CETRARO – Il Tarantella Festival si chiude con i saggi dei corsisti

È con il saggio dei corsisti che si chiuderà domani, a Cetraro,  al Centro Residenziale Colonia San Benedetto, la 20esima edizione del Tarantella Power.

L’evento è coprodotto dal Conservatorio Tchaikovsky di Catanzaro-Nocera Terinese e dall’Associazione Arpa, grazie ai finanziamenti del Pnrr, per promuovere la cultura musicale calabrese e favorire lo scambio artistico nel Mediterraneo.

Gran finale, dunque, con i saggi degli studenti dei corsi di strumento, canto e danza: la restituzione pubblica del lavoro eseguito all’interno dei corsi di danza, voce e strumenti. Sempre domani anche un evento speciale: dalle 18 alle 19, un appassionante omaggio di Gabriella Aiello a Giovanna Marini, tra parole e musica, in ricordo della grande ricercatrice e musicista recentemente scomparsa, da una delle sue più vicine collaboratrici e grande interprete del repertorio tradizionale.

Da non dimenticare che tutte le sere, dopo i concerti, Mico Corapi, polistrumentista, cantante e danzatore, guiderà la tradizionale “rota”, un momento di festa e condivisione in cui danza, musica e partecipazione si fondono in un’esperienza di unica bellezza. Festa a ballo dopo concerto con Antonio Nicolò, Fortunato Verduci e Giuseppe Lucà.

Nella terza giornata di Festival, invece, il concerto di Jorge Pardo, leggenda del sax e del flauto traverso, e Antonino De Luca, virtuoso della fisarmonica, hanno regalato un concerto che si presenta come una fusione unica tra sonorità mediterranee e jazz.

Jorge Pardo è una figura iconica della musica spagnola, noto per le sue collaborazioni con Paco de Lucía e Chick Corea, ed è considerato uno dei pionieri della fusione tra flamenco e jazz. Al suo fianco, Antonino De Luca, fisarmonicista italiano apprezzato per la sua versatilità e sensibilità artistica, ha portato un tocco di eleganza e innovazione a questo speciale duo. Le sonorità mediterranee si intrecciano con il jazz, creando un’esperienza sonora ricca di emozioni e suggestioni, quando la musica sfida i confini e si nutre dell’incontro tra culture diverse.

Sul palco, sono state protagoniste anche le coinvolgenti sperimentazioni di Francesco Loccisano e Andrea Piccioni con Upgrade: la musica popolare è il porto da cui ha preso vita un viaggio sonoro che li ha condotti a mettere a confronto i rispettivi e ricchissimi background musicali, per poi incrociare repertori, esperienze ed esplorazioni, esaltando le potenzialità timbriche, melodiche ed espressive dei rispettivi strumenti. Il risultato è Upgrade, disco che, nel titolo programmatico, racchiude un universo sonoro che ci invita a scoprire.

Un appassionante itinerario nella musica contemporanea egiziana e classica araba l’hanno regolato i Masters Musician Al-Darb Al-Ahmar Art School (DAAS) del Cairo, Egitto. La serata è stata arricchita dalla partecipazione di ospiti esclusivi: Sarah Ahmed Resume (clarinetto), Tarek el Azhary (oud), Hussam Hassan (fisarmonica), Ayman Mabrouk (percussioni).

La peculiarità del festival resta la sua configurazione come vero e proprio campus artistico-musicale: questa edizione segna l’avvio di una collaborazione con l’Aga Khan Foundation. A Cetraro, infatti, fin dal primo giorno, un gruppo di studenti e docenti della Scuola di Musica Al-Darb Al-Ahmar del Cairo ha frequentato i corsi del festival, offrendo a loro volta lezioni ai partecipanti italiani. Grazie alla partnership sviluppata in collaborazione con l’Aga Khan Foundation, studenti e maestri della Scuola di Musica del Cairo (Egitto) si stanno confrontando in uno scambio culturale e didattico. I maestri presenti, grandissimi interpreti di strumenti tradizionali (oud, fisarmonica araba, clarinetto, percussioni), hanno introdotto il loro mondo musicale ai partecipanti del festival in questo evento speciale.

CETRARO (CS) – Venerdì il convegno “Anticrimine e Sovranità dello Stato”

Venerdì 22 marzo, alle ore 12, nella sala consiliare di Cetraro, si terrà il convegno “Anticrimine e Sovranità dello Stato” patrocinato dal Comune di Cetraro.

Al dibattito pubblico interverranno autorità civili e militari, autorità religiose tra cui il Vescovo di San Marco Argentano-Scalea, monsignor Stefano Rega; rappresentanti delle istituzioni della Regione Calabria, rappresentanti sindacali delle forze di polizia, sindaci della Provincia di Cosenza, associazioni antiracket ed esponenti della scuola e della cultura.

Nel corso del dibattito saranno puntati i riflettori sulla necessità di potenziare i presidi dello Stato con la finalità di garantire la sicurezza dei cittadini in territori ad alta densità malavitosa. (rcs)

A Cetraro la Commissione antindrangheta ha incontrato sindaco, giunta e capigruppo consiliari

La Commissione consigliare antindrangheta ha incontrato, a Cetraro, il sindaco Ermanno Cennamo, la Giunta Comunale, i capigruppo consiliari, presenti rappresentanti delle forze dell’ordine, della Chiesa e dell’associazionismo.

«Una comunità forte, ricca di valori, che  ha reagito con le istituzioni e le forze migliori  attivamente coinvolta, che raf­for­za­ndo,  il tes­su­to di le­ga­li­tà, sen­za il qua­le non vi può es­se­re al­cu­no svi­lup­po au­ten­ti­co e so­li­da­le, vuole liberarsi da quelle catene che non gli permettono di sprigionare le proprie energie», ha dichiarato il presidente della Commissione, Pietro Molinaro.

«Siamo qui  – ha affermato Molinaro – per testimoniare anche fisicamente la vicinanza alle istituzioni del territorio. Ma lo siamo ancora di più nell’esercizio delle nostre funzioni di commissione del consiglio regionale. L’agire solitario stanca e, per questo, è necessario creare a rafforzare strumenti associativi, organizzazioni realmente attive sui territori in grado di dare sostegno all’azione individuale, e capaci di mettere in atto azioni comuni forti. C’è bisogno che le persone non rimangano sole dinanzi alla criminalità  che colpisce al cuore la civiltà».

«La criminalità – ha sostenuto Molinaro – è un potere abusivo che, attentando al bene comune. vuole ipotecare la vita di intere comunità,  ricattare le coscienze di tanti e inquinare la politica e la pubblica amministrazione che deve sempre di più caratterizzarsi nell’assicurare efficacia, efficienza e trasparenza dei procedimenti. Da questo tipo di violenza insensata si esce soltanto sentendoci tutti coinvolti. Anche quando sarebbe facile sentirsi assolti. La criminalità non può e non deve dettare i tempi e i ritmi dell’economia e della politica, diventando il luogo privilegiato di ogni tipo di intermediazione e mettendo in crisi il sistema democratico. Una vicinanza, quella espressa dalla Commissione antindrangheta alle Istituzioni impegnate in prima linea  e ad una comunità, come è stato detto negli interventi,  dalla forte identità, ricca di valori morali  e di cui bisogna sentirsi orgogliosi».

Nel corso dell’incontro, è stato rimarcato il ruolo che deve svolgere la cultura in tutte le articolazioni a partire dalla scuola e dalle realtà associative. Ampio riferimento è stato fatto alla  vicenda di una caserma, un presidio significativo per le forze dell’ordine non ancora consegnata;  su questo, per quanto di competenza, la Commissione solleciterà il Ministero dell’Interno affinché sia resa nel più breve tempo fruibile anche a beneficio di una larga parte del tirreno cosentino.

Nell’ambito dei compiti e funzioni assegnati dalla Legge Regionale alla Commissione e comunque nell’ottica di creare opportune e  necessarie sinergie con le Istituzioni locali, sono stati analizzati adeguati percorsi di legalità che già la Commissione con il Piano 2023 garantisce. (rcs)

CETRARO (CS) – Elezioni provinciali, Forza Italia risponde al Gruppo Azione

di FORZA ITALIA CETRARO – La scelta di Forza Italia di sostenere la maggioranza, dopo l’apertura del Sindaco Cennamo alle minoranze, è stata dettata da un forte e pratico senso di responsabilità e di attaccamento alla nostra cittadina. Così, abbiamo deciso di dare il nostro contributo con lealtà e umiltà, caratteristiche che ci hanno sempre contraddistinto. Ci siamo resi conto che gli anni del Covid, della guerra e la grande crisi economica ci hanno portato a vivere periodi bui in cui tutti siamo chiamati a farci carico dei nostri doveri. E se è vero che chi vince governa, è altrettanto sacrosanto che chi perde deve aiutare a governare, soprattutto quando si viene chiamati in causa.

Il nostro Partito, nella sua tradizione storica, ha sempre sostenuto che solo lavorando assieme si costruisce per il bene comune. Ecco perché non saremo mai disfattisti o prigionieri di un qualunquismo orientato al mero accaparrarsi di una futura elezione. Siamo e saremo sempre impegnati a cucire e a fare squadra, costantemente aperti a tutti coloro che vogliono veramente impegnarsi per la collettività. Non bisogna mai dimenticare che Forza Italia nasce come forza di governo e che gli uomini e le donne che ne fanno parte hanno la convinzione che lavorando in gruppo si crea e non si distrugge.

Ora, la linea tracciata per il prosieguo dell’amministrazione ci vede impegnati a 360 gradi, e noi non saremo una stampella, bensì un perno centrale di questo governo. Siamo pronti a fare proposte costruttive e vigili per una gestione della cosa pubblica, al fine di rendere la nostra cittadina più moderna e più sicura. Certo, sarà un compito arduo, perché siamo consapevoli che gestire un Comune oggi è un impegno non facile, ma abbiamo sottoscritto insieme un documento programmatico e condiviso e siamo certi che il nostro contributo servirà a portare delle migliorie. Non ascolteremo il “canto delle sirene” – sempre pronte a polemizzare – ma proporremo idee serie e concrete.

Il compito che il Sindaco ci ha delegato è un riconoscimento al grande lavoro svolto fino ad ora dal Presidente del Flag La Perla del Tirreno, Gabriella Luciani. Un lavoro fatto con grande passione e amore verso tutti i paesi della costa appartenenti allo stesso Flag. Continueremo, pertanto, a dare visibilità a un settore, la Pesca, spesso abbandonato e dimenticato. Ma saremo pronti anche a dare una mano a tutta l’azione di governo.

Notiamo che ad Azione dispiace che oggi la nostra Città non ha più una presenza provinciale evocando fatti o cause non ad esso competenti per definirle politicamente, quando invece dovrebbe rievocare la cancellazione della presenza nel consiglio di Regionale, fresca di recente passato.

Forza Italia che è un partito pluralista e non individualista, ha cercato di costruire un credito per la nostra città che a tutt’oggi è ben riconosciuto a tutti i livelli.
Piaccia o non piaccia la cosa andrebbe digerita con un bell’amaro…. “Lucano”.
La caduta di stile sta proprio in questo, cercare di guardare in casa di altri, mentre l’altra è completamente allagata.

Forza Italia, pur riconoscendo il ruolo Istituzionale dell’Ente Provincia che non è più come i famosi vent’anni fa, gestionale, ha espresso il suo consigliere che ha saputo portare buoni frutti al proprio territorio. In altre sedi ricorderemo tante cose buone fatte.

In merito alle pratiche logore del passato, ricordiamo a questo partito che non meno di tre anni fa l’amministrazione a guida Aita con una virata improvvisa cambio il Presidente del Consiglio appartenente all’opposizione.
A chi fa politica si vuole ricordare che il proprio territorio si porta avanti anche senza avere la presenza nelle Istituzioni, ma con garbo e volontà di lavorare.

Il pennacchio non è un chiodo fisso. Il Pennacchio lo si accetta, non lo si cerca a tutti i costi,
e capiamo perfettamente lo stato d’animo agitato da chi è abituato a tenerlo.
C’’è stato un forte richiamo alla responsabilità da parte del Sindaco che per i motivi sopra descritti e per la storia del nostro partito, abbiamo accettato per il solo ed esclusivamente benessere della collettività Cetrarese.

Azione che propaganda tutta questa acredine invece di tendere la mano si è sfilata e difende posizioni politiche ad essa non appartenente.

Noi non cadiamo di stile scrutando nella loro casa e cercare di far capire i loro disagi, che ne hanno da vendere, noi facciamo politica, non discorsi da comare attorno ad un braciere che oltre la casa allagata, sono pure senza finestra. Questo sarà un inverno freddo! (fic)

CETRARO (CS) – Un torneo di padel dedicato a Carlo Martello Panno

Cetraro, cittadina tirrenica nella provincia di Cosenza, è al centro dell’attenzione sportiva grazie al terzo “Torneo di Padel Carlo Martello Panno”. Quest’anno, l’evento ha fatto segnare una significativa crescita nel numero di coppie partecipanti, confermando il suo crescente appeal. Tuttavia, il torneo va oltre l’emozionante competizione sportiva, fungendo anche da strumento di coesione e promozione dell’importanza dello sport come mezzo di unione.

Organizzato dall’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Paola (Odcec), il torneo rappresenta una celebrazione speciale dedicata alla memoria di Carlo Martello Panno, il primo presidente dell’Odcec e una figura di spicco sia all’interno dell’Ordine che nella vita del tirreno cosentino.

L’intitolazione del torneo alla sua memoria rappresenta un atto di rispetto e gratitudine nei confronti di un individuo che ha apportato un contributo significativo all’Ordine e alla professione. Questa celebrazione sportiva offre un’opportunità straordinaria per onorare il suo spirito di servizio e la sua dedizione allo sviluppo della comunità.

L’inaugurazione del torneo è stata caratterizzata dall’entusiasmo del presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Paola, il dott. Fernando Caldiero, che ha posto in evidenza il duplice significato di questo evento. Ha enfatizzato come questo sia, innanzitutto, un omaggio speciale a Carlo Martello Panno, riconoscendo il suo contributo inestimabile all’Ordine e alla professione. In secondo luogo, ha sottolineato che questo torneo rappresenta un impegno tangibile dell’Ordine nei confronti della vita sociale delle comunità che rappresenta. «È un segno concreto dell’importanza della partecipazione attiva e del sostegno agli eventi che rafforzano i legami all’interno delle comunità», ha sottolineato Caldiero.

Il presidente Caldiero ha voluto, inoltre, esprimere un caloroso ringraziamento al consigliere Nazareno Di Renzo, il cui determinante impegno nella realizzazione dell’evento è stato un pilastro del suo successo. L’instancabile organizzazione ha contribuito poi in modo significativo a far crescere il torneo, trasformandolo in un appuntamento ormai imprescindibile per tutti.

Mentre questa edizione giunge alla sua conclusione, l’entusiasmo per le prossime edizioni è palpabile, confermando che il “Torneo di Padel Carlo Martello Panno” è destinato a consolidarsi come un appuntamento fisso e a evolversi costantemente, offrendo sempre nuove prospettive e sorprese. (rcs)

A Cetraro presentato il libro “Nuda Io sono Mia” di Carolina Cesario

di ANNA MARIA VENTURANella splendida terrazza del Grand Hotel San Michele di Cetraro, tra cielo e mare, il 18 agosto 2023 si è svolto l’evento culturale Made in Calabria. Letteratura, Arte e Musica, nell’ambito del “Tirreno d’AMare” festival dei sensi 2023. L’incontro culturale ha avuto come centralità la presentazione del libro “Nuda Io sono Mia”, di Carolina Cesario, edito da Pav, nella collana “Storie di vita”.

Protagoniste dell’incontro: Giusy Caruso, pianista cosentina di fama internazionale, l’autrice del libro Carolina Cesario, la pittrice Assunta Mollo, con l’esposizione di alcune delle sue opere più belle, Raffaella Galizia, con un reading di pagine significative del libro presentato.. A me è toccato l’onore di relazionare sulla fatica letteraria della Cesario. Ho accettato l’invito, quando mi è stato chiesto di partecipare alla presentazione, per diversi motivi. Il primo è la validità e la bellezza del libro stesso, il secondo il piacere di condividerne la presentazione con Giusy Caruso, che rende onore alla Calabria nel mondo. Il terzo è il legame della scrittrice Carolina Cesario, autrice del libro, con la Biblioteca Gullo di Macchia di Casali Del Manco , della quale è Direttrice. Macchia è un mio luogo dell’anima, insieme alla biblioteca e alla casa, diventata Museo, di Fausto Gullo, grande figlio di Calabria, Padre Costituente, Ministro dei contadini. 

Nuda. Io sono Mia è un libro di introspezione psicologica, che mette a nudo l’anima della protagonista, io narrante, in un momento della vita, in cui sta per perdersi, per poi ritrovare se stessa, la sua autenticità nella sua solitudine, dimensione nella quale si riappropria di sé e della sua essenza di donna. E’ una scrittura che va nel profondo senza mai perdere leggerezza. Romanzo intimo e appassionato ripercorre il vissuto personale della protagonista, trasformandolo in universale, delinea una storia di appropriazione del sé che parla a tutte e a tutti, uomini e donne, ciascuno nella sua unicità e irripetibilità. Rievoca emozioni e ricordi, intensi ed autentici, che appartengono ad ognuno di noi.

Il libro narra la storia di Mia una donna che si racconta a se stessa. E lo fa attraverso un viaggio interiore che, tra passato e presente, fa emergere sentimenti di nostalgia, solitudine e tanta voglia di ritrovarsi. Affermata, indipendente e molto femminile, Mia manifesta un bisogno interiore molto forte che cerca di affrontare attraverso la ricerca della sua solitudine. È proprio in questi frangenti, quando è sola con se stessa, che riesce infatti a ritrovare il proprio equilibrio e la serenità che sente mancarle. Mia è una donna ancora giovane, piacevole e bella, con un lavoro che la appaga, fa la bibliotecaria in una città del Sud Italia, che potrebbe essere Cosenza, nella sua parte vecchia. Anche i luoghi le sono congeniali: la biblioteca dove lavora, situata in un antico convento con un chiostro sempre pieno di fiori, la sua bella casa con un terrazzo pieno di piante grassocce, le sole che porterà con sé nella sua nuova destinazione, le sole che le consentiranno di mantenere un sia pur minimo legame con la sua vita passata, una volta che deciderà di lasciarsi tutto alle spalle, per vivere la sua nuova vera vita. Solo dopo un lavoro di scavo psicologico all’interno di sé arriva alla consapevolezza che la vita che sta vivendo non le appartiene più, il legame con il suo compagno ha perso di autenticità e, nella solitudine della sua anima, sceglie di realizzare quel bisogno di libertà, che le fa accettare una trasferta di lavoro a Trieste, che diventerà la sua nuova città. Voglio sottolineare che i motivi di estraniazione non sono legati alla fine di un amore soltanto, ma sono ben più profondi e le occorre del tempo per fare la sua scelta. Una costante che l’accompagnerà nella nuova vita è l’amore per il suo lavoro, che resta identico, anzi si arricchisce di nuova linfa. Mia, ha già nel nome il percorso di vita di una donna che afferma se stessa con determinazione, ma con tatto e delicatezza. 

L’introspezione è il punto di forza del romanzo, perché la scrittrice delinea con precisione e voluta enfasi, il carattere della protagonista, evidenziandone i sentimenti, le emozioni, la forza. 

Quante volte siamo soliti dire, più o meno consapevolmente, di non aver tempo per realizzare le cose che amiamo, siamo soliti lamentarci del “tempo che manca”. Siamo certi, in fondo, che sia il tempo a venir meno alla nostra realizzazione?  O forse siamo noi che veniamo meno a noi stessi? Da cultrice del mondo classico, mi viene naturale cercare una risposta nel pensiero di autori, che hanno scandagliato l’animo umano, lasciando una traccia indelebile nello sviluppo della nostra civiltà. Penso al filosofo latino Seneca, che nella prima epistola a Lucilio scrive: “Persuaditi che le cose stanno così come ti scrivo: alcune ore ci vengono strappate via, alcune altre ci vengono sottratte subdolamente, altre ancora scorrono via. Tuttavia la perdita più ignominiosa è quella che si verifica per negligenza”. 

Secondo il filosofo le ore che ci vengono strappate a forza, quelle che ci vengono sottratte con l’inganno, quelle che scorrono via, possono esser perdute solo ad una condizione: che noi stessi, prima, siamo smarriti. E Mia, la protagonista del libro, proprio quando inizia ad avvertire questo senso di smarrimento, di insoddisfazione, mentre la vita intorno a lei scorre sempre uguale e apparentemente tranquilla, incomincia a guardarsi dentro e ad avviare un percorso di riconquista di sé. 

D’altronde, sempre nel Primo libro delle Epistole a Lucilio, è lo stesso Seneca che, ammonendo Lucilio riguardo allo spreco del tempo e della vita, lo esorta immediatamente a guadagnare una vera conoscenza di sé: “Fa’ così, mio caro Lucilio, riconquistati a te stesso”

Altra citazione alla quale il libro di Carolina Cesario, a mio avviso, rimanda è “Divieni ciò che sei”, da un’ode di Pindaro, che ricorre anche negli scritti del filosofo Nietzsche, a proposito della realizzazione creativa della propria indole in ogni singolo individuo. Decisiva in tal senso è la sperimentazione concreta, che serve a verificare le proprie inclinazioni, i propri bisogni fisici e spirituali, le potenzialità e risorse della propria personalità.

Dalle profondità della storia, e della poesia, ritornando a Pindaro, il poeta ci lancia questo paradossale invito: “Diventa ciò che sei” e, in più, indica la direzione da seguire “avendolo appreso”. Per diventare se stessi, dunque, bisogna fare un cammino di autoconoscenza.

L’idea di un cammino da compiere, partendo da se stessi, per approdare alla propria identità, intesa come conoscenza delle proprie caratteristiche, che rendono unici e inconfondibili, diviene un cardine da cui è impossibile prescindere, pena la perdita del senso e della direzione. 

Potremmo dire, anche con Ghandi, che se vuoi cambiare il mondo devi cominciare da te stesso, e per riuscire in questo arduo compito è fondamentale immergersi nella propria realtà interiore e nella propria storia, per accoglierle pienamente: si può cambiare soltanto dopo essersi visti per quello che si è, ed essersi accettati. 

E’ evidente che c’è un forte legame tra due importanti massime del mondo antico: «conosci te stesso» e «diventa chi sei». Conoscere se stessi è la premessa per poter realizzare la propria natura. Come facciamo a conoscerci? Ce lo dice proprio Carolina Cesario, in questo bel libro, paradigmatico, in cui fa sapientemente trapelare le sue conoscenze filosofiche, acquisite nel corso dei suoi studi: attraverso il dialogo interno, l’auto-osservazione, le relazioni e la sperimentazione continua ricaviamo costantemente informazioni sulle nostre qualità. Poi occorrono tanti sforzi, ripetuti atti di coraggio e di creatività per avverare ciò che abbiamo intuito.  Soltanto comprendendo e vivendo fino in fondo il progetto irripetibile che siamo, per bagaglio genetico innato e per storia personale, possiamo superare i sensi di inadeguatezza cercando di vivere in pienezza il buono, il bello, il vero. 

È un libro questo della Cesario che parla al cuore e alla mente, avendo una struttura particolare, che fa scorrere la narrazione su due piani, il primo intimistico e introspettivo, l’altro legato alla realtà quotidiana.

È vero, sembra dirci Mia, la protagonista, il tempo lascia solchi profondi, spezza sillabe, riannodate dalla forza della determinazione, il tempo ha anche silenzi, pause siderali dove avvengono incontri; il tempo ha pieghe anguste dalle quali sgusciano, di nascosto, frammenti della vita che si ricompongono fuori dalla sua morsa; Infine il tempo rapisce volti e luoghi amati, ma esso nulla può nel rifugio dell’essere, sito atemporale, dove volti e luoghi hanno il loro respiro vitale ed in cui l’autrice sa incarnare evocazioni di ritorni di anime.
  Con la sua preziosa scrittura celebra la vita Carolina Cesario, dimostrando che la sua protagonista sa andare controcorrente tra le ombre che disorientano il cammino, muovendosi per il mondo, come fa Cassiopea nell’universo sidereo, con lo sguardo verso l’Infinito, nell’attesa di poterlo cogliere, forte della consapevolezza di sé, come si coglie qualcosa che si  desidera veramente.

La scrittura di Carolina Cesario è ben costruita, limpida e chiara, elegante e raffinata, di grande impatto e vivida nel trasmettere le immagini alimentate dalle parole, che sembrano scaturire direttamente dalla profondità dell’anima. La narrazione più toccante è quella che si erge dal passato a rievocare ricordi di persone care, che non vivono più, ma fanno sentire la loro presenza in maniera forte, addirittura materializzandosi, ricordi di un’infanzia bella e ricca di affetti, cui aggrapparsi, quando la vita colpisce più forte. Le parole della scrittrice ci fanno riflettere sul fatto che ciascun essere umano è chiamato a dare una risposta personale al perché della propria esistenza. Perché ogni individuo è unico, irripetibile, diverso da qualsiasi altro; ogni storia è unica! Ci dice la Cesario dalle pagine del libro. Mia è solo mia, cioè se stessa. 

 Questa unicità fa riflettere sulla preziosità di ogni esistenza, di ogni gesto, di ogni comportamento, di ogni sentimento, di ogni anelito, di ogni cosa che appartiene all’esistenza stessa. E, allora, due concetti emergono dalla storia narrata: libertà e responsabilità. L’uomo è libero di esprimere pienamente se stesso, di cercare di dare un senso alla sua esistenza.  Ma, nello stesso tempo, ogni uomo ha una responsabilità verso se stesso: perché la sua unicità fa sì che solo lui può essere e agire in quel determinato modo; anche altri faranno le stesse cose ma solo lui può farle in quel determinato modo, solo lui avrà quell’impronta, nessun altro! E dovere morale di ogni essere umano è seguirla quell’impronta, solo così realizzerà se stesso.

 Interessante, nel seguito dell’incontro, l’intervento dell’autrice che ha parlato della genesi del libro, scritto durante i mesi di lockdown, dovuto al covid, dell’ambientazione in una città del Sud Italia, che potrebbe essere Cosenza e della professione di bibliotecaria, che accomuna la scrittrice alla protagonista. Molto bello, partecipato e appassionato il reading di pagine significative del libro da parte di Raffaella Galizia, accompagnato da un sottofondo di musiche al pianoforte di Giusy Caruso. 

È stata proprio la pianista a concludere la serata con alcuni brani eseguiti dal suo tocco magico sulla tastiera di un pianoforte storico, sul quale la stessa pianista ha imparato a suonare, venuto per l’occasione da Casali del Manco, costruito dal Maestro Pasquale Serra, anch’egli presente in sala. Le note celestiali si sono diffuse in un’atmosfera surreale, fra un pubblico rapito e assorto, mentre il sole tramontava all’orizzonte. (amv)

A Cetraro per sanità molti proclami e poche certezze: L’affondo di Azione, Italia Viva e Psi

In una nota congiunta Azione, Italia Viva e il Partito Socialista Italiano – Progetto Sviluppo, hanno denunciato come a Cetraro, per quanto riguarda la sanità, ci sono solo proclami e poche certezze.

«A leggere le dichiarazioni di giubilo del sindaco di Cetraro – hanno detto – pensavamo che il decreto 64, meglio noto come “decreto Scura”, che aveva riorganizzato la sanità regionale, fosse finalmente un brutto ricordo. Anni di battaglie con i vari commissari che si sono succeduti perché non fosse attuato, interlocuzioni lunghe e faticose con i direttori generali che via via si avvicendavano all’Asp, battaglie legali, e poi il punto forte, dettato da Jole Santelli, allorquando decise che il decreto 64 del 2016, illogico e antieconomico, sarebbe stato smantellato».

«Alla presenza dei sindaci di Paola e Cetraro, dei capi dipartimento, dei consiglieri regionali dell’epoca e del direttore dello spoke Cetraro-Paola, nel 2020, la Presidente Santelli annunciò il nuovo Piano: Cetraro polo chirurgico, Paola polo medico, lontano da dannosi ed irrazionali campanilismi – si legge nella nota –. Pensavamo, dunque, che quelle battaglie di buon senso avessero portato all’unica soluzione dettata dalla ragionevolezza e dalla visione politica, cui il Presidente Occhiuto, responsabilmente, non poteva, ovviamente, non ispirarsi».

«Ma siccome abbiamo il brutto vizio di leggere ed approfondire – viene evidenziato nella nota congiunta – ci siamo accorti con stupore che così non è, notando una serie di incongruenze. Infatti, sullo Spoke Corigliano-Rossano il nuovo Piano è chiaro: il primo ospedale è polo medico, il secondo chirurgico. Ma quando andiamo a scorrere le previsioni dello Spoke Cetraro-Paola arriva la doccia fredda.
Cetraro solo momentaneamente diventa non polo chirurgico, il che avrebbe significato anche la presenza dell’ortopedia, ma sede di chirurgia, sol perché è presente la rianimazione».

«Nell’Atto, si scrive: “collocazione dell’attività chirurgica in continuità con la Terapia Intensiva allo scopo di assicurare adeguati standard di sicurezza. In considerazione di ciò le attività chirurgiche sono da prevedersi, in prima battuta, presso il plesso di Cetraro per essere parzialmente riallocate (fino al 50% dei posti letto) su quello di Paola successivamente alla realizzazione e all’attivazione della Terapia Intensiva”. Quindi: nessun polo chirurgico – denunciano –. Ma c’è di più: qualche mese fa era stato annunciato il servizio di “Stroke Unit”, ricordate? Bene, è sparito anche quello perché se prima la Neurologia era prevista a Cetraro, adesso viene prevista a Paola».

«Ed ancora – continuano i partiti –: il laboratorio analisi è previsto solo a Paola, così come il servizio trasfusionale, funzione questa essenziale per riaprire il punto nascita e che di norma dovrebbe essere allocato presso il polo chirurgico. E per finire: chiuso il pronto soccorso (che rimane a solo Paola), abolizione dei posti letto di lungodegenza, nonché quelli in “day hospital” dei reparti di medicina ed oculistica ed il servizio di radiologia che viene previsto a Cetraro senza primario».

«Pertanto se il punto nascita non verrà subito riaperto, se per fare una Tac o una Risonanza ci vorranno mesi e mesi – continua la nota –, se l’urologia non riuscirà a garantire gli interventi necessari, se gli 8 posti di sub intensiva non saranno attivati, tutto ciò che oggi è previsto dal decreto rimarrà solo carta straccia. Con buona pace del sindaco che continua a prendere lucciole per lanterne, illudendosi che “sia stato premiato il lavoro silenzioso” dell’amministrazione senza aver letto una sola riga del decreto. Farebbe bene, e con lui la sua maggioranza, ad usare maggiore cautela, prima di fare affermazioni avventate. Dovrebbe invece convocare con urgenza un consiglio comunale aperto al contributo della Città, perché la vertenza sanità è tutt’altro che risolta e rischia di diventare un ulteriore fallimento per la comunità del Tirreno cosentino». (rcs)

CETRARO (CS) – Sabato al via il Maree Festival”

Il 3 e 4 settembre, a Cetraro, alla Baia delle Sirene, è in programma la prima edizione di Maree Festival, uno spettacolo dove il Mito e la grande Musica dei Cameristi dell’Orchestra Filarmonica della Calabria si fonderanno in un’unica magia.

Il soprano Licia Toscano, ed il tenore Giacomo Medici regaleranno un’esperienza unica sabato 3 e domenica 4 settembre alle ore 17.30.

Il concerto lo si potrà vedere solo a bordo di imbarcazioni che dovranno rispettare le distanze dalla battigia previste dalla legge. (rcs)

CETRARO (CS) – Successo per la Vela d’Argento

Si è conclusa, con successo, a Cetraro, la Vela d’Argento, talk show ideata e condotta da Francesco Occhiuzzi e che rappresenta l’evento clou dell’estate cetrarese.

«Sono molto soddisfatto – ha commentato Occhiuzzi – della riuscita di Vela d’Argento e per la grande affluenza di pubblico al mix che abbiamo creato di cultura, moda, e musica». E in risposta alle polemiche apparse sui social Occhiuzzi risponde: «Non mi interessano. Le polemiche le fa solo chi non ha nulla da fare». 

In questa settima edizione della kermesse sono stati insigniti con il prestigioso riconoscimento della “Vela d’argento” illustri personaggi calabresi che si sono distinti in diversi campi. Per il settore Start up: Stefano Caccavari giovane imprenditore calabrese fondatore dell’azienda agricola Mulinum per la valorizzazione dei grani antichi; per il Giornalismo: Arcangelo Badolati giornalista, scrittore esperto di ‘ndrangheta e caposervizio del quotidiano “Gazzetta del sud”; per la Comunicazione: Linda Suriano manager ufficiale per Miss Italia in Calabria: per l’Editoria, il direttore responsabile del network LaC Pier Paolo Cambareri; per la Medicina: Amalia Bruni scienziata di fama internazionale, tra le prime a scoprire il gene più diffuso dell’Alzheimer, direttrice del Centro regionale di Neurogenetica dal 1996,  membro del Comitato tecnico scientifico del Consiglio superiore di sanità, nonché consigliere regionale dal 2021; per la Musica: Anna Tatangelo; per lo Spettacolo: la showgirl Elisabetta Gregoraci; Imprenditoria: Tommaso Greco manager area marketing e relazioni esterne dell’azienda IGreco; per il nuovo settore Restaurant award: Claudio Giannini giovane imprenditore della ristorazione. Lunghi applausi, per questa settima edizione di Vela d’Argento, costola di Moda Mare, nel corso degli anni è divenuta un appuntamento consolidato e imperdibile dell’estate cetrarese.  

Un evento patrocinato dalla Regione Calabria e dall’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso, dall’Amministrazione comunale di Cetraro e dal sindaco Ermanno Cennamo. Il primo cittadino dal palco oltre ad elogiare la manifestazione ha anche annunciato il progetto del marchio Dop per il gambero rosso di Cetraro, promossa dalla Regione Calabria. E proprio l’assessore Orsomarso, in rappresentanza del governatore Roberto Occhiuto, assente per motivi di salute, oltre a tessere le lodi della kermesse “Vela d’argento” ha parlato anche di “Calabria straordinaria”. Il grande progetto di marketing turistico che grazie alle scelte giuste sta veicolando con successo la regione Calabria nei circuiti nazionali e internazionali grazie alla valorizzazione delle eccellenze del nostro territorio.  

Ad alleggerire il talk show la potente voce della cantante cetrarese Sonia Addario ormai ospite fissa del programma “All togheter now” condotto da Michelle Hunziker su Canale 5, e le immancabili sfilate di moda, come ai fasti di Moda mare, con le stupende creazioni dello stilista calabrese Claudio Greco e le anticipazioni moda per il prossimo autunno/inverno a cura di Sonia Tundis, Pagine di moda, di Cetraro.  E poi il gran finale con Anna Tantangelo. La cantante ciociara ha coinvolto il pubblico della piazza che risposto alle sue canzoni con scroscianti applausi e cantando a squarcia gola alcuni dei suoi più grandi successi. Chiuso il sipario per l’edizione 2022. L’appuntamento per tutti è al prossimo anno con l’ottava edizione della “Vela d’argento”. (rcs)

 

A Cetraro questa sera i Premi “Vela d’Argento” per moda, musica e cultura

Appuntamento questa sera a Cetraro, alle 21.30, in piazza del Popolo, per la cerimonia di consegna dei tradizionali premi Vela d’Argento. In questa settima edizione, saranno insigniti con il prestigioso riconoscimento della Vela d’Argento: il presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto: Stefano Caccavari giovane imprenditore calabrese fondatore dell’azienda agricola Mulinum per la valorizzazione dei grani antichi; il giornalista e scrittore Arcangelo Badolati;  Linda Suriano manager per Miss Italia in Calabria; Amalia Bruni consigliera regionale e medico per le sue ricerche sul morbo di Alzheimer; l’imprenditore nel settore vinicolo Tommaso Greco, Domenico Maduli editore del network LaC news24, Claudio Giannini imprenditore nel settore della ristorazione. Il premio per la musica leggera andrà alla cantante Anna Tatangelo e quello per la televisione alla showgirl Elisabetta Gregoraci. 

«Moda, musica e cultura faranno da cornice alla serata che vedrà anche la presentazione del progetto sul Gambero Rosso – spiega il sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo che stiamo portando avanti e che proietterà la nostra città nei circuiti turistici con l’obiettivo di incrementare i flussi già per la prossima stagione estiva». 

«Siamo molto contenti della scelta dei premiati – dichiara il direttore artistico del Cetraro summer fest, nonché ideatore e conduttore della manifestazione Francesco Occhiuzzi – ma, soprattutto, della partecipazione del pubblico che segue in maniera massiccia questa manifestazione sin dal suo esordio, avvenuto sette anni fa. E questo ci rende molto orgogliosi. La Vela d’argento non è un semplice spettacolo di una sera – sottolinea il patron Occhiuzzi – ma un vero e proprio evento molto attuale che per noi rappresenta il fiore all’occhiello dell’estate. Proprio come un tempo era Moda mare che, dopo venti edizioni, per il momento è andata in pensione. Vela d’Argento, invece, è una realtà molto attuale. Un talk show vero e proprio fatto di momenti di spettacolo ma, soprattutto, di momenti di cultura». 

Il premio Vela d’Argento è nato come costola della nota manifestazione Moda Mare che per venti lunghi anni si è contraddistinta come l’evento più glamour non solo dell’estate cetrarese, ma dell’intera regione. Nel corso degli anni la Vela d’argento ha acquisito una sua personalità diventando un appuntamento fisso sempre più importante e atteso. 

La prima edizione della “Vela d’argento” si è tenuta nel 2015 riscuotendo subito un grande successo di pubblico. Nelle passate edizioni sono stati premiati con la Vela d’Argento personaggi famosi come: Roby Facchinetti, Marco Masini, Biagio Izzo, Bianca Atzei, Amedeo Minghi e Giancarlo Giannini. La regia televisiva dell’evento, come sempre, è affidata a Fabrizio Avolio. La formula ideata è un mix di talk show, glamour e cultura con la partecipazione di personalità che si sono distinte in vari ambiti a livello calabrese, nazionale e internazionale. (rcs)