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Ritrovare il fascino dei Borghi antichi della Locride

Ritrovare il fascino dei Borghi antichi della Locride

di ARISTIDE BAVA –  Quale Futuro per i piccoli borghi della Locride?  Una domanda legittima posta nel corso di un recente convegno sui borghi antichi dall’ Arch. Umberto Panetta, componente del gruppo Borghinfiore, che sta prestando particolare attenzione ai centri storici dell’entroterra ionico.

La domanda riguarda in particolare lo spopolamento dei borghi, lo spopolamento di piccoli e grandi paesi, lo spopolamento della Calabria. Panetta si sofferma in particolare sul suo paese natio, Grotteria che, al pari di molti borghi, offre esempio concreto della attuale situazione «che – dice – ha conservato la struttura urbanistica e l’impianto medievale evidente nelle stradine strette e pittoresche, nei vicoli (i vinej), nei sottopassaggi medievali “i gafi”, nei palazzi nobiliari, anche se molto rimaneggiati, nelle piazzette raccolte, nelle vecchie fontane, e i ruderi del castello che domina il paese con una vista mozzafiato sulla vallata del Torbido fino al mare».

Secondo Panetta  «è uno  dei borghi tra i più suggestivi e pittoreschi della Calabria, e presenta un ricco patrimonio edilizio in molti casi in totale abbandono, in altri fatto segno di uno stillicidio di interventi che producono sostanziali devastazioni. Più che per la patina di antico, molte testimonianze architettoniche stupiscono, o spesso anche sgomentano, chi li osserva per le mutilazioni, le intromissioni, le manomissioni a cui vengono sottoposti a causa dell’ignoranza degli uomini, dell’incurante superficialità degli amministratori e della mancanza di sensibilità di chi opera nel settore edilizio».

«Però – aggiunge Umberto Panetta – la scomparsa di attività professionali e artigianali presenti un tempo a Grotteria, che, recuperate, oggi potrebbero soddisfare alle richieste di lavoro specializzato ed essere una fonte di reddito non trascurabile all’interno dell’economia locale e avanza una serie di iniziative che potrebbero “rivitalizzare” il borgo anche se c’è il rischio che se non si interviene subito e  si va avanti così, senza una politica rivolta alla sinergia di conservazione, alla tutela e valorizzazione che previene eventuali impatti negativi sulle realtà locali, tutto sarà più difficile».

«Grotteria – racconta Panetta – è un paese di origini millenarie e sorge in una zona già abitata nell’ottavo-nono secolo avanti Cristo con tanti siti archeologici, ed  è stato uno dei centri più importati della locride con un passato pieno di storia, tradizioni e cultura. Contava oltre 10.000 abitanti (1951) e  oggi dopo una forte e costante emigrazione, si è appunto spopolato, e conta poco meno di 3000 abitanti (2.845), sparsi nelle tante frazioni del suo territorio. Nel centro storico sono ormai rimaste solo 300 persone circa per lo più anziani, una conferma della fuga dei giovani senza lavoro soprattutto dalle aree interne della Calabria».

«Una catastrofe – dice Panetta – che va assolutamente fermata e, a questo proposito, parla della sua esperienza, come co-progettista fatta per la rivitalizzazione dell’antico borgo di Casignana e della ristrutturazione e recupero di alcune piccole residenze da utilizzare a fini ricettivi, per creare un paese albergo o albergo diffuso e la sistemazione di spazi attrezzati da utilizzare per il tempo libero in modo da offrire ai visitatori quel circuito virtuoso che il turismo culturale può e deve innescare nei piccoli paesi. Un aspetto positivo che si potrebbe accompagnare a tanti borghi storici della Locride».

«Un modo anche se non l’unico – dice Panetta – di fare il turismo che sta cambiando: soggiorni più brevi, all’insegna del risparmio, ma soprattutto con il desiderio di entrare in contatto diretto con la storia, l’arte, la cultura e l’enogastronomia delle tante realtà locali di cui è ricca la Locride e la nostra Calabria. Accanto alle strutture ricettive tradizionali, si affermano sempre di più nuove forme di ospitalità  attente alla rivalutazione dei territori e alla valorizzazione delle tipicità. È questa la filosofia del business innovativo del Paese Albergo o Albergo Diffuso, di una struttura cioè che mette a disposizione degli ospiti camere e/o appartamenti ubicati non nello stesso edificio, come nei classici alberghi, ma in immobili diversi, all’interno di un borgo. Un albergo diffuso che si sviluppa sul territorio, con un’unica reception che fa anche da “ufficio di promozione turistica”».

Aprire un Paese Albergo, dunque,può rappresentare un’opportunità di business di grande attualità e buoni guadagni inquanto gli alberghi diffusi sono un’innovazione in campo turistico e puntano su una caratteristica fondamentale del territorio italiano: le piccole e affascinanti realtà locali che vogliono essere soltanto valorizzati per ritrovare  il fascino del tempo che fu. (ab)