IL POTENZIALE INESPRESSO DELLA LINEA
JONICA, PREZIOSO PER L’ITALIA E L’EUROPA

di ROBERTO DI MARIA – Dal 25 marzo sono in servizio tra Reggio Calabria a Taranto i nuovi treni Intercity. Si tratta di convogli del tipo “Blues” della Hitachi, ad alimentazione ibrida, che montano sia motori elettrici, alimentati da linea aerea o da batterie, che motori diesel a basse emissioni. Si prevedono inizialmente sette treni ibridi Intercity, destinati a collegare la Calabria, la Basilicata e la Puglia, composti da 4 carrozze per un totale di 200 posti, in parte dedicati ai passeggeri con disabilità o mobilità ridotta; ci sarà posto anche per 8 posti bici. Dal 9 giugno, questi treni arriveranno anche a Bari e Lecce.

I treni sono caratterizzati dal nuovo brand presentato da Trenitalia il 22 marzo scorso nella stazione centrale di Reggio Calabria. Una cerimonia in pompa magna durante la quale è stato sottolineato che l’investimento complessivo è di 60 milioni di euro, con fondi PNRR assegnati a Trenitalia, e consentirà di ridurre le emissioni di CO2 dell’83% rispetto agli attuali treni a trazione diesel.

Un indubbio passo avanti sia per la sostenibilità dei trasporti che per le condizioni di viaggio in Calabria. Peccato che questi treni continueranno a viaggiare su una linea ferroviaria, la Jonica, che mantiene intatto il tracciato che le diedero nella seconda metà del 1800, ad Italia appena unificata, ma soltanto politicamente.

Tale è rimasto il Paese tuttora, se è vero, come è vero, che sono ben altri i treni che percorrono la rete Rfi al nord, anche su tratte molto meno importanti della Reggio C.- Taranto, che sui suoi 472 km vede ricadere 3 capoluoghi di provincia ed uno di regione. Anche i treni a lunga percorrenza, come gli Intercity, a quelle latitudini hanno tutt’altra composizione. In Alta Italia, infatti, nessuno si sognerebbe di utilizzare per servizi di questo tipo treni come i Blues, progettati per le relazioni di tipo regionale.

Meglio non lamentarsi troppo, però. Nonostante permangano, sia nelle infrastrutture che nel materiale rotabile, le evidenti arretratezze a cui abbiamo accennato, ci lasciamo dietro molto peggio. I calabresi della fascia Jonica, infatti, sanno benissimo quale fosse la tipologia di convoglio utilizzati per le relazioni Intercity fino a pochi giorni fa.

Sulla Jonica, per anni, la stessa presenza degli Intercity è stata un rebus per Trenitalia, costretta a comporre i treni sulla Reggio Calabria Centrale–Taranto, con vagoni che risalgono agli anni ’80, anche se sottoposti a “revampizzazione” ovvero riqualificazione funzionale che li ha resi un pò più consoni al comfort richiesto da questi servizi. Le locomotive utilizzate sono state per decenni le vecchie D445, che risalgono agli anni ’70 (le prime entrarono in esercizio nel 1975), anche perché da allora, in Italia, non si sono più prodotte locomotive diesel: la più “giovane” in circolazione risale al 1988.

Ma si è riusciti a fare di peggio, esercendo il servizio con vecchie “littorine” ALn668, con soli 68 posti a sedere.  Automotrici rumorose, inquinanti e spesso prive di aria condizionata, regolarmente guasta. Una situazione che farebbe rabbrividire il Terzo mondo: basti pensare che sia le mitiche 445 che le Aln 668 sono normalmente utilizzate per i treni storici, nell’Italia che conta. Non in Calabria, almeno fino a qualche giorno fa, dove oltre agli Intercity servivano anche le relazioni regionali.

Adesso ci sarebbe da aspettarsi qualcosa in più che la semplice sostituzione del materiale rotabile, ormai resa obbligatoria dalle normative UE in fatto di comfort, accessibilità e sicurezza. Non si può più prescindere da un riammodernamento dell’infrastruttura, per la quale l’elettrificazione, da sola, non basta. La vicenda della galleria di Cutro, nei pressi di Crotone, inadatta persino all’installazione della catenaria e, probabilmente, da ricostruire ex-novo, dovrebbe insegnare qualcosa a chi programma la riqualificazione della rete ferroviaria nel Gruppo FS. Con un minimo di lungimiranza, si può guardare alla Jonica come ad un corridoio importante per la regione, ma non solo.

La realizzazione del Ponte sullo stretto, infatti, porrà la linea al centro di nuove relazioni, oggi impensabili. Il collegamento con la rete siciliana consentirebbe nuove relazioni tra l’isola ed il continente, collegandola non soltanto con la Calabria Jonica ma anche con la Basilicata e la Puglia. Si renderebbe possibile, ad esempio, prolungare gli stessi treni Intercity Reggio C.-Taranto alle due estremità, consentendo di raggiungere, per esempio, Bari da Palermo. O instradare su questa linea gli Intercity notte provenienti dalla Sicilia e diretti al nord. Una prospettiva non da poco, se si considera che il ruolo dei treni notturni viene rivalutato da anni in tutta Europa, come alternativa sostenibile all’aereo che, come è noto, inquina 20 volte più del treno per passeggero trasportato.

Ma non solo: se si pensa allo scopo originario delle ferrovie, quello di trasportare le merci, è innegabile l’importanza di questa linea in un sistema logistico che vede un porto come Gioia Tauro al centro di un futuro sistema portuale interconnesso con i porti di Augusta e Taranto. Senza dimenticare che lungo il suo tracciato troviamo almeno un altro potenziale porto di grandi prospettive, quello di Corigliano-Rossano.

Un sistema portuale che può e deve diventare fondamentale per l’intero continente europeo, e che non può concretizzarsi senza collegamenti ad elevata capacità che soltanto un sistema ferroviario moderno può assicurare. Il Meridione d’Italia potrebbe finalmente mettere a frutto la sua collocazione geografica: un prezioso affaccio del continente europeo sul Mar Mediterraneo, in cui transitano un quarto dei containers in circolazione in tutto il mondo.

Ben vanga, quindi, la presenza di treni moderni e sostenibili sulla rete calabrese, purchè sia la premessa di un consistente impegno per la sua riqualificazione infrastrutturale. Occorre, in sintesi, smetterla di pensare alla Calabria come ad una pittoresca e remota appendice dello stivale, buona solo per le vacanze e basta, e cominciare a considerarla il centro di un sistema logistico vitale per l’intera Europa. (rdm)

[Roberto Di Maria è dottore di ricerca in Infrastrutture dei Trasporti e Amministratore di Sicilia in progress]

Ferrovie, modifiche alla circolazione Reggio Calabria Pellaro-Melito Porto Salvo per lavori

Trenitalia comunica che ci saranno modifiche alla circolazione fra Reggio Calabria Pellaro e Melito Porto Salvo per lavori. Si tratta di lavori di manutenzione programmata che saranno realizzati fra il 4 marzo e l’8 giugno.

Le linee interessate sono: Reggio Calabria Centrale-Catanzaro Lido, Reggio Calabria Centrale-Lamezia Terme/Cosenza e Melito Porto Salvo-Villa San Giovanni.

I canali di acquisto di Trenitalia sono aggiornati con le riprogrammazioni necessarie. E’ possibile trovare informazioni di dettaglio su www.trenitalia.com (sezione Infomobilità, alla pagina Lavori e modifiche al servizio) e tramite Smart Caring personalizzato su App di Trenitalia. Attivo il call center gratuito 800 89 20 21. (rrc)

Alta velocità ferroviaria Praia-Reggio Calabria, i dubbi di OrSa sulla politica di Catanzaro e Reggio

Sul tratto dell’Alta velocità ferroviaria che collega Praia a Reggio Calabria, il sindacato OrSa solleva dubbi sul silenzio della politica proveniente da Catanzaro e da Reggio Calabria.

Vincenzo Rogolino, segretario confederale Calabria OrSa, in una nota dice: «Leggiamo che alcuni politici del cosentino insorgono contro il cambio di rotta di Rfi che, grazie all’intervento del Ministro dei trasporti, ha ricollocato sul tracciato originario (dall’OrSa Calabria sostenuto) il progetto dell’Alta Velocità ferroviaria per la nostra regione. Non vogliamo più entrare nel merito, l’abbiamo già fatto in questi tre anni di denunce e abbiamo dimostrato con documenti inoppugnabili che la modifica al tracciato originario è dispendiosa economicamente, inquinante e allunga i tempi di percorrenza. Ci chiediamo, invece, come mai che i deputati del reggino e del catanzarese, dal Pd a Forza Italia, insieme ai vari amministratori locali non abbiano speso una parola nel merito?».

«Come sindacato – è scritto ancora nella nota – non facciamo il tifo per una provincia piuttosto che per un’altra (i Comuni di Cosenza e Castrovillari fanno il proprio mestiere sostenendo il tracciato via Cosenza) ma rivendichiamo il diritto di affermare che il tracciato dell’AV FS deve servire tutto il territorio calabrese, senza particolarità per alcuna provincia, partendo dall’assunto che si deve tenere conto dei parametri sopra citati. Da tempo invochiamo, su questo tema, un confronto pubblico con la classe politica calabrese, purtroppo la strada del silenzio continua a prendere il sopravvento sugli interessi dell’intera collettività».

Continua Rogolino: «Ci piace ricordare quanto dichiarato, tra l’altro, dall’Ing. Prof. Vincenzo Italia di Catanzaro (uno tra i professionisti che ha studiato il tracciato) col quale abbiamo avuto più volte in questi anni, l’occasione di confrontarci su questo tema. L’Ingegnere Italia ha testualmente detto che “…l’Alta velocità non nasce per Cs e Castrovillari, ma per ben 7milioni di cittadini calabresi e siciliani. Se così non fosse anche Catanzaro con Crotone e Locride, potrebbero rivendicare il tracciato AV direttrice Jonica al pari di Cosenza e Castrovillari! L’AV FS deve servire Calabria e Sicilia col più breve tracciato, come ovunque al mondo e non zigzagando”. Non vorremmo, come OrSa Calabria, che questo tira e molla, provocato da certe amministrazioni locali, possa pregiudicare il quadro economico degli investimenti. La politica farebbe bene a rivendicare il tracciato originario, quello per intenderci più favorevole, e sollecitare il potenziamento delle reti cosiddette secondarie.Confidiamo nell’intransigenza del Ministero dei trasporti che già ha dimostrato di muoversi su interessi collettivi e non di cordata. L’OrSa Calabria continuerà a vigilare, così come fatto in questi ultimi anni, affinchè prevalgano i veri interessi del territorio e di tutti i calabresi». (rcz)

Alla scoperta del gusto della Calabria con i treni regionali

Viaggiare in treno sulla costa tirrenica calabrese per scoprire il piacere dei gusti della regione. Si chiama “In Regionale con Gusto – Scoperte enogastronomiche a portata di treno”, il nuovo viaggio su rotaia capace di fotografare le bellezze italiane dal finestrino di un treno: viste privilegiate dai treni del Regionale di Trenitalia, che ogni giorno collegano capillarmente i piccoli e grandi centri italiani, in un viaggio alla scoperta delle bellezze enogastronomiche dei dintorni di ogni regione.

Il viaggio in Calabria di “In Regionale con Gusto – Scoperte enogastronomiche a portata di treno” segnala Ristoranti, Trattorie, Wine Bar e gelaterie migliori, tutte con la distanza a piedi dalla stazione.

La punta del nostro stivale si rivela in tutto il suo splendore e la sua generosità: panorami che incantano da godere assaporando piatti unici basati su ingredienti locali e prodotti agricoli che danno origine a un paniere ricco di varietà, biodiversità e tradizioni.

Sorprendente per le caleidoscopiche soste che attendono il viaggiatore, il primo itinerario inizia da Paola, città di San Francesco da Paola e meta turistica per le sue magnifiche spiagge e il suo notevole patrimonio storico e religioso, per poi proseguire costeggiando l’ampio tratto tirrenico e attraversando la meravigliosa Riviera dei Cedri che ospita: l’incantevole e antico borgo marinaro di Cetraro; Belvedere Marittimo, un altro suggestivo centro storico medievale conosciuto come la città dell’Amore della Calabria per le reliquie di San Valentino conservate all’interno del Convento dei Cappuccini; Diamante nota per essere la città dei murales e del peperoncino e dove la parte nuova si fonde con la moltitudine di colori dei vicoli che caratterizzano il centro storico; Scalea con le sue meravigliose scogliere e Praia a Mare, città dell’Isola di Dino e del Santuario della Madonna della Grotta.

Le ultime due tappe ci spingono un po’ più in su sconfinando prima nella rinomata Maratea, la Perla del Tirreno o Città delle 44 Chiese che offre spiagge da sogno, scorci indimenticabili, grotte da esplorare e infinite possibilità per respirare la sua arte sacra; per poi terminare scoprendo Sapri, la perla del Cilento situata tra lo splendido golfo di Policastro e il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano e meta ideale per gli amanti del mare, della natura, dello sport e del relax.

Altrettanto suggestivo il viaggio che da Lamezia Terme porta a Rosarno dove, anche qui, le diverse le località sono accumunate dall’identità della materia: il peperoncino, elemento essenziale della cucina calabrese, la cipolla rossa di Tropea, le eccellenze casearie ma anche la produzione di liquori, amari e distillati che esprimono al meglio l’espressione del territorio. Lamezia Terme con il suo nome e antico e le sue origini più moderne è la terza città più popolosa e importante della Calabria e snodo nevralgico per visitare questa regione. Il golfo di Sant’Eufemia e la sua spiaggia, i numerosi punti di interesse del centro e il castello normanno di Nicastro, arroccato a strapiombo sul Colle di San Teodoro la rendono una meta imperdibile e indimenticabile. Pizzo, detto anche Pizzo Calabro, la fermata successiva di questo itinerario, è un antico borgo capace di evocare la storia e le leggende di un tempo che fu.

Ancorato a un promontorio di tufo, contribuisce a rendere unica la rinomata Costa degli Dei che impreziosisce tutta la provincia di Vibo-Valentia, insieme al piccolo borgo di Briatico, un susseguirsi di spiagge, baie e scogliere costellate dai resti delle antiche torri costruite a difesa dei Saraceni, e a Tropea, fiore all’occhiello balneare indiscusso della Calabria con il magnificente Santuario benedettino di Santa Maria dell’Isola che sorge proprio su uno scoglio davanti al paese.

A concludere questo strabiliante viaggio, Rosarno, l’antica città di Medma adagiata sulla collina affacciata sul porto di Gioia Tauro, il cui centro storico ospita la sorprendente Torre dell’Orologio, sopravvissuta a ben due terremoti. (rcz)

Passaggi a livello, Tavernise (M5S): «Via alla loro eliminazione. Interrogazioni sui tempi»

di DAVIDE TAVERNISE – Il tragico incidente ferroviario verificatosi a Thurio, frazione di Corigliano Rossano, costato la vita a due persone e al ferimento di vari passeggeri, ha posto al centro dell’attenzione la sicurezza della nostra linea ferroviaria puntellata da passaggi a livello che possono trasformarsi in vere e proprie trappole mortali.

Risale al maggio 2017 il Protocollo d’intesa tra Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana e Regione Calabria per il progetto di “Adeguamento e Velocizzazione Linea Jonica”, poi confermato nell’Accordo Quadro tra Regione e RFI sancito nell’agosto 2018, con un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro. Tra i principali interventi sulla linea sono previsti anche l’eliminazione di passaggi a livello, il prolungamento di alcuni sottopassi e la costruzione di nuovi. Più precisamente già nel 2017 è stata avviata l’attività di rimozione di 77 passaggi a livello pubblici e 12 passaggi a livello privati con 6 passaggi a livello per i quali i lavori risultavano essere stati consegnati.

Il passaggio a livello di Thurio, teatro del disastroso incidente del 28 novembre 2023, era e rimane, fin dal 2017, tra quelli in lista per essere soppressi, allo stesso modo degli altri 5 passaggi a livello situati nel territorio di Corigliano Rossano (Corigliano via Sciacca, Corigliano via Provinciale, Sant’Irene, Rossano Sant’Angelo e Oliveto Longo);

Nell’interrogazione inoltrata al Presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, chiedo quali iniziative stia assumendo la Regione Calabria per velocizzare il piano di eliminazione dei 77 passaggi a livello situati lungo la ferrovia ionica previsto dal Protocollo d’intesa tra Mit, Rfi e Regione Calabria per il progetto di “Adeguamento e Velocizzazione Linea Jonica” siglato e avviato nel 2017.

Inoltre il cronoprogramma dei lavori dei passaggi a livello su cui si interverrà, visto il ruolo assunto dalla Regione, che, per quanto riportato dal Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici, consiste nel “coordinare i rapporti” tra Rfi e i Comuni interessati e considerando che sui 77 passaggi a livello da eliminare fin dal 2017 risultavano, alla data del 16 febbraio 2022, lavori in corso solo su 7 di essi.

Infine se intende attivarsi, tramite opportune interlocuzioni con Rfi, per installare nei passaggi a livello più problematici a livello di traffico e posizionamento, come quello di Thurio, i sistemi di Protezione Automatica Integrativa – Passaggi a Livello (Pai-Pl), utilizzando questa tecnologia innovativa, già presente sul territorio nazionale e in costante diffusione, che rileva con sistemi laser o radar la presenza di ingombri sui binari in prossimità delle barriere, preesistenti o in seguito alla chiusura del passaggio a livello, e arresta in sicurezza la circolazione ferroviaria fino alla completa risoluzione dell’anormalità. (dt)

(Davide Tavernise è consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle)

La Barbuto (M5s) chiede il potenziamento della linea ferroviaria crotonese

Elisabetta Barbuto, coordinatrice M5s della provincia di Crotone, chiede un potenziamento della linea ferroviaria del territorio crotonese.

«Nei giorni scorsi le istituzioni locali e regionali hanno diffuso la notizia della partenza del volo per Roma dall’aeroporto Pitagora di Crotone, a partire dal mese di ottobre 2023, a seguito dell’espletamento positivo dell’ennesimo bando di gara relativo agli oneri di servizio», dice la Barbuto.

«Lungi da me voler fare polemiche, ma dopo che si è placata l’enfasi trionfalistica dei vari soggetti interessati, mi sento moralmente in dovere di fare alcune osservazioni. Se è indiscutibilmente vero il proverbio che afferma “meglio tardi che mai”, forse sarebbe stato opportuno che, prima del rituale e prevedibile autoincensamento, gli autori nostrani dei vari comunicati facessero un esamino di coscienza riflettendo sulla loro scarse capacità, e su quelle di chi li ha preceduti, di partecipare proficuamente alle conferenze dei servizi che dovevano individuare tutte le modalità operative per sostenere un bando realmente “appetibile” per le varie compagnie aeree – continua la Barbuto – Era, infatti, il 2018 quando nella prima legge di bilancio della precedente legislatura fu postata dall’allora Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, la somma di nove milioni necessaria a sostenere, per tre anni, la continuità territoriale dall’aeroporto di Crotone. E forse prima di annunciare trionfalisticamente il raggiungimento del traguardo, sarebbe stato, preliminarmente, più corretto e onesto chiedere scusa ai cittadini per avere perso tanto tempo andando a tentoni su destinazioni, orari e sostenibilità dei voli dimostrando solo una superficiale ed approssimativa conoscenza delle problematiche. E magari, ad abundantiam, non avrebbe stonato nemmeno fare ammenda nei confronti di chi, a livello nazionale, aveva favorito l’assist come si dice in gergo calcistico, per fare decollare nuovamente l’aeroporto di Crotone riconoscendone il fondamentale impegno in merito».

Aggiunge la coordinatrice: «Ciò detto, vorrei offrire ai nostri attuali amministratori nazionali, regionali , provinciali e comunali, un ulteriore assist per consentire loro di dimostrare concretamente il loro reale interessamento al rilancio della zona ionica e non già esclusivamente la loro proficua solerzia in campo comunicativo. Durante il mio mandato parlamentare, infatti, mi sono battuta ed ho ottenuto che, nell’ambito delle operazioni di elettrificazione della linea ferrata ionica, si valutassero dei percorsi alternativi alla galleria di Cutro. Questi studi sono stati espletati da RFI e ne diedi notizia giusto un anno fa (https://ildispaccio.it/calabria/2022/08/05/ferrovia-jonica-incontro-con-struttura-tecnica-di-missione-del-ministero-dei-trasporti/). Uno di questi studi, in particolare, prevede proprio una fermata presso l’aeroporto crotonese nonchè presso le località di Le Castella ed Isola Capo Rizzuto ed, oltre a porre le basi per una sempre più auspicata intermodalità ed al migliore raggiungimento dello scalo aereo pitagorico ed al suo effettivo rilancio, potrebbe essere veramente un volano di sviluppo economico contribuendo all’incremento turistico della zona ed alle esigenze di spedizione e movimentazione dei prodotti agricoli su cui ancora si basa prevalentemente la nostra zona».

«Per questi motivi chiederò alla rappresentanza parlamentare calabrese del M5S – conclude Barbuto – di interrogare il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla sorte dello studio suindicato e solo quando avremo avuto una risposta positiva in merito al finanziamento immediato dello stesso potrò iniziare a credere che la zona ionica non continui ad essere utilizzata come specchietto per le allodole mentre si inseguono costosissimi progetti di attraversamento dello stretto indicati come la panacea di tutti i mali e, soprattutto, mentre la nostra gente continua invece ad avere problemi di spostamento, anche breve, e quel che è peggio continua a tributare sacrifici umani su strade disastrate ed indegne di questo nome. Nel contempo chiederò anche alla nostra rappresentanza consiliare in regione di interrogare le istituzioni preposte affinchè palesino esplicitamente la loro intenzione di mettere in campo concretamente tutte le iniziative di loro competenza per la realizzazione di questo progetto che ci toglierebbe dall’isolamento assicurando anche a questa zona della Calabria la dignità negatale per troppo tempo». (rkr)

Tavernise (M5S): Regione intervenga su elettrificazione e treni blues

Il consigliere regionale e capogruppo del M5S, Davide Tavernise, ha presentato una interrogazione, chiedendo alla Regione di intervenire su elettrificazione della linea ferroviaria Sibari-Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale e velocizzare la consegna dei 13 treni blues ibridi.

«Il cronoprogramma per l’elettrificazione della ferrovia ionica calabrese – ha spiegato – è costellato da continui problemi che ne hanno minato il corretto svolgimento. Per il completamento di questa importante opera occorrerà aspettare il 2026. Il solo tratto Sibari-Rossano risulta attivabile in tempi brevi. Ciò permetterebbe il prolungamento del frecciargento Sibari-Bolzano fino a Rossano».

«Nell’attesa del completamento dell’elettrificazione della linea ferroviaria – ha rimarcato Tavernise – è indispensabile dare il via a un cambio completo del modo di viaggiare sulla tratta ionica e supportare il sistema turistico dei territori interessati nel suo rilancio».

«Sono treni che rappresentano un salto generazionale – ha continuato – capaci di viaggiare con motori diesel su linee non elettrificate come quella ionica, con motore elettrico su quelle elettrificate e con batterie per percorrere il primo e l’ultimo miglio sulle linee non elettrificate o durante la sosta nelle stazioni. Lo scorso dicembre ne sono stati consegnati sette tra Sicilia, dove ne sono arrivati cinque, Toscana e Sardegna, con un treno a testa».

«Adesso è necessario – ha concluso – velocizzare la consegna di questi treni ibridi anche per la Calabria, come promesso negli incontri di presentazione tenuti nel 2022 a Reggio Calabria e Corigliano-Rossano». (rrc)

Tavernise (M5S): Si vuole sperimentare treni a idrogeno su tratta in cui mancano i binari

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 StelleDavide Tavernise, ha espresso dubbi in merito alla decisione di sperimentare i treni a idrogeno sulla tratta ferroviaria Cosenza-Catanzaro, i cui lavori di adeguamento e messa in sicurezza sono fermi.

Per questo, Tavernise ha chiesto alla Regione in una interrogazione «quali iniziative sta assumendo a per ripristinare la percorribilità di tutta la tratta ferroviaria Cosenza-Catanzaro Lido, così importante e propulsiva per lo sviluppo sociale, turistico ed economico di una zona vasta e fondamentale della Calabria? Intende, la Regione, attivarsi per conoscere la situazione dei vari interventi previsti, l’attuale effettiva disponibilità delle risorse impegnate negli anni, ottenere precise indicazioni sui tempi e sulle modalità dei progetti di riqualificazione e ammodernamento della tratta e sui tempi di completamento degli stessi?».

«La ferrovia Cosenza-Catanzaro Lido – ha ricordato Tavernise – è una linea ferroviaria locale a scartamento ridotto, gestita dalle Ferrovie della Calabria, di grande richiamo turistico per i paesaggi da essa attraversati, specialmente nelle aree interne della Sila. Lunga 113 km  ha sempre sofferto dei problemi derivanti dalla difficile idrogeologia. In particolare il tratto ferroviario, compreso tra Soveria Mannelli e Rogliano, è interrotto a causa di frane e smottamenti».

«Proprio su questa linea – ha proseguito – utilizzando i fondi del PNRR, si vuole sperimentare la transizione sostenibile, utilizzando treni ad idrogeno. Allo scopo sono previsti 280 milioni in favore delle Ferrovie della Calabria per interventi di potenziamento ed ammodernamento delle linee ferroviarie regionali Cosenza-Catanzaro. Un investimento importante che nella giornata di ieri ha iniziato ad assumere i contorni della concretezza, stante la firma dei due decreti ad opera del ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, con la quale si dà il via alla sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto ferroviario con la conferma dell’interessamento della tratta ferroviaria Cosenza-Catanzaro».

«Eppure – ha rilevato – oggi permangono molti dubbi sull’effettivo utilizzo dell’intero tratto ferroviario visto, ad esempio, che il progetto di adeguamento, messa in sicurezza e velocizzazione della linea Cosenza – Catanzaro per 53 milioni e mezzo di euro (già previsti dalla delibera CIPE n. 54/2016), derivanti dal fondo per lo sviluppo e la coesione relativo alla programmazione 2014-2020, risulta non avviato, nonostante la fine dei lavori prevista per il 30 giugno 2022. Risultano essere stati finanziati, poi, 74 milioni e 860 mila euro attraverso lo schema di convenzione tra Ministero, Regione e Ferrovie della Calabria approvato dalla Giunta Regionale ad ottobre 2020, per la realizzazione degli interventi di adeguamento della tratta agli standard di sicurezza nazionali. Altri fondi, poi, (8,5 milioni di euro) risultano essere stati stanziati per i movimenti franosi che hanno interessato la linea ferroviaria, per poter ripristinare la continuità della tratta il cui servizio è interrotto oramai da diversi anni».

«Senza un’accelerazione dei tempi – ha concluso il consigliere regionale – si andrebbe incontro ad un possibile disimpegno di quelle risorse finanziarie che, al momento, sembrano esserci. È indispensabile avere un collegamento ferroviario fra i due capoluoghi, sia per le esigenze di mobilità, sempre carenti nella nostra regione, sia per consentire un recupero all’accessibilità delle aree interne dei comprensori interessati». (rrc)

Pnrr, al via i treni a idrogeno: Tra gli investimenti anche la Cosenza-Catanzaro

La Cosenza-Catanzaro sarà tra le tratte ferroviarie su cui circolerà il treno a idrogeno, grazie a due decreti firmati dal ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che fissano le modalità per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno nel trasporto ferroviario e la realizzazione di 40 stazioni di rifornimento dei mezzi di trasporto a idrogeno sulla rete stradale.

Nello specifico, sono stati stanziati 530 milioni di euro dal Pnrr per realizzare la sperimentazione dell’uso dell’idrogeno nel trasporto ferroviario, in ambito locale e regionale, e nel trasporto stradale, con particolare riferimento al trasporto pesante. Per entrambi gli interventi, una quota pari ad almeno il 40% è destinata a progetti da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Le risorse previste per la sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario, pari a 300 milioni di euro, sono destinate a trasformare i servizi regionali o locali che attualmente vengono effettuati con treni a gasolio o altri idrocarburi di origine fossile altamente inquinanti. Il passaggio all’idrogeno consente, peraltro, di saltare la fase di elettrificazione delle linee, con un notevole risparmio sui costi per nuove infrastrutture, evitando anche la sospensione del servizio. L’investimento interessa tutta la filiera: produzione dell’idrogeno green, trasporto, stoccaggio, realizzazione delle stazioni di servizio, acquisto dei treni.

Le dieci stazioni di rifornimento di idrogeno dovranno essere ultimate entro il 30 giugno 2026 e l’assegnazione delle risorse per la loro realizzazione dovrà avvenire entro il 31 marzo 2023. La localizzazione degli investimenti tiene conto, in via prioritaria, delle aree e delle esigenze già individuate nel Pnrr e in altri provvedimenti per l’implementazione dell’idrogeno, tra cui la Valcamonica e il Salento, la ferrovia Circumetnea e quella Adriatico Sangritana, le linee ferroviarie regionali Cosenza-Catanzaro, il collegamento ferroviario tra la città di Alghero e l’aeroporto, la tratta Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona. I beneficiari delle risorse sono le Regioni e le Province Autonome che svolgono il servizio ferroviario oggetto degli interventi innovativi.

Le proposte progettuali allegate alle richieste di finanziamento, la cui modalità di presentazione sarà definita con un decreto della Direzione generale per il trasporto pubblico locale e la mobilità pubblica sostenibile del Mims, devono prevedere una valutazione quantitativa integrata della filiera industriale e di quella operativa relativa alla conversione a idrogeno della linea ferroviaria, e includere un’analisi di fattibilità tecnico-economica della trasformazione dei servizi di trasporto locale e/o regionale con alimentazioni alternative.

La sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale, oggetto dell’altro decreto del Ministro Giovannini, stabilisce le modalità per attuare gli investimenti, che ammontano a 230 milioni di euro. L’obiettivo è quello di sviluppare la sperimentazione dell’idrogeno attraverso la realizzazione di almeno 40 stazioni di rifornimento per veicoli leggeri e pesanti entro il 30 giugno 2026, prevedendo la notifica dell’aggiudicazione degli appalti entro il 31 marzo 2023.

«Per la localizzazione delle stazioni di rifornimento – si legge in una nota del ministero – si considerano come prioritarie le aree strategiche per i trasporti stradali pesanti, come le zone vicine a terminal interni, le rotte più interessate al passaggio di mezzi per il trasporto delle merci a lungo raggio e i collegamenti ai sistemi di trasporto pubblico locale con mezzi alimentati a idrogeno. In particolare, le stazioni di rifornimento dovranno soprattutto rispondere alle esigenze dell’asse stradale del Brennero, del corridoio est-ovest da Torino a Trieste, dei corridoi delle reti europee Ten-T».

«Anche per i progetti delle stazioni di servizio sulla rete stradale – continua il ministero – le proposte progettuali dovranno presentare un’analisi quantitativa integrata delle filiere industriale e operativa. Con un successivo decreto della Direzione generale per le strade e le autostrade l’alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali del Mims, verranno definite le modalità di presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti». (rrm)

Tavernise (M5S): Approvata mozione per continuazione collegamenti “fast” nella tratta Reggio-Cosenza

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 StelleDavide Tavernise, ha reso noto che «è stata approvata nella seduta del consiglio regionale calabrese del 6 giugno, la mozione che “impegna la giunta regionale ad assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi di Trenitalia al fine di mantenere, sulla tratta ferroviaria Reggio Calabria – Cosenza i due collegamenti veloci”, trattandosi di collegamenti fondamentali per una regione come la Calabria con numerosi e strutturali problemi di trasporto pubblico locale».

La mozione è stata sottoscritta dai capigruppo: De Nisi, Laghi, Crino, Arruzzolo, Neri, Loizzo, Bruni, Bevacqua, Graziano. Da tutti i gruppi politici presenti nella massima assise regionale, che hanno poi votato in aula all’unanimità la mozione, un messaggio forte perché la Regione eviti, per come previsto a partire dal 13 giugno 2022, la cancellazione dei due collegamenti “fast”, nella tratta ferroviaria tra Cosenza e Reggio Calabria Centrale, espletati con convogli ETR 104 “Pop” di ultima generazione.

«La mozione – ha spiegato il consigliere regionale Tavernise – va ben oltre la missiva che nei giorni scorsi avevo inviato al Dipartimento turismo, marketing territoriale e mobilità della Regione, rappresentando un atto di indirizzo politico chiaro espresso dal consiglio regionale che impegna direttamente l’esecutivo calabrese. Una mozione, poi, rafforzata dal consenso trasversale di tutte le forze politiche, per cui mi aspetto nei prossimi giorni che la Regione, committente del servizio, indirizzi Trenitalia verso la permanenza delle due corse veloci, che hanno contribuito a migliorare il nostro trasporto pubblico regionale». (rrc)