Casa Calabria International: Il Turismo delle Radici idea vincente per rilancio in Calabria del turismo post-covid

Il Turismo delle Radici come idea per il rilancio, in Calabria, del turismo post-Covid e, soprattutto, per la destagionalizzazione del turismo stesso. È l’idea lanciata da Casa Calabria International, guidata dal presidente Enrico Mazzone, che ha ribadito, con forza, come il turismo delle radici non «il turismo in senso generale a cui siamo abituati: occorrono figure specializzate nella gestione e organizzazione dei viaggiatori delle radici».

«Casa Calabria International – viene spiegato in una nota a firma del presidente onorario, Salvatore Sposato, del presidente Mazzone e la vicepresidente Innocenza Giannuzzi – partner del Master Internazionale in “Esperto in organizzazione e gestione del turismo delle radici”, ringrazia il prof. Tullio Romita, direttore del Master, per il contributo tecnico e scientifico che sta dando all’iniziativa».

«L’obiettivo – viene spiegato – è quello di promuovere la Calabria tramite i viaggiatori delle radici e il Comune di Maida, partner dell’iniziativa, ha ospitato giorno 4 novembre i viaggiatori delle radici di seconda e terza generazione giunti dal Nord Patagonia, il cui tour proseguirà verso Mammola (di cui sono originari), Marina di Giosa, Lorica, Pentone, San Marco Argentano».

«Proprio in quest’ultimo comune – continua la nota – tra l’altro, da poco è stato ospite Giovanni Maria De Vita, Consigliere d’Ambasciata della direzione Generale per gli Italiani all’Estero e Migratorie del Ministero italiano degli Affari Esteri, accompagnato dal Prof. Romita. E qui ha avuto modo di apprezzare la bellezza del borgo citato».

«La nostra regione è piena di splendi borghi – è stato sottolineato – è opportuno ricordare che il “turismo delle radici” è una progettualità del Maeci. Una parte dei fondi del Pnrr sarà destinato al “turismo delle radici” per i connazionali all’estero che tornano in Italia. Così il sottosegretario agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova, ha affermato in una recente dichiarazione dinanzi al Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema Paese che, tra i progetti elencati, ha citato proprio l’avvio del primo master presso l’Università della Calabria dedicato alla formazione di operatori specializzati».

«La Farnesina sta lavorando a una importante iniziativa da finanziare con il Pnrr, relativa al “turismo delle radici” e Della Vedova ha dichiarato: “l’obiettivo è il rilancio dell’industria turistica post pandemia e la creazione di un nuovo canale per rafforzare i legami con le nuove generazioni di italodiscendenti”».

«È su questo tema – conclude la nota – che Casa Calabria International, coadiuvata dal prof. Romita, vuole puntare per il rilancio turistico della Calabria». (rrm)

L’impegno di Casa Calabria International per valorizzare il turismo delle ‘Radici’ per gli italo-discendenti

Enrico Mazzone, presidente di Casa Calabria International, ha sottolineato come «la valorizzazione della Calabria «oggi è diventata l’imperativo categorico che muove le Associazioni calabresi all’estero: in questa fase storica, più che mai, i nostri italo-discendenti di prima e seconda generazione vogliono riscoprire le proprie radici».

Questo perché i viaggiatori «non vogliono più semplicemente essere spettatori passivi delle bellezze che li circondano – viene spiegato in una nota – ma farne attivamente parte, conoscere davvero le realtà che si incontrano attraverso degustazioni, attività outdoor, itinerari e tour personalizzati, che spaziano dalla gastronomia alla cultura a paesaggi unici al mondo. Insomma, vivere un’esperienza che permetta di scoprire abitudini e tradizioni delle destinazioni del cuore, l’autenticità di territori custodi di storie e meraviglie».

Il presidente Mazzone, infatti, ha ricordato come Casa Calabria International «partner del Master sul “Turismo delle Radici”, sta lavorando con diversi allievi sui viaggiatori delle radici: in questo periodo, grazie alla citata collaborazione, sul territorio calabrese stanno giungendo numerosi italo-discendenti alla riscoperta delle proprie radici, in una stagione non prettamente turistica per la Calabria, favorendo, quindi, la destagionalizzazione del turismo, tanto invocata da tutti, ma che solo adesso sta prendendo davvero forma e concretezza».

E che, grazie alla «”calabresità” del presidente di Casa Calabria International ha portato, inoltre, a chiudere un importante accordo con Air Transat Toronto, per voli diretti dal Canada verso l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme a partire dalla prossima primavera» hanno spiegato in una nota il presidente Mazzone e Salvatore Sposato, presidente onorario di Casa Calabria International.

«Casa Calabria International ha definito, quindi – hanno spiegato – un protocollo d’intesa con Calabria Avventura per la definizione dei tour calabresi che inizieranno nel medesimo periodo». 

«La promozione della Calabria – hanno proseguito – sarà realizzata sull’Ontario, presso i circoli italiani e calabresi, anche dall’altro calabrese doc Salvatore Sposato, presidente del Calabria Club di Melbourne e presidente onorario di Casa Calabria International».

«I nostri calabresi all’estero – hanno concluso – ancora una volta dimostrano il loro attaccamento a questo territorio e la volontà di promuoverlo e sostenerlo. L’italianità e l’orgoglio di essere calabresi è uno status di cui si va fieri». (rrm)

Turismo delle Radici, dagli Usa la famiglia Badolato arriva in Calabria e fa tappa a Badolato

Un viaggio alla scoperta delle bellezze del Sud e delle proprio origini e radici lo ha fatto la famiglia italo-americana Badolato che, dagli Usa, è arrivata in Calabria, facendo tappa anche nel borgo di Badolato.

La famiglia Badolato, guidata dall’esperta guida turistica professionale Carmela Bilotto, grazie ad itinerari di viaggio organizzati dal Tour Operator “Viaggiare in Calabria – Le Vie della Perla”, hanno avuto modo di scoprire le bellezze della regione Calabria e di fare esperienza della tipica vita mediterranea ancora in auge in tanti borghi e luoghi autentici calabresi.

La giornata-tappa di Badolato, con passeggiate guidate nel centro storico realizzate grazie alla collaborazione con gli operatori turistici della community turistica Badolato Slow Village, è stata caratterizzata da una visita del borgo medievale tra viuzze, chiese, slarghi, case-torri e “catoja”, tra visite turistiche, degustazioni di specialità culinarie e prodotti tipici ed incontri con gli abitanti del paese, tra racconti storici e nuove storie di vita quotidiana ormai di respiro internazionale.

Il gruppo è rimasto fortemente impressionato dalla storia passata e recente del piccolo borgo ionico, ripromettendosi un nuovo viaggio alla scoperta dell’intero territorio del Basso Ionio e con un passaggio anche a Santa Caterina dello Ionio (luogo in cui insistono ancora memorie della storica famiglia Badolato). Gli ospiti e visitatori americani, italo-discendenti di terza e quarta generazione, hanno altresì gioito della nuova linfa vitale che sta caratterizzando la rivitalizzazione turistico-culturale dell’antico borgo, fondato dal normanno “Roberto Il Guiscardo” ed in passato governato anche dalla nobile famiglia Badolato. 

La Famiglia Badolato o de Badolato discese in Italia al seguito di Carlo I d’Angiò per la conquista del Regno. Si stabilì in Calabria ove ottenne il feudo che prese il nome del Casato. Capostipite fu Filippo valoroso condottiero, insignito del titolo di barone di Badolato, per aver fedelmente servito il Re. Filippo mantenne il feudo di Badolato, in provincia di Calabria Ultra I sino al 1271, quando fu sopraffatto in un scontro cruento dalle sovrastanti milizie del conte Ruffo ed il feudo rimase al Casato Ruffo, passando da un ramo all’altro della famiglia, praticamente fino al 1451. (rcz)

Parte da Maida il progetto degli Italodiscendenti

di ENRICO MAZZONE – L’emozione non ha voce: non sono le semplici parole di un testo famoso italiano ma quello che è accaduto negli incontri tenutesi mercoledì 28 luglio nei comuni di Maida e di San Mango d’Aquino, nella presentazione del progetto da parte dell’Associazione Udi (associazione nazionale italodiscendenti) e dalla Associazione Casa Calabria International.

Il progetto, esposto dai rispettivi presidenti, ha l’obiettivo di invertire la tendenza italiana dell’inverno demografico”, ripopolamento dei borghi e turismo delle radici.
Temi attuali, importantissimi, di cui forse nella nostra regione se ne discute molto poco, si cercano e si tentano soluzioni “innovative” e non ci si rende conto, che la soluzione è più facile di quello che si crede. È vero, nella “semplicità risiede la grandezza” ma forse nella nostra Calabria non è così!

Il sindaco di Maida, Salvatore Paone, ha data piena disponibilità per realizzare il progetto non solo di inclusione degli italodiscendenti ma della promozione e valorizzazione del borgo presso le comunità estere.

Inizia, così, l’ambizioso progetto di collaborazione e di formazione dei giovani di Maida con il direttore del primo Master internazionale sul “Turismo delle Radici” dell’Unical, prof. Tullio Romita. La collaborazione con l’Università della Calabria risulta fondamentale per la buona riuscita del progetto e assegna allo stesso uno spessore culturale e scientifico da cui trarre elementi utili per iniziative collaterali di grande suggestione che Casa Calabria International sta già studiando per avvicinare sempre di più i calabresi nel mondo alla propria terra, lontana fisicamente ma sempre palpitante nel loro cuore.

Da sempre all’emigrazione è stata data una connotazione negativa, l’abbandono della terra natia e il rientro nel periodo estivo con le manifestazioni la “Festa dell’emigrato”, oggi si trasforma nel “Festival delle Radici”. I figli degli italodiscendenti hanno il desiderio di ritrovare la propria identità, la propria appartenenza a quella terra che fu dei nonni, dei bisnonni: è qui che s’innesca il nuovo processo da nipote di emigrato a “Turista delle Radici” e da italiano a volte con il desiderio di mettere radici stabili nella propria terra!

Il turista delle radici, non è il turista classico, ma ha delle determinate esigenze che lo muovono nel suo viaggio e nelle ricerca della sua identità. Il sindaco Paone, con la sua lungimiranza, lo ha ben compreso, puntando sin da subito sulla formazione e comprendendo che la miglior promozione per il borgo deriva dalla connessione con le comunità degli Italodiscendenti e con la loro capacità di veicolare con passione la terra che si chiama Calabria, la terra dei loro “Padri”nella nazione in cui loro risiedono.

Le emozioni, dunque, hanno fatto da padrone nel comune di San Mango d’Aquino, in cui erano presenti oltre il sindaco Luca Marelli, il sindaco di Gizzeria, Parenti, Motta , Martirano, oltre la presentazione del progetto, le emozioni hanno fatto vibrare gli animi, arrivate dal pubblico presente.

Italodiscendenti interessati al dibattito che hanno portato la loro testimonianza e le loro difficoltà troppo spesso incontrate, ma hanno rivelato il loro amore smisurato verso questa splendida regione, che ancora una volta mostra la sua reputazione positiva di inclusione sociale e della volontà di cambiare le sorti a cui forse qualcuno la vuole relegare!

I progetti camminano sulle gambe degli uomini e nel loro cuore, non esiste muro che la passione non possa abbattere: i nostri Italodiscendenti vivono di passione per questa terra chiamata Calabria. E questo è solo il principio, un ottimo inizio. (em)

(Enrico Mazzone è presidente dell’Associazione Casa Calabria International)

Terre dei Padri: coinvolta anche la Consulta dei Calabresi nel mondo

Una parziale informazione relativa alla conferenza stampa sull’iniziativa Terre dei Padri ci ha indotti in errore: abbiamo scritto che la Consulta regionale dei Calabresi nel mondo non era stata coinvolta in questo importante progetto della Regione che porta l’impronta della compianta Jole Santelli. Chiediamo scusa ai lettori e agli interessati: ci fa molto piacere correggere l’inesattezza, l’intervento dei consultori è previsto e sarà importante. È una buona notizia per quanti, come noi, vogliono solo il meglio per la Calabria e auspicano il pieno coinvolgimento di tutti gli attori disponibili sulla scena dello sviluppo possibile. Rimane in sospeso il coinvolgimento dell’Università della Calabria che potrebbe offrire un serio contributo scientifico, ma siamo certi che in corso d’opera non si potrà fare a meno dell’esperienza che il master di Scienze Turistiche sul Turismo delle Radici dell’Unical, diretto dal prof. Tullio Romita, può fornire. (s)

Dalla documentazione fornitaci dall’assessore Fausto Orsomarso, convinto sostenitore dell’iniziativa, è possibile illustrare nel dettaglio cosa vuol essere il progetto Terre dei Padri.

«Nasce – si legge nella brochure preliminare prodotta dalla Regione Calabria – dall’analisi del fenomeno del turismo di Emigrazione o turismo genealogico, che sta mostrando segnali di rapida espansione negli ultimi anni. L’analisi di questi flussi ha mostrato un potenziale molto elevato, soprattutto per una Regione come la Calabria che ha vissuto dall’800 ad oggi numerosi flussi migratori verso diversi paesi e continenti (Sud America, Stati Uniti, Australia, Europa).

Il progetto ha l’obiettivo di dedicare un intero anno solare (gennaio-dicembre) al tema del ritorno fisico dei calabresi sparsi nel mondo, facendo leva sul senso di orgoglio e sul desiderio di conoscere le proprie radici più profonde, familiari e culturali.

Il turismo genealogico è un fenomeno di origine molto recente nato nei primi anni 2000 nei paesi anglosassoni (Scozia ed Irlanda), i quali lo hanno inserito all’interno delle proprie strategie di sviluppo, considerandolo come un volano dell’economia turistica per attirare il flusso dei cittadini americani con origini irlandesi o scozzesi. In particolare, le autorità scozzesi proclamarono il 2009 l’anno di Homecoming Scotland e condussero un’importante campagna di promozione del turismo genealogico; a sua volta l’Irlanda si impegnò nell’organizzazione del The Gathering 2013. Da quel momento il tema è stato introdotto nel dibattito nella comunità degli studiosi di fenomeni e flussi turistici ed è oggi riconosciuto quale micro-nicchia del turismo culturale.

Il turismo genealogico è generalmente considerato come un segmento del mercato turistico culturale che interessa maggiormente quei paesi, di cui l’Italia fa parte, nei quali sono stati registrati, nei secoli scorsi, significativi flussi migratori in uscita e che hanno portato alla nascita di comunità di emigranti sparse per il mondo. Nel mondo sono presenti oggi numerosissime comunità di Italiani che si sono integrate nel paese in cui vivono, portando intraprendenza ed immaginazione creativa, ma hanno mantenuto una forte connessione con il paese d’origine.

Il turismo genealogico si inserisce nel più ampio concetto di turismo dell’esperienza, un fenomeno che ha visto crescere negli ultimi anni l’esigenza da parte dei turisti di integrare il viaggio con esperienze emozionanti che permettano di identificarsi nella storia, sia essa quella personale o collettiva, del luogo visitato. In questo senso, i turisti che visitano i luoghi legati alla storia della propria famiglia integrano il piacere del viaggio con la conoscenza di se stessi, contribuendo alla ricostruzione di un passato di più facile comprensione per le future generazioni. Le visite ai luoghi delle origini sono motivo sempre più rilevante per la programmazione di un viaggio e internet riveste un ruolo fondamentale nella ricerca delle informazioni e nell’organizzazione del viaggio stesso.

Il viaggio di ritorno è visto come il frutto di una ricerca che vede nel contatto con il proprio passato la realizzazione di un’esperienza turistica autentica, e viene svolto per alcune motivazioni di base:

  • visitare la terra d’origine mai conosciuta; svolgere ricerche sulla storia della propria famiglia;
  • incontrare amici e parenti lontani;
  • visitare siti di importanza storica e/o

La scelta delle motivazioni, però, può variare in base a diversi fattori, che di fatto fanno pensare che esistano “i turismi” delle origini piuttosto che un unico flusso indistinto di domanda turistica. La generazione di appartenenza dell’emigrante, l’età, le condizioni economiche del calabrese che vive all’estero, il grado di istruzione, generano fabbisogni diversi da soddisfare.

Se gli emigranti di prima generazione hanno vissuto il proprio paese di origine e ne conservano una memoria diretta, seppur edulcorata dalla nostalgia, e quella memoria desiderano ritrovare durante il loro viaggio, i calabresi emigrati di seconda e terza generazione possiedono una memoria romanzata e raccontata da terzi, e con il viaggio nella terra d’origine vogliono scoprire da dove vengono, di cosa sono fatte quelle radici che non conoscono ma a cui sono legati, per mantenere ancora salda una propria identità, seppur ibrida, figlia di un’integrazione ormai sempre più forte con il paese di destinazione.

Per queste ragioni pensare al turismo delle origini come ad una delle nuove direttrici in cui può diversificarsi l’offerta regionale, non può prescindere dal pensare a questo tema in maniera innovativa e moderna, che punti non solo alla promozione di flussi turistici basati sulle tradizioni popolari, ma anche a contribuire al riposizionamento dell’immagine della Regione Calabria per il turismo internazionale.

Per questa ragione – si legge nella brochure – si pensa che il progetto debba trovare quale elemento di unione e rappresentazione un concetto chiave che è quello di Cultural Heritage, il patrimonio culturale della Regione. Cultural Heritage (patrimonio / eredità culturale) è un’espressione che indica “i modi di vivere sviluppati da una comunità e tramandati di generazione in generazione, inclusi costumi, pratiche, luoghi, oggetti, espressioni artistiche e valori. Come parte dell’attività umana, il patrimonio culturale produce rappresentazioni tangibili e intangibili dei sistemi di valori, credenze, tradizioni e stili di vita”.

Il Patrimonio Culturale è protetto, tutelato e promosso a livello nazionale ed internazionale, in primis dall’Unesco, con l’obiettivo, in un mondo sempre più globalizzato e standardizzato, di conservare la storia dei popoli, di mantenerla viva e farla conoscere, di preservare anche la spinta alla creatività che la storia e l’identità di un popolo si porta dentro.

Tutti i principali attori della cultura a livello nazionale hanno assimilato nel tempo questi concetti chiave, li hanno fatti propri ed hanno avviato dei processi di valorizzazione e tutela del nostro patrimonio di cultura e tradizione. Primi Esempi di questa strategia sono Il MIBACT (Ministero per i beni e le attività Culturali ed il Turismo) ed Il MAECI (Ministero degli Affare Esteri e della Cooperazione Internazionale).

Il primo negli ultimi vent’anni ha indirizzato i fondi nazionali e comunitari alla tutela del patrimonio artistico e culturale diffuso nel nostro Paese attraverso l’identificazione di quegli elementi «tangibili» del nostro patrimonio culturale che si possano definire attrattori culturali di valenza strategica, con l’obiettivo di tutelarli e valorizzarli.

Lo stesso MIBACT ha poi avviato negli anni numerose campagne di tutela del nostro patrimonio culturale immateriale, con eventi annuali come l’anno dei Borghi, Anno dei Cammini, Anno del Cibo, Anno dei treni turistici e di tradizione, volti a valorizzare storia, tradizioni e modi di vivere del nostro Paese.

Il Secondo ha avviato un progetto di promozione integrata in cui sono state già realizzate prime iniziative di comunicazione e produzione Editoriale (E.g. Guida alle Radici italiane, il cui volume dedicato alla Calabria dovrebbe essere edito nel 2021), dedicato proprio al turismo delle origini.

Il progetto Terra dei Padri vuole essere, per la Regione Calabria, un importante contributo, a livello regionale, per la valorizzazione di questi flussi turistici e la produzione di valore economico e culturale per le imprese calabresi.

Il progetto ha quale obiettivo la costruzione di un prodotto identitario, turistico, culturale e commerciale da valorizzare e promuovere nell’anno che sarà dedicato al Turismo delle origini (Anno terra dei Padri 2023). La finalità è quella di creare un insieme di attività e fattori di attrattività distintivi, che siano in grado di valorizzare risorse e culture locali, superando la classificazione settoriale (turismo come ricettività, turismo come insieme di servizi logistici a supporto del viaggio), ed optando invece per una logica di territorio (prodotto turistico come insieme composito di elementi trasversali, in cui operatori economici e culturali, privati e pubblici, svolgono un ruolo alla pari).

In tal modo – evidenzia la brochure della Regione Calabria – si ritiene che sia possibile:

  • Accrescere la capacità del territorio di attrarre specifici target di domanda (turismo delle origini);
  • Attribuire un valore simbolico e distintivo a prodotti e servizi offerti sul territorio, aumentandone la competitività rispetto ai prodotti e servizi più standardizzati, ed aiutare così le imprese calabresi ad aumentare la propria presenza all’estero.
  • Rafforzare l’identità di un luogo, e valorizzare le competenze ed i saperi locali.

Tutti gli elementi del prodotto dovranno integrarsi in modo da valorizzare gli elementi materiali ed immateriali del patrimonio culturale calabrese. La valorizzazione del patrimonio culturale, riuscirà in tal modo a dare una risposta all’esigenza dei visitatori di origine calabrese di conoscere in maniera approfondita ed originale la propria storia, che non è solo storia personale e familiare, ma anche storia di un popolo, ed allo stesso tempo costituirà un volano per la produzione di valore per l’economia regionale.

Si ritiene dunque che partire dagli elementi distintivi del nostro patrimonio materiale ed immateriale possa essere un approccio in grado di valorizzare le nostre risorse agli occhi di coloro che hanno lasciato la Calabria da tempo e vogliono accostarsi alle proprie origini.

Beneficiari
I beneficiari diretti delle attività sono tutti quei soggetti, quali imprese ed attività economiche professionali, che beneficeranno direttamente dell’attività di promozione internazionale dei propri prodotti e servizi attraverso il brand “Terra dei Padri” e che potranno beneficiare indirettamente dell’aumento dei flussi turistici nel territorio calabrese e del valore economico che questo comporta. Tra i principali operatori economici impattati si possono menzionare:

• Operatori turistici (esercizi ricettivi, guide turistiche, trasporti, ristoratori…);

• Produttori dell’agroalimentare; • Imprese culturali (Editori, Archivisti, Servizi di traduzione, società di produzione artistica).

• Rafforzare l’identità di un luogo, e valorizzare le competenze ed i saperi locali.

Destinatari
Il progetto si rivolge ad un insieme composito di soggetti che possono essere classificati come segue:

1 · Destinatari diretti delle azioni previste nel progetto, che saranno le stesse imprese beneficiarie, produttrici di beni e servizi, cui sarà data la possibilità di fruire di un insieme di opportunità di promozione della propria attività a livello internazionale, ed intercettare nuovi segmenti di mercato;

2 · Destinatari Indiretti, rappresentati da un bacino molto ampio di soggetti:

  • I calabresi emigrati all’estero, o nati all’estero ma di origine calabresi, che saranno i destinatari finali e privilegiati di questo progetto. A loro saranno rivolte le azioni di comunicazione istituzionale e le azioni di comunicazione spontanea che potranno nascere dal basso, con l’obiettivo di incrementare i flussi di visitatori nel periodo 2023-3024 e consolidarlo negli anni successivi, grazie alla creazione del nuovo brand “Terra dei Padri”;
  • Cittadini, Enti e le Istituzioni Locali, le Istituzioni culturali, Enti di Ricerca, Università, che saranno interessati in eventi di comunicazione finalizzati a stimolare la partecipazione diretta della popolazione locale nei processi di promozione e comunicazione degli eventi, e nella creazione di eventi “locali” all’interno del programma Terra dei Padri”;
  • Tutti gli elementi del prodotto dovranno integrarsi in modo da valorizzare gli elementi materiali ed immateriali del patrimonio culturale calabrese.

La valorizzazione del patrimonio culturale, riuscirà in tal modo a dare una risposta all’esigenza dei visitatori di origine calabrese di conoscere in maniera approfondita ed originale la propria storia, che non è solo storia personale e familiare, ma anche storia di un popolo, ed allo stesso tempo costituirà un volano per la produzione di valore per l’economia regionale. Si ritiene dunque che partire dagli elementi distintivi del nostro patrimonio materiale ed immateriale possa essere un approccio in grado di valorizzare le nostre risorse agli occhi di coloro che hanno lasciato la Calabria da tempo e vogliono accostarsi alle proprie origini.

I beneficiari diretti delle attività sono tutti quei soggetti, quali imprese ed attività economiche professionali, che beneficeranno direttamente dell’attività di promozione internazionale dei propri prodotti e servizi attraverso il brand “Terra dei Padri” e che potranno beneficiare indirettamente dell’aumento dei flussi turistici nel territorio calabrese e del valore economico che questo comporta.

Beneficiari – Tra i principali operatori economici impattati si possono menzionare:

  • Operatori turistici (esercizi ricettivi, guide turistiche, trasporti, ..);
  • Produttori dell’agroalimentare;
  • Imprese culturali (Editori, Archivisti, Servizi di traduzione, società di produzione artistica).
  • Rafforzare l’identità di un luogo, e valorizzare le competenze ed i saperi

Destinatari – Il progetto si rivolge ad un insieme composito di soggetti che possono essere classificati come segue:

  • Destinatari diretti delle azioni previste nel progetto, che saranno le stesse imprese beneficiarie, produttrici di beni e servizi, cui sarà data la possibilità di fruire di un insieme di opportunità di promozione della propria attività a livello internazionale, ed intercettare nuovi segmenti di mercato;
  • Destinatari Indiretti, rappresentati da un bacino molto ampio di soggetti:
    • I calabresi emigrati all’estero, o nati all’estero ma di origine calabresi, che saranno i destinatari finali e privilegiati di questo progetto. A loro saranno rivolte le azioni di comunicazione istituzionale e le azioni di comunicazione spontanea che potranno nascere dal basso, con l’obiettivo di incrementare i flussi di visitatori nel periodo 2023-3024 e consolidarlo negli anni successivi, grazie alla creazione del nuovo brand “Terra dei Padri”;
    • Cittadini, Enti e le Istituzioni Locali, le Istituzioni culturali, Enti di Ricerca, Università, che saranno interessati in eventi di comunicazione finalizzati a stimolare la partecipazione diretta della popolazione locale nei processi di promozione e comunicazione degli eventi, e nella creazione di eventi “locali” all’interno del programma Terra dei Padri”;
  • Una platea molto ampia di operatori internazionali, soggetti che fungeranno da amplificatori della comunicazione, faciliteranno la diffusione dei messaggi chiave e saranno coinvolti con azioni mirate sul territorio calabrese ed all’estero.

Tra questi avranno un ruolo di primo piano quei soggetti istituzionali che rappresentano l’Italia all’estero (Camere di commercio, Associazioni culturali che promuovono la cultura italiana all’estero) ma anche e soprattutto le Associazioni di calabresi nel mondo, la cui massima espressione sarà la Consulta dei Calabresi nel Mondo, costituita con LR 8/2018 e recentemente nominata con DPGR nr 4/2021.

La “Consulta regionale dei calabresi nel mondo”, composta da rappresentanti proposti dalle associazioni e indicati dai cittadini calabresi residenti all’estero, è un organo consultivo e propositivo della Regione Calabria che ha il compito di collegare le istituzioni regionali con i calabresi nel mondo, promuovendo investimenti, collaborazioni e scambi di carattere culturale, turistico e commerciale.

L’idea di base è quella di promuovere un modello di prodotto esperenziale “Terra dei Padri”, che accompagni i destinatari indiretti del progetto lungo l’intero arco della loro esperienza di visita della Regione, dando l’opportunità alle imprese ed agli operatori economici calabresi, lungo questo percorso, di proporre e fornire beni e servizi ai visitatori.

IL MODELLO PROPOSTO

Il progetto sarà articolato in due tipologie di intervento:

1 · Azioni pubbliche di sostegno all’internazionalizzazione

La Regione, direttamente o attraverso il Soggetto Gestore del Progetto, realizzerà un insieme di azioni destinate a costruire una comunicazione omogenea del Progetto Terra dei Padri, per valorizzare l’immagine della Calabria all’estero in maniera organica e chiara, e generare sinergie capaci di amplificare i risultati progettuali.

L’idea progettuale è quella di costruire, attraverso una adeguata e innovativa comunicazione, l’immaginario della Terra dei Padri da comunicare alla platea di destinatari indiretti del progetto.

Tra le attività che saranno realizzate si possono menzionare:

1 – Attività di marketing internazionale, (tradizionale e digitale). Le attività di marketing coinvolgeranno direttamente imprese ed attori locali (enti, associazioni) e potranno essere realizzate con strumenti innovativi o più tradizionali, per mostrare i luoghi, le tradizioni, la storia, ma anche i prodotti ed i servizi di eccellenza che la Regione offre, quelli che maggiormente richiamano le origini.

Tra le possibili iniziative si menzionano a mero titolo di esempio:

  • Design del brand Terra dei Padri;
  • Costruzione di uno o più itinerari Terra dei padri, con visite presso aziende e luoghi iconici della nostra cultura e tradizione;
  • Scouting delle imprese interessate e /o più idonee a rappresentare la Calabria nella promozione del turismo delle origini;
  • Realizzazione di virtual tour in realtà aumentata;
  • Tour esperenziali realizzati sul territorio calabrese con il coinvolgimento dei rappresentanti delle associazioni dei calabresi nel mondo, per mostrare cosa sarà l’anno della Terra dei Padri;
  • Eventi di promozione condotti con associazioni (es: Camere di Commercio) ed istituzioni che operano all’estero;
  • Realizzazione del “Certificato” Terra dei Padri, che tutti i visitatori che hanno realizzato in tutto o in parte uno degli itinerari, ed hanno visitato strutture, luoghi ed imprese storiche e tradizionali, o hanno acquistato un servizio o partecipato ad un evento, potranno richiedere (Richiamo al modello dei Grandi Cammini).

2 –L’organizzazione di alcuni eventi di medio larga scala in collegamento con grandi attrattori culturali (eventi iconici);

3– Il patrocinio ed il coordinamento di eventi locali gestiti autonomamente dalle comunità e dalle imprese, che dovranno mostrare tutte le particolarità della storia e delle tradizioni calabresi (es: show cooking, esperienza dei vecchi mestieri dei padri, visita alle aziende presenti nei virtual tour o nei tour esperenziali, o comunque registrate);

4 – La brandizzazione e l’accoglienza personalizzata dei visitatori (aeroporti, stazioni, musei, luoghi iconici della tradizione calabrese);

5 – Realizzazione di produzioni editoriali ad hoc sugli attrattori strategici e sugli elementi immateriali del patrimonio culturale (Newsletter, ebook,. ).

Le azioni identificate avranno già un impatto immediato e diretto sulle imprese calabresi aderenti al progetto.

Tutte le imprese aderenti all’iniziativa che si registreranno avranno infatti la possibilità di di essere incluse iniziative di marketing, di utilizzare il Brand Terra dei Padri, secondo le linee guida stabilite dalla Regione Calabria, ed aumentare così la propria visibilità internazionale già nella fase di costruzione del progetto.

2. Azioni dirette a beneficio delle imprese per la promozione internazionale dei propri prodotti e servizi

Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un portale dedicato, in cui potranno essere rappresentati e promossi tutti i soggetti aderenti al progetto a seguito dello scouting effettuato.

Il portale rappresenterà la principale via di accesso all’offerta dei servizi tematici “Terra dei padri”. Sullo stesso saranno disponibili informazioni ed itinerari, ma soprattutto le imprese aderenti potranno promuovere direttamente propri prodotti e servizi, e presentarli come prodotti e servizi certificati e patrocinati dalla Regione Calabria.

All’interno del portale i potenziali visitatori potranno:

  • Trovare un’offerta di servizi di ricerca genealogica, che potranno coinvolgere direttamente o indirettamente, attraverso università ed istituti di ricerca, archivisti, traduttori, storici, che possano aiutare i visitatori a ricostruire, attraverso la ricerca archivistica, le proprie origini in previsione del viaggio. Questo tipo di servizio potrebbe creare una prima forte connessione con l’esperienza di viaggio;
  • Acquistare di produzioni editoriali ad hoc focalizzate sulle origini e sulla storia calabrese;
  • Acquistare Servizi personalizzati di costruzione di itinerari turistici alla ricerca delle proprie origini (collegamento a tour operator, esercizi turistici, guide turistiche, aziende di trasporto). Attraverso le partnership con questi soggetti, il portale potrebbe offrire condizioni economiche vantaggiose (es: codici sconto e convenzioni);
  • Acquistare un paniere di prodotti dell’agroalimentare o dell’artigianato di eccellenza brandizzati Terra dei Padri, con predilezione per i prodotti tutelati (Produzioni DOP, IGP, DOC), e per l’artigianato di tradizione;
  • Possibilità di acquisto dei biglietti per gli eventi brandizzati, o per gli eventi locali certificati “Terra dei Padri” e registrati sul portale.

Il portale permetterà inoltre di:

  • Realizzare iniziative di attrazione e coinvolgimento (es: giochi, quiz sulle origini), che permetteranno al tempo stesso tempo di attrarre i potenziali visitatori, e di costruire anche un database riutilizzabile nel tempo per la promozione di prodotti e servizi;
  • Realizzare un motore di ricerca di tutti gli eventi brandizzati, e di tutte le imprese

Il portale non sarebbe quindi semplicemente una vetrina del Brand e dei territori, ma uno strumento diretto di promozione internazionale delle imprese aderenti al circuito, dando la possibilità di raggiungere un numero molto elevato di potenziali beneficiari.

Progettazione strategica

La progettazione strategica è l’attività preliminare che consentirà di definire gli elementi fondanti del progetto e le regole di funzionamento.

All’interno di questa fase progettuale saranno svolte le seguenti attività.

Identificazione territori

La prima attività è quella di identificare i territori che meglio possano rappresentare la Regione ai nostri corregionali emigrati:

  • Sarà effettuata una prima mappatura di tutti quei luoghi / non luoghi all’interno del territorio calabrese che si caratterizzano per la presenza di attrattori culturali di valenza strategica a livello nazionale o regionale;
  • Saranno identificati, con il supporto di dati storici e supporto professionale (Estrazione dati su flussi migratori, quali territori di origine delle migrazioni, destinazioni, associazioni attive all’estero,…), quei territori che hanno vissuto i maggiori flussi migratori e/o sono particolarmente attivi e vivaci nel mantenimento delle relazioni con i propri corregionali che vivono all’estero;

Identificazione del Prodotto Terra dei Padri

La costruzione del prodotto da comunicare richiede la mappatura e la selezione degli elementi che ne fanno parte:

  • Elementi materiali ed immateriali del nostro patrimonio culturale collegati direttamente o indirettamente alle origini. L’obiettivo in questo caso è lavorare in maniera sinergica con le strategie di valorizzazione del patrimonio culturale portate avanti a livello internazionale, nazionale e regionale.

A tal fine, la mappatura sarà effettuata guardando primariamente ai seguenti elementi:

  • Gli attrattori culturali di valenza strategica promossi e tutelati dal MIBACT, riconosciuti dal Decreto 9/10/2017;
  • Gli attrattori culturali e naturali di valenza strategica promossi e tutelati dalla Regione Calabria, identificati nella DGR 273 del 20/06/2017 “Studio propedeutico alla definizione delle aree di attrazione naturale e culturale di interesse strategico”;
  • Gli attrattori immateriali “diffusi” (storia, tradizioni, esperienze distintive, mestieri), riconosciuti (e.g. Elenco patrimonio Immateriale riconosciuto dall’Unesco), e non riconosciuti ma con una forte valenza simbolica.

Sulla base di questi elementi sarà definita la strategia di promozione e valorizzazione.

  • I destinatari diretti ed indiretti delle attività progettuali, su cui, concretamente, saranno ritagliate le iniziative di promozione del territorio, e sarà costruito il target di riferimento per le attività di marketing territoriale.

Nell’ambito di questa attività sarà selezionato un primo elenco prioritario di soggetti cui destinare gli eventi specifici di comunicazione e marketing prediligendo:

  • Le associazioni più attive, che presentano una maggiore capacità di penetrazione in base al paese di appartenenza o alla numerosità di iscritti (Consulta Calabresi nel Mondo);
  • Quelle istituzioni/associazioni più attive nella diffusione della cultura italiana e calabrese nel mondo, e le istituzioni che supportano lo sviluppo commerciale del nostro paese;
  • Enti e soggetti che operano sui territori;
  • I calabresi che vivono all’estero, selezionati in funzione dei paesi con maggiore presenza.
  • I Beneficiari del progetto. In questo caso saranno mappati tutti i potenziali beneficiari da coinvolgere tra:
    • Servizi turistici (ricettività, servizi di promozione, trasporti)
    • Produzione agroalimentare di qualità (DOP, IGP, DOC DOCG) e di nicchia
    • Produzioni artistiche di pregio
    • Produzioni culturali (archivisti, ricercatori,…)

e soprattutto saranno definite le modalità del loro coinvolgimento nel progetto, con quali servizi il progetto potrà dare loro l’opportunità di promuoversi e lavorare.

Il principale risultato di questo lavoro sarà costituito dal Modello di Promozione, in cui saranno definiti:

  • Il modello di relazione tra beneficiari, destinatari e soggetti pubblici (Processi di affiliazione, ruolo dei diversi soggetti, benefici e responsabilità individuali);
  • L’elenco dei principali servizi che saranno sviluppati e promossi attraverso il progetto e l’elenco degli interventi.

Redazione piani

Al termine di questa attività saranno redatti i piani attuativi, il piano di marketing, di organizzazione eventi ed il piano degli interventi tecnologici.

Costruzione del progetto

La fase di Costruzione del Progetto, è quella in cui vengono avviate una serie di azioni focalizzate sul coinvolgimento effettivo di tutte le risorse chiave del progetto nella realizzazione del modello progettato.

In questa fase saranno innanzitutto definiti tutti gli interventi a sostegno:

  • Dell’organizzazione degli eventi di medio larga scala identificati in fase di progettazione;
  • Del coinvolgimento di tutti gli attori, beneficiari e destinatari intermedi che svolgeranno un ruolo chiave nella capacità di offrire un set ampio di servizi e prodotti;
  • Del censimento e della promozione della costruzione di piccoli eventi a carattere locale (le esperienza) presso le comunità e le imprese;
  • Del censimento e selezione dei prodotti e servizi da inserire concretamente nell’offerta Terra dei Padri

Sarà inoltre sviluppato il portale dei servizi e della promozione integrata.

Realizzazione dell’Anno Terra dei padri

Questa fase di progetto racchiude tutte le attività che saranno svolte durante l’anno dedicato alla terra dei Padri.

In questa fase saranno realizzati concretamente gli eventi di medio larga scala, di cui il progetto di occuperà sotto il profilo organizzativo, e saranno svolte tutte le attività di animazione territoriale e quelle di consolidamento delle esperienze, con iniziative di promozione dirette ai visitatori che hanno già vissuto la loro esperienza». (rrm)

Sulla rivista “Journal of Vacation Marketing” un saggio sulla sostenibilità socio-culturale del turismo delle radici

di FRANCO BARTUCCI – Sonia Ferrari, docente di Marketing del Turismo e di Marketing Territoriale all’Unical, Tiziana Nicotera, esperta di web marketing e cultore all’Università della Calabria per gli stessi insegnamenti, e Gilda Hernández-Maskivker, docente dell’Universitat Ramon Llull: Barcelona, sono le autrici di un saggio sulla sostenibilità socio-culturale del turismo delle radici appena pubblicato nella prestigiosa rivista internazionale Journal of Vacation Marketing

La pubblicazione, dal titolo Social-Cultural Sustainability of Roots Tourism in Calabria, Italy: A TouristPerspective, è frutto di anni di ricerca sul tema del turismo delle radici e del suo impatto sul territorio. Lo studio è particolarmente interessante, poiché questo tema non è mai stato approfondito nella letteratura internazionale, pur essendo di grande importanza per le destinazioni turistiche e per le comunità locali.  In particolare, lo scopo dello studio è stato quello di capire se il turismo delle radici possa essere considerato una forma di turismo sostenibile in termini socio-culturali. 

La ricerca ha riguardato la Calabria, ed è stata condotta per studiare il fenomeno dal punto di vista della domanda. La dimensione socio-culturale della sostenibilità del turismo, spesso trascurata negli studi e nella ricerca, riguarda una forma di turismo che sia equo e democratico, che fornisca opportunità corrette e uguali di essere coinvolte nei processi decisionali alle generazioni attuali e future, che dia potere alle comunità locali e rispetti i loro valori culturali e la loro integrità, contribuendo in tal modo a una migliore qualità della vita. 

La ricerca si concentra su questo aspetto specifico della sostenibilità del turismo perché, in molti casi, può avere un impatto maggiore, più duraturo e irreversibile sulla comunità ospitante rispetto alla sostenibilità ambientale ed a quella economica. Esso riguarda vari effetti che il turismo può avere su stile e qualità della vita della comunità ospitante, come la rivitalizzazione culturale, la riduzione dello spopolamento, la crescita del benessere, il rafforzamento della coesione sociale e dell’orgoglio civico, un maggior livello di soddisfazione di turisti e residenti e la minimizzazione della frizione fra loro, il rispetto della capacità di carico sociale della destinazione.

I risultati mostrano che il turismo delle radici, se gestito in modo corretto, può avere un impatto positivo e rilevante sul tessuto socio-culturale locale, specialmente per quanto riguarda gli effetti su patrimonio, promozione turistica, stile di vita, valori e comportamenti tradizionali. 

I turisti delle radici sono fortemente interessati alla cultura locale e all’autenticità. Sono appassionati dei loro luoghi d’origine e desiderano contattare le persone direttamente o indirettamente collegate ad essi. Spesso hanno anche altre motivazioni e interessi, come visitare luoghi ameni, gustare cibi locali e studiare l’italiano. Infine, questi visitatori non sono interessati alle attrazioni turistiche famose e a visitare città d’arte, o, almeno, non esclusivamente, e ciò favorisce luoghi poco noti come mete turistiche.

Gli intervistati hanno sottolineato l’alto senso di ospitalità della comunità locale. La capacità di accogliere i turisti delle radici da parte della popolazione del posto, già elevata, dovrebbe essere finalizzata a far diventare una comunità una destinazione turistica di eccellenza. (fb)

In copertina, Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera

Al via la due giorni dedicata al ‘Turismo delle Radici’

Al via oggi, in modalità online, la conferenza dedicata al Turismo delle radici, organizzata da Unicart in collaborazione con l’International Academic Research Center (Iarc) di Tirana, la Direzione generale per gli italiani all’estero della Farnesina, il Ministero della cultura dell’Albania e  l’Università della Calabria – Centro di Ricerca e Studi sul Turismo (CReST) del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche.

Il primo UnicarTourism analizzerà la situazione del turismo in questo particolare momento della nostra attualità, che vede, appunto, il turismo come il grande “sospeso”, come se il mondo che abbiamo conosciuto avesse cessato di essere grazie alla crisi della pandemia Covid-19. Da ciò, nasce l’esigenza di  approcciare il turismo in modi nuovi e diversi e soprattutto dobbiamo dare ai turisti una sensazione di “ritorno a casa” per sostenerlo e tutelarlo meglio.

Unicart, che raggruppa alcuni atenei italiani (Unical e Uuniversità “Aldo Moro” di Napoli) e stranieri (Università Sancti Cyrilli di Tirana), nel corso della sua attività ha manifestato la propria natura di Think Tank, nonché la necessità di dar la situazione attuale del settore del risalto a tematiche specifiche. Ferma la volontà di organizzare due convegni multidisciplinari con cadenza annuale, si è concordato di avviare un ciclo di convegni monotematici che partirà, da dicembre 2020, sul tema del turismo, coinvolgendo le più qualificate istituzioni italiane ed estere, con l’obiettivo di stimolare un confronto attraverso la ricerca e l’analisi per costruire un futuro condiviso.

In Italia, come in tutti i paesi del mondo, vi sono fenomeni sociali che, per la loro diffusione e le loro ricadute sul territorio e sulle persone, hanno caratteristiche molto rilevanti, ai quali, a volte, non si presta adeguata attenzione, perché non pienamente compresi (o almeno intesi nella loro effettiva rilevanza) né dai decisori pubblici né dal mondo della ricerca scientifica. Uno di questi fenomeni, è quello che ci si propone di approfondire con questo convegno scientifico internazionale, il “turismo delle radici”, ovvero il fenomeno generato da persone che tornano temporaneamente nei luoghi che avevano lasciato, o che i loro parenti e / o trisavoli avevano dovuto lasciare.

Il 1° UnicartTourism vuole studiare e sviluppare gli aspetti potenziali degli argomenti di seguito specificati e condividerli con tutti i colleghi dei paesi che hanno vissuto o vivono ancora oggi la stessa esperienza.

I lavori, il cui inizio è previsto per le ore 9.30,  saranno introdotti  e coordinati dal prof. Tullio Romita, dell’Università della Calabria. Interverranno, poi, i professori  Nicola Leone (Rettore Università della Calabria) e Alfio Cariola (direttore Dipartimento Scienze Aziendali e Giuridiche Unical).

Seguiranno gli interventi dei rettori: prof. Alfred Josef Baldacchino (Universitas Sancti Cyrilli); prof Arben Gjata (Medicine University Tirana); prof. Roland Zisi (University Ismail  Qemali).

Intervengono, anche, i diplomatici Roberto Galanti, console Onorario Repubblica della Moldova A.P; Riccardo Milici, Ambassador at Large Repubblica della Liberia. A seguire, la sessione plenaria con la relazione introduttiva sul tema “La governance pubblica del turismo delle radici: il ruolo del Maeci” a cura del consigliere Giovanni Maria De Vita (Dgit – Maeci).

Vi sarà poi una sessione, coordinata sempre da Giovanni De Vita, sul tema Ricerca e formazione, con la presentazione del libro di A. Perri dal titolo Il turismo delle radici edito da Aracne, e l’intervento di Antonella Perri (Università della Calabria).

Si terrà poi la presentazione del libro di L. Carrera, A. Perri, T. Romita (a cura di): Riflessioni intorno al viaggio turistico delle radici. Esperienze, territori, strategie e scenari post COVID-19 edito da Iarc, con l’intervento di Letizia Carrera (Università di Bari).

Prevista, anche, la presentazione del Master di I livello Esperto in organizzazione e gestione del turismo delle radici, dell’Università della Calabria, 2020, con gli interventi di Tullio Romita (Università della Calabria) e  Giovanni Maria De Vita (Maeci– Dgit).

Infine, la Prima mattinata sarà  conclusa dal dibattito coordinato da Giovanni Tocci (Università della Calabria).

Al termine del convegno,  nel pomeriggio del 19 dicembre, sarà consegnato il premio “Viaggio delle radici” a cura dell’Universitas Sancti Cryilli A.d. 1669 di Malta e dell’International Academic Research Center d’Albania.

Il programma completo è disponibile al link Program | UNICART. Il convegno potrà essere seguito direttamente dal sito www.unicart.org(rcs)

Il Turismo delle Radici: è online il questionario per gli italiani nel mondo

di DEBORA CALOMINO – Una volta che l’emergenza sanitaria sarà finita, ci sarà un segmento turistico che avrà senza dubbio una ripresa rapida: si tratta del turismo delle radici, il viaggio alla scoperta dei luoghi legati alle proprie origini familiari.

Sono viaggi emozionali che hanno alla base una forte motivazione. Dal 2017 questo fenomeno viene analizzato dalla professoressa Sonia Ferrari e dalla dottoressa Tiziana Nicotera dell’Università della Calabria. Oggi, la loro ricerca ha l’appoggio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

All’iniziativa partecipano anche prestigiosi atenei, come l’Universidad Nacional de Mar del Plata in Argentina e l’Università degli Studi di Torino. Ma come viene realizzata questa ricerca e quali sono le sue finalità? Abbiamo rivolto qualche domanda alla professoressa Sonia Ferrari e alla dottoressa Tiziana Nicotera, che, in maniera chiara e puntuale, ci hanno spiegato lo scopo del lavoro di ricerca e i punti chiave su cui si basa. 

Finora la ricerca da voi effettuata, che risultati ha portato?

La ricerca ha previsto, nella prima fase, una ricerca di tipo qualitativo con interviste in profondità effettuate ad emigrati calabresi e loro discendenti, ma anche ad altri stakeholders come tour operator ed agenzie di viaggi, guide ed accompagnatori turistici, amministratori pubblici. Il fine è stato quello di indagare e conoscere il fenomeno, vista l’assenza di studi di questo tipo, specie sul piano del marketing turistico. I risultati di questa prima indagine hanno fornito gli elementi per implementare l’attuale fase di ricerca quantitativa, attraverso un questionario strutturato, a risposta per lo più multipla chiusa, solo in parte a risposta aperta al fine di raccogliere ulteriori informazioni utili.

Quali sono gli aspetti che va a indagare il questionario che state somministrando?

La finalità è quella di giungere ad una conoscenza approfondita delle caratteristiche dei turisti delle radici, dei loro bisogni, del tipo di esperienza che vogliono vivere, in modo da progettare un’offerta di servizi e prodotti mirati. Sono quattro le principali domande che vengono esplorate: determinare l’intensità e il legame con la terra natale; conoscere la tipologia di soggiorno effettuato da chi ha intrapreso almeno un viaggio e vuole ritornare e/o consigliare l’Italia e in particolare la propria regione di appartenenza come meta di vacanza; analizzare l’interesse a ritornare nei luoghi di origine propri o della propria famiglia da parte di chi ancora non ha fatto questa esperienza; valutare la visione dei rispondenti e dei loro conoscenti sulla terra d’origine.

Dove si può compilare il questionario?

Il questionario è compilabile online all’indirizzo http://is.gd/Raices. Già, in poco tempo, ha ottenuto un ottimo riscontro, segno che c’è molto desiderio da parte di chi ha dovuto abbandonare la Calabria, e più in generale l’Italia, di dare il proprio contributo ad uno studio che metterà in luce le effettive esigenze di chi viaggia per ritrovare o riscoprire le proprie radici, consentendo ai soggetti istituzionali e non, che a vario titolo operano nel comparto turistico, di offrire tutto ciò che queste persone si aspettano di trovare dalla fase del pre-viaggio a quella della visita in loco, fino ad arrivare al rientro nel Paese di attuale residenza.

I risultati saranno oggetto di un volume ad hoc, che verrà pubblicato a giugno 2021, in collaborazione con la Farnesina e dei vari partner che sostengono la ricerca accademica.  (rcs)

In copertina, Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera

Giannuzzi (Confartigianato Turismo Cz): Turismo delle radici, i piccoli borghi possono rilanciare l’economia della nostra regione

Innocenza Giannuzzi, presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro, ha sottolineato che «bisogna puntare sul turismo delle radici, quindi sui piccoli borghi calabresi, perché quelli potrebbero rilanciare l’economia della nostra regione».

«Si sente, spesso – ha aggiunto – parlare semplicemente di turismo, ma è usata un po’ meno quest’ulteriore locuzione: il turismo delle radici non è altro che l’insieme di quelle attività relative a viaggi e soggiorni compiuti per ricercare l’origine, la discendenza e le tracce di famiglie e di stirpi, per indagare i possibili legami di parentela, di affinità e di attinenza fra il turista con altre persone, cose e territori».

«Si tratta – ha spiegato la presidente Giannuzzi – di un turismo prevalentemente internazionale, indirizzato spesso verso piccoli centri sconosciuti e volto a favorire la nascita di nuove destinazioni, oltre che a contribuire allo sviluppo economico dei territori in questione».

«I “turisti delle radici” – ha detto ancora – si recano presso i propri Paesi di origine con l’intento di conoscere il territorio di appartenenza dei loro antenati, la loro cultura e le loro tradizioni, così da riallacciare una connessione e scoprire una seconda casa. Si tratta di un segmento turistico in forte crescita nell’ultimo decennio, che può rappresentare un’importante fonte di sviluppo sostenibile per i piccoli borghi calabresi, realtà spesso poco conosciute e non incluse negli itinerari tradizionali, ma con un grande potenziale economico legato alla ricezione turistica». 

«Il turismo, oggi – ha proseguito la presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro – è in forte evoluzione, anche a causa della situazione pandemica che ha mutato e continua a mutare il modus vivendi dell’intera società. Oggi il turismo delle radici può e deve essere un forte volano per il rilancio dell’intero comparto: è ovvio che, essendo un turismo spinto da un viaggio non convenzionale, necessiti di operatori formati e pronti a veicolare e programmare questo nuovo indirizzo, non lasciando spazio all’improvvisazione e all’approssimazione».

«Confartigianato Turismo Catanzaro – ha detto ancora – ringrazia il professore Tullio Romita, docente universitario di Sociologia del Turismo, per averla voluta come partner nel Master di primo livello che si terrà presso l’Università della Calabria e a cui ci si potrà iscrivere entro il 23 dicembre. Il Master in questione, fortemente sostenuto anche dal Ministero degli Affari Esteri (Maeci), renderà disponibili a chi vi prenderà parte i risultati di oltre 10 anni di ricerca scientifica ad opera del gruppo di lavoro del prof. Romita e di altri Atenei italiani coinvolti nella medesima iniziativa formativa, avvalendosi dell’esperienza professionale di alcune fra le più importanti (e rare) eccellenze italiane dell’ambito».

«La figura professionale – ha concluso – che si formerà sarà quella di “Esperto in organizzazione e gestione del turismo delle radici”: ritrovare le proprie radici potrebbe significare ritrovare le innumerevoli ricchezze e bellezze di un Calabria a cui sentiamo di appartenere e verso la quale ci riporta quell’incalzante nostalgia mista a una buona dose di curiosità». (rcz)

Turismo delle radici: un master all’Unical per l’organizzazione e la gestione

Entro il 23 dicembre 2020 sarà possibile iscriversi al Master di I livello dedicato alla formazione della figura professionale “Esperto in organizzazione e gestione del turismo delle radici” (Roots Travel Planning and Management), presso l’Università della Calabria di Arcavacata (Cosenza).

Il Master è coordinato dal prof. Tullio Romita, Professore Associato di Sociologia del Turismo dell’Ateneo calabrese e rappresenta una concreta risposta al crescente interesse verso il tema del viaggio di ritorno verso le proprie radici degli italiani residenti all’estero e/o dei discendenti degli emigrati del passato, interesse certamente stimolato anche dallo spazio sempre più ampio riservato negli ultimi anni al tema dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).

Il master  è frutto di una esigenza maturata nell’ambito della collaborazione fra mondo della ricerca scientifica sul cosiddetto turismo delle radici e mondo delle associazioni di promozione sociale rivolta ai discendenti italiani e a tutti gli “italici” residenti all’estero, più precisamente fra il Centro Ricerche e Studi sul Turismo (CReST) dell’Università della Calabria e l’associazione Raíz Italiana e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Questo master ha come finalità quella di preparare esperti che possano rispondere alle esigenze dei viaggiatori delle radici in ambito turistico, culturale, burocratico-amministrativo ed emozionale con l’obiettivo di formare una figura professionale capace di partecipare alla pianificazione ed organizzazione di un’offerta turistica rivolta a tale tipologia di viaggiatori Il master prevede 1500 ore di attività formative, per un totale di 60 CFU. IA causa dell’emergenza Covid-19, le attività didattiche saranno erogate con modalità a distanza, mentre per stage e project work saranno disponibili diverse interessanti e stimolanti soluzioni. Il costo è contenuto (1.600 Euro), i posti disponibili sono limitati, e molte regioni italiane prevedono per i propri corregionali il rimborso della quota di iscrizione.  (rcs)

La scheda del Master