SI PREPARA UN NUOVO SCIPPO PER IL SUD:
DEVIATI 73 MILIARDI DEL RECOVERY FUND

Quello che si preannuncia è l’ennesimo scippo al Sud. Le risorse del Recovery Fund destinate al Sud, che ammontano a 73 miliardi, rischiano di essere dirottate al Centro-Nord. È l’allarme lanciato dal Movimento 24 Agosto di Pino Aprile e ripreso dal leader de La Calabria che vogliamo, Giuseppe Nucera, il quale ha ribadito che «saremo vigili e decisi a chiamarvi alla mobilitazione e scendere in piazza per difendere i nostri soldi».

Questa settimana si deciderà il futuro del Mezzogiorno. «Purtroppo – si legge in una nota dei due Movimenti –, ancora una volta, il Parlamento sottrarrà al Sud 73 miliardi di euro dei fondi del Recovery Fund destinandoli al Centro-Nord, senza tenere conto dei criteri di ripartizione che la Commissione Europea ha stabilito per gli Stati membri.

Lo spiega in poche parole il Movimento 24 Agosto Equità territoriale che fa capo allo scrittore e giornalista Pino Aprile, il quale da anni con i suoi libri si batte contro il divario nord-sud e il “saccheggio” delle ricchezze da parte del Nord ricco e opulento ai danni del Sud “povero e disperato”. La Commissione Europea con il Next Generation EU (comunemente chiamato Recovery Fund) ha stanziato in totale 750 miliardi per superare la crisi economica derivante dalla pandemia (per affrontare la crisi finanzaria e non per ripagare delle vittime della pandemia).

Nella ripartizione dei 750 miliardi di euro tra gli Stati membri l’Unione Europea ha definito tre criteri:

1) Popolazione

2) Reddito pro-capite

3) Tasso medio di disoccupazione negli ultimi 5 anni

In base a questi criteri all’Italia sono stati attribuiti 209 miliardi di euro (la fetta più importante dell’ammontare totale).

«Nello specifico – afferma il documento del Movimento 24 agosto –, se il criterio fosse stato soltanto quello della popolazione l’Italia avrebbe ricevuto soltanto 97,5 miliardi di euro. Tutto il resto (111.5 miliardi di euro) è stato attribuito all’Italia perché il Mezzogiorno ha un reddito pro-capite medio di 17 mila euro rispetto ai 33 mila del Centro-Nord, e un tasso di disoccupazione del 17% rispetto al 7,6% del Centro-Nord. Se le risorse del Recovery Fund assegnate all’Italia sono ben maggiori rispetto al solo criterio della popolazione (più del doppio) lo si deve assolutamente alle condizioni economiche della popolazione del Mezzogiorno, per cui sembra ovvio che il 70% delle risorse complessive (calcolato in base ai tre criteri sopraccitati) debba andare al Mezzogiorno».

«Purtroppo – secondo la nota di M24-ET rilanciata da La Calabria che vogliamo –, questa ovvietà non è così per il Governo nazionale e per alcuni esponenti di rilievo del partito democratico che vogliono assegnare al Mezzogiorno il 34% delle risorse (e c’è pure andata bene!!). Da parte nostra faremo il possibile affinché siano informati tutti i 20 milioni di cittadini del Mezzogiorno e tutti i parlamentari del Sud che ancora non sanno che assistiamo all’ennesima rapina ai nostri danni, dopo quella che dura da vent’anni e che ci ruba 61 miliardi all’anno con il criterio della spesa storica. Partiremo con mail bombing e azioni mirate ad informare il maggior numero di persone possibile. E daremo conto ai cittadini dei lavori parlamentari.

 E se il governo non correggesse i criteri, chiederemo all’Unione Europea di non inviare all’Italia risorse che invece di ridurre le disuguaglianze, le aumentano».

Inoltre – secondo il Movimento di Pino Aprile –, appare necessario applicare, con eventuali aggiustamenti, il criterio di riparto tra i Paesi previsto per le sovvenzioni dal Dispositivo di ripresa e resilienza (popolazione, PIL pro capite e tasso di disoccupazione) anche all’interno del Paese (tra le regioni e le macro-aree), in modo da sostenere le aree economicamente svantaggiate, come indicato dalla XIV Commissione. Si tratta di una massa critica di risorse senza precedenti, la cui entità supera, in percentuale sul PIL nazionale, quella dell’internvento straordinario per il Mezzogiorno, il che rende evidente il fatto che siamo di fronte a un’occasione storica, probabilmente unica e irripetibile, per consentire al Mezzogiorno di colmare il divario rispetto alle zone più sviluppate del Paese». (rrm)

REGGIO – Pino Aprile a Calabria d’Autore: L’Italia è finita

Stasera a Reggio, alle 18, nella Sala Museo “Il Ferroviere” della Stazione di Santa Caterina, ospite della rassegna Calabria d’Autore il giornalista e scrittore Pino Aprile che presenterà il suo nuovo libro L’Italia è finita e forse è meglio così (Piemme Edizioni).

Un libro infuocato, che irrompe con forza nel dibattito politico e tratteggia scrupolosamente gli scenari di un futuro che non è mai stato così prossimo. Tra una manciata di anni – secondo Pino Aprile, si legge nella scheda di presentazione del libro – l’Italia, e forse l’Europa, non esisteranno più. Almeno come le conosciamo ora. Si spezzeranno per il fallimento della loro economia. E l’attuale governo giallo-verde potrebbe persino essere l’ultimo di un’Italia unita. Lo dicono autorevoli studi e indagini ben noti agli addetti ai lavori. Né l’una, l’Italia, né l’altra, l’Europa, reggeranno alla spinta disgregatrice: divide et impera è una massima che i mercati finanziari conoscono bene.
D’altronde, già oggi l’Italia non è più la stessa, così come non lo sono gli italiani: grandi aziende, grattacieli, interi quartieri, fertili terreni, squadre di calcio appartengono ad arabi, cinesi, capitali stranieri. A noi guardano con preoccupazione – o con speranza – le altre nazioni, perché sin dai tempi della conquista romana o della diffusione del cattolicesimo siamo il laboratorio per innovazioni che si sono propagate in tutto il continente, e oltre. A volte anche nefaste. Steve Bannon, ex consulente alla Casa Bianca di Donald Trump e osannato campione dei razzisti e dei neonazisti made in Usa, lo ha detto chiaro e tondo: «Roma è al centro della politica mondiale. L’Italia fa paura». Lui è di quelli che lo sperano.
Unita, in realtà, l’Italia non lo è mai stata. Piuttosto, è il risultato di un’operazione scellerata di saccheggio e conquista, che ha distrutto un Sud proiettato nel futuro industriale e attuato un vero e proprio genocidio per “convincere” i riluttanti meridionali.
È questa la crepa, mai sanata, che si allargherà fino a inghiottire tutto l’edificio dell’Italia unita? Mentre collanti storici come la Chiesa perdono terreno, ovunque rinascono comunità non statuali che trovano altrove la propria identità. Ma forse, come insegna il Rinascimento, proprio nelle tensioni e nelle divisioni gli italiani danno il meglio. Lo smembramento sarà la nostra salvezza?

La serata, organizzata dall’Associazione Incontriamoci Sempre diretta da Pino Strati, sarà introdotta dal prof. Daniele Castrizio dell’Università di Messina che dialogherà con l’autore. Seguirà una degustazione di prodotti tipici, con l’anteprima del nuovo gusto Terrone di Gelato Cesare, in collaborazione con Bottiglieria Pellarese 2010, Terre di Vasìa e di Fior di Pasta.  (rrc)

Il video di TV2000 con l’intervista a Pino Aprile:

 

REGGIO: STASERA IL PREMIO SIMPATIA LA CALABRIA NEL CUORE

4 settembre – Stasera a Reggio la dodicesima edizione del Premio “Simpatia della Calabria” – la Calabria nel cuore, promosso dall’Associazione “Incontriamoci sempre per il volontariato”, guidata da Pino Strati. La cerimonia di premiazione, nel Salone delle feste dell’ex Albergo Miramare, vedrà la partecipazione di numerosi ospiti, con personalità calabresi provenienti da ogni parte d’Italia.
Con la conduzione ddi Marco Mauro, saranno premiati:
– Valter Longo, ricercatore biochimico di fama mondiale
– Daniele Castrizio, storico affermato, grandissime le sue competenze a livello numismatico
– Marinella Rodà, artista di grande talento nel mondo nella musica popolare
– Pino Aprile, giornalista e scrittore, grande e combattivo meridionalista
– Stefano Caccavari, Imprenditore, famosissimo per la sua start-up con il Mulinum S. Floro
– Antica Gelateria Cesare, la storia della città. Il celeberrimo Chiosco, proprio quest’anno, compie 100 anni.
Oltre alla Cerimonia di Premiazione, la serata sarà arricchita da altri due spettacolari momenti: la sfilata “L’Evoluzione del Gioiello dalla Magna Grecia ai giorni nostri” a cura del maestro Michele Affidato, notissimo orafo di Crotone, che da diversi anni impreziosisce anche il Festival di Sanremo con le sue creazioni ed il gran finale con la degustazione di prodotti dell’Arte Pasticciera e Gelatiera Reggina, della Calabria e della Sicilia, grazie alla presenza degli splendidi pasticceri Apar, capitanati dal presidente Angelo Musolino, con la presenza di Conpait, e della gelateria Cesare di Davide De Stefano. (rrc)