Il possibile / Il concreto – di Franco Pietramala e Francesco Kostner

Arriva oggi (martedì 10 ottobre), in libreria, Il possibile – Il concreto, appassionante testimonianza dell’ex manager dell’Asp di Cosenza e segretario regionale della Dc Franco Petramala scritta con il giornalista Francesco Kostner per Luigi Pellegrini Editore.

È un libro-intervista di Franco Petramala, segretario regionale della Dc dal 1976 al 1979, e protagonista indiscusso di una delle
stagioni più positive dall’azienda ospedaliera bruzia e dalla sanità provinciale, destinato a far discutere per il contenuto, denso di originali riflessioni, e per il racconto di vicende che si agganciano – e consentono un proficuo confronto – ad alcuni temi tuttora al centro del dibattito politico, a livello regionale e nazionale. L’intervista è stata raccolta da Francesco Kostner.
È il presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza, Eugenio Corcioni, che ha firmato la prefazione, a sottolineare le peculiarità dell’intervista, sia in rapporto al recente passato (determinato il richiamo di Petramala alla necessità di andare “oltre” le figure di Giacomo Mancini e Riccardo Misasi per ridare linfa alla politica nella città e nella regione) che in relazione a numerosi temi di attualità: “Fra gli elementi importanti citati nel libro”, scrive Corcioni, “c’è l’affermazione secondo cui il sistema privato convenzionato delle cliniche e dei laboratori dovrebbe essere considerato come servizio pubblico a tutti gli effetti e come tale da governare a cominciare dalla scelta delle discipline convenzionate: non più solo quelle convenienti, poco costose e comunque poco rischiose, lasciando tutto il resto al pubblico a gestione diretta. A mio parere si tratta di un segnale forte: se solo vedessimo realizzato questo punto, si potrebbe riconoscere finalmente un vero cambiamento di rotta a differenza delle varie dirette social di oggi, che sono spesso divisive e non consentono di instaurare quel clima collaborativo che fu la vera arma della gestione di Franco. E poi che dire della
coraggiosa presa di posizione nella segnalazione dell’anomalia della spesa per il personale, alta rispetto alla media delle altre regioni(cosa ricordata sempre nei verbali dei tavoli ministeriali di verifica!), ciò si spiega in gran parte con un numero enorme di “imboscati”: aggiungo che in Calabria abbiamo approvato anche leggi (o se si vuole emendamenti passati in finanziarie regionali)
che favoriscono gli imboscamenti, anomalie mai corrette dai vari commissari succedutisi. E questo tema si incrocia con l’altro che sottolinea con forza il contrasto al precariato, non solo come riconoscimento di dignità del lavoro ma anche come riduzione degli spazi di possibile corruttela”.
Significative e adeguatamente motivate risultano, infine, le riflessioni di Petramala sull’area urbana cosentina, sull’autonomia differenziata, oltre che sul futuro della sanità regionale. (dl)

IL POSSIBILE / IL CONCRETO (in politica e in sanità)
di FRANCO PETRAMALA e FRANCESCO KOSTNER
Luigi Pellegrini Editore
ISBN 9791220502412

“Leader al contrario”: esce il libro del sindacalista Roberto Castagna

Da domani, martedì 28 giugno, arriva in libreria l’attesa, vivida, testimonianza di uno storico rappresentante sindacale della Uil, Roberto Castagna, che ha raccolto sotto forma di intervista al giornalista Francesco Kostner nel libro Leader al contrario (Luigi Pellegrini Editore).

Anima. Cuore. Concretezza. Tanta passione. E un’invidiabile conoscenza dei problemi, passati e presenti, della regione, del Mezzogiorno e del Paese. Il tutto, sullo sfondo delle drammatiche vicende ucraine, delle ripercussioni geopolitiche causate (e prefigurabili) a causa della guerra, e di altri avvenimenti, che rendono incandescente lo scenario internazionale in questo momento storico. 

Sono questi e mille altri gli argomenti, di carattere economico, sociale, culturale, politico-istituzionale, che caratterizzano Leader al contrariolibertà, giustizia sociale, tutela dei lavoratori -, la corposa intervista, che Roberto Castagna, storico esponente della Uil calabrese con importanti incarichi ricoperti anche a livello nazionale, ha scritto con il giornalista Francesco Kostner. 

«Un dirigente di lungo corso, apprezzato e riconosciuto, con grande capacità di ascolto, di unire e fare squadra», lo definisce il segretario generale della UIL PierPaolo Bombardieri nella prefazione, secondo il quale nel libro, «letto con assoluto gradimento e soffermandomi a più riprese in analoghe riflessioni», è possibile «rintracciare non soltanto le qualità dell’uomo Roberto, ma anche le direttrici dell’esperienza sindacale e socialista, che ha trasmesso al nostro Paese inequivocabili impulsi di progresso, emancipazione, innovazione e giustizia sociale». 

Un’importante sottolineatura che fa il paio con le lusinghiere valutazioni nella postfazione di Giorgio Benvenuto, segretario generale della UIL negli anni ’80 del secolo scorso e attuale presidente della Fondazione “Bruno Buozzi”, secondo il quale Castagna è un «leader vero, autentico, competente, appassionato» e il libro, «che si legge e si rilegge con grande interesse, il colloquio tra un grande giornalista e un leader politico e sindacale carismatico».

Un protagonista della realtà, dunque, ma nel senso giusto del termine: «Cioè serio, responsabile, fidato, disinteressato», scrive l’autore, “sempre al servizio della propria organizzazione, dei propri iscritti, dei più deboli. Un testimone del proprio tempo, ma anche dei ‘tempi’ che, attraverso un impegno diuturno a difesa del lavoro e dei diritti dei lavoratori, ha modo di vivere, a diretto contatto con i suoi interlocutori. Le altre organizzazioni sindacali. Le controparti. I rappresentanti delle Istituzioni. Custode e testimone di un vissuto storico, culturale, economico, sociale, di momenti che hanno segnato la storia di un territorio. Di comunità e cittadini. Di operai alle prese con il rischio di perdere il lavoro, di imprese in crisi, contingenze difficili, cicli economici sfavorevoli. È ciò che è capitato anche a me”, prosegue Castagna, «in quarant’anni di impegno e di passione nella UIL, organizzazione sindacale cui sono grato per il percorso che mi ha consentito di fare. Un’esperienza fantastica, non facile, ma entusiasmante, che mi ha regalato momenti indimenticabili. Esperienze uniche. Incancellabili. Insieme con compagni inseparabili, amici sinceri e leali, riferimenti imprescindibili e preziosi di un pezzo di storia della nostra provincia, della nostra Regione. Tutto questo ho provato a raccontare in questo libro che dedico a mia moglie Mirella, ai nipoti e ai pronipoti Mario, Flavia e Giorgia. A questi ultimi, in particolare, perché sappiano che ogni esperienza nella vita va affrontata con onestà, lealtà e correttezza. E che, se è certamente possibile fare errori, mai bisogna anteporre i propri interessi a quelli, più importanti, del Paese e delle Istituzioni nelle quali si opera». 

I diritti degli autori saranno finalizzati alla realizzazione di iniziative di carattere socio-culturale, in particolare nel mondo della scuola, nel ricordo del Vigile del Fuoco e dirigente Uil Angelo Bonaventura Ferri, prematuramente scomparso nel 2020. (rcs)

Roberto Castagna, è stato Segretario nazionale della UILTE dal 1985 al 1990, Segretario provinciale della UIL di Cosenza dal 1990 al 2000, Segretario regionale della UIL Calabria dal 2000 al 2014, Segretario territoriale della UIL Cosenza dal 2014 al 2022. Attualmente è Segretario territoriale della UIL Pensionati di Cosenza.

Francesco Kostner, giornalista, già responsabile Relazioni esterne e Comunicazione e capo Ufficio stampa dell’Università della Calabria, ha pubblicato con Gianni De Michelis La lunga ombra di Yalta (3a ed. Marsilio, 2003) e La lezione della Storia – Sul futuro dell’Italia e le prospettive dell’Europa (Marsilio, 2013); con Enzo Paolini Agguato a Giacomo Mancini – Storia di un processo per ’ndrangheta senza prove (Rubbettino, 2011); con Costantino Belluscio Con Saragat al Quirinale e Il Vangelo secondo don Stilo – Il prete scomodo che per forza doveva essere mafioso (Pellegrini, 2020). Per Pellegrini ha pubblicato anche A tu per tu con la Scienza – Ritratti e testimonianze del nostro tempo (2022), La borsa o la vita? (2020), Confessioni di un Gran Maestro (2020) e il pamphlet Faccio quel che voglio e della legge me ne fotto! Intorno al concetto di delinquenza istituzionale (3a ed. 2021). Suo è anche il volume, scritto con Gerardo Sacco, Come l’Araba fenice – Rinascere dopo il Covid-19 (2a ed. 2021). Si occupa di educazione ai rischi naturali, tema al quale ha dedicato numerosi approfondimenti.  

Giustizia è fatta! di Luigi Mazzei

di FRANCESCO KOSTNER – Luigi Mazzei, con la collaborazione della giornalista Velia Iacovino, racconta la drammatica vicenda giudiziaria in cui è rimasto coinvolto e rispetto alla quale, dopo quattordici anni di indicibili sofferenze personali e familiari, è stato assolto con formula piena.

Il titolo del libro, in prima battuta, e come sommaria ma significativa rappresentazione del suo contenuto, dovrebbe essere sufficiente ad evidenziare che le gravissime accuse mosse nel 2007 dalla procura della Repubblica di Lamezia a carico dell’imprenditore Luigi Mazzei (truffa ai danni dello Stato, falso ideologico, evasione fiscale, esportazione di capitali all’estero, bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e false fatturazioni), alla fine di una storia assurda e per molti aspetti inquietante, si sono rivelate infondate.

In secondo luogo, le poco più di centoquaranta pagine (presentate dal giornalista Piero Sansonetti), attraverso cui si sviluppa il racconto di questa incredibile vicenda, dovrebbero riuscire a dar conto di ciò che è accaduto fino al 22 giugno 2021, quando la seconda Sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro ha posto fine all’odissea giudiziaria di Mazzei, assolvendolo perché il fatto non sussiste.

Vorremmo, a questo punto, proporre una breve riflessione, che potrebbe arricchire il confronto, sia su quanto accaduto, sia, più in generale, sul tema della Giustizia. Il punto di partenza riguarda il titolo del volume. O, per meglio dire, il segno di interpunzione che lo completa. Con una domanda di fondo: va bene il punto esclamativo in copertina, o sarebbe stato più efficace, e giusto, di fronte a questa ennesima storia di ordinaria ingiustizia, un punto di domanda?

La questione non è di secondaria importanza. Il punto interrogativo, a nostro parere, avrebbe consentito di mettere a fuoco un aspetto rilevante. Mazzei, come si diceva, è stato assolto da ogni addebito. E ha dovuto aspettare un tempo infinito, fuori da ogni logica in linea con i nostri principi costituzionali, prima di poter ascoltare il verdetto che lo ha riabilitato agli occhi della Giustizia, visto che l’opinione pubblica non ha mai smesso di considerarlo come era conosciuto prima dei fatti. Cioè, una persona perbene oltre che un bravo imprenditore.

L’interrogativo cui stiamo facendo riferimento, riguarda le conseguenze legate all’assoluzione di Mazzei. E cioè: visto che, secondo la Corte d’Appello di Catanzaro, non avrebbe dovuto subire quel che è stato, il riconoscimento della sua innocenza fino a che punto può essere considerato espressione di una condizione – appunto la Giustizia fatta! – tanto importante quanto insacrificabile? Può bastare, non solo all’imputato, ma alla società, alla comunità, ai cittadini?

Il nostro parere è no!!! E i tre segni di interpunzione, questa volta, sono senza alcuna incertezza collocati al termine della frase. Non può soddisfare Mazzei, e nemmeno un Paese che si aspetta e deve pretendere un esercizio equilibrato, puntuale, responsabile (a questo punto verrebbe da dire anche non cervellotico) della Giustizia. Perché, di fatto – ed è la questione che più ci preme – non può parlarsi di una condizione con siffatte caratteristiche. Un punto rilevante, in quel che è accaduto, risalta nel libro. Casi giudiziari come quello di Luigi Mazzei, che fa la sua apparizione sulla scena come imputato di reati gravissimi e, solo dopo quattordici anni, con la famiglia e l’attività imprenditoriale a pezzi, scende dal palcoscenico tritacarne sul quale, suo malgrado, è stato costretto ad esibirsi, mettono in luce una Giustizia che (almeno in questo caso) non funziona. Una Giustizia, come si dice, ingiusta. Anche, con ogni probabilità, inadeguata. Il che comporta la negazione di una fondamentale funzione del nostro sistema democratico, e il venir meno di un presupposto basilare dello Stato di diritto.

Per dirla in modo ancora più chiaro, e conclusivamente: se Mazzei ha avuto quel che gli spettava e attendeva, cioè l’assoluzione perché il fatto non sussiste, lo stesso non può dirsi per chi parrebbe aver clamorosamente sbagliato nell’esercizio della propria attività. E, dunque: il punto esclamativo da cui siamo partiti è corretto? O sarebbe stato preferibile un bel punto di domanda, che avrebbe lasciato sul campo i dubbi, le preoccupazioni, gli inquietanti interrogativi di una vicenda assurda e inquietante?

La nostra idea dovrebbe essere chiara. La vostra, cari lettori?

GIUSTIZIA È FATTA!
di Luigi Mazzei
Luigi Pellegrini Editore

La borsa o la vita?
a cura di Francesco Kostner

L’utilità degli instant book non va mai fuori moda, soprattutto perché alcuni libri riescono a cogliere l'”istante” di un avvenimento o di un personaggio, nel momento più azzeccato, sia in termini positivi che negativi. Rientra nella categoria “tempestivività” il bel libro (per ora solo digitale) di Francesco Kostner, giornalista e scrittore cosentino, che sul tema del Covid-19 ha raccolto le testimonianze di ben 35 “personalità” del mondo della cultura, della scienza, del turismo, dei media, dell’imprenditoria e, ovviamente, della medicina, per costruire un suggestivo e intrigante percorso di studio su come ci si può salvare o, forse, quasi un memento di come se ne esce. Il titolo, intrigante, La borsa o la vita con sottotitolo “Ripensare la società dopo il Covid-19”, non lascia dubbi sulle finalità di questo saggio che è la somma di tanti interventi riuniti e selezionati con molto mestiere non per dare risposte né scientifiche né filosofiche  (nessuno, crediamo possa darne in questo momento) quanto per tracciare una linea ideale di demarcazione tra un prima e un dopo. La società, è evidente, non sarà mai più la stessa: sono cambiati e cambiano abitudini, stili di vita, modi di pensare, atteggiamenti e, soprattutto, è mutato l’approccio di tutti nei confronti della società. L’asocialità cui ci ha obbligato l’epidemia per quasi 75 giorni ha fatto riflettere sulla “troppa socialità” equivalente a una somma di superficialità e indifferenza. Il mondo cambia, è cambiato, bisogna riflettere.

Uno dei grandi meriti di questo corposo ebook di 390 pagine è proprio lo stimolo a riflettere, gustando a piccole dosi la grande varietà degli interventi contenuti nel libro, ma in realtà la materia è troppo intrigante per non richiedere una lettura tutta d’un fiato. Leggere per capire e riflettere, «sia sulle peculiarità della crisi sanitaria, economica e sociale provocata dal COVID-19, – scrive Kostner – sia sui problemi con cui saremo chiamati a fare i conti nei prossimi mesi, durante la fase 2, appena iniziata, e in quella successiva, che dovrebbe segnare il ritorno alla normalità; se, e fino a che punto, di normalità si potrà parlare». Ma l’autore-curatore si spinge anche a un moderato ottimismo, lo stesso che pervade le pagine: «allo stesso tempo, però, è possibile riflettere sulle opportunità che la pandemia ci ha consentito di mettere a fuoco per migliorare la nostra vita».

Nelle sue interviste, Kostner ha cercato di mettersi dalla parte di chi vive ancora gli effetti del lockdown, con una visione anticipatrice delle suggestioni e delle emozioni che il racconto di tanti protagonisti del nostro vivere quotidiano riescono a suscitare. Prevale il mestiere del giornalista, ascoltatore e “mediatore” dell’informazione, ma Kostner non riesce, per fortuna dei lettori, a nascondere la sua vocazione di osservatore e storico del presente (è laureato in Storia) così da offrire una chiave di lettura non strettamente cronachistica, ma con un respiro ben più ampio. Per fare un esempio, le sue domande sono calibrate a misura dell’interlocutore, non per dare l’immediatezza giornalistica della risposta, ma per innescare anche in chi risponde una profonda riflessione, in grado di stimolare il confronto, il dibattito. Chiede a Paolo Jedlowski, ordinario di sociologia a Unical: «Siamo spaventati per questo cambiamento epocale, rapido, inaspettato, inimmaginabile. Forse perché non comprendiamo il futuro, o perché questa esperienza è completamente diversa dalle precedenti. Non è una guerra, per esempio, o è una guerra molto diversa da ciò che il nostro immaginario ci ha abituati a considerare, perché abbiamo di fronte un nemico invisibile», oppure all’economista Mimmo Cersosimo «chi ha pagato, chi subirà di più gli effetti del coronavirus?», oppure ancora a Nuccio Ordine «Bisogna andare avanti insieme, uniti. Considerandosi parte di un tutto che non può essere messo in discussione». Le domande costituiscono il punto di forza del libro, in quanto inanellano quel percorso di identità e di ripensamenti di cui si diceva prima: è storia, non cronaca, è vita, non immaginazione. Intanto, parliamone, suggerisce l’autore-curatore, invitando a riconsiderare le mille attività giornaliere che nel nuovo millennio, ci hanno fatto immaginare e avvertire un’improvvisa quanto insopportabile accelerazione del tempo con la netta percezione della riduzione di quello a nostra disposizione. Il lockdown, si deduce da questa piacevole lettura, ci ha imposto uno stop a una vita inutilmente frenetica e bisognerà fare tesoro di tale esperienza. Allentare la corsa, respingere lo stress quotidiano, cercando di tenere lontano – come dice a Kotsner Tiziana Iaquinta, pedagoga dell’Università Magna Graecia di Catanzaro – «il delirio di una umanità che sembra aver smarrito il senso stesso dell’esistenza, dimenticato la condizione di precarietà che la caratterizza e la necessità di azioni che la qualifichino come preziosa e degna di essere vissuta». (s)

LA BORSA O LA VITA
a cura di Francesco Kostner
Pellegrini Editore, ISBN 9788868229115

L’ebook contiene interviste a: Francesco Aiello, Massimo Alberizzi, Sebastiano Andò, Riccardo Barberi, Graziella Bonanno, Francesco Calimeri, Vittorio Caminiti, Mario Caterini, Mimmo Cersosimo, Eugenio Corcioni, Antonello Costabile, Mariafrancesca D’Agostino, Giuseppe De Bartolo, Antonino De Masi, Elena De Momi, Guerino D’Ignazio, Maria Grazia Falduto, Francesco Foglia, Massimo Fragola, Francesco Garritano, Gianpaolo Ghiani, Gianluigi Greco, Pietro Greco, Tiziana Iaquinta, Paolo Jedlowski, Aldo Marzullo, Alessandro Mazzitelli, Sara Moccia, Salvatore Muleo, Roberto Musmanno, Nuccio Ordine, Enzo Paolini, Ercole Giap Parini, Giuseppe Passarino, Alessandrina Paviglianiti, Francesco Pira, Cesare Placanica, Francesco Raniolo, Sabato Romano, Beatrice Sabatelli, Maria Francesca Spadea, Domenico Talia, Antonio P. Volpentesta, Paolo Zaffino