CATANZARO – Al via la Primavera dei Teatri

Da oggi, fino al 29 settembre, a Catanzaro fa tappa la Primavera dei Teatri, una tre giorni di spettacoli di rilievo internazionale giunta alla 22esima edizione.

«Un prologo speciale che vede il Capoluogo di Regione, con i suoi contenitori culturali, confermare e rilanciare il proprio ruolo di punto di riferimento attrattivo e catalizzatore per i grandi eventi», ha dichiarato il sindaco Nicola Fiorita.
«In questo percorso, la rassegna Primavera dei Teatri, giunta alla 22esima edizione – ha aggiunto – rappresenta un altro prezioso tassello con la sua storicizzata programmazione mirata a veicolare i nuovi linguaggi della scena contemporanea. Un’altra bella finestra che si apre, dopo il positivo battesimo di Calabria Show Case che ha visto le compagnie calabresi protagoniste, grazie alla Fondazione Politeama, di un momento di confronto e di promozione destinato a varcare i confini regionali».
Il festival per la prima volta sperimenterà un nuovo ponte tra province diverse, allargandosi anche alla danza: «Catanzaro – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Donatella Monteverdi – è orgogliosa di poter ospitare una proposta articolata, originale e coraggiosa come Primavera dei Teatri. Sarà una sfida anche per il pubblico che potrà ammirare spettacoli di vario genere, caratterizzati da elementi artistici innovativi, stimolando la riflessione e la curiosità su tematiche di profonda attualità ed urgenza».
La tre giorni di Catanzaro si aprirà oggi pomeriggio, alle 18, al Complesso San Giovanni con la danza e la performance Esercizi per un manifesto poetico a cura del Collettivo Mine. Alle 21, al Politeama, sarà la volta di El Conde de Torrefiel – collettivo catalano tra i più acclamati del panorama contemporaneo, i cui lavori sono stati presentati nei maggiori festival europei – con lo spettacolo La Plaza, una pièce che ritrae la realtà della vita pubblica della città.
Domani mercoledì 28 settembre, alle 19, al Politeama andrà in scena la performer e artista argentina Marina Otero con Love me, un assolo che affronta la violenza che la stessa autrice, andando via dal suo paese, Buenos Aires, si porta dentro. Seguirà, alle 21 al Comunale, Transpophagic Manifest, in cui la performer, regista e “transpologa“ brasiliana – come lei stessa si definisce – Renata Carvalho presenta un manifesto del corpo travestito, sfidando le costruzioni sociali disumanizzanti che permeano l’immaginario comune su ciò che significa essere trans.
Per la sezione dedicata alla danza, giovedì 29 settembre arriva Alessandro Sciarroni, uno degli artisti italiani più noti nell’ambito delle performing arts, vincitore nel 2019 del Leone d’Oro alla carriera per la danza. In “Save the last dance for me” – in programma alle 18 al Complesso San Giovanni – Sciarroni lavora assieme ai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini sui passi di un ballo bolognese chiamato Polka Chinata.
A chiudere la tre giorni catanzarese e il circuito danza Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti, in scena alle 21 al Politeama con Grace, Premio Danza&Danza come miglior produzione italiana nel 2019. Un lavoro in cui maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura. Le tre serate vedranno anche l’appendice del dopofestival al museo Marca a cura di Factory+. (rcz)

CASTROVILLARI (CS) – La quinta giornata della Primavera dei Teatri

Tantissimi gli appuntamenti previsti per la quinta giornata di Primavera dei Teatri, la rassegna teatrale della Compagnia Scena Verticale con la direzione artistica di Dario De Luca, Saverio La Ruina e Settimio Pisano.

Alle 16.00, all’Accademia dei Saperi e dei Sapori, è previsto un incontro dedicato al progetto internazionale BeyondtheSud che ritorna, per il suo secondo anno di vita, e allarga gli orizzonti del Festival tra l’America Latina e nell’area euro-mediterranea. Primavera dei Teatri, infatti, ospiterà gli esiti dei progetti degli artisti selezionati, quest’anno 12, tra registi, drammaturghi e mediatori culturali/teatrali, attraverso la restituzione dei lavori creati durante la pandemia dai giovani artisti.

Alle 20, al Castello Aragonese, in prima nazionale, la compagnia Eco di Fondo presenta La notte di Antigone,  scritto a quattro mani da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, in scena con Edoardo Barbone, Enzo Curcurù e Ilaria Longo.

Lo spettacolo diretto da Ferraù, parte dal personaggio classico per raccontare le Antigoni di ogni tempo: donne che hanno cercato la verità sfidando il sistema. Un’Antigone ispirata alla figura di Ilaria Cucchi.

Al Teatro Sybaris, alle 21.30, con Soffiavento Paolo Mazzarelli incontra e rielabora Shakespeare sottoforma di monologo in musica. Una navigazione solitaria con rotta su Macbeth”. Un lavoro che, partendo dal Macbeth, riflette sul personaggio e sull’attore quanto sul teatro e sulla vita. (rcs)

In copertina, Paolo Mazzarelli.

CASTROVILLARI (CS) – La seconda giornata di Primavera dei Teatri

Seconda giornata per la Primavera dei Teatri, la rassegna giunta alla 21esima edizione ideata e diretto da Scena Verticale e in corso a Castrovillari.

La kermesse, propone alle 13 e alle 19.00, al Circolo Cittadino, lo spettacolo Trent’anni di grano. Autobiografia di un campo del Teatro delle Ariette di Paola BerselliStefano Pasquini e con Maurizio Ferraresi che si ispira ai piani del Mediterraneo.

All’Accademia dei Saperi e dei Saporti, alle 17.00, Se io vivessi tu moriresti di Miguel Castro Caldas con la regia di Roberto Turchetta e con Rossella Pugliese, Angelo Colosimo, Peppe Fonzo.

Quest’opera ha la natura di un saggio, di un esperimento, di un’indagine ed esplora uno dei limiti del teatro: il testo. Il testo è reso disponibile accanto alla sua rappresentazione sul palcoscenico; quindi, gli spettatori possono alternare la lettura e la visione dello spettacolo.

Alle 20.00, al Castello Aragonese, in scena Mephistopheles, scritto e diretto da Simone Derai con musica live di Mauro Martinuz.

Un viaggio per immagini, in cui i video inediti, raccolti in otto anni di ricerche, trovano nuova composizione nella forma di concerto cum figuris.

Alle 21.30, al Teatro Sybaris, Nostos Teatro presenta Trapanaterra, ideato da Dino Lopardo in scena insieme a Mario Russo. Trapanaterra è una ricerca profonda sulla realtà del mezzogiorno intesa come un costante ossimoro. Un viaggio di rimpatrio, resoconto di una famiglia del Sud distrutta da un destino ineluttabile, dove lavoro, corruzione, potere, tradizione, familismo amorale, abbandono e identità culturale sono elementi che fanno staffetta. (rcs)

In copertina, fotogramma dello spettacolo Mephistopheles

CASTROVILLARI (CS) – Al Teatro Sybaris “La fine del mondo”

Questa sera, a Castrovillari, alle 21.30, al Teatro Sybaris, in scena, in anteprima nazionale, lo spettacolo La fine del mondo di Fabrizio Sinisi.

Lo spettacolo, con la regia fi Claudio Autelli e con Gabriele Cicirello, Alice Spisa, Anahi Traversi e Angelo Tronca, rientra nell’ambito della 21esima edizione della Primavera dei Teatri, della Compagnia Scena Verticale.

Un’opera inedita per sensibilizzare sull’emergenza ambientale. La fine del mondo si svolge in una Venezia contemporanea e avveniristica in un distopico futuro che vede la città lagunare nel suo ultimo giorno prima del suo affondamento a causa del surriscaldamento atmosferico (non poi così distopico, rispetto ai fatti che hanno travolto la città nel novembre 2019, accaduti dopo la stesura di questo testo). (rcs)

CASTROVILLARI (CS) – “Stay Hungry. Indagine di un affamato”

Domani sera, a Castrovillari, alle 20.00, al Castello Aragonese, in scena Stay Hungry. Diario di un affamato di e con Angelo Campo.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della 21esima edizione della rassegna teatrale Primavera dei Teatri, organizzato dalla compagnia Scena Verticale.

L’esperienza personale e quotidiana dell’incontro e dell’ascolto con l’altro diventano il racconto di un’Italia che schizofrenicamente ha aperto e poi richiuso le porte dell’accoglienza. Un monologo autobiografico in cui vittime e carnefici si confondono e il bene e il male sono divisi da confini incerti. (rcs)

CASTROVILLARI (CS) – Con la 21esima edizione torna la “Primavera dei Teatri”

Dall’8 al 14 ottobre, Castrovillari ospiterà la 21esima edizione di Primavera dei Teatri, lo storico festival ideato da Dario De Luca, Saverio La Ruina e Settimio Pisano.

Il Festival, diretto da Scena Verticale, per questa edizione proporrà al pubblico un calendario ricco di appuntamenti nonostante la sua dislocazione temporale inedita in questi tempi alterati, non a fine maggio, come sempre in apertura della stagione dei festival teatrali ma, questa volta in apertura della stagione invernale.

Il Castello Aragonese; il Teatro Sybaris; l’Accademia dei Saperi e dei Sapori (Ex Mattatoio); il Chiostro S. Bernardino a Morano; il Chiostro del Protoconvento; il Circolo Cittadino saranno palcoscenico di sette giornate che proporranno prime nazionali, un’anteprima, performance, mise en éspace, e progetti internazionali.

Ad arricchire il cartellone artistico incontri, laboratori, concerti e Primavera Kids, programmazione dedicata ai piccoli spettatori.

Saranno 20 le compagnie teatrali ospiti, tra le più innovative e premiate d’Europa e tra le più riconosciute tra gli emergenti dell’ultima generazione: Angelo Campolo / Daf Teatro; Lab121 / Fabrizio Sinisi / Claudio Autelli; Teatro delle Ariette; Angelo Colosimo; Anagoor; Lopardo-Russo / Nostos Teatro/ Collettivo Itaca; Gianluca Vetromilo / Mammut Teatro; Compagnia Oyes; Piccola Compagnia Dammacco; Maurizio Rippa; Marcello Cotugno / Teatri Associati Di Napoli/ Interno 5; Liberaimago; Eco Di Fondo; Paolo Mazzarelli; I Sacchi Di Sabbia/ Roberto Latini; Babilonia Teatri; Scena Verticale / Saverio La Ruina; Agrupación Senõr Serrano; Teatro Delle Albe.

«Negli anni – hanno dichiarato i direttori artistici – abbiamo tentato di tessere un filo che lega la programmazione artistica alla politica culturale in senso largo. Nel 2019 ci sentivamo equilibristi, ora che la pandemia ha segnato un mai prima d’ora e ha aperto nuovi significati alla condizione di isolamento e ci ha resi probabilmente più fragili quel filo va intercettato nell’interesse di tutti. Ora più che mai. Qui e ora, è necessario tenersi per mano e attraversarla insieme la porta del futuro».

«Solo così si può costruire, programmare, fare il nostro mestiere – hanno aggiunto –. È necessario farlo insieme, confrontandoci, accompagnandoci l’uno con l’altro. Nell’era del distanziamento sociale e della socialità digitale vogliamo nuovamente ritrovarci intorno al teatro e contagiare la città, come la scena ha sempre saputo fare in maniera sana, per riflettere proprio su questi temi. Tanti sono gli artisti che si stanno interrogando sulle più svariate declinazioni e sfaccettature delle relazioni che derivano dall’agire: chi in maniera trasversale, chi sperimentale, chi politica. Molti quelli che guardando al passato interpretano il presente. Tutti con la voglia di protrarsi verso un futuro diverso». (rcs)

CASTROVILLARI – Primavera dei Teatri, “Miracolo”

In scena, questa sera, a Castrovillari, alle 22.00, al Teatro Sybaris, lo spettacolo Miracolo della Compagnia Sutta Scupa.

Lo spettacolo, scritto e diretto da Giuseppe Massa, rientra nell’ambito della rassegna Primavera dei Teatri, ed è con Glory Arekekhuegbe, Gabriele Cicirello, e Paolo Di Piazza.

Sinossi

Due fratelli (becchini precari) hanno il compito di seppellire un migrante, ma il cimitero della città è stracolmo. Da ciò scaturisce un agro divertissement in cui i due provano, senza riuscirci, a sbarazzarsi del corpo del defunto. Miracolo prende spunto dalle ondate migratorie che attraversano il Mediterraneo per investigare la progressiva disumanizzazione della nostra società. Lo spettacolo nasce dall’urgenza di analizzare questo processo di trasformazione mettendolo in relazione al concetto di santità.

Questo dialogo/conflitto è dunque il fulcro del lavoro: santo vs umano; umano vs bestia; luce vs buio. San Lorenzo disse: “Mea nox obscurum non habet, sed omnia in luce clarescunt (La mia notte non conosce tenebre, tutto risplende di luce)”; lo spettacolo ha l’esigenza di aggiungere un umile punto interrogativo al pensiero del martire. (rcs)

CASTROVILLARI – Primavera dei Teatri, “In exitu”

In anteprima nazionale, in scena questa sera, alle 20.30, al Teatro Vittoria di Castrovillari, lo spettacolo In exitu di Roberto Latini.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della rassegna Primavera dei Teatri, è tratto dall’omonimo romanzo di Giovanni Testori, con adattamento, interpretazione e regia di Roberto Latini.

Sinossi

L’uscita di scena di un tossico degli anni ’80 in una città qualsiasi tra le Milano di un nord qualsiasi è dolore e solitudine straziante di una vita consumata in evasione, in eversione. La narrazione cede il passo alla forma e si sostanzia su un piano raffinatamente linguistico. Testori come fosse il pusher di una lingua teatrale che si fa linguaggio. Drogato è il testo e le parole sfidano il pensiero e la sintassi. Tutto sembra svilupparsi nella sensazione del fondamentale e iniziatico “Quem quaeritis” del Teatro Sacro Medievale.

In mezzo, c’è una nebbia incapace di fermare il tempo e la consolazione. In Exitu è come una Pietà. La parabola parabolica di vita vissuta da Riboldi Gino è quella di un povero Cristo tenuto in braccio da Madonne immaginate, respirate, disarticolate, nella fonetica di una dizione sollecitata fino all’imbarazzo tra suono e senso, come fossero le parole ad essere infine deposte dalla croce sulle quali Testori le ha inchiodate. “Chi cercate?”
“Non è qui!”, risponderebbe l’angelo. (rcs)

CASTROVILLARI – Primavera dei Teatri, “Tutt’intera”

In scena, in prima nazionale, domani pomeriggio, a Castrovillari, alle 19.00, presso la Sala Consiliare, lo spettacolo Tutt’intera di Guillaume Poix.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della rassegna La Primavera dei Teatri, è tradotto da Attilio Scarpellini e con la regia ed interpretazione di Tamara BartoliniMichele Baronio.

Sinossi

Vivian Maier. Centocinquantamila negativi chiusi più o meno ordinatamente in scatoloni ammassati nel corso di una vita intera. Vivian Dorothy Maier. Un rapporto con il mondo tanto concreto e sensibile, quanto furtivo e fantasmatico; una relazione con l’Arte e con la Storia consapevole, ma reticente e privata, un rapporto con se stessa cercato costantemente, ma nel riflesso, mai diretto. Una donna morta […] che tocca solo con gli occhi, un corpo introvabile.

Una riflessione da camera oscura che indaga la figura di Vivian Maier, un’identità persa e segreta, una vita in negativo, non diversa dall’attore, nudo di fronte a se stesso, al pubblico, e alle vite che non sono la sua, tanto da diventare un tutt’uno. Chi è e cosa rimane di questa famosa governante, fotografa anonima, di nome Vivian Dorothy Maier? Cosa rimane dell’attore quando si spengono le luci della scena? Attraverso una dimensione scenica immersa nella visione suggerita da Tout entiére di Poix, Bartolini/Baronio si affida a suggestioni immaginifiche del lavoro fotografico e della stessa biografia della Maier, aprendo un ragionamento sulla moltiplicazione dell’identità nel suo ritratto spettacolare costruito post-mortem e sull’universo umano metropolitano che ha documentato. (rcs)

CASTROVILLARI – “Patruni e sutta – Peripezie della libertà e dell’illibertà”

In scena questo pomeriggio, a Castrovillari, alle 19.00, presso la Sala Consiliare, lo spettacolo Patruni e sutta – Peripezie della libertà e dell’illibertà.

Lo spettacolo, un adattamento da L’isola degli schiavi di Marivaux e con la regia di Carullo – Minasi, è con l’interpretazione e testi di Giuseppe CarulloCristiana MinasiGaspare BalsamoMonia Alfieri.

Lo spettacolo è una produzione La Corte Ospitale, Carullo-Minasi.

Sinossi

A seguito di una tempesta due coppie di padroni e servi approdano sull’Isola degli schiavi lì dove una legge prescrive lo scambio dei rispettivi ruoli. L’isola degli schiavi è l’utopia che consente d’approdare al riconoscimento del sé attraverso il rapporto con l’altro, nell’accettazione che l’altro contenga una parte di noi e che “la differenza di condizioni sociali è solamente una prova cui gli dei ci sottopongono”.

Quello di Marivaux è testo tanto semplice per quanto geniale sintetizzabile, a livello tematico,  nell’ “uscire da sé per osservare le proprie miserie”. È Teatro nel Teatro, è commedia nella commedia , è metafora d’un viaggio di naufraghi in cui ci si disperde in una realtà diversa e opposta alla propria affinché accada lo svelamento della realtà. Mescolando le suggestioni del testo originale con alcuni principi de La Fenomenologia dello Spirito di Hegel e l’arte del cunto è stato scelto di eliminare il personaggio di Trivellino -gran cerimoniere dell’Isola- e di cercare di assorbirlo dentro le due coppie di padroni e servi per lasciare spazio a un vero e proprio percorso interno di presa di coscienza.

Un processo di creazione che ha voluto nutrirsi dei principi cardine dell’arte dell’attore e di ciò che muove l’anima nel vivere realmente il ruolo dell’altro da sé. “Arricanuscemuni, arricanuscitevi” solo così, uscendo da noi stessi e attraversando l’essere altro, possiamo salpare dall’Isola in cui siamo confinati e tornare, rinnovati, nel vecchio mondo.  “Nessuno è più schiavo di chi si considera libero senza esserlo.  (rcs)