Statale 106, Biondo (UIl Calabria): Allargare dibattito ad Amministratori Catanzarese e Crotonese

Il segretario generale della Uil CalabriaSanto Biondo, ha ribadito la necessità di allargare il dibattito sulla Strada Statale 106 anche agli Amministratori del Catanzarese e del Crotonese, «così come è necessario focalizzarsi sull’appuntamento del Consiglio regionale sulla Strada statale 106 che dovrà avere la forza di dare corpo ad un documento unitario che sia la voce unica del territorio».

Biondo, infatti, ha partecipato all’assemblea dei sindaci della Locride convocata per discutere della problematica dell’ammodernamento della Strada statale 106, e ha sottolineato come «la Calabria, in questa fase assai delicata, sembra non essere Italia. Il Governo si dimentica di quelle che sono le necessità infrastrutturali di questo territorio, fa il gioco delle tre carte con le istanze del territorio, promette la realizzazione di tante opere pubbliche ma, poi, nei fatti non le finanzia. Il governo nazionale sta contraddicendo quanto chiede l’Europa sulla spesa dei fondi del Pnrr. Se l’Europa dice spendete questi fondi per ammodernare i territori, Roma risponde di non essere in grado di farlo o, peggio, di volerlo fare».

«È paradossale – ha detto ancora il Segretario generale della Uil Calabria – che un Paese che si vuole modernizzare con i fondi del Pnrr, poi, decide di allargare il divario infrastrutturale, sociale ed economico fra il Nord ed il Sud della Nazione».

Per Santo Biondo, poi, «C’è la necessità di dare forza alla voce del nostro territorio. Per questo la riunione di questa sera è molto importante, ritengo necessario alimentare questa discussione che si sta sviluppando sul territorio, che è un fatto assai positivo, ma siamo convinti che sia necessario allargare questo dibattito agli amministratori del catanzarese e del crotonese. Così come è necessario focalizzarsi sull’appuntamento del Consiglio regionale sulla Strada statale 106 che dovrà avere la forza di dare corpo ad un documento unitario che sia la voce unica del territorio».

Dall’aula “Fortugno” dovrà partire l’invito al Presidente del consiglio Mario Draghi ad inserire la Calabria, questa fetta di regione a forte rischio di isolamento, nel suo viaggio lungo la Penisola.

«Il Presidente Draghi – ha rimarcato Santo Biondo – faccia della Strada statale 106 una delle tappe simboliche del suo viaggio in Italia, anzi la prima tappa, proprio per dare un segnale forte, partendo da una regione che, purtroppo, nonostante le riconosciute potenzialità, vive ancora adesso una fase di marginalizzazione territoriale e sociale ma che desidera, vuole, pretende di diventare un punto di ripartenza dopo il Coronavirus».

«Mario Draghi – ha concluso il Segretario generale della Uil Calabria – accolga questa sfida, lo faccia anche per mandare un messaggio preciso alla criminalità organizzata che imperversa in Calabria e, spesso, ostacola l’apertura dei cantieri e mette a serio repentaglio la conclusione delle opere pubbliche. Il sindacato, unitariamente, sarà pronto e disponibile ad accompagnarlo lungo la via crucis della incompiuta fra le incompiute, lungo quella Strada statale costellata di tante, troppe, edicole funerarie». (rrc)

Infrastrutture, Pugliese: Alla Calabria il finanziamento più basso

L’ing. Fabio Pugliese, ha commentato le scelte rilevanti assunte ieri dal Governo in materia di finanziamento e realizzazioni di opere infrastrutturali strategiche per il Paese e, in particolare per il Sud, evidenziando come alla Calabria sia stato assegnato il finanziamento più basso.

Per Pugliese, infatti, «la Calabria ne esce malissimo. Ottiene complessivamente 465 milioni di euro e di questi 285 milioni per la realizzazione di strade e 180 milioni per le ferrovie. Basti pensare che la Puglia ottiene 958 milioni di euro (350 milioni per strade e 608 milioni per ferrovie), la Sicilia 1.213 milioni di euro (506 milioni per strade, 408 per ferrovie e 299 milioni per infrastrutture idriche) e la Campania ottiene addirittura 1.713 milioni di euro (893 milioni per strade, 315 milioni per ferrovie, 115 milioni per infrastrutture idriche e 390 milioni per la rete metropolitana».

«Il Governo Draghi, ormai noto come “il Governo dei migliori” – ha spiegato – doveva ridurre il divario tra la Calabria e le altre regioni d’Italia e del Sud ma, fatti e numeri alla mano, non sarà certamente così. In questa disfatta pesa molto il fatto che l’attuale Governo è sostenuto da tutte le principali forze politiche del Paese: il Partito Democratico, la Lega, il M5S, Forza Italia e Italia Viva. Così come risulta determinante la incapacità di incidere, quindi la mancanza di peso politico, dei parlamentari calabresi al Governo e del Presidente della Giunta Regionale della Calabria».

«L’investimento destinato alla Calabria è di 465 milioni di euro e, come detto – ha proseguito – verranno impegnati per la realizzazione di soli due interventi infrastrutturali stradali. Solo 220 milioni di euro saranno impegnati per la realizzazione di un nuovo tratto ammodernato della Statale 106 tra Crotone e Cutro (circa 15Km di strada). 65 milioni di euro saranno utilizzati per realizzazione della strada di collegamento per San Luca in provincia di Reggio Calabria. L’altro fondamentale riguarda i tempi di erogazione delle risorse. Per la Catanzaro-Cutro è stato previsto un finanziamento di 220 milioni di euro ma queste risorse saranno così destinate: 500.000 euro nel 2022, 2 milioni di euro nel 2023, 5 milioni di euro nel 2024, 45 milioni di euro nel 2025, 65 milioni di euro nel 2026, 65 milioni di euro nel 2027 e 37,5 milioni di euro nel 2028».

«Per quanto riguarda la strada di collegamento per San Luca – ha aggiunto – è previsto un finanziamento di 65 milioni di euro ma queste risorse saranno così destinate: 1 milione di euro nel 2022, 9 milioni di euro nel 2023, 15 milioni di euro nel 2024, 15 milioni di euro nel 2025, 15 milioni di euro nel 2026 e 10 milioni di euro nel 2027».

«Dei nuovi interventi stradali previsti in Calabria – ha proseguito – solo uno è commissariato: l’ammodernamento della Statale 106 tra Crotone e Cutro. L’opera, come è stato chiarito dal Cipess, non ha un progetto esecutivo ma, al momento, è in fase di ultimazione il progetto di fattibilità tecnica ed economica. Inoltre, l’intervento che vedrà la realizzazione di appena 15 chilometri circa di nuova Statale 106, sarà finanziato in un periodo che va dal 2022 al 2028. A questo punto c’è solo da capire se il Commissario Straordinario agirà in deroga alle procedure ordinarie e, quindi, se i lavori per la realizzazione di questo intervento partiranno immediatamente oppure se, invece, dovremo aspettare qualche anno per la definizione del progetto esecutivo anche per consentire al finanziamento di completarsi nel tempo stabilito».

«In questo fallimento totale l’unica nota positiva è questa – ha detto ancora – finalmente abbiamo una Regione Calabria in grado di scegliere. Questi due interventi, infatti, sono stati fortemente voluti dal Governo Regionale che ne ha indicato la priorità come ha ammesso lo stesso Ministro alle Infrastrutture, Enrico Giovannini affermando che «per il successo di questa operazione sono state le positive interlocuzioni con i presidenti di tutte Regioni, che hanno collaborato attivamente con il Mims per individuare le opere strategiche finanziabili tramite il Fondo di Sviluppo e Coesione 2021-2017 tenendo conto di quanto previsto dal Pnrr e dal Pnc. La coerenza delle politiche nazionali e regionali invocata per molto tempo diventa realtà grazie al lavoro congiunto svolto nei mesi scorsi con le Regioni».

«In tutta franchezza non oso immaginare l’imbarazzo del Consiglio Regionale – ha detto ancora – dopo questo fallimento conclamato. Ora cosa farà? Cosa dirà? Il M5S che ha eletto la più grande rappresentanza in parlamento cosa potrà dire di questa disfatta? Forza Italia, il partito che ha preso più voti alle ultime elezioni regionali dovrà prendere atto della sua incapacità di incidere sul livello romano? Il Partito Democratico e la Lega? Coraggio Italia riuscirà a contattare l’On. Maurizio D’Ettorre al fine di chiedergli di promuovere una interrogazione parlamentare al Ministro per il Sud Mara Carfagna in modo da chiedergli come mai a settembre scorso, 15 giorni prima delle elezioni regionali, annunciò l’impegno del Governo a finanziare 2,2 miliardi di euro sulla Statale 106 mentre oggi arrivano appena 220 milioni di euro…?».

«Infine – ha spiegato – c’è una riflessione molto più importante: il prossimo Consiglio Regionale della Calabria riuscirà ad approvare un atto amministrativo d’indirizzo politico da inviare al Governo in cui gli si chiede francamente cosa un cittadino automobilista dovrà fare una volta che da Crotone avrà percorso circa 15 chilometri di nuova Statale 106 fino a Cutro? Speriamo solo che la politica calabrese non proverà anche questa volta a giustificarsi annunciando e promettendo chissà quale altri improbabili finanziamenti che saranno destinati sulla Statale 106…».

«L’altro aspetto – ha spiegato ancora – riguarda la società calabrese. I Sindacati e, più in generale tutte le forze sociali, saranno contenti e silenti rispetto a questo fallimento conclamato? Oppure reagiranno? La conferenza episcopale calabra di fronte a questi fatti assumerà una posizione oppure deciderà di pregare affinché possa accadere un miracolo? Gli intellettuali calabresi decideranno di prendere una parola per dire la loro oppure resteranno in silenzio? Tutti i sindaci calabresi, tra cui quelli della locride che proprio venerdì alle 18:00 si riuniranno in assemblea a Siderno decideranno di andare dal prefetto per rassegnare le dimissioni oppure festeggeranno per i 65 milioni di euro ottenuti per la realizzazione della strada di collegamento per San Luca? Il mondo delle categorie professionali e delle imprese riusciranno a dire qualcosa?».

«Le scelte del Governo assunte ieri nella seduta del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS) – ha detto – non lasciano altra possibilità se non quella di comprendere almeno due aspetti che si verranno a creare nei prossimi anni. Innanzitutto, il più importante, riguarda l’incidentalità e la mortalità stradale sulla Statale 106: questa sarà destinata ad aumentare poiché di fatto la “strada della morte” resterà complessivamente così com’è tranne, forse, da Crotone e Cutro».

«Il tempo inesorabilmente continuerà a trascorrere – ha concluso – e la Statale 106 diventerà sempre più vecchia e, purtroppo, più pericolosa. L’altro aspetto è legato allo sviluppo economico ed allo spopolamento della fascia jonica calabrese. Lo sviluppo economico decrescerà in funzione di un investimento economico in infrastrutture praticamente inesistente mentre, al contrario, aumenterà lo spopolamento. Le conseguenze delle scelte drammatiche di ieri le capiremo purtroppo solo tra un decennio…». (rcz)

La Commissione Europea inserisce la Statale 106 nella Rete Ten-T

La Commissione Europea ha inserito tutta la Strada Statale 106 nel progetto di infrastrutture Ten-T. Lo ha reso noto l’eurodeputato di Fratelli d’ItaliaVincenzo Sofo, spiegando che è stato il commissario europeo ai trasporti, Adina Valean, ha «comunicato la correzione del progetto revisionato con l’inserimento del tratto mancante da Catanzaro a Reggio Calabria, riconoscendo dunque diventare la SS106 come infrastruttura strategica per l’Europa».

«Si tratta – ha spiegato – di un risultato importantissimo del territorio calabrese, con il riconoscimento da parte della Ue della dorsale jonica come fondamentale per lo sviluppo non solo del Sud ma di tutto il continente. Risultato arrivato in extremis, considerando l’allarme che come Fratelli d’Italia lanciammo a fine novembre, dopo che la stessa Ue rispose a una mia prima interrogazione segnalando di non aver avuto alcuna richiesta da parte del Governo, attraverso iniziative a Bruxelles, a Roma e sui territori insieme al deputato Wanda Ferro, agli assessori regionali Fausto Orsomarso e Filippo Pietropaolo, ai consiglieri regionali Giuseppe Neri, Antonio Montuoro e Luciana De Francesco, ai nostri sindaci e ai nostri militanti».
«Ora – ha concluso – è urgente individuare le risorse, al momento non previste nel Pnrr né in altre misure e per questo ci mobiliteremo sia con il governo Draghi sia con il presidente Roberto Occhiuto».
Grande soddisfazione è stata espressa dalla deputata di Fratelli d’ItaliaWanda Ferro, che ha evidenziato come oggi «c’è la grande opportunità di realizzare una strada moderna e sicura – dice Wanda Ferro – necessaria per togliere interi territori da un sostanziale isolamento e renderli maggiormente competitivi».
«È ora urgente – ha aggiunto – individuare le risorse, al momento non previste nel Pnrr né in altre misure. La nuova 106, attraverso il potenziamento e la messa in sicurezza, dovrà essere una importante infrastruttura di connessione tra la dorsale ionica calabrese e il resto d’Italia e d’Europa. Il governo Draghi si impegni ora a finanziare l’opera». (rrm)

Statale 106, Pugliese: Serve linea d’indirizzo politico e atti amministrativi

Fabio Pugliese, autore del libro Ecco chi è stato! si è rivolto ai consiglieri regionali calabresi, ribadendo la necessità di una linea d’indirizzo politico e atti amministrativi sulla Strada Statale 106.

«Il 27 gennaio scorso, su Gazzetta del Sud nella pagina regionale – ha spiegato Pugliese – veniva riportata la mia proposta al Presidente della Giunta Regionale ovviamente, come sempre, ignorata complessivamente e trasversalmente dalla nostra classe politica dirigente regionale…».

«Il 30 gennaio scorso, a seguito dell’ennesimo tragico incidente sulla Statale 106 in cui persero la vita due giovani di 29 anni di Roccella Jonica (nel solo mese di gennaio 2022 abbiamo avuto 5 vittime sulla “strada della morte”…), si è sollevato il solito polverone mediatico e Fratelli d’Italia ha chiesto una discussione sul punto in Consiglio Regionale…».

«È di oggi (mercoledì 9 febbraio ndr) la notizia – ha continuato – annunciata addirittura con toni trionfalistici, che nel prossimo Consiglio Regionale vi sarà una discussione sulla Statale 106. Ora c’è solo da sperare che saranno almeno capaci di uscirne fuori con un atto amministrativo, da proporre al Governo, in cui spiegano qual è la linea d’indirizzo politico che sulla Statale 106 ritengono più opportuna e che non sia, invece, la solita chiacchierata inutile e vuota di ogni e qualsiasi significato».

«Così – ha concluso – come c’è da sperare che attraverso un documento formale finalmente richiedano alla Direzione Generale di Anas Spa la rimozione immediata degli attuali dirigenti della Struttura Territoriale della Calabria che, bilancio di esercizio alla mano, negli ultimi tre anni hanno fatto pochissimo (ed anche malissimo). Sarà la volta buona? Lo vedremo…». (rrm)

Biondo (Uil Calabria): Draghi faccia della Statale 106 tappa simbolica del suo “viaggio” in Italia

Il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, ha lanciato un appello al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, affinché rende la Statale 106 «una delle tappe simboliche del suo viaggio in Italia».

«Anzi – ha rimarcato Biondo – la prima tappa, proprio per dare un segnale forte, partendo da una regione che, purtroppo, nonostante le riconosciute potenzialità, vive ancora adesso una fase di marginalizzazione territoriale e sociale ma che desidera, vuole, pretende di diventare un punto di ripartenza dopo il Coronavirus».

Come riportato da Repubblica, il Premier avrebbe deciso di inaugurare la fase due della sua esperienza alla guida del Governo con un tour in Italia, che è partito proprio dalla Liguria, «con la missione di indicare il percorso giusto per rilanciare il Paese» si legge nell’articolo firmato da Tommaso Ciriaco.

«Non sempre e non solo visitando cantieri garantiti dalle risorse europee, ma anche individuando tappe simboliche per immaginare l’Italia della ripartenza dopo il virus. Con gesti che dimostrino l’attenzione per il lavoro, la questione sociale e l’ambiente, la cultura e la solidarietà», si legge ancora. E proprio su questo punto che parte la “provocazione” del sindacalista: «Mario Draghi accolga questa sfida, lo faccia anche per mandare un messaggio preciso alla criminalità organizzata che imperversa in Calabria e, spesso, ostacola l’apertura dei cantieri e mette a serio repentaglio la conclusione delle opere pubbliche».

«Il sindacato, unitariamente – ha concluso – sarà pronto e disponibile ad accompagnarlo lungo la “via crucis” delle incompiute, delle strade insicure e mortali, delle prime pietre poste e delle cattedrali nel deserto». (rcz)

In Consiglio regionale il prossimo 28 febbraio si parlerà della Statale 106

Il Consiglio regionale della Calabria si riunirà il prossimo 28 febbraio per affrontare tutte le problematiche relative alla Strada Statale 106. Lo ha reso noto il presidente Filippo Mancuso, a margine della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.

«La Calabria, su alcuni dossier strategici come la modernizzazione della Statale 106 che, se portati a buon fine, possono consentirle di contenere il divario di cittadinanza e di agganciare la ripresa economica, ha necessità di segnali concreti da parte del Governo» ha detto Mancuso, aggiungendo che «si tratta di un percorso stradale di 491 km della fascia costiera ionica di Calabria, Puglia e Basilicata il cui percorso più critico, quello calabrese di 415 km, ha necessità di un’urgente messa in sicurezza e modernizzazione, affinché diventi un’infrastruttura efficace e sicura di connessione tra la dorsale ionica calabrese e il resto d’Italia e d’Europa».

All’ordine del giorno anche i provvedimenti che frattanto saranno discussi e approvati dalle Commissioni e, per la prima volta dall’inizio della legislatura, una parte della seduta sarà riservata al question-time.

Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria, ha espresso soddisfazione per la convocazione del Consiglio regionale per discutere della Statale 106.

«Una discussione auspicata dal sindacato unitario. Serve una risoluzione comune ed una richiesta urgente di confronto con il Governo Draghi» ha concluso. 

Soddisfazione è stata espressa anche da Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria, che ha ritenuto «positiva e importante la convocazione di una seduta del Consiglio regionale sulla Strada statale 106. Da tempo non sospetto, infatti, riteniamo la realizzazione completa di questa arteria per lo sviluppo della Calabria».

«Era ora – ha aggiunto – che sulla realizzazione di questa infrastruttura strategia per lo sviluppo e la coesione regionale, si avviasse un confronto e una discussione istituzionale. Bene ha fatto il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, a raccogliere le istanze provenienti da tante espressioni sociali del territorio. Adesso, ciò che urge è la comunione di intenti. Governo e Consiglio regionale, Amministrazioni locali, forze sociali e produttive, tutti quanti, dobbiamo impegnarci nel chiedere al Governo nazionale la realizzazione dell’intero tracciato della Statale 106».
«Se, infatti – ha concluso – riusciremo a far emergere a Roma il protagonismo della Calabria, riusciremo a portare a casa questo obiettivo. Come Sindacato siamo pronti a fare la nostra parte. Se non ora quando». (rrc)

FenealUil Calabria: Fare fronte comune per chiedere al Governo di rendere prioritario ammodernamento della Statale 106

La segretaria generale della FenealUil CalabriaMaria Elena Senese, ha ribadito l’importanza e la necessità di fare fronte comune «per chiedere al Governo nazionale di rendere prioritario il tema dell’ammodernamento della Statale 106».

«I dati terribili ed inaccettabili degli incidenti mortali impongono una riflessione non più prorogabile, chiedono a gran voce a chi gestisce la cosa pubblica di programmare interventi non più procrastinabili, ma solo rispettando l’esigenza di determinarsi su interventi mirati perché è impensabile che nessuna grande opera infrastrutturale calabrese venga finanziata con il Pnrr» ha spiegato Senese, esprimendo dei dubbi in merito alle risorse pubbliche per la cosiddetta strada della morte.

«A quanto ammontano le risorse pubbliche disponibili per ammodernare la Statale? E se questi fondi dovessero essere disponibili, questo tipo di finanziamento si definirebbe entro il 2036?» ha chiesto Senese, ricordando che il «Governo, poi, ha inteso investire 4.550 milioni di euro sulle strade italiane distribuendoli dal 2023 fino al 2036. Ci chiediamo, però, quali sono – se ci sono – i finanziamenti per la Statale 106».

La Statale 106, infatti, è «un’arteria che si estende per 491 km da Reggio Calabria a Taranto, percorrendo tutta la fascia jonica di Calabria Basilicata e parte di quella pugliese. Di conseguenza è un infrastruttura strategica non solo per la Calabria ma per tutto il Sud Italia, ma ad oggi è una delle strade più pericolose d’Italia – il dato si evince da una statistica sempre più tragica sugli incidenti mortali – rimane una delle eterne incompiute calabresi».

«Una strada – ha spiegato – che si presenta come l’unica arteria fondamentale per i collegamenti interni fra l’area della sibaritide, il crotonese, il catanzarese, la locride e il versante sud-orientale dell’Aspromonte, come la sola via di comunicazione verso la Basilicata e la Puglia per poter raggiungere l’autostrada adriatica, non può e non deve essere dimenticata da chi governa, da chi ha la possibilità, attraverso la mole di denaro in arrivo per il Mezzogiorno, di cambiare la narrazione di questo lembo di terra, di dare un volto nuovo, moderno e sicuro ad una via di comunicazione determinante per il futuro della Calabria jonica e non solo».

«La Statale 106, infatti – ha proseguito – è stata realizzata alla fine degli anni ’20 ed è rimasta, quasi totalmente invariata per tracciato e struttura, ovviamente solo nella parte calabrese. Stranamente i soldi per ammodernarla e metterla in sicurezza non si trovano mai!Ma altrettanto stranamente lo Stato, proprio nel riscontrare l’importanza strategica di tale infrastruttura, ha deciso di commissariarla con l’obiettivo di velocizzarne i lavori e di conseguenza il suo completamento».

«Tant’è  – ha detto – che con il Dpcm di aprile, la Strada statale 106 Jonica è stata affidata alle cure del commissario Massimo Simonini. Essendo l’opera commissariata, dovrebbe andare  avanti con una certa celerità velocizzando l’iter approvativo e cantierizzando. Altrimenti non si capisce a cosa sia servita la nomina dell’ingegnere Simonini a commissario straordinario, visto che trattasi di figura di alta professionalità tecnico amministrativa – così come i suoi omologhi in giro per l’Italia – nominata per gestire un’opera pubblica da tempo bloccata a causa di ritardi legati alle fasi progettuali ed esecutive e alla complessità delle procedure amministrative».

«Il piano commissariale, del valore complessivo d’investimento stimato in oltre 3 miliardi di euro – ha detto ancora – riguarda 12 interventi, che prevedono adeguamenti, messa in sicurezza, completamento di tratte stradali e costruzione di nuovi tratti in variante in corrispondenza di centri abitati. Si parla, quindi, sempre e comunque, di lotti, di tratte, di stralci e ciò che manca veramente è un idea unitaria di un infrastruttura a 4 corsie. Il nuovo percorso autorizzativo tracciato dal Decreto semplificazioni, unitamente all’individuazione del commissario ha posto le basi per una fattiva agevolazione grazie all’introduzione di deroghe al Codice dei contratti pubblici».

«L‘approvazione dei progetti da parte del commissario straordinario – si legge nella norma, il cui passaggio vogliamo evidenziare per far capire quali siano i poteri messi in capo al commissario – d’intesa con i Presidenti delle regioni  sostituisce, ad ogni effetto di legge, ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l’avvio o la prosecuzione dei lavori, fatta eccezione per quelli relativi alla tutela di beni culturali e paesaggistici, per i quali il termine di conclusione del procedimento è fissato in misura comunque non superiore a sessanta giorni, decorso il quale, ove l’autorità competente non si sia pronunciata, l’autorizzazione, il parere favorevole, il visto o il nulla osta si intendono rilasciati, nonché per quelli di tutela ambientale per i quali i termini dei relativi procedimenti sono dimezzati».

«I presupposti ci sono tutti ma, purtroppo, la verità sta nel fatto che nella legge di bilancio nulla è stato previsto per la Statale 106» ha concluso. (rcz)

Al via intervento di messa in sicurezza tratto Davoli-Guardavalle della 106, Basta Vittime: Evento storico

L’ha definito un evento storico, l’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106, l’avvio dei lavori di messa in sicurezza del tratto Davoli-Guardavalle della Strada Statale 106, che prevede la realizzazione di una rotonda al bivio di Santa Caterina dello Ionio che collega la 106 con la strada provinciale 138.

È l’Odv stesso a spiegare i motivi di tanto clamore: «innanzitutto, perché finalmente l’Anas Spa, dopo decenni, inizia a realizzare un’opera di messa in sicurezza nel tratto di strada Statale 106 compreso tra Davoli e Guardavalle. Sembrava impossibile che potesse accadere mentre, invece, è proprio successo… Poi perché ciò avviene a seguito dell’ennesima strage stradale in cui hanno perso la vita due giovani, avvenuta lo scorso 30 gennaio poco distante da lì, a San Sostene, dove per la verità era avvenuto un altro incidente lo scorso 8 gennaio a seguito del quale, dopo qualche giorno (nella sera del 10 gennaio), aveva perso la vita un uomo di 74 anni».

«L’Anas Spa, quindi – continua la nota – interviene celermente rispetto ad un intervento già previsto e nonostante gli incredibili ritardi degli scorsi anni che, proprio a seguito dei recenti incidenti mortali, determinano un’accelerazione e consentono finalmente al sud soveratese di poter beneficiare di questo prezioso intervento. Un intervento, questo, fortemente voluto dall’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che ha sempre ritenuto (e continua a ritenere), quell’area posta tra il Km 145+600 ed il Km 145+800 della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria, tra le più pericolose.

«Sollecitammo – viene spiegato – l’intervento già nel settembre del 2016 quando proprio in quel punto persero la vita, in un tragico incidente, quattro giovani ragazzi di Badolato: Lorena Lopilato di 24 anni, Vittoria Lopilato di 23 anni, Francesca Bressi di 23 anni e Pasquale Papaleo di 25 anni».

«Il Direttivo dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – prosegue ancora la nota – sollecitò già da allora la necessità che venisse messa in sicurezza quell’area mediante la realizzazione di una rotatoria ma anche attraverso la sostituzione dei guard-rail ad una onda posti al lato destro della strada (per chi viaggia in direzione Catanzaro), con quelli a doppia onda: in modo da evitare la possibilità che un mezzo in transito possa finire al di sotto della strada dove è posta la strada che porta ad un sottopasso. Allo stesso modo chiedemmo l’installazione di un guard-rail sul lato sinistro dove ad oggi manca e potrebbe causare pericoli nel caso in cui un mezzo in transito dovesse uscire fuori dalla carreggiata stradale».

«Per questa ragione – conclude la nota – il Direttivo dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla strada Statale 106” seppure accoglie con soddisfazione l’avvio dei lavori per la rotatoria di Santa Caterina dello Jonio ed auspica che presto l’Anas Spa possa avviare anche gli altri interventi di messa in sicurezza già previsti sulla Statale 106 tra Davoli e Guardavalle. Si augura e confida, inoltre, nella possibilità che siano risolti anche i diversi problemi già sollevati da anni e che riguardano una reale e concreta necessità d’intervenire in modo corretto al fine di mettere veramente in sicurezza i punti più pericolosi come quello posto nel tratto di Statale 106 al Km 145+600 mediante l’installazione di guard-rail moderni ed a norma di legge». (rcz)

Lega: Sulla 106 gravi responsabilità dell’Anas e dello Stato

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha ribadito che «sono oltre 30 anni che si parla continuamente della sistemazione della “strada della morte”, ma finora solo passerelle, finte inaugurazioni, flotte di ministri e parlamentari».

«Una vergogna planetaria! – ha detto –. Ha ragione Don Francesco Carlino quando, nel celebrare i funerali di Davide e Gabriele, le ultime giovani vittime di appena 29 anni, ha tuonato contro le istituzioni “fermate questa strage”, si tratta “di un omicidio di Stato”, “svegliatevi politici”. Tanto solidarietà e vicinanza ai familiari per l’atroce dolore. Ma, perdere tanti giovani per unastrada pericolosa e denominata oramai della “morte” è molto significativo. Ma nessuno è intervenuto, se non le solite passerelle! Mi domando e domando alle Autorità che dovrebbero controllare: ma questa strada è a norma? Si può percorrerla?».

«Vi sono responsabilità dei progettisti – ha proseguito – dei Direttori dei Lavori, degli appaltatori, dei responsabili dell’Anas, di tutti coloro che consentono di utilizzarla e di alimentare le morti di tanti giovani? Perché nessuno interviene e sulle morti, dopo qualche giorno, cade un silenzio più che omertoso? Forse è, veramente, il momento di svegliarci tutti e di chiedere a gran voce, anche con azioni eclatanti, di stanziare tutte le somme necessarie per completare la “strada della morte” e mettere fine a questo disastro, a questa vergogna di Stato».

«I calabresi non ne possono più di tante vittime – ha concluso – di tanti giovani che stroncano di dolore le proprie famiglie. Questo sud abbandonato, questo sud incapace, questo sud gestito per anni da incompetenti. Qui non si riesce a costruire una semplice strada in pianura, nelle altre regioni fioccano le superstrade, le autostrade, le gallerie! Questione meridionale o questione di evidente incapacità di una classe politica che ha distrutto questa meravigliosa terra. Bisogna muoversi subito e chiedere a gran voce a tutti di fare il proprio dovere e dare risposte ai calabresi. La Lega lo ha fatto, ma da oggi griderà sempre di più nei tavoli che contano». (rcz)

Infrastrutture, Occhiuto: L’obiettivo è la Statale 106 a quattro corsie

È chiaro l’obiettivo del governatore Roberto Occhiuto per la Strada Statale 106: che sia progettata e realizzata come strada a due carreggiate e, dunque, a quattro corsie. Un risultato che, tuttavia, come ha spiegato alla Gazzetta del Sud, «può essere raggiunto per tappe».

«La Statale Jonica è un’arteria fondamentale per la nostra Regione – ha spiegato Occhiuto – ma purtroppo è nota alle cronache come la ‘strada della morte’: troppi incidenti, troppe vittime. Questo a causa soprattutto del fatto che per la stragrande maggioranza del suo tracciato è a sole due corsie».

«La complessità della SS 106 – ha spiegato ancora – risiede nelle notevoli carenze relative alla sicurezza stradale, alla percorribilità e, rispetto a queste problematiche, ai notevoli costi complessivi per l’ammodernamento dell’intera tratta calabrese, che ammontano a più di 4 miliardi di euro. Purtroppo, questi costi non saranno neanche parzialmente coperti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, e per questa ragione nelle scorse settimane ho scritto al premier Draghi. Non è possibile che nessuna grande opera infrastrutturale calabrese venga finanziata con il Pnrr».

Per il Governatore, «attraverso le interlocuzioni continue con Anas, gli obiettivi di breve-medio termine che stiamo cercando di conseguire sono il completamento della progettazione per tutta la SS 106, per la quale mancano ancora alcune tratte – Soverato-Caulonia e Ardore-Palizzi – e il finanziamento e l’avvio dei lavori di alcuni lotti funzionali che, sia a livello locale che a livello complessivo, possano contribuire a un miglioramento della percorribilità e della sicurezza».

«In questa logica, ad esempio – ha concluso – abbiamo proposto, e la decisione definitiva dovrebbe arrivare a giorni, tra i progetti bandiera da finanziare con l’anticipazione dei fondi sviluppo e coesione il tratto nell’area Crotone-Cutro: un modo concreto per favorire il collegamento del crotonese con il resto della Regione». (rcz)