Pesca sardella, Pasqualina Straface: «Finisca stagione delle multe ai pescatori»

La Regione Calabria avvia la pesca sperimentale della sardella e la consigliera regionale e candidata a sindaco di Corigliano-Rossano Pasqualina Straface plaude. «Ci auguriamo – dice – che quella messa in campo con la pesca della sardella sia l’ultima sperimentazione e che finisca presto la brutta stagione delle multe e della repressione nei confronti dei nostri pescatori e di tutte le famiglie che anche su quella risorsa ittica hanno avuto, hanno e dovranno continuare ad avere un forma di sostentamento economica e di dignità».

«È per questo motivo – dichiara la candidata a sindaco di Corigliano-Rossano – che accogliamo con grande soddisfazione l’impegno assunto in questa stessa direzione dalla Regione Calabria con la pubblicazione della Manifestazione d’Interesse per la selezione di barche idonee alla realizzazione di una campagna annuale di pesca sperimentale alla sardella».

«Per troppi anni – continua – i nostri pescatori hanno subito purtroppo in silenzio e quasi con un complesso di inferiorità l’applicazione, a nostro avviso inadeguata o quanto meno sproporzionata da più punti di vista nei suoi effetti repressivi, di regolamenti comunitari pensati a Bruxelles, concepiti senza tenere nella dovuta considerazione, da una parte, i numeri e la portata reale del fenomeno e, dall’altra, il valore storico, culturale e identitario di una tradizione secolare che è stata vietata a trattata come chissà quale pratica illegale e di cui vergognarsi».

«Il nostro approccio di metodo e politico anche al rispetto delle norme comunitarie che non vogliamo più calate dall’alto – aggiunge – era e resto quello della verifica preventiva e puntuale sui territori, del confronto nel merito con le categorie coinvolte, dell’ascolto costante e dell’equilibrio di interessi rispetto alla sopravvivenza culturale ed economica della storica piccola pesca delle nostre coste che, come nel caso di quella oggi praticata dalla grande e prestigiosa marineria di Schiavonea, noi vogliano difendere e promuovere tra le nuove e diverse prospettive di crescita futura della nuova città».

«Del resto – sottolinea – nella nostra visione complessiva di sviluppo eco-sostenibile della città per i prossimi anni, riveste ed avrà un ruolo capitale la riconsiderazione strategica, economica e turistica della nostra risorsa ittica, della nostra identità marinara, del patrimonio identitario della nostra importante flotta peschereccia e, con tutto ciò, del borgo storico marinaro di Schiavonea come destinazione esperienziale e della ricchezza enogastronomica delle tradizioni legate al nostro mare».

«La Regione Calabria deve ora procedere al prosieguo biennale della sperimentazione funzionale alla revisione all’aggiornamento dei Piani di Gestione per la pesca della sardella e selezionerà le imbarcazioni che aderiranno alla manifestazione di interesse che andrà inviata via pec entro martedì 2 aprile. Oltre a Corigliano – Rossano, i porti di sbarco interessati dalla campagna che durerà per tutto il mese di aprile sono, nello Jonio, Cariati, Cirò Marina e Crotone. Sono coinvolte anche le imbarcazioni del Tirreno».

«Il nostro invito ed auspicio – conclude la Straface – è che il mondo della piccola pesca della nostra Città e di tutte le marinerie calabresi interessate colga questa opportunità messa in campo dalla Regione Calabria con la quale ci avviamo fiduciosi a mettere da parte nei prossimi mesi ed anni quella criminalizzazione inaccettabile ed intollerabile della nostra sardella che consideriamo, così come interpretata ed imposta, una brutta parentesi di disattenzione della politica e delle istituzioni a tutti i livelli rispetto al passato, al presente ed al futuro di questa terra». (rcs)

L’OPINIONE / Salvatore Martilotti: Sosteniamo la pesca artigianale per nuove opportunità di sviluppo

di SALVATORE MARTILOTTI – Quando normative dell’Unione europea e vincoli all’utilizzo di tecniche e attrezzi da pesca non sono adeguate alla storia della pesca del mediterraneo, ed in particolare alle specificità nell’uso degli attrezzi stagionali della flotta da pesca artigianale polivalente delle Comunità costiere regionali; quando la burocrazia contribuisce ad affossare il settore; quando c’è carenza di una programmazione regionale, almeno triennale, in stretta connessione con la “Programmazione Ue” e quella nazionale; quando assistiamo al continuo declino della flotta da pesca; quando si finanziano la realizzazione di diversi mercati ittici senza che siano stati mai aperti; quando ancora il prodotto ittico locale non può essere valorizzato per via di una catena distributiva obsoleta; quando non si tiene conto nella gestione del settore delle indicazioni, nell’ambito delle quattro macro-aree più rilevanti della Calabria, della legge di settore vigente (L.R. n.27/04, mai funzionante); quando anche chi dovrebbe tutelare il settore dà una rappresentazione della pesca regionale e locale abbastanza surreale trascurando la profonda crisi che ha messo in ginocchio i produttori e l’intera filiera ittica regionale, allora comprendiamo che siamo in piena campagna elettorale.

Non solo per l’importante appuntamento per il rinnovo del Parlamento europeo, ma anche per il rinnovo di diversi Comuni costieri, alcuni dei quali come Corigliano-Rossano molto rilevanti nell’ambito dell’economia ittica della Calabria. Con un settore pesca in ginocchio, alla politica chiediamo proposte e interventi a sostegno per superare la crisi, soprattutto, per la piccola pesca artigianale. I Comuni costieri dovrebbero essere in prima linea per programmare la realizzazione dei servizi-pesca, sia nell’ambito degli arenili che in quelli portuali, per far svolgere l’attività nel pieno rispetto della legalità ma, soprattutto, per assicurare un futuro a questo importante segmento del settore.

In particolare, in alcuni Comuni costieri, come Corigliano-Rossano, per tutelare la storia e l’identità della marineria, insieme a numeri non trascurabili per l’occupazione e del valore del [., ma in declino se facciamo i conti in tasca alle tante micro-imprese a conduzione famigliare.  Inoltre, la continua presenza ancora abusiva sulla spiaggia storica dei pescatori con il Comune che ha scelto la soluzione peggiore fra quelle possibili, ha contribuito ad affossare il segmento storico della piccola pesca artigianale, mentre le Autorità portuali ripetono che, al momento, ancora non c’è posto per le piccole imbarcazioni della pesca artigianale nel grande porto di Corigliano, già di Sibari. Di sicuro, rassicurano, che se ne potrà parlare, magari, più avanti.

Ad oggi prendiamo atto che abbiamo davanti un quadro preoccupante anche per non aver utilizzato al meglio le risorse dell’Unione europea per accompagnare il cambiamento in atto del settore. Purtroppo constatiamo che la Calabria, quarta regione italiana per sviluppo costiero, conta poco meno del 6% della flotta nazionale ma con circa il 65% del cosiddetto “armamento povero”. Le responsabilità per non aver ammodernato il settore sono diffuse per i mancati interventi strutturali, ma anche per la carenza di una programmazione regionale capace di accompagnare il cambiamento.

Inoltre, hanno contribuito ad accentuare la crisi il progressivo aumento dell’inquinamento litoraneo, la riduzione delle aree abituali di pesca lungo la fascia costiera che stanno, di fatto, determinando un declino costante della pesca artigianale con la riduzione del naviglio, degli occupati, della produzione e del fatturato delle piccole imprese a conduzione famigliare. La tendenza risulta preoccupante se consideriamo che la flottiglia di piccola pesca ha un forte impatto nel tessuto dell’economia locale. Dobbiamo rassegnarci al declino delle Comunità costiere che hanno fatto la storia della pesca calabrese? Noi pensiamo che ancora esistono ampi margini per assicurare un futuro alla pesca artigianale, ma insieme a competenza e professionalità non è più rinviabile il sostegno della Regione e la guida dei Comuni costieri.

E allora per traghettare la piccola pesca fuori dalla crisi e arginare il tracollo dei livelli occupazionali, incominciamo ad utilizzare gli strumenti del Feamp ed, in particolare, a governare i Gal Pesca con forte attenzione, impegno e progettualità. Infatti, il passaggio dalla crisi al futuro passa proprio dall’avvio di un nuovo modello di sviluppo. Uno sviluppo integrato, in una visione inter-settoriale, che per la prima volta, può venire dal mare. (sm)

[Salvatore Martilotti è del Comitato Pescatori Calabria]

Siglato contratto regionale per imbarcati su natanti, Sindacati e parti datoriali: primo e importante passo

È stato siglato nella sede di Confcooperative Calabria il nuovo contratto regionale per gli imbarcati su natanti di cooperative di pesca, valido per il quadriennio 2024-2027, sottoscritto da Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Uila Pesca, Confcooperative, Fedagri Pesca, Legacoop – Agroalimentare e Agci – Agrital.

Il contratto regionale prevede, tra gli altri punti, l’istituzione del premio di produttività, la valorizzazione della previdenza complementare, sostenere azioni e attività sul fondamentale tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

«Un primo e importante passo per sostenere e valorizzare un comparto strategico, in una regione con circa 800 km di coste e con un’importante tradizione marinaresca e peschicola, ma che vive un periodo particolarmente complesso e difficile», hanno dichiarato i segretari Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil), Pasquale Barbalaco (Uila Uil), Gregoria Gioffrè (Responsabile Uila Pesca), il Presidente Camillo Nola (Confcooperative), Manuela Asteriti (Vicepresidente Fedagri pesca) e i Presidenti Carmine Liotti (Legacoop – Agroalimentare) e Gennaro Raso (Agci – Agrital).

«Un considerevole e storico risultato per l’intero comparto ittico calabrese frutto di un percorso di confronto regionale costante e intenso tra organizzazioni sindacali e datoriali», hanno aggiunto, sottolineando come «il risultato di oggi debba rappresentare l’avvio di una nuova fase per rilanciare la centralità sia del lavoro degli addetti sia dell’intera filiera ittica che, in termini di occupazione, imbarcazioni e pescato, continua a ridursi costantemente».

«Un comparto che deve essere rimesso al centro della programmazione politica regionale – hanno concluso – per cui occorre creare sinergie tra tutti gli attori coinvolti anche per dare ristoro a pescatori e famiglie duramente colpite anche dalle attuali normative europee, valorizzando la pesca di tipo artigianale e prevendendo ulteriori luoghi regionali di ricerca e confronto». (rcz)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: Fare rete per superare limitazioni Ue a pesca e gambero viola e rosso

«Fare rete per superare le limitazioni UE alla pesca del gambero viola e rosso». È l’appello lanciato dai  Segretari Generali regionali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil) all’assessore regionale alle Politiche Agricole e Sviluppo Agroalimentare, Gianluca Gallo.

Nella missiva, infatti, i sindacalisti serve «un celere intervento e un confronto regionale costruttivo» sulle problematiche, che sono scaturite e che andranno ad aggravarsi, a causa delle limitazioni della pesca a strascico del gambero viola e rosso imposte dal Piano di Azione dell’Unione Europea.

«Una misura che entro il 2030 mira a vietare la pesca a strascico in tutta Europa – scrivono nella missiva – che nelle coste calabresi si traduce in un impatto pesantissimo per migliaia di pescatori e marinerie, in un territorio dove il settore ittico, già profondamente colpito da altre misure e norme europee degli ultimi decenni, rischia davvero di scomparire e di azzerare del tutto il pescato di qualità calabrese».

«In particolare – hanno sottolineato – la pesca a strascico del gambero viola e rosso è una delle pratiche che specialmente nel mare Jonio, garantisce occupazione, reddito e pescato di qualità. Il grave errore, a nostro avviso, è quello di equiparare la pesca nel mediterraneo a quella oceanica, tipica di molti paesi nord-europei, ma ora qui in Calabria sono necessarie ricerche scientifiche accurate e affrontare, come già sollecitato dalle segreterie nazionali di Fai, Flai, Uila nelle opportune sedi, l’impatto sociale che queste scelte europee su limitazioni della pesca a strascico, anche del gambero rosso e viola, hanno su lavoratori, territori e imprese».

«Per questo – hanno concluso i sindacalisti – abbiamo chiesto alla Regione Calabria di unire le forze per promuovere progetti di ricerca e studi che vadano in questa direzione, e individuare forme di ristoro per la pesca calabrese. È indispensabile avviare un confronto regionale coinvolgendo tutti i soggetti interessati per sostenere il lavoro e l’intera filiera ittica calabrese». (rcz)

Allarme per la pesca artigianale sullo Jonio cosentino, il grido del Copenam

La pesca artigianale dello Jonio cosentino è in crisi e il grido d’allarme è lanciato da Salvatore Martilotti.

«Le piccole imbarcazioni dei pescatori artigianali, come non mai, in questo inizio di novembre 2023 “sono in balia delle onde”. Sulla spiaggia storica del Borgo marinaro – dichiara Salvatore Martilotti presidente della “Copenam Cooperativa Pescatori Artigianali” – risultano ancora alla data odierna degli abusivi con un processo in Tribunale che dura da cinque anni per occupazione abusiva di suolo demaniale (10 mq) di due “vuzzi” proprio lì, sulla spiaggia storica del Borgo marinaro che il Piano Spiaggia dell’ex-Comune di Corigliano Calabro, ancora vigente, assegna alla pesca artigianale con una serie di servizi, previsti per legge, da realizzare da parte del Comune per consentire la continuazione dell’attività di pesca nel pieno rispetto della legalità».

«Se sulla spiaggia siamo abusivi e il Comune e dormiente, abbiamo cercato di individuare una soluzione ragionevole che permetta di continuare in maniera legale l’attività – continua Salvatore Martilotti – chiedendo alle Autorità competenti del porto di Corigliano-Rossano di essere autorizzati a portare le barche a remi (con motore fuoribordo) nella seconda darsena del grande porto già di Sibari, oggi di Corigliano Calabro, ma che a noi “marinari” piacerebbe finalmente chiamarlo “Porto di Schiavonea”. La risposta, al momento, è stata negativa perché al momento non c’è posto per autorizzare l’ormeggio in banchina, ma se ne potrà parlare più in là. E così i piccoli pescatori sono in balia delle onde. Dalla spiaggia siamo stati sfrattati perché abusivi, nel grande porto, che fra qualche settimana festeggerà il 56° anno del via all’inizio della costruzione, non c’è posto. E allora a questo punto i rappresentanti delle istituzioni, a partire dal sindaco, non avrebbero il dovere di intervenire per tutelare un comparto economico fondamentale per l’economia locale? L’eventuale (ma noi speriamo di no) mancato intervento delle istituzioni può contribuire a produrre un disastro economico per tante famiglie di “marinari” e dare un colpo mortale alla storica flotta artigianale locale. Anche se, per amor di verità, il declino della pesca costiera artigianale è dovuto, soprattutto, alla crisi strutturale del settore, e a seguire al covid, alle guerre, alla mancanza di servizi-pesca e all’aumento esponenziale dei costi operativi. E così assistiamo all’inarrestabile riduzione degli occupati e alla riduzione, in particolare, della flotta della piccola pesca. Tuttavia, bisogna anche dire che è anche il risultato delle continue disattenzioni delle Istituzioni con l’aggravante di una gestione “scriteriata” e disattenta alle reali esigenze del settore a partire dalla mancata realizzazione dei “servizi minimali” come previsti per legge. La mancata realizzazione di questi servizi, in particolare qui a Corigliano-Rossano, ha prodotto una situazione “inverosimile” con il comparto che sprofonda sempre di più nell’illegalità. Al contrario il Comune dovrebbe attivarsi con serietà per realizzare i servizi necessari, ma anche programmare ed organizzare un settore che è patrimonio identitario e culturale della nostra comunità. Servirebbe una programmazione settoriale intersecata con gli strumenti Ue e nazionali. Purtroppo, al momento, contribuiscono anche al declino la mancanza di strumenti di tutela e di rappresentanza, ma il colpo, forse mortale, l’hanno dato i “soliti ignoti” che, con aria furbetta e “compari importanti”, insieme ai tanti beoni, hanno dilapidato la buona dotazione finanziaria che avrebbe dovuto accompagnare il cambiamento della pesca artigianale attraverso l’ammodernamento e l’innovazione in modalità inter-settoriale. E poi che dire di taluni che si erano preposti come “il nuovo che avanza” e che, invece, stanno contribuendo ad affossare un settore in ginocchio? Ma non è finita perché al danno si aggiunge anche la beffa. Da furbetti consolidati, assistiti da esperti comunicatori, sono pronti, in ogni occasione “che conta”, ad annunciare nuove opportunità per i pescatori artigianali!».

«Purtroppo, la sfortuna continua a perseguitare questa categoria fragile e vessata: su questo tratto di litorale ionico i nostri piccoli pescatori hanno solo assistito a parole al vento e magari a qualche scampagnata con la “chitarrella” che ha solo illuso chi aveva la speranza di interventi concreti a sostegno della categoria. Ma in compenso questi “personaggi senza vergogna, senza etica e morale” – conclude Salvatore Martilotti – stanno raschiando fino in fondo “il pozzo” delle importanti risorse che avrebbero dovuto essere utilizzate per accompagnare il cambiamento della pesca costiera artigianale in modalità inter-settoriale nell’ambito dell’economia costiera. E pensare che per qualche amministratore rappresentano la guida per lo sviluppo dell’economia del mare! Ma!!!». (rcs)

In Calabria scatta il fermo pesca obbligatorio

Da domani, lunedì 4 settembre al 3 ottobre, scatta il fermo pesca obbligatorio per l’area jonica fino a Reggio e, dal 1° al 30 ottobre per il mar Tirreno.

Una situazione grave per il settore della pesca che, come spiegato da Salvatore Martilotti, presidente del Comitato Pescatori Calabria, sta già affrontano un mese delicato in quanto «se da una parte , al momento, c’è una grande attesa per le compensazioni finanziarie approvate e da liquidare da parte della Regione Calabria, dall’altro, forse, per l’aumento esponenziale dei costi operativi, si rende necessario invertire rotta per cercare di assicurare un futuro alla pesca calabrese».

Un cambio di passo «soprattutto, per il ricambio generazionale, ma anche costruire la speranza di un settore attraente con più programmazione da parte della Regione il coinvolgimento necessario dei Comuni costieri, delle Organizzazioni di rappresentanza settoriali, delle imprese di pesca e dei pescatori».

«Serve una svolta nella Programmazione 2021/2027 – ha ribadito Martilotti – per avviare una serie programmazione in linea con quella della Ue e della Programmazione nazionale triennale governata dalla legge regionale di settore (L.R. n.27/2004) per “ottimizzare gli strumenti comunitari pesca”, a partire dai Flag, ma con priorità l’accesso al credito alle imprese di pesca ed una maggiore organizzazione dei servizi pesca nei punti di sbarco».

Martilotti, poi, ha detto che «in questa fase di grave difficoltà del settore pesca abbiamo apprezzato molto l’intervento a sostegno della Regione Calabria ed, in particolare dell’sssessore Gianluca Gallo, e nell’attesa che il Dipartimento Agricoltura, ai sensi del Bando pubblico, liquidi le domande di sostegno a valere sulla Misura 5.68 par. Reg (UE) n.508/2014 “Compensazioni Finanziarie” cosi come approvate con decreto D.G. n. 11772 del 14 agosto 2023, scatta, come previsto dal decreto del Ministero MASAAF, il blocco dell’attività con il fermo pesca obbligatorio continuativo per la flotta da pesca a strascico della Calabria».

«Certamente il fermo pesca obbligatorio 2023 – ha evidenziato – inizia in condizioni diverse dal passato per “una grande boccata d’ossigeno” per le imprese di pesca grazie alla sensibilità dell’assessore Gallo e della professionalità di tutto lo staff pesca del Dipartimento Agricoltura. Da lunedì 4 settembre fino al 3 ottobre 2023 è ferma, nei vari porti, tutta la flotta a strascico e volante del mare ionio fino a Reggio Calabria, così come non si potrà pescare da Bagnara a tutto il tirreno della Calabria dal 1° al 30 ottobre 2023. Ma, di fatto, già da oggi 1° settembre, quasi tutta la flotta a strascico calabrese è ferma nei vari porti regionali con possibili ripercussioni sull’economia locale delle nostre marinerie e non solo».

«Come è noto il fermo biologico della pesca, è imposto ogni anno dal Ministero per permettere alle risorse ittiche di riprodursi – ha spiegato il presidente del Comitato Pescatori Calabria –. Allora niente prodotto ittico locale sulle tavole dei calabresi? No perché la flotta regionale costituita da pesca costiera artigianale potrà garantire la presenza sulle tavole del prodotto fresco. Allo sbarco e nei punti vendita abituali potremo trovare tutte le specie normalmente pescate dalla pesca costiera artigianale che rappresenta la maggioranza della nostra flotta».

«Tuttavia, i prezzi potrebbero subìre aumenti per i maggiori costi operativi delle nostre micro-imprese – ha detto ancora – in prevalenza a conduzione famigliare e dobbiamo anche aspettarci una forte diminuzione delle quantità di pescato sbarcato, che, in particolare, si farà sentire soprattutto nei punti di sbarco più significativi come Schiavonea, Crotone, Catanzaro Lido, Roccella Jonica, Bagnara Calabra, Gioia Tauro, Vibo Marina e Cetraro dove la flotta di motopescherecci a strascico è ben più consistente».

«Oltre al fermo pesca obbligatorio continuativo la flotta a strascico regionale dovrà continuare ad osservare fino 31 dicembre giornate di fermo pesca aggiuntive obbligatorie che per la maggioranza della flotta possono arrivare fino a 66 giornate per lo ionio (GSA 19) mentre per il tirreno (GSA 10) al massimo 45 con un evidente squilibrio fra i due mari regionali. Ma è così che ha voluto l’Unione Europa, sempre per ragioni di sostenibilità – ha concluso – dopo i risultati della ricerca scientifica nelle due GSA con il mare ionio più soggetto a giornate di fermo aggiuntivo obbligatorio rispetto al mare tirreno». (rcz)

La deputata Simona Loizzo lancia un disperato appello per i pescatori

La deputata Simona Loizzo ha lanciato un appello disperato a favore dei pescatori, evidenziando la situazione drammatica in cui si trovano. Attualmente, i pescatori si trovano in una condizione di estrema difficoltà, poiché sono limitati nella loro attività di pesca e rischiano di morire di fame.

Un pescatore ha dichiarato: «La situazione è insostenibile. Con le attuali regole comunitarie, non riusciamo a sopravvivere. Ho una barca di 16 metri e quest’anno ho avuto problemi finanziari a causa dei costi elevati del gasolio e delle restrizioni imposte dalle leggi. Ho una compagna incinta e siamo in una situazione disperata. Ogni volta che usciamo a pescare, dobbiamo fare miracoli per riuscire a portare a casa qualcosa. Non so come faremo. Speriamo che il Ministro Salvini possa aiutarci».

«È evidente – dice la Loizzo – che sia necessario intervenire per risolvere questa situazione critica. I pescatori sono una risorsa preziosa per il nostro Paese e meritano il nostro sostegno. È fondamentale che vengano adottate misure adeguate per garantire loro la possibilità di lavorare in modo sostenibile e dignitoso. Inoltre, è importante che vengano riviste le leggi comunitarie che limitano l’attività di pesca, al fine di consentire ai pescatori di svolgere il proprio lavoro senza restrizioni e di poter garantire un reddito sufficiente per sostenere le proprie famiglie».

Continua Loizzo: «È necessario che le istituzioni e i responsabili politici si impegnino a trovare soluzioni concrete per sostenere i pescatori e garantire la sopravvivenza di questa importante categoria professionale. Solo attraverso un impegno concreto e una collaborazione tra le parti interessate sarà possibile superare questa crisi e garantire un futuro migliore per i pescatori italiani». (rrm)

La consigliera Straface: Regione a supporto della Marineria di Schiavonea

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha evidenziato come «la Regione, con i provvedimenti adottati dall’Assessore Gallo, ha messo in campo quante più risorse possibili per sostenere i pescatori in questo momento storico complesso», in particolare la Marineria di Schiavonea.

«Questo stanziamento di 4 milioni di euro – ha spiegato – si è reso necessario alla luce della difficile congiuntura economica che ha colpito il settore, già uscito indebolito dal periodo del Covid e oggi alle prese con il lievitare dei costi causato dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina».

«Per sostenere i pescatori calabresi è stato, dunque – ha concluso – predisposto questo bando che garantirà alla sola marineria di Corigliano-Rossano un finanziamento di circa 150mila euro per sopperire agli aumenti dei costi delle materie energetiche. Un aiuto importante, cui seguiranno altri interventi, per cercare di dare sollievo al settore e a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali con tutte le ricadute positive sull’economia e sulla qualità della vita dei pescatori e delle loro famiglie». (rcs)

Pesca sostenibile, le perplessità della Regione sul Piano Ue

«Le previsioni del piano d’azione elaborato dalla Commissione europea per la tutela degli ecosistemi marini e lo sviluppo di una pesca sostenibili non sono del tutto condivisibili e rappresentano, per molti aspetti, un ostacolo insormontabile per le marinerie locali. Per questo auspichiamo che anche attraverso l’impegno del Governo e degli europarlamentari italiani, si arrivi ad un ripensamento che consenta un contemperamento di esigenze diverse».

È quanto afferma l’assessore regionale alla Pesca, Gianluca Gallo, commentando i contenuti dell’iniziativa europea.

«Se appare essenziale garantire una più efficace difesa dell’ecosistema marino – aggiunge Gallo – è altrettanto fondamentale consentire l’attività, in un quadro di regole certe e non cavillose artificiose, delle marinerie, già provate duramente dalla pandemia prima, dal caro carburanti dopo e, più in generale, da un’evoluzione dei mercati e delle norme spesso penalizzante. Avvertiamo il dovere di sostenere chi ha scelto la via del mare, sollecitando perciò l’adozione di misure idonee ad agevolare la ricerca di un giusto equilibrio, non viziato da approcci ideologici, capace di garantire dignità e sostentamento alle marinerie».

Pesca, Nesci (Fdi- Ecr): Comparto martoriato da scelte Ue

«Le politiche green ispirate da un integralismo ideologico fanno male alla Pesca, comparto martoriato da scelte previste dal nuovo piano della Commissione europea» – sono queste le parole dell’eurodeputato Denis Nesci (Fdi-Ecr) che sottolinea: «Piena solidarietà ai pescatori che stanno protestando per ribadire il rischio dell’ impatto socio-economico ed occupazionale delle misure prospettate sul settore della pesca».

«Il Piano d’azione Ue per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile – continua l’esponente di Fratelli d’Italia – Ecr – è una proposta irricevibile e che rischia di spazzare via tante attività pescherecce perchè ritenute dannose. L’Europa piuttosto ,pensasse ad introdurre normative contro la pesca illegale e non regolamentata, con particolare riferimento alle attività dei pescherecci non UE, che causa danni ambientali maggiori delle attività che la Commissione vuole limitare».

«La mobilitazione delle marinerie d’Italia avrà il sostegno di Fratelli d’Italia e di tutta la delegazione al Parlamento europeo, perché – conclude Nesci – siamo consapevoli che ad essere colpito è un comparto strategico per l’economia italiana, ma anche, la tradizione e la cultura italiana del mare che al mondo della Pesca sono saldamente collegate». (rrm)