COVID-19 – “Chiusi” i comuni di Montebello Jonico (RC) e San Lucido (CS)

La presidente della Regione Calabria Jole Santelli ha disposto con un’ordinanza la “chiusura” dei comun di Montebello Jonico, in provincia di Reggio, e San Lucido, sul tirreno cosentino. Una misura resasi necessaria a seguito dell’elevato numero di positività al conornavirus registrati nei due centri calabresi. A Montebello Jonico, come si ricorderà, c’è stato il decesso di un geometra comunale, l aprima vittima calabrese, ed è risultato positivo il sindaco Ugo Suraci, attualmente ricoverato a Reggio.

L’ordinanza prevede il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui presenti, il divieto di accesso nel territorio comunale, la sospensione delle attività degli uffici pubblici. Viene comunque garantita l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità.

Potranno varcare i confini comunali gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nelle attività collegate all’emergenza, gli esercenti che hanno attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali ma tutti avranno l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale.

L’ordinanza consente il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. (rrm)

COVID-19/REGGIO – Cordoglio del sindaco Falcomatà per la prima vittima calabrese

Cordoglio a nome della Città metropolitana è stato espresso dal sindaco Giuseppe Falcomatà per la prima vittima calabrese del Coronavirus. «È una domenica triste per la nostra comunità – ha detto il sindaco  –. Il Coronavirus ha portato via un nostro concittadino di Montebello Jonico, la prima vittima calabrese di questa emergenza. Ci stringiamo attorno al dolore dei suoi familiari e di tutti i cittadini che lo conoscevano. Siamo profondamente addolorati. In questi giorni la nostra comunità è impegnata a far fronte all’emergenza Coronavirus. Ogni sera leggiamo il bollettino diffuso dalle autorità sanitarie, nella consapevolezza che quei dati non sono dei numeri, ma persone che soffrono a causa do questa emergenza che ci riguarda tutti. Per questo voglio raccomandare all’intera cittadinanza l’assoluta necessità di rispettare in maniera scrupolosa le indicazioni diffuse dal governo, uscire di casa solo per motivi di stretta necessità e rimanere uniti, a distanza, per superare questo momento di difficoltà dal quale è possibile uscire solo dimostrando grande senso di responsabilità e rispetto per se stessi e per gli altri». (rrc)

MONTEBELLO JOICO (RC) – Il libro “Montebello Jonico e la sua Storia Feudale”

Questo pomeriggio, a Montebello Jonico, alle 18.00, nella Chiesa Protopapale di “S. Maria della Presentazione”, il libro Montebello Jonico e la sua Storia Feudale di Francesco Arilotta.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione “Storia & Progresso” di Montebello Jonico e dalla casa editrice Kaleidon.

Si parte con i saluti di don Giovanni Gattuso, protopapa della Chiesa “S. Maria della Presentazione”, di Ugo Surace, sindaco di Montebello Jonico, di Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria e di Nicola Irto, presidente del Consiglio Regionale della Calabria.

Intervengono Marchesa Cinzia Margherita Carmela Piromallo, baronessa di Montebello, l’autore, Antonino Zema, presidente dell’Associazione Storia & Progresso.

Modera il giornalista Pino Toscano.

Il libro è edito da Kaleidon Edizioni. (rrc)

MONTEBELLO JONICO (RC) – I premiati del Premio “Città di Montebello Edward Lear”

Nei giorni scorsi, a Montebello Jonico, si è svolta la cerimonia di premiazione dell’undicesima edizione del Premio Letterario Città di Montebello Edward Lear.

Organizzato dall’Associazione Culturale Nicolaos Arghiropoulos, il Premio, quest’anno dedicato a don Rosario Caratozzolo, nasce dalla necessità di «riscoprire la  memoria storica e l’identità culturale di questo antichissimo borgo risalente con ogni probabilità al IX secolo, quando lo stretto era divenuto meta di incursioni saracene e la popolazione cercava rifugio nell’entroterra; il centro storico infatti, è sito sul crinale di un promontorio collinare a circa 450 m s.l.m.,  naturalmente fortificato in quanto si erge a picco su due torrenti , il Camatore e il Sant’Elia».

La serata è stata aperta dalla mostra di pittura e grafica del prof. Antonio Palmenta, inaugurata dal sindaco di Montebello Jonico, Ugo Suraci e da mons. Antonio Morabito.

Presenti, alla manifestazione, il sindaco Suraci, il Consigliere regionale Giuseppe Pedà, don Giovanni Gattuso, parroco di Montebello, mons. Antonio Morabito, il giornalista Vincenzo de Angelis Parolo Marcianò, dell’Associazione organizzatrice, che ha ricordato il sacerdote a cui è dedicato il premio.

Per la sezione premio in lingua italiana, premiati Tiziana De LorenzoPaolo LandrelliEleonora Saraceno; i premi Nicolaos Arghiropoulos per la sezione in lingua italiana sono stati assegnati a: Giuseppe Talladira, Giuseppe Stranieri, Vincenzo Borzumati, Antonino Laface.

Premio Rosario Caratozzolo consegnato a Francesca Tavani, Fortunata Palamara, Emilia Romeo, Giuseppe Caruso; i premi speciali Terra mia a Roberto Pirrello, Giuseppe Cotroneo, Domenico Musolino e Simone Valtorta. Menzionati Salvatore Lagravanese, Albino Foti, Filippo Marcianò, Valeria Grasso.

Il Premio Filippo Pugliatti assegnato a Rodolfo Brogna. Segnalazioni di merito per la poesia in lingua italiana a Giovanna Malara, Alessia Moschella, Cristina Battaglia, Giuseppina Zampaglione, Giuseppe Pennella, Francesca Amodeo, Franco Cornelio, Margherita Scaramuzzino, Ornella Zurzolo.

Per la Sezione in Vernacolo si sono classificati: 1° Domenico Fabiano Mani, 2° Demetrio Latella, 3° Carmelo Morena; Premio Nicolaos Arghiropoulos assegnato a Ferdinando Spanò, Saverio Macrì, Angelo Canino.

Premio Rosario Caratozzolo assegnato a Antonino Bonaccorso, Franco Blefari, Vincenzo Lagrotteria; menzione d’onore a Francesco Reitano, Giuseppe Trimarchi, Giuseppe Sergi, Lucia Gaeta. Sono stati segnalati: Roberta Zurzolo e Paolo Federico. Premio Speciale Filippo Marcianò al dott. Natalino Foti.

 

Premio ‘Antonio Tripodi’ a Vincenzo Screti. Il Sindaco Ugo Suraci, ha consegnato il ‘Premio Città di Montebello Jonico’ a Paolo Lacava.

Il Premio in lingua greca e greco-calabra consegnato a Francesco Nucera  (Ti Chòra mu – Gaddhicianò, il mio paese – Gallicianò), Gianfranco D’Aguì (Do mu tin chàri dammi la gioia) e Giacomo Stelitano (Iconi tu perasmènu kerù ( immagine del tempo passato). Poesia in lingua greca, Irene Katerinàki (Agapimene mou fili, Cara amica mia).

Premi alla carriera consegnati a Rocco Criseo e a Daniela Ferraro.

PREMIO PER LA NARRATIVA BREVE: Il Premio per la narrativa breve consegnato a Carmela Maria Saraceno, Giuseppe Piccolo e Annamaria Elia, Carla Spinella; Premio Nicolaos Arghiropoulos per la narrativa a Pat Porpiglia e Cosimo Sframeli. Il Premio Rosario Caratozzolo a Isabella Abbatepaolo e Gabriele Piccolo. Menzione a Francesco Ravenda. (rrc)

MONTEBELLO JONICO (RC) – Il Palio storico “Città di Montebello Jonico”

Questo pomeriggio, a Montebello Jonico, alle 18.00, la seconda edizione del Palio storico “Città di Montebello Jonico”.

Questo grande evento, una iniziativa fortemente voluta dall’Arciprete don Giovanni Gattuso e dal professore Vincenzo Malacrinò, presidente dell’Istituto Comunicazione e Cultura nonchè autore del progetto, dei testi e della regia, per dare a Montebello Jonico la possibilità di conoscersi e conoscere la storia che tutti unisce. Un progetto che vede la collaborazione sinergica anche della Camera Regionale della Moda Calabria, dell’Accademia Fidia e dell’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Righi” diretto dall’avv. Maria Daniela Musarella, il quale ha dato un valido contributo per la realizzazione dell’importante evento attraverso ricerche che porteranno a realizzare in 3D l’antico palazzo baronale sulla base dei ruderi oggi presenti.

Il Palio, infatti, è dedicato all’attore Giacomo Battaglia e vuole, ancora una volta, rievocare la storia dell’antico borgo risalente all’anno 1000 e che si unisce all’importante storia della disfida di Barletta attraverso Lodovico. Proprio quest’ultimo e la sua nobile discendenza diedero lustro a Montebello fino a Bernardino. Lodovico, tacciato dalla storia come sanguinario viene rivalutato dai testi scritti dal prof. Vincenzo Malacrinò che, sulla base di deduzioni logiche, evidenzia come Bernardino non poteva essere un assassino ma solo un uomo che ha perdutamente amato Antonia, fino al punto di concordare con la stessa la “fuga d’amore”.

I testi che leggerà Costantino Comito, in piazza Mazzacuva, con i dati storici del prof. Luigi Sclapari, segneranno l’inizio della seconda edizione del Palio.

Per l’occasione il gruppo storico di Sbandieratori “Città di Catanzaro” munito anche di chiarine, tamburini, draghi del fuoco e molti altri daranno maggiore enfasi all’evento che vedrà tutto il territorio di Montebello unito, dalla marina alla montagna.

Embrisi, Trunca, Fossato, Montebello Jonico, Masella, Caracciolono-Tigani e Saline con i propri rappresentanti si “sfideranno” per conquistare il “Palio” realizzato dall’artista Rosario La Seta.

Tutti i partecipanti sfileranno per le vie del borgo in abito d’epoca grazie alla sinergia e allo slancio di Stile d’Epoca di Pino Bruzzese. La costumista Renè Bruzzese, come per l’edizione precedente, riporterà il tempo alla fine del 1600.

L’arciprete don Giovanni Gattuso, ha affermato che questa iniziativa storica merita la giusta attenzione al fine di regalare ai presenti le tracce del passato. Un evento che molto impegna ma che darà la possibilità a tutti di vivere il passato, di entrare nella trama della storia e di comprendere meglio il presente. Dello stesso avviso è il prof. Vincenzo Malacrinò il quale ha ribadito la necessità di «conoscere oggi per non dimenticare domani le origini poiché queste permetteranno di vivere in modo adeguato il presente e al contempo progettare saggiamente il futuro sulla base della conoscenza della propria identità».

«Un progetto – ha continuato Malacrinò – che si realizza grazie alla straordinaria collaborazione di don Gattuso, molto innamorato di Montebello e desideroso di realizzare una grande unità su tutto il territorio, il quale senza pensarci due volte ha deciso di sostenere integralmente il progetto».

 

MotorShow 2 Mari: libri&motori, un successo anche le parentesi culturali

Grande attenzione e massimo consenso al MotorShow 2Mari, in corso nell’area portuale di Saline Joniche (RC) anche per le manifestazioni culturali a corollario dell’evento. Domenica è toccato a Francesco Tassone, che ha presentato il suo libro Anima Green (Laruffa Editore). Il libro  nasce dal bisogno di approfondire i meccanismi della Natura da un punto di vista più intimo, un’esigenza che viene dal profondo. Leggendo il libro si risponde al bisogno di entrare in relazione con una coscienza evoluta, una relazione diversa rispetto a quelle consolidate con Madre natura. Chi possiede oggi l’“Anima green”? Tutti hanno un’anima green, solo che alcuni l’hanno dimenticato, altri la stanno cercando, altri ancora la stanno già scoprendo, altri la conoscono e cercano di condividere il loro “sentire” ecologico. Riconoscere l’anima green vuol dire «Essere intimamente collegati con l’ambiente e la natura che ci circonda. Significa – chiarisce lo scrittore – aver compreso che la relazione con la natura è indispensabile».

Francesco Tassone
Francesco Tassone

La sala Corrado Alvaro, appositamente creata per la presentazione di libri, è stata gremita domenica in ogni ordine di posto per ascoltare il prof. Daniele Castrizio, archeologo, esperto di numismatica e profondo conoscitore della civiltà magno-greca. Misteriosi, affascinanti capolavori, i bronzi di Riace – ha detto Castrizio – sono un vero “unicum” nella storia dell’arte greca. Da questa premessa per raccontare il suo ultimo libro Bronzi di Riace. L’enigma dei due guerrieri, scritto con Cristina Iaria. Il libro, edito da Città del Sole, confutando le tante teorie, cerca di spiegare l’origine delle due statue che «appartengono a una concezione artistica che sembra modernissima”, ma che invece risale al V secolo a.C. Perchè i bronzi sono “la nostra più grande offerta mancata – chiarisce lo storico –  sono l’unico motivo che può spingere una persona a venire a Reggio e l’hanno capito tutti tranne noi che non siamo riusciti a farne un brand del territorio».

Daniele Castrizio
Daniele Castrizio

Andando a guardare più da vicino le due statue, – ha detto Castrizio – è da bocciare la teoria secondo la quale si tratterebbe di opere create a diversi anni di distanza l’una dall’altra: addirittura vent’anni secondo qualcuno. Vent’anni che sarebbero un tempo lunghissimo nell’antichità. Mostrando le immagini delle due braccia della statua A e B, e poi delle gambe, risultano assolutamente identiche, così come uguale è il tipo di composizione dei pezzi delle statue. Ma non è tutto: hanno lo stesso peso e la stessa altezza, conservano anche la meticolosa cura per i particolari. Dopo essere state create ad Argo, nel Peloponneso, sono state rubate dai romani e restaurate in maniera poco ortodossa, con lancia incollata, elmetto corinzio forzato sulla testa di uno dei due bronzi.

«Il bronzo B – ha argomentato il prof. Castrizio – è fatto migliorando il bronzo A. Uno più vecchio e uno più giovane: i bronzi sono nudi perché la nudità è degli eroi. Uno è un guerriero e l’altro è un guerriero con la Kynë, ossia n guerriero che comanda».

Ma chi sono, cosa rappresentano le due statue rinvenute nel 1972 nel mare di Riace? E qui ci sono le risposte a tanti interrogativi, risposte quelle dello storico reggino che oggi hanno trovato risconti a livello internazionale. Dopo aver confutato le teorie esistenti, con l’aiuto delle slides Castrizio, arriva alla conclusione che le statue siano frutto del lavoro di Pitagora da Reggio. A sostegno della sua teoria il Papiro di Lille. Come spiega nell’introduzione Castrizio, «È il frammento di Stesicoro, offre il testo del discorso che la madre di Eteocle e Polinice (nel gruppo dei bronzi che identifichiamo nei celeberrimi “Fratricidi” appunto di Pitagora di Reggio) rivolge ai figli in procinto di affrontarsi in mortale duello. Statue sistemate come su un palcoscenico, come personaggi. La presenza dei bronzi a Roma è testimoniata da Stazio e da Taziano il Siro che vede i bronzi a Roma nel 165 d.C. E dopo? La soluzione si trova in un pezzo di ceramica tra il polso destro e la coscia di una delle due statue, un riempimento (per evitare che si spezzasse il braccio durante un viaggio in mare) che risale agli inizi del quarto secolo dopo Cristo. L’imperatore Costantino volle le statue da Roma a Costantinopoli. E, arrivati al porto romani di Riace, la nave colpì uno scoglio e affondò, concretizzando questa specie di miracolo: da Argos per mano di Pitagora di Reggio, proprio nel mare di Reggio le due statue ci furono restituite dalla storia».

Stasera, alle 18, invece si parla di Bergamotto di Reggio Calabria. Prendendo spunto dal suo libro, il prof. Pasquale Amato in sala Alvaro traccerà un’avvincente quanto straordinaria storia del prezioso agrume reggino. Un appuntamento da non perdere.

Luca Abete
Luca Abete al MotorShow 2Mari

Da segnalare, inoltre, la felice parentesi di Luca Abete, inviato di Striscia la notizia, che ha incontrato le scuole, nel quadro della sua campagna motivazionale rivolta ai bambini. Un tripudio di applausi e felicità impressa nei volti e nei cori degli studenti che hanno riempito le tribune della pista “Gilles Villeneuve” per lo spettacolo che i piloti professionisti hanno regalato ai ragazzi esibendosi in diversi show spettacolari.
Soddisfatto Luca Abate: «Qui mi sento a casa, torno con la mia campagna #noncifermanessuno, un tour motivazionale che vuole incentivare i ragazzi a credere e promuovere i valori della vita e a riflettere su come le sconfitte possono essere, invece, vissute come se fossero occasioni per crescere e trasformare un piccolo momento negativo in entusiasmo – ha raccontato Luca Abete durante i suoi incontri con i ragazzi – Questo è un contesto bellissimo all’interno del quale ci sono antissime energie che confluiscono e anche per questo, quando mi è stato chiesto di incontrare i ragazzi in un contesto bello come il Motorshow 2Mari sono venuto molto volentieri. Con loro ho avuto modo anche di parlare di sicurezza stradale, per rimanere in tema, e di come la lotta all’illegalità può passare da ognuno di noi perché dal gesto di un singolo ragazzo può partire un’azione collettiva che può dare riscatto a una terra bella del Sud troppo spesso etichettata da stereotipi negativi». (rrc)

Passione rossa e sapore di F1 al MotorShow2Mari di Saline Joniche (RC)

Quanti hanno sognato di vedere dal vivo una vettura di Formula 1 in corsa? Non c’è bisogno di andare a Monza o a Imola, il MotorShow 2 Mari, in corso fino a domenica prossima a Saline Joniche (RC) offre anche quest’emozione: c’è una vera pista da F1 che costeggia il porto e regala suggestioni agli appassionati di motori. Il MotorShow2mari è anche questo, ma non solo. Ieri, fra le tante attrazioni giornaliere, una splendida sfilata di Harley Davidson da non dormirci la notte, mirabolanti scorribande di fuoristrada su un terreno accidentato (magnificamente realizzato ad hoc), tante sorprese nei padiglioni auto e moto e un pizzico di cultura magnogreca, col prof Daniele Castrizio che ha incantato i tantissimi ospiti della Sala Corrado Alvaro raccontando l’enigma dei due guerrieri in bronzo emersi nelle acque di Riace nel lontano 1972 e oggi custoditi nello splendido Museo Archeologico di Reggio. I Bronzi di Riace sono, ormai, una caratteristica della città dello Stretto, come il Bergamotto di Reggio Calabria di cui racconterà domani pomeriggio alle 18 il prof. Pasquale Amato che al pregiato agrume ha dedicato un apprezzatissimo libro.

Oggi pomeriggio, invece, c’è spazio per la passione rossa, con le immagini di Filippo Di Mario, notissimo fotografo di F1 oltre che ritrattista personale di Michael Schumacher, che sarà raccontato da Paolo Ciccarone, alle 18, sempre in Sala Corrado Alvaro.

Il MotorShow 2Mari di Saline è, in ogni caso, un evento da non mancare: non è grandissimo e sconta l’assenza di qualche Casa di prestigio, che non ha capito lo spirito dell’iniziativa, ma dà ampia soddisfazione ai suoi visitatori e sta, seriamente, consolidando l’idea di uno show che diventerà una piacevole abitudine negli anni a venire. È solo la prima edizione e gli apprezzamenti non mancano: inevitabile qualche piccolo intoppo organizzativo (andrà riempita di cartelli la strada per raggiungere l’evento), ma perdonabile. Un show motoristico di ottimo livello, per il quale occorre ringraziare il presidente Enzo Moscato e il suo staff, che diventerà un altro motivo d’orgoglio per tutta la Calabria. (ag)

MotorShow 2Mari: grande evento per gli appassionati, con la Calabria protagonista

Un semplice taglio di nastro, una cerimonia senza sfarzo ma piena di orgoglio e di entusiasmo, ha dato il via a questo primo MotorShow 2Mari nel piazzale del porto di Saline Joniche, a qualche decina di chilometri da Reggio. Un evento di carattere nazionale “snobbato” (inspiegabilmente) dalla Regione, che poteva cavalcarne l’indotto in termini di promozione e turismo, e che, nella fase preparatoria, aveva trovato scarso interesse e pochi interlocutori. La dimostrazione del marchiano errore sta nella bellissima realtà che ci si trova davanti a Saline, tanto che, adesso, da ogni parte viene l’impegno a far diventare questa manifestazione un evento annuale, come suggerito da Giancarlo Minardi, patron dell’omonima scuderia, che non ha mancato di rimarcare il suo compiacimento: «Per me è un onore essere qui ed è stata una bellissima sorpresa vedere tutto questo fermento in un’area così importante, che sono sicuro darà grandi soddisfazioni in futuro. – ha detto Minardi – Qui mi sono trovato benissimo e daremo il nostro contributo a questa grandissima terra per far crescere il Motorshow». Ha poi ribadito l’importanza di non disperdere l’attuale esperienza rendendo questa struttura (assieme ovviamente alla pista “Gilles Villeneuve”) una vera e propria scuola di formazione per la sicurezza stradale, rivolta in primis ai giovani, «che non vogliamo vedere morire sulle strade».

All’inaugurazione, col sindaco di Montebello Ionico Ugo Suraci, il deputato azzurro Francesco Cannizzaro, l’assessore alle Politiche sociali Lucia Nucera del Comune di Reggio e, per la Città Metropolitana, Demetrio Marino. Sarebbe stata auspicabile la presenza del Presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e del governatore Mario Oliverio e, almeno, del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, ma, evidentemente, altri impegni o scarsa valutazione dell’evento (errore storico!) lo hanno “confinato” quasi a una festa provinciale. Non si capisce perché le migliaia di calabresi che partivano da Crotone, Catanzaro, Reggio e tante altre località calabresi per il MotorShow di Bologna, non dovrebbero premiare  con la loro presenza un evento motoristico in casa propria – chiaramente di tono minore, ma è pur sempre la prima edizione – che sicuramente farà felici gli appassionati di auto e moto.  Basterebbe solo la pista da F1 intitolata a Villeneuve a far venire l’acquolina in bocca ai patiti di motori.

Il presidente dell’evento Enzo Moscato, emozionato ma felice ha annunciato che «Il Motorshow 2Mari non si ferma più. Questo è solo l’inizio». Forse sarebbe stata utile un po’ di promozione nazionale, ma le prenotazioni e i biglietti prevenduti invitano all’ottimismo sul successo di questa prima edizione. Sono previsti, comunque, migliaia di visitatori da ogni parte del Mezzogiorno e dalla Sicilia, e non mancheranno visitatori del Centro-Nord per i quali ci sarà l’opportunità per scoprire la bellezza del nostro territorio e, magari, non mancare una visita al Museo archeologico e restare incantati dagli immensi tesori della civiltà magno-greca (e non solo) che custodisce, a partire dai Bronzi di Riace.

«Questa pista non possiamo farla morire», ha confermato il sindaco di Montebello Jonico Ugo Suraci. «Anche se non dipende tutto dal Comune, prendo l’impegno affinché possa restare così com’è per farla diventare una scuola di educazione stradale, come ha suggerito Giancarlo Minardi».

«Un po’ mi vergogno perché la politica, sindaco di Montebello a parte – ha invece rilevato l’on. Francesco Cannizzaro – non ha dato supporto a questo evento e mi auguro che in futuro ci sia maggiore attenzione. Dal 10 giugno dobbiamo lavorare tutti insieme per una seconda edizione più scoppiettante di questa».

«Questa iniziativa deve proseguire», ha sottolineato l’assessore Nucera mentre Marino, a nome del sindaco Falcomatà, ha lodato «il grande gioco di squadra a cui ho assistito».

Dopo il taglio del nastro e le dichiarazioni, per la prima volta nella storia della Calabria, si è esibita una monoposto di Formula 1. La Minardi PS04B ha sfrecciato sulla pista “Villeneuve” guidata dall’ingegnere Gabriele Tredozi. E da oggi per tutti motori, cultura e spettacoli: un evento, insomma, da non perdere. (mcg)

Nella foto di copertina: il taglio del nastro con l’on. Cannizzaro, Giancarlo Minardi e il sindaco di Montebello Jonico Suraci.

Un grandissimo evento ‘ndrangheta-free: fra 10 giorni il MotorShow 2 Mari

Ad essere scettici erano in tanti, quando i “temerari” del MotorShow 2 Mari esponevano il loro grande progetto: un mega show motoristico e per di più in Calabria. Oggi è una meravigliosa realtà (mancano appena dieci giorni all’apertura) e la conferenza stampa di presentazione di stamattina a Palazzo Alvaro ha suggellato il successo di Enzo Monaco, “anima” del gruppo di appassionati che è riuscito nell’impresa. «Una pagina storica per la Calabria» – ha detto Monaco, confermando quello di cui tutti ora sono convinti. È l’evento motoristico più importante in Italia e proietterà una grande luce positiva sulla Calabria e la sua gente. Non sottovalutiamo l’impatto turistico che l’iniziativa porterà, con i suoi risvolti di cultura contro la mafia: l’adesione a Libera ha di fatto reso questo evento ‘ndrangheta-free, con grande soddisfazione della stragrande maggioranza dei calabresi che possono veder parlare della loro terra anche in termini positivi. Il MotorShow di Saline (che non ha preso un centesimo dalla Regione, che, peraltro, – colpevolmente – non ha mandato neanche un suo esponente alla presentazione) rappresenta un’altra occasione straordinaria per la Calabria.

«Avrei voluto – ha detto il sen. Marco Siclari – che oggi con noi, fossero presenti tutte le Tv nazionali, la Rai Striscia la notizia Le Iene, che ci hanno aiutato a far emergere la situazione di emergenza sanitaria in Calabria, per risaltare anche la parte più bella dei calabresi quella rappresentata oggi dall’associazione MotorShow2Mari che da un’opera incompiuta sono riusciti a creare un evento di portata nazionale che nulla ha da invidiare alle scorse edizioni tenute a Bologna e che riuscirà a portare in Calabria migliaia di visitatori che contestualmente conosceranno le mille ricchezze è l’immenso patrimonio della nostra terra».  

Ecco, questa manifestazione – che non è gestita da un’azienda, ma da un’associazione che destinerà parte del ricavato in beneficenza alla Fondazione Veronesi e all’Hospice “Via delle Stelle” – è una grande opportunità non solo per Reggio e Saline, ma per l’intero Mezzogiorno e la Calabria. Il sindaco di Montebello Jonico, Ugo Suraci, che ha creduto da subito alla possibilità di realizzare l’evento, ha ricordato le difficoltà incontrate per dare seguito alle richieste degli organizzatori, facendo un excursus storico e mettendo in risalto l’abbandono che il territorio ha subito negli ultimi decenni. «Vorrei fare un appello alle istituzioni competenti – ha sottolineato il primo cittadino – affinché facciano sì che questo evento sia la molla per far rinascere davvero Montebello Jonico ed il Porto di Saline. Desidero che il Motorshow rappresenti il primo passo, non possiamo più attendere».

Già, il Porto di Saline. Quanti conoscono la zona e hanno memoria del degrado in cui è stata abbandonata negli anni, non crederanno ai loro occhi. L’occasione del MotorShow 2 Mari ha trasformato tutta l’area con una riqualificazione che non ha beneficiato di contributi pubblici, ma è stata tutta a carico dell’organizzazione.

Il deputato azzurro Francesco Cannizzaro ha ricordato quando, tre anni addietro, parlando con il presidente Moscato della possibilità di organizzare l’evento, gli disse chiaramente: “Tu sei pazzo a volerlo fare”. «Eppure, quella che sembrava una pazzia – ha affermato l’on. Cannizzaro – è diventata realtà e siamo qui a farvi i complimenti e sperare di poter fare qualcosa in più in futuro».

Anche la deputata di Forza Italia Maria Tripodi, che era in prima fila alla presentazione dell’evento, ha ha voluto ribadire l’importanza del MotorShow di Saline con «l’auspicio di guardare con fiducia al futuro. Riteneteci a disposizione per veicolare questo straordinario sforzo di lavoro e, per le prossime edizioni, cercheremo di essere punti di riferimento».

In precedenza, il vicesindaco Armando Neri aveva rimarcato con forza il valore di un evento definito «straordinario» perché «lancia la nostra città nell’olimpo dei Motori». «Il Sud diventa protagonista – ha proseguito Neri – con un’iniziativa culturale, enogastronomica, ricettiva, turistica che proietta Reggio Calabria in Europa e nel Mediterraneo».

Il presidente del MotorShow 2 Mari, Enzo Moscato

Al MotorShow Enzo Moscato ci pensava già dal 2010. «Abbiamo deciso di attendere – ha rivelato il presidente Moscato – per poi costruire qualcosa di molto più importante. Sapevamo dell’esistenza di una realtà come quella di Bologna e del nostro essere “eterni secondi”. La chiusura di quel Motorshow ci ha proiettati come primo evento nazionale, dandoci ancora maggiori responsabilità». E, con soddisfazione, Moscato ha ricordato come, andare oggi al Porto di Saline Joniche, significa «trovare un’area ripulita, dove la sera le famiglie vengono a passeggiare con i bambini in bicicletta. Oppure giocano a calcio». Un elemento da non dimenticare è che, dopo 37 anni, sono state riaccese le torri faro del Porto. «Anche dal punto di vista burocratico abbiamo incontrato numerose problematiche per le quali occorre ringraziare l’architetto Cuzzucoli del Comune di Montebello Jonico che, insieme al nostro architetto, Erika Galimi, è riuscito a risolvere decine di problemi diversi». Poi una stoccata agli ex-scettici: «Nel 2020 sarà facilissimo sedersi a questo tavolo. Ma non dimenticheremo chi, invece, ci ha dato ascolto nel 2019. Questo è un evento autogestito, creato da un’associazione che, forse per la prima volta in Calabria, pubblicherà il bilancio dove saranno riportate tutte le spese sostenute e le entrate. La trasparenza è per noi necessaria». A tal proposito, il presidente ha ricordato la scelta di creare un evento “‘ndrangheta free”, dove non c’è stato e non ci sarà spazio alcuno per possibili infiltrazioni mafiose. Lo si è fatto effettuando un censimento rigoroso delle aziende partecipanti e del personale utilizzato, anche attraverso la presentazione di idonea certificazione antimafia. Ma lo si è fatto anche con l’adesione convinta a Libera, della quale se ne condividono principi ed obiettivi».

Moscato ha voluto pubblicamente ringraziare l’Agenzia del Demanio e la Capitaneria di Porto per il lavoro svolto, così come le associazioni presenti, quali le Misericordie e la Stella Maris ed la radio ufficiale Studio54Network. Menzione speciale per Anas, presente con l’ingegner Alberto Salutari, il quale ha riferito il contributo fornito per la realizzazione della pista “Villeneuve” con asfalto e new jersey. «Quando un anno fa Enzo Moscato ci chiamò – ha ricordato Salutari – sgranai gli occhi all’idea di poter realizzare qualcosa di così bello per la nostra città di Reggio Calabria. Ritengo sia il vero volano per lo sviluppo della provincia reggina».

Domenico Scida di Trenitalia, invece, ha illustrato uno dei servizi più interessanti: la società che gestisce la viabilità ferroviaria, infatti, ha previsto l’attivazione di una fermata ad Annà di Melito Porto Salvo, sia in direzione Melito P. S. che Reggio Calabria, che permetterà alle migliaia di spettatori di poter raggiungere comodamente il porto di Saline Joniche, senza la necessità di prendere l’automobile. Ad attendere gli appassionati alla stazione, infatti, ci sarà un bus navetta che farà la spola fra il Motorshow e la stazione ferroviaria. E chi acquisterà il biglietto del treno avrà uno sconto di 3 euro sul prezzo del biglietto d’ingresso.

Novità assoluta di questa edizione è la presenza attiva dell’Automobile Club d’Italia che, attraverso la direttrice, Sandra Pagani, apporterà un contributo molto concreto con riferimento alla sicurezza stradale. «Faremo fare una prova a piedi – ha spiegato Pagani – per far comprendere, attraverso degli occhiali speciali, quali siano le condizioni in cui si trova a guidare una persona che è sotto l’effetto si sostanze stupefacenti o alcoliche, ma anche in stati emotivi particolari, rappresentando un pericolo per sé e per gli altri».

Valeria Pellegrino ha poi illustrato gli spettacoli serali che terranno compagnia alle migliaia di appassionati. Su tutti spiccano l’evento alla presenza di Gigi Miseferi e la sua band che ricorderanno un artista mai dimenticato come Giacomo Battaglia ed il cabaret di Pasquale Caprì. Da non dimenticare poi la presenza di un “luna park” gigantesco, per soddisfare la voglia di divertimento di grandi e piccini ed un’area “food” che può contare su alcuni noti marchi di garanzia della qualità.

Infine, da non sottovalutare l’ambito culturale con la partecipazione di due case editrici (Città del Sole e Laruffa Editore) ed il convegno dal titolo “Donne di Calabria, il coraggio di combattere nella terra dei diritti negati”, dove quattro donne e mamme racconteranno le loro storie per rivendicare i diritti dei figli e dibatteranno con l’assessore regionale al Welfare, Angela Robbe, ed esponenti delle commissioni pari opportunità regionale e della città metropolitana. Da ultimo, anche la mostra d’arte curata dall’associazione Gaudium Espressione dello Sport con l’arte.

Per quanto concerne, invece, gli eventi in pista, è stato il giornalista e speaker ufficiale dell’evento, Francesco Romeo, a sintetizzare con grande efficacia le iniziative del settore motoristico: «Una pista di 865 metri che è un unicum a livello continentale. Nessuno, tranne che negli Stati Uniti, aveva destinato, durante un evento motoristico, una pista del genere. Un calendario ricco d’eventi che abbraccerà tutte le categorie possibili. Non ci sarà occasione di annoiarsi, ma sarà soddisfatto il palato degli appassionati di Motorsport. Si potranno toccare con mano i nuovi modelli dei concessionari grazie ad una pista di test-drive. Un’opportunità commerciale che non tutte le manifestazioni prevedono. Drifting ad altissimo livello, stuntman a livello mondiale. Insomma, non solo Formula 1, ma un ventaglio ricchissimo di eventi che ne faranno un’edizione speciale». Confermata la presenza della monoposto di Formula 1 della Minardi che girerà sulla pista “Gilles Villeneuve”, alla presenza dell’ingegner Giancarlo Minardi, storico patron, nonché del progettista Gabriele Tredozi. Da non trascurare un museo importantissimo come quello della “Targa Florio” che chiuderà appositamente per arrivare al Motorshow, grazie alla disponibilità di Nuccio Salemi. Ci sarà poi anche una importantissima mostra fotografica firmata da Filippo Di Mario, fotografo storico di Michael Schumacher che regalerà alcune perle di rara bellezza della sua carriera lavorativa.

Ma non finisce qui. Enzo Moscato e il suo staff hanno in serbo altre sorprese che saranno rivelate all’ultimo momento. La conferenza stampa è stata brillantemente guidata dal responsabile della comunicazione del MotorShow 2Mari  Consolato Minniti. Il 1° giugno si abbassa la bandierina e si parte. Si attendono migliaia di visitatori da tutt’Italia: scopriranno una Calabria che non si aspettano. (rrm)

 

Anche la mitica Targa Florio al MotorShow 2 Mari di Saline Joniche

Auto e dipinti di inestimabile valore del museo del Motorismo siciliano e della Targa Florio di termini Imerese saranno presenti al prossimo MotorShow 2 Mari in programma a Saline di Montebello Jonico (Reggio) il prossimo giugno. Sarà un museo tra la gente. Un museo itinerante che, dalla Sicilia, si posta a Saline Joniche per accogliere le centinaia di migliaia di appassionati pronti ad invadere la cittadina grecanica dall’uno al nove giugno prossimo. È di grande rilievo l’accordo siglato fra il Motorshow 2Mari e il museo del Motorismo Siciliano e della Targa Florio di Termini Imerese. Nei giorni scorsi, infatti, il presidente dell’associazione “Motorshow 2Mari”, Vincenzo Moscato, ed il direttore del museo siciliano, Nuccio Salemi, hanno dato vita ad una sinergia fra le due realtà che vedrà il museo trasferirsi, per buona parte, in riva allo Stretto, in occasione del più importante evento motoristico italiano.

Ben tre le auto da corsa che giungeranno nell’area portuale di Saline Joniche. Si tratta della Ford T del 1914, vettura partecipante alla Targa Florio dello stesso anno, nonché modello famoso per aver dato i natali alle nuove idee industriali, con la celeberrima catena di montaggio inventata da Henry Ford. La seconda autovettura è una McLaren Md8 del 1970, una Sport car prodotta da Bruce McLaren per la Can am series. La terza, invece, è una di quelle autovetture in grado di far emozionare anche gli appassionati più accaniti: l’Alfa Romeo 33TT3, la leggendaria sport car prodotta da Alfa Romeo, con un palmares incredibile: Le Mans, Targa Florio, Monza, Nurburgring, Daytona, Sebring, Imola. Vettura guidata da piloti come Helmut Marko, Vic Elford, Nino Vaccarella, Rolf Stommelen, Peter Revson, Carlo Facetti, Teo Zeccoli e Marsilio Pasotti alias “Pam”.

Ma non ci saranno solo le auto ad arricchire il parco del Motorshow. Arriveranno anche due preziosi dipinti ad olio, di grandi artisti del primo Novecento, come “La dama e il cagnolino” di Francesco Anastasi e “All’inseguimento”, realizzato nel 1927 a Caltavuturo, sulle Madonie, da Frederick Gordon Crosby, inviato della rivista Usa “Autocar”. Ci sarà, poi, anche un manifesto originale del 1964 e la Targa Florio vinta da Achille Varzi nel 1934 con l’Alfa Romeo B/p3 “Scuderia Ferrari”.

«Ho da subito inteso collaborare a questa idea strepitosa – spiega il direttore del museo, Nuccio Salemi – perché sono certo che il Motorshow sarà un grande successo. C’è voglia di fare e raggiungere obiettivi di rilievo». La scelta di trasferire il museo in Calabria risponde ad una precisa idea del suo direttore: «Sono una persona dinamica, non amo la sedentarietà. E penso che spostarsi sia fondamentale. Per questo voglio portare il museo fra la gente». Ma non c’è soltanto un aspetto artistico o motoristico a legare le due realtà. Perché Targa Florio ha un dna calabrese.

Originari di Bagnara Calabra, infatti, i Florio si trasferirono a Palermo sul finire del 1700, avviando numerose attività imprenditoriali: compagnie di navigazione (si pensi all’attuale Tirrenia) e cantieri navali, ma anche produzione di vini (come il celebre Marsala), pesca e conservazione del tonno in stabilimenti tipici delle tonnare, strutture alberghiere di lusso, estrazione di zolfo, industria della ceramica artistica (acquistarono, ad esempio, la Richard-Ginori). Ma la famiglia Florio ebbe anche il merito di fondare uno dei giornali che fece la storia della Sicilia, L’Ora. (pa)