La Banda “Città di Girifalco” “conquista” i Musei Vaticani

Talento, professionalità e serietà sono gli ingredienti che rendono la Banda “Città di Girifalco” un importante punto di riferimento nel panorama bandistico del Sud.

Tale conferma è arrivata direttamente da Roma, dove la Banda si è esibita ai Musei Vaticani, diretta dal Maestro Michele Catalano, accompagnati dal sindaco Pietrantonio Cristofaro e dall’Assessore alla Cultura Elisabetta Sestito.L'immagine può contenere: 2 persone, persone in piedi, cielo e spazio all'aperto

Il sindaco e l’Assessore si sono dichiarati «orgogliosi, commossi ed emozionati che una delle bande di Girifalco abbia potuto dare sfoggio della bravura, del talento e della professionalità dei suoi musicisti in un contesto così prestigioso, quali sono i musei vaticani. È un orgoglio per tutta la nostra comunità».

«Assistere di persona ad un successo così grande – ha detto l’Assessore Sestito – e vedere, più, volte le esibizioni della banda intervallate da scroscianti applausi da parte di un pubblico, composto da persone provenienti da tutte le parti del mondo, è stata una grande emozione. Un’emozione che, difficilmente, dimenticheremo. E di questo va dato merito ai musicisti e al maestro Catalano che ha organizzato il tutto nei minimi dettagli».

 

«Siamo orgogliosi – ha aggiunto l’Assessore – del Complesso Bandistico “Città di Girifalco” e siamo contenti di aver sposato, da subito, questa iniziativa. Abbiamo un patrimonio culturale e musicale di grandissimo prestigio che merita vetrine importanti qual è stata, ad esempio ieri, quella dei Musei Vaticani. A questi ragazzi e al loro maestro auguriamo, quindi, tutti i successi che meritano».

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio all'aperto

«Sono onorato – ha dichiarato il sindaco Cristofaro – di aver assistito ad un concerto che ha visto la Banda “Città di Girifalco” primeggiare per bravura e professionalità. La banda “Città di Girifalco” è un complesso bandistico ma è, soprattutto, un pezzo importante della storia del nostro paese. Generazioni di musicisti, giovani, adulti: nella nostra banda c’è l’essenza di una comunità. Professionalità, talento e serietà sono sempre stati elementi cardine dell’attività della nostra banda “Città di Girifalco”. E sono stati, sicuramente, queste le caratteristiche che hanno portato questo nostro complesso bandistico a raggiungere traguardi di prestigio come quello di ieri. Siete l’orgoglio della nostra comunità. Di Girifalco». (zc)

 

COSENZA – A Palazzo Montecitorio il libro “Percorsi di rigenerazione urbana – Il caso Cosenza”

Oggi pomeriggio, alle 15.00, nella sala “Aldo Moro” di Palazzo Montecitorio, la presentazione del libro Percorsi di rigenerazione urbana – Il caso Cosenza di Rossana Galdini.

Intervengono Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, Alessandro Bianchi, direttore della Scuola di Rigenerazione Urbana e Ambientale e Rettore dell’Università Telematica Pegaso, Veronica Nicotra, segretario generale Anci, Jole Santelli, vicesindaco di Cosenzae vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia e Mara Carfagna, vicepresidente della Camera dei Deputati.

Modera il giornalista Francesco Sisci.

Il libro, edito da Pellegrini Editoredà lo spunto per affrontare l’argomento che riguarda tanto la politica quanto i cittadini. (rcs)

 

Italiani all’estero: l’assemblea CGIE per aiutare ‘cervelli e braccia in fuga’

Si è svolta a Roma la 43ᵃ Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Tanti i temi all’ordine del giorno per dar voce agli oltre 6 milioni di italiani residenti all’estero e ai 70 milioni di connazionali di seconda, terza e quarta generazione: il rinnovo dei Com.It.Es. previsto nel 2020, il disegno di Legge costituzionale 1585 per la riduzione dei parlamentari italiani, lo stato della rete diplomatico-consolare italiana, la promozione dell’insegnamento della lingua e della cultura italiane, nonché i fondi destinati alle politiche estere.

Dopo il saluto del Segretario Generale Michele Schiavone, ha parlato il ministro degli Esteri: «Tanta voglia di Italia… voi siete testimoni dell’Italia nel mondo… la reputazione dell’Italia dipende da voi». Enzo Moavero Milanesi ha detto di sapere cosa significa vivere all’estero per esserci stato ventisette anni: «Il legame con madre patria non si perde, il legame resta».

Nella sua relazione Michele Schiavone ha evidenziato tutte le questioni aperte, sottolineando in primo luogo la riduzione del numero dei parlamentari esteri, l’italiano quarta lingua studiata nel mondo, il rinnovo della rappresentanza dei Comites e del Cgie nel 2020.
Il ministro Moavero lo ha seguito con attenzione e successivamente è nuovamente intervenuto e fatto un richiamo al voto all’estero affinché si svolga secondo le regole, assicurando l’impegno suo e del governo sui temi all’ordine del giorno: lingua, voto, riduzione parlamentari e consolati.

Il Sottosegretario Ricardo Merlo, che ha annunciato la celebrazione dal 21 al 27 ottobre della lingua italiana nel mondo con tanti eventi dal tema: “L’italiano sul palcoscenico”. Ha accennato al portale Fast-It per l’iscrizione aire on line, al progetto F.I.C.O (Funzionario Itinerante Console Onorario) per la rilevazione dei dati biometrici necessari per il rilascio del passaporto elettronico. Merlo, infine, ha ricordato gli aiuti umanitari per il Venezuela, dove la situazione resta molto complicata per la carenza di medicine: “Caracas città irriconoscibile”. Sulla Brexit: stanziati 1,5 milioni di euro per rafforzare i servizi consolari e 2,5 milioni di euro per l’acquisto e la ristrutturazione di immobili che ospitano la rete consolare nel Regno Unito.

Nicola Carè
L’on. Nicola Carè (PD) a dx, all’Assemblea CGIE

«Il C.G.I.E. – fa notare il deputato PD Nicola Carè, eletto in Australia, che ha preso parte all’assemblea – è, da tempo sempre più attento ai giovani expat: il Seminario dei Giovani di Palermo del 16 aprile scorso, nato proprio su sua iniziativa e contributo, continua a produrre risultati determinanti. Sono stati, infatti, presentati in Senato lavori e progetti che i 115 delegati di Palermo, giunti da ogni angolo del mondo, intendono realizzare: un impegno costante a sostegno di questa moderna e dinamica comunità. Questa settimana è stata l’occasione per reclamare il giusto riconoscimento verso i nostri concittadini all’estero, risorsa fondamentale anche per il PIL italiano con i suoi 430 miliardi di euro in export:  oggi l’unico fattore in crescita per l’economia del Paese. Una comunità ambasciatrice indiscussa del Made in Italy: eccellente trend maker non solo per i prodotti di consumo più comune, ma anche per il settore grandi aziende. È discriminatorio e anticostituzionale ridurne i fondi destinati nonché, aspetto cruciale dei dibattiti assembleari della settimana, mutilarne la rappresentanza in Parlamento:  grave disinteresse proprio verso chi si impegna quotidianamente per l’Italia intera.  Ridurre da diciotto a dodici i rappresentanti politici eletti ritengo sia anche conseguenza di una carente attività di promozione sul ruolo di questa Italia oltre i suoi confini».

L’on. Carè mette in evidenza che «il fenomeno migratorio si è evoluto radicalmente, legandosi non più alla figura dell’emigrante della seconda metà del Novecento, ma alla seconda, terza e quarta generazione di origine italiana che vive in contesto sociale internazionale e possiede una leadership capace di influenzare decisioni economiche e politiche. È necessario dedicarle un’adeguata considerazione senza ignorare ‘cervelli e braccia in fuga’ che si trasferiscono in cerca di prospettive migliori. Il nostro compito è incentivare dunque la conoscenza della moderna emigrazione italiana e, inoltre, persuadere le personalità più brillanti a fare ritorno nel Paese, per migliorare il territorio con il loro prezioso apporto. Si deve modificare la percezione comune dell’Italia: un luogo in si premia l’impegno, il lavoro richiede dedizione e sacrificio e gli imprenditori, spesso con tantissimi paletti da superare, si rivolgono sempre più al contesto economico globale, capace di premiarne i risultati.  Relazioni, progetti e attività che si traducono, inoltre, in maggiori imposte, contributi dedicati al welfare e maggiori risorse per tutti». (rp)

nella foto di copertina: il sottosegretario Ricardo Merlo, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, il segretario generale Michele Schiavone e il direttore Luigi Maria Vignali.

Gli eccellenti dati sulla reputazione turistica della Calabria: come e cosa si deve fare

La scorsa settimana a Roma, in Sala Nassirya, in Senato, sono stati presentati i dati relativi a una ricerca dell’Unione Europea sui dati relativi alla reputazione della Calabria. La ricerca, coordinata dal prof. Mauro Alvisi, presidente European Department of Reputation Studies della UCEE (Union of European Experts Chambers), ha fornito dati particolarmente interessanti, oltre che inediti (vedi focus Calabria.Live), sui sentimenti che animano i turisti nei confronti della Calabria. Valori che devono indurre a un’attenta riflessione nel riprogettare l’offerta turistica e gli investimenti in tale area, visto che la reputazione è alta e la Calabria mostra un appeal superlativo nei confronti delle altre regioni italiani. Potrebbe e dovrebbe diventare la California d’Italia, anzi d’Europa. E serve l’impegno di tutti perché il verbo condizionale diventi presente e futuro. I dati parlano chiaro.

C’è da dire che che l’analisi stratificata per aree geo-politiche e macro dimensioni reputazionali del territorio Calabria – la cui presentazione è stata promossa dall’ex presidente della Confindustria reggina Giuseppe Nucera, è di fatto ancora un work in progress, per un consuntivo aggiornato e con minima confidenza d’errore del dialogo digitale monitorato e dei big data posti al setaccio si dovrà attendere il mese di ottobre 2019. Il Dipartimento Europeo della Reputazione con il suo presidente Mauro Alvisi ha illustrato un sunto, scientificamente rilevante, una macro analisi dell’andamento di alcuni indicatori reputazionali del territorio, che acquistano significatività performante alla luce di uno storico analitico degli ultimi cinque anni che va sedimentandosi e confermandosi di giorno in giorno.

Customer satisfaction e Reputazione del territorio

La soddisfazione generale dei turisti che hanno soggiornato nelle strutture calabresi negli ultimi 5 anni, se si trascurano alcune fluttuazioni di redemption non determinanti è oscillata, sulla scorta della integrazione analitica e comparata dei dati verificabili tra il 79,5e l’85% e l’risulta pertanto di livello alto sfiorando l’eccellenza, in fase di progressivo miglioramento, con un sentiment reputazionale positivo medio dell’78,8% per i visitatori italiani e del 84,2% per la popolazione turistica straniera.

Un dato in percettibile crescita di quasi 2 punti percentuali rispetto al 2015.

Tra i turisti stranieri le etnie a più alto tasso di good reputation sono tra gli euro mediterranei:

Tedeschi-Francesi Olandesi-Svizzeri-Polacchi-Russi

Tra gli extra europei:

Americani-Argentini-Brasiliani-Giapponesi

Le strutture ricettive calabresi registrano ottimi risultati riguardo la pulizia, l’accoglienza e l’affabilità del personale e la posizione; sia quelle alberghiere ed extralberghiere tradizionali, sia gli appartamenti e gli affittacamere, che presentano invece qualche criticità rispetto al funzionamento e gratuità della rete internet e wifi.

La Reputazione della Calabria negli ultimi 5 anni: Indice European Repuqual Score 500

La metrica reputazionale del Dipartimento Europeo della Reputazione assegna alla Calabria una reputazione sinusoidale ma che mantiene sostanzialmente un andamento alto e medio alto nel suo saliscendi controllato e rassicurante dal punto di vista della percezione turistica diffusa. Nel suo up and down fluttua da un punteggio minimo di 341/500 (appena sotto la soglia della buona reputazione) dell’ultimo anno trascorso per i visitatori nazionali ad un punteggio massimo di 413/500 (Eccellenza Reputazionale assoluta) nella stagione 2015 per i visitatori stranieri. Il sentiment si divide così:

Sentiment reputazionale turista italiano

Low reputation index 341/500

High reputation index 372/500

Sentiment Reputazionale Turista straniero

Low reputation Index 387,5/500

High Reputation Index 413/500

Classifica Comparata/Ranking Regionale degli ultimi 5 anni

Sul versante del reputometro nazionale la Calabria si è mantenuta in questi anni in una posizione a ridosso delle prime 5 Regioni, fluttuando dal 5° al 9° posto della classifica (posizione più bassa della scorsa stagione)

Sul versante del reputometro internazionale/estero La Calabria ha sfiorato la vetta assoluta di sentiment reputazionale positivo nel 2015 con il 2° posto assoluto dietro alla Toscana cadendo in modo attutito all’8° posto dello scorso anno ma restando comunque nella media di classifica tra le top 5 del ranking nazionale e tra le prime 3 del Centro-Sud del Paese.

In questi ultimi 3 anni il podio assoluto del sentiment reputazionale italiano se lo sono conteso:

Trentino Alto Adige, Toscana, Basilicata, Abruzzo, Puglia, Sicilia, Sardegna, Veneto, Lombardia, Umbria

I Quadrifoglio Vincente: Dati surpetitivi reputazionali della Calabria

Vi è un quadrifoglio di dati reputazionali che fanno sì che la Calabria voli oltre la competizione con le altre regioni italiane e perfino europee:

  1. L’accoglienza della popolazione calabrese
  2. La varietà paesaggistica mare/monti/colline/campagna straordinaria
  3. La Qualità e varietà dei prodotti eccellenti tipici locali del regime alimentare
  4. La straordinaria qualità di fidelizzazione della Calabria (Chi viene se ne innamora e ritorna con un tasso altissimo di fedeltà)

I punti forti dei KPIs Reputazionali della Calabria

  1. Dimensione della cultura (nel senso più ampio del termine: dalle eccellenze in campo sportivo alla ricchezza dell’eredità culturale, all’interesse per la musica, il cinema, l’arte e la letteratura);
  2. Dimensione delle persone (qualità dei rapporti umani che un Paese può offrire, per esempio l’ospitalità offerta se si visitasse quel dato paese o la competenza personale di un cittadino di un dato paese in ambito professionale)
  3. Dimensione del turismo (la ricchezza di bellezze naturali, del patrimonio monumentale e storico, il desiderio di visitare un paese, l’attrattività della vita cittadina e le attrazioni urbane in genere);
  4. Dimensione del posto (relativa agli aspetti fisici del territorio, la piacevolezza dell’attraversarlo, gli spazi esterni, le sue bellezze, il clima);
  5. Dimensione del ritmo (relativa agli aspetti di vitalità culturale e di intrattenimento, in termini di “cose interessanti da fare”);
  6. Dimensione della gente (relativa al calore umano che il territorio offre, all’accoglienza riservata ai visitatori, alla facilità di integrarsi per chi sia intenzionato a trasferirvisi permanentemente e al grado di sicurezza personale);
  7. Dimensione dell’apprendimento formativo (Il livello scolastico medio e la presenza di strutture educative di livello primario, secondario e terziario).

I punti deboli dei KPIs Reputazionali della Calabria

1. Dimensione della comunità creativa (contributo all’innovazione percepito dagli altri territori, livello di creatività trasformativa del territorio);

2.  Dimensione della governance (qualità delle istituzioni rappresentative, per meglio dire della fiducia che i cittadini hanno nelle istituzioni);

3. Dimensione degli investimenti (attrazione e redditività che produce un Paese come luogo per vivere, studiare, lavorare o investire).

4. Dimensione dei prerequisiti (ossia temi di percezione generale, per es. come sarebbe la vita in quel territorio, quanto sarebbe facile trovare un alloggio a buon mercato, quale sia lo standard dei servizi pubblici)

5. Dimensione dell’internazionalizzazione (ossia la capacità del territorio di esportare le proprie eccellenze nel mondo)

6. Dimensione della sicurezza e della giustizia (grado di sicurezza e presidio anti crimine del territorio percepito da cittadini e visitatori)

I Bronzi di Riace ancora nei primi tre posti delle attrazioni turistiche con maggiore reputazione

Tra le numerose attrazioni turistiche selezionate dai turisti italiani e stranieri indistintamente le 3 più reputate con sentiment euforico dai turisti sono risultate i Bronzi di Riace, Piazza del Campo, la Basilica di San Francesco d’Assisi.

Tutte queste caratteristiche – si legge nello studio del prof. Alvisi – diventano fattori vincenti nell’attuale trasformazione del turismo in economia dell’esperienze e della reputazione, in cui gli elementi di competitività sono rappresentati, oltre che dalla qualità del prodotto e dall’efficienza, dall’essere percepiti come unici e diversi, non sostituibili con altre destinazioni. La reputazione cresce con una adesione popolare ad uno storytelling valoriale delle tradizioni identitarie. La reputazione della Calabria è comunque un processo non è un fenomeno ed è un processo in continua evoluzione al cui formarsi partecipano diversi stakeholder, diversi soggetti alcuni in modo più incisivo come per esempio chi fa pubblica opinione come i giornalisti, opinion leader, altri in modo minore come per esempio i consumatori passivi, altri in modo maggiore come i consumatori attivi o i più fidelizzati.

La Calabria: un pesce attraente che vive dentro l’acquario reputazionale del socio sistema

Quello che va considerato in una società come dire info-mediatica in un’info-sfera come quella in cui ci troviamo, definibile come socio sistema è che non circolano più solo le informazioni veritiere, perché le informazioni possono essere anche fake news naturalmente, ma la cosa più determinante è che circolano giudizi valutazioni, in un ecosistema del giudizio che coinvolge tutti : professionisti consumatori fans di marca e di territorio, che spesso si adoperano per commentare valutare giudicare ,nel bene e nel male, prodotti e servizi naturalmente che si trovano sui mercati. Nel socio sistema reputazionale i giudizi del mondo che osserva dal di fuori sono in continuo scambio di valore con chi vive e opera dentro l’acquario calabrese. Per questo all’eccellenza reputazionale futura della Calabria concorrono fattori strategici interni ed esterni al territorio. Soprattutto un presidio e una promozione costante delle eccellenze che il territorio produce e incarna unito ad un altro costante presidio e intervento di rimozione e risoluzione delle emergenze vissute e percepite dal sentiment reputazionale degli abitanti, dei visitatori/turisti della Calabria. Nell’economia di reputazione ad ogni incremento dell’1% dell’indice di reputazione corrisponde un incremento del 3% dell’incoming turistico. Per questo la reputazione calabrese è la nuova moneta. (rrm)

Tra gli interventi durante l’incontro, particolarmente interessante quello del prof. Marco Ginanneschi, economista e docente alla Link Campus University, che ha indicato la necessità di utilizzare gli strumenti finanziari disponibili per gli investimenti in Calabria, per sfruttare a pieno i dati positivi sulla reputazione. Il video:

 

UN ESTRATTO DELLA RICERCA GUIDATA DAL PROF: ALVISI

L’era della concuranza si affaccia sul turismo

Stimare e amare se stessi per essere stimati e amati dagli altri Infine l’ultimo ambito di proposta: come raccontare e valorizzare le mille identità e varietà dell’offerta turistica calabrese. Il turismo, e ancor di più quello che ricerca le esperienze, è una fenomeno profondamente culturale il cui valore competitivo sta nelle relazioni tra le persone e i territori che ospitano e i viaggiatori ospitati. Il viaggiatore sempre più cercherà territori i cui abitanti amino e rispettino i propri luoghi, la propria cultura, la natura, le tradizioni e i valori delle comunità; li preservino, li valorizzino e ne vadano orgogliosi. Solo se gli abitanti dei luoghi conoscono e auto-riconoscono la propria identità e valore potranno esserne concuranti e raccontarlo a chi arriva. Difendere e diffondere la cultura identitaria dei luoghi significa valorizzare e proporre a se stessi e a chi arriva i prodotti a km zero, la cucina e piatti tipici, i prodotti locali, i dialetti, i giochi, le capacità artigianali. Significa rafforzare i legami comunitari e alimentare la cittadinanza di consapevolezza culturale e sociale che sta alla base del nuovo paradigma della concuranza territoriale. Riconoscere il genius loci, la ninfa che abita ogni borgo e ogni contrada, significa contrastare la deriva dell’omologazione, l’affievolirsi delle diversità nella rimozione e nella perdita di memoria delle proprie identità. Questo richiede il coinvolgimento attivo e l’impegno delle scuole, dei media, delle produzioni artistiche e culturali, delle istituzioni, organizzazioni, imprese e associazioni. Attraverso racconti, iniziative e programmi capaci di creatività e immaginazione per raggiungere le delle giovani generazioni.

La reputazione cresce con una adesione popolare ad uno storytelling valoriale delle tradizioni identitarie.

La reputazione è comunque un processo non è un fenomeno ed è un processo in continua evoluzione al cui formarsi partecipano diversi stakeholder, diversi soggetti alcuni in modo più incisivo come per esempio chi fa pubblica opinione come i giornalisti, opinion leader, altri in modo minore come per esempio i consumatori passivi, altri in modo maggiore come i consumatori attivi o i più fidelizzati.

Il Codice di Condotta Reputazionale e la difesa della Buona/Eccellente reputazione con la certificazione

Sempre riferendoci ad un codice di condotta reputazionale possiamo parlare di questo impatto, nelle attività quotidiane, come il nostro capitale sociale e valoriale; quindi quando il nostro capitale sociale e valoriale viene depauperato o per una nostra consapevole/ inconsapevole condotta o per attacco alla immagine di reputazione identitaria del territorio, da parte di terzi o da fuoco amico, pur anche se questi attacchi sono attacchi costruiti a tavolino occorre pensare e capire che avranno un effetto ridondante e soprattutto senza la possibilità che la rete ci consenta un oblio di queste informazioni. Non vi è pero dubbio che una certa densità relazionale e una certa concatenazione delle interconnessioni in rete sia in grado nel tempo di essere valutata come un asset sociale di patrimonio sociale reputazionale a maggior incidenza euforica o positiva e quindi questo occorre porre molte attenzione a questo aspetto e per questo una certificazione di buona o eccellente reputazione non si limita certamente solo alla web reputation ma nella web reputation ha un riscontro oggettivo positivo con un valore percentuale estremamente sensibile.

La Reputazione si polarizza e la neutralità reputazionale deve allarmare più della cattiva reputazione

Quindi possiamo affermare che la reputazione d’uso e consumo di prodotti e servizi, quando si parla di prodotti e servizi si può parlare anche di un prodotto e di un’idea di una candidatura politica attenzione questo è bene inteso, hanno l’effetto di polarizzarsi perché difficilmente si può parlare di qualcuno che spende il proprio tempo per un giudizio neutro; il giudizio neutro è solamente la neutralità reputazionale ovvero solo l’effetto di un disinteresse verso quella tipologia di offerta ed è ancora più grave è dimostrato che la stringa reputazionale connotata con una neutralità e quindi non controllata può velocemente andare in immagine lesiva

Normalizzazione dei dati di giudizio reputazionale con la psicolinguistica

Gli algoritmi di calcolo su lesività e commento euforico della reputazione tengono ben conto dell’ abbattimento dei picchi positivi ,iper positivi e iper negativi perché sono identificati come poco affidabili e quindi scartati nella formazione del giudizio Quindi occorre basarsi su una metodologia valutativa di matrice psico-linguistica, solida, collaudata, verificata e naturalmente occorre fare molta attenzione nel misurare la reputazione ai segnali deboli mentre occorre non considerare come vere e proprie sentenze inappellabili i casi di estrema negatività reputazionale o estrema positività reputazionale

Il diverso peso dei giudizi reputazionali e il pericolo dell’ingegneria reputazionale

i giudizi di reputazione non hanno tutti lo stesso peso, la capacità di influenza di chi è in grado di condizionare i giudizi nella rete viene chiamata influecing e gli influencers cosi come gli engagers sono particolare tipologie di identità digitali che dietro hanno spesso persone, individui ,ma anche organizzazioni capaci di condizionare fortemente unità di valutazione. Occorrerà porre molta attenzione nel riconoscere innanzitutto se la reputazione che riguarda un prodotto un servizio un bene un territorio sia oggetto di un ben determinato attacco reputazionale o se sia invece spontaneismo reputazionale perché dobbiamo distinguere tra un’ingegneria di attacco reputazionale costruita cioè in laboratorio e una reputazione spontanea che può essere naturalmente euforica o disforica o lesiva e che può provenire dalle esperienze reali mentre quelle costruite in laboratorio sono opportunamente manipolate.

La reputazione: similitudini semantiche con i virus influenzali

Possiamo considerare la reputazione alla stregua del virus che si inocula in un organismo e naturalmente ne provoca una malattia, viene quindi la rete sociale è un po’ l’organismo e lo scopo della reputazione sia che sia euforica o disforica fa si che un maggior numero di cellule siano quindi attaccate negli elementi di una rete, come le cellule di un organismo e quindi ne entrino in contatto provocando mutazioni reputazionali repentine. Nel bene e nel male, Nello studio della viralità reputazionale occorre pensare che i un certo nucleo di figure ha un alta probabilità di adottare un’idea, un concetto, un giudizio reputazionale diffondendone il messaggio (euforico o disforico) quindi ad un certo punto gli individui che recepiscono questo messaggio positivo o negativo è come se si infettassero dell’idea, del giudizio e naturalmente cominciano poi a comunicarlo qualche altro membro, generando il passaparola del gruppo o della cerchia sociale a cui appartengono. Questo indicatore è chiamato anche indicatore di KPI virale che misura la probabilità o la metrica con cui altre unità attive di reputazione, individui o Identità digitale oppure identità reali , siano in grado di accogliere con una certa velocità l’idea e quindi a propria volta si ammalino o si infettino positivamente; passato un certo tempo questa globalità di identità o individui si possono trovare in una situazione di dimenticare magari quanto in parte gli era stato trasmesso e quindi ritornano nella stato di individuo suscettibile e attaccabile.

Dentro l’acquario reputazionale del socio sistema

Quello che va considerato in una società come dire info-mediatica in un’info-sfera come quella in cui ci troviamo e che io definisco socio sistema e che non circolano più solo le informazioni veritiere, perché le informazioni possono essere anche fake news naturalmente, ma la cosa piu determinante è che circolano giudizi valutazioni, in un ecosistema del giudizio che coinvolge tutti : professionisti consumatori fans di marca e di territorio, che spesso si adoperano per commentare valutare giudicare ,nel bene e nel male, prodotti e servizi naturalmente che si trovano sui mercati.

Offesa E Difesa della reputazione: l’European Reputation Register e il protocollo REPUQUAL

Chiunque diffonda soprattutto per via digitale informazioni e giudizi reputazionali idonei ad offendere e a diminuire la reputazione altrui incorre nel commettere il reato di diffamazione che è commesso anche con la stampa ed altri mezzi che è punito in Italia dall’art. 595 terzo comma del codice penale vi è un diritto all’onore ed alla reputazione che è sancito anche dall’arti.12 dei Diritti universi dell’uomo pubblicati alle Nazioni Unite ed è naturalmente richiamato dall’art. 2 della costituzione della repubblica in Italia.

Questi limiti sono essenzialmente la rilevanza sociale dell’argomento di cui si parla e si è trattato, la verità obiettiva dei fatti riferiti nei limiti in cui ciò si possa accertare il rispetto nel contenersi nell’espressione della psicolinguistica utilizzata riguardo all’utilizzo di una decenza espressiva perché questo può essere molto grave naturalmente perché le valutazioni di reputazioni vanno valutate caso per caso, giudizio per giudizio e il vaglio rimane insindacabile nella sede di legittimità se motivato adeguatamente.

A maggior ragione quindi una valutazione attenta integrata certificativa della propria buona o eccellente reputazione confermata in una sede quasi di cassazione da un albo internazionale rappresenta uno strumento di grande presidio di grande difesa delle reputazioni d’uso prodotto e servizio, del territorio, dell’impresa e dell’identità e onorabilità personale.

In sede di tutela della buona reputazione o eccellente reputazione naturalmente essere registrati ad un registro europeo convalidato certificato consente anche giuridicamente di poter depositare in sede civile per esempio nel nostro ordinamento giuridico italiano un ricorso cautelare di urgenza che consente quindi di ottenere ripeto sia pure in via cautelare una tutela immediata e i presupposto sono naturalmente come per ogni controversia giuridica il fumus boni iuris cioè il verisimigliante che il comportamento denunciato offende un bene tutelato dall’ordinamento e il bene è la reputazione che è un bene importantissimo sta crescendo no il pericolo grave ed irreparabile e che ne derivi nel caso.

Sotto l’aspetto di protezione della tutela che la certificazione di reputazione consente è quella di tutelare le istanze che prepongono alla garanzia del nome e anche dello pseudonimo dell’immagine che fanno riferimento alla possibilità di ricostruire un sistema di garanzia negli anni per tutelarsi da lesioni ingiustamente subite alla reputazione se in sede civile la lesione dei beni tutelati, naturalmente, permette anche ai giudici di inibire la riproduzione di immagini o di affermazioni che possono ristorare dei danni reputazionali subiti; è chiaro pertanto che per tutelare la reputazione quello che conta è misurarla e certificarla.

Nel valutare naturalmente gli indicatori di reputazioni vanno categorizzate alcune caratteristiche e qualità innanzitutto in un attacco reputazionale la persistenza cioè qualsiasi fase scritta è in qualche modo reperibile e ne resta traccia nei media nella rete anche dopo molto tempo se si attiva una giusta ricerca la virulenza ogni traccia che è presente nei media in rete può essere diffusa con il semplice copia incolla e la potenza virale è al tempo stesso è un’arma a doppio taglio.

La reputazione ha anche un ruolo chiave nell’influenzare l’atteggiamento e quindi il comportamento degli stakeholder, una crisi per esempio è l’espressione più acuta, lo sfocio più acuto del rischio reputazionale e può danneggiare una serie di cose tra i quali per esempio Il prezzo il valore del brand il prezzo del suo prodotti vendite ricavi tassi di fedeltà del cliente, anche l’attrattiva verso i collaboratori di una azienda del personale, la qualità stessa delle relazioni con i fornitori, le alleanze strategiche , le partnership , in termini di stabilità, di economicità. Poi la fonte autorevole di provenienze del giudizio espresso il commento che proviene da una utenza che ha un limitato seguito e uno invece che conviene da una personalità influente e sortiscono diversi risultati di incidenza e inferenza che in termini di diffusione della notizia che naturalmente che in termini di consenso che può spostare discussioni

Differenza tra identità e reputazione

Spesso vengono commessi degli errori identificativi e di valutazione tra l’identità e la reputazione di un soggetto di natura giuridica o di natura fisica bisogna ben distinguere perché secondo me l’identità si distingue dalla reputazione poiché la prima riguarda il rapporto di conoscenza che esiste tra un soggetto collettivo e individuale e una comunità mentre la reputazione attiene ad un momento successivo alla conoscenza e quindi consiste in un giudizio di valore che si esprime sul soggetto che è portatore dell’identità pertanto perché ci sia una lesione dell’identità è sufficiente una alterazione della sua rappresentazione perché ci sia una lesione della reputazione occorre fotografare il giudizio lesivo e non aderente al vero effettuato su di una identità collettiva (un territorio( o individuale(una persona, un brand)- Perché vi sia quindi una lesione della reputazione è necessario che vi sia una diminuzione conseguente della stima dei consociati che esprimono un giudizio quindi di disistima sull’identità del soggetto individuale o collettivo oggetto di questa valutazione.

Importante capire che il monitorare costantemente la reputazione e averne una certificazione inscritta con un codice di condotta ad un albo inattaccabile a livello internazionale rappresenta un’attività fondamentale e fondante tra le più importanti per costruire, mantenere o anche rafforzare il consenso dei diversi interlocutori sociali questo vale in campo economico, vale in campo sociale, vale in campo politico e vale in campo finanziario.

Che vantaggio ne tra un organizzazione da una dichiarazione pubblica di un codice di valori e un codice etico comportamentale, ma è facile capirlo anche solamente in modo intuitivo perché tutte le volte in cui vi è un attacco reputazionale si entra in una fase di crisi manageriale, crisi di impresa, crisi individuale ma se il soggetto o l’organizzazione aveva pubblicato un codice o ha pubblicato un  codice di riferimento etico e non si ravvisano riscontri di caduta o di tradimento di quel codice da parte del proprio comportamento allora sarà facile dimostrale che l’attacco reputazionale è un attacco specioso è un attacco ai fini di pregiudicare l’identità e la reputazione del soggetto collettivo

Il rischio reputazionale ed il conseguente danno reputazionale si fa sempre piu alto quanto più il settore di riferimento, in cui opera un’entità, una azienda, un collettività, un territorio con le sue caratteristiche fanno leva su valori immateriali quali per esempio l’immagine, la fiducia, il consenso, la fiducia nelle istituzioni, la comunità creativa, il patrimonio storico e culturale, Le radici della tradizione popolare, i valori intrinsechi di una popolazione abitante. (rrm)

Il 53° Premio Brutium a Roma, la bella conferma del valore dei calabresi nel mondo

Il tema di quest’anno del 53° Premio Brutium che l’omonima associazione dei calabresi nel mondo ha assegnato a uno scelto gruppo di personalità che portano lustro alla propria terra, è significativo: Ritorno, Restituzione, Rinascita. Tre elementi che segnano in modo perfetto la grande voglia di crescita e sviluppo che la Calabria esprime e che i calabresi, con competenza, capacità, determinazione, vogliono contribuire a far diventare realtà. Una grande festa della Calabria a Roma, che della Calabria è la città più popolosa (almeno 500mila i calabresi residenti nella Capitale), che ha marcato ulteriormente il grande legame, indissolubile, che lega i calabresi alla propria terra. Sono occasioni come queste che permettono di toccare con mano quanto grande sia l’orgoglio della propria “calabresità” presso personalità del mondo delle istituzioni, del lavoro, dell’impresa, dell’arte, dello spettacolo, ma anche presso tanta “gente comune” che è fiera delle proprie origini ed è felice di condividere questo senso di appartenenza che è davvero unico.

Per questo occorre dire un grazie gigantesco a Gemma Gesualdi, presidente del Brutium, per la bellissima serata romana in Campidoglio, dove la Calabria ha trovato riuniti gran parte dei suoi figli migliori e, cosa non meno importante, tanti giovani che già assimilano questo straordinario attaccamento alla terra che ha dato la luce ai propri genitori e parenti. Gemma è figlia dell’indimenticabile Peppino Gesualdi, “inventore” del Brutium, che nel 1966 volle riunire i tanti calabresi che già affollavano la Capitale, per poi allargare la platea a tutto il mondo. I calabresi sono dovunque, con la fierezza delle proprie origini, e quasi sempre hanno portato e portano un grande lustro alla propria terra con il proprio lavoro, la serietà, il rispetto della legalità, il senso di fratellanza e accoglienza che li contraddistingue.

Premi Brutium in Campidoglio
Il 53.mo Premio Brutium in Campidoglio

Il Premio del Brutium non è solo una medaglia ricordo, ma il riconoscimento di una carriera, di un impegno che merita di essere conosciuto e che possa costituire un esempio per le nuove generazioni. La serata, presieduta dal sen. Marco Siclari, è stata moderata dalla giornalista Annamaria Terremoto e ha visto al tavolo dei relatori anche la presenza del neo Presidente dell’INPS Pasquale Tridico, del consigliere comunale di Roma Francesco Figliomeni e del direttore del Quotidiano del Sud – L’Altra voce dell’Italia. Ai premiati un diploma con la medaglia coniata dalla scultore calabrese Alessandro Monteleone, che rappresenta “la pacchiana”, una contadina con la cesta sulla testa che guarda verso il Cupolone della Capitale. È seguito un ricevimento all’Hotel Kolbe, nell’area del Foro Palatino, dove i tantissimi calabresi intervenuti hanno potuto confrontarsi e scambiare i saluti con i premiati. (rrm)

La squadra del Brutium
La squadra dell’Associazione Brutium

I PREMIATI DEL BRUTIUM 2019 E LE MOTIVAZIONI

PINUCCIO ALIA – 30 anni fa parlare della Locanda di Alia di Castrovillari  era come descrivere una delle più belle realtà della cultura alimentare calabrese. Pinuccio Alia è stato l’inventore di questa struttura che ha lanciato la moda del buon cibo in Calabria, testimone di una stagione straordinaria, riferimento assoluto delle prime guide gastronomiche italiane… Pinuccio ha scritto anche un libro delizioso di ricette per amore di una cucina antica che rischia di sparire, ma dice lui, sarebbe un crimine perderla….una locanda che accoglie con classe e professionalità grazie al buon gusto di questo intelligente imprenditore che si è fatto conoscere in tutto il mondo.

Pinuccio Alia e Francesco Figliomeni
Francesco Figliomeni premia Pinuccio Alia

FABRIZIO BENVENUTO – La Medaglia d’Oro Calabria  2019 vuol essere un segno di stima ma soprattutto di incoraggiamento per Fabrizio Benvenuto, giovane regista calabrese, di Corigliano, che a soli 25 anni, vanta un curriculum di grande rispetto nel mondo cinematografico italiano. Ha filmato già numerosi “corti” e ci piace ricordare “ Il miracolo” sotto la supervisione di Fabio Mollo vincitore di un Nastro d’argento a Venezia. In questi giorni, accompagnato dal produttore Alessandro Alei, sta girando il film “ La parte sognante “ che sarà ambientato interamente in Calabria, sulla costa Ionica e la provincia di Cosenza.

Fabrizio Benvenuto
L’on. Elisa Scutellà premia Fabrizio Benvenuto

GIOVANNI CARNOVALE – Odontoiatra, si è dedicato con successo a una serie di importanti iniziative imprenditoriali nel mondo della sanità e della cultura. Direttore generale della Cassa Mutua Dentistica (che è da considerare come una delle più innovative iniziative socio-sanitarie dedicata totalmente alle cure di denti e bocca con copertura integrale delle spese dentistiche, in risposta alle tante difficoltà riscontrate dal SSN). Presidente della Fondazione, la Carnovale Foundation che porta il suo nome, con sede a New York, ha organizzato numerose prestigiose iniziative culturali, tra le tante, ricordiamo quella di una settimana fa quando nella Sede del Consolato d’Italia a N.Y. la Fondazione ha presentato il libro di Mons Kavalakatt con il Cardinale Maradiaga alla quale è seguita una Messa Solenne, evento significativo per il Vaticano e per il nostro Paese.

Giovanni Carnovale e Maria Tripodi
L’on. Maria Tripodi premia Giovanni Carnovale

MARIA DI PRATO – Instancabile imprenditrice, Maria Di Prato ha fatto della sua Azienda Biotec una delle Aziende leader del settore delle Biotecnologie servendo con i propri prodotti clientela primaria in Italia e all’Estero. Un’azienda nata 30 anni fa per produrre e commercializzare biotecnologie per il mercato delle bevande e alimenti, una delle prime a lanciare la cultura del mangiare e bere sano in un tempo dove si faceva uso e abuso di additivi chimici: Biotec ha usato da sempre ingredienti di estrazione naturale al posto dei prodotti chimici e ha vinto con tenacia la sua battaglia. Attualmente Maria Di Prato ha acquisito un’azienda di produzione di capsule in PVC per vini e bevande con sede a S. Basile, operazione che risponde ad una strategia politica aziendale di dare impulso anche all’operosità calabrese. Biotec è diventata anche Impresa Amica UNICEF, devolvendo una parte degli utili a questo straordinario ente benefico.

Pasquale Tridico e Maria Di Prato
Pasquale Tridico premia Maria Di Prato

ACHILLE  IACHINO – Laureato in giurisprudenza, Achille Iachino ha da sempre ricoperto importanti incarichi nel campo della Sanità (Tor Vergata, Lega Italiana per la lotta contro i tumori LILT, AGENAS, in Regione Lazio ). Attualmente nonostante la sua giovane età è vice capo gabinetto del Ministro della Salute. Una grande esperienza maturata nel suo brillante percorso professionale che ha messo a disposizione del suo attuale incarico che rappresenta un orgoglio per la sua regione di appartenenza. La Medaglia d’Oro è la considerazione che si deve a questo giovane calabrese che rappresenta un valido punto di riferimento per gli operatori italiani  in sanità  in un momento così difficile della vita sociale e politica del Paese.

Marco Siclari e Achille Iachino
Marco Siclari premia Achille Iachino

GIUSEPPE IANNI – Lo definiscono il Presepe dei Papi – quello realizzato da Giuseppe Ianni, perchè da Papa Woytila a Paolo VI, Benedetto XVI e Papa Francesco, spesso in grande riservatezza, si sono raccolti a pregare in questo luogo che parla di Pace e di Solidarietà. È il presepe ideato dal netturbino calabrese Giuseppe Ianni, che riproduce fedelmente la natività di Betlemme in un vecchio deposito dell’AMA in Via Cavalleggeri, ed è il frutto di un sogno diventato realtà. Numerosi i personaggi che sono andati a visitare il Presepe dei Netturbini a due passi dal Vaticano.  Qui un archivio fotografico documenta  anche Madre Teresa di Calcutta che ogni volta che veniva a Roma passava a pregare. Un luogo insolito, che il Brutium farà  conoscere a tutti perché da quest’anno il Brutium organizzerà in questo presepe la Messa di Natale.

Giuseppe Ianni
Nicola Barone premia Giuseppe Ianni

ROBERTO NAPOLETANO – La medaglia d’Oro Calabria è un riconoscimento  che viene concesso solo a persone nate in Calabria, ma per Roberto Napoletano (già direttore del Messaggero e del Sole 24 Ore) che non è calabrese  è stata fatta un’eccezione per l’operazione editoriale che ha appena iniziato  con  la nuova testata da lui diretta che si chiama Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia. Un giornale che parla dei problemi del meridione, che racconta le battaglie del Sud e pone alla ribalta gli annosi problemi del Sud con approfondimenti e commenti di autorevoli opinionisti. Un’operazione mediatica straordinaria che da voce ad un Sud che ha bisogno di essere raccontato e conosciuto nel resto del Paese.

Marco Siclari e Roberto Napoletano
Marco Siclari premia Roberto Napoletano

ANTONIO PIGNATARO – Originario di Acri, Antonio Pignataro è attualmente il Questore di Macerata. Conosciuto come il questore che combatte la droga e chiude i negozi di cannabis light, la sua carriera in Polizia inizia a Palermo dove, appena assegnato alla Squadra Mobile, si distingue per il suo impegno di lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. Successivamente da Genova viene inviato in Calabria per dirigere le ricerche in Aspromonte di Cesare Casella e Marco Celadon. E ancora è stato coordinatore in operazioni di Polizia quali i sequestri di Silvia Melis, Giuseppe Soffiantini, Alessandra Sgarella fino al suo trasferimento a Roma.

Antonio Pignataro
Pasquale Tridico premia Antonio Pignataro

MARCO SICLARI – Nato a Reggio Calabria, Marco Siclari detiene il primato di essere il più giovane Senatore della Repubblica. Laureato in Medicina, impegnato da sempre in politica e più precisamente in Forza Italia, dove ha ricoperto importanti incarichi, Marco Siclari ha la grande prerogativa di essere un politico autentico, cioè di battersi con passione per i problemi della gente. In questi mesi lo abbiamo visto impegnato a difendere la sanità della regione Calabria, un Senatore che quotidianamente si fa paladino della sua gente. Una curiosità: Marco Siclari  frequentava il Brutium nella storica Sede di Palazzo Pignatelli, era uno dei giovani dell’associazione, durante gli anni dell’Università.

Marco Siclari con la sua famiglia
Marco Siclari premiato da Francesco Samengo

FRANCESCO TREBISONDA – Definito da un’importante pubblicazione economica  internazionale come “il Manager calabrese dal cuore d’oro”, Francesco Trebisonda, dopo un percorso all’interno del colosso americano di brokeraggio assicurativo AON punteggiato da continui successi, è diventato il Direttore Commerciale Italia. Ai nostri giorni per essere un uomo di successo non si deve solo ricoprire una carica importante, bisogna unire alla grande capacità professionale una forte carica umana: Trebisonda ne è la conferma. E nel suo prestigioso ruolo non dimentica la sua regione creando flussi economici con ricadute sul mondo del lavoro  per molti giovani calabresi… Infatti pur curando tutto il territorio nazionale, ha creato due uffici AON a Corigliano e Reggio.

Pasquale Tridico e Francesco Trebisonda
Pasquale Tridico premia Francesco Trebisonda

PASQUALE TRIDICO – Da alcuni mesi è il nuovo Presidente dell’INPS, scelto dal governo in carica. Pasquale Tridico, 42 anni originario di Scala Coeli (CS), vanta un percorso di studi e di attività accademica nelle più prestigiose università italiane e internazionali. Professore ordinario di Politica economica e Docente di Economia del lavoro all’Università RomaTre. Si è impegnato per una graduale eliminazione della Legge Fornero e l’inserimento del reddito di cittadinanza.

L’on. Riccardo Tucci premia Pasquale Tridico

FRANCESCO SAVERIO VETERE – Nato a Cosenza, dal novembre 1999 è il Segretario generale e Presidente della Giunta Esecutiva dell’USPI (Unione stampa Periodica Italiana), Ente che sotto la sua guida è diventata un vero punto di riferimento per i numerosi editori che stanno vivendo in questi anni una grande trasformazione della realtà mediatica sul territorio nazionale, dettata certamente dalla crisi ma anche da un cambiamento di abitudini nella popolazione sulla fruizione delle notizie. Vetere, giornalista pubblicista e avvocato, prima di ricoprire questo incarico ha svolto un’intensa attività professionale.

Marco Siclari e Francesco Saverio Vetere
Marco Siclari premia Francesco Saverio Vetere

 

53 anni di Brutium: giovedì a Roma in Campidoglio la festa dei calabresi illustri

La più antica associazione dei calabresi della Capitale, Brutium, fondata da Peppino Gesualdi nel 1966, consegna giovedì 27 giugno a Roma, nella Sala Protomoteca del Campidoglio, le medaglie d’oro del suo 53° anniversario. L’associazione è retta dalla figlia del fondatore, Gemma Gesualdi, instancabile animatrice di iniziative che vedono sempre la Calabria al centro. Peppino Gesualdi aveva intuito prima di ogni altro che riunire i calabresi a Roma sarebbe diventata una formula di successo per valorizzare il grande patrimonio culturale della Calabria per creare un nuovo e positivo messaggio di una terra con una storia  travagliatissima. Fortemente radicato a Roma prima e poi all’estero attraverso numerose rappresentanze, il Brutium, dopo un periodo di “quiete” e un restyling necessario per dare nuovo vigore all’associazione guarda con fiducia al futuro, come dice la presidente Gemma Gesualdi: «nonostante il malessere globalizzato che sta pervadendo la società e vuole affidarsi quindi alle nuove generazioni  forte anche della grande eredità che questi 53 anni possono significare diventando anche uno stimolo, un punto di ri-partenza».

Il prestigioso riconoscimento sarà consegnato nel corso di una solenne cerimonia presieduta dal sen. Marco Siclari con la partecipazione del neo-presidente dell’INPS Pasquale Tridico, del consigliere comunale di Roma Francesco Figliomeni e del direttore del Quotidiano del Sud -L’Altra voce dell’Italia Roberto Napoletano. I premiati di questa edizione saranno Pinuccio Alia, Fabrizio Benvenuto, Giovanni Carnovale, Rocco Commisso, Maria di Prato, Achille Iachino, Giuseppe Iannì, Roberto Napoletano, Antonio Pignataro, Marco Siclari, Francesco Trebisonda, Pasquale Tridico, Francesco Saverio Vetere. Una grande festa dei calabresi, non solo di nascita ma anche di adozione, tutti con il comune sentire della Calabria nel cuore.

La medaglia del Brutium

Il riconoscimento, nato per essere conferito a “personalità calabresi che hanno onorato la loro terra di origine con la loro vita e le loro opere”, è una preziosa e originale medaglia, coniata dalla scultore calabrese Alessandro Monteleone, che rappresenta il simbolo della “pacchiana” che, con in testa la cesta dei suoi ricordi, lascia la sua Calabria per venire a Roma, simboleggiata dalla cupola di San Pietro.

L’appuntamento per giovedì 27 giugno alle 18, in Campidoglio. (zc)

 

Medaglie d'Oro Calabria

Il 27 Giugno alle ore 18.00 nella Sala della Protomoteca di Roma in Campidoglio il Brutium consegnerà le Medaglie d'Oro Calabria 2019 durante la nostra 53esima Festa Dei Calabresi Nel Mondo. Ma cosa rappresenta la Medaglia D'Oro Calabria? Scopriamolo con la Presidente Gemma Gesualdi.

Posted by "Brutium" on Friday, 21 June 2019

«Preservare l’originalità culturale del Meridione», il libro-diario di Miglietta-Argan

L’architetto Fernando Miglietta, apprezzato professionista – calabrese d’adozione – nonché autore del progetto del Cimitero dei Migranti a Tarsia ideato da Franco Corbelli, presenta giovedì a Roma al Macro il suo ultimo libro Diariotre, Con Carlo Giulio Argan. Tutti siamo debitori nei confronti di Giulio Carlo Argan, studioso, intellettuale, storico dell’arte e critico militante. Politico, uomo delle istituzioni. Col grande storico dell’arte Miglietta ha avuto un intenso rapporto di collaborazione per oltre un decennio e in questo libro racconta, da testimone diretto, i momenti vissuti con uno dei maggiori protagonisti dell’arte e della cultura italiana. Argan – riferisce Miglietta – aveva un’idea chiara su quale azione politica  fosse necessaria a favore della cultura del Sud: «Il problema  non è tanto di portare al Sud strutture o apparati culturali come quelli esistenti al Nord, quanto quello di preservare l’originalità culturale del meridione, seriamente in pericolo in quanto legata ad una minore potenzialità economica».

Il libro Diariotre, Con Giulio Carlo Argan, (Rubbettino Editore) che segue quelli già dedicati a Bruno Munari e Pierre Restany, racconta l’intenso rapporto di Fernando Miglietta  con Giulio Carlo Argan nell’arco del decennio 1977-1988 e svela, per molti versi, pagine inedite della cultura italiana che ci fanno meglio capire l’attualità del pensiero di Argan.

«Il tema arte-città, quel rapporto tra le arti e il progetto, in grado di esprimere forme identitarie di una cultura, – scrive Fernando Miglietta – era l’orizzonte primario del pensiero critico di Giulio Carlo Argan, speciale compagno di viaggio nei complessi rapporti tra politica e cultura e illuminato testimone critico della mia ricerca in arte e in architettura. In più occasioni abbiamo dialogato, confrontandoci sull’idea di futuro e di memoria, di arte e città, consapevoli della necessità di un progetto, azione e forma politica».

«Il centro della nostra riflessione ruotava spesso attorno ad un nuovo rapporto tra immaginazione e progetto, arte e città, pensiero e forme, alla ricerca di una nuova idea di futuro. Argan aveva piena coscienza  dei mutamenti in atto, in particolare della “crisi dell’arte” come “scienza europea”. Il rapporto tra la Città, le arti e il progetto, era alla base del suo pensiero e della sua azione critica. “Le arti, – affermava Argan – sono costitutive della città. Il solo luogo a cui tutte convergono e in cui fanno sintesi è la città. Per studiare l’arte bisogna partire dalla città…”».

Fernando Miglietta
L’architetto Fernando Miglietta

«E ancora, nella visione moderna di Argan – sottolinea l’architetto Miglietta – centrale era il rapporto tra cultura e politica: I partiti, le classi dirigenti, gli intellettuali. Argan su questi temi però non è mai stato tenero, ha sempre denunciato la mancanza di impegno civile, di carenza di progettualità: in alcuni casi un vero e proprio processo al Novecento». Ancora più dirompente e illuminante la sua riflessione sui rapporti tra Nord e Sud,  (1982): «L’unità del Paese è a rischio. Non avendo risolto nessuno dei problemi economici del mezzogiorno, l’Italia sta rischiando addirittura l’unità, non forse quella amministrativa o politica, ma l’unità come complesso di culture diverse che interagiscono positivamente” .

Paolo Portoghesi che firma l’introduzione al libro afferma che «Per chi ama l’arte e la sua storia ed ha condiviso la necessità dell’impegno politico come partecipazione alla responsabilità del cambiamento, Argan rimane una testimonianza indimenticabile. Per lui la storia dell’Arte non era cronaca filologica di ciò che è stato, ma un modo per indagare criticamente il presente e le prospettive del futuro».

Il progetto dunque, per Argan, come “cuore del collegamento delle arti, delle arti con la città, delle arti con la società, – evidenzia Claudio Gamba nella presentazione – ma anche del dialogo con il futuro, della saldatura tra utopia e concretezza pratica del fare”. Al centro della sua visione delle arti – scrive Franco Purini nella postfazione – “c’è l’idea del progetto come forma simbolica della modernità. Una forma che si sdoppia generando una straordinaria energia trasformatrice”.

Dunque, tutti siamo debitori nei confronti di Giulio Carlo Argan. Lo stesso Enrico Crispolti, “dagli arganiani considerato un anti-arganiano”, e non del tutto a torto”, in questo libro riconosce, – nella sua disvelata ed inedita testimonianza a Miglietta, prima della sua  scomparsa –  “ fra le componenti salienti della sua formazione professionale, un importante ruolo storico della variamente attesa lezione arganiana. Esattamente proprio – scrive Crispolti – per la sua preminente componente di implicita qualificazione ideologica dell’evento artistico, come tale, nella sua frizione societaria, nel sotteso giudizio sul mondo”.

Fernando Miglietta 13 giugno

Il libro  sarà presentato domani giovedi 13  giugno alle ore 18,00 al Museo MACRO ASILO  di Roma a cura dell’Archivio Miglietta con la partecipazione oltre che di Fernando Miglietta, di Paolo Portoghesi, Franco Purini, Orazio Carpenzano e Claudio Gamba. (mp)

Trionfale accoglienza di Mimì Lucano alla Sapienza di Roma: il sogno continua

Una grandissima folla ha accolto ieri pomeriggio Mimì Lucano, il sindaco “sospeso” di Riace, simbolo vivente dell’integrazione e dell’accoglienza, all’Università di Roma La Sapienza. Dopo le tensioni della vigilia, con la preannunciata contestazione dei neofascisti di Forza Nuova, Lucano è stato accolto con l’intonazione di Bella Ciao da parte degli studenti. Al tavolo con il Rettore della Sapienza, il cosentino Eugenio Gaudio, accanto a Mimì Lucano c’era Vito Teti, illustre studioso e antropologo calabrese. L’ex sindaco era atteso per un seminario sull’accoglienza promosso dal Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte e Spettacolo col titolo Il sentimento dei luoghi e il sentimento degli altri. Il caso Riace.

Visibilmente emozionato e commosso dall’affetto dimostrato dai ragazzi della Sapienza, Mimì Lucano ha esordito parlando del suo stato d’animo di fronte ai giovani universitari che in coro gridavamo “Siamo tutti Mimmo Lucano”. «Un’emozione indescrivibile, mi sento uno di voi. – ha detto – Sono emozionato. Sono rimasto quello che ha seguito un sogno di umanità e democrazia. Il sogno continuerà fino alla fine».

Mimì Lucano a La Sapienza

Lucano non ha mancato di replicare alla contestazione di Forza Nuova: «Chi vuole contrastare questa manifestazione dice che sono un sindaco che vuole riempire i borghi calabresi con coloni africani. Una sorta di sostituzione etnica, ma non conoscono la realtà dei borghi calabresi, che sono spenti. Gli immigrati non hanno occupato alcuno spazio degli italiani, ma anzi gli immigrati hanno dato anche agli italiani la possibilità di cercare riscatto».

A proposito dell’esperienza di Riace, Lucano ha spiegato che «Non c’è stata premeditazione sulla nostra accoglienza, ma è stata un’idea spontanea. Esisteva solo la spontaneità giorno dopo giorno, e l’idea di ripopolare i luoghi, che portavamo avanti senza nessun contributo economico. Senza un euro. Le persone del luogo hanno cominciato a pensare che c’era una possibilità, una speranza, perché arrivava nuova gente e non importava da dove venisse e di quale religione fosse». (mp)

Il video dal Facebook:

https://www.facebook.com/riacepremionobelperlapace/videos/430781580819547/

 

Lo scippo: 61 i miliardi tolti al Mezzogiorno. La denuncia di Altravoce, da oggi in Calabria

Da oggi, il Quotidiano del Sud, giornale diffuso in quattro edizioni in Calabria, distribuisce al suo interno il nuovo “quotidiano” L’ALTRAVOCE dell’Italia, diretto da Roberto Napoletano. Un giornale che vuole raccontare la verità al Mezzogiorno, ma soprattutto sul Mezzogiorno. È una bella operazione editoriale di cui i calabresi dovranno essere grati alla famiglia Dodaro che edita il Quotidiano: una voce aggiuntiva che vuole tentare di cogliere il disperato urlo che proviene dal Sud, soprattutto dalle centinaia di migliaia di giovani laureati (180mila negli ultimi 5 anni) che sono costretti ad emigrare al Nord o all’estero per mettere a frutto competenze e capacità. L’emigrazione intellettuale, permetteteci di ribadirlo, è ancora più amara e difficile da accettare: formiamo egregiamente i nostri giovani nelle Università calabresi che hanno lo stigma dell’eccellenza, ma poi li costringiamo a mettere a profitto le proprie capacità non al servizio della Calabria, che ne avrebbe davvero bisogno, ma delle regioni del Nord, quelle, per intenderci che si stanno battendo per avere maggiore autonomia amministrativa (con evidente danno delle regioni povere del Mezzogiorno).

Il nuovo giornale esordisce con un lungo editoriale del direttore Roberto Napoletano, che lancia la prima grande denuncia: sono 61 i miliardi scippati ogni anno dal Nord al Mezzogiorno. «La “banda del buco” del Grande partito del Nord – scrive Napoletano – bandiera verde sfumature azzurre e rosse –  ha scavato indisturbata per anni, sotto traccia, nelle pieghe del bilancio pubblico italiano. Ha messo a punto la più efficiente macchina estrattiva di risorse sottratte, di anno in anno, ai cittadini del Sud, di ogni età e genere, per trasferirle pari pari a quelli del Nord».

L’articolo, documentatissimo, rivela come si è perpetrato lo “scippo” e come continua. Finalmente qualcuno racconta come lo Stato toglie al Mezzogiorno per dare più soldi al Centronord. Il direttore Napoletano va giù pesante: «Guarderemo con occhio nitido lo scandalo dei cantieri che non si aprono da nessuna parte ma se si dovessero tornare ad aprire al Sud resterebbero comunque chiusi perché non se ne prevedono e quei pochissimi  previsti non hanno copertura finanziaria».

Roberto Napoletano
Roberto Napoletano

«Vergogna, anzi doppia vergogna. – scrive Roberto Napoletano – Perché adesso tutti sanno che dietro questo scandalo non c’è solo la conosciutissima incapacità degli amministratori meridionali (anche qui però basta con i luoghi comuni, questo giornale sarà sempre selettivo e puntuale nei suoi giudizi) ma uno scippo di Stato di cui chi fino ad oggi ha frodato, facendo anche la lezioncina, deve cominciare a rendere conto nelle aule parlamentari. Questo esige la democrazia se vuole continuare a respirare a pieni polmoni. Consiglierei alle classi dirigenti politiche meridionali di essere generose e di non chiedere la restituzione del maltolto, ma il Grande Partito del Nord e i suoi sempre più numerosi accoliti al Sud (se hanno ancora sangue meridionale nelle vene) facciano autocritica».

L’inserto (un quotidiano nel Quotidiano) si chiama l’Altravoce dell’Italia. In Calabria si sentiva l’esigenza di un’altra voce, attenta ai reali bisogni della popolazione, dei suoi giovani, delle aziende strozzate dalle banche, di quanti cercano il lavoro che non c’è e che nessun reddito di cittadinanza riuscirà mai a creare. I calabresi diano il benvenuto e corrano a comprare il Quotidiano: i giornali, ricordiamocelo, hanno un padrone superpartes, il lettore, ma hanno bisogno che quest’ultimo faccia anche la sua parte, in edicola. (s)

Addio a Giacomo Battaglia. La Calabria piange un grande attore

Addio a Giacomo Battaglia, attore reggino, indimenticabile partner del duo Miseferi&Battaglia. Dapprima al Bagaglino e in spettacoli di cabaret di ampio successo, poi attore drammatico (anche con Gigi Miseferi) dove aveva mostrato le grandi capacità artistiche che gli consentivano di passare dalla risata al dramma, mantenendo alto il suo profilo attoriale. Tra le tante attività anche quella di direttore artistico del Palizzi Film Festival che nell’ultima edizione aveva dovuto fare a meno di lui.

Giacomo Battaglia aveva 54 anni. Da molti mesi era in coma irreversibile. Grande la commozione a Reggio e in tutta la Calabria, ma anche e soprattutto a Roma, dove Giacomo Battaglia aveva costruito la sua carriera artistica, sempre in duo con Miseferi e in partecipazioni, da solo, a numerosi film.

Gigi Miseferi e Giacomo Battaglia
Gigi Miseferi con Giacomo Battaglia

Il suo amico fraterno Gigi Miseferi, affranto dal dolore, ha lasciato solo due righe su FB: «Ciao Giacomo! Fratello, Amico, Collega! La mia vita sarà sempre declinata al plurale!!!».

Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi
Giacomo con Gigi nel dramma “Dietro la porta” di Gianni Quinto

Il sen. Marco Siclari ha voluto esprimere il suo cordoglio con un messaggio commosso: «Questa mattina Reggio Calabria piange un attore strepitoso, un comico di alto livello e, soprattutto, un uomo di grande spessore culturale e umano. Un abbraccio di cuore all’amico Giacomo Battaglia che oggi ci ha lasciato con un vuoto incolmabile. Rimarrà a tutti il ricordo di un gentiluomo, persona per bene che ha saputo donarsi agli altri con il suo lavoro. Alla famiglia va il mio cordoglio e la mia vicinanza».

«Reggio ha perso il suo sorriso, – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Falcomatà, proclamando per domani il lutto cittadino – Giacomo Battaglia è morto. Un artista di grande talento che ha portato sulle scene nazionali i colori del Mediterraneo con una forza espressiva ineguagliabile; in lunghi anni di carriera, con l’inseparabile Gigi Miseferi, ha affascinato il pubblico teatrale, cinematografico e televisivo rappresentando una infinita gamma di emozioni e suggestioni che traevano direttamente le origini dal teatro dell’antica Grecia».

«Dietro la sua grandezza – ha aggiunto il sindaco – c’era sempre una semplice, meravigliosa e inconfondibile risata che aveva la caratteristica di rendere le cose ancora più divertenti, e quindi apprezzate dal grande pubblico, di quanto non fossero. Giacomo era legatissimo alla sua città tanto che ne aveva sempre mantenuto la residenza. Ne onoreremo la memoria proclamando una giornata di lutto cittadino ed allestendo, per domani martedì 2 aprile, la camera ardente all’ingresso del Teatro Francesco Cilea, il luogo più adeguato dove rendere omaggio ad un grande reggino”.

Il deputato azzurro Francesco Cannizzaro, amico personale dell’attore, ha scritto un toccante messaggio di ricordo. «La scomparsa di Giacomo Battaglia è una di quelle notizie che non vorresti mai sentire e che per quanto uno possa cercare di essere sempre realistico, in fondo al proprio cuore spera sempre che un miracolo possa accadere. Perdiamo un caro amico che della propria arte ha saputo fare grande un’intera città e della propria sensibilità umana non ha mai privato nessuno. Giacomo prima di essere un grande artista è stato un grande uomo, semplice nella sua eccelsa bravura ma immenso nella gioia di vivere e di trasmettere sempre felicità e sorrisi al prossimo. Un esempio indiscusso di “regginità” nel mondo dello spettacolo, dal teatro alla televisione, un vanto di cui dobbiamo andare fieri ed orgogliosi, ma ancora più esemplare il suo discreto ed immancabile impegno civile di solidarietà per la propria terra ed i suoi amati concittadini, con spettacoli e manifestazioni di beneficenza svolti, addirittura, fino al giorno prima del riacutizzarsi della propria malattia. Un amore incondizionato per la sua città e di cui non ha mai fatto mistero e, soprattutto, verso la quale si è sempre mostrato buono e generoso, in qualsiasi circostanza, non solo in quelle di facciata. Di Giacomo, figlio prediletto di Reggio Calabria, della sua vita e del suo inconfondibile sorriso, ne custodiremo gelosamente tutti un dolce e caro ricordo, per sempre, nel nostro cuore. Ciao Giacomo, amico mio».

Anche il presidente della Regione Mario Oliverio ha inviato un messaggio di cordoglio. «Ci lascia un profondo sentimento di commozione la notizia della scomparsa di Giacomo Battaglia, attore calabrese che in questi mesi ha combattuto una dura lotta per la vita. Conserveremo il ricordo dei sorrisi che dai palchi più importanti d’Italia ha strappato a tutti noi, insieme al suo compagno di sempre Gigi Miseferi. I loro sketch carichi di ironia e di talento resteranno nella memoria di tutti i calabresi e non solo. In queste ore di lutto ci uniamo alla sua famiglia, all’amico e collega Miseferi».

Il direttivo dell’Associazione Motorshow 2Mari ha espresso il proprio  cordoglio per la scomparsa dell’artista reggino Giacomo Battaglia.  Attore e comico poliedrico, Giacomo Battaglia ha rappresentato l’orgoglio di Reggio e della Calabria in Italia e nel mondo. Con la sua  affabilità, con un sorriso contagioso ed una comicità educata e mai banale, Battaglia ha scritto pagine indimenticabili nella storia dello spettacolo italiano. «Abbiamo avuto il piacere di averlo con noi nelle  ultime edizioni del Motorshow – afferma il direttivo dell’associazione –  ed era stata una grande festa poter condividere assieme a lui i nostri  traguardi. Portiamo dentro quell’innata capacità di far sorridere, d’ironizzare, di “tenere il palco” come solo i grandi artisti sanno  fare. Siamo affranti per la sua morte e ci adopereremo, già a partire da oggi, affinché possa essere ricordato come merita nel corso dell’ormai imminente edizione del Motorshow 2Mari. L’eredità di Giacomo dovrà diventare un patrimonio da valorizzare e tramandare ai giovani che si affacciano al mondo dello spettacolo. Giacomo Battaglia – conclude il direttivo – scompare proprio oggi, primo aprile, giorno degli scherzi e delle risate. Una coincidenza amara e beffarda che, però, lascerà il  sorriso di Giacomo inciso per sempre nei cuori dei reggini». (zc)