73 docenti Unical tra i migliori al mondo, secondo la Stanford University

di FRANCO BARTUCCI – Cresce la presenza dell’Università della Calabria nel World’s Top 2% Scientists ranking, la classifica mondiale delle scienziate e degli scienziati con il livello più elevato di produttività elaborata dalla Stanford University. Ben 72 docenti UniCal sono in questa classifica mondiale considerati tra i migliori secondo Stanford University. La graduatoria comprende la quasi totalità delle discipline tecnico-scientifiche, mentre non copre l’area socio-umanistica, tranne che per pochi settori di natura bibliometrica (es. psicologia).

Su circa 9 milioni di ricercatori esaminati – si precisa in una nota dell’UniCal – il ranking indica il primo 2% distintosi per qualità, quantità e diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche, fornendo due elenchi distinti: uno relativo all’intera carriera (periodo 1996-2022), l’altro che considera l’impatto della ricerca prodotta nell’ultimo anno (con riferimento alle citazioni ricevute durante il 2022).

L’Università della Calabria compare 72 volte (5 in più rispetto allo scorso anno) nella più recente graduatoria pubblicata da Stanford, in cui è presente anche qualche docente non più in servizio all’Unical che ha legato gran parte della sua produzione scientifica al campus di Rende. Di seguito i nomi riportati nella classifica da Stanford per Unical:

  • Agriculture, Fisheries & Forestry – Monica Rosa Loizzo
  • Biomedical Research – Giuseppe Genchi, Cesare Indiveri, Mariafrancesca Scalise
  • Built Environment & Design – Domenico Mundo
  • Chemistry – Donatella Armentano, Roberta Cassano, Giuseppe Cirillo, Filomena Conforti, Manuela Curcio, Renato Dalpozzo, Bartolo Gabriele, Domenico Iacopetta, Raffaella Mancuso, Mariangela Marrelli, Francesco Menichini, Janos B. Nagy, Francesco Neve, Ilaria Ortensia Parisi, Francesco Puoci, Maria Stefania Sinicropi, Rosa Tundis
  • Clinical Medicine – Antonio Cerasa, Marcello Maggiolini, Ida Perrotta, Sonia Trombino
  • Earth & Environmental Sciences – Salvatore Critelli
  • Economics & Business – Laura Eboli, Gabriella Mazzulla
  • Enabling & Strategic Technologies  Piero Bevilacqua, Roberto Bruno, Luigino Filice, Carmine Maletta, Fabio Mazza, Luciano Ombres, Alessio Siciliano, Antonio Tursi
  • Engineering  Giuseppe Carbone, Alessandro Casavola, Alfredo Cassano, Sudip Chakraborty, Giuseppe Cocorullo, Enrico Conte, Efrem Curcio, Fabrizio Greco, Domenico Grimaldi, Francesco Lamonaca, Marco Lanuzza, Paolo Lonetti, Francesco Longo, Raffaele Molinari, Renato Sante Olivito, Yaroslav D. Sergeyev, Domenico Umbrello
  • Historical Studies – Mauro Francesco La Russa
  • Information & Communication Technologies – Mario Alviano, Fabrizio Angiulli, Sandra Costanzo, Alfredo Cuzzocrea, Floriano De Rango, Giancarlo Fortino, Raffaele Gravina, Sergio Greco, Antonio Iera, Nicola Leone, Pasquale Pace, Domenico Saccà, Claudio Savaglio, Domenico Talia
  • Physics & Astronomy – Vincenzo Carbone, Gianluca Gatti, Nino Russo.

Come viene stilata la classifica

La World’s Top 2% Scientists ranking è realizzata dalla celebre università californiana in collaborazione con Elsevier utilizzando dati bibliometrici estratti da Scopus, uno dei più vasti ed aggiornati database di abstract e citazioni al mondo.

«Gli scienziati – si precisa nella nota dell’area comunicazione dell’UniCal – sono classificati in 22 campi scientifici e 174 sottocampi secondo la classificazione standard Science-Metrix. Per ogni ricercatore vengono valutate le citazioni e il relativo h-index, un indice che misura la prolificità e l’impatto scientifico di un autore, basandosi sia sul numero delle pubblicazioni sia sul numero di citazioni ricevute. Inoltre, viene assegnato un c-score, un indicatore composito che si concentra sulla rilevanza più che sul semplice numero delle pubblicazioni e include informazioni sulla co-paternità e sulle posizioni dell’autore (singolo, primo, ultimo autore). Il ranking indica anche le aree scientifiche di attività, dall’acustica alla zoologia, e il relativo ranking, secondo una classificazione del profilo dell’autore ottenuta con avanzate tecniche di machine learning per produrre risultati confrontabili tra le diverse aree scientifiche». (fb)

Tre docenti di UniMediterranea di ingegneria marittima segnalati dalla Stanford University

Felice Arena, Paolo Boccotti e Giuseppe Failla tre docenti del laboratorio naturale di ingegneria marittima NOEL di Reggio Calabria sono stati segnalati dalla Stanford University ed entrano nella World’s Top 2% Scientists List’ prodotta dall’Università californiana e pubblicata il 16 ottobre 2020 sulla rivista PLOS.

Il report, predisposto dai ricercatori della Stanford University secondo indicatori scientifici riconosciuti in ambito internazionale, ha identificato oltre 100,000 ricercatori di tutto il mondo che hanno pubblicato articoli scientifici accelerando il progresso nel proprio settore scientifico, e hanno influenzato l’attività scientifica di altri ricercatori.

I ricercatori sono stati classificati in 22 macro-aree e 176 aree scientifiche Per ciascuna delle aree scientifiche, è riportato il “top 2%”: il 2% dei migliori ricercatori al mondo nell’area scientifica.

Sono state prodotte due differenti classifiche:

  1. La prima classifica è stata predisposta considerando l’intera carriera dei ricercatori. Nell’area scientifica “Ingegneria Civile” e “Ingegneria Ambientale” troviamo due docenti dell’Università Mediterranea, entrambi afferenti al laboratorio NOEL. Il prof. Paolo Boccotti, fondatore del laboratorio (Professore Emerito presso la Mediterranea ) e il prof. Felice Arena, Direttore del NOEL (Professore Ordinario di Costruzioni Marittime).
  2. La seconda classifica è stata predisposta considerando l’attività scientifica nell’anno 2019. Nell’area scientifica “Ingegneria Civile” e “Ingegneria Ambientale” troviamo tre docenti dell’Università Mediterranea, tutti afferenti al laboratorio NOEL. Oltre al prof. Felice Arena (Direttore del NOEL) ed al prof. Paolo Boccotti (fondatore), in classifica anche il prof. Giuseppe Failla (Professore di Scienza delle Costruzioni). (rrc)

MEDICINA A CATANZARO, BEN 15 SCIENZIATI
“SEGNALATI” DALLA STANFORD UNIVERSITY

Sono ben 15 gli scienziati e ricercatori dell’Università Magna Graecia di Catanzaro che sono stati segnalati dalla prestigiosa Stanford University. L’università californiana ha elaborato un sofisticato sistema di classificazione che ha selezionato 160mila scienziati, docenti e ricercatori di tutto il mondo, individuando oltre ai 15 docenti e ricercatori della Facoltà di Medicina catanzarese, altri 84 docenti calabresi che operano negli altri due Atenei calabresi. La Calabria, dunque, è una regione che, nonostante le sue difficoltà, riesce comunque a brillare di luce propria e che si sente orgogliosa dei suoi figli che, siano in ‘casa’ o fuori, riescono a ottenere prestigiosi riconoscimenti, conferendo alla loro amata terra quel lustro che è uno stimolo – per giovani e non – a fare di meglio per la collettività.

D’altronde, la nostra amata terra può annoverare innumerevoli e continui riconoscimenti, internazionali e non, ottenuti non solo dai singoli, ma anche dalle nostre tre Università che, col passare degli anni, grazie alle grandi capacità e alle intuizioni di professori eccelsi, sono diventate un fiore all’occhiello in diverse specializzazioni, ritagliandosi un posto importante tra le grandi Università italiane e del mondo. Continuando a proporre nuovi percorsi innovativi per i loro studenti, come, ad esempio, il corso di laurea a ciclo unico in “Medicina e Ingegneria”, proposto dall’Università della Calabria e dall’Università Magna Graecia di Catanzaro, che consentirà agli iscritti, al termine del ciclo di studi di 6 anni, di conseguire oltre al titolo di dottore in Medicina e Chirurgia, anche la laurea triennale in Ingegneria informatica, con specializzazione bioinformatica. Un corso innovativo che sarà presentato il 10 dicembre.

Ed è proprio l’Università Magna Graecia di Catanzaro che, ancora una volta – nei giorni scorsi è stato premiata con il Premio Angi 2020 – a essere protagonista di un altro prestigioso riconoscimento, che questa volta arriva dalla Stanford University che nella sua indagine annuale, ha indicato tra i primi 160 mila scienziati più citati al mondo per la produzione scientifica, anche 15 docenti e ricercatori della Facoltà di Medicina dell’Umg. È un attestato di qualità che conferma l’eccellenza della Facoltà di Medicina del Capoluogo della Calabria, una vera fucina di scienziati richiesti da tutto il mondo e grande riferimento per il mondo scientifico e della ricerca. Non inganni il numero degli scienziati menzionati dalla Stanford: la qualità è presente soprattutto nelle “piccole” Università che sfornano ricercatori e specialisti che stanno lasciando il segno nel mondo scientifico. Catanzaro, peraltro, sforna sin dal primo anno dell’istituzione della Facoltà di Medicina, continue eccellenze scientifiche: proviene dall’UMG il prof. Luigi Camporota (che ha curato e guarito dal Covid-19 il premier inglese Boris Johnson) e dalla Facoltà catanzarese sono usciti illustri clinici come il prof. Vincenzo Libri (attuale direttore della Farmacologia clinica all’Imperial College di Londra), e Giuseppe Rosano, professore di cardiologia al St. George University Hospital di Londra. Senza dimenticare che a Catanzaro opera uno dei più rinomati pneumologi italiani, il prof. Girolamo Pelaia che dirige l’Unità Operativa Complessa di malattie dell’apparato respiratorio. Ma una citazione d’onore va riservata anche ai proff. Pierfrancesco Tassone e Pier Sandro Tagliaferri (meritatamente segnalato dalla Stanford University), due eccellenze nel campo dell’Oncologia internazionale, e al prof. Vincenzo Mollace, già preside della Facoltà di Farmacia, uno dei più brillanti farmacologi del nostro Paese, già allievo del premio Nobel John Vane.

E quando sarà pronto a Lamezia Terme, presso la Fondazione Mediterranea Terina il Renato Dulbecco Institute, cui sta lavorando alacremente un’altra eccellenza calabrese nel campo della farmacologia, il prof. Giuseppe Nisticò, dalla Calabria – sotto la guida del prof. Roberto Crea, padre delle biotecnologie, reggino, da 40 anni a San Francisco – usciranno fior di ricercatori. Il Dulbecco Institute produrrà anticorpi monoclonali, che si stanno rivelando un formidabile strumento terapeutico per contrastare la pandemia da coronavirus, ed è destinato a diventare uno dei più importanti centri di ricerca di tutto il Mezzogiorno.

C’è dunque di che andare orgogliosi e del resto, in gran parte del mondo, nelle corsie degli ospedali e dei centri di ricerca più importanti, si avverte molto frequentemente l’accento calabrese: la Calabria ha il triste record nell’esportazione di eccellenze e non solo nel campo scientifico. È motivo di grande soddisfazione avere tante eccellenze sparse nel mondo che danno lustro alla Calabria, ma in tantissimi, medici, specialisti, ricercatori, desidererebbero tornare e offrire le proprie competenze e capacità alla loro terra, proprio come farà il prof. Crea. Il suo ritorno apre la strada a centinaia di ricercatori calabresi che troveranno gli spazi per formarsi, specializzarsi, crescere e dare un grande impulso alla crescita e allo sviluppo della regione.

Chi sono i 15 clinici che portano ancor di più lustro a Catanzaro e alla Calabria? Si comincia con il Magnifico Rettore dell’UMG Giovambattista De Sarro, farmacologo di grande competenza, apprezzato a livello internazionale, e poi l’elenco della Stanford University comprende i proff. Aldo Quattrone (ex Rettore), Stefano Alcaro (professore di Clinica Farmaceutica) Mario Cannataro (professore di Sistemi di Elaborazione e coordiantore del gruppo di Ricerca di Ingegneria Informatica, Bioinformatica e Informatica medica), Ludovico Abenavoli (professore associato di Gastroenterologia), Ciro Indolfi (ordinario di Cardiologia Emodinamica), Francesco Perticone (ordinario di Medicina Interna già Presidente della Società Italiana di Medicina Interna), Piefrancesco Tassone (ordinario di Oncologia), Donatella Paladino (del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica) Massimo Fresta (della Scuola di Farmacia e Nutraceutica), Raffaele Serra (professore associato di Chirurgia Vascolare), Luca Gallelli (ricercatore di Farmacologia), Donato Cosco (professore associato, Farmaceutico tenologico) e Antonino Fiorillo (professore di Elettronica e Sensori in Ingegneria Biomedica).

Questi specialisti – già conosciuti e molto apprezzati in Italia – sono stati individuati da uno specifico gruppo di ricerca californiano, coordinato dal prof. John P. A. Ioannidis, tramite la piattaforma Scopus, che ha tenuto conto di tutti i possibili parametri bibliometrici, tra cui index, numero di pubblicazioni, citazioni, rilevanza riviste, rilevanza settore, ecc. in ben 22 discipline scientifiche e 176 sottocampi di ricerca specifica. Nel lungo prestigioso elenco figurano in totale  4.008 scienziati italiani. (rrm)