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Ferrari e Nicotera

Sulla rivista “Journal of Vacation Marketing” un saggio sulla sostenibilità socio-culturale del turismo delle radici

di FRANCO BARTUCCI – Sonia Ferrari, docente di Marketing del Turismo e di Marketing Territoriale all’Unical, Tiziana Nicotera, esperta di web marketing e cultore all’Università della Calabria per gli stessi insegnamenti, e Gilda Hernández-Maskivker, docente dell’Universitat Ramon Llull: Barcelona, sono le autrici di un saggio sulla sostenibilità socio-culturale del turismo delle radici appena pubblicato nella prestigiosa rivista internazionale Journal of Vacation Marketing

La pubblicazione, dal titolo Social-Cultural Sustainability of Roots Tourism in Calabria, Italy: A TouristPerspective, è frutto di anni di ricerca sul tema del turismo delle radici e del suo impatto sul territorio. Lo studio è particolarmente interessante, poiché questo tema non è mai stato approfondito nella letteratura internazionale, pur essendo di grande importanza per le destinazioni turistiche e per le comunità locali.  In particolare, lo scopo dello studio è stato quello di capire se il turismo delle radici possa essere considerato una forma di turismo sostenibile in termini socio-culturali. 

La ricerca ha riguardato la Calabria, ed è stata condotta per studiare il fenomeno dal punto di vista della domanda. La dimensione socio-culturale della sostenibilità del turismo, spesso trascurata negli studi e nella ricerca, riguarda una forma di turismo che sia equo e democratico, che fornisca opportunità corrette e uguali di essere coinvolte nei processi decisionali alle generazioni attuali e future, che dia potere alle comunità locali e rispetti i loro valori culturali e la loro integrità, contribuendo in tal modo a una migliore qualità della vita. 

La ricerca si concentra su questo aspetto specifico della sostenibilità del turismo perché, in molti casi, può avere un impatto maggiore, più duraturo e irreversibile sulla comunità ospitante rispetto alla sostenibilità ambientale ed a quella economica. Esso riguarda vari effetti che il turismo può avere su stile e qualità della vita della comunità ospitante, come la rivitalizzazione culturale, la riduzione dello spopolamento, la crescita del benessere, il rafforzamento della coesione sociale e dell’orgoglio civico, un maggior livello di soddisfazione di turisti e residenti e la minimizzazione della frizione fra loro, il rispetto della capacità di carico sociale della destinazione.

I risultati mostrano che il turismo delle radici, se gestito in modo corretto, può avere un impatto positivo e rilevante sul tessuto socio-culturale locale, specialmente per quanto riguarda gli effetti su patrimonio, promozione turistica, stile di vita, valori e comportamenti tradizionali. 

I turisti delle radici sono fortemente interessati alla cultura locale e all’autenticità. Sono appassionati dei loro luoghi d’origine e desiderano contattare le persone direttamente o indirettamente collegate ad essi. Spesso hanno anche altre motivazioni e interessi, come visitare luoghi ameni, gustare cibi locali e studiare l’italiano. Infine, questi visitatori non sono interessati alle attrazioni turistiche famose e a visitare città d’arte, o, almeno, non esclusivamente, e ciò favorisce luoghi poco noti come mete turistiche.

Gli intervistati hanno sottolineato l’alto senso di ospitalità della comunità locale. La capacità di accogliere i turisti delle radici da parte della popolazione del posto, già elevata, dovrebbe essere finalizzata a far diventare una comunità una destinazione turistica di eccellenza. (fb)

In copertina, Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera