RENDE (CS) – Presto il Mercato sperimentale

«Stiamo lavorando per realizzare il progetto del Mercato Comunale Sperimentale». È quanto ha annunciato l’assessore di Rende, Domenico Ziccarelli.

«Riteniamo opportuno – ha spiegato – sostenere gli imprenditori agricoli locali, promuovendo politiche di supporto ai produttori di beni operanti nel territorio di Rende. L’amministrazione comunale intende realizzare un mercato sperimentale comunale a beneficio degli agricoltori locali e dei consumatori finali della Città di Rende, al fine di offrire un’occasione di rilancio per l’economia locale, realizzando un punto di incontro tra domanda e offerta che possa essere utilizzato in ogni condizione metereologica e costituisca un centro di riferimento per i cittadini e gli operatori del settore agricolo».

«La realizzazione di una struttura esplicitamente rivolta alle attività locali – ha detto – può divenire un’opportunità di cooperazione per le aziende di produzione e trasformazione delle risorse presenti sul territorio privilegiando i giovani imprenditori agricoli e le aziende agricole in fase di start-up».

«Considerate le peculiarità dell’ambito economico locale e le opportunità che un Mercato Comunale può offrire – ha concluso – tanto per le attività produttive quanto per i consumatori finali, attesa la disponibilità di aree di proprietà comunali utilizzabili per la realizzazione della struttura, con l’appoggio da parte della Regione riusciremo a realizzare un progetto pilota esportabile anche in altre realtà territoriali, rafforzando così la rete tra gli attori coinvolti e implementando le occasioni di scambio di buone pratiche». (rcs)

RENDE (CS) – La tombolata di beneficenza del Rotary Club Sette Colli

Domani pomeriggio, a Rende, alle 17, all’Hotel San Francesco a Rende, è in programma la Tombolata di beneficenza, organizzata dal Rotary Club Sette Colli.

Con l’iniziativa, alla quale hanno aderito come sponsor, oltre agli stessi soci, diverse attività commerciali operanti nell’area urbana cosentina, il Club intende proseguire anche per il 2023 le proprie attività di service sul territorio, con particolare attenzione alle famiglie che si trovano maggiormente in difficoltà.

«In accordo con tutti i soci – ha spiegato la Presidente del Club, Marcella Giulia Lorenzi – abbiamo pensato di organizzare un momento per stare insieme in allegria riproponendo il gioco più antico delle festività natalizie. La tombola è universale, rimanda ai tradizionali giochi in famiglia e all’atmosfera del Natale, un tempo che deve aiutarci a volgere lo sguardo verso chi è meno fortunato di noi. A loro ci rivolgeremo donando l’incasso derivante dalla vendita delle cartelle della tombola ad attività di beneficenza. A nome del Club desidero ringraziare gli sponsor che ci hanno gentilmente supportato. Tutti sono invitati a partecipare, in particolare le famiglie con bambini».

Il programma dell’iniziativa prevede, oltre ai classici ‘giri’ di tombola, squisite sorprese per deliziare il palato e altre attività ludiche di intrattenimento. (rcs)

RENDE (CS) – Presto la bonifica dell’ex discarica di Sant’Agostino

Sarà bonificata l’ex discarica di Sant’Agostino di Rende. Lo ha reso noto l’assessore Domenico Ziccarelli, spiegando che sono stati ottenuti 5 milioni di euro «grazie al nostro lavoro e all’impegno del consigliere Bonanno».

L’intervento dell’area s’inserisce nel processo di pianificazione strategica che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha attivato con la Regione Calabria nell’ambito del rischio ambientale.

«Per l’ex discarica di Sant’Agostino – è stato spiegato –  l’amministrazione comunale ha ottenuto un finanziamento pari a € 5.300.000,00, di cui € 300.000,00 destinati all’esecuzione del piano di caratterizzazione e redazione dell’eventuale analisi di rischio e € 5.000.000,00 destinati alla redazione della progettazione definitiva/esecutiva e ai lavori di bonifica e messa in sicurezza dell’area del ex discarica per Rifiuti Solidi Urbani, sita in località Sant’Agostino».

«L’anno nuovo inizia con una notizia importante – ha continuato Ziccarelli – che concretizza il lavoro iniziato sette anni fa dalla nostra amministrazione. Il finanziamento è stato ottenuto in un momento dove la tutela dell’ambiente è al primo posto nella nostra regione per la presenza di centinaia di siti inquinati da discariche. Una discarica, quella di Sant’Agostino, realizzata dalle precedenti amministrazioni con il consenso di amministratori del tempo. Quelle stesse persone che oggi in consiglio comunale vantano la propria “verginità politica”, non rendendosi conto all’epoca, del danno fatto alla comunità ricadente nell’aria non solo di Sant’Agostino, ma anche di contrada Difesa di Saporito e Castrolibero: una bomba ecologica piazzata a ridosso di un centro abitato con centinaia e centinaia di abitazioni e di famiglie, provocando un enorme danno ambientale e che negli anni passati era diventata forse la discarica dell’intera Calabria e dell’intero mezzogiorno d’Italia».

«Mi preme ringraziare per tale risultato ottenuto – ha concluso – oltre gli uffici del settare ambiente del nostro comune, il consigliere comunale Luciano Bonanno, promotore di questo progetto di bonifica già dal lontano 2011 che, facendone uno dei motivi principali per la sua discesa in campo politico, ha inserito tale punto come principio cardine negli accordi programmatici fatti con il sindaco Manna e che dal primo giorno del suo insediamento ha partecipato attivamente affinché ciò avvenisse. Questo finanziamento conferma come da parte dell’amministrazione Manna la tutela dell’ambiente e la salute dei propri concittadini sia al primo posto, mettendo fine, dopo circa trent’anni, ad uno scempio perpetuato sul nostro territorio». (rcs)

FACOLTÀ MEDICINA, POSSIBILE MEDIAZIONE
L’80% DEI POSTI AGLI STUDENTI CALABRESI

di FRANCO BARTUCCIIl Corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia presso l’Università della Calabria è frutto di un lungo percorso preparatorio durato oltre quarant’anni e ottenuto per meriti speciali riconosciuti in prima istanza dal Nucleo di Valutazione Università e Ricerca (Anvur) del Ministero dell’Università e solo recentemente dal Coruc regionale (Comitato regionale di coordinamento delle università calabresi).

Dispiace che a Catanzaro questa decisione di riconoscere all’Università della Calabria il diritto di avere al suo interno anche questo specifico corso di laurea, peraltro riconosciuto anche da una sentenza del Tar Calabria di tre anni addietro, abbia scatenato nella città di Catanzaro una bagarre politica conflittuale ormai antica e degradante senza senso nei contenuti che risale a mezzo secolo, per come sono ormai gli anni di esistenza della prima Università statale calabrese. Basta risalire alla nutrita rassegna stampa che si è accumulata negli anni (le circostanze sono state altre quattro volte) per avere sentore della definizione decrepita data alla vicenda.

Non si può certamente dimenticare che nella giornata del 20 dicembre 1972, nel momento in cui il Corpo Accademico dell’Università della Calabria, con Rettore il prof. Beniamino Andreatta, si era convocato nell’aula circolare dell’edificio polifunzionale per la cerimonia inaugurale del primo anno accademico 1972/1973, deflagrò un grido di allarme e preoccupazione, ad opera dei lavoratori abilitati a costruire le prime strutture del campus universitario di Arcavacata, allarmati dalle voci provenienti dalla città capoluogo della Regione, dove alcuni professionisti e politici locali lanciarono l’intenzione e la sfida di costituire, attraverso un consorzio, una libera università con i corsi di laurea in Medicina e Giurisprudenza in accordo con le Università di Napoli e Messina.

La preoccupazione dei lavoratori era che l’UniCal non avrebbe raggiunto la sua giusta dimensione strutturale e nella realtà di oggi quella loro manifestazione di protesta di è dimostrata profetica se si guarda al blocco del progetto Gregotti e Martensson residenziale.

A nulla servirono gli appelli dei lavoratori a non proseguire su tale strada, come anche quello del Senato Accademico dell’UniCal e del Rettore Andreatta che lanciò in quelle circostanze anche la proposta di creare un sistema universitario regionale dando anche spazio alle attese di Reggio Calabria, che aveva già l’Istituto Superiore di Architettura, ma con sede amministrativa nella prima ed unica Università statale esistente a quell’epoca nella nostra Regione.

Poi all’inizio degli anni Ottanta ci fu il tentativo del Rettore Pietro Bucci, con delibera del Senato Accademico, di intraprendere la strada per attivare il corso di laurea in Medicina in un rapporto sinergico di collaborazione interuniversitaria tra le due Università di Catanzaro e Cosenza, che fu approvato dal sindaco Ferriolo, ma respinto dal Presidente del Consorzio Universitario catanzarese.

L’accordo prevedeva lo svolgimento dei primi tre anni di studio per gli studenti di medicina all’UniCal e i tre anni finali di specializzazione cliniche presso l’Università di Catanzaro. Guarda caso non è altro che la stesura dell’accordo raggiunto tra le due Università nel 2020 (dopo 42 anni) per il corso di specializzazione interuniversitario in Medicina e Tecnologie Digitali, del quale è già partito da poche settimane il secondo anno dei corsi di laurea con la frequenza di circa 140 studenti, che sancisce un rapporto costruttivo e collaborativo ormai maturo tra le due Università. Giusta, quindi, la posizione del nuovo presidente del Coruc, Rettore della ”Mediterranea” di Caranzaro, prof. Giovambattista De Sarro, che nella votazione di approvazione del progetto istitutivo del Corso in Medicina e Chirurgia all’UniCal si è astenuto.

Finalmente una decisione saggia del Coruc 

Una nota di apprezzamento va, quindi, al Coruc che dopo anni di quasi immobilismo di fronte all’ esigenza di cominciare a lavorare per creare un sistema universitario regionale, così come chiedeva il Rettore Andreatta fin dal 1974, aperto alle esigenze della comunità regionale e al suo sviluppo, ha cominciato a dare dei segnali in tal senso dandone prova nel 2020 con l’approvazione del corso interuniversitario in “Medicina e Tecnologie digitali”. Un sistema universitario regionale peraltro invocato in questi giorni di polemiche dallo stesso Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.

Si son letti contestualmente delle dichiarazioni e titoli che fanno pensare ad una classe politica senza memoria, tempo e conoscenza, arretrata vincolata a “tempi che furono”, senza avere contezza  soprattutto dei cambiamenti riconosciuti fin dal 1997 alle Università italiane, attraverso un’apposita legge di riforma, che prevede l’autonomia gestionale, facendo così cadere gli appelli rivolti ora a questo ora a  quella figura politico istituzionale. Spetta solo e soltanto alle Università decidere e fare i loro piani di studio e stabilire le offerte didattiche in base alle potenzialità ed esigenze stesse del territorio in cui si opera. Anche se il dialogo e la collaborazione tra le varie istituzioni  è sempre importante rendendolo fruttuoso e vivo per il bene di un reciproco interesse di sviluppo e crescita.

Ciò che non si comprende è il particolare accanimento, da parte di alcune figure politiche e istituzionali della città di Catanzaro, avverso l’istituzione all’UniCal del corso di laurea in Medicina; mentre nulla è accaduto quando nel 1992 venne istituita, prima con presidente del Comitato Ordinatore il prof. Pietro Bucci e poi come preside il prof. Sebastiano Andò, la Facoltà di Farmacia, divenuta in questi anni un fiore all’occhiello, con il passaggio nel 2006 a Facoltà di Farmacia e Scienze della Nutrizione e della Salute, sia per la stessa Università che per la Calabria. Una trasformazione ben gestita e guidata dal prof. Sebastiano Andò, considerato tra l’altro il padre fondatore e guida del Centro Sanitario del Campus universitario di Arcavacata, che ha per merito di una squadra di ricercatori e docenti universitari ottenuto riconoscimenti internazionali e nazionali di prestigio e primato italiano assoluto come l’area medica, di cui alla valutazione annuale dell’Anvur.

Per non parlare poi dell’ultra ventennale esperienza della Scuola quinquennale di specializzazione in “Patologia Clinica” che ha già formato tantissimi giovani laureati  calabresi e non di questa splendida Facoltà Scientifica, che oggi è pronta a fungere da supporto medico didattico scientifico sia alla nascita del corso in Medicina e Chirurgia, quanto alla creazione di un ambiente di qualità ed accoglienza degli studenti tirocinanti e non solo nell’Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza (in attesa di una nuova struttura da realizzare al più presto), così come prevede peraltro il progetto della istituzione del nuovo corso di laurea, insieme a quello in Infermieristica.

Competenze ed esperienze di lavoro che non potevano essere emarginate, ma messe al servizio della cittadinanza calabrese nel rispetto dei compiti e fini che vengono assegnati alle Università. È il caso di ricordare tra l’altro che nei primi anni di questo nuovo secolo ci fu uno scambio di collaborazione tra la Facoltà di Giurisprudenza della “Magna Grecia” e la Facoltà di Economia dell’UniCal con l’istituzione in quest’ultima di  Giurisprudenza, oggi Scienze Giuridiche, e di Economia Aziendale nella città capoluogo regionale, divenute nel frattempo autonome l’una dall’altra nelle rispettive sedi. Il tutto nel silenzio più totale con il plauso solo e soltanto dei rispettivi studenti che hanno avuto modo di acquisire il loro titolo accademico nelle città di Catanzaro e Rende.

La parola agli studenti aspiranti al corso di Medicina

Gli studenti, sono queste le persone alle quali spetta il diritto di esprimere giudizi e fare le loro valutazioni sul caso della istituzione del secondo corso di laurea in Medicina e Chirurgia all’UniCal, costretti in questi anni a lasciare la nostra regione (per mancanza di una congrua disponibilità di posti nell’unica sede catanzarese) diretti verso altre sedi  universitarie per partecipare ai concorsi di ammissione ed immatricolazione al corso di Medicina nel caso di vincita. Come non prendere anche in considerazione tutti quegli studenti non vincitori di tale concorso che hanno finito per fare poi  scelte diverse soffermandosi per ragioni di studio fuori regione.

Con il nuovo corso in Medicina e Chirurgia a Cosenza aumenterà la disponibilità dei posti, suddivisi tra le due Università,  per come ha dichiarato il Rettore Nicola Leone e gli aspiranti studenti calabresi avranno maggiori opportunità di ammissione.

«Il corso di Medicina nel nostro Ateneo – ha dichiarato il Rettore – sarà attivato con posti aggiuntivi che andranno a sommarsi a quelli già previsti a Catanzaro. Non ci saranno tagli ai corsi di medicina già esistenti. Ci saranno maggiori opportunità per i giovani calabresi che potranno studiare nella propria regione. Tutto ciò sarà un vantaggio economico per le stesse famiglie. L’Unical intende condividere  professori e ricercatori medici con la sanità territoriale e l’ospedale hub dell’Annunziata. Da gennaio undici medici, tra professori e ricercatori, entreranno in servizio all’Annunziata. Un reclutamento che avviene interamente a carico dell’Università con benefici  per tutto il territorio».

Le debolezze e le ferite del sistema sanitario calabrese, come quelle dell’Annunziata di Cosenza, sono ben note, dovute soprattutto a una forte carenza del personale medico infermieristico che necessita di un congruo rafforzamento, per non parlare della insufficienza strutturale, per la quale ragione si guarda ad una nuova struttura ospedaliera da più anni oggetto di discussioni.

Certo la presenza di personale universitario, siano essi docenti, ricercatori, medici, infermieri e tirocinanti, al suo interno può stimolare e spingere a creare servizi assistenziali di qualità; ma occorre per questo creare una nuova classe medica/infermieristica tutta calabrese che può uscire dal percorso formativo del nuovo corso di laurea in medicina e chirurgia ed infermieristica, soprattutto se la si tutela nella fase d’ingresso ed immatricolazione, facendo in modo che si applichi quanto stabilito dall’art.13 della legge istitutiva dell’UniCal 12 marzo 1968 n°442 in materia di numero chiuso o programmato.

Sulla base di tale articolo di legge  il Ministro della Pubblica Istruzione, on. Luigi Scalfaro, con proprio decreto stabilì nell’estate del 1972 che per il primo concorso di ammissione all’UniCal venisse applicata la seguente ripartizione dei posti: l’80% riservati a studenti calabresi e figli di emigrati calabresi residenti all’estero; il 15% a studenti residenti in altre regioni italiane ed il 5% a studenti stranieri.

Visto il momento contingente della situazione sanitaria calabrese che addirittura si ricorre ad un periodo di accoglienza di medici cubani per la copertura di servizi sanitari in provincia di Reggio Calabria; vista la volontà di dare maggiori opportunità d’iscrizione al corso di Medicina agli studenti calabresi; considerata la  caratteristica specifica della legge istitutiva dell’UniCal che fin dalle sue origini, unica in Italia, ha adottato una sua gestione autonoma di distribuzione dei posti, con decreto ministeriale di approvazione, suddivisa per tutti i corsi di laurea attivati; ciò detto si rende necessario assimilare i criteri di distribuzione dei posti del concorso di ammissione al corso di laurea in Medicina, stabiliti a livello nazionale, non nella formula 90% studenti italiani e 10% studenti stranieri, bensì nella specificità distributiva del concorso di ammissione ai corsi di laurea dell’UniCal come sopra  riportato.

In questo caso è bene l’interessamento della stessa Università, quanto quella politica della Regione Calabria, per avvalersi di un intervento risolutore su un provvedimento politico nazionale ministeriale. Si verrebbe ad avere certamente una condizione ideale per creare quella classe medica sanitaria, di cui la Calabria ne ha bisogno per uscire dalla situazione di crisi e sottosviluppo, salvo in alcuni casi legati all’impegno di singole figure. Che questo accade nel cinquantesimo del primo anno accademico dell’UniCal è segno di un prestigioso valore di ripartenza e cambiamento che ha nell’ordine dei nomi per l’impegno profuso di Pietro Bucci, Sebastiano Andò e Nicola Leone, il riferimento storico che ancora tutto è possibile per un domani di certezze. (fb)             

RENDE (CS) – Successo per “Buonanotte di Natale Cosenza – Concerto Gospel per il Madagascar”

Emozioni e tanto divertimento ha riscosso Buonanotte di Natale Cosenza – Concerto Gospel per il Madagascar, evento andato in scena al Tau dell’Unical.

La manifestazione, promossa dall’Associazione Blowing on Soul Aps, in collaborazione con La Terra di Piero e l’Università della Calabria, ha coinvolto oltre 40 coristi gospel provenienti da tutta Italia, una band di sette elementi (composta da Alessio Iorio al basso, Lorenzo Iorio alla chitarra, Roberto Risorto alla tastiera, Francesco Capparelli al piano, Giuseppe Santelli all’organo, Simone Ritacca alla batteria, Antonio Staropoli alle percussioni) e, direttamente da York (Pennsylvania, Usa), il fenomenale performer, direttore corale e produttore musicale Knagui.

Lunghi applausi e standing ovation per gli artisti Made in Calabria: Zabatta Staila & Solfami, Rosa Martirano e il coro di Santa Faustina, la cantante e attrice Alessandra Chiarello (InMediart), gli attori de La Terra di Piero, gli Amoled Voices, il Soul Sighs Gospel Choir e alcuni rappresentanti dell’Associazione Attori in corso (tra cui Carina Minervini per la grafica e l’assistenza nel backstage). Tutti insieme per un nobile intento: il ricavato è stato interamente devoluto a “La Terra di Piero” per la realizzazione di un parco giochi ad Antsirabe nel Madagascar, entro il 2024, intitolato a “Mario Gualtieri”.

Inserito nel cartellone delle attività natalizie del CSV di Cosenza, impegnato da sempre a sostegno dell’associazionismo cosentino, l’evento è stato magistralmente curato in ogni minimo dettaglio dal direttore artistico Elisa Brown, voce straordinaria e anima meravigliosa che ha inondato di luce il palcoscenico con il suo entusiasmo e la tangibile armonia con i professionisti che hanno aderito all’iniziativa solidale.

Tra i partner che hanno sposato la causa: Interazioni creative e Cose belle festival (direttore creativo Deborah De Rose), il Rotary Club Cosenza Sette Colli (presidente Marcella Giulia Lorenzi) e il Rotary Club di Catanzaro (presidente Francesca Ferraro).

La serata si è aperta con l’esibizione di Zabatta Staila & Solfami con Jakky Di Nola e Satomi in Loop. Amata dal pubblico per l’ironia pungente, l’acuto sarcasmo e la padronanza del palcoscenico, la Zabatta Staila Crew ha ripercorso i suoi più grandi successi, tra cui “La canzone di Natale” e “Makinè”. Zabatta Staila & Solfami hanno poi commosso gli spettatori con una rivisitazione di “Buonanotte Cosenza” di Mario Gualtieri.

A seguire, la cantante e attrice Alessandra Chiarello (presidente InMediart), accompagnata alla tastiera da Roberto Risorto, si è esibita sulle note dei classici della tradizione calabrese, traducendoli in versione inglese e spagnola.

Rosa Martirano ha incantato il pubblico con “Calabrisella” e, insieme al coro di Santa Faustina, ha trasportato gli spettatori in un viaggio musicale attraverso il ritmo e i colori africani.

L’attore de La Terra di Piero Roberto Giacomantonio e Fabio Vincenzi (direttore artistico del Tau) hanno interpretato con grande intensità il testo “Io signu” di Sergio Crocco. Poi, insieme ad Elisa Brown, hanno cantato il brano folk calabrese “Tata ca muaru” in chiave gospel.

Gli Amoled Voices hanno conquistato il pubblico con “Bohemian Rhapsody, “Somebody to love”, “Purple rain”, “Joyful, Joyful” e il coro del Blowing on Soul Gospel Meeting ha coinvolto gli spettatori con i successi più amati del panorama gospel internazionale.

L’evento “Buonanotte di Natale Cosenza – Concerto gospel per il Madagascar” è strettamente legato al workshop di musica gospel tenutosi il 29 dicembre, patrocinato dal conservatorio Tchaikovsky e dal dipartimento Jazz, in occasione del quale i coristi, oltre alla possibilità di acquisire crediti formativi, sono stati diretti da Knagui sulle note di “Glorious day”, “Holy, Holy, Holy” e “Alleluia”.

Insieme ai coristi, Knagui ed Elisa Brown hanno avvolto il pubblico nella magica atmosfera natalizia con “Silent night”, accompagnati dal ballerino Gabriele Naccarato.

Un evento di solidarietà che ha segnato una chiusura in grande stile di questo 2022.

Il direttore artistico del concerto gospel, Elisa Brown, ha confessato di essere «Molto entusiasta della riuscita della serata. L’idea è nata per gioco. Sergio Crocco mi ha parlato del progetto in Madagascar. Chissà, magari, è la volta buona che parto in Africa con La Terra di Piero. Knagui è un personaggio importante del gospel in Italia. Ha avuto tante collaborazioni internazionali, ha cantato per il Papa. ha partecipato a tantissimi festival. Insomma, la sua fama lo precede. Siamo felici che abbia accolto il nostro invito insieme alle numerose realtà cosentine che hanno partecipato».

Il presidente de La Terra di Piero, Sergio Crocco, ha dichiarato che «È stata una serata straordinaria. Sono rimasto scioccato dalla bravura di Elisa Brown nell’organizzazione di questo evento. Tre ore meravigliose. Siamo commossi dalla partecipazione della gente a questa iniziativa finalizzata alla realizzazione di un parco a nome di Mario Gualtieri in Madagascar in un posto davvero complicato. Ringrazio tutti di cuore». (rcs)

RENDE (CS) – Inaugurata al Castello “Vetrate” di Alfredo Pirri

È stata inaugurata, al Castello di Rende, Vetrate, l’opera di Alfredo Pirri.

Progettata specificamente per le aperture delle logge delle torri frontali, nelle quali nel periodo aragonese erano collocati dei cannoni, l’istallazione «propone un dialogo tra la funzione difensiva passata e la funzione civile nuova. Con dei leggerissimi cerchi colorati, intersecati tra loro, Pirri crea una sequenza cromatica e luminosa, un vero inno alla luce, mentre, al contempo, reinterpreta lo spazio nella sua nuova funzione sociale e culturale”, ha spiegato l’assessora alla cultura Marta Petrusewicz.
«Uno dei massimi artisti contemporanei, Alfredo Pirri (Cosenza, 1957) è noto per le sue eclettiche interazioni tra pittura e scultura – ha proseguito – architettura e istallazione, il lavoro con materia, volume, spazio, luce e colore, che producono grandi opere per spazi urbani e museali, come ha fatto a Reggio Calabria creando un luogo pubblico nuovo antistante il Museo Archeologico (“Piazza”, 2011) e a Firenze con la copertura del nuovo Auditorium del Teatro del Maggio Musicale (“Prospettive con Orizzonti”, 2022). Grazie a questo grande artista che ha voluto realizzare un’opera site-specific nel suo territorio natio, grazie alle nostre generose mecenati, Francesca Romana e Nicoletta de’Angelis, e grazie alla direzione artistica del Museo, Roberto Bilotti, la città di Rende acquisisce oggi un’opera d’arte unica nel panorama italiano».
Alla cerimonia di inaugurazione era presente oltre all’artista, all’assessora Petrusewicz e a Roberto Bilotti, la consigliera comunale con delega al centro storico Romina Provenzano: «Un’opera che arricchisce il ricco patrimonio museale del nostro centro storico. I musei, sono infatti strumento necessario per indagare e conoscere la città: la socializzazione dei contenuti, l’apporto delle giovani generazioni ed il turismo fanno sì che il motore della cultura possa far ripartire l’economia». (rcs)

RENDE (CS) – S’inaugura l’opera ambientale di Pirri

Domenica, al Castello di Rende, alle 16.30, s’inaugura “Senza titolo”, l’opera ambientale specifica per le aperture belliche delle torri frontali del Castello di Rende di Alfredo Pirri.

Anche in questo lavoro specifico per il Castello di Rende, Alfredo Pirri fa incontrare pittura e scultura, architettura e installazione, facendo interagire materia, volume, spazio e colore come veicoli di luce. 

Qui si confronta con l’architettura secolare per ricreare uno spazio che svolga una nuova funzione sociale, politica, culturale in linea con la nuova dimensione museale.

Le “Vetrate”, progettate specificamente per le aperture delle logge delle torri frontali che avevano funzione difensiva, costituiscono chiusura e apertura verso la Valle del Crati e l’Università. Una sequenza cromatica e luminosa che rappresenta un dialogo con il paesaggio tra presente e passato. Lastre colorate che imprigionano inserti metallici come punti di fuga, una sintesi lieve e immaginifica tra la storia secolare del luogo e la nuova vita museale. 

Cerchi intersecati tra loro sono visibili giorno e notte, un inno alla luce che di giorno la proietta colorata all’interno delle torri e di notte, di rimando, verso l’esterno facendosi segnali luminosi del museo  quasi a proiettare all’esterno il patrimonio artistico contemporaneo che è all’interno. 

L’opera interagisce con le massive torri angolari aragonesi (1442-1507) realizzate da Ferrante Alarcon de Mendoza, in analogia stilistica ai castelli coevi di Puglia, che trasformò la diruta costruzione normanna in residenza fortificata. Da allora numerosi terremoti e interventi di ammodernamento hanno cancellato l’identità architettonica originaria. 

Corridoi continuativi per realizzare uffici hanno tagliato le sale, il rifacimento dei solai ha provocato la perdita degli antichi soffitti e pavimenti e di ogni traccia decorativa. L’aggiunta di superfetazioni negli anni ’50 ne hanno alterato i volumi e la lettura del monumento.

Alfredo Pirri propone un confronto figurativo e spaziale con la tradizione urbana e architettonica, una suggestione poetica che sottolinea il rapporto tra città e museo, tra il fuori e il dentro. L’opera così entra armonicamente a far parte del contesto dei lavori contemporanei che costituiscono il museo e interagisce con lo spazio offrendo un ulteriore livello di lettura tra materia, colore e luce in un suggestivo dialogo intimo e segreto.

Un’opera in continuità con le linee architettoniche del castello in un’armonia scambievole in cui l’opera e  e il suo contesto si confrontano integrandosi come l’allegoria di un sogno. Il colore sottolinea le linee architettoniche e le riscatta dal grigiore cementizio. Linstallazione diventa così simbolo della nuova funzione e istituzione museale, elemento iconico e segnaletico. 

Fino ad oggi a Cosenza, Alfredo Pirri, il cui tratto artistico prevalente si identifica nelle grandi opere per spazi urbani e museali era presente con un lavoro non di contesto alla Galleria Nazionale. Finalmente anche noi abbiamo un’opera ambientale per la collettività. 

RENDE (CS) – Al Tau il concerto “Buonanotte di Natale Cosenza – Concerto gospel per il Madagascar”

Si intitola Buonanotte di Natale Cosenza – Concerto gospel per il Madagascar, il concerto in programma domani sera, alle 21, al Tau dell’Università della Calabria.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Blowing on Soul Aps, in collaborazione con La Terra di Piero e l’Università della Calabria.

Un concerto imperdibile non solo per l’elevato pregio artistico della serata ma soprattutto per il suo nobile intento: il ricavato sarà interamente devoluto a “La Terra di Piero” per la realizzazione di un parco giochi ad Antsirabe nel Madagascar, entro il 2024, intitolato a “Mario Gualtieri”. L’evento è stato inserito nel cartellone delle attività Natalizie del CSV di Cosenza, da sempre a sostegno dell’associazionismo cosentino.

L’iniziativa, con la direzione artistica di Elisa Brown, impegnata da tempo nell’organizzazione di uno degli eventi più attesi in città a fine anno, porterà a Cosenza oltre 40 coristi gospel provenienti da tutta Italia, una band di nove elementi e, direttamente da York (Pennsylvania, Usa), lo straordinario performer, direttore corale e produttore musicale Knagui. Non mancheranno gli artisti più amati del panorama teatrale e musicale calabrese: la cantante e attrice Alessandra Chiarello (Inmediart), Zabatta Staila & Solfami, Rosa Martirano, il coro di Santa Faustina, gli artisti de La Terra di Piero, gli Amoled Voices, il Soul Sighs Gospel Choir e alcuni rappresentanti dell’associazione Attori in corso. Una serata che abbraccerà il pubblico in un viaggio musicale travolgente che avrà come punto di partenza la città di Cosenza e attraverserà l’Africa fino ad arrivare negli States con l’esibizione gospel del coro guidato da Knagui.

Numerose le realtà cosentine che hanno sposato la causa. Tra i partner che hanno aderito all’iniziativa emergono: Interazioni creative e Cose belle festival, il Rotary Club Cosenza Sette Colli e il Rotary Club di Catanzaro.

L’evento “Buonanotte di Natale Cosenza – Concerto gospel per il Madagascar” è strettamente legato al workshop di musica gospel che si terrà il 29 dicembre, patrocinato dal conservatorio Tchaikovsky e dal dipartimento Jazz, in occasione del quale i coristi potranno prepararsi al grande evento e acquisire crediti formativi.

Il direttore artistico del concerto gospel, Elisa Brown, ha precisato che «In genere, nel periodo natalizio, con Blowing on Soul Aps organizziamo un workshop che comporta costi importanti per la nostra associazione. Quest’anno, grazie anche al sostegno del Fus riusciremo ad organizzare il workshop e un concerto di beneficenza. L’intero ricavato sarà destinato all’iniziativa promossa dalla Terra di Piero. L’idea di realizzare questo evento è nata questa estate con l’intento di fare qualcosa di concreto per il territorio».

«Ho parlato con Sergio Crocco – ha spiegato – e lui mi ha presentato il progetto del parco nel Madagascar. Non vediamo l’ora di festeggiare questa avventura con La Terra di Piero e dedicare il parco a Mario Gualtieri con tutta la nostra cosentinità. Aggiungo che questa è la settima edizione del nostro gospel meeting. L’ospite di quest’anno è il produttore musicale Knagui. Speriamo che i nostri talenti possano essere apprezzati. Chissà, potrebbero anche arrivare a lavorare oltreoceano».

Il presidente de La Terra di Piero, Sergio Crocco, ha dichiarato che «Siamo molto entusiasti di questa collaborazione. Parliamo di artisti di primissimo livello. Da sempre, Elisa è la nostra blues woman. In una provincia disastrata del Madagascar, andremo a costruire un parco giochi dedicato a Mario Gualtieri, accessibile ai bambini disabili. È molto importante perché lì i bambini con disabilità restano chiusi in casa per vergogna. Quindi, il nostro obiettivo è riuscire a stanarli e farli uscire a giocare insieme agli altri bimbi. Un obiettivo che abbiamo già realizzato in Tanzania e nel Senegal. Tutto questo sarà possibile anche attraverso il concerto del 30 dicembre. Pertanto, il mio invito rivolto alla comunità è quello di acquistare il biglietto, ad un prezzo irrisorio, e partecipare a questa iniziativa». (rcs)

RENDE (CS) – Palazzo Bucarelli diventerà un Museo Multifunzionale

Palazzo Bucarelli di Rende diventerà un Museo Multifunzionale. È quanto prevede il progetto esecutivo di recupero dell’immobile previsto dalla Giunta comunale.

L’iniziativa è stata finanziata dal Pnrr per un importo pari a 1.000.000,00, di euro, nell’ambito della misura volta a sostenere progetti di rigenerazione urbana per la riduzione di  situazioni di emarginazione e degrado sociale. All’interno del palazzo storico sarà realizzato un museo al servizio della comunità, uno spazio aperto di co-progettazione alla partecipazione di tutti i cittadini e associazioni che si interessano del settore dei beni storici ed archeologici, una vera e propria factory dove oltre ad essere esposta, l’arte si realizzerà attraverso azioni e progettazioni.
Lo scopo del museo sarà quindi la conservazione e la valorizzazione dei beni storico-archeologici ed artistici oggi dispersi in vari luoghi, significativi per raccontare il territorio rendese. La posizione del Palazzo Bucarelli nel contesto del centro storico consente infatti di progettare un contenitore culturale moderno tale da ospitare una esposizione permanente ma anche laboratori e sala polifunzionale – multimediale.
Il contenitore museale sarà così strategico per la determinazione dei flussi turistici con conseguenti ricadute in termini di sviluppo economico e incremento occupazionale colmando le attuali carenze di imprenditorialità del settore.
L’obiettivo finale è infatti quello di valorizzare e di rendere fruibile il patrimonio di vasi e ceramiche antiche del territorio calabrese.
Per utilizzare i reperti soggetti a tutela della Soprintendenza Archeologica la struttura è stata progettata secondo il Decreto del Ministero dei Beni culturali del 30 giugno 2016 che detta i “Criteri per l’apertura al pubblico, la vigilanza e la sicurezza dei musei e dei luoghi della cultura statali” ai quali attenersi per i locali in cui si espongono reperti storico-archeologici. (rcs)

RENDE (CS) – Approvata dalla Giunta la pista ciclopedonale

È stato approvato, dall’unanimità, dal Comune di Rende, il progetto esecutivo per realizzare la pista ciclopedonale che collegherà Quattromiglia al parco Robinson.

Il progetto si inserisce nel più ampio disegno della città futura che vedrà, attraverso diverse opere in fase di realizzazione, Rende quale centro dell’asse che collega Cosenza a Nord dell’area urbana. La serie di opere infrastrutturali che interesseranno anche l’Università della Calabria, vedrà la realizzazione del nuovo svincolo autostradale, della nuova stazione ferroviaria, che essendo posta in prossimità della confluenza delle linee Cosenza-Paola e Cosenza- Sibari, avrà una funzione strategica a livello regionale e contribuirà ad elevare i flussi veicolari in prossimità dell’area dello svincolo autostradale risultando fondamentali per l’intera mobilità regionale.
La pista ciclopedonale, per la quale è stato stanziato un finanziamento pari a 814.000,00 euro, attraverserà tutta la città dell’oltre Campagnano con  percorsi integrativi che da Quattromiglia arriveranno all’area del Parco Robinson. Un progetto che ben si integrerà con la realizzazione del parco inclusivo previsto da Agenda Urbana che vedrà l’unione di spazi isolati, alcuni dei quali in disuso quale il ponte della ferrovia, unirsi per offrire sia a Rende che a Cosenza servizi integrati essenziali per la viabilità. (rcs)