Rizzo (Uiltrasporti Calabria): Affiancare Pnrr a politiche di regolazione dei mercati

Giuseppe Rizzo, confermato alla guida della Uiltrasporti Calabria, ha evidenziato che «il Pnrr rappresenta un’occasione imperdibile per accorciare finalmente le distanze tra nord e sud del nostro Paese, ma il Pnrr da solo non basterà se non viene affiancato da politiche di regolazione dei mercati».

«Pensiamo al sistema portuale – ha proseguito il Segretario generale della Uiltrasporti – che ha dimostrato tutta la sua resilienza grazie ad un sistema di gestione pubblicistico che vogliamo continui a regolare l’attività portuale nel nostro Paese. Lo Stato non può affidare a privati infrastrutture fondamentali che hanno un valore sociale ancor prima che economico rinunciando al proprio ruolo di regolazione e controllo. Vale questo per il trasporto aereo, dove la gestione privatistica degli aeroporti ha causato negli anni una crisi importante portando alla chiusura di numerose aziende e vettori e ad una compressione dei diritti dei lavoratori che non possiamo tollerare».

«Il lavoro da fare è tanto – ha concluso – e le sfide che ci aspettano saranno cruciali, ma noi continueremo a dare il nostro contributo per il cambiamento che vogliamo vedere e per ridare dignità al Paese, alle persone e al lavoro».

La conferma di Rizzo è avvenuta nel corso dell’11esimo Congresso regionale della Uiltrasporti che si è tenuto presso la sala congressi del resort “Uliveto Principessa” di Cittanova.

Ai lavori congressuali hanno preso parte, fra gli altri, il Segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi e il Segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo.

Nella sua relazione introduttiva Giuseppe Rizzo ha illustrato le principali criticità e sfide future del settore dei trasporti per quanto riguarda la regione. Mentre Santo Biondo, durante il suo intervento, ha mandato un messaggio preciso alla politica regionale: «Creda nella concertazione e si apra convintamente al dialogo sociale per una corretta gestione dei fondi comunitari».

«La forza e la grandezza della nostra organizzazione – ha detto Claudio Tarlazzi – viene dai territori, dal lavoro, dall’impegno e dal sacrificio quotidiano di chi è sui territori e dà consistenza e forza alla nostra organizzazione ed è per questo che continuiamo e continueremo a crescere».

«Gli anni che abbiamo davanti saranno fondamentali per cambiare il modello di sviluppo del nostro Paese e il nostro compito sarà cruciale. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta un’occasione imperdibile per accorciare finalmente le distanze tra nord e sud del nostro Paese, ma il Pnrr da solo non basterà se non viene affiancato da politiche di regolazione dei mercati». (rrc)

Il sottosegretario Costa: In Calabria dobbiamo riavviare il percorso della sanità

Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha evidenziato come «in Calabria, per quanto riguarda la sanità, dobbiamo riavviare il percorso. E abbiamo iniziato a farlo insieme al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ridando al territorio la possibilità di pianificare e tornare a fare investimenti».

Il sottosegretario, a margine della visita all’Università della Calabria, ha spiegato che «i fondi del Pnrr, in questo senso, sono certamente un’occasione», riporta l’Ansa.

«Dobbiamo assumerci la responsabilità – ha aggiunto Costa – di garantire il diritto alla salute anche ai calabresi. C’è bisogno di dimostrare vicinanza al territorio, e nel caso specifico alla Calabria, dove certamente, per quanto riguarda il settore della sanità, dobbiamo ripartire. Quello del personale è il tema dei temi. Arriviamo da una pianificazione non fatta e da tagli che per anni hanno colpito il comparto, ma oggi c’è un’inversione di tendenza. Per la prima volta abbiamo aumentato il fondo del Servizio sanitario nazionale, due miliardi all’anno per i prossimi tre anni. Abbiamo raddoppiato le borse per le specializzazioni e quelle per i medici di medicina generale».

«Oggi – ha proseguito – c’è la consapevolezza che la salute non è una spesa, ma un investimento. E quindi anche la Calabria potrà ricevere i benefici di questa visione diversa. Dobbiamo costruire insieme una sanità che non si prenda solo cura della malattia, ma anche della persona».

«In Calabria – ha detto ancora il sottosegretario alla Salute – ho trovato personale sanitario straordinario e motivato da tanto entusiasmo, professionalità e voglia di fare. E questo aumenta la responsabilità da parte nostra di creare le condizioni affinché questo personale possa operare al meglio in strutture dignitose».

«Il Pnrr – ha concluso – rappresenta una grande opportunità per il rinnovo della strumentazione, e non solo. Dobbiamo condividere un percorso con la Regione, ma oggi c’è la consapevolezza che questo è un bisogno e una priorità». (rcs)

Manna (Anci): Puntare su organicità degli interventi previsti dal Pnrr

Il presidente di Anci Calabria, Marcello Manna, ha ribadito la necessità di «puntare sulla organicità degli interventi previsti dal PNRR per concretizzare una programmazione che ci proietti verso un futuro più roseo per le nostre municipalità».
«Ci troviamo in un momento cruciale per la Calabria e noi sindaci abbiamo la responsabilità di dar voce ai nostri cittadini», ha spiegato Manna, aggiungendo che si deve «superare il gap tra Nord e Sud, andare oltre le emergenze che attanagliano i nostri territori è obiettivo su cui l’assemblea dei sindaci dovrà lavorare in sinergia con gli esperti. La crisi finanziaria che attanaglia i comuni, la mancanza dei servizi essenziali quali quelli idrico e dei rifiuti, la sanità, il welfare, le comunità energetiche, sono temi e criticità che vanno superati attraverso il dialogo e il coinvolgimento di tutti gli enti interessati».
«Sentiamo forte – ha concluso – da parte di chi amministra la cosa pubblica l’esigenza di poter finalmente avere gli strumenti per costruire il futuro della Calabria e per questo stiamo lavorando alacremente ad un programmazione puntuale. Bisogna fare fronte comune e ricostruire la nostra regione con il coraggio e la determinazione che contraddistingue gli sforzi quotidiani da parte di noi sindaci». (rrm)

Prr, la Metrocity RC investe su San Roberto: presentato il progetto “Tra cielo e mare”

È stato presentato il progetto Tra cielo e mare, l’idea che vede San Roberto fra i sei Comuni, con Cardeto capofila, inseriti nel più ampio programma Aspromonte in città, che racchiude le 28 proposte della Città Metropolitana di Reggio Calabria promosse dal Governo per un totale di 118 milioni di fondi del Pnrr.

Fra questi, ben 2 milioni saranno appannaggio proprio di Tra cielo e mare ed una parte, a loro volta, consentiranno a San Roberto, per circa 300 mila euro, di trasformare due ecomostri ne Le torri della biodiversità con annesso un centro di educazione ambientale e di aggressiva.

Così, insieme al sindaco sanrobertese Antonino Micari, a Rosario Previtera, manager esperto di transazione ecologica, a Maria Prigoliti dell’osservatorio regionale delle biodiversità, ai Sindaci della vallata delle associazioni culturali e ambientaliste, il sindaco metropolitano ff Carmelo Versace è entrato nel vivo di quello che, in fase embrionale, «sembrava un progetto talmente ambizioso che era difficile soltanto da immaginare».
«Ed invece – ha detto – grazie alla passione, alla preparazione e ad una partecipazione davvero encomiabile degli amministratori locali, comprendiamo bene come i sogni possano davvero diventare realtà».
Nel ricordare Nino Cosoleto, uno dei giovanissimi progettisti morto prematuramente, Carmelo Versace ha spiegato come «dietro a questa idea ci sia anche la voglia dei nostri ragazzi di realizzare qualcosa di grande nei luoghi dove risiedono le origini, le radici e l’identità di un popolo».  Versace ha poi sottolineato «la maturità e la lungimiranza dei Sindaci che, seduti intorno ad un tavolo, hanno ragionato secondo un principio di mutua assistenza nella logica che ogni realtà può trarre beneficio dalla crescita dei territori vicini».
«Un’unione dei Comuni – ha proseguito – sperimentata già sul campo. Come Città Metropolitana avremmo potuto decidere autonomamente dove e come fare gli investimenti del Pnrr. Abbiamo scelto, invece, di responsabilizzare gli enti locali ed i 97 Comuni, associati in manera omogenea in base ai propri progetti di sviluppo, hanno liberamente presentato quelle schede che ci hanno consentito di inanellare un successo importante davanti al Governo. Grazie a quello sforzo, oggi abbiamo un tesoretto da oltre 118 milioni da incanalare nelle diverse aree del comprensorio».
«Fondamentali – ha proseguito l’inquilino di Palazzo Alvaro – sono state le linee d’indirizzo programmate dal sindaco Falcomatà, la concertazione con i vari consiglieri metropolitani e l’istituzione, prima in Italia fra le Città Metropolitane, della cabina di regia sul Pnrr che ha aperto orizzonti nuovi ed un futuro preciso nella gestione e nella programmazione della moltitudine di risorse che arriveranno su input dell’Europa e del Governo italiano».
«Questa vallata – ha spiegato Versace – la voglio ringraziare in modo particolare perché, intanto, c’è stato l’immediato riconoscimento, da parte di ogni sindaco, di individuare Cardeto come Comune capofila senza perdere nemmeno un minuto a discuterne. Poi, perché si sono messi a lavorare, facendo rinunce l’uno per l’altro secondo una logica di inclusione encomiabile indispensabile per riuscire a presentare il miglior progetto possibile. È merito dei sindaci di Cardeto, Calanna, Fiumara, Laganadi, Sant’Alessio in Aspromonte e San Roberto se il programma “Tra cielo e mare” risulta vincente in un’ottica di crescita e di sviluppo dell’intera vallata».
«Parliamo di territori – ha concluso il sindaco metropolitano facente funzioni – che, come del resto gran parte del nostro entroterra, hanno bisogno di essere scoperti. Progetti come quello di San Roberto offrono bene la misura di come l’area possa attirare le attenzioni e l’interesse dei visitatori. Coi fondi del Pnrr, il sindaco Micari avrebbe potuto scegliere di fare una piazza o di abbattere le torri di cemento che, invece, diventeranno un bosco verticale con varietà vegetali aspromontane e del Mediterraneo, elevando il livello di biodiversità anche fauniatiche ed entomologiche. Grazie al suo intuito, al lavoro del dottor Previtera e di giovani come Nino Cosoleto, si è pensato in grande, si è andati oltre scegliendo di sviluppare un’idea capace di far venire la gente a San Roberto attraverso un’attrazione scientifica e didattica nella tutela e nell’interesse delle comunità, delle biodiversità e dell’ambiente. Si è deciso, insomma, di lasciare un’eredità di forte impatto etico, sociale ed ambientale alle future generazioni». (rrc)

Alta Velocità SA-RC: iniziativa con RFI e Regione di Fillea-Cgil

di SIMONE CELEBRE – Una delle opere strategiche inserite nel Pnrr e nella programmazione del Def-Infrastrutture del 2022, come opera prioritaria, è la realizzazione della nuova linea ferroviaria A/V-A/C Salerno-Reggio Calabria, che ricade nel corridoio Ten-T della rete centrale Scandinavo-Mediterraneo.

L’intera opera, programmata in un lasso di tempo decennale, 2021-2030, una volta ultimata conterà 445 chilometri di nuova linea ferroviaria e consentirà la percorrenza Roma-Reggio Calabria in 3 ore e 40 minuti, oltre a contribuire in maniera significativa al potenziamento dell’itinerario merci Gioia Tauro-Paola-Bari con l’innesto nel corridoio Adriatico, sviluppando, così, le capacità industriali e logistiche dello stesso porto di Gioia Tauro, finalmente inserito, dal punto di vista dei collegamenti ferroviari, in una dimensione europea.

Le opere finanziate con fondi del Pnrr, come quella relativa alla tratta Battipaglia-Romagnano con un finanziamento di 1.800 milioni, dovranno essere appaltate e realizzate entro il 2026.

Altri lotti funzionali potranno essere finanziati attraverso le risorse messe a disposizione dal fondo complementare al Pnrr che ammonta 9.400 milioni. Sul lotto 1, Battipaglia-Romagnano, il dibattito pubblico è terminato, mentre per quanto riguarda il lotto relativo al raddoppio della Cosenza/Paola-San Lucido, che attiene alla galleria Santo Marco con un finanziamento di 1.200 milioni, il dibattito pubblico è tuttora in corso.

Consideriamo assolutamente necessario, per qualificare il progetto e per superare preliminarmente i problemi di carattere tecnico, ambientale e paesaggistico, che il coinvolgimento dei soggetti interessati, a partire dalle comunità e dei Comuni, sia effettivo, al fine di accogliere tutti i suggerimenti utili.

La realizzazione di questa grande opera pone in evidenza tre aspetti di carattere generale, ovvero la rilevanza dell’opera per il trasporto merci, l’aspetto geologico e ambientale, l’impatto della stessa sull’economia della Calabria.

Fondamentale è anche il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e datoriali affinché si possa predisporre un progetto di fattibilità tecnico economico effettivamente rispondente alle necessità e perché le procedure di appalto possano partire con il piede giusto.

In modo particolare, riteniamo, che vadano trattati preliminarmente e posti all’attenzione della stazione appaltante tutta una serie di aspetti che vanno dalla conduzione trasparente dell’appalto al contrasto alla penetrazione della criminalità, dalla prevenzione antinfortunistica nei luoghi di lavoro al rispetto dei contratti nazionali di lavoro da applicare, alla promozione di buona e stabile occupazione.

Come Fillea Cgil Calabria svilupperemo la nostra iniziativa attraverso una interlocuzione con Rfi, soggetto attuatore di questa opera, con il coordinatore del dibattito pubblico e con la stessa Giunta regionale tramite richiesta formale che invieremo nei prossimi giorni. (sc)

Pnrr, Occhiuto: Serve rafforzare capacità amministrativa dei Comuni

« C’è da rafforzare la capacità amministrativa dei comuni del Sud, molti comuni sono in pre dissesto, in dissesto. Se si riesce a fare questo, il Sud questa volta può essere, al di là della retorica, il posto del Paese più vocato allo sviluppo». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel corso del Forum PA.

Il Governatore, poi, ha ribadito che «la ministra Mara Carfagna è stata molto determinata a pretendere che il 40% delle risorse andasse al Sud. C’è la necessità ora di mettere su la capacità amministrativa utile a spendere queste risorse. Io ho usato spesso questa immagine, ho detto che le risorse del Pnrr sono come dei vagoni riempiti di soldi dall’Europa. Il nostro Paese forse ci è arrivato prima di riuscire a costruire i binari su cui far viaggiare questi vagoni».

«Io vorrei che il Governo, anche se ha già fatto qualcosa, ci stesse più vicino – ha concluso Occhiuto – soprattutto più vicino ai Comuni per aiutarli a mettere a terra le risorse del Pnrr». (rrm)

 

Da Lamezia un modello di rilancio del Mezzogiorno nel segno dell’economia circolare

Pnrr e sostenibilità sono le due parole chiave che hanno caratterizzato la seconda edizione del convegno Economia circolare per il rilancio del Mezzogiorno de La Vita Agile, svoltosi a Lamezia Terme.

In questa importante occasione, politici, parti sociali e rappresentanti delle istituzioni pubbliche si sono confrontati per definire un modello di rilancio del Mezzogiorno.

Sul tema degli investimenti del Pnrr come volano per il rilancio del Mezzogiorno, è intervenuto il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che ha evidenziato come sia «necessario mettere al centro il piano di fattibilità tecnico-economico».

«Seguiamo – ha spiegato – sia le regole del Next Generation sia le regole del G20 che hanno definito anni fa cosa vuol dire costruire una infrastruttura sostenibile. Uno dei principi fondamentali del Next Generation è quello di non poter danneggiare l’ambiente. C’è una valutazione molto stringente, è un obbligo ed è l’occasione per cambiare il paradigma di come si cambiano le infrastrutture in Italia, superando il concetto che infrastrutture e ambiente non possano convivere. La legge prevede procedure semplificate e nuovi bandi con un piano di fattibilità tecnica economica per i progetti esecutivi che devono preparare le stazioni appaltanti».

«Si tratta di regole previste del Next Generation Eu – ha detto ancora – per costruire infrastrutture sostenibili, così come prevedono le leggi europee. In nove mesi abbiamo fatto quello che nel passato avrebbe richiesto 4 anni e mezzo, con un rigore tecnico che è indispensabile. È quello che sta succedendo nella tratta ferroviaria Salerno-Reggio Calabria».

«La tutela dell’ambiente – ha concluso – è oggi un principio della Costituzione. Nella scelta delle opere e delle procedure si riesce a trovare un equilibrio diverso dal passato. I cittadini inoltre hanno ben compreso la necessità di appoggiare questo cambiamento e farlo attivamente».

Presente anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che ha ricordato che molti comuni sono in predissesto o in dissesto, e che sarebbe auspicabile che «più che dare ai Comuni la possibilità di assumere tecnici è più utile affidare a Cassa depositi e prestiti una funzione di assistenza concreta alle amministrazioni locali. Questo lo stiamo applicando alle rinnovabili».

«A me pare che in Italia questa scommessa del Pnrr l’abbiamo colta un po’ in ritardo», ha poi concluso il Governatore.

Come evidenziato da Felice Saladini, founder e ceo di MeglioQuesto, «nel Mezzogiorno abbiamo faticato a tenerci le risorse professionali e intellettuali perché le infrastrutture sono scadenti. Ora che ci sono i piani per colmare questa distanza con il resto del Paese possiamo crescere in un modo straordinario. Se continuiamo sulla strada imboccata e non creiamo ostacoli artificiosi avremo finalmente una nuova base infrastrutturale di tecnologia, di reti, di trasporti, che non obbligherà più le imprese e i giovani a lasciare questi territori».

«Alla politica chiedo di semplificare le cose – ha concluso –. Servono regole chiare e risposte semplici, ma soprattutto veloci. La locomotiva del Paese adesso è sui binari del Sud». (rrm)

SAN ROBERTO (RC) – Si presenta il progetto “Le torri della biodiversità”

Domani pomeriggio, a San Roberto, alle 17.30, nella Sala Convegni “D. Calarco” della Chiesa di San Giorgio Martire, sarà presentato il progetto Pnrr Le torri della biodiversità e il Centro di educazione ambientale e di aggregazione, finanziato dal Pnrr nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana integrato L’Aspromonte in Città della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con Save Your Globe.

 Dopo i saluti del sindaco Antonino Micari e dei sindaci del comprensorio sono previsti gli interventi del prof. Giuseppe Modica dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria – Dipartimento di Agraria su “Rigenerazione urbana e ruralità“, della d.ssa Maria Prigoliti della Regione Calabria su “Lo stato della biodiversità in Calabria “ e dell’agronomo Rosario Previtera, manager della transizione ecologica e coordinatore per i bandi PNRR su “Le torri della biodiversità: riqualificazione sostenibile. Conclude Carmelo Versace, sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

I lavori moderati dal giornalista Francesco Ventura vedranno le conclusioni di Carmelo Versace, sindaco metropolitano di Reggio Calabria.

«È un percorso innovativo – ha detto Previtera – quello intrapreso dal sindaco Micari con programmi concreti e “green” attivati già da un biennio. Il progetto prevede la trasformazione di un ecomostro costituito da due grandi e vecchi pilastri abbandonati che diventeranno due innovativi boschi verticali con le specie del Mediterraneo e con i supporti alla nidificazione per gli uccelli migratori. Contestualmente un antico mulino ad acqua in località Funicà, limitrofo alle future torri della biodiversità,  verrà trasformato in un Centro di educazione ambientale e di aggregazione con tecniche di bioarchitettura. Il progetto rientra in un programma comunale di iniziative a tema e diventerà un fattore di attrazione per il  turismo verde e didattico oltre che un volano di sviluppo integrato che guarda anche alla bioedilizia e alla riqualificazione del borgo».

Grande soddisfazione per il sindaco Micari per il quale «il Pnrr offre grandi possibilità da non perdere e per questo sin da subito ci siamo adoperati. Sabato presentiamo un progetto di grande importanza ecologica e turistica oltre che di valenza nazionale che vede la partnership di numerose associazioni  così come per  il Bando Borghi e per il Bando CIS dei quali attendiamo gli esiti così come per molti altri progetti di riqualificazione urbana presentati. Il progetto finanziato in questione rientra nel programma integrato “Tra cielo e mare”  preoposwto alla Città Metropolitana con i comuni di Cardeto, Fiumara, Laganadi, Calanna, Sant’Alessio in Aspromonte. Ai fini della valorizzazione del territorio comunale abbiamo deciso di intraprendere già prima del PNRR il percorso della transizione ecologica e della green economy  e siamo proiettati a raggiungere in poco tempo l’obiettivo “San Roberto, borgo della Domenica green” e l’obiettivo dell’autonomia energetica».

Durante l’evento verrà inaugurata la mostra fotografica nazionale Ambiente, Clima, Futuro a cura del Cine Foto  Club Andreoni di Reggio Calabria e della FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche. (rrc)

Prende forma l’Ecosistema dell’Innovazione di Calabria e Basilicata

di FRANCO BARTUCCI – Costituito in tempi record l’hub che gestirà il progetto PNRR dell’Ecosistema dell’Innovazione di Calabria e Basilicata presso l’Unical. Come noto il progetto ha ottenuto   119 milioni sul massimo di 120 di finanziamento pubblico e rappresenta il primo passo verso la nascita di Tech4You, l’Ecosistema dell’Innovazione di Calabria e Basilicata, nato dalla collaborazione tra gli atenei statali delle due regioni e le sedi Cnr. 

L’atto costitutivo dell’hub, che avrà sede presso l’Unical, è stato firmato  dalle parti ed in particolare dal Rettore, Nicola Leone, e dal prof. Roberto Musmanno, che presiede il Consiglio d’Amministrazione dell’hub, ordinario di Logistica dell’Unical, che ha ricoperto in passato il ruolo di delegato al Trasferimento tecnologico dell’ateneo, nonché di assessore regionale, con presidente Mario Oliverio. Nel Consiglio siederanno altri quattro componenti, in rappresentanza degli atenei coinvolti.

Il progetto Tech4You si era aggiudicato alcune settimane fa il bando del Ministero dell’Università e della Ricerca con un punteggio altissimo: il secondo migliore d’Italia. Nei giorni scorsi la procedura è stata completata con la negoziazione del finanziamento accordato, che ha confermato la validità della proposta e l’ampio consenso già riscosso: a Tech4You il ministero ha assegnato 119 milioni sui 120 massimi concedibili.

L’hub avrà il compito di coordinare gli spoke (6 in tutto quelli previsti), che si occuperanno delle attività di ricerca del progetto. Sarà inoltre l’interfaccia dell’ecosistema con il ministero, per la fase di rendicontazione. A questo scopo nei prossimi mesi assumerà nuovo personale, con funzione di gestione e amministrazione.

Per il Rettore Leone il progetto costituisce un’occasione unica per innovare le due regioni. «È un risultato straordinario quello che abbiamo raggiunto e per nulla scontato, del quale dobbiamo essere tutti orgogliosi. Quando riesce a fare squadra, il Sud compete alla pari a livello nazionale – ha detto il rettore Nicola Leone – Ora dobbiamo sentirci addosso tutta la responsabilità che questo progetto porta con sé: è l’occasione che il Pnrr ci offre per dare un contributo concreto all’innovazione delle due regioni. È in questo senso che dobbiamo interpretare il lavoro che ci si presenta davanti. Lo dobbiamo al nostro territorio, lo dobbiamo alla Calabria».

Tech4You – L’Ecosistema dell’Innovazione di Calabria e Basilicata – dal titolo Tech4You, Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement – si propone di coniugare le vocazioni del territorio con la sfida della transizione digitale e ambientale. L’obiettivo è quello di contribuire allo sviluppo di due regioni storicamente in ritardo, intervenendo sulle emergenze, oggi aggravate dal cambiamento climatico, per migliorare la qualità della vita dei cittadini, innovare il tessuto socioeconomico, creare occasioni di nuova occupazione, rafforzare la resilienza di un territorio fragile perché esposto a rischi naturali e antropici.

Tra gli ambiti di ricerca di Tech4You compaiono le energie pulite, l’agricoltura smart, la protezione del patrimonio culturale e dell’ambiente, la tutela della salute. L’obiettivo è quello di costruire un modello di crescita economica sostenibile, che valorizzi le specificità di Calabria e Basilicata e le renda un punto di riferimento per il rilancio del Sud Italia, puntando molto su prevenzione, monitoraggio dei rischi, rivoluzione digitale.

L’Ecosistema dell’Innovazione gode dell’endorsement dei presidenti delle Regioni interessate e coinvolge un’ampia rete di soggetti pubblici e privati. (fb)

Bianchi (Svimez): Quota del 40% del Pnrr al Mezzogiorno non ci tranquillizza

«Non ci ha particolarmente tranquillizzato l’indicazione del 40% del Pnrr per il Sud». È quanto ha dichiarato il direttore della SvimezLuca Bianchi, nel corso del convegno Il Mezzogiorno e il Pnrr. Opportunità e scenari al Castello Ducale di Corigliano Rossano.

Il direttore della Svimez, nel suo intervento, ha spiegato che « Se quelle quote non corrispondono ad un disegno strategico, non sono garantite. Noi non avevamo chiesto il 40%, introdotto poi dal governo Draghi, per far fronte alla mancanza reale di una riflessione strategica su quali fossero gli obiettivi da perseguire ed il concreto ruolo del Mezzogiorno in un Paese che doveva cambiare».

«E poi, è stata introdotta questa quota del 40%. Il problema è che la quota non è un obiettivo, tantomeno un obiettivo raggiunto» ha spiegato Bianchi, aggiungendo che «si dice 80 miliardi ma, in realtà, non c’è nessun vincolo reale all’interno del Piano che garantisca il raggiungimento di questa quota. Cosa intendo: il 40% è una torta di valore medio che si dovrebbe raggiungere. Peraltro, arrivando a spendere 82 miliardi non la si raggiungerebbe perché non si tratta del 40% dell’intero fondo, ma si riferisce alla spesa cosiddetta territorializzabile. Aggiungerei che nel Pnrr sono previsti i 12 miliardi di anticipazione per il Fondo di sviluppo e coesione, a loro volta restituiti in media dopo sette, otto anni. C’è, quindi, tutto un gioco contabile che si potrebbe aggirare per raggiungere il 40%».

«Aver definito quegli 82 miliardi come quota destinata al Mezzogiorno – ha proseguito Bianchi – sembra quasi suggerire che se il Sud non riuscirà a spendere quelle risorse, sarà colpa sua. La reale localizzazione degli interventi dipenderà dalla modalità con cui sono distribuiti sul territorio. Noi abbiamo un pacchetto di interventi che riguardano prevalentemente le infrastrutture ferroviarie, in cui la quota di destinazione territoriale è abbastanza semplice da definire: l’opera è già predeterminata e quelle sono le risorse stanziate. Quei soldi serviranno per la Napoli-Bari e per un pezzetto di Salerno-Reggio».

«Per il resto delle risorse, possiamo usare due grandi ambiti di intervento: da una parte, interventi che rientrano nella categoria delle infrastrutture sociali e gli investimenti sociali. L’altro tassello è quello delle politiche industriali» ha detto ancora Bianchi, sottolineando che «le risorse dovrebbero essere localizzate dove c’è più bisogno» che, per il direttore della Svimez, è «uno dei temi fondamentali di debolezza del Pnrr; in primo luogo sul tema dei diritti di cittadinanza perché si è deciso per un meccanismo di distribuzione delle risorse basate su bandi competitivi».

Per il direttore Bianchi, infatti, «questo meccanismo basato sui bandi competitivi è in profonda contraddizione con l’obiettivo della riduzione dei divari territoriali, perché in assenza di una analisi reale dei fabbisogni». Questi bandi per Bianchi, «rischiano di restituirci una fotografia della distribuzione delle risorse più in base sulle capacità amministrative degli enti locali piuttosto che rispetto al vero fabbisogno di quel determinato intervento e con modalità di intervento diverse».

Bianchi, poi, ha proseguito dicendo che nel «Mezzogiorno si fanno progetti dove sono i soldi e non dove servono  fare le cose. Quindi ci sono fattori cominciano a fare progetti senza un criterio di priorità e di capacità amministrativa. questo è un elemento che condiziona da un lato l’obiettivo reale perché deve avere dall’altro rischio di essere in profonda contraddizione anche con la quota del 40% perché poi alla fine questo dipende dalla tipi di progetti, dalla capacità progettuale e diciamo dà anche un alibi che può dire – cito il sindaco Sala di Milano – che diceva che “a Sud non sono bravi a fare progetti, perciò li facciamo noi”». (rrm)