L’allarme di Coldiretti Calabria: Con la crisi Covid la spesa degli italiani ridotta del 31% rispetto all’anno scorso

La crisi generata dal Covid ha tagliato 1/3 dei menù di Natale degli italiani, riducendo, così, del 31% la spesa degli italiani rispetto all’anno scorso e un valore medio che scende a 82 euro per famiglia. È ciò che è emerso dall’indagine Coldiretti/Fondazione Divulga, che è stata diffusa in occasione dell’Assemblea di Coldiretti, a cui hanno partecipato il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte e il ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola.

«L’Italia riparte dagli eroi del cibo” questa la linea conduttrice. In altre parole viene tagliata – ha spiegato Coldiretti – una portata su tre rispetto ai lunghi pranzi degli scorsi anni. A pesare è l’invito a festeggiare tra conviventi e a ridurre drasticamente il numero delle persone a tavola, che significa di fatto maggiore sobrietà con meno brindisi ed un netto taglio delle portate. A questo si aggiungono i limiti agli spostamenti, il coprifuoco e il clima di preoccupazione e le difficoltà che spengono l’aria di festa a scapito dei consumi fuori casa in ristoranti ed agriturismi con appena il 4% degli italiani che ha infatti deciso di recarsi a mangiare fuori, meno della metà di quelli dello scorso anno (-60%)».

«Il risultato – continua Coldiretti – è che il 2020 fa segnare la spesa più bassa per le tavole di Natale degli italiani da almeno un decennio anche se resistono i prodotti nazionali simbolo del tradizionale appuntamento con cali contenuti che vanno dal -15% per lo spumante al -4% per i panettoni mentre crolla dell’80% lo champagne. Si registra, infatti, una decisa svolta nazionalista con la tendenza di più di 8 italiani su 10 (82%) a privilegiare sulle tavole prodotti locali e Made in Italy per sostenere l’occupazione e l’economia locali, in una situazione di difficoltà determinata dall’emergenza coronavirus».

«L’agroalimentare è – ha precisato la Coldiretti – la voce più importante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, ma il crollo del budget per la tavola del Natale è solo la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui ci troviamo, con oltre 80mila calabresi che per le feste di Natale sono costretti addirittura a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o con la distribuzione di pacchi alimentari a causa della crisi economica legata al Covid. Fra i nuovi poveri nel Natale al tempo del Covid, ci sono anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid».

«Persone e famiglie che mai prima d’ora – ha detto ancora Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche».

Coldiretti, inoltre, ha ricordato che, per contrastare le nuove povertà e il disagio sociale, frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometro zero vengono distribuiti in questi giorni dagli agricoltori di Campagna Amica – Coldiretti ai più bisognosi, nell’ambito dell’iniziativa la spesa sospesa che è in atto nei mercati di Campagna Amica di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria.

«Inoltre – ha riferito Coldiretti – in collaborazione con diverse Associazioni di volontariato che si occupano di disagio e assistenza ai poveri, sono stati distribuiti pacchi di pasta fatta con grano 100% italiano».

«Questo impegno di condivisione e solidarietà – ha detto Francesco Cosentini, direttore della Coldiretti Calabria – continua con la consegna, in occasione del Natale, a diverse famiglie e indigenti di pacchi regalo. Un contributo determinante al raggiungimento dell’obiettivo è venuto dal management dei Consorzi Agrari D’Italia (Cai) e della Coldiretti che ha deciso di rinunciare a propri compensi a favore di una operazione di solidarietà». (rrm)

Coldiretti Calabria: Con la Calabria in ‘zona gialla’ riaprono 15 mila ristoranti e agriturismi

Coldiretti Calabria ha stimato che, con l’entrata della Calabria in zona gialla, riaprono oltre 15mila tra ristoranti, bar, pizzerie e agriturismi  con 32668 addetti situati nella Regione.

L’Ente, inoltre, ha sottolineato che gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione si sono fatti pero sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

«A pesare – ha aggiunto Coldiretti – sono state anche limitazioni a carico delle circa 360  aziende agrituristiche che si trovano in grande difficoltà quest’anno per le misure di contenimento già  adottate e il crollo del turismo. In questo contesto è importante superare il divieto agli spostamenti tra i comuni, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno: è importante per salvare e dare una chance agli agriturismi italiani che sono principalmente situati in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi».

«Il divieto  – ha aggiunto – è, infatti, un vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, che sono secondo www.campagnamica.it i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche».

«Le limitazioni alle attività di impresa – ha concluso la Coldiretti – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione in un settore chiave del Made in Italy». (rrm)

Coldiretti Calabria: Al via la ‘Spesa Sospesa del contadino’ a Cosenza, Reggio e Catanzaro Lido

Questo weekend, nei mercati coperti di Campagna Amica di Cosenza, Catanzaro Lido e Reggio Calabria, prende il via la spesa sospesa del contadino, una iniziativa degli agricoltori di Campagna Amica – Coldiretti volta ad aiutare a «combattere la nuova povertà, affrontare la crescente emergenza alimentare e contribuire ad offrire ai più bisognosi un Natale sereno».

Lo ha reso noto Coldiretti Calabria, nel sottolineare che questa iniziativa di solidarietà è prevista nei mercati coperti  di Campagna Amica di  Cosenza (Piazza Matteotti), Catanzaro Lido (Via Nazionale) e  Reggio Calabria (Via Sbarre Centrali) dove saranno presenti i volontari della Caritas.

Tutti i cittadini che fanno la spesa nei mercati di Campagna Amica possono decidere di donare cibo In questo caso si tratta  prevalentemente di frutta, verdura, formaggi, salumi, olio o altri generi alimentari Made Calabria  di qualità e a km zero.

«Si tratta – ha spiegato Coldiretti – di una azione di grande responsabilità dei nostri agricoltori  che si mettono a disposizione  in una situazione difficile, dove c’è stata anche la perdita di opportunità di lavoro, anche occasionale con un aumento vertiginoso del  numero di persone che sono costrette a chiedere aiuto per il cibo o andare nelle mense caritatevoli».

«Ad essere in difficoltà – ha concluso Coldiretti – secondo i dati è il 14% della popolazione calabrese e, tra le categorie più deboli, ci sono i senza fissa dimora, anziani sopra i 70 anni, e anche bambini». (rrm)

Coldiretti Calabria: Al via le domande di aiuti per agrumeti, buona occasione

Coldiretti Calabria ha reso noto che dal 3 dicembre «c’è il via libera alla presentazione delle domande di sostegno per il reimpianto degli agrumeti», stabilito dall’Agenzia per l’Erogazione in Agricoltura con una circolare pubblicata il 27 novembre e secondo quanto previsto dal decreto Mipaaf del 10 agosto 2020.

«Il Piano nazionale per la filiera agrumicola – ha informato Coldiretti – prevede infatti uno stanziamento di 8 milioni di euro per il 2020 destinato al reimpianto degli agrumeti colpiti in misura non inferiore al 30% delle piante dal virus della tristeza e dal mal secco, utilizzando portinnesti che inducono tolleranza nei confronti dei sintomi causati dalle infezioni. Possono richiedere l’aiuto i produttori agrumicoli che alla data del 30 settembre 2019 risultano associati a organizzazioni di produttori ortofrutticole riconosciute».

«Per beneficiare del sostegno – ha spiegato Coldiretti – le imprese devono procedere all’espianto di agrumeti esistenti colpiti dal virus della tristeza e dal mal secco e al reimpianto, nella stessa superficie, con portainnesti che producono effetti di tolleranza al Citrus Tristeza Virus (Ctv) con le varietà previste dai disciplinari Dop e Igp. La superficie minima sulla quale eseguire le operazioni colturali è di 2 ettari. L’agricoltore inoltre deve impegnarsi a mantenere l’investimento per un periodo di almeno cinque anni a decorrere dalla data di erogazione del saldo del contributo».

Gli importi massimi ammessi (euro per ettaro) per le operazioni sono di 2.427,6 euro per le spese di espianto, di 2.650 per quelle di impianto, di 3.000 per la messa in opera degli astoni e 4.200 per il materiale vivaistico.

Il contributo per ciascuna domanda ritenuta ammissibile è calcolato nella misura massima dell’80% delle voci di spesa per un totale a ettaro di 14.085 euro. (rrm)

ATTRAE I GIOVANI IL RITORNO ALLA TERRA
IN CRESCITA L’AGRICOLTURA IN CALABRIA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Se si dovesse definire l’agricoltura in Calabria, probabilmente la si dovrebbe indicare come il bene più prezioso della nostra terra. Il settore agricolo, infatti, è un vero e proprio orgoglio e un’eccellenza, capace di offrire prodotti unici che il mondo ci invidia – vedi, ad esempio, il Bergamotto di Reggio Calabria, le annone, le clementine e le arance – e che, finalmente, si sta allontanando dalla visione di ultima spiaggia per chi non ha un’istruzione, diventando, invece, motivo di investimento e di ritorno alla propria terra per tanti giovani che sono dovuti andare via.

Grazie a questa ‘emigrazione al contrario’, è avvenuto un piccolo miracolo: rispetto a cinque anni fa, è aumentato, nel 2020, di oltre il 6% il numero di giovani imprenditori insediati in agricoltura. È ciò che è emerso dal una analisi della Coldiretti sulla base delle iscrizioni al registro delle Imprese di Unioncamere relative al settembre 2020, che evidenziano un grande ritorno di interesse alla terra degli under 40 che abbandonano invece le altre attività produttive, dall’industria al commercio.

«Nelle campagne calabresi, si sta assistendo ad un progressivo svecchiamento dei titolari delle aziende agricole – ha sottolineato Francesco Cosentini, direttore di Coldiretti Calabria – che diventerà ancora più consistente con la pubblicazione della graduatoria definitiva del secondo bando di insediamento dei giovani in agricoltura che potrà vedere alla guida delle aziende agricole  altri giovani».

«È in atto – ha spiegato Coldiretti – un cambiamento epocale con il mestiere della terra, che non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo ma è, invece, la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite».

«Questo fenomeno – ha commentato Cosentini – si può ulteriormente consolidare nei prossimi anni quando con la nuova programmazione comunitaria, orientata ad aumentare gli aiuti per l’insediamento, ci potrà essere un decisivo incremento dei giovani. Questo significherà proseguire nella rivitalizzazione delle aree interne e a mettere un sigillo significativo nel prossimo futuro nel garantire il ricambio generazionale e assicurare una spinta verso l’innovazione tecnologica e nuovi e moderni modelli di impresa agricola».

«La presenza dei giovani – ha riferito la Coldiretti – ha, di fatto, rivoluzionato il lavoro della terra; le imprese under 40 operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. La rinnovata attrattività della campagna per i giovani, si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo».

«La capacità di innovazione e di crescita multifunzionale – ha continuato la Coldiretti – porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore alla media, un fatturato più elevato e più occupati per azienda. E, se tra questi giovani guerrieri e innovatori, c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato sono gli under 40 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione».

«Con questi giovani e le prospettive – ha confermato Cosentini – è necessario continuare ad investire sull’agricoltura che è un settore strategico per far ripartire la Calabria e occorre sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante delle giovani generazioni che, mai come adesso, vogliono impegnare il proprio futuro nelle campagne e perciò, vanno liberati dal peso della burocrazia che deve favorire il pieno utilizzo delle risorse comunitarie». (ams)

CASABONA (KR) – Coldiretti Calabria: strada comunale ‘Acqua-Lavinia’ impercorribile, fare subito qualcosa

Coldiretti Calabria ha denunciato lo stato di pericolosità della strada comunale “Acqua-Lavinia” del Comune di Casabona, impedendo agli agricoltori di raggiungere le proprie aziende, rendendo impossibili le lavorazioni e la raccolta delle produzioni.

A denunciare la situazione, Fabio Borrello, presidente Interprovinciale Coldiretti Kr-Cz-Vv, spiegando che si tratta di una situazione «che, se rimane, si traduce in una perdita per le imprese agricole e per la stessa occupazione» e chiedendo «un intervento tempestivo, da parte della Commissione Prefettizia del Comune di Casabona, affinché proceda velocemente per garantire il diritto alla mobilità sul territorio e ripristini le condizioni quo ante».

«Restiamo disponibili – ha aggiunto – per qualsiasi forma di confronto e collaborazione con le istituzioni, consci che sapranno rispondere in maniera positiva. Lavorare non può diventare un’impresa epica.La nostra preoccupazione è anche per i prossimi mesi, quando con i lavori agricoli da effettuare cominceranno a circolare su strada più mezzi».

La rete infrastrutturale – ha concluso il presidente Borrello – è indispensabile per contenere le spese, sostenere i nostri agricoltori, le loro imprese e, con essi, l’economia locale». (rkr)

Coldiretti Calabria illustra le opportunità fiscali di fine anno per le imprese agricole

Attilio Salerno, responsabile del Servizio Fiscale-tributario di Coldiretti Calabria, ha illustrato le opportunità fiscali di fine anno per le imprese agricole calabresi.

Tali opportunità, consistono, in sintesi, nell’ottenere risparmi fiscali, soprattutto in questo periodo, per gli imprenditori agricoli è importante. Il mese di dicembre rappresenta un momento fondamentale, in quanto sono chiamati a valutare le diverse opportunità che la normativa mette loro a disposizione.

«L’imprenditore agricolo – ha spiegato – che svolge attività ai sensi dell’art 2135 del Codice Civile può optare per gli appositi regimi fiscali previsti per il settore. Nel caso delle imposte dirette, il reddito agrario (criterio catastale) configura il  regime naturale per ditte individuali e società semplici, mentre può essere un regime opzionale per le società agricole. Per le imposte indirette e più precisamente per ciò che concerne il regime Iva, le aziende agricole, ai sensi dell’art- 34 del Dpr n. 633/72,   possono usufruire del regime Iva speciale, oltre che di quello ordinario e di di esonero».

«L’ applicazione del regime Iva  speciale agricolo – ha chiarto – prevede la detrazione a forfait in base a determinate aliquote, denominate “percentuali di compensazione’’. Date, pertanto, le diverse opzioni normative messe a disposizione, invitiamo gli agricoltori, a recarsi negli uffici della Coldiretti presenti in ogni provincia affinché, con il supporto dei fiscalisti, possano valutare la convenienza dell’applicazione del regime Iva speciale, ovvero l’opzione al regime ordinario  verificando se sussista o meno la cosiddetta rendita Iva. La rendita Iva è la differenza positiva tra l’imposta detratta in base alle percentuali di compensazione e quella effettivamente assolta sugli acquisti».

«Da non sottovalutare – ha detto ancora Salerno – nel cambio del regime Iva è il fattore temporale, in quanto bisogna considerare sia il passato che il futuro dell’azienda agricola. Difatti, da un lato bisogna considerare quanto riguarda acquisti e vendite previsionali nonché il vincolo triennale di permanenza al nuovo regime, dall’altro lato invece il passato è fondamentale, in quanto è necessario effettuare la rettifica Iva’, ovvero la detrazione dell’Iva operata in passato per determinati beni con utilità pluriennale. Il regime Iva speciale risulta conveniente tanto più sono alte le aliquote di compensazione, in quanto sarà maggiore il recupero dell’imposta, invece il regime Iva ordinario è conveniente quando le aliquote di compensazione sono basse  e l’azienda agricola effettua investimenti».

«In riferimento agli investimenti – ha aggiunto – si ricorda che anche le aziende agricole possono approfittare dell’opportunità di affacciarsi al futuro tecnologico, usufruendo del cosiddetto credito di imposta 4.0, fino ad un massimo del 40%, per investimenti in beni strumentali e delle misure attuate dai piani di sviluppo rurale. Un aspetto fondamentale del credito di imposta 4.0 è la sua cumulabilità con altre agevolazioni, che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’Irap, non porti al superamento del costo sostenuto».

«A tal proposito – ha concluso Salerno – per rimanere agganciati alla realtà calabrese, è utile ricordare la misura 04 – Intervento 4.1.1. Investimenti nelle aziende agricole -Annualità 2020 del Psr, che prevede un contributo a fondo perduto per beni che possono usufruire anche del credito di imposta 4.0, in quanto le due agevolazioni sono cumulabili». (rrm)

L’allarme di Coldiretti Calabria: Nella Sibaritide crisi profonda per le clementine Igp

Piogge alluvionali e prezzi stracciati alla produzione hanno messo in crisi la Sibaritide per le clementine Igp. È l’allarme lanciato da Coldiretti Calabria, che ha evidenziato come la campagna agrumicola 2020/2021, iniziata ad ottobre, ha prezzi alla produzione bassissimi, con un outlook negativo per le clementine IGP Calabria che realizzano in campagna un prezzo che non copre nemmeno i costi di produzione e poi le forti piogge di questi giorni che hanno determinato danni consistenti.

«Per coprire i costi di produzione e raccolta  ha dichiarato – Franco Aceto, Presidente di Coldiretti Calabria – ci vogliono almeno 35/40 cent. a kg! È un conto economico per gli agricoltori che è drammatico, denuncia».

«La crisi causata dal Covid – hanno spiegato i tecnici di Coldiretti – i limiti alla movimentazione delle merci e delle persone, la chiusura dei ristoranti, le temperature più alte della media stagionale che hanno accorciato i tempi di maturazione e poi con le piogge alluvionali degli ultimi giorni, che hanno determinato la cascola del frutto in una percentuale fra il 30 e il 40% la situazione e il reddito degli agricoltori è fortemente compromesso».

«Il territorio della Sibaritide – ha aggiunto Aceto – che impernia la sua economia proprio sulle clementine è soggetto ad un crac senza precedenti. I prezzi non sono assolutamente remunerativi. Si profila un’annata da dimenticare, un trend drammatico che per le imprese agricole ha effetti pesanti oltre che sul piano economico anche occupazionale, nonché dal punto di vista ambientale. Quest’anno, a tutto questo micidiale mix, si è aggiunta la crisi di mercato dovuta al Covid e, al solito, l’atteggiamento della Gdo che non riconosce agli agricoltori prezzi remunerativi. La Coldiretti continuerà un impegno su diversi fronti! Innanzitutto verso cittadini-consumatori e soprattutto degli operatori economici, di aderire con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano, privilegiando negli approvvigionamenti arance e clementine made in Calabria al 100%, come per tutti gli altri prodotti agroalimentari del territorio».

«E poi, ancora – ha detto ancora Aceto – un patto etico di filiera tra il mondo della produzione e della distribuzione per garantire almeno i costi di produzione e di raccolta. Abbiamo, altresì, chiesto al Dipartimento Agricoltura l’esigenza di predisporre un Piano Agrumi regionale e di attivare misure specifiche per contrastare la crisi quali ritiro di prodotto, insieme al Mipaaf, da destinare alla distribuzione gratuita e agli indigenti. L’ipotesi dei ritiri potrebbe configurarsi oltre che per il prodotto fresco anche per il succo che renderebbe più gestibile la particolare emergenza».

«Infatti – ha detto ancora – dovrebbe essere imminente la pubblicazione di un bando per ritiri di generici “succhi di frutta” che, se opportunamente utilizzato, potrebbe, seppur parzialmente, ristorare il settore. Una situazione che stiamo seguendo da vicino in continuo contatto anche  con le Organizzazioni dei Produttori». (rrm)

Giornata Mondiale degli Ulivi, Coldiretti Calabria: olivicoltura un tesoro di biodiversità in Calabria

In Calabria ci sono 25 milioni di piante, oltre il 10% dei 250 milioni in Italia. Lo riferisce Coldiretti Calabria in occasione della Giornata Mondiale degli Ulivi, proclamata dall’Unesco che si celebra il 26 novembre.

«L’olivicoltura,  nella nostra regione – ha evidenziato Coldiretti – si sviluppa sul 24% della superficie agricola utilizzata, con oltre 84mila aziende ad indirizzo olivicolo, una superficie investita in olivo di oltre 189mila ettari, oltre 100 varietà di olive, un tesoro di biodiversità, con quasi il 50% biologico, tre Dop e una Igp, un forte impiego di manodopera, nella intera filiera. La filiera coinvolge, inoltre, in Calabria 692 frantoi il 15% del totale italiano».

« Già questi numeri – ha aggiunto Coldiretti – sottolineano il ruolo economico, ambientale, culturale e salutistico della produzione dell’olio di oliva, colonna della dieta mediterranea. Ad incidere negativamente sulle imprese olivicole è  la chiusura di ristoranti e agriturismi dove le vendite si sono praticamente dimezzate. È un patrimonio minacciato dai cambiamenti climatici, delle oscillazioni produttive che quest’anno ha detto addio a quasi una bottiglia di olio extravergine Made in Calabria  su tre».

«La raccolta 2020 nella nostra regione – ha proseguito Coldiretti – registra, in base ai dati previsionali Ismea Unaprol un -40% rispetto al 2019, che fa diventare la Calabria la terza regione italiana produttrice di olio. A pesare, quindi, è anche la chiusura dei ristoranti che, in Italia e nel mondo, rappresentano un importante mercato di sbocco soprattutto per le produzioni di qualità Made in Italy anche se con la svolta salutista degli italiani a tavola spinta dall’emergenza Covid sono cresciuti in Italia del 9,5% i consumi familiari di extravergine di oliva, anche per effetto del maggior tempo trascorso in casa a cucinare».

«Bisogna dire – ha aggiunto Coldiretti – che sul fronte del mercato, la minor produzione 2020 e la domanda delle famiglie sta spingendo in alto i listini con aumenti che riguardano anche gli oli Dop/Igp. L’andamento dei prossimi mesi dipenderà come di consueto dalla situazione internazionale con la produzione mondiale stimata in linea a quella dello scorso anno ed i prezzi in Spagna, Grecia e Tunisi che mostrano tendenze al rialzo. La Spagna è di gran lunga il principale produttore mondiale seguito dall’Italia mentre sul podio al terzo posto si trova la Grecia».

«L’82% degli italiani – ha detto ancora Coldiretti – con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane, o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei nostri mercati di Campagna Amica dove  è possibile assaggiare l’olio evo prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive». (rrm)

Svolta per il settore agrituristico calabrese: annullata tassa di concessione regionale e disciplinato subentro nell’attività

È soddisfatta Coldiretti Calabria, per il grande risultato che si è raggiunto nel corso dell’ultima seduta del Consiglio regionale della Calabria, con la modifica della legge regionale che disciplina l’esercizio dell’attività agrituristica.

La norma, così come è stata modificata, disciplina, ora, il subentro e le sue modalità, anche in caso di attività svolta in forma societaria, consentendo comunque al subentrante l’iscrizione nell’elenco degli operatori agrituristici, pur non in possesso dell’attestazione al corso formativo, a patto di impegnarsi a conseguirla entro 6 mesi dalla domanda.

Un importante traguardo reso possibile grazie all’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, ai consiglieri proponenti e alla disponibilità del presidente del Consiglio Regionale, Domenico Tallini, che ha dato risposta a quelle famiglie di agricoltori che rischiavano di non poter proseguire nella loro attività» ha dichiarato Coldiretti, spiegando che «la previgente normativa, infatti, non prevedeva  la possibilità di effettuare il subentro nella titolarità dell’azienda agricola da parte di coloro che hanno diritto di continuarla».

«Questa soluzione è dirimente – ha aggiunto Coldiretti – per esempio, in tutte quelle ipotesi di prematura scomparsa del titolare dell’attività, che altrimenti non avrebbe permesso la continuità aziendale. Per di più, è stato inserito all’interno dell’art. 2 della L. n. 14 del 2009, un comma ad hoc, che chiarisce definitivamente l’impossibilità di applicare agli agriturismi del territorio regionale, la tassa di concessione regionale sull’autorizzazione igienico-sanitaria per l’apertura e la vidimazione delle attività ricomprese nelle tabelle allegate al DLgs n. 230 del 1991».

«Con questa modifica – ha proseguito Coldiretti Calabria – termina definitivamente una “querelle” durata alcuni anni, che si è trascinata in alcuni casi sino alle aule giudiziarie e che vedeva la Calabria unica Regione d’Italia a dare applicazione all’illegittima interpretazione estensiva di tassare anche gli agriturismi. Una battaglia che ha visto impegnato in prima fila il presidente Interprovinciale della Coldiretti di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, l’avv. Fabio Borrello, nell’ottica di superare l’errata interpretazione tramite argomentazioni giuridiche inconfutabili».

«Questi interventi normativi, contribuiscono – ha concluso Coldiretti – a salvaguardare e sostenere le realtà imprenditoriali agricole, la valorizzazione il patrimonio rurale in zone agricole svantaggiate, nonché di contenere il tasso di spopolamento rurale e di garantire i livelli occupazionali». (rrm)