Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: Fare rete per superare limitazioni Ue a pesca e gambero viola e rosso

«Fare rete per superare le limitazioni UE alla pesca del gambero viola e rosso». È l’appello lanciato dai  Segretari Generali regionali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil) all’assessore regionale alle Politiche Agricole e Sviluppo Agroalimentare, Gianluca Gallo.

Nella missiva, infatti, i sindacalisti serve «un celere intervento e un confronto regionale costruttivo» sulle problematiche, che sono scaturite e che andranno ad aggravarsi, a causa delle limitazioni della pesca a strascico del gambero viola e rosso imposte dal Piano di Azione dell’Unione Europea.

«Una misura che entro il 2030 mira a vietare la pesca a strascico in tutta Europa – scrivono nella missiva – che nelle coste calabresi si traduce in un impatto pesantissimo per migliaia di pescatori e marinerie, in un territorio dove il settore ittico, già profondamente colpito da altre misure e norme europee degli ultimi decenni, rischia davvero di scomparire e di azzerare del tutto il pescato di qualità calabrese».

«In particolare – hanno sottolineato – la pesca a strascico del gambero viola e rosso è una delle pratiche che specialmente nel mare Jonio, garantisce occupazione, reddito e pescato di qualità. Il grave errore, a nostro avviso, è quello di equiparare la pesca nel mediterraneo a quella oceanica, tipica di molti paesi nord-europei, ma ora qui in Calabria sono necessarie ricerche scientifiche accurate e affrontare, come già sollecitato dalle segreterie nazionali di Fai, Flai, Uila nelle opportune sedi, l’impatto sociale che queste scelte europee su limitazioni della pesca a strascico, anche del gambero rosso e viola, hanno su lavoratori, territori e imprese».

«Per questo – hanno concluso i sindacalisti – abbiamo chiesto alla Regione Calabria di unire le forze per promuovere progetti di ricerca e studi che vadano in questa direzione, e individuare forme di ristoro per la pesca calabrese. È indispensabile avviare un confronto regionale coinvolgendo tutti i soggetti interessati per sostenere il lavoro e l’intera filiera ittica calabrese». (rcz)

Allarme per la pesca artigianale sullo Jonio cosentino, il grido del Copenam

La pesca artigianale dello Jonio cosentino è in crisi e il grido d’allarme è lanciato da Salvatore Martilotti.

«Le piccole imbarcazioni dei pescatori artigianali, come non mai, in questo inizio di novembre 2023 “sono in balia delle onde”. Sulla spiaggia storica del Borgo marinaro – dichiara Salvatore Martilotti presidente della “Copenam Cooperativa Pescatori Artigianali” – risultano ancora alla data odierna degli abusivi con un processo in Tribunale che dura da cinque anni per occupazione abusiva di suolo demaniale (10 mq) di due “vuzzi” proprio lì, sulla spiaggia storica del Borgo marinaro che il Piano Spiaggia dell’ex-Comune di Corigliano Calabro, ancora vigente, assegna alla pesca artigianale con una serie di servizi, previsti per legge, da realizzare da parte del Comune per consentire la continuazione dell’attività di pesca nel pieno rispetto della legalità».

«Se sulla spiaggia siamo abusivi e il Comune e dormiente, abbiamo cercato di individuare una soluzione ragionevole che permetta di continuare in maniera legale l’attività – continua Salvatore Martilotti – chiedendo alle Autorità competenti del porto di Corigliano-Rossano di essere autorizzati a portare le barche a remi (con motore fuoribordo) nella seconda darsena del grande porto già di Sibari, oggi di Corigliano Calabro, ma che a noi “marinari” piacerebbe finalmente chiamarlo “Porto di Schiavonea”. La risposta, al momento, è stata negativa perché al momento non c’è posto per autorizzare l’ormeggio in banchina, ma se ne potrà parlare più in là. E così i piccoli pescatori sono in balia delle onde. Dalla spiaggia siamo stati sfrattati perché abusivi, nel grande porto, che fra qualche settimana festeggerà il 56° anno del via all’inizio della costruzione, non c’è posto. E allora a questo punto i rappresentanti delle istituzioni, a partire dal sindaco, non avrebbero il dovere di intervenire per tutelare un comparto economico fondamentale per l’economia locale? L’eventuale (ma noi speriamo di no) mancato intervento delle istituzioni può contribuire a produrre un disastro economico per tante famiglie di “marinari” e dare un colpo mortale alla storica flotta artigianale locale. Anche se, per amor di verità, il declino della pesca costiera artigianale è dovuto, soprattutto, alla crisi strutturale del settore, e a seguire al covid, alle guerre, alla mancanza di servizi-pesca e all’aumento esponenziale dei costi operativi. E così assistiamo all’inarrestabile riduzione degli occupati e alla riduzione, in particolare, della flotta della piccola pesca. Tuttavia, bisogna anche dire che è anche il risultato delle continue disattenzioni delle Istituzioni con l’aggravante di una gestione “scriteriata” e disattenta alle reali esigenze del settore a partire dalla mancata realizzazione dei “servizi minimali” come previsti per legge. La mancata realizzazione di questi servizi, in particolare qui a Corigliano-Rossano, ha prodotto una situazione “inverosimile” con il comparto che sprofonda sempre di più nell’illegalità. Al contrario il Comune dovrebbe attivarsi con serietà per realizzare i servizi necessari, ma anche programmare ed organizzare un settore che è patrimonio identitario e culturale della nostra comunità. Servirebbe una programmazione settoriale intersecata con gli strumenti Ue e nazionali. Purtroppo, al momento, contribuiscono anche al declino la mancanza di strumenti di tutela e di rappresentanza, ma il colpo, forse mortale, l’hanno dato i “soliti ignoti” che, con aria furbetta e “compari importanti”, insieme ai tanti beoni, hanno dilapidato la buona dotazione finanziaria che avrebbe dovuto accompagnare il cambiamento della pesca artigianale attraverso l’ammodernamento e l’innovazione in modalità inter-settoriale. E poi che dire di taluni che si erano preposti come “il nuovo che avanza” e che, invece, stanno contribuendo ad affossare un settore in ginocchio? Ma non è finita perché al danno si aggiunge anche la beffa. Da furbetti consolidati, assistiti da esperti comunicatori, sono pronti, in ogni occasione “che conta”, ad annunciare nuove opportunità per i pescatori artigianali!».

«Purtroppo, la sfortuna continua a perseguitare questa categoria fragile e vessata: su questo tratto di litorale ionico i nostri piccoli pescatori hanno solo assistito a parole al vento e magari a qualche scampagnata con la “chitarrella” che ha solo illuso chi aveva la speranza di interventi concreti a sostegno della categoria. Ma in compenso questi “personaggi senza vergogna, senza etica e morale” – conclude Salvatore Martilotti – stanno raschiando fino in fondo “il pozzo” delle importanti risorse che avrebbero dovuto essere utilizzate per accompagnare il cambiamento della pesca costiera artigianale in modalità inter-settoriale nell’ambito dell’economia costiera. E pensare che per qualche amministratore rappresentano la guida per lo sviluppo dell’economia del mare! Ma!!!». (rcs)

In Calabria scatta il fermo pesca obbligatorio

Da domani, lunedì 4 settembre al 3 ottobre, scatta il fermo pesca obbligatorio per l’area jonica fino a Reggio e, dal 1° al 30 ottobre per il mar Tirreno.

Una situazione grave per il settore della pesca che, come spiegato da Salvatore Martilotti, presidente del Comitato Pescatori Calabria, sta già affrontano un mese delicato in quanto «se da una parte , al momento, c’è una grande attesa per le compensazioni finanziarie approvate e da liquidare da parte della Regione Calabria, dall’altro, forse, per l’aumento esponenziale dei costi operativi, si rende necessario invertire rotta per cercare di assicurare un futuro alla pesca calabrese».

Un cambio di passo «soprattutto, per il ricambio generazionale, ma anche costruire la speranza di un settore attraente con più programmazione da parte della Regione il coinvolgimento necessario dei Comuni costieri, delle Organizzazioni di rappresentanza settoriali, delle imprese di pesca e dei pescatori».

«Serve una svolta nella Programmazione 2021/2027 – ha ribadito Martilotti – per avviare una serie programmazione in linea con quella della Ue e della Programmazione nazionale triennale governata dalla legge regionale di settore (L.R. n.27/2004) per “ottimizzare gli strumenti comunitari pesca”, a partire dai Flag, ma con priorità l’accesso al credito alle imprese di pesca ed una maggiore organizzazione dei servizi pesca nei punti di sbarco».

Martilotti, poi, ha detto che «in questa fase di grave difficoltà del settore pesca abbiamo apprezzato molto l’intervento a sostegno della Regione Calabria ed, in particolare dell’sssessore Gianluca Gallo, e nell’attesa che il Dipartimento Agricoltura, ai sensi del Bando pubblico, liquidi le domande di sostegno a valere sulla Misura 5.68 par. Reg (UE) n.508/2014 “Compensazioni Finanziarie” cosi come approvate con decreto D.G. n. 11772 del 14 agosto 2023, scatta, come previsto dal decreto del Ministero MASAAF, il blocco dell’attività con il fermo pesca obbligatorio continuativo per la flotta da pesca a strascico della Calabria».

«Certamente il fermo pesca obbligatorio 2023 – ha evidenziato – inizia in condizioni diverse dal passato per “una grande boccata d’ossigeno” per le imprese di pesca grazie alla sensibilità dell’assessore Gallo e della professionalità di tutto lo staff pesca del Dipartimento Agricoltura. Da lunedì 4 settembre fino al 3 ottobre 2023 è ferma, nei vari porti, tutta la flotta a strascico e volante del mare ionio fino a Reggio Calabria, così come non si potrà pescare da Bagnara a tutto il tirreno della Calabria dal 1° al 30 ottobre 2023. Ma, di fatto, già da oggi 1° settembre, quasi tutta la flotta a strascico calabrese è ferma nei vari porti regionali con possibili ripercussioni sull’economia locale delle nostre marinerie e non solo».

«Come è noto il fermo biologico della pesca, è imposto ogni anno dal Ministero per permettere alle risorse ittiche di riprodursi – ha spiegato il presidente del Comitato Pescatori Calabria –. Allora niente prodotto ittico locale sulle tavole dei calabresi? No perché la flotta regionale costituita da pesca costiera artigianale potrà garantire la presenza sulle tavole del prodotto fresco. Allo sbarco e nei punti vendita abituali potremo trovare tutte le specie normalmente pescate dalla pesca costiera artigianale che rappresenta la maggioranza della nostra flotta».

«Tuttavia, i prezzi potrebbero subìre aumenti per i maggiori costi operativi delle nostre micro-imprese – ha detto ancora – in prevalenza a conduzione famigliare e dobbiamo anche aspettarci una forte diminuzione delle quantità di pescato sbarcato, che, in particolare, si farà sentire soprattutto nei punti di sbarco più significativi come Schiavonea, Crotone, Catanzaro Lido, Roccella Jonica, Bagnara Calabra, Gioia Tauro, Vibo Marina e Cetraro dove la flotta di motopescherecci a strascico è ben più consistente».

«Oltre al fermo pesca obbligatorio continuativo la flotta a strascico regionale dovrà continuare ad osservare fino 31 dicembre giornate di fermo pesca aggiuntive obbligatorie che per la maggioranza della flotta possono arrivare fino a 66 giornate per lo ionio (GSA 19) mentre per il tirreno (GSA 10) al massimo 45 con un evidente squilibrio fra i due mari regionali. Ma è così che ha voluto l’Unione Europa, sempre per ragioni di sostenibilità – ha concluso – dopo i risultati della ricerca scientifica nelle due GSA con il mare ionio più soggetto a giornate di fermo aggiuntivo obbligatorio rispetto al mare tirreno». (rcz)

La deputata Simona Loizzo lancia un disperato appello per i pescatori

La deputata Simona Loizzo ha lanciato un appello disperato a favore dei pescatori, evidenziando la situazione drammatica in cui si trovano. Attualmente, i pescatori si trovano in una condizione di estrema difficoltà, poiché sono limitati nella loro attività di pesca e rischiano di morire di fame.

Un pescatore ha dichiarato: «La situazione è insostenibile. Con le attuali regole comunitarie, non riusciamo a sopravvivere. Ho una barca di 16 metri e quest’anno ho avuto problemi finanziari a causa dei costi elevati del gasolio e delle restrizioni imposte dalle leggi. Ho una compagna incinta e siamo in una situazione disperata. Ogni volta che usciamo a pescare, dobbiamo fare miracoli per riuscire a portare a casa qualcosa. Non so come faremo. Speriamo che il Ministro Salvini possa aiutarci».

«È evidente – dice la Loizzo – che sia necessario intervenire per risolvere questa situazione critica. I pescatori sono una risorsa preziosa per il nostro Paese e meritano il nostro sostegno. È fondamentale che vengano adottate misure adeguate per garantire loro la possibilità di lavorare in modo sostenibile e dignitoso. Inoltre, è importante che vengano riviste le leggi comunitarie che limitano l’attività di pesca, al fine di consentire ai pescatori di svolgere il proprio lavoro senza restrizioni e di poter garantire un reddito sufficiente per sostenere le proprie famiglie».

Continua Loizzo: «È necessario che le istituzioni e i responsabili politici si impegnino a trovare soluzioni concrete per sostenere i pescatori e garantire la sopravvivenza di questa importante categoria professionale. Solo attraverso un impegno concreto e una collaborazione tra le parti interessate sarà possibile superare questa crisi e garantire un futuro migliore per i pescatori italiani». (rrm)

La consigliera Straface: Regione a supporto della Marineria di Schiavonea

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha evidenziato come «la Regione, con i provvedimenti adottati dall’Assessore Gallo, ha messo in campo quante più risorse possibili per sostenere i pescatori in questo momento storico complesso», in particolare la Marineria di Schiavonea.

«Questo stanziamento di 4 milioni di euro – ha spiegato – si è reso necessario alla luce della difficile congiuntura economica che ha colpito il settore, già uscito indebolito dal periodo del Covid e oggi alle prese con il lievitare dei costi causato dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina».

«Per sostenere i pescatori calabresi è stato, dunque – ha concluso – predisposto questo bando che garantirà alla sola marineria di Corigliano-Rossano un finanziamento di circa 150mila euro per sopperire agli aumenti dei costi delle materie energetiche. Un aiuto importante, cui seguiranno altri interventi, per cercare di dare sollievo al settore e a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali con tutte le ricadute positive sull’economia e sulla qualità della vita dei pescatori e delle loro famiglie». (rcs)

Pesca sostenibile, le perplessità della Regione sul Piano Ue

«Le previsioni del piano d’azione elaborato dalla Commissione europea per la tutela degli ecosistemi marini e lo sviluppo di una pesca sostenibili non sono del tutto condivisibili e rappresentano, per molti aspetti, un ostacolo insormontabile per le marinerie locali. Per questo auspichiamo che anche attraverso l’impegno del Governo e degli europarlamentari italiani, si arrivi ad un ripensamento che consenta un contemperamento di esigenze diverse».

È quanto afferma l’assessore regionale alla Pesca, Gianluca Gallo, commentando i contenuti dell’iniziativa europea.

«Se appare essenziale garantire una più efficace difesa dell’ecosistema marino – aggiunge Gallo – è altrettanto fondamentale consentire l’attività, in un quadro di regole certe e non cavillose artificiose, delle marinerie, già provate duramente dalla pandemia prima, dal caro carburanti dopo e, più in generale, da un’evoluzione dei mercati e delle norme spesso penalizzante. Avvertiamo il dovere di sostenere chi ha scelto la via del mare, sollecitando perciò l’adozione di misure idonee ad agevolare la ricerca di un giusto equilibrio, non viziato da approcci ideologici, capace di garantire dignità e sostentamento alle marinerie».

Pesca, Nesci (Fdi- Ecr): Comparto martoriato da scelte Ue

«Le politiche green ispirate da un integralismo ideologico fanno male alla Pesca, comparto martoriato da scelte previste dal nuovo piano della Commissione europea» – sono queste le parole dell’eurodeputato Denis Nesci (Fdi-Ecr) che sottolinea: «Piena solidarietà ai pescatori che stanno protestando per ribadire il rischio dell’ impatto socio-economico ed occupazionale delle misure prospettate sul settore della pesca».

«Il Piano d’azione Ue per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile – continua l’esponente di Fratelli d’Italia – Ecr – è una proposta irricevibile e che rischia di spazzare via tante attività pescherecce perchè ritenute dannose. L’Europa piuttosto ,pensasse ad introdurre normative contro la pesca illegale e non regolamentata, con particolare riferimento alle attività dei pescherecci non UE, che causa danni ambientali maggiori delle attività che la Commissione vuole limitare».

«La mobilitazione delle marinerie d’Italia avrà il sostegno di Fratelli d’Italia e di tutta la delegazione al Parlamento europeo, perché – conclude Nesci – siamo consapevoli che ad essere colpito è un comparto strategico per l’economia italiana, ma anche, la tradizione e la cultura italiana del mare che al mondo della Pesca sono saldamente collegate». (rrm)

Fermo pesca obbligatorio, il Comitato Pescatori Calabria: Regione ci tuteli

Salvatore Martilotti, presidente del Comitato Pescatori Calabria, è intervenuto in merito al decreto sul fermo pesca, che prevede l’arresto temporareo e obbligatorio da Brindisi a Reggio Calabria per i motopescherecci autorizzati alla pesca con attrezzi tipo “reti a strascico a divergenti (OTB) e simili dal 4 settembre.

«Il blocco delle attività di pesca terminerà il 3 ottobre – ha spiegato Martilotti – mentre per il tirreno calabrese è dal 1° al 31 ottobre. Inoltre, è prevista “L’interruzione temporanea obbligatoria aggiuntiva” che per la Gsa 19, per i battelli pari o inferiori ai 18 metri, è di 66 giorni, invece per quelli superiori è di 61 giorni, mentre nella Gsa 10 sono 35 e 45 giornate. E come spesso viene comunicato “burocraticamente” le giornate aggiuntive obbligatorie sono effettuate “nel rispetto delle limitazioni di cui alla vigente normativa unionale” che sembrano penalizzare la Gsa 19 ionica. Infatti, se sommiamo le giornate di fermo pesca a quelle aggiuntive, a tutti i sabato e domenica con i giorni festivi dell’intero anno obbligatori e comprendendo anche i giorni di cattivo tempo, complessivamente le giornate lavorative per un’impresa di pesca sono in media intorno alle 145 sui 365 giorni dell’anno».

«Pertanto, una domanda sorge spontanea – ha continuato –: può un’impresa di pesca con queste poche giornate lavorative nell’intero anno essere competitiva e, soprattutto, produrre utili? Purtroppo, queste scelte incoraggiano l’uscita dal settore. Infatti, i ricavi diminuiscono, i costi operativi aumentano in maniera esponenziale e così gli utili spariscono con il risultato finale di un bilancio annuale di un’impresa di pesca in perdita e di conseguenza in tanti decidono l’uscita dal settore con la riduzione della flotta da pesca e con gli equipaggi che vanno ad ingrossare l’esercito dei senza lavoro. Invece, è di tutt’altro avviso ad oggi la risposta “burocratica” di Bruxelles: la decisione assunta dall’Unione europea è il risultato della ricerca scientifica applicata condotta nelle varie Gsa».

«Allora come si fa ad individuare un punto di equilibrio fra ambiente, risorse disponibili e sostenibilità economica e sociale? – si è chiesto –. Si può frenare l’uscita dal settore? In questa fase delicata è possibile meglio razionalizzare programmi e interventi ma, per Salvatore Martilotti, è determinante il ruolo della Regione per tutelare i pescatori e le imprese di pesca a Bruxelles, a Roma e, in particolare, in Calabria. Perché non si coinvolgono, preventivamente, le imprese di pesca e i pescatori convocando, magari, la “Consulta regionale della pesca” prevista dalla L.R. n.27/2004? A tutti ormai è noto che la lunga crisi, prima sanitaria, poi per la guerra in Ucraina, con aumento esponenziale dei costi operativi, che sommati alla “crisi strutturale” che viene da lontano, hanno prodotto il risultato di mettere il settore in ginocchio. E poi, non aver governato il cambiamento in atto con l’ammodernamento, l’innovazione e la diversificazione inter-settoriale per formare una nuova figura professionale in grado di avviare il ricambio generazionale, non ha consentito di cogliere le nuove opportunità occupazionali, in particolare, nell’ambito dell’economia costiera».

«Forse per una gestione abbastanza opinabile degli strumenti Ue, a partire dai Flag? Ma anche non aver attivato e resi operativi gli strumenti di gestione partecipata già normati della Legge regionale di settore (L.R. n. 27/2004) come l’Osservatorio regionale della pesca e la mancanza di politiche a sostegno per non aver  elaborato un “Programma triennale regionale della pesca e dell’acquacoltura” unico e vero strumento di programmazione del settore, dotandolo di una copertura finanziaria adeguata a sostenere progetti di innovazione e modernizzazione del comparto, hanno contribuito ad amplificare la crisi», ha detto ancora.

«Adesso con un settore in forte declino da dove partiamo? – ha concluso –. Oltre che da una diversa gestione degli strumenti messi a disposizione dalla Programmazione Ue 2021/2027, non è più rinviabile, accanto a questi, un forte investimento sulla promozione dell’associazionismo, sulla imprenditoria giovanile e femminile, sulla formazione e la qualificazione professionale per costruire una nuova figura di pescatore che sia in grado di essere protagonista nella gestione del prodotto mediante la filiera corta a partire dal decollo delle Op, ma anche con proposte, programmi e progettualità in grado di tutelare in sede comunitaria e nazionale l’economia ittica calabrese». (rcz)

Saccomanno (Lega): Intervenire per tutelare pesca e acquacultura

Il commissario della LegaGiacomo Saccomanno, ha ribadito la necessità di un intervento immediato per arginare l’emergenza del caro gasolio, che ha messo in difficoltà il settore della pesca e dell’acquacultura italiane.

«Per noi – ha spiegato Saccomanno – è prioritaria la difesa di un comparto fondamentale per l’economia italiana, il 2,9% del valore aggiunto del settore primario in Italia. È ormai evidente la necessità di un ministero efficiente per la sburocratizzazione degli iter amministrativi, con progetti a lungo termine. La modifica dei regolamenti europei è primaria nella tabella di marcia. Il pescato italiano deve essere valorizzato contro una concorrenza sleale del prodotto estero, spesso di bassa qualità e dubbia freschezza».

«Servono incentivi – ha concluso – per ammodernare la nostra marineria con programma di demolizione che prediliga le vecchie imbarcazioni. Vanno rimodulati i canoni demaniali marittimi contro l’attuale tassa, voluta da Pd e M5S, aumentata del 700% rispetto alla precedente. La Pesca è l’anima dell’Italia e la Lega la tutelerà in ogni modo». (rcz)

Pesca, l’assessore Gallo: Chiesto al Mipaaf attivazione tavolo di crisi

«Insieme a tutte le altre Regioni, abbiamo già schiesto l’attivazione di uno specifico tavolo di crisi: attendiamo a breve la risposta del Mipaaf». È quanto ha dichiarato l’assessore regionale alla Pesca, Gianluca Gallo, al nono seminario nazionale dei Flag.

Un evento, in cui «abbiamo riportato la Calabria al centro delle politiche della pesca» ha evidenziato l’assessore Gallo, dove è stata l’occasione per discutere delle prospettive di rilancio del settore. Ma non solo: si è parlato anche «dei problemi, e in particolare delle conseguenze derivanti dall’invasione dell’Ucraina, con l’aumento dei prezzi delle materie prime, ed in particolare del gasolio».

«Le marinerie sono allo stremo – ha rilevato Gallo –: ho incontrato una delegazione di pescatori impegnati in una protesta pacifica e civile. Ho assicurato l’impegno, specie nel confronto con il Governo e la Ue, dai quali attendiamo misure concrete».

All’incontro era presente anche Eleonora Iavoconi, dirigente del settore Pesca del Mipaaf.

Il tema dell’incontro, rivolto ai 53 FLAG operativi sul territorio nazionale e alle Regioni, ha riguardato i risultati, le prospettive e il valore aggiunto dell’approccio CLLD (la cosiddetta programmazione dal basso) e ha consentito di confrontare le diverse esperienze condividendo le “buone pratiche” da assumere come modello.

I tanti partecipanti provenienti da diverse Regioni Italiane hanno anche fatto il punto sullo stato di attuazione dei Piani di Azione Locali e hanno convenuto sulla condivisione di buone prassi, strategie, programmi e prospettive future.

Tra gli argomenti affrontati, grande risalto è stato dato anche all’attualissimo e urgente tema del caro gasolio che affligge le marinerie di tutta Italia.

«Il Mipaaf – ha affermato l’assessore Gallo – si è impegnato a dare una risposta concreta nel più breve tempo possibile, tenuto conto dei tempi tecnici di approvazione delle azioni previste. Abbiamo anche ottenuto rassicurazioni da parte dei rappresentanti ministeriali nel merito dell’approvazione della rimodulazione finanziaria del PO Feamp, grazie alla quale, fino alla fine del 2023, saranno resi disponibili oltre 5 milioni di euro di risorse a valere sul Fondo europeo per gli Affari marittimi e la Pesca destinati a soddisfare molti fabbisogni espressi dalle marinerie calabresi e ad avviare importanti azioni di tutela dell’ecosistema marino».

Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, che ha accolto gli ospiti nella splendida cornice del Castello Ducale.

«Il seminario – ha evidenziato il sindaco –è stata anche l’occasione per gli intervenuti da ogni parte d’Italia di conoscere la più grande marineria della Calabria e alcune realtà produttive della città ad essa legate. Hanno poi potuto ammirare il Codex Purpureus, visitare la storica fabbrica di liquirizia Amarelli e conoscere una parte di Calabria bellissima ma poco conosciuta perché fuori dalle rotte turistiche più battute».