COSENZA – Domani l’assemblea cittadina per dire no alla fusione

Domani pomeriggio, alle 17, al Royal Hotel di Cosenza, si terrà un’assemblea cittadina per dire No alla Città Unica, organizzata dal Comitato di Cosenza No alla Fusione.

Interverranno Battista Sangineto, Nadia Gambilongo, Sergio Nucci, Franco Salatino, Francesco Intrieri e Paolo Veltri. I lavori saranno moderati dal giornalista Filippo Veltri.

«In questi giorni, nell’area urbana – si legge – il tema della fusione dei comuni è diventato finalmente centrale. La scorsa settimana si è tenuta la prima riunione di coordinamento a Cosenza di tutti coloro che hanno deciso di fare fronte comune per dire no ad una fusione dei comuni condotta in maniera antidemocratica. Domani sarà importante mettere in evidenza che la fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero non nasce da un percorso condiviso e maturato tra i cittadini dell’area urbana, non è espressione dalla volontà e delle decisioni delle comunità interessate, ma è il frutto di una scelta scellerata calata dall’alto con una decisione assunta dalla Regione Calabria del tutto incostituzionale che ha esautorato dalla possibilità di scegliere le amministrazioni comunali».

«Da tutto questo i cittadini e i comuni si sono dovuti difendere con la carta bollata – viene ricordato dal Comitato – presentando ricorsi al Tar (a breve si saprà come si determinerà rispetto al referendum). La legge regionale 15/2006 ha esautorato i comuni dal potere, garantito dalla costituzione, di decidere sul proprio territorio e sulla comunità d’appartenenza; di fatto, cancellando la possibilità di partecipare attivamente ai processi decisionali di unione tra gli stessi, di avviare una programmazione partecipata e di individuare i tempi e i modi per arrivare alla realizzazione di una comunità variegata, ma condivisa tra i comuni interessati, che sono con molta evidenza non soltanto Cosenza, Castrolibero e Rende. Esistono e sono potenzialmente interessati al processo di unione anche le realtà della cintura a Sud di Cosenza e l’area collinare, ad esempio Mendicino, nonché il Comune di Montalto. È necessario, pertanto, allargare la consultazione e la partecipazione con tempi necessariamente più lunghi e democratici. Si è preferito, invece, avviare un tentativo di fusione a freddo ai limiti dell’alchimia amministrativa, su cui i comuni e i comitati dei cittadini hanno presentato ben quattro ricorsi». 

«Inoltre – prosegue la nota – non esiste un progetto condiviso che fotografi l’esistente e prefiguri un’area urbana allargata con un piano urbanistico, del verde, del traffico, dei trasporti degni di questo nome. Non è dato sapere – e rimane un mistero – cosa si farà dopo la fusione e come lo si realizzerà. Progetti di cementificazione e di impermeabilizzazione del suolo incombono, mentre i cambiamenti climatici ci dicono chiaramente che dobbiamo cambiare direzione. Si dice, per la verità senza cognizione di causa, che la fusione porterà vantaggi economici ai comuni, ma le cifre non sono attendibili, non ci sono studi socioeconomici che le avvalorino, gran parte dei docenti dell’Unical sono sbigottiti di fronte a un disegno di fusione senza studi e proiezioni, e le dichiarazioni del rettore lasciano il tempo che trovano».

«L’area Sud di Cosenza e il suo prezioso centro storico da tempo sono dimenticati e in degrado – conclude la nota – bisognerebbe riportare Cosenza al centro di un progetto; invece, viene ignorata la sua storia e la fusione renderebbe il suo ruolo ancor più marginale rispetto allo sviluppo dell’area Nord. Non esiste un progetto condiviso sui servizi sociosanitari. Mentre l’Ospedale dell’Annunziata attende di essere potenziato con risorse e personale, nel frattempo si avviano altri studi di fattibilità. È necessario fare comunità con una progettazione partecipata dal basso, di questo si discuterà nell’assemblea cittadina aperta a tutte». (rcs)

COSENZA – La Cgil presenta la manifestazione “Salviamo il servizio sanitario pubblico”

Domani mattina, a Cosenza, alle 10.30, nella sede della Cgil Calabria, sarà presentata la manifestazione Salviamo il servizio sanitario pubblico, in programma per sabato 9 novembre.

La Cgil Cosenza, con diverse altre associazioni e realtà del territorio ha aderito all’evento promosso dal Comitato per la Sanità Pubblica, perché tante sono le ragioni da portare in piazza e per le quali chiedere, ancora una volta, ascolto.

Dal diritto alla salute equo e universalistico, al  rilancio della medicina del territorio, alla riorganizzazione della rete ospedaliera e delle strutture sanitarie territoriali, all’abbattimento delle interminabili liste d’attesa,  al contrasto alla privatizzazione selvaggia dei servizi sanitari.

Saranno presenti associazioni, partiti e componenti del comitato organizzativo. (rcs)

Il Console Naccari alla presentazione del progetto Maalema “sartoria artigianale tessile marocchina”

È stato presentato, a Cosenza, dall’Associazione Dawa, il progetto “Maleema” per realizzare una sartoria artigianale tessile marocchina.

L’incontro ha visto la partecipazione del presidente dell’Associazione, dott. Ahmed Berraou, del Vescovo di Cosenza-Bisignano Mons. Giovanni Checchinato, dell’assessore al Welfare del Comune di Cosenza, dott.ssa Veronica Buffone, del dottor Antonio Chiappetta, presidente dell’Associazione “Insieme odv” che ha moderato i lavori e dell’avv. Domenico Naccari, Console Onorario del Regno del Marocco per la Regione Calabria.

L’assessore al Welfare ha ricordato come il Comune di Cosenza, guidato dall’avvocato Franz Caruso, è da sempre vicino e di supporto alle attività che tendono alla inclusione dei cittadini ,presenti sul territorio, provenienti da altri stati.
Il Vescovo di Cosenza-Bisignano ha evidenziato la grande sintonia e collaborazione tra la comunità cattolica e quella musulmana a Cosenza con una serie di attività comuni ultima tra tutte lo scambio di auguri Pasqua-Ramadan.
Il presidente dell’associazione interculturale Dawa ha menzionato, con orgoglio, le molteplici attività svolte dalla sua organizzazione nel corso dei dieci anni di attività nel campo della solidarietà e dell’accoglienza, del volontariato, della formazione, dell’assistenza legale, del supporto educativo  e dell’assistenza ai profughi.
Ha indicato poi, nel concreto, quello che può considerarsi il fiore all’occhiello dell’associazione, ovvero il progetto Maalema, che tende a contrastare la grave crisi lavorativa che sta investendo l’occupazione femminile in Calabria.  Ha spiegato che Maalema sarà una sartoria gestita da ragazze e donne marocchine che realizzerà capi con materiali derivanti dal riuso o con tessuti naturali provenienti dal Marocco come: agave, lana, cotone o lino.
Ha concluso i lavori il Console Naccari il quale, su sollecitazione del moderatore, ha indicato i tratti caratteristici della nazione da lui rappresentata oltre alle peculiarità della comunità marocchina in Calabria.
Ha rivendicato, con orgoglio, che in Marocco convivono pacificamente le tre religioni  più diffuse ovvero i mussulmani, i cattolici, e gli ebrei.  Ha approfondito poi quelli che sono i dati di un’economia solida con un Pil previsto per il 2024 pari al 3,1 per cento che colloca il Marocco al vertice delle economie africane e nella lista di uno dei paesi più attraenti per il commercio.
Il Console ha affrontato, altresì, l’aspetto della comunità marocchina in Calabria composta da circa 15.000 membri presenti ormai da circa trent’anni che si sono distinti per laboriosità e perfetta integrazione nel tessuto sociale calabrese.
Ha ricordato, altresì, che, in virtù di questo perfetto inserimento, il Comune di Gioia Tauro ha destinato dei locali da adibire a sede del Consolato Onorario del Regno del Marocco in Calabria che saranno inaugurati il 30 novembre.
L’ interessante incontro si è concluso con la consumazione del tradizionale cous cous e del tè alla menta. (rcs)

COSENZA – Riqualificata la storica fontana di Piazza Spirito Santo

È stata riconsegnata, ai cittadini di Cosenza, la storica fontana di Piazza Spirito Santo, completamente riqualificata e rimessa in funzione. La piazza, inoltre, è stata abbellita con nuovi decori urbani ed una nuova illuminazione.

«Questi lavori – ha detto il sindaco Franz Caruso – sono il frutto di una sinergia importante instaurata con il Comitato Piazza Spirito Santo e con tanti amici innamorati di Cosenza e che vogliono sostenere la mia amministrazione per rendere la nostra città sempre più bella ed accogliente. E’ il caso di  Giannino Dodaro e di Gianni Ziccarelli. Quest’ultimo sta anche recuperando tante panchine rotte che stiamo posizionando in città in una gestione dell’Ente da buon padre di famiglia, che non sperpera le risorse, ma che anzi le mette a frutto e le ammortizza».
«È questa una cosa bellissima e di grande valore – ha aggiunto – perché  mette insieme  le passioni ed  i sentimenti del cittadino con la freddezza delle Istituzioni che, però, sono rappresentate dagli uomini e quando gli uomini delle istituzioni  ci mettono lo stesso sentimento dei cittadini si  verifica quanto sta accadendo stasera nella storica Piazza dello Spirito Santo. Una piazza che era abbandonata al degrado, che ha subito anche furti di opere importanti, l’aggressione di incivili e che veniva occupata per il parcheggio delle automobili. Oggi, invece, grazie a queste sinergie e collaborazioni questo importante luogo è stato restituito alla sua naturale funzione di unione e di condivisione dei suoi residenti, restituendolo alla sua antica bellezza anche con la messa in funzione della fontana».
Franz Caruso ha, quindi, informato i presenti del programma di recupero di tutte le fontane della città, attraverso il quale si sta già lavorando alle Fontane di Piazza Loreto, abbandonate da decenni, a quelle di via Arabia e della scalinata dei due Leoni, per fare solo pochi esempi. Il primo Cittadino si è, poi, soffermato sul prestigio del Centro Storico, ricordando che è destinatario del più grande investimento di sempre pari a circa 123 milioni di euro, che va addirittura ben oltre i finanziamenti della sindacatura del compianto Giacomo Mancini, con 24 cantieri aperti tra Cis e Agenda Urbana, molte opere già inaugurate, altre che si stanno ultimando. Tutte, comunque, saranno chiuse entro il 31 dicembre 2025.  F
ranz Caruso, rispondendo, poi, ad alcune domande dei cittadini sull’ex hotel Jolly, per il quale ha annunciato  una conferenza stampa nella prossima settimana, ha affermato:  «Se avessi potuto avrei realizzato il Museo di Telesio, di Parrasio, di Serra o di tanti altri nostri illustri conterranei, non certo quello di Alarico. Ma il finanziamento lo ha chiesto la passata amministrazione ed è stato concesso sul Museo di Alarico che, quindi, deve essere realizzato pena la perdita dello stesso finanziamento».
«Ma non solo – ha aggiunto –. Sono state già spese risorse cospicue per abbattere il Jolly e se perdessimo il finanziamento il Comune dovrebbe restituire quelle cifre che, peraltro, non ha. Quindi, cosa dovrei fare? Penalizzare ulteriormente i miei concittadini che già pagano un dissesto finanziario ed un debito pubblico degli anni passati a lacrime e sangue? No, non si può fare. Amministrare è una cosa seria e deve  tutelare innanzitutto la comunità. Per cui stiamo cercando di salvare il salvabile nel rispetto della cosa pubblica e della città che non può subire altri disagi ed ulteriori difficoltà. Peraltro, senza risorse pubbliche, come potrei recuperare quella parte  della città che è la porta d’ingresso al Centro Storico, oggetto di degrado su cui interveniamo continuamente?».
Detto ciò, il sindaco Franz Caruso, rivolgendosi nuovamente ai cittadini presenti ha invitato tutti all’unità ed alla condivisione, perché « insieme – ha detto – faremo grandi cose per Cosenza. Tanto abbiamo realizzato fino ad oggi, in soli 3 anni, tanto altro faremo iniziando ad offrire della nostra città e del nostro Centro storico anche una immagine di sicurezza e di bellezza. Nonostante piccole situazioni di disagio la nostra città è, infatti, sicura oltre che accogliente».
La serata è, quindi, proseguita all’insegna della convivialità e della buona musica.

COSENZA – Lunedì la conferenza stampa del PD sulla sanità

Lunedì 4 novembre, a Cosenza alle 12, nella Sala Consiliare del Comune, si terrà una conferenza stampa del Partito Democratico.

Intervengono il coordinatore della segreteria provinciale  Salvatore Giorno, il Presidente del Consiglio comunale della città capoluogo,  Giuseppe Mazzuca e Carlo Guccione, componente della direzione nazione del partito.

Dopo le ultime allarmanti notizie di questi giorni, siamo ancora una volta costretti a  denunciare lo stato disastroso in cui versa la sanità calabrese e il fallimento  dell’amministrazione Occhiuto e del suo modello sanitario. 

Per il Partito Democratico la difesa della sanità pubblica e il diritto dei cittadini alle cure  migliori rappresentano il primo, il secondo ed il terzo punto della propria azione politica. Per questo il senatore Irto, segretario regionale del PD, ha presentato  un’interrogazione al Governo che è rimasta senza risposta. 

Allora non possiamo tacere di fronte allo scempio che si sta facendo delle già poche  risorse a disposizione del nostro territorio e di conseguenza della disperazione dei  calabresi che ogni giorno sono costretti a fuggire per curarsi.

La Cenerentola di Rossini apre la 59esima stagione lirica al Rendano di Cosenza

È con La Cenerentola di Gioacchino Rossini che si è aperta, a Cosenza, la 59esima stagione lirica del Teatro di tradizione cosentino.

Un allestimento molto apprezzato dal pubblico che ha mostrato di gradire, con applausi convinti, la messa in scena in chiave moderna del regista Matteo Anselmi, ripresa da Giulio Leone, ma anche le splendide scene di Lorenzo Mazzoletti, autentico punto di forza di questa nuova versione dell’opera che assegna ai libri quella missione salvifica che consente alla bontà di trionfare, come evoca il titolo completo del dramma giocoso.

Il regista Matteo Anselmi compie una scelta di campo, mostrando, già di primo acchito, a sipario appena aperto, tutta la gradevolezza dell’impianto scenico. Proteso nel riuscito sforzo di evidenziare la matrice fiabesca dell’opera (non è un caso che il leit-motiv di questa 59ma stagione lirica del “Rendano” sia proprio la favola in musica) il regista Anselmi riconduce la storia alla fonte letteraria della fiaba di Perrault.

Lo testimonia la catasta di libri che fa da sfondo alla scena e che diventa di volta in volta lo spazio agìto da coro, cantanti e figuranti, mentre lo specchio nel quale, appena finita l’ouverture, Angelina-Cenerentola, in abito da donna delle pulizie, si riflette, prima di essere risucchiata nel vortice della fiaba, si trasforma, in men che non si dica, in una gigantesca pagina di libro dal quale prendono corpo personaggi e situazioni. Ma le trovate sceniche non si fermano qui. Intanto, si apprezza la scritta luminosa, quasi da locale notturno, di “Magnifico” con la O finale staccata dal resto che scende quasi fino alle tavole del palcoscenico, diventando il rifugio di Angelina, oppressa dalle angherie del padrone di casa e delle sorellastre.

Il coup de theatre più evidente è però quell’autentico tableau vivant di tutto il cast vocale racchiuso in una cornice che nobilita la visione dello spettacolo. Il Rendano di Cosenza ha coprodotto questa “Cenerentola” con la Rete Lirica delle Marche, nella versione realizzata in collaborazione con il Rossini Opera Festival di Pesaro e l’Accademia musicale “Bernardo De Muro” di Tempio Pausania. La ripresa a Cosenza del fortunato allestimento del Rossini Opera Festival, che ha girato anche all’estero, con una puntata al Teatro Municipal di Lima, in Perù, è stata un’intuizione del direttore artistico della 59ma edizione della stagione lirica, Luigi Stillo che ha puntato con decisione sulle suggestioni di uno spettacolo che ha avuto unanimi consensi, come dimostrano ampiamente gli applausi raccolti al termine della “prima” rappresentazione che sarà seguita, domani, venerdì 1° novembre, dalla seconda ed ultima recita, alle ore 17,00.

Di grande carattere la prova offerta dall’Orchestra Sinfonica Brutia che non perde occasione per dimostrare il suo valore e le sue ambizioni, diretta, in questa circostanza, da una bacchetta d’eccezione come Francesco Di Mauro, dalla solida esperienza internazionale, e che dal podio ha, con sicurezza e grande esperienza, guidato i 45 elementi dell’organico orchestrale, tutti in buca, tranne il piano verticoda collocato in barcaccia, per consentire al “continuista” di vedere i cantanti per accompagnarli adeguatamente durante i recitativi.

Nel cast vocale si è lasciata apprezzare il mezzosoprano Anna-Doris Capitelli, nel ruolo della protagonista, che, nonostante la sua giovane età, è cantante di particolare esperienza, come dimostrano i suoi trascorsi scaligeri, ma anche la recente performance in Cina accanto a Placido Dominco.

La sua Angelina è sorretta non solo da eccellenti qualità vocali, venute prepotentemente fuori nel rondò finale “Nacqui all’affanno”, ma anche da una notevole presenza scenica che ne mette in luce le propensioni alla gestualità propria degli attori. Non ha deluso le aspettative il Don Magnifico del baritono siciliano Paolo Ingrasciotta, sugli scudi per tutto lo spettacolo.

Completavano il cast il tenore astigiano Enrico Iviglia (Don Ramiro), il baritono William Hernandez (Dandini) e, nei ruoli delle sorellastre Tisbe e Clorinda, rispettivamente il mezzosoprano Giulia Alletto e il soprano Sarah Baratta, particolarmente a loro agio e divertenti nella recitazione, con una dose insistita di applausi proprio per la cosentina Sarah Baratta cui sono andate le simpatie del pubblico di casa.

Discorso a parte merita il basso Matteo D’Apolito, nei panni di Alidoro, quasi un sensale di nozze o un folletto shakespeariano che aleggia sulla e nella storia, determinando i destini dei protagonisti e compiacendosi dell’happy end. Un cast che ha complessivamente dribblato tutte le difficoltà di una partitura tutt’altro che agevole come quella del compositore pesarese.

Lo spettacolo spinge sull’acceleratore della modernità e lo si nota da una serie di fattori: dagli addetti alle pulizie in tuta da lavoro (simpatica la trovata della scritta, sul retro della stessa tuta, “Alidoro service”) che in un paio di circostanze “scarrellano” Cenerentola riportandola sulla terra, mentre invece la sua massima aspirazione è continuare a sognare e ad assaporare la magia della fiaba; ma anche da alcuni costumi, dai colori accesi e variopinti, disegnati da Viola Sartoretto: come quelli indossati da Dandini, nei panni di Don Ramiro o il rosa di Angelina, per non parlare delle esagerate parrucche di Tisbe e Clorinda che danno al tutto una coloritura al limite del grottesco, egregiamente sorretta anche dal disegno luci di Silvia Vacca e Massimiliano Prete.

Menzione speciale per il coro, il Lirico “Francesco Cilea” diretto da Bruno Tirotta, che non perde un colpo contribuendo ad accrescere la dimensione fiabesca del dramma giocoso, presentando i suoi elementi ora in calzoni corti (a metà strada tra un gruppo di boy-scout o tirolesi) e fiocco rosso da primo giorno di scuola, ora assumendo le sembianze di tanti Pinocchi, quando sfoggiano l’inconfondibile copricapo del personaggio collodiano. Insomma, la fiaba nella fiaba che alla fine mette tutti d’accordo.

La bontà è in trionfo e il pubblico lascia i velluti del Rendano soddisfatto. (rcs)

COSENZA – Il 2 novembre il concerto dedicato al Belcanto

Sabato 2 novembre, alle 18, al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, si terrà il concerto dal titolo “Il Belcanto italiano”, protagonisti il tenore siciliano Rosario Di Mauro e la pianista Michela Senzacqua.

L’evento rientra nell’ambito della stagione concertista internazionale Autunno Musicale, giunta alla 25esima edizione e promossa dall’Associazione “The Brass Collection” e patrocinata dal Comune di Cosenza.

Con questo attesissimo concerto la stagione dell’Autunno Musicale, curata dal direttore artistico Gino Santo, entra nel cuore dell’opera italiana. Un programma, quello di sabato 2 novembre, che passa in rassegna dei veri e propri tesori operistici : da celebri arie di Gioachino Rossini e Gaetano Donizetti, ad altre pagine memorabili di Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi e dell’immancabile Giacomo Puccini nel centenario della nascita di quest’ultimo. Arie note e meno note, tratte da quelli che sono considerati capolavori assoluti della lirica, quali “Norma”, “Traviata” e “Rigoletto”. Ovviamente non mancheranno le solite sorprese ed anche delle autentiche rarità, come un Puccini da camera.

COSENZA – Il sindaco Caruso imprime accelerazione alla ripresa dei lavori del Museo Alarico

Si è svolto, a Palazzo dei Bruzi, un tavolo tecnico tra il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, il dirigente del settore Lavori Pubblici di Palazzo dei Bruzi, Salvatore Modesto, i progettisti, il Rup, Maria Colucci, e l’impresa incaricata dell’esecuzione dei lavori per discutere della realizzazione del Museo Alarico, che dovrebbe sorgere nell’area del centro storico dove sorgeva l’ex Hotel Jolly.

L’incontro è stato utile ad individuare e concordare una road map che consenta, prima possibile, la ripresa dei lavori, attualmente fermi per responsabilità non ascrivibili all’attuale Amministrazione comunale. Il sindaco Franz Caruso, insieme al Dirigente Modesto e al settore lavori pubblici, ha ravvisato la necessità di mettere in campo tutte le azioni amministrative affinché il cantiere riprenda a funzionare nel più breve tempo possibile e non subisca più interruzioni

«Quello che abbiamo in mente di fare – ha sottolineato il primo cittadino – è una nuova casa dell’arte nella quale, oltre ai segni che riportano alla figura di Alarico, possano, in uno spazio polivalente, trovare collocazione forme artistiche aperte alle diverse contaminazioni e alla compresenza di opere appartenenti all’arte moderna e contemporanea, con un occhio particolare rivolto anche agli artisti emergenti».

«Attraverso una rimodulazione degli spazi – ha proseguito – suggerita dai tecnici al lavoro, e che prevede una connessione tra spazi al chiuso e spazio all’aperto, in quest’ultimo caso si potrà pensare di allestire, come in una ideale prosecuzione del Museo all’aperto, uno spazio nel quale troveranno collocazione in modo permanente le opere scaturite dalle residenze dei BoCs art».

«Il nostro obiettivo – ha concluso Franz Caruso – è quello di poter ultimare il “Museo Alarico” insieme agli altri cantieri del Cis. E questo nell’ottica di non lasciare opere incompiute sul territorio, ma con l’obiettivo, non solo di chiudere tutti i lavori dell’attuale Amministrazione comunale, come accaduto con Agenda Urbana con la chiusura dei diversi cantieri in due anni, ma anche quelli lasciati in sospeso dalla precedente amministrazione». (rcs)

 

COSENZA – Il 30 ottobre “La Cenerentola” di Rossini

Il 30 ottobre, a Cosenza, alle 20.30, al Teatro Rendano, andrà in scena La Cenerentola di Gioacchino Rossini.

L’evento apre la 59esima stagione lirica del Teatro Rendano, con la direzione artistica di Luigi Stillo.

L’opera, dal libretto di Jacopo Ferretti, venne rappresentata la prima volta il 25 gennaio 1817 al Teatro Valle di Roma. La replica de “La Cenerentola” al Rendano è prevista il 1° novembre, alle 17.

Sia la “prima” che la seconda recita saranno precedute, la mattina del 29 ottobre, alle 10,30, dall’anteprima per le scuole. L’opera è una coproduzione tra Teatro Rendano e Rete Lirica Marche, mentre l’allestimento è del “Rossini Opera Festival” e della Fondazione “Bernardo De Muro”.

Un allestimento che ha debuttato lo scorso anno (2023) e che è stato rappresentato a maggio di quest’anno anche in Perù. L’Orchestra è la Sinfonica Brutia che in “Cenerentola” sarà diretta dal maestro Francesco Di Mauro, bacchetta d’eccezione e con una notevole esperienza internazionale.

«Siamo particolarmente orgogliosi – ha sottolineato il sindaco Franz Caruso – di dare avvio il prossimo 30 ottobre al nuovo cartellone della stagione lirica del nostro Teatro di tradizione che, guardando sia ai melomani e agli appassionati, ma anche al pubblico più giovane, che è bene possa indirizzare il suo interesse verso la musica operistica e il melodramma, conferma la vitalità culturale della nostra città che riflette la storia stessa di Cosenza».

«Non mi stancherò di dire – ha aggiunto – che l’aver affidato le esecuzioni delle partiture delle due opere in cartellone alla Orchestra Sinfonica Brutia rappresenta un valore aggiunto perché completa quel percorso che abbiamo intrapreso tutti insieme verso l’affermazione di una compagine orchestrale che continua a riempirci di orgoglio e di soddisfazione e che è sempre più richiesta anche in contesti fuori regione».

La regia de “La Cenerentola” è di Matteo Anselmi, ripresa da Giulio Leone. Nelle note di regia, Matteo Anselmi presenta il personaggio di Cenerentola (Angelina) come «l’emarginata, la vittima, la bullizzata della nostra società contemporanea, colei cui attribuire colpe e odio. Vivendo in una condizione di conflitto, e di non accettazione – continua Anselmi – si presenta, di fronte ai suoi conflitti, in quello che sarà il suo personale viaggio interiore».

Come in un sogno l’ambientazione favolistica, diventa il viatico per raccontare un percorso che si tinge di quella leggera vernice di volgarità necessaria a delineare i personaggi che rappresentano il desiderio di voler apparire, a tutti i costi, esponenti principali del consumismo e dell’indifferenza. Il tema dell’amore e dell’immaginazione si fondono con l’elemento che più di tutti ci rende sognatori: i libri. Che con delicatezza e innocenza ci conducono in una storia nella quale la protagonista trionfa con la sua bontà e con l’accettazione di se stessa, indipendente dal proprio stato sociale”. Anche il cast artistico dell’opera rossiniana è formato, nei diversi ruoli, da cantanti che hanno una loro storia consolidata, in Italia e all’estero, a cominciare dal mezzosoprano italo-tedesco Anna-Doris Capitelli che interpreta il ruolo della protagonista dell’opera.

La Capitelli è un nome importante della lirica italiana ed anche internazionale. Si consideri che la cantante è appena rientrata dalla Cina dove ha affiancato in un recital il grande tenore spagnolo Placido Domingo. Presenza ricorrente negli allestimenti del Teatro alla Scala di Milano, la ritroviamo nel ruolo principale di Hänsel, nel 2017, che segna anche il suo debutto scaligero, nell’opera “Hänsel und Gretel”. Sempre alla Scala, si è esibita, inoltre, nel ruolo di Rosina nel “Barbiere di Siviglia”, ruolo che aveva rivestito anche al Teatro Rendano di Cosenza nel 2021. Sempre nel 2021, da solista, ottenne una grande affermazione nella prima mondiale di “Madina” di Fabio Vacchi. Di lei – scrive la critica – “conquista l’eleganza scenica, la seducente vocalità e la puntualità e la pulizia nei virtuosismi”. Non sono da meno anche le altre voci, come il tenore Enrico Iviglia (Don Ramiro) e William Hernandez (Dandini).

Completano il cast il Don Magnifico di Paolo Ingrasciotta, l’Alidoro di Matteo D’Apolito, la Clorinda dell’apprezzata cosentina Sarah Baratta e Giulia Alletto (Tisbe). Il Coro è il collaudatissimo Lirico “Francesco Cilea” diretto da Bruno Tirotta. Le scene sono di Lorenzo Mazzoletti e i costumi di Viola Sartoretto. Lightdesigner: Silvia Vacca e Massimiliano Prete(rcs)

COSENZA – Una giornata dedicata al poeta Franco Costabile

Domani, alla Casa delle Culture di Cosenza, si terrà una intera giornata dedicata al poeta lametino Franco Costabile, in occasione del centenario della sua nascita.

L’evento fa parte della rassegna culturale “Agorà“, organizzata dall’Associazione Teatro in Note sotto la direzione artistica di Vera Segreti. La cura dell’evento pensato in omaggio al centenario del poeta di Sambiase è stata affidata allo studioso Giovanni Mazzei, da anni noto per il suo impegno nella valorizzazione della figura e dell’opera di Costabile.

La giornata di celebrazioni si aprirà con un incontro mattutino dedicato agli studenti delle classi quinte del Liceo Scientifico Fermi e del Polo Tecnico Brutium di Cosenza. Il dott. Mazzei guiderà una riflessione sulla poesia di Costabile, offrendo agli studenti un’opportunità per scoprire il profondo legame tra il poeta e la sua terra. Durante l’incontro, sarà proiettato il documentario “Il canto dei nuovi emigranti”, realizzato dai registi Francesco D’Agostino e Alessandro Lavorato, che esplora i temi dell’emigrazione attraverso lo sguardo poetico di Costabile.

Nel pomeriggio, presso la prestigiosa “Sala Gullo” della Casa delle Culture, avrà luogo la presentazione del volume “La rosa nel bicchiere – Tutte le poesie”, edito da Rubbettino. A dialogare con Aldo Nove e Giovanni Mazzei sarà la giornalista Rosalba Baldino, che offrirà al pubblico un viaggio emozionale nelle tematiche centrali delle poesie di Costabile, tra nostalgia, speranza e denuncia sociale. La presentazione sarà impreziosita dalle note musicali di Aquerell, che ha trasposto in canzoni alcuni componimenti del poeta di Sambiase.

La giornata si concluderà con il reading “Costabile: Co’ sta bile (In)Co(nte)stabile”, curato da Domenico Benedetto D’Agostino, con accompagnamento musicale a cura di Pazz Music Bureau. La performance metterà in luce la straordinaria attualità della poesia di Franco Costabile, sia nei contenuti che nello stile, confermandone l’importanza nella scena letteraria contemporanea.