Presentato il progetto “Open Knowledge” della Camera di Commercio RC e Unioncamere

Creare valore sociale, economico e civico per il territorio attraverso la conoscenza e l’utilizzo degli open data sulle aziende confiscate, ammesso a finanziamento nel quadro del Pon Legalità 2014-2020. È questo l’obiettivo del progetto Open Knowledge, che vede Camera di Commercio di Reggio Calabria e Unioncamere.

Il progetto si inserisce nel percorso di miglioramento delle competenze della Pubblica Amministrazione nel contrasto alla criminalità organizzata, mediante l’utilizzo delle tecnologie digitali e l’informazione open da esse veicolate. Informazione necessaria per la formulazione di schemi interpretativi sui fenomeni illegali e schemi predittivi sui fattori che consentono un efficace reinserimento e valorizzazione delle aziende confiscate nell’economia legale.

Open Knowledge coinvolgerà un team di esperti di Unioncamere, delle agenzie del sistema camerale (Centro studi Tagliacarne e Sicamera) e delle 22 Camere di Commercio di Calabria, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia.

«Mediante attività di sensibilizzazione e approfondimento, il progetto OK – Open Knowledge risponde all’esigenza di maggiore e più capillare conoscenza delle informazioni e dei dati disponibili su una importante elemento attraverso la quale leggere il livello di infiltrazione mafiosa nell’economia: le aziende confiscate», sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete.

«Dati che ora – ha aggiunto – grazie all’interconnessione tra le banche dati dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati e quelli delle Camere di commercio consentono di aprire una visuale anche sulle caratteristiche delle aziende. E questo faciliterà l’azione di recupero e valorizzazione di realtà economiche sottratte alla criminalità e la loro piena reimmissione sul mercato legale».

Il progetto intende, inoltre, rendere ‘utili’ e ‘utilizzabili’ i dati, una volta che essi sono stati fatti conoscere. Per raggiungere questo scopo saranno sviluppate azioni di animazione e formazione volte non solo all’illustrazione tecnica delle modalità di utilizzo dei dati e di navigazione del Portale “Open Data aziende confiscate”, ma anche finalizzati ad individuare e ad approfondire strumenti interpretativi di vario livello che consentano di comprendere appieno e utilizzare i dati per le attività di controllo, monitoraggio o valorizzazione delle aziende confiscate.

«L’evento di presentazione del Portale Open Data aziende confiscate che si è svolto oggi in Camera non è stato solo un momento di divulgazione, partecipazione e coinvolgimento sull’utilizzo dei dati contenuti nel Portale», dichiara il Presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, Antonino Tramontana.

«Grazie all’autorevole partecipazione – ha aggiunto – e ai contributi del Prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, della Presidente della Sezione Misure di Prevenzione Natina Pratticò e del Dirigente dell’Agenzia Nazionale Beni sequestrati e confiscati Giuseppe Quattrone, nonché agli interventi dei rappresentanti delle associazioni di categoria e dei professionisti presenti in sala e collegati da remoto, l’iniziativa si è rivelata una importante occasione per stimolare un confronto sistematico tra i vari attori pubblici e privati presenti sul territorio per l’individuazione di percorsi innovativi volti alla valorizzazione delle aziende confiscate»

Nel territorio della Camera di commercio di Reggio Calabria attualmente si contano 194 aziende ancora in stato di confisca, in attesa di un nuovo utilizzo che presuppone un ciclo di vita diverso, meritocratico e fondamentale per l’economia e la società civile. (rrc)

 

REGGIO – A 7 imprese i Premi per l’Innovazione 2020

Sono sette le imprese che sono state insignite dei Premi per l’Innovazione 2020, promossi dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria.

L’obiettivo è quello di far emergere  esperienze imprenditoriali di successo, premiando le imprese che – anche grazie  all’utilizzo delle tecnologie digitali – hanno innescato tempestivamente strategie di  innovazione determinanti per l’acquisizione o il mantenimento di una posizione di  rilievo nel mercato o che, con specifico riferimento all’anno in corso, sono riuscite a  fronteggiare l’emergenza Coronavirus contribuendo alla protezione degli operatori  sanitari e dei cittadini, gestendo la propria attività nel rispetto della sicurezza degli  addetti e della continuità della produzione, anche con significativi incrementi di fatturato. 

Dopo una sessione di Speed Pitching – nella quale ogni impresa ha avuto a disposizione 5  minuti di tempo per la propria presentazione più 2 minuti per eventuali domande – il Comitato Tecnico di valutazione, composto dal Presidente della Camera di commercio  Antonino Tramontana, dal Consigliere e Componente della Commissione consiliare  “Innovazione e Internazionalizzazione” della Camera di commercio, Serafino Nucera e dal direttore dell’Azienda Speciale If.Form.A. Natina Crea, ha redatto la graduatoria  finale, tenendo conto dei criteri e dei relativi indici di ponderazione previsti dall’art. 7  del bando. 

I premi – in denaro del valore di € 3.000,00 – sono stati assegnati alle seguenti sette  imprese reggine, riportate in ordine alfabetico: A.P.S. Srl, Az. Agr.Villa Cordopatri di Cordopatri Francesco Pasquale, Beautyprof Spa a socio unico,  Hwa Srl, Movibell Srl, Nicola Belcatsro Srl, Pmopenlabs Srls. 

Una menzione speciale per l’innovatività della proposta è stata conferita alle imprese Geostru Sas di Lipelli Anna & C. e Perrone Daniele.

«Iniziative come questa – ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio, Antonino Tramontana evidenziano ancora una volta il ruolo assunto dalla Camera come presidio  territoriale a sostegno delle imprese in ottica Transizione 4.0, ancor più in questa delicata fase  che stiamo vivendo, in cui la digitalizzazione e l’innovazione delle imprese sono fattori strategici  di successo. Il mio plauso va a tutte le imprese finaliste, perché indipendentemente  dall’assegnazione del premio, rappresentano un vanto per il nostro territorio e un modello di  successo che può essere da stimolo per tutte le imprese». (rrc)

 

L’indice di rischio delle imprese: un’analisi della Camera di Commercio di Reggio

Quando è alto l’indice di rischio per le imprese di fronte alla cosiddetta fase 2? Come è possibile valutare e calcolare le misure necessarie per affrontare  la ripartenza. È utile a questo proposito il modello di stima prodotto dall’UnionCamere nazionale e presentato dalla Camera di commercio di Reggio.

In vista della progressiva riapertura delle attività economiche e dell’avvio della Fase 2 dell’emergenza Covid-19, Unioncamere nazionale, in collaborazione con Si.Camera – Sistema Camerale Servizi, ha elaborato un modello di stima dei profili di rischiosità delle attività ad oggi autorizzate e di quelle sospese dai recenti DPCM del Presidente del Consiglio, elaborando anche un indicatore di rischiosità medio su base  territoriale, in ragione delle diverse specializzazioni produttive che caratterizzano le province italiane.

La stima è stata realizzata sulla base di dimensioni essenzialmente riconducibili al grado di interazione diretta con il prossimo (colleghi, clienti, pazienti) che ciascuna figura professionale registra per lo svolgimento ordinario delle mansioni di competenza, basandosi sull’assunto che il rischio patologico si manifesti nella misura in cui una data professione contenga, tra i requisiti richiesti per svolgerla, alcuni “meccanismi procedurali” che – senza adeguata protezione – espongono inevitabilmente ad un potenziale contagio.

Lo studio evidenzia che vi è un elevato rischio nelle professioni scientifiche e tecniche (0,66), che include le professioni sanitarie, mentre  gli artigiani e gli operai specializzati e gli agricoltori mostrano un indice di rischiosità molto basso (0,04).

Aggregando i valori di rischiosità delle professioni per settori di attività economica in cui esse operano, emerge che i servizi primari alle persone (soprattutto per effetto della sanità) associano ad un’alta strategicità anche livelli elevati di rischiosità (0,90). Altri settori caratterizzati da un valore medio elevato sono la Pubblica Amministrazione – che include anche la difesa – (0,61) e i servizi collettivi e personali (0,55). Ad un livello intermedio si colloca la filiera turistica (0,40), le attività finanziarie ed assicurative (0,37) e le altre attività dei servizi (0,31). Il commercio registra un valore di rischiosità di 0,20, anche se al suo interno si registrano livelli maggiori per il commercio al dettaglio (0,24) e minori per quello all’ingrosso (0,18), il che deriva essenzialmente dalle diverse frequenze di contatto con il pubblico che le due attività osservano. Una minore rischiosità è infine associata all’agricoltura (0,07) e alle costruzioni (0,13), così come alle attività dell’industria in senso stretto (0,16).

Lo studio evidenzia una maggiore rischiosità per le Regioni del Mezzogiorno, per effetto della maggiore caratterizzazione di attività del settore terziario (servizi diretti alla persona, ristorazione, turismo) e minor presenza delle attività industriali, come visto caratterizzate da una minore rischiosità.

Con riferimento alla Città metropolitana di Reggio Calabria, considerando le imprese non ancora autorizzate, si evidenzia un indice di rischiosità medio pari a 0,309, superiore al dato medio nazionale di 0,297. Considerando invece l’intera economia, ovvero includendo anche quelle attività già autorizzate in quanto ritenute essenziali, Reggio Calabria si colloca leggermente al di sotto del dato medio nazionale con un indice pari a 0,357 a fronte di un indice medio Italia di 0,367.

«Sebbene le misure di emergenza messe in atto abbiano consentito di contenere a Reggio Calabria  il contagio da Covid-19 – ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio  Antonino Tramontana –  le considerazioni emerse dallo studio, evidenziano la necessità di non abbassare il livello di attenzione e di intervenire anche territorialmente affinché gli operatori siano messi in condizioni di attivare tutte le misure di  protezione necessarie a contenere il rischio di contagio. Anche alla luce della tabella di marcia comune europea verso la revoca delle misure di contenimento della Covid-19, presentata il 15 aprile dai Presidenti del Consiglio europeo e della Commissione europea, nonché della necessità di costruire un piano europeo di rilancio globale e di investimenti straordinari, il documento può contribuire a fornire ulteriori elementi di valutazione al decisore politico per la determinazione di livelli di priorità di interventi e si qualifica come documento integrativo alle valutazioni prodotte dalle Amministrazioni centrali e dagli Organismi tecnici deputati».

Lo studio evidenzia che a Reggio Calabria, come per il resto della Penisola, le maggiori criticità si associano alle classi di età maggiori, se si guarda al complesso delle attività economiche. Basti pensare come il rischio si attesti a 0,238 per la fascia di età compresa tra 25 e 34 anni e 0,483 per coloro che registrano un’età pari o superiore ai 65 anni.

Tuttavia, gli equilibri si invertono se si considerano solo le imprese non ancora autorizzate, probabilmente per  esclusione di quelle professioni mediche che sovrappopolano le fasce di età lavorative più avanzate.

L’analisi offre, infine, una valutazione di genere, evidenziando una maggiore rischiosità per le donne (0,483 contro 0,283 dei maschi), in linea con le tipologie di attività lavorative svolte, spesso a maggior contatto con l’utenza. (gsp)

REGGIO – L’appello del presidente Tramontana alle imprese

La diffusione in Italia del Coronavirus ha portato il Governo ad assumere, nelle ultime settimane, molteplici provvedimenti emergenziali, fino al recente DPCM 8 marzo 2020, che ha introdotto ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. 

Il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Antonino Tramontana, ha fatto un appello alle imprese: «si tratta di misure particolarmente restrittive ma assolutamente necessarie per contrastare la diffusione indiscriminata del contagio».

«Come Camera di commercio – ha proseguito il presidente Tramontana – abbiamo adottato una serie di disposizioni a tutela dei lavoratori e degli utenti dei servizi e faccio appello alle nostre imprese perché si attengano scrupolosamente alle misure dettate dal Governo. Ora più che mai il nostro comportamento individuale si ripercuote inevitabilmente sulla collettività. C’è preoccupazione, anche per le ripercussioni economiche su un sistema già fragile come il nostro, ma in questo momento deve prevalere il senso di responsabilità. Sono già state previste alcune misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori e come sistema delle Camere di commercio stiamo lavorando per chiedere interventi economici straordinari». (rrc)

REGGIO – L’incontro-dibattito “Per un’ economia libera e legale”

Domani mattina, alle 10.00, alla Camera di Commercio di Reggio Calabria, l’incontro-dibattito Per un’economia liberale e legale.

Si tratta di un evento che vuole far riflettere e confrontare su un tema di forte e preponderante attualità come quello dell’economia libera e legale, con l’obiettivo di condividere idee e proposte operative a beneficio delle imprese e del territorio.

Intervengono Massimo Mariani, prefetto, il questore Maurizio Vallone, e Giovanni Bombardieri, Procuratore della Repubblica.

«Per ragioni organizzative e di sicurezza – si legge in una nota della Camera di Commercio – la partecipazione è riservata ai rappresentanti istituzionali accreditati e ai giornalisti». (rrc)

REGGIO – Risultati positivi dell’esperienza di alternanza scuola – lavoro

A Scilla, presso la Chiesa dello Spirito Santo, la Camera di Commercio di Reggio Calabria e il Liceo Artistico “M. Preti – A. Frangipane” si sono ritrovati per celebrare i risultati positivi dell’esperienza di alternanza scuola-lavoro.

Tale esperienza, infatti, vede coinvolti, da quattro anni, gli studenti delle classi terza, quarta e quinta dell’indirizzo Design dell’Arredamento e Legno e che, con il progetto “Recupero conservativo degli arredi lignei della chiesa dello Spirito Santo di Scilla”  elaborato dai docenti Roberta Filardi e Salvatore Palmeri, sottoscrivendo due distinte convenzioni con l’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova e la SABAP, ha ottenuto lo scorso anno il Premio Storie di Alternanza promosso dalla Camera di Commercio reggina.

«È importante – ha dichiarato Antonino Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio – dare il giusto riconoscimento alle iniziative di alternanza scuola-lavoro, perché consentono di offrire ai ragazzi percorsi utili a conoscere il mondo del lavoro e ad acquisire competenze spendibili sul mercato occupazionale».

All’incontro hanno partecipato, oltre al presidente Tramontana, Marina Crea dell’A.S. InFormA della CCIAA responsabile del premio “Storie di Alternanza”, le tutor della SABAP Cristina Schiavone e Roberta Filocamo, Daniela Vinci, responsabile del Patrimonio Artistico della SABAP (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia), i tutor del Liceo Artistico Salvatore Palmeri (responsabile del progetto), Eugenia Caracciolo e Fortunata Malerba, Annunziato Tripodi (Funzione Strumentale per l’Alternanza scuola lavoro del Liceo) e Rocco Panuccio, esperto dei beni storico-artistici e culturali delle chiese di Scilla.

 Durante l’incontro si è avuto modo di descrivere le varie fasi operative svolte sugli arredi lignei all’interno della Chiesa, e quelle oggetto delle prossime annualità del progetto di Alternanza scuola lavoro.

L’attività è stata svolta durante il triennio 2015/2018 dagli allievi: Battaglia Elisa, D’Amico Marianna, Geria Michael Francesco, Levita  Jan Richard, Manca Demetria Barbara, Marraffa Ylenia, Minniti Saverio, Nicolazzo Michela, Paino Daniela, Romeo Davide, Scambia Francesca, Sottilotta Elena, Villa Annalisa, con i Tutor esterni Maria Pia Mazzitelli per l’Archivio Diocesano della Diocesi di Reggio-Bova e Roberta Filocamo per la SABAP.

Le finalità del progetto hanno riguardato il conseguimento di competenze formative trasversali e specifiche del settore, per promuovere nei discenti occasioni di crescita personale e di orientamento. Il percorso offerto agli studenti ha riguardato attività finalizzate a far conoscere e realizzare funzioni e processi lavorativi nei settori individuati; al contempo ha fornito gli strumenti per una corretta prassi operativa nel settore conservativo dei manufatti artistici, attraverso un’adeguata metodologia operativa e di ricerca.

Inoltre, ci si è avvalsi del supporto dato dal Dipartimento dArTe dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria per illustrare come effettuare il rilievo tramite laserscanner, fornendo agli allievi nuovi metodi e conoscenze sulle tecniche di rilievo. Con queste premesse, l’Alternanza scuola lavoro è diventata esperienza orientativa e formativa insieme. L’ottenimento di competenze trasversali e specialistiche nell’ambito individuato potranno essere spendibili per l’inserimento dei giovani nel settore lavorativo dei Beni Culturali, della  Conservazione e del Restauro. (rrc)