Al MArRC al via la campagna di manutenzione dei Bronzi

Al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ha preso il via la campagna di manutenzione programmata dei Bronzi di Riace.

Questa azione rientra nell’ambito di un accordo quadro tra il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e l’Istituto Centrale per il Restauro (Icr), si avvia una nuova campagna di verifica e controllo dello stato di conservazione dei Bronzi di Riace e di Porticello.

Nelle giornate di attività del team scientifico, i visitatori avranno la possibilità di seguire i lavori in corso attraverso le vetrate di piazza Paolo Orsi e di approfondire vari aspetti relativi agli studi e al restauro dei Bronzi attraverso i contenuti multimediali appositamente predisposti. Inoltre, grazie alla collaborazione con la società Coopculture, concessionario dei servizi aggiuntivi del MArRC, i visitatori che acquisteranno il biglietto per le date in cui il progetto Check-up sarà all’opera, potranno utilizzare lo stesso titolo di accesso per entrare in sala Bronzi, entro 30 giorni dalla prima data di visita.

Per Fabrizio Sudano, direttore del Museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, si tratta di «una grande opportunità per il MArRC. A dieci anni dall’ultimo intervento di restauro sui Bronzi di Riace, avviamo una campagna di verifica e monitoraggio indispensabile per pianificare i futuri interventi di manutenzione e restauro sui nostri capolavori più pregiati».

«Abbiamo studiato e proposto all’Icr – ha spiegato – una modalità di indagini il più possibile attenta alle esigenze del visitatore, che potrà osservare da piazza Paolo Orsi le attività di check up in sala Bronzi. Visitatore che è sempre più attento alle problematiche di conservazione e restauro e potrà così essere informato direttamente dai professionisti del restauro e comprendere il perché ma soprattutto come si interviene su un bene di una tale importanza».

L’ultimo intervento di restauro sui Bronzi di Riace, che risale agli anni 2009-2013, è stato effettuato presso la sede del Consiglio Regionale della Calabria a Palazzo Campanella grazie alla collaborazione tra l’Istituto Centrale per il Restauro e l’allora Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria. Le due statue, rientrate al Museo la notte del 21 dicembre del 2013, in questi anni sono state oggetto di interventi di manutenzione ordinaria e controlli strumentali da parte dei restauratori e degli archeologi del MArRC.

Nel marzo 2023 Museo e Icr hanno condiviso un programma di verifiche, strumentali e visive dello stato di conservazione dei reperti custoditi in Sala Bronzi, con le prime attività di controllo svolte già nel mese di settembre 2023. Le funzionarie del MArRC Barbara Fazzari, responsabile del Laboratorio di Restauro, e Daniela Costanzo, responsabile dell’Ufficio Collezioni, hanno coordinato e curato i rapporti tra il Museo e l’ICR e, insieme al direttore Fabrizio Sudano, seguiranno in prima persona i lavori in sala Bronzi. 

«Fin dall’arrivo delle preziose sculture bronzee al Museo Nazionale di Reggio Calabria (1983), l’Istituto Centrale per il Restauro – ha commentato il direttore delegato, arch. Giorgio Sobrà – ha progettato e messo in atto campagne di studio, ricerca e restauro volte alla loro salvaguardia e conservazione, congiuntamente con i colleghi reggini».

«Assolutamente attuale è, al riguardo – ha proseguito – il pensiero di Giovanni Urbani, poi ripreso da Michele Cordaro, circa la prioritaria necessità di prevenire il deterioramento dei materiali costitutivi dei beni culturali per mezzo di un’accurata politica di manutenzione e di un controllo costante delle condizioni ambientali. Nel solco di questa tradizione, l’ICR mette dunque a disposizione la propria decennale esperienza, al fine di definire le migliori strategie di conservazione per queste opere straordinarie». 

Il cronoprogramma della prima fase delle attività di verifica e monitoraggio predisposto in accordo con l’Istituto Centrale per il Restauro, prevede, nei mesi tra aprile a settembre, una media di due/tre giorni di attività svolti dal gruppo di esperti che sarà impegnato in indagini autoptiche e diagnostiche sui Bronzi di Riace e di Porticello. Il primo sopralluogo è previsto per il 15 e 16 aprile, seguiranno gli altri incontri fissati dal 27 al 30 maggio, dal 17 al 18 giugno, dal 1 al 3 luglio e dal 16 al 18 settembre. 

«Le verifiche sullo stato di conservazione dei Bronzi di Riace e Porticello – ha commentato Barbara Fazzari – rientrano in uno dei concetti più importanti del restauro moderno, ovvero la “conservazione preventiva”, che consiste nel pianificare tutte quelle azioni volte a prevenire i fenomeni di degrado, in modo tale che le opere abbiano sempre meno bisogno di essere restaurate. Accompagnati dagli esperti dell’ICR condivideremo infatti le strategie per minimizzare le possibili cause di alterazione dei bronzi, programmando tutte le attività di verifica e monitoraggio e gli interventi di manutenzione necessari a garantirne la corretta conservazione nel tempo». 

«Le prime indagini videoendoscopiche che abbiamo condotto all’interno delle due statue – ha ricordato Roberto Ciabattoni, responsabile scientifico del progetto per l’Icr – hanno permesso di attuare, nel corso degli anni nuovi protocolli di intervento, primi per tecnologia applicativa, che hanno consentito lavorazioni remotizzate all’interno di manufatti. In questa nuova campagna di approfondimento scientifico, si metteranno a punto, in collaborazione con i professori Paolo Piccardo e Roberto Spotorno dell’Università di Genova (Unige), Dipartimento di chimica e chimica industriale, Gruppo di ricerca Metal, delle procedure specifiche per gli approfondimenti diagnostici sulle leghe metalliche». 

«La tutela delle collezioni è un obiettivo prioritario per ogni istituto di cultura –  ha detto Daniela Costanzo – ma naturalmente l’importanza dei Bronzi di Riace esige una particolare attenzione per la salvaguardia di questi capolavori e la loro trasmissione alle generazioni future. Si tratta di un lavoro quotidiano e silenzioso, svolto di norma quando il Museo è chiuso al pubblico, ma in questo caso, vista la complessità delle attività da svolgere, abbiamo cercato un equilibrio tra le esigenze di tutela e quelle di fruizione pubblica, riducendo al minimo l’interdizione al pubblico della sala Bronzi».

«Le superfici delle sculture bronzee – hanno ricordato i restauratori dell’ICR Francesca Angelo, Davide Fodaro e Livia Sforzini – rivelano la loro lunga storia, a partire dal momento dell’esecuzione, passando per la giacitura in ambiente marino e attraverso i vari interventi conservativi cui sono state sottoposte».

«L’obiettivo della presente campagna di verifica e controllo – hanno sottolineato – mira a rilevare, comprendere e registrare, con metodologie integrate, la complessità delle patine presenti, morfologicamente diversificate e composite, al fine di poter monitorare nel tempo le superfici con la massima attenzione, proseguendo gli studi le ricerche per definire al meglio i protocolli conservativi mediante azioni dirette e indirette».

L’attività di monitoraggio diventa, quindi, un momento di scambio con il pubblico che così può comprendere quanto sia delicato e complesso il lavoro fatto per mantenere ciò che ci è stato tramandato, acquisendo una maggiore sensibilità sul concetto di salvaguardia e prevenzione del patrimonio archeologico. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Pasqua e Pasquetta al Museo archeologico nazionale

Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, sa segnare in agenda le aperture festive di domenica 31 marzo e lunedì di pasquetta 1°aprile, volute dal Ministero della Cultura guidato da Giuliano Sangiuliano.

Il Museo sarà aperto con costo ordinario del biglietto e orario regolare, dalle ore 9.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30). Ottime occasioni per ammirare le splendide testimonianze della storia della Calabria, lasciandosi emozionare dai meravigliosi Bronzi di Riace e dai reperti eccezionali della collezione permanente, per una “gita fuori porta” nella storia, nella cultura, nell’archeologia.

Sarà una preziosa occasione inoltre per visitare l’esposizione temporanea: “Castelli e Chiese di Calabria e Basilicata” in Piazza Paolo Orsi, che accoglie le preziose miniature della Fondazione Carical.

E il 29 e 30 marzo, alle ore 16.00, Coopculture propone il laboratorio didattico “Le Magiche Uova”, un’immersione nelle storie antiche di rinascita e rigenerazione, da Leda e i Dioscuri a Persefone e Demetra. Dopo il tour, un’attività per i più piccoli che avranno l’opportunità di decorare uova con carta colorata e tanta fantasia. Info e prenotazioni: https://www.coopculture.it/it/prodotti/le-magiche-uova/

Le visite si svolgono nei consueti orari di apertura consultabili online, con possibilità di prenotazione per singoli e gruppi. Prenotazioni, servizi aggiuntivi e biglietteria sono gestiti da Coopculture. Per prenotare la visita: 0639967600 (attivo lun-dom 9-18), per info e prenotazioni settore Didattica/Scuole: 0639967600 e edu@coopculture.it; per prenotazioni Gruppi: 06 39967600 e tour@coopculture.it (rrc)

REGGIO CALABRIA – Il Museo nazionale continua la collaborazione con l’Ente nazionale sordi

Il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria continua la collaborazione con l’Ente nazionale sordi. Martedì 26 marzo il direttore del museo Fabrizio Sudano, ha incontrato una delegazione dell’Ente nazionale sordi guidata dal presidente del consiglio regionale Ens Calabria cav. Antonio Mirijello e dal presidente della sezione Ens di Reggio Calabria Santoro Favasuli, per discutere di alcune prossime iniziative che riguardano l’Ens e le persone sorde.

Vari gli argomenti e gli obiettivi dell’incontro, fra cui la sigla di un accordo di collaborazione per la promozione e comunicazione di iniziative e attività comuni ai due enti.

«Il MArRC sta lavorando senza soluzione di continuità al potenziamento dell’accessibilità culturale del museo – ha dichiarato il direttore Fabrizio Sudano – al fine di abbattere le barriere della piena fruizione delle ricche collezioni del museo. In questo percorso di fondamentale importanza è l’attività di ascolto e confronto che stiamo portando avanti con le varie realtà attive sul territorio che rappresentano persone con disabilità o esigenze di accoglienza differenziate. La collaborazione tra museo ed End ha radici profonde, ed è mia intenzione operare al fine di valorizzare questa sinergia nel prossimo futuro».

In biglietteria è disponibile il servizio video guida Lis e Is per sordi per la visita videoguidata alle collezioni del Museo. Inoltre è prenotabile tramite CoopCulture – il concessionario dei servizi aggiuntivi del museo – il servizio a pagamento di guida con interprete per le persone sorde.

Il MArRC è aperto dal martedì alla domenica (lunedì chiuso), con orario continuato dalleore 9:00 alle 20:00, ultimo ingresso ore 19:30. Fino ai 18 anni l’ingresso è sempre gratuito. Tutte le info su www.museoarcheologicoreggiocalabria.it

Le visite si svolgono nei consueti orari di apertura consultabili online, con possibilità di prenotazione per singoli e gruppi. Prenotazioni, servizi aggiuntivi e biglietteria sono gestiti da Coopculture. Per prenotare la visita: 0639967600 (attivo lun-dom 9-18), per info e prenotazioni settore Didattica/Scuole: 0639967600 e edu@coopculture.it; per prenotazioni Gruppi: 06 39967600 e tour@coopculture.it (rrc)

Accordo tra Camera di Commercio RC e MArRC per opportunità nel campo del turismo sostenibile

Il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria conferma la sua politica culturale di inclusione e sinergia sul territorio. La collaborazione tra il MArRC e la Camera di commercio di Reggio Calabria, che negli anni ha già portato importanti risultati a vantaggio dell’area dello Stretto, si consolida con la sottoscrizione di un nuovo un accordo di collaborazione tra il presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, Antonino Tramontana, e il direttore del museo, Carmelo Malacrino.

L’intento è quello di creare insieme nuove opportunità nel campo del turismo sostenibile, mettendo in collegamento attivo il sistema imprenditoriale con quello culturale.

«Sono lieto di riconfermare il nostro impegno rivolto a creare azioni sinergiche tra le realtà imprenditoriali e associative che operano nella filiera turismo e che sono rappresentate dalla Camera di commercio, e il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, chiamato a tutelare e valorizzare un patrimonio che trova nei Bronzi di Riace la “punta di diamante” – ha dichiarato il presidente Tramontana –. I Bronzi, assieme alle tante altre risorse culturali, naturalistiche ed enogastronomiche del territorio metropolitano consentono ai visitatori di scoprire una terra meravigliosa e di vivere un’esperienza unica di viaggio».

«La collaborazione tra le nostre istituzioni – ha aggiunto – è ormai consolidata e sono certo che, continuando a lavorare assieme, potremo promuovere in tutto il mondo la bellezza delle testimonianze del passato custodite nel Museo archeologico e l’enorme ricchezza che risiede nel territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria».

La firma dell’accordo è avvenuta qualche giorno fa, nella Sala conferenze del museo.

«La proficua sinergia con la Camera di commercio di Reggio Calabria, maturata negli anni, sta trasformando la capacità attrattiva del museo in promozione turistica per lo sviluppo socio-economico di questo straordinario territorio, ricco di tradizioni e identità enogastronomiche – afferma il direttore Malacrino –. Il lavoro sinergico svolto in occasione del cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace sta portando frutti concreti, creando le basi per un’offerta turistica nel segno della storia e delle tradizioni calabresi, in un dinamico legame tra istituzioni e realtà imprenditoriali. Ringrazio il presidente Tramontana e tutto il suo staff per l’impegno e l’entusiasmo volti a rinforzare sempre più questo legame». (rrc)

REGGIO – Il MArRC partecipa all’esercitazione “Exe Sisma dello Stretto”

Anche il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, guidato da Carmelo Malacrino, parteciperà a Exe Sisma dello Stretto, l’esercitazione nazionale della Protezione Civile.

L’esercitazione consisterà in una fase iniziale di allestimento, con la creazione di un’ambientazione post evento sismico con il posizionamento di arredi e di riproduzioni di diverse tipologie di opere d’arte che dovranno poi essere messe in sicurezza durante l’esercitazione delle squadre di emergenza. Per consentire il regolare svolgimento delle operazioni, il #MArRC sarà chiuso al pubblico dalle ore 9.00 alle ore 12.00 di sabato 5 novembre. 

Oggi, continua il ciclo di incontri di autunno al Museo: si parlerà della dimensione iconografica delle “Metamorfosi” di Ovidio nei codici dei secoli X e XI, nell’evento dedicato al Mito nei testi e nell’archeologia a cura del Centro Internazionale Scrittori della Calabria

Ospiti del direttore Carmelo Malacrino, in sala conferenze a partire dalle ore 17.00, la Professoressa Paola Radici Colace, già ordinario di Filologia Classica- Università degli Studi di Messina e Loreley Rosita Borruto, Presidente del Cis.

Un dibattito in cui verranno illustrati i miti dei testi classici e la loro rappresentazione fino alla pittura del Rinascimento. 

«È una grande e piacevole soddisfazione rivedere le nostre sale piene di visitatori e poter accogliere gli appassionati alle iniziative programmate con le associazioni del territorio. Successo anche per l’apertura serale straordinaria dedicata ad Halloween, con oltre 500 presenze di cui 200 bambini in maschera. Un’occasione per le famiglie per ammirare e apprezzare le meraviglie della Calabria antica e farle conoscere ai più piccoli. Ringrazio tutto lo staff – ha commentato Malacrino – sia per la programmazione degli eventi, sia per la gestione delle presenze nelle sale. E anche quella di sabato mattina, sarà un’occasione straordinaria per comprendere e capire come preservare da eventi naturali imprevedibili, le bellezze custodite al MArRC. Un ringraziamento- conclude- anche alla Protezione Civile e agli operatori della sicurezza che si impegnano quotidianamente per tutelare l’incolumità pubblica di tutti i cittadini». 

Il 6 novembre tornerà anche l’iniziativa del Ministero della Cultura #domenicalmuseo con ingresso gratuito. Il MArRC sarà aperto con orario no-stop dalle 9.00 alle 20.00 con ultimo ingresso alle 19.30. 

I visitatori avranno occasione di ammirare gli oltre 4000 reperti della collezione permanente che si amplia di ben quattro mostre temporanee. L’esposizione fotografica di Luigi Spina dedicata ai Bronzi di Riace e “L’età degli eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace”, a Piazza Orsi, atrio del Museo. 

Al Livello E, invece, i reperti provenienti dal Museo Nazionale Jatta Ruvo di Puglia e la mostra “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018”. (rrc)

 

REGGIO – Al MarRC la conferenza del prof. Sudano

Domani sera, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, alle 21, è in programma la conferenza del prof. Fabrizio Sudano, che parlerà di Piazza Garibaldi e della struttura di età romana imperiale ritrovata durante la costruzione di un parcheggio sotterraneo.

L’evento è stato organizzato dal Museo, guidato da Carmelo Malacrino, in collaborazione con il Touring Club Italiano – Sezione di Reggio Calabria.

«La conferenza sul passato, presente e futuro di piazza Garibaldi rappresenterà un contributo del Club di Territorio del TCI sull’area archeologica scoperta al di sotto della stessa piazza. Lo faremo con la competenza e le ricerche del Soprintendente archeologico Dott. Sudano», hanno commentato Cappellano e Zuccarello del Touring Club.

«La scoperta archeologica di una struttura di età romana imperiale a Piazza Garibaldi ha, fin dal 2016, incuriosito appassionati e cittadini e si è in attesa di una ripresa delle ricerche con un progetto della Soprintendenza ABAP RC-VV finanziato dal Comune di Reggio Calabria – ha dichiarato il Soprintendente Sudano –. Sarà l’occasione per ripensare alla storia antica della città e per affrontare l’ennesima sfida tra lo sviluppo e la convivenza con le realtà provenienti dal sottosuolo. In attesa dell’inizio del cantiere – conclude – si cercherà di capire quanto è emerso finora, perché è stato per il momento ricoperto, cosa ci si aspetta dal nuovo progetto e quale potrebbe essere la dimensione della nuova Piazza Garibaldi a lavori terminati».

Il soprintendente condividerà con il pubblico gli studi effettuati, i progetti in procinto di attuazione e quelli futuri che permetteranno di riportare alla luce una pagina della storia millenaria di Reggio Calabria.

Il 4 settembre, torna, inoltre, la fortunata iniziativa del Ministero della Cultura,  con l’ingresso gratuito ai visitatori nei Musei statali, la prima domenica di ogni mese. Si potrà accedere al Museo, come di consuetudine, dalle ore 9 alle ore 20, con ultimo ingresso alle ore 19:30. 

Fino al 10 settembre, ogni giovedì e sabato, sarà possibile visitare il Museo con l’orario prolungato fino alle ore 23, con ultimo ingresso alle 22:30, con biglietto ridotto a soli 3 euro. L’ingresso consentirà l’accesso agli spazi espositivi, l’ingresso alle 4 mostre in esposizione: “Il vaso sui Vasi. Capolavori dal Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia”; “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018”; “I Bronzi di Riace. Un percorso per Immagini”; “L’Età degli Eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace”, e la partecipazione agli eventi sulla terrazza panoramica del Museo con accesso massimo ridotto, fino ad esaurimento, a 90 posti, per disposizioni di sicurezza.

Al MArRC si entra senza prenotazione, con l’uso fortemente raccomandato della mascherina chirurgica. (rrc)

REGGIO – L’incontro su “il Bergamotto di Reggio e i Bronzi di Riace”

Domani sera, a Reggio, alle 21, nella terrazza del Museo Archeologico Nazionale, è in programma la conversazione del docente e storico Pasquale Amato sul tema Bergamotto di Reggio Calabria e i Bronzi di Riace.

L’evento rientra nell’ambito delle Notti d’Estate ed è stato organizzato dalla Direzione del Museo, dal Cis della Calabria, dal Comitato per il Bergamotto di Reggio Calabria e dal Conpait.

Nel corso della serata, inoltre, è prevista la consegna del 3° Premio Bergamotto di Reggio Calabria e la degustazione di dolci e gelati al Bergamotto di Reggio Calabria a cura del Conpait (Confederazione Nazionale Pasticceri Italiani).

Intervengono Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis Calabria, Carmelo Malacrino, direttore del MArRC, Angelo Musolino, presidente nazionale Conpait e i rappresentanti delle istituzioni.

Il prof. Amato ha ricordato le ragioni e le fasi salienti dell’Evento giunto alla Sesta Edizione: «l’idea dell’Incontro tra i nostri due tesori è frutto di un colloquio tra me e il Direttore del Museo Carmelo G. Malacrino – ha spiegato –. Immaginammo che il Bergamotto di Reggio Calabria, prodotto unico nel mondo della Città Metropolitana di Reggio Calabria, andasse a fare visita nel loro splendido Museo ai magnifici Bronzi di Riace, anch’essi impareggiabilmente unici».

«Ne è scaturito questo incontro ideale tra le nostre due Eccellenze Mondiali – ha proseguito – che ha riscosso subito consensi e si è arricchito della collaborazione del Cis Calabria, del Maestro Angelo Musolino (oggi Presidente Nazionale dei pasticceri Conpait) e del maestro Davide Destefano (oggi Responsabile nazionale Gelato del Conpait). Dal 2019 fa parte dell’Evento, ormai stabilmente presente nell’ultimo sabato di agosto nella favolosa Terrazza del nostro splendido Museo, il Comitato per il Bergamotto di Reggio Calabria con i suoi riconoscimenti annuali giunti quest’anno alla terza edizione». (rrc)

Verso il 50esimo dei Bronzi: Gli eventi organizzati al Museo Archeologico di Reggio Calabria

Entra nel vivo la programmazione estiva e delle celebrazioni per il 50esimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Oggi, alle 17.30, s’inaugura la mostra I Bronzi di Riace. Un percorso per immagini, curata dal Direttore del Museo, Carmelo Malacrino: con foto di Luigi Spina.

«Un tributo alla bellezza e alla potenza iconografica dei Bronzi di Riace», ha spiegato Malacrino.

Giovedì 11 agosto alle ore 21:00, per il ciclo di incontri “Melodie d’estate”, gli studenti del Conservatorio “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, diretto dal prof. Romano, si esibiranno nella splendida terrazza che affaccia sullo Stretto, tra le note di opere di Donizetti, Puccini e Bellini.

«Le iniziative proposte mirano a trasformare l’anniversario dei Bronzi in un’opportunità di promozione e valorizzazione per tutto il territorio – ha proseguito Malacrino –. Sono il frutto di collaborazioni, sinergie e reti istituzionali che hanno contribuito ad arricchire l’offerta culturale del MArRC, trasformando il Museo in luogo inclusivo e dinamico col territorio circostante».

Si proseguirà venerdì 12 agosto, alle ore 17:30, con il taglio del nastro in Piazza Paolo Orsi per la mostra Gli Eroi e la Magna Grecia. Insieme per i Bronzi di Riace. Un vero e proprio tributo ai Bronzi di Riace, nato dalla sinergia con i principali Musei della Magna Grecia: Napoli, Campi Flegrei, Paestum e Velia, Taranto, Matera, Sibari e tutti i Musei della Calabria. 

Sabato 13 agosto, alle ore 21:00, dopo il successo della prima edizione, tornerà il Premio Bronzi di Riace, conferito a personalità che si sono distinte nel campo della cultura, della promozione, della tutela e della scienza per i beni culturali. Un appuntamento speciale, a pochi giorni dalla ricorrenza del cinquantesimo anniversario dalla scoperta.

Lunedì 15 agosto è prevista l’apertura straordinaria del Museo, un’occasione speciale per trascorrere la festività all’insegna della cultura e della fruizione del proprio patrimonio. E martedì 16 agosto il Museo sarà aperto al pubblico nei consueti orari, per permettere di ammirare i tesori custoditi e, in particolare, i Bronzi, nel giorno dell’anniversario del loro ritrovamento. (rrc)

 

L’ opinione della scrittrice Staropoli: Altro che festa, dei Bronzi sembra non importi a nessuno…

di GIUSY STAROPOLI CALAFATI – Per recuperare l’identità morale, sulle basi della sua storia e della più intima tradizione, la Calabria ha bisogno necessariamente di uscire dal limbo della “strafottusissima” rassegnazione. Quello stato immateriale in cui si decompone miseramente ogni forma vita. È necessario, alla resistenza della specie, ch’essa si scolli nell’immediato dalla parte estrema del suo contorno grigio, e ritorni a vivere al centro dei colori. Distante dallo stato, che è luogo, onde stridono, dopo la vita, i morti col debito del peccato originale. È con la fine della condizione incerta e sospesa, che comincia l’assolutezza della determinazione. Diventare una regione credibile e affidabile. Un marchio di garanzia e un bollo di qualità, in grado di misurare la propria forza oltre il Pollino.

La grandezza di un Paese, infatti, non si quota sul suo stesso livello (regionale), ma su uno avanzato (nazionale e internazionale). Le capacità, le forze, le idee hanno bisogno di essere dimostrate. I valori, hanno necessità di essere praticati. E il coraggio di porsi a confronto, va censito. Alla presenza di nuove occasioni, queste non vanno mai ritornate al mittente, esse vanno colte e sfruttate. Rifiutata categoricamente, invece, va l’assistenza. È assistito, infatti, chi ha bisogno di cure, prestazioni, aiuto, soccorso. Un povero, quando non mistifica la sua povertà, non chiede mai l’elemosina. Ecco, la dignità di un popolo è frutto del suo lavoro. Della sua resistenza. Lavorare con dignità è un atto rivoluzionario, che non devono affermare le guerre, o i regimi totalitari, ma lo stato assoluto della democrazia. La Calabria, dunque, è una terra che va difesa, ma non compatita. E o si rialza la testa tutti quanti siamo, tutti insieme, adesso, o in questa terra, cara e amara, giunta è l’ora di chiudere le case, abbandonare le terre, mettere i lucchetti alle porte dei palazzi, ammainare le bandiere, scendere i lenzuoli bianchi dalle pareti dei comuni, imbavagliarle la storia, e partire. Al passo de Il canto dei nuovi migranti. In massa. Lasciandoci alle spalle il Pollino, i due mari, e anche la nostalgia.

Ma cos’è che passa davvero nella testa dei calabresi? Qual è la rotta che segue la nostra ragione? E perché a un certo punto del nostro cammino insieme, chi devia e chi abbandona?

Nonostante montano in noi, più vive e vivaci che mai, le fantasie degli dei, milioni di macchine targate Magna Grecia, lasciano il nostro paese. E chi esce, lo si sa, non torna più. Vi sono sirene ammalianti ovunque oramai, e il canto che stilla dalle loro bocche, è talmente lieto e grato da confondere ogni genere di gratitudine nei confronti delle patrie natali, con la più perfida e irrazionale sconoscenza.

Noi del Sud, ci siamo sempre lodati e imbrodati da soli, come gli infanti, cullandoci a modo nostro sulla classicità delle nostre radici. Che però non abbiamo mai convintamente mantenuto né gratificato.

Se dunque i panni sporchi si lavano in famiglia, io è che con noi (calabresi) che vorrei, non certamente sciacquarmi la coscienza, ma moderare, se possibile, quella collettiva che, o la si prende in carico tutti, o la si manda al macello.

Il giorno della Calabria, che è ogni giorno della sua storia, apre scenari su scorci romantici e straordinari, è vero, ma il danno che diventa beffa, e di cui noi calabresi è necessario ci riconosciamo primi responsabili, è che dagli stessi panorami romantici e straordinari essa si dissocia inesorabilmente. E non è che abdica, ripudia. E piuttosto che riconoscersi nella bellezza che per bontà del Creatore possiede, si dimena nelle annose diavolerie che sempre più l’hanno crocifissa, rilegandola al confino. Che Mentre Pavese, per esempio, in Calabria, al confino, in quel di Brancaleone, ci venne sì punito, ma con la bontà di riflettere su di sé e su di noi e sul resto dell’umano, allestendo pagine poetiche indimenticabili, essa si sconfessa inimicandosi persino la sua stessa storia, e sciupando, tra le altre cose, come fosse un capriccio da bambinetta, ogni bella stagione del suo tempo. Persino la sua maternità sacramentata. Il conto, infatti, in quest’attuale primavera, è proprio ai suoi due principali “patriarchi greci” che lo presenta. E quello che si ritrovano a pagare i Bronzi di Riace, per i cinquant’anni dal loro ritrovamento in mare, è davvero caro e amaro. Altro che festa! Niente versamenti in moneta, ma di sangue. Un massacro, se quantificato sulla base del loro splendore, o anche solo una tantum sulle tariffe del loro storico e artistico valore che, forse, meno male gli avrebbe fatto vedersi ributtare in mare.

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, che ospita i due storici guerrieri, manca di personale nella sua gestione. Accogliere i visitatori diventa un’impresa titanica. Tanto da dover sospendere la programmazione prevista per il mese di aprile. L’ouverture alla grande festa. Una questione quasi onirica, e che non saprei se raccontare più come dolore o come vergogna.

La solitudine inflitta alla storia è deplorevole, di più se indotta da una seria mancanza di presa di coscienza e di responsabilità.

Davvero bisognava arrivare fino a qui, a che il calendario segnasse cinquant’anni di scoperta, per essere colti impreparati? Ricordo, con molta onestà di patria, all’intero paese, che i Bronzi di Riace rappresentano una delle più grandi e valorose fortune del nostro patrimonio artistico culturale. Dunque, per una questione di giustizia storica e sociale, sarebbe bene capire a chi è che possa infastidire il dare adeguata riconoscenza alle due statue di bronzo. All’Italia, forse? Ai grandi musei nazionali, sui quali l’attenzione potrebbe venire meno? Alla ‘ndrangheta? A chi? A chi?

Le risposte potrebbero essere svariate, delle più varie, ma tutte, in egual misura, andrebbero a confluire nell’insieme comune. E dunque c’è una verità che emerge su tutte le altre: “dei guerrieri non importa niente a nessuno”. Nè all’appartenenza né all’identità né alla morale. Neppure ai calabresi stessi che, come i minchioni accozzano, e col basto carico di fottuta ignoranza, vanno avanti a testa bassa. E più il nervo frusta, più vanno. “To’, bestie! Bestie siete!”

Per l’ennesima volta, e duole forte il cuore, ci macchiamo di colpe grandi nei confronti della nostra stessa storia. E credetemi, un mazzetto di “soldanella” non sarà mai abbastanza per ricordarci chi siamo stati, chi siamo e chi “forse”, un dì, saremo. (gsc)

Il MArRC al Salone Internazionale del Restauro di Ferrara

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ha partecipato al 27esima edizione del Salone Internazionale del Restauro di Ferrara.

Il MArRC è stato presente nello stand del Ministero della Cultura con la presentazione dei risultati degli interventi conservativi sul magnifico Kouros di Rhegion e su alcuni dei reperti più significativi dei corredi funerati scoperti nelle necropoli locresi di loc. Canale, Ianchina e Paterriti. 

«Assicurare la conservazione delle opere – ha dichiarato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino – deve essere l’impegno di ogni istituto culturale, sancito anche dalla nostra Costituzione. Da anni il MArRC opera in questo senso, sia nell’ambito del proprio laboratorio di restauro, sia con il supporto di professionisti esterni. Così, migliaia di reperti sono stati riportati “a nuova vita” dalle mani esperte dei restauratori e molti di essi sono stati presentati in occasione di eventi e mostre temporanee. Al Salone Internazionale del Restauro di Ferrara abbiamo deciso di presentare due dei progetti più significativi dello scorso anno: il restauro del Kouros di Rhegion, che si è svolto in un “cantiere aperto” al pubblico, appositamente allestito in Piazza Paolo Orsi, e il restauro di alcuni reperti dei corredi funerari di una delle più antiche necropoli locresi. Due interventi di cui andiamo molto fieri, perché sono stati anche l’occasione per svolgere ricerche scientifiche e approfondite indagini diagnostiche».

«Entrambi i progetti – ha concluso Malacrino – si sono svolti con il coordinamento del Funzionario restauratore Barbara Fazzari, che ringrazio per l’impegno e l’elevata professionalità».

Il Kouros di Rhegion è tra le opere più importanti del percorso espositivo del Museo, collocato accanto all’ingresso alla sala dei Bronzi di Riace e di Porticello. Realizzato intorno al 490 a.C., questo capolavoro della statuaria tardoarcaica è stato oggetto dell’intervento eseguito dalla ditta “Sante Guido Restauri”, nell’ambito del prestigioso progetto “Restituzioni” promosso e sostenuto da Intesa Sanpaolo. Il progetto ha previsto anche una campagna diagnostica non invasiva grazie alla sinergia con il Dipartimento MIFT dell’Università di Messina e con la ditta Mantella Diagnostica Arte. 

Il secondo progetto ha riguardato una parte significativa dei reperti afferenti ai ricchi corredi funerari della necropoli locrese di loc. Canale, Janchina e Patarriti, e ha coinvolto ditta “Adduci Restauri”. L’intervento conservativo ha interessato numerosi oggetti in bronzo, ferro, ambra, osso, ceramica e pasta vitrea. Il minuzioso restauro ha permesso la ricomposizione degli oggetti frammentati e in alcuni casi anche la scoperta di motivi decorativi, di tracce d’uso e di particolari tecnici finora celati da ossidazioni e concrezioni terrose. 

«Il Salone Internazionale del Restauro –  ha detto la dott.ssa Fazzari – è certamente un’ottima vetrina per presentare e condividere le attività e gli interventi conservativi svolti all’interno del Laboratorio di restauro del MArRC. Si tratta di un’occasione per illustrare le sinergie che si vengono a creare con le diverse ditte ed enti di ricerca, nonché di un interessante luogo di scambio tra professionisti che lavorano nell’ambito dei beni culturali sia nel pubblico che nel privato».