La Cgil celebra il 25 aprile a Vibo: “Liberiamo il Paese da precarietà e lavoro povero”

È a Vibo Valentia che quest’anno la Cgil Calabria celebrerà il 25 aprile. E lo farà nel segno del Liberiamo il Paese da precarietà e lavoro povero, con un appuntamento alle 17 al Valentianum. In occasione del 25 aprile la Cgil avvierà la raccolta firme per i referendum su Lavoro e Sicurezza che puntano a cancellare il Jobs Act e il tetto all’indennizzo che l’azienda deve corrispondere al lavoratore licenziato illegittimamente, cancellare l’abuso del contratto a termine e la deresponsabilizzazione delle aziende in caso di infortunio o malattia professionale.

«Ma non solo. È ancora più importante, ma anche urgente – si legge in una nota – ricordare quest’anno la lotta partigiana e la Resistenza, il cui coraggio e sacrificio hanno permesso di mettere la parola fine alla dittatura fascista e di consegnare il Paese nelle mani della democrazia».

«In momenti così difficili, in cui chi ha le redini del governo ha difficoltà a definirsi antifascista – prosegue la nota –, in cui le operazioni di revisionismo storico aumentano e l’autoritarismo e le scelte di Palazzo Chigi vanno nella direzione di una compressione dei diritti civili faticosamente conquistati, mettendo in discussione anche ciò che davamo ormai come assodato, è necessario lanciare l’allarme partendo dalle radici del Paese».

«E delle radici fa parte anche la nostra Carta Costituzionale che troppo spesso è stata messa in discussione – conclude la nota – come nel caso dell’ Autonomia Differenziata, contro la quale siamo schierati in prima linea e verso la quale non intendiamo abbassare la guardia.  Siamo molto preoccupati della torsione democratica che sta colpendo la libera informazione con i tentativi di censura a giornalisti, scrittori, intellettuali nei canali del servizio pubblico televisivo nazionale». (rvv)

A Cosenza il sit-in di Cgil e Uil: Un protocollo per legalità e sicurezza

È necessario «farsi portavoce con il governo nazionale per potenziare l’organico nell’Ispettorato del lavoro e nelle aziende sanitarie perché è necessario che gli organi ispettivi lavorino in sinergia per aumentare i controlli». È quanto hanno ribadito Angelo SposatoMaria Elena Senese, rispettivamente segretari generali di Cgil e Uil Calabria, nel corso dell’incontro con il prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, avvenuto durante la manifestazione di Cosenza per rivendicare maggiore sicurezza sul lavoro e meno precarietà.

Sono stati incontrati, anche, il capo di Gabinetto della Prefettura Giuseppe Di Martino e il funzionario Gianfranco Rovito. Nell’occasione, è stato chiesto ai vertici della Prefettura «di farsi portavoce dell’esigenza di un protocollo per la legalità e sicurezza e di misure di tracciabilità sulla spesa dei fondi comunitari e Pnrrr con la Regione».

«Nel settore dell’edilizia e dell’agricoltura – ha detto Maria Elena Senese – si registrano maggiormente infortuni mortali e per questi settori bisognerebbe prevedere organi ispettivi dedicati, con tecnici specializzati. La Calabria ha un triste primato, da noi c’è un problema di lavoro sommerso importante che si annida specialmente nei subappalti a cascata. Dobbiamo provare a fare un’inversione di marcia ma non solo da parte da nostra, abbiamo bisogno di tutti, lavoratori, istituzioni e aziende».

«Aver precarizzato il lavoro in questi anni, rendendolo più debole, sottopagato e sfruttato – ha aggiunto Sposato – ha creato una cultura del disvalore del lavoro e quando c’è disvalore anche la sicurezza viene meno. Abbiamo bisogno di norme che creino deterrenza contro chi vuole utilizzare il lavoro sfruttato e mettere in pericolo la vita dei lavoratori, serve introdurre il reato penale di omicidio sul lavoro e selezionare le imprese attraverso la patente a punti».

«Abbiamo chiesto alla prefetta di interfacciarsi con il presidente della Regione – ha spiegato – e segnalare che è necessario, sui venti miliardi di spesa che ci saranno su Pnrr e sulla programmazione comunitaria, di fare dei protocolli di legalità e rintracciabilità della spesa».

«Gli interventi devono essere selettivi – ha concluso – e dare premialità solo alle imprese che investono sulla sicurezza del lavoro, perché abbiamo visto che laddove sono stati fatti i protocolli di legalità, anche in grandi opere pubbliche, gli incidenti sul lavoro sono diminuiti».

Simone Celebre, segretario generale di Fillea Cgil Calabria, ha, invece, chiesto di sollecitare da subito alla Regione un’ordinanza per il lavoro durante le giornate più calde.

Da parte della Prefettura abbiamo avuto la disponibilità a veicolare le istanze a livello nazionale e regionale. (rcs)

All’Unical è nato lo sportello Cgil Sol

All’Università della Calabria è nato lo Sportello Cgil Sol, dedicato all’informazione, orientamento e relazione del sindacato con i giovani e le persone in cerca di lavoro o di reinserimento nel mercato del lavoro.

All’inaugurazione hanno preso parte Maria Grazia Nicita, responsabile Sol Ccgil Nazionale, Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria, Massimiliano Ianni, segretario Generale Cgil Cosenza, Ivan Ferraro, coordinatore Nidil Cgol Calabria, Emilia Bruno, segretaria Flc Cgil Cosenza, Teresa Aiello, Segretaria Cgil Cosenza e responsabile Sunia Cosenza e Amelia Rovella, segretaria Flc Cgil Calabria.

«Aver aperto lo sportello all’Unical – ha dichiarato il Coordinatore Nidil Cgil Calabria, Ivan Ferraro – rappresenta un punto di partenza importante per costruire con gli studenti, in base alle loro competenze, un percorso lavorativo futuro, aiutandoli ad orientarsi tra le diverse domande di lavoro che il territorio offre e aggiornando anche le loro competenze durante la fase di studio, elementi ormai irrinunciabili e a cui la Cgil ha da sempre prestato la massima attenzione, nell’ottica della crescita personale e della tutela del lavoratore».

Potranno rivolgersi allo Sportello Sol coloro che sono in cerca di prima occupazione, chi vuole cambiare lavoro o lo ha perso. Inoltre,  presso lo stesso sportello saranno presenti tutti i servizi e quindi: il Caaf che offrirà la possibilità agli studenti di avere consulenza e elaborazione del modello Iseeobbligatorio, e ai lavoratori di avere l’elaborazione dei modelli fiscali quali 730 e modello redditi; l’Inca per chi perde il lavoro e chiede la Naspi, i tanti studenti extracomunitari che studiano nella nostra università avranno consulenza per tutta la documentazione obbligatoria inerente al soggiorno in Italia.

Il Sunia per guidare gli studenti fuori sede ma anche i proprietari degli immobili nella consulenza, nella stipula e nella trasmissione dei contratti di fitto a canone concordato, senza dimenticare la tutela individuale e collettiva a tutto il personale docente, gli amministrativi e tutti gli altri lavoratori impegnati nelle loro attività quotidiane all’interno del Campus dell’Unical. (rcs)

Vaiti (Cgil): Prefetto convochi subito sindacati e scuola per chiusura Istituto Salesiano di Soverato

«Venga convocato subito dinanzi al Prefetto un incontro urgente con il gruppo dirigente dell’Istituto Salesiano e le organizzazioni sindacali». È quanto ha chiesto Caterina Vaiti, segretaria congfederale Cgil Calabria, intervenendo sull’annuncio della chiusura dell’Istituto Salesiano di Soverato.

Sulla vicenda è intervenuta, anche, la Segretaria regionale Flc Cgil Calabria, Carmen Aiello, chiedendo all’Ufficio Scolastico regionale e alla vice presidente con delega all’Istruzione, Giusy Princi, di prendere posizione su un caso che rischia di diventare una bomba sociale.

La segretaria Vaiti ha informato di aver già «interessato della vicenda la Regione Calabria e auspichiamo che si attivino prima possibile tutti i percorsi per intervenire su una situazione drammatica. Ne va del futuro dei lavoratori ma anche di quello degli studenti informati a una manciata di mesi dalla fine dell’anno scolastico che da settembre dovranno trovare una nuova scuola, nuovi insegnanti e compagni».

«L’Istituto Salesiano – ha spiegato – è una scuola storica del territorio, con una forte valenza sociale. Perderla significherebbe un grave danno per la città e il suo comprensorio. Importanti sarebbero anche le ripercussioni sui lavoratori, molti dei quali lavorano da anni nel circuito salesiano e si ritroverebbero ad essere disoccupati in età avanzata con difficoltà di reinserimento nel mondo lavorativo».

«Come Cgil non intendiamo stare a guardare – ha concluso – e vigileremo affinché si arrivi ad una soluzione opportuna e condivisa». (rcz)

Mercoledì a Cosenza la Cgil presenta l’iniziativa contro l’autonomia differenziata

Mercoledì 20 marzo, alle 10.30, a Cosenza, nella Camera del Lavoro, sarà presentata la manifestazione contro l’autonomia differenziata in programma il 23 marzo e organizzata dalla Cgil Calabria.

Parteciperanno Massimiliano Ianni, Segretario Generale Cgil Cosenza, Gianmaria Milicchio, Segretario Provinciale Partito Rifondazione Comunista, Emilio Cozza per Città & Futuro, Salvatore Giorno, Partito Democratico Cosenza, Rosa Principe, Coordinamento Democrazia Costituzionale, Bianca Rende, WWW What Women Want_La Calabria vista dalle donne, Nicola Arcuri, Potere al Popolo, Veronica Buffone, Movimento 5 Stelle,  Andrea Bevacqua per l’area Cattolica. (rcs)

L’OPINIONE / Angelo Sposato: Urgente Commissione regionale per riforme per aiutare Comuni in difficoltà

di ANGELO SPOSATO – È urgente attivare una commissione regionale per le riforme aperta al contributo delle forze sociali, del mondo accademico, delle comunità locali potrebbe essere utile per una nuova stagione di riforme.

Non basta l’intelligenza artificiale a risolvere il problema per come viene posto dalla Regione Calabria, né basta un processo di rafforzamento amministrativo che sarà pure utile ma non risolutivo. La Calabria ha bisogno di riforme strutturali a partire dalla riorganizzazione e ridefinizione della sua geografia istituzionale condividendola con i calabresi ed i territori. Servono investimenti su infrastrutture sociali, materiali e lavoro.  Ci vuole il coraggio di individuare una nuova idea di regionalismo che si contrapponga all’ipotesi divisiva dell’autonomia differenziata che va contrastata con tutti gli strumenti democratici.

La Calabria ha più comuni della Puglia, del Lazio, della Toscana e di altre regioni del Paese, la maggior parte di essi sono in dissesto e predissesto, non riuscendo ad erogare più manutenzione e servizi alle persone. Molti comuni sono assoggettati allo spopolamento, soprattutto nelle aree interne. Il calo demografico e l’emigrazione rischiano di desertificare il tessuto sociale in breve tempo. Ma, per cambiare, serve il coraggio di una nuova politica. (as)

[Angelo Sposato è segretario generale Cgil Calabria]

Il 4 marzo a Lamezia l’iniziativa “Quale sviluppo per il Mezzogiorno e la Calabria” col segretario Cgil Landini

Si intitola Quale sviluppo per il Mezzogiorno e la Calabria. Lavoro-Istruzione-Sanità-Ambiente-Infrastrutture l’incontro in programma il 4 marzo, alle 10.30, al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme e che vedrà la partecipazione del segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini.

Un momento di confronto su temi nevralgici per il Paese, ma ancora di più per il Sud, specie ora che si fa sempre più concreto il pericolo dell’approvazione dell’autonomia differenziata che andrebbe a infierire drammaticamente su un Meridione già indietro rispetto al resto d’Italia.

Dopo i saluti del segretario generale Cgil Area Vasta Enzo Scalese, introdurrà i lavori il segretario Generale Cgil Calabria, Angelo Sposato. Seguirà il confronto cui prenderanno parte il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, il direttore generale Svimez Luca Bianchi, il presidente Unindustria Calabria Aldo Ferrara, il sindaco di Siderno Maria Teresa Fragomeni.

A concludere il segretario Generale della Cgil Maurizio Landini, parlerà ai lavoratori e alle lavoratrici, ai quadri e ai delegati della Cgil. Modererà i lavori Riccardo Giacoia, caporedattore TgR Calabria. A seguire, si terrà l’Assemblea generale della Cgil Calabria al Grand Hotel Lamezia. (rcz)

Cgil Calabria: Rompere il silenzio per liberare la Calabria

Le Segreterie di Cgil Calabria e Cgil Pollino Sibaritide Tirreno hanno annunciato la propria partecipazione alla passeggiata della legalità di Libera, in programma per il 17 febbraio a Cassano allo Ionio.

«Condividiamo pienamente la necessità – si legge in una nota – che alle parole e alla retorica si unisca un gesto concreto di attivismo e partecipazione che dia il senso di una comunità e di una società che non è rassegnata, ma crede che passo dopo passo molto si possa fare, a partire proprio dal rompere il silenzio, dall’esprimere la propria indignazione e rabbia».

«Cassano è strategica in questo senso. Negli ultimi anni sono stati oltre dieci gli omicidi e si è perso il conto delle minacce non solo per chiedere il pizzo, ma anche per intimorire professionisti, giornalisti e operatori della comunicazione. Sempre a Cassano l’omicidio del piccolo Cocò Campolongo, ucciso e dato alle fiamme, una barbarie impossibile da dimenticare e che indusse anche il Papa durante la sua visita a scomunicare i mafiosi».

«Proprio a dieci anni di distanza da quell’efferato atto di violenza – conclude la nota – scegliamo di scendere in strada con Libera e don Ciotti nella “passeggiata della legalità” per mostrare il volto pulito della città e della Calabria, il non voler sottostare a nessuna forma di sopraffazione e paura. Cassano e la Calabria devono essere libere!». (rcs)

Cgil Calabria ai parlamentari: Sostenete il dl Milleproroghe per i tirocinanti

Nidil Cgil Calabria, Felsa Cisl Calabria, Uiltemp Calabria e Usb Fds Calabria, hanno lanciato un appello ai parlamentari calabresi, affinché «contribuiscano durante la discussione per la conversione in legge del DL Milleproroghe sostenendo con un’ unica voce l’emendamento attualmente depositato e già ammesso, così come qualunque altra azione utile ad una positiva definizione dell’annosa vertenza» dei tirocinanti calabresi.

«Nidil-Cgil – Felsa Cisl – Uil Temp e USB FdS, auspicano – hanno aggiunto – che su un tema così importante che coinvolge la vita di 4000 famiglie calabresi, si sia capaci di fare tutti un passo indietro per poi compierne dieci avanti tutti insieme».

«Terremo alta l’attenzione sulla vertenza dei tirocinanti calabresi – hanno ribadito – 4mila persone che quotidianamente sostengono la macchina amministrativa nei Comuni, delle ASP, nelle Province, nelle scuole, ed in tantissimi enti pubblici e privati erogando servizi essenziali per le nostre comunità. A seguito della partecipata manifestazione del 13 dicembre davanti la Prefettura di Catanzaro e del presidio del 22 dicembre davanti al Consiglio Regionale, sono scaturite diverse interlocuzioni istituzionali e nell’opinione pubblica, oltre all’importante incontro tenutosi il 28 dello stesso mese con il presidente delle Giunta Regionale Roberto Occhiuto».

«L’azione sindacale che abbiamo tenuto in questi mesi – hanno ricordato – è volta al sostegno, in Parlamento, di un emendamento al Decreto Milleproroghe che apra la strada alla contrattualizzazione a 18 ore per 18 mesi con relativa copertura finanziaria annua di 40 mln di euro di questi lavoratori così come è stato fatto in passato per i tirocinanti del medesimo bacino ma utilizzati nei ministeri della Giustizia, Cultura e Scuola».

«Nel frattempo, Anci Calabria ha preso posizione accogliendo le istanze sindacali e scrivendo al ministero della Funzione Pubblica per ribadire l’indispensabile apporto che questi lavoratori offrono quotidianamente – hanno proseguito –. Dal canto suo, il Prefetto Enrico Ricci, ricevute ed ascoltate le richieste delle rappresentanze sindacali,  si è impegnato a trasferire al Governo la rappresentazione della vertenza dei tirocinanti calabresi con le conseguenze che porterebbe la mancanza di un loro assorbimento: il venir meno di 4000 unità di personale nella macchina amministrativa delle degli Enti e delle comunità calabresi oltre al crollo del reddito di 4000 famiglie, con non indifferenti problematiche sociali e, in ultima analisi, anche di ordine pubblico».

«Tutti concordano sul fatto – hanno concluso i sindacati – che non è possibile e non è degno di un paese civile prorogare ancora una volta la misura dei tirocini di inclusione sociale e che occorre fare un fronte comune, al di là delle appartenenze politiche, per rivendicare le aspettative di questi calabresi di vedersi riconosciuti nella loro dignità lavorativa e sociale». (rcz)

Fiom Cgil, Cgil Calabria e Camera del Lavoro: Istituzioni salvaguardino Next Elettronica

Trovare le risposte e soluzioni a salvaguardia di Next Elettronica, uno stabilimento di produzione che, fino a qualche anno fa, dava occupazione a quasi 100 lavoratori e che grazie alla determinazione dei suoi soci-fondatori, è diventato ormai esempio “nazionale” di vera resilienza. È quanto hanno chiesto Fiom CgilCgil Calabria e la Camera del Lavoro di Cosenza, sottolineando come «nessuno può permettersi di considerare finita, una storia unica, per il coraggio dei lavoratori e delle lavoratrici».

E, proprio per ottenere risposte, è in programma per domani mattina, dalle 9.30, davanti allo stabilimento di Mangone, il sit in per salvare la cooperativa Next Elettronica Spa, nata quando, grazie al programma Workers BuyOut, gli ex dipendenti della fallita Freelink Italia srl insieme a C.F.I., LegaCoop e Coopfond, riavviarono l’impresa nella quale per molti anni hanno prestato servizio.

Un sit in, per chiedere, ancora una volta «ai soci sovventori – dicono – di assumersi le loro responsabilità di fronte ad una crisi che poteva essere evitata se tutti i soci avessero mantenuti gli impegni assunti».

«Purtroppo, dopo oltre 3 anni dalla sua costituzione – si legge in una nota dei sindacati – la Cooperativa Next Elettronica ha ottenuto finanziamenti dai “soci istituzionali” C.F.I. e Coopfond che, nell’insieme, non raggiungono neanche la metà dell’importo stimato all’origine. Tale condizione non ha mai permesso alla Cooperativa di adeguare la sua struttura, gli impianti di produzione ed i software gestionali verso le più moderne tecnologie e senza tali adeguamenti non è stato possibile mantenere le necessarie certificazioni di qualità (Es: ISO9001) o acquisirne nuove espressamente richieste dai clienti (es. Automotive) per operare in un mercato ad altissima tecnologia che di fatto ne esclude le aziende sprovviste».

«Le poche commesse ottenute rispetto a quelle inizialmente previste dal mondo cooperativo – hanno proseguito – hanno causato inevitabili perdite nei primi bilanci d’esercizio e, sebbene si sia comunque tentato d’avviare alcune collaborazioni con primarie aziende del settore, senza i necessari finanziamenti, ogni sforzo tentato dai soci-lavoratori, veniva puntualmente vanificato. Nonostante tali sacrifici, malgrado le rassicurazioni date dai Soci “Istituzionali” (C.F.I. e Coopfond) e da LegaCoop, sul tavolo istituzionale che la Regione Calabria ha convocato su richiesta della FIOM-CGIL, ancora oggi, gli stessi soci “istituzionali” si dicono impossibilitati ad intervenire con ulteriori finanziamenti senza le necessarie garanzie, commesse e/o partnership con altre aziende».

«Ogni tentativo di ripartenza – si legge ancora – richiede un impegno economico importante che i soci/lavoratori, ovviamente, non potranno mai sostenere da soli provenendo da un lunghissimo periodo di crisi, avuto inizio nel lontano 2019 con la chiusura per fallimento della Freelink Italia. A complicare ulteriormente il quadro generale della situazione, si aggiunge una recente azione della Società Finanziaria proprietaria dell’immobile che, a causa del ritardo nel pagamento di alcuni canoni di leaseback, nei giorni scorsi ha avviato una procedura che, se non interrotta, rischia di costringere la Cooperativa a lasciare il sito di produzione entro pochi giorni». (rcz)