, anche in sede di conferenze dei servizi, il commissario straordinario Emilio Errigo affinché si facesse uno scouting serio. Il commissario non l’ha fatto, ne prendiamo atto.

Esistono discariche anche all’estero, in Norvegia, in Svezia, in Austria dove, ad esempio, stanno portando i rifiuti della bonifica dell’ex area Falk ubicata in Lombardia.

Ritengo a questo punto che il commissario straordinario Errigo debba dimettersi, così come debba dimettersi il ministro dell’ambiente.

È una questione politica. Non hanno ascoltato gli enti locali, non hanno preso in considerazione le motivazioni tecniche portate in sede di conferenza dei servizi.

A questo punto aspettiamo giustizia dal tribunale amministrativo. (vv)

[Vincenzo Voce è sindaco di Crotone]

Il commissario Errigo: Soluzione del ministero equilibrata per dare avvio alla Bonifica

Il commissario straordinario per la Bonifica del Sin di Crotone, Emilio Errigo, ha evidenziato come «quella del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ci sembra una soluzione equilibrata e ragionevole, per dare avvio alla bonifica del progetto stralcio ed al contempo rimettere all’ente che ha posto il vincolo allo smaltimento fuori regione la scelta finale».

Il decreto, adottato dal ministero in esito alla conferenza decisoria alla quale hanno preso parte tutti gli enti interessati, «fa questo dopo aver richiesto un supplemento di istruttoria sulla eventuale disponibilità di impianti idonei a ricevere tali rifiuti pericolosi, anche all’estero».

Gli accertamenti sul territorio nazionale disposti da questo Commissario straordinario hanno avuto tutti esito negativo, cosicché un ultimo tentativo va fatto all’estero, anche se in caso di esito positivo delle ricerche si dovrà comunque tener conto dei limiti imposti dalla normativa vigente, anche in ambito comunitario.

Ciò detto, per mia esperienza, i ricorsi sbandierati sui giornali in genere sono ispirati a visioni politiche e di opportunità piuttosto che da ragioni e presupposti di diritto. E sono lontani dalla buona e corretta gestione della cosa pubblica, mossi invece da interessi diversi ispirati a istanze dal sapore populista.

Pur non entrando nelle polemiche tra enti di governo centrale, locale e regionale, «ci si limita ad osservare – ha detto Errigo – che i rifiuti della discarica ex Pertusola vanno rimossi con urgenza da dove giacciono da decenni e che è sempre possibile, che tra un ricorso al Tar e una conferenza di servizi, l’impianto di Crotone venga saturato con rifiuti speciali e pericolosi provenienti da altre regioni, mentre quelli dell’area ex Pertusola, resterebbero irragionevolmente e incomprensibilmente lì, abbancati in mezzo alla spiaggia e al porto di Crotone».

«Il compito del sottoscritto – ha evidenziato il commissario – impresso a chiare lettere nella legge istitutiva dei commissari straordinari e nel decreto di nomina, è quello di accelerare questo percorso e rimetterlo in linea qualora esca fuori dai binari. Non mancherò quindi, di adottare gli atti di competenza, eventualmente anche esercitando i poteri sostitutivi di tutti gli organi e di tutti gli enti coinvolti, per perseguire l’obiettivo assegnato». 

«Non è comprensibile in diritto – ha proseguiito – la generalizzata possibilità offerta al mercato dei rifiuti speciali pericolosi, di conferire presso l’impianto esistente e funzionante a ritmi crescenti di Crotone e che permette a chiunque lo desideri di trasportare e conferire rifiuti pericolosi da dentro e fuori la Regione Calabria mentre si vorrebbe continuare, irragionevolmente e incomprensibilmente, a non consentire e permettere, a chi è obbligato per legge, di adempiere a quanto previsto, provvedendo a mettere in sicurezza ambientale con il trasferimento e conferimento, quelle limitate quantità di residui storici dei processi industriali, caratterizzati quali pericolosi, giacenti da molti decenni in mezzo alla spiaggia del mare di Crotone». (rkr)

È operativo un primo stralcio del progetto di bonifica delle aree industriali di Eni nel Sin di Crotone

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha definitivamente approvato e reso esecutivo, un primo stralcio del complessivo progetto di bonifica delle aree industriali di proprietà Eni Rewind, all’interno dell’area Sin di Crotone.

Il progetto, realizzato grazie anche all’informativa sulle attività di bonifica in corso presso le aree di pertinenza che Eni Rewind S.p.A. ha fornito al Commissario Straordinario Delegato, Emilio Errigo, riguarda, in particolare la discarica ex Pertusola Sud, parte dello stabilimento ex Pertusola (Area Nord) e parte dello stabilimento ex Agricoltura a completamento della bonifica del sito, consentendo l’immediata rimozione di circa il 70% (pari a ca. 760 kton) dei volumi complessivi (ca.1050 kton) di rifiuti previsti dalla bonifica di tutte le aree oggetto di interventi di scavo e smaltimento previste dal Pob Fase 2 (approvato a marzo 2020).

Come detto, si tratta di un primo stralcio di lavori immediatamente eseguibili (per un valore di oltre 160 milioni di euro) «che sono la prima risposta concreta ai cittadini di Crotone che da troppo tempo attendono l’effettivo avvio della bonifica degli ex stabilimenti industriali».

L’iniziativa del Ministero, assunta sulla base di puntuali verifiche tecniche eseguite da Ispra e Arpa Calabria, si è resa «necessaria – viene spiegato – per superare l’impasse che si era venuto a determinare a causa dell’assenza di discariche fuori dalla Regione Calabria idonee a ricevere i rifiuti della bonifica, confermata anche a seguito della ricerca, attraverso le richieste di scouting nazionale e internazionale, inviate agli enti competenti e successivamente alle forze dell’ordine, fortemente volute dal Commissario Errigo».

«I diritti costituzionali alla salute, all’ambiente salubre, alla biodiversità e gli ecosistemi, in aggiunta ai noti principi di diritto europeo della precauzione, previsione, prevenzione, prossimità al luogo di produzione e autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti – ha detto Errigo – hanno assegnato agli Stati membri la gestione all’interno del proprio territorio dei residui dei singoli processi di produzione industriale e consumi sostenibili e hanno di fatto obbligato e condotto alla emanazione del Decreto stralcio».

«Eliminare i rifiuti dai siti contaminati ora esistenti a Crotone – ha sottolineato il Commissario Errigo – non è una discrezionalità amministrativa, ma un obbligo di legge penalmente sanzionabile in caso di comportamenti omissivi e ostruzionismi agli doveri giuridici di adempimenti illegali. Il progetto approvato, autorizza finalmente l’avvio dei lavori e il conferimento dei rifiuti della bonifica in idonea discarica esistente ed in esercizio, (non lasciando quei rifiuti in balia degli eventi atmosferici e confinati all’aria aperta) senza prevedere la costruzione di nuove discariche in linea con il piano regionale di gestione dei rifiuti recentemente approvato».

«La rimozione della discarica ex Pertusola – ha concluso – collocata sull’arenile di fronte le ex fabbriche, è un progetto dall’alto valore ambientale e sanitario in quanto elimina una fonte di contaminazione dell’ambiente marino impattato dalla presenza della discarica da oltre quarant’anni». (rkr)

Il commissario Errigo aggiorna sugli interventi nell’area Sin di Crotone

Si è svolta, a Crotone, nella sede operativa della Struttura commissariale, la riunione tecnico-operativa di aggiornamento degli interventi pianificati e in via di progettazione riguardanti le aree perimetrate del Sin di Crotone – Cassano e Cerchiara di Calabria, presieduta dal commissario straordinario, gen. Emilio Errigo.

Oltre al commissario Errigo, presenti per la Provincia di Crotone, il presidente Sergio Ferrari, il vice presidente Fabio Manica e il funzionario esperto ambientale dott. Francesco Galea;  il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, il Comandante del Compartimento Marittimo e del Porto di Crotone, Capitano di Vascello delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera Domenico Morello, il dott. Michele Fratini e  l’ing. Oriana Capobianco per Ispra, il Direttore del Dipartimento Provinciale di Crotone di Arpacal, Rosario Aloisio insieme alla dott.ssa Serafina Oliverio, l’ing. Angelo Patafio, il dott. Francesco Gratteri e l’ing. b, funzionari della società pubblica di ingegneria ambientale Sogesid S.p.A., l’ing. Lorena Tedesco e il dott. Lucio D’Amore, funzionari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Meridionale e Ionio (AdSP).

Errigo, ha espresso parole di gratitudine alle Forze Armate e di Polizia cooperanti per il bene della Calabria e molta riconoscenza istituzionale al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, al Presidente della Regione Calabria e del Dipartimento Ambiente, invitando tutti a proseguire con il massimo impegno possibile, al fine di non rallentare i processi amministrativi in corso. 

A tal proposito, il generale si è soffermato sull’indispensabile supporto e collaborazione delle rappresentanze sindacali e delle associazioni e movimenti spontanei apprezzando la ragionevolezza e la coerenza quali fattori determinanti e imprescindibili per la tutela dell’ambiente e per la difesa del diritto alla salute dei cittadini.

Nel corso della riunione sono state esaminate tutte le attività amministrative finora poste in essere congiuntamente; l’ing. Danilo Pace, del Comune di Crotone, ha relazionato precedentemente alla riunione, in merito allo stato di avanzamento delle riattivate ed accelerate procedure tecnico-amministrative per giungere senza altri ritardi ingiustificati, al completamento degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale, 

Successivamente si affrontata la problematica della limitata capacità ricettiva degli impianti di trattamento e conferimento dei rifiuti speciali pericolosi e non, sul territorio provinciale di Crotone e su tutto il territorio regionale costatando l’assoluta scarsità di impianti di trattamento e conferimento dei residui dei processi di produzioni industriali e di consumo allo stato autorizzati, sul territorio nazionale ed estero.

Il Commissario ha ancora una volta ribadito ai presenti l’assoluta utilità, necessità e urgenza, per il bene degli abitanti e dei residenti nei 27 Comuni della Provincia di Crotone e per tutta la Regione Calabria, di un nuovo impianto di trattamento e conferimento, altamente tecnologico realizzato con oneri finanziari a carico di Eni Rewind S.p.A. e Edison S.p.A. a totale gestione e controllo della Pubblica Amministrazione, destinato esclusivamente ai rifiuti comunque classificati, presenti e prodotti attualmente (e magari scoperti in futuro), nelle aree terrestri e marittime del Sin.

La sollecitazione alla riflessione formulata dal Commissario al Sin, affonda il pensiero costruttivo nella previsione che nel giro di poco tempo, la Città, la Provincia di Crotone e la Regione Calabria, non disporranno più della già residuale capacità ricettiva di rifiuti speciali pericolosi e non, con prevedibili conseguenze dannose per l’economia ambientale, industriale e dei sistemi organizzati della produzione e dei consumi della Regione Calabria. (rkr)

Il commissario Errigo: Necessaria e urgente realizzare impianto a gestione pubblico dei rifiuti dell’area Sin

Il commissario straordinario delegato alla bonifica del Sin di Crotone, gen. Emilio Errigo, ha ribadito quanto «è necessario e urgente, per il bene dei crotonesi e dell’intera regione, realizzare un nuovo impianto tecnologicamente avanzato a gestione e totale controllo pubblico (non escludendo il ricorso alla tecnologia della torcia al plasma) per il trattamento e conferimento dei residui dei processi di produzione e di consumo (rifiuti solidi urbani, rifiuti pericolosi e non), prodotti esclusivamente nell’area Sin».

«In questo periodo estivo – viene detto in una nota – la struttura commissariale sta operando attraverso intensi e costanti audizioni e interlocuzioni, con ricercatori universitari, istituti specializzati e centri di ricerca scientifica, per eliminare o contenere i danni causati all’ambiente marino e terrestre, alle risorse idriche e alle altre matrici ambientali compromessi da inquinanti e contaminanti di origine industriale anche attraverso l’attivazione di tutte le procedure amministrative utili successivamente, ad accertare e rimuovere la fosforite e gli altri contaminanti eventualmente presenti in mare».

«Inoltre, a breve partirà lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi – viene segnalato – presenti nelle discariche fronte mare vicine al fiume Esaro grazie al lavoro congiunto portato avanti in questi mesi con il Mase, il Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria, la Provincia e Comune di Crotone e con l’avvalimento tecnico della Società Pubblica di Ingegneria Ambientale Sogesid S.p.A., di Ispra-Snpa e di Arpacal». (rkr)

A Brindisi il commissario Errigo illustra al ministro dell’Ambiente situazione Sin Crotone

Il Commissario Straordinario Delegato del Sin di Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria, Emilio Errigo, ha illustrato al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, lo stato della Bonifica del Sin di Crotone.

Ciò è avvenuto a Brindisi, a margine della cerimonia di fine lavori per la messa in sicurezza e la bonifica dell’Area “Micorosa”, all’interno del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Brindisi.

L’evento, organizzato da Sogesid S.p.A., società di ingegneria ambientale “in house” delle amministrazioni centrali dello Stato, ha visto la partecipazione del proprio presidente Roberto Mantovanelli, dell’amministratore delegato Errico Stravato e, in qualità di relatore, di Enrico Brugiotti, direttore dei complessi lavori di ingegneria ambientale eseguiti a Brindisi e attualmente impegnato nei lavori di bonifica a Taranto.

Presenti il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna e la vicepresidente della Provincia di Brindisi Antonella Vincenti.

All’evento hanno presenziato anche il vicepresidente della Commissione Antimafia Mauro D’Attis, l’amministratore delegato di Eni Rewind Paolo Grossi, l’amministratore delegato di Semataf S.r.l Vincenzo Massari.

Il Ministro Fratin, infatti, che segue costantemente e con particolare interesse, la storica problematica del Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Crotone, ha auspicato di poter raggiungere in tempi brevi e senza altri impedimenti, alla totale bonifica delle aree contaminate a terra e a mare.

Il Commissario ha voluto illustrare alla più alta carica istituzionale ambientale, la situazione attuale, in continua positiva evoluzione, sottolineando l’estrema disponibilità e la leale cooperazione dimostrata in questi mesi dal presidente della Regione Calabria insieme ai dirigenti del dipartimento Territorio ed Ambiente, dal presidente della Provincia di Crotone, dal sindaco del Comune pitagorico e dai vertici di Eni Rewind; tra pochi mesi avranno inizio i lavori di bonifica e i successivi interventi di recupero e ripristino ambientale delle aree contaminate.

Il Generale Errigo ha poi sottolineato che la questione ambientale del Sin di Crotone non può limitarsi ad essere una problematica “locale” ma che questo delicato progetto di bonifica deve necessariamente diventare di strategico interesse nazionale per lanciare un segnale di concreto e positivo sviluppo economico e sociale per tutta la Calabria. (rrm)

La consigliera Straface: Avvio piano di Bonifica Sin Crotone punto di non ritorno storico, politico e culturale

Per la consigliera regionale Pasqualina Straface, «l’avvio del piano di bonifica del Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Crotone, una miniera archeologica, ambientale e turistica ereditatasi intatta per secoli e letteralmente compromessa da decenni di rifiuti e veleni industriali e scellerate politiche di Stato, rappresenta e deve rappresentare anzi tutto un punto di non ritorno, storico, politico e culturale, rispetto alla necessaria presa di coscienza sociale della oggettività e della gravità del danno arrecato ad un’intera regione».

«Perché con l’inquinamento massiccio dell’area dell’antica Kroton insieme ai danni pesantissimi arrecati alla terra ed all’ambiente di quel territorio, è stata inquinata tutta l’immagine e la riconoscibilità magnogreca della Calabria», ha detto ancora Straface, sottolineando come «l’attenzione, la responsabilità e l’impegno concreto e senza precedenti messo in campo dal Presidente e dalla Giunta Occhiuto per riportare salute e bellezza nella terra in cui Pitagora elaborò il famoso Teorema, sanciscono il definitivo superamento anche politico e ideale di una fase storica, quella della scelta dell’industria pesante per una regione che avrebbe dovuto essere preservata per la sua biodiversità, che dovrà essere spiegata alle nuove generazioni nei libri di scuola come uno degli ennesimi errori nazionali commessi a danno del Mezzogiorno dai quali però ripartire per ricostruire eco-sostenibilità, qualità della vita e competitività nazionale ed internazionale di questa terra».

«Il lavoro di Bonifica che vede al centro ora il territorio crotonese è molto complesso – ha ricordato –. Dopo appena 9 mesi di attività, il report del piano di interventi del commissario Errigo, nominato a settembre 2023, restituisce un quadro quasi incredibile. È stata perimetrata a terra un’area pari a circa 884 ettari e un’altra a perimetrata a mare pari a circa 1.448 ettari (compresa l’area portuale). E nelle diverse aree censite, anche e soprattutto nella cosiddetta macro area di Crotone che include aree pubbliche e private è stato scoperto un vero e proprio vaso di Pandora, con migliaia di ettari di terra e di acque contaminate ed i cui rifiuti tossici e pericolosi, con particolare attenzione ai materiali contenenti amianto e altre sostanze nocive, dovranno essere rimossi, stoccati e messi in sicurezza in siti ad hoc la cui individuazione, anch’essa complessa, è in corso».

«Per conseguire il miglior risultato possibile  – ha aggiunto – e nei tempi previsti ha richiesto di potersi avvalere di unità altamente specializzate dell’Esercito chiamate a analizzare e bonificare le aree ricadenti nel SIN qualora ve ne fosse la necessità. Il gennaio scorso è stata firmata inoltre una convenzione per il supporto tecnico specialistico con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal)».

«Sulla bonifica epocale di Crotone – ha concluso Straface – la determinazione e l’autorevolezza del Presidente Occhiuto e la coerenza di obiettivi condivisa con il Governo nazionale stanno restituendo alle popolazioni non solo calabresi ma meridionali il senso di quel patto di fiducia tra istituzioni e comunità locali che mai come in passato fonda la sua credibilità durevole sulla capacità delle classi politiche di rispettare e promuovere la qualità della vita, il fondamentale diritto alla salute e, quindi, quello alla felicità ed all’autodeterminazione delle popolazioni nella loro terra». (rrc)

Bonifica Sin Crotone, Muraca (PD): Manterremo alta l’attenzione

«Rimarremo vigili sul tema per evitare che si possa verificare qualsiasi tipo di imprevisto in ordine ad una bonifica che la cittadinanza di Crotone aspetta ormai da lunghissimo tempo e che deve svolgersi in massima sicurezza e senza alcun rischio per la salute pubblica». È quanto ha dichiarato Giovanni Muraca, consigliere regionale del Pd, al termine dell’audizione del commissario straordinario Emilio Errigo sul futuro del Sin di Crotone.

Il Commissario Errigo ha assicurato che sono in valutazione tutte le soluzioni possibili per smaltire i rifiuti pericolosi fuori dal comprensorio del Comune pitagorico e fuori dalla Calabria attraverso siti idonei e aziende di smaltimento altamente specializzate. Le ricerche si stanno svolgendo sia in Italia che all’estero, anche se ancora non hanno avuto esito positivo.

«I cittadini e le cittadine di Crotone hanno diritto – in questo momento più che mai – di essere tutelati e inseriti in percorsi di screening – ha dichiarato Amalia Bruni – affinché eventuali patologie causate dai rifiuti tossici possano essere prese in tempo e gestite attraverso cure adeguate.  Se c’è una fetta di popolazione che rischia più di altri, la Regione ha il dovere e l’obbligo di farsene carico». (rrc)

 

La precisazione del Commissario Errigo sulla richiesta di intervento dei Carabinieri per il Sin di Crotone

Il Commissario Straordinario Delegato prof. gen. (ris) Emilio Errigo, al fine di evitare interpretazioni personali e comunicazioni erronee, potenzialmente dannose, fornite agli organi di informazione, ha reso pubblico il testo integrale della richiesta di intervento del Comando Unità Forestali, Ambientali, Agroalimentari dei Carabinieri.

Ad oggi, sono ancora in corso di svolgimento le puntuali e importanti attività informative di verifica richieste da questa realtà Commissariale sul possibile destino, in Italia o all’estero, di quei rifiuti pericolosi e tossici, abbancati ed esposti ad ogni avversa condizione metereologica, a ridosso del mare, da oltre 30 anni.

Questa informativa, formulata all’Arma dei Carabinieri, fa seguito e integra, altre specifiche e reiterate attività informative, già richieste e riscontrate nei mesi scorsi, da parte di Eni Rewind S.p.A. e dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Ispra -Snpa) – attraverso il Centro Nazionale Rifiuti e dell’Economia Circolare.

Queste concrete azioni amministrative e operative, sono finalizzate alla risoluzione della storica problematica ambientale con seri riflessi per la salute pubblica, riguardanti le aree territoriali, marittime e portuali rientranti nel Sin di Crotone e rappresentano, la realtà attuale, scevra da proclami e affrettate e improprie conclusioni.

Il testo

Nell’ambito del procedimento di bonifica di specifiche aree industriali dismesse (ex Pertusola, ex Fosfotec, ex Agricoltura), di competenza del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, sono emerse difficoltà circa l’individuazione di discariche per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, rifiuti pericolosi con Tenorm senza amianto e rifiuti pericolosi con Tenorm e amianto.

Per una esatta classificazione dei rifiuti e relativi codici Eer, si allega nel seguito un quadro sinottico, estrapolato dal documento trasmesso da Ispra, con nota prot. n. 0028800/2024 del 23.05.2024, Richiesta di informazioni e dati utili alla formazione del processo decisionale del Commissario Straordinario Delegato, su richiesta dello scrivente, avanzata con nota prot. CSIN-U-0066 del 20/05/2024, nel quale viene riportata, tra l’altro, la tipologia dei rifiuti con i relativi codici Eer, provenienti dalla bonifica del sito ENI, compresi i rifiuti non pericolosi

Si richieste l’intervento in esercizio di avvalimento, con ogni ravvisata necessità e urgenza che la problematica con alto pericolo per la salute e sicurezza pubblica rappresenta, ai sensi e per gli effetti di cui al citato Dpcm del 14 settembre 2023, delle Componenti Specializzate dell’Arma dei Carabinieri, al fine di eseguire delle verifiche in situ, finalizzate ad accertare la concreta disponibilità e la reale capacità ricettiva, delle discariche autorizzate a ricevere i predetti rifiuti (rifiuti pericolosi, rifiuti pericolosi con Tenorm senza amianto e rifiuti pericolosi con Tenorm e amianto).

Per lo stesso fine, si chiede di voler accertare, se le discariche individuate siano autorizzate o autorizzabili in diritto, per ricevere rifiuti con presenza di materiali Tenorm, contenenti radionuclidi, (artt. 20 e 26 del D.lgs. 101/2020, art. 23 della Direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio, del 5 dicembre 2013)

Tali verifiche dovrebbero essere eseguite, nel rispetto del principio giuridico di diritto Comunitario, dell’Unione Europea e Nazionale della vicinitas, sul territorio nazionale e, limitatamente ai rifiuti pericolosi con Tenorm e pericolosi con Tenorm e amianto, anche in territorio estero, interessando, se ritenuto necessario, anche gli organismi di informazione e sicurezza nazionale e organi collaterali esteri, a partire dagli Stati confinanti, ovvero più facilmente e tempestivamente raggiungibili, anche via mare

Per quanto sopra esposto, si chiede a Codesto Alto Comando dell’Arma dei Carabinieri, di voler comunicare, con ogni consentita urgenza, al termine dell’attività accertativa e di informazione, l’elenco completo degli impianti risultanti autorizzati a ricevere i rifiuti di cui trattasi, unitamente alle residue capacità ricettive, ivi comprese le discariche autorizzate o autorizzabili a ricevere rifiuti con o senza Tenorm e/o amianto, presenti in territorio nazionale ed estero, secondo quanto sopra indicato(rkr)

Lavorare una soluzione davvero praticabile per la bonifica del Sin di Crotone

di STEFANO CIAFANI, ANNA PARRETTA E ROSARIA VAZZANO  – Il risanamento del Sito di interesse nazionale di Crotone, incluso nel Programma nazionale di bonifica con il Decreto Ministeriale del 26 novembre 2002, registra ventennali ingiustificabili ritardi che la comunità crotonese non è più disposta ad accettare. La complessità delle operazioni di bonifica e la farraginosità della gestione delle Conferenze dei servizi al Ministero dell’ambiente e della Sicurezza energetica hanno portato ad accumulare ritardi su ritardi, di cui purtroppo hanno tratto vantaggio i responsabili della contaminazione, a partire dalle aziende che fanno capo ad Eni, che in questo modo hanno visto diluirsi nel tempo le ingentissime spese da affrontare per far rientrare tutti i parametri ambientali nelle matrici suolo e acqua nel Sin, ad oggi ancora fuori legge.

I ritardi accumulati hanno protratto nel tempo la presenza dell’inquinamento nel territorio crotonese, l’esposizione agli inquinanti da parte della cittadinanza e delle lavoratrici e dei lavoratori nell’area oggetto di bonifica, con evidenti risvolti epidemiologici, e hanno rallentato ogni ipotesi di reindustrializzazione. Come già avvenuto nel passato in altre aree all’interno del Piano nazionale di bonifica, come ad esempio a Manfredonia in Puglia o nel Casertano in Campania, i ritardi nella bonifica e l’inazione delle istituzioni regionali e locali hanno fatto fallire progetti di nuovi insediamenti produttivi nelle stesse aree da risanare senza consumare nuovo suolo.

Ci sono esperienze molto innovative di nuovi insediamenti produttivi realizzati in siti bonificati, come è avvenuto ad esempio ad Adria (RO) in Veneto o a Porto Torres (SS) in Sardegna, dove sono state realizzate nuove bioraffinerie, con innovativi cicli produttivi della filiera della chimica verde, unici sul panorama internazionale. Un altro investimento molto importante in corso di realizzazione nel meridione d’Italia è quello relativo alla fabbrica di produzione di pannelli fotovoltaici nell’area industriale di Catania in Sicilia, dove entro fine anno sarà operativo il più grande impianto d’Europa di questo tipo. Sempre nell’area industriale catanese, la cosiddetta Etna Valley, si realizzerà una nuova fabbrica di produzione di carburo di silicio per la filiera dei chip dei computer.

Come contribuire a sbloccare la bonifica, attività su cui sta lavorando il Commissario straordinario gen. Emilio Errigo? Innanzitutto, occorre abbassare i toni dell’animatissimo dibattito che finalmente è partito nella città di Crotone: quando negli anni ’90 combattevamo contro l’inquinamento industriale, vent’anni fa presentammo in città il nostro dossier nazionale “La chimera delle bonifiche”, nel 2021 organizzammo una tappa di Goletta Verde dedicata alla bonifica del SIN, non erano così numerose le voci che intervenivano sul tema. Si tratta di un dibattito che è monopolizzato però da un’unica soluzione, quella dell’esportazione dei rifiuti della bonifica fuori da Crotone e dalla Calabria, che rischia di essere di difficile realizzazione e di fatto, allunga ancora i tempi della Bonifica.

A nostro avviso è necessario riconoscere che non ci sono attualmente  territori in Italia disponibili a smaltire i rifiuti derivanti dall’auspicata bonifica di Crotone: perché a Gela, nel siracusano, nel brindisino, in Sardegna, Lombardia o Veneto, solo per fare alcuni esempi, dovrebbero ospitare i rifiuti dalla Calabria, quando anche in quei territori ci sono bonifiche in ritardo di realizzazione, con produzione dei rifiuti dalle attività di risanamento che aumenteranno quando finalmente decolleranno le bonifiche anche lì? Continuare a invocare questa soluzione a Crotone, aumenterà i ritardi della bonifica, con conseguente dilatazione dei tempi e delle spese ingenti che invece i responsabili dell’inquinamento, a partire da Eni, devono affrontare fino all’ultimo centesimo di euro.

Si può allora, ribaltare il ragionamento a favore della collettività: se la soluzione è quella di una discarica interna all’area industriale, di servizio, che allora risponda a due requisiti: che sia dedicata esclusivamente ai rifiuti prodotti dalle attività di bonifica del Sin; che la sua gestione sia pubblica, magari con intervento commissariale, come del resto sta avvenendo ad esempio nella discarica di Malagrotta a Roma o nell’area ex SGL Carbon ad Ascoli Piceno nelle Marche, dove gli interventi di bonifica sono in corso grazie all’intervento della struttura del Commissario unico per la bonifica delle discariche, presieduta dal gen. Giuseppe Vadalà, operativa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma?

Legambiente dagli anni ’90, in tutta Italia, sostiene che le necessarie bonifiche debbano essere realizzate in via prioritaria con interventi in situ, senza spostare il problema da altre parti, soluzione che renderebbe felici sicuramente i trasportatori e quelli che da sempre definiamo “i signori delle discariche”, la cui storia vorremmo lasciare solo al passato inquinante della gestione dei rifiuti del nostro Paese. Per la bonifica del Sin di Crotone non vogliamo che si realizzino nuove discariche in provincia, fuori dall’area industriale – e a tal proposito Legambiente ribadisce il suo no, più volte espresso, alla realizzazione della discarica di Giammiglione – e diciamo no anche all’ampliamento di discariche esistenti nel crotonese, come nel resto della Calabria, perché è una soluzione che crea solo ulteriori danni al territorio, come dimostra anche il caso dell’impianto di Scala Coeli (CS). A un anno dallo sversamento del percolato nel torrente Nicà, al centro delle nostre denunce, prima e dopo questo terribile evento, siamo ancora in attesa dell’intervento della Regione per arrivare alla revoca dell’autorizzazione.

Legambiente auspica quindi una rapida soluzione nella Conferenza dei servizi presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, che non apra alla soluzione di nuove discariche fuori dal Sin, paventando ipotesi, come quella di Giammiglione, che più e più volte è stata rispedita al mittente, o all’ampliamento di quelle esistenti – come è già accaduto negli anni precedenti nel silenzio collettivo, e chiede alle istituzioni locali e regionali, a quelle religiose, alle organizzazioni attive sul territorio, da quelle datoriali a quelle sindacali, dagli ordini professionali alle associazioni di cittadini, di lavorare per una soluzione davvero praticabile per la bonifica del Sin, per non dare ulteriori alibi a Eni per non fare la bonifica e per creare le condizioni per una nuova industrializzazione fatta di impianti e cicli produttivi innovativi, con prodotti all’avanguardia.

Vogliamo che Crotone diventi una delle nuove capitali italiane della transizione ecologica, per garantire alle ragazze e ai ragazzi crotonesi la possibilità di scegliere se restare nel loro territorio o se andare nelle regioni del Nord o all’estero. Possibilità che ad oggi non è, colpevolmente, garantita a nessuna e nessuno di loro. Fermiamo questa emorragia di giovani energie iniziando e concludendo in tempi brevi la bonifica, come si fa in modo ordinario negli altri paesi industrializzati del G7, recentemente riunitisi in Puglia, e non da noi. (sc,ap,rv)