Il gotha della medicina moderna, Bruno Nardo, all’Università della Calabria

di PINO NANOBruno Nardo, professore di Chirurgia alla nuova facoltà di medicina dell’Università della Calabria, questa volta ha fatto le cose in grande, e per due giorni il Campus di Arcavacata sarà il cuore dell’Intelligenza Artificiale, nel senso che il meglio della medicina moderna italiana discuterà di un tema di grande attualità e anche di grande fascino quale è appunto il rapporto tra Medicina e Intelligenza Artificiale

Una vera e propria provocazione culturale per il grande chirurgo calabrese, ma lui questa volta deve essere stato così convincente da essere riuscito a portare in Calabria, e questo per la prima volta nella storia della Società, il Congresso Nazionale della Sipad, che è la “Società delle patologie dell’apparato digerente”.

«Sarà – anticipa lo studioso – un evento di rilevante interesse scientifico non solo nazionale. Uno dei principali argomenti che verranno infatti affrontati dal Congresso– sottolinea il professore Bruno Nardo, nella sua veste di Presidente del Congresso- è l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale e la chirurgia robotica. Si tratta di una tecnica chirurgica innovativa che, grazie anche al supporto dell’Unical, si potrà utilizzare ora anche in Calabria all’Annunziata, dove, da qualche giorno, sono iniziati i primi interventi di chirurgia nel campo dell’urologia e che presto verrà impiegata anche nella chirurgia generale dell’apparato digerente, chirurgia avanzata mininvasiva che viene applicata per la prima volta in Calabria all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza».

Accanto a Bruno Nardo questa mattina sul palco dell’Unical ci sarà però un altro grande maestro della chirurgia italiana e internazionale, il prof. Antonio Cavallari, già Direttore della Clinica Chirugica II e del Centro Trapianti di Fegato del Policlinico Sant‘Orsola dell‘Università di Bologna, presidente onorario del congresso, e che di Bruno Nardo è stato uno dei suoi primi maestri a Bologna. Per Cavallari”Si tratta di un appuntamento scientifico che guarda al futuro”.

Accademici e professionisti di tutta Italia discuteranno dunque i temi più attuali del momento sulle “Innovazioni e soluzioni tecnologiche nell’era dell’intelligenza artificiale” in sessioni ricche di contenuti con esperti di fama e valenza nazionale ed internazionale.

«È la prima volta – sottolinea Bruno Nardo – che l’incontro annuale della Sipad si svolge in Calabria. Una scelta che vuole essere un riconoscimento alla neonata facoltà di medicina, chirurgia e tecnologie digitali che partirà all’Unical. Si tratta di un congresso in cui si disserterà intorno all’intelligenza artificiale applicata a vari campi delle patologie dell’apparato digerente: patologie delle vie biliari, neoplastiche dello stomaco e del colon, di patologie legate anche alle infezioni ospedaliere nel campo della chirurgia».

Al centro del dibattito, dunque, l’Intelligenza Artificiale, una branca dell’informatica che ha come obiettivo la progettazione di software, ma soprattutto di programmi capaci di fornire prestazioni fino ad oggi di esclusiva pertinenza umana. «È il motivo per cui – aggiunge il presidente onorario del congresso, il professore Angelo Benevento, ordinario di chirurgia all’Università degli studi dell’Insubria-Varese e Presidente Nazionale Sipad – il tema dell’Intelligenza Artificiale in Medicina è oggi oggetto di discussione e di analisi da parte delle società mediche scientifiche di tutto il mondo».

Il congresso, la cui apertura è fissata per il pomeriggio di oggi nell’Aula Beniamino Andreatta, avrà un prodromo, nella mattinata, alle 10,30, in un “Incontro sulle donazioni di organi e tessuti” con studenti delle scuole medie superiori e dei corsi di laurea della branca medica.

«Un evento scientifico – promette Bruno Nardo – di grande valore accademico e sociale per questa regione».

Chairman dell’assise di questa mattina, il giornalista Mario Tursi Prato(pn)

 

A Rende focus sull’autonomia differenziata col libro di Petraglia e Prezioso

Martedì 16 maggio, a Rende, alle 11. nell’Aula Caldora dell’Unical, sarà presentato il libro Nord e Sud – Divari economici e politiche pubbliche dall’euro alla pandemia di Carmelo Petraglia e Stefano Prezioso.

Assieme all’autore del libro Carmelo Petraglia, interverranno Francesco Aiello (Prof. di Politica Economica, UniCal), Vittorio Daniele (Prof. di Politica Economica, Università degli Studi di Catanzaro), Walter Nocito (Prof. di Diritto Pubblico, UniCal) e Damiano Silipo (Prof. di Economia Politica, UniCal). Sebbene la partecipazione all’evento sia libera, l’ingresso sarà consentito fino alle 10.50.

Nei primi anni Duemila, ha preso sempre più corpo la tesi della questione settentrionale. L’irrisolta questione del Mezzogiorno è stata diffusamente presentata nel dibattito pubblico come la causa del declino economico italiano. Con margini di azione compressi dalle regole europee e dall’eccesso di regionalismo, i governi nazionali hanno progressivamente abbandonato l’obiettivo del riequilibrio territoriale. La soluzione della questione meridionale è stata affidata – quasi “esternalizzata” – alla politica di coesione, che si è rivelata però inefficace, anche perché depotenziata da un intervento pubblico ordinario sempre più debole.

Su questi temi interviene il Prof. Carmelo Petraglia, autore del libro: “La lotta alle disuguaglianze Nord Sud dovrebbe svolgere quel ruolo di leva della crescita nazionale – dichiara Petraglia – che si è smarrito negli ultimi due decenni”. A parere dell’autore del libro, le politiche di contrasto dei divari Nord Sud “dovrebbero tornare ad essere guidate dallo Stato”. Si tratta di un’indicazione a favore della centralizzazione che è molto forte se si pensa che oggi – a seguito della proposta di Autonomia Differenziata del Ministro Calderoli – osserviamo una spinta a forme sempre più accentuate di decentramento. Su questi aspetti, il prof. Petraglia è lapidario: «il regionalismo all’italiana ha reso troppo frammentarie e particolaristiche le politiche di sviluppo, rendendole di fatto poco efficaci».

Il libro di Petraglia e Prezioso è, quindi, di grande aiuto anche per capire meglio la ragionevolezza dell’Autonomia Differenziata, così com’è formulata dal DDL Calderoli approvato dal Consiglio dei Ministri.

A tal riguardo, di interesse sono le valutazioni sull’Autonomia Differenziata formulate Francesco Aiello, Prof. di Politica Economica dell’UniCal e presidente di Open Calabria: «Il decreto Calderoli è vago su molti aspetti della riforma – ha dichiarato Aiello – e questa indeterminatezza rende incerti gli effetti che l’ipotetica autonomia avrebbe sulla stessa esistenza unitaria del paese».

«Per esempio – ha continuato Aiello – non esiste una simulazione degli effetti macroeconomici che l’autonomia avrebbe sulla finanza pubblica e, quindi, sulla sostenibilità del debito pubblico italiano che, ricordiamolo, oggi ammonta a circa 2850 miliardi di euro, ossia circa il 145% del PIL nazionale”. “Senza fissare una soglia di compartecipazione ai tributi che rimarranno alle regioni, non è ben chiaro su quante risorse lo Stato potrà contare per finanziare le sue attività, tra cui assolvere le funzioni non delegate. È tutto incerto. Un DDL imbarazzante», chiosa Aiello.

Per avere più consapevolezza degli effetti determinati dal DDL Calderoli «dovrebbe essere dimostrato che la ricchezza del paese aumenterebbe in presenza di maggiore autonomia regionale – sostiene Aiello – e ciò sarebbe vero se si osservasse maggiore efficienza regionale rispetto alla gestione statale in tutte le materie trasferite. Non esiste alcun documento di approfondimento che accompagna il DDL Calderoli e che chiarisce questi dubbi. È una proposta basata su postulati: si assume che le regioni facciano meglio dello Stato e che lo facciano in tutte le aree di competenza. Sarà vero?», si interroga Aiello.

Un altro fondamentale dubbio è legato al fatto che la richiesta di autonomia dovrebbe essere fondata sulle specificità settoriali della regione richiedente.

«Il paradosso è che – afferma Aiello – il numero di materie da devolvere è troppo ampio, ossia tale da rendere immotivata la ragionevolezza delle specificità settoriali. Se una regione chiede il trasferimento di tutte le materie è come se avesse specificità in tutto, il che è poco credibile».

Al momento, sostiene Aiello «l’unico elemento prudenziale è che saranno trasferite funzioni aggiuntive alle regioni solo a valle sia della definizione del Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep) sia della copertura dei fabbisogni finanziari richiesti, se necessario, per realizzarli. Si tratta di due condizioni che non sarà banale soddisfare».

«È sulla base di queste ed altre perplessità – conclude Aiello – che si rende necessario discutere della proposta Calderoli al fine di modificarla o, meglio, bloccarne l’applicazione per come è stata sciattamente pensata». (rcs)

 

Il Cus Cosenza alle fasi finali dei campionati nazionali universitari di calcio

di FRANCO BARTUCCI – Il Cus Cosenza scrive la storia a Palermo. Per la prima volta l’Università della Calabria sarà presente alle finali nazionali di Camerino (che si disputeranno dal 19 al 25 Giugno). La squadra di mister Bria si è imposta nel doppio confronto contro il Cus Palermo (una delle finaliste della passata edizione) vincendo in casa 2-0 (doppietta di Niccolò Aiello) e andando ad imporsi in terra siciliana per 0-4 (doppietta Riconosciuto, Misuri, Aiello Gianmatteo).

E’ questa una notizia che ci porta indietro negli anni e cioè al primo Rettore dell’Università della Calabria, prof. Beniamino Andreatta, che intervistato da un giornalista del quotidiano “Il Resto del Carlino”, subito dopo la sua elezione avvenuta il 28 maggio 1971, così dichiarava sul disegno del nuovo e primo Ateneo calabrese da mettere in piedi, in base alla legge istitutiva 12 marzo 1968, n.442: «Bisogna adottare una nuova mentalità di studio, come quella che hanno gli studenti inglesi di Oxford o di Cambridge, e attuare un nuovo ambiente, con campi sportivi, luoghi di ritrovo, di divertimento, di studio. A Cosenza deve sorgere una società veramente nuova di giovani, in una dimensione di grande libertà. Una cosa simile in Italia non esiste. Questa società di giovani avrà veramente la possibilità di studiare in modo nuovo, entro un ambiente nuovo. Perché oltre ai temi professionali si darà ampio spazio anche ad altri temi culturali e sportivi come il teatro, le piscine, le palestre, i campi da gioco. Un mondo studentesco inedito. Nel segno della migliore esperienza: e ce n’è bisogno, perché non credo che in Calabria si pratichi lo sport in gran misura».

Alla luce del pensiero del Rettore Andreatta di cui sopra è giusto affermare che il Cus Cosenza (Centro Universitario Sportivo), nato dalla legge istitutiva e dallo Statuto dell’Università della Calabria, con la qualificazione ottenuta per il campionato nazionale di calcio universitario, ha scritto una pagina di storia importante nel cinquantesimo anniversario del primo anno accademico 1972/1973.

Dal Cus al Cruc (Circolo ricreativo dell’Università della Calabria) lo sport che coinvolge studenti, docenti e non docenti dello stesso Ateneo, con i loro risultati e successi ottenuti in campo sportivo nazionale, danno ragione al progetto disegnato in partenza dal Rettore Beniamino Andreatta ed è giusto dare a se stessi ed alla Calabria la consapevolezza di far parte di una storia importante che merita attenzione e sviluppo in termini sociali, culturali ed economici. Per questo occorre portare a termine il progetto dell’Università della Calabria con il villaggio dello sport ed il complesso residenziale oltre che scientifico come disegnato nei progetti Gregotti e Martensson. È tempo che nel cinquantesimo anniversario della nascita dell’Università della Calabria queste due organizzazioni che sono parte integrante della stessa Università facciano quanto necessario per fare il punto su ciò ch’è stato e su quanto e come dovrà essere il loro futuro.

Ecco perché bisogna essere vicini ed apprezzare quanto hanno dichiarato il responsabile del settore calcio Cus Cosenza, Nicolò Chierchia, e l’allenatore Piero Bria: «È un onore aver conquistato questo ambizioso traguardo – ha dichiarato il primo – che arriva dopo anni di duro lavoro. Ringrazio il Commissario Giannantonio Cuomo per la fiducia riposta in me e sono certo che questo sia solo l’inizio di un’avventura che porterà il settore calcio a diventare punto di riferimento sul territorio, e l’Università della Calabria che ci è sempre vicina nel nostro percorso»; mentre l’allenatore Piero Bria ha detto: «Ringrazio il Cus Cosenza per aver vissuto questa splendida esperienza. Ringrazio le società e gli allenatori che hanno consentito ai loro tesserati di far parte di questa squadra. E consentitemi di fare i complimenti ai ragazzi che hanno dimostrato disponibilità, professionalità nel portare in alto il nome del Cus e dell’Unical». L’appuntamento con la Storia ha una data precisa. Camerino, 19-25 Giugno 2023.

Questa la rosa del Cus Cosenza che ha battuto il Cus Palermo accedendo alle finali nazionali: Amendolara, De Napoli, Spezzano, Perri, Barbieri, Tommasi, Fragale, Osso, Orlando, Misuri, Rinosciuto, Lauria, Mirandola, Aiello Niccolò, Aiello Gianmatteo, Pisani, Spadafora, Caruso. (fb)

RENDE (CS) – Giovedì si presenta il libro “Canzoniere storto”

Giovedì 4 maggio, a Rende, alle 18, al Dam/ Entropia dell’Università della Calabria, si presenta il libro Canzoniere storto di Ernesto Orrico.

Partecipano alla presentazione Delia Dattilo ed Elena G. Mirabelli. Ad arricchire l’evento, è prevista una live act del libro, con la voce di Orrico e le musiche di Massimo Palermo.

Il libro è edito da Edizioni Underground?.

Arricchito da una densa prefazione di Angela Albanese, il libro raccoglie poesie e flussi di coscienza che trovano nella lettura pubblica la loro naturale espressione. Lo stesso Orrico, attore e regista teatrale, non nuovo ad esperimenti letterari di diverso genere, presenta i suoi scritti in una performance appassionata e sempre diversa, immersa nei paesaggi sonori generati dai synth di Massimo Palermo.

«Al lettore è restituita una scrittura seducente e vigorosa il cui intento non è solo quello di dare una forma a un contenuto, ma di far sì che la forma si faccia anch’essa sostanza dell’opera. E la sostanza, lo abbiamo visto, è scomoda, difficile da maneggiare. Si richiedono cura e attenzione, ci vuole quell’amore ostinato che Orrico, da “osservatore e testimone attento”, riserva ai propri luoghi e al proprio tempo», dall’introduzione di Angela Albanese. (rcs)

 

Un appello della senatrice a vita Elena Cattaneo per la ricerca e la valorizzazione dei ricercatori

di FRANCO BARTUCCI – In un recente articolo apparso sul periodico nazionale Fondazioni, la Senatrice a vita e professore Ordinario di Farmacologia all’Università  degli Studi di Milano Elena Cattaneo, che dirige anche il Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Malattie Neurodegenerative del Dipartimento di Bioscienze, ha parlato dello stato della ricerca in Italia e della necessità di alimentare la “fiammella della passione” nei ricercatori Italiani.

 «Cos’è l’eccellenza – si è chiesto la senatrice Cattaneo – se non una combinazione di talento e determinazione che – tenuto conto delle condizioni di partenza- nel libero confronto rende vincente un’idea? Cosa può definirsi “eccellente” se non la passione che, messa alla prova dei fatti, permette a tutti noi di avanzare nella scala della conoscenza? Di storie di studiosi talentuosi, ma troppo spesso misconosciuti, il nostro Paese è pieno».

Durante
Maria Giovanna Durante, ricercatrice Unical

Nel suo articolo la Senatrice ha poi proseguito facendo dei nomi di validi ricercatori sparsi in varie università italiane e dei loro lavori: “All’Università di Catania, ad esempio, sotto la guida della professoressa Alessandra Gentile, si studia come difendere i più pregiati limoni italiani dal malsecco; all’Università di Modena e Reggio Emilia e al San Raffaele di Milano è stato sviluppato il primo farmaco nel mondo occidentale a base di cellule staminali; all’Università e al Cnr di Sassari possiamo trovare alcuni tra i numeri uno al mondo nel campo della genomica; all’Università della Calabria, grazie al progetto Marie Curie vinto dalla giovane ricercatrice Maria Giovanna Durante, tornata in Italia dopo anni negli Usa, si studiano le caratteristiche strutturali che permettono a edifici ed agglomerati urbani di resistere ai terremoti. Potrei continuare a lungo questo elenco di ricercatori fortissimi, più o meno giovani, che – disseminati in un Paese che nemmeno li (ri)conosce – contribuiscono, con talento e determinazione, a sottrarre spazio all’ignotoper il futuro di tutti noi”.

Nel suo accorato invito, la Professoressa Cattaneo, come si è potuto leggere, ha citato gli studi della dott.ssa Maria Giovanna Durante, presso l’Università della Calabria come un esempio di eccellenza nella ricerca, ottenuta dalla combinazione tra talento e determinazione. La dott.ssa Durante è una ricercatrice di fama internazionale, rientrata in Italia dopo una lunga esperienza negli Stati Uniti (prima alla University of California, Los Angeles e poi alla University of Texas at Austin), grazie all’ottenimento della prestigiosa Marie Sklodowska Curie Individual Fellowship – Reintegration Panel, un programma di rientro dei cervelli Europeo che finanzia progetti di ricerca di eccellenza.

 La Dott.ssa Durante è una esperta di ingegneria geotecnica sismica ed applicazioni di tecniche di intelligenza artificiale nell’ambito dell’ingegneria sismica. I suoi studi sono stati premiati, oltre che dalla Commissione Europea con la recente Marie Sklodowska Curie Fellowship, anche da varie organizzazioni internazionali.

Le sue ricerche sulla progettazione delle opere di sostegno in zona sismica sono oggi implementate nelle linee guida per la progettazione sismica degli Usa. Proprio di recente, la metodologia innovativa di cui è’ autrice è stata utilizzata per la progettazione dello stadio di una importante franchigia di basketball professionistico Americano. Grazie a questa innovativa metodologia, che ha sostituito una teoria introdotta un secolo fa, la progettazione sismica è più sicura, green e consente un significativo risparmio di risorse utilizzate, rendendo le strutture più sostenibili.

«Oggi è il momento per decidere quale “Italia della ricerca” vogliamo essere nei prossimi 30 anni – ha precisato la senatrice Cattaneo nel suo intervento – per assicurare un domani ai talenti già espressi e a quelli in divenire e per costruire strumenti in grado di valorizzare i nuovi ricercatori».

«Investire in ricerca e formazione – secondo la Senatrice a vita Elena Cattaneo – è fondamentale per migliorare l’equità, la competitività e il benessere di una società. Decidere come accendere e alimentare le “fiammelle” di passione di tanti nostri giovani è un impegno a cui rispondere oggi, sulla base di principi chiari e inviolabili. C’è una sola strada possibile, quella della trasparenza e della competizione ad “armi pari”, aperta a tutti, con regole uguali per ciascuno. Partendo da qui, saremo pronti ad affrontare e governare il futuro». (fb)

Capellupo: che fine hanno fatto i corsi di lingua a Catanzaro previsti con l’Unical?

Vincenzo Capellupo, consigliere comunale del Comune di Catanzaro chiede di sapere che fine ha fatto il corso di lingue che doveva essere realizzato dall’Università Magna Graecia con l’Unica. «Nel mese di febbraio del 2021 – ha scritto in una nota –, all’indomani della sottoscrizione dell’accordo che avrebbe dato avvio al corso di laurea interateneo in medicina e tecnologie digitali all’Unical, veniva annunciata dall’amministrazione comunale dell’epoca, l’apertura a Catanzaro di un corso di laurea in lingue in sinergia con l’ateneo cosentino. In particolare, si sosteneva che il nuovo corso di laurea avrebbe trovato la propria sede nel centro storico del Capoluogo e sarebbe stato incentrato sullo studio del cinese e dell’arabo, lingue oramai di fondamentale importanza per gli scambi economici e culturali. Nel successivo mese di ottobre del 2021 il rettore Giovambattista De Sarro assicurava che a novembre dello stesso anno sarebbe stato concluso il procedimento amministrativo che avrebbe consentito l’avvio immediato del corso in lingue a Catanzaro in collaborazione con Unical».
Capelluto fa notare che «A distanza di un anno e mezzo, però, dalle rassicurazioni del rettore non si hanno notizie circa l’inizio di questi corsi nella nostra città, sulla sede e sul reclutamento dei docenti. Sulla questione è sceso un assoluto silenzio che purtroppo non lascia presagire, considerando il recente passato, un esito positivo.
Al contrario, nella vicina Cosenza, in questo anno e mezzo, oltre al corso interateneo in medicina e tecnologie digitali promosso in collaborazione con l’ateneo “Magna Grecia”, è stato annunciato l’avvio, a partire dal prossimo anno accademico, di un corso autonomo in medicina e chirurgia e la stessa università. Dunque, alla fine ad Arcavacata coesisteranno ben due corsi di medicina, che indubbiamente porteranno ad un depotenziamento della storica facoltà di Medicina di Catanzaro con l’università Magna Grecia che al contempo non è riuscita ad avviare nemmeno l’annunciato corso in lingue. A questo punto – conclude Capellupo- chiedo al rettore De Sarro, dopo gli annunci che hanno creato aspettative, notizie sul procedimento amministrativo per l’avvio del nuovo corso di laurea nella nostra città. E vorrei esortarlo ad una maggiore incisività e determinazione nella tutela di quella che dovrebbe essere anche la sua Università». (rcz)

 

I giovani del mondo apprezzano le potenzialità formative dell’Unical

di FRANCO BARTUCCI – I giovani del mondo apprezzano e stimano le potenzialità formative dell’Università della Calabria. Lo dimostra il concorso internazionale indetto per conferire 240 posti per i corsi di laurea magistrale biennale in lingua inglese, come previsto dal programma “Unical Admission”, istituito nel 2011 dal Rettore, prof. Giovanni Larorre, con delegato ai rapporti internazionali il prof. Galileo Violini e dirigente dell’ufficio internazionale il dott. Gianpiero Barbuto.

Il bando “Unical Admission” predisposto per l’anno accademico 2023/2024, conclusosi lo scorso 10 aprile 2023, ha registrato un record assoluto di presentazione delle domande che può essere definito come un “boom” vero e proprio mai avuto nei cinquant’anni di vita dell’Università della Calabria.

Infatti sono pervenute complessivamente 9300 candidature da 108 Paesi diversi del mondo: Cina, Brasile, Argentina, Messico, Colombia, Canada, Cuba, India, Egitto, Sudafrica, Indonesia, Arabia Saudita, Pakistan ed altri ancora.

Un merito straordinario per tale successo è da ascrivere all’attuale Rettore, prof. Nicola Leone, che non appena insediatosi nel 2019 ha istituito altri corsi di laurea magistrale in lingua inglese, portando il numero iniziale di due corsi a ben 10 corsi, cosicché è partita questa nuova fase di manifestazioni di candidature da parte di tanti giovani sparsi nel mondo, il cui numero è man mano salito fino ad arrivare all’ultimo risultato ottenuto nel concorso predisposto per l’anno accademico prossimo 2023/2024.

Per arrivare a ciò il Rettore Leone si è avvalso dell’ottimo lavoro che hanno fatto gli uffici dell’Area internazionale costituita nel 2021 e coordinata dal dott. Gianpiero Barbuto, come degli otto delegati del Rettore nei rapporti internazionali suddivisi per continenti ed aree geografiche coordinati dal prof. Giancarlo Fortino, che cura i rapporti con le Università cinesi ed australiane.

«Questi dati – ha detto il Rettore Leone – testimoniano il grande apprezzamento per le lauree magistrali internazionali: quasi sette mila, infatti, sono state le domande di ammissione per le dieci lauree magistrali erogate in lingua inglese; come grande interesse vi è stato pure per i 30 corsi magistrali erogati in lingua italiana per i quali vi sono state presentate più di due mila domande. E’ stata una scelta strategica vincente quella di puntare sull’attivazione di lauree magistrali internazionali, erogate in lingua inglese. Raddoppiamo le domande e mostriamo un’attrattività culturale e scientifica che premia la qualità dei nostri corsi di studio, l’accoglienza e il grande lavoro svolto nel nostro campus».

«Per il futuro – ha proseguito il Rettore prof. Nicola Leone – l’auspicio è quello di ampliare il parco alloggi del campus, per accogliere un maggior numero di studenti, grazie anche alla positiva interlocuzione istituzionale avviata con la Regione Calabria».

Il numero delle domande presentate dai giovani residenti all’estero sono state indirizzate in modo prevalente per i seguenti corsi: “Finance and insurance”, “Artificial intelligence and computer science” e “Health biotechnology”.

L’internazionalità si conferma, quindi, uno dei tratti distintivi dell’ateneo, che, nel campus, mostra concretamente il valore dello scambio e contatto tra culture per arricchire l’esperienza umana e formativa dei giovani che scelgono l’Università della Calabria per proseguire i propri studi.

Per questo e per favorire tutto ciò recentemente la prof.ssa Patrizia Piro, Pro Rettore con delega al Centro Residenziale, ha tagliato il nastro per l’accesso al “Luogo del silenzio”, nel quartiere primario (maisonnettes) e più antico del Campus universitario, avendo accanto il prorettore vicario, prof. Francesco Scarcello, e la prof.ssa Laura Corradi, delegata del Rettore ai rapporti con le Università dell’India.

È stata la stessa prof.ssa Patrizia Piro, in un recente convegno promosso all’UniCal dall’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” sulla modalità dei trasporti a parlare di circa duemila studenti stranieri residenti nel campus universitario di Arcavacata, grazie a 251 accordi di cooperazione internazionale esistenti con 54 Paesi del mondo con l’aggiunta degli scambi Erasmus e del programma “Unical Admission”. Una presenza straordinaria che la comunità del territorio non avverte e che va considerata aprendo un canale di dialogo e collaborazione nelle forma di una “Accoglienza e Rispetto”.

Una collaborazione e mobilitazione coinvolgendo i vari organi istituzionali locali e regionale (Sindaci comuni di Cosenza, Rende, Castrolibero, Montalto Uffugo e relativo hinterland) con Presidente Provincia e Regione, in modo da costituire un tavolo urgente di lavoro, al fine di arrivare al più presto al completamento del progetto dell’Università della Calabria scaturito dal concorso internazionale del 1974 che porta i nomi degli architetti Gregotti e Martenson. 

Tutto questo per incanalarsi nella programmazione europea del Pnrr chiamando allo stesso tavolo l’Associazione degli Industriali e della Camera di Commercio, così come prevedeva la composizione del Comitato Tecnico Amministrativo (Consiglio di Amministrazione), il primo organo amministrativo e gestionale dell’UniCal, presieduto dal Rettore, prof. Beniamino Andreatta, nominato nel 1971 dal Ministro della Pubblica Istruzione, on. Riccardo Misasi, a seguito della legge istitutiva  12 marzo 1968 n.442, a firma del Presidente del Consiglio Aldo Moro.

Bisogna essere coscienti e consapevoli che abbiamo di fronte a noi ed alle future generazioni con il risultato ottenuto grazie al programma “Unical Admission” la possibilità di riscrivere una nuova pagina della storia di questo territorio in termini sociale ed umano che può essere il punto solido per costruire la grande unica città dell’area a noi cara collocata nella media valle del Crati.

Intanto l’Università ha già attivato servizi di prima accoglienza specifici per gli studenti provenienti dai Paesi esteri: è possibile, infatti, usufruire di un corso intensivo gratuito di lingua italiana e di assistenza a tutor di lingua inglese.

Per il supporto amministrativo nelle politiche relative al soggiorno in Italia, è in via di definizione un protocollo con la Questura di Cosenza, con l’obiettivo di aprire uno sportello online interamente dedicato all’assistenza per studenti e ricercatori stranieri impegnati all’Università della Calabria.

Grazie all’accordo poi siglato di recente con l’Agenzia delle Entrate, i cittadini stranieri che  arrivano all’Università della Calabria possono chiedere e ottenere il codice fiscale presso le ambasciate italiane all’estero prima di arrivare sul territorio nazionale, potendo avvalersi inoltre dell’intermediazione dell’ateneo nel corso dell’intera procedura di rilascio del documento. In questo modo, attraverso il rilascio del codice fiscale, potranno subito usufruire, al loro arrivo in Italia, anche dei servizi sanitari. (pn)

RENDE (CS) – Il 17 aprile il concerto di Jess Berlin

Lunedì 17 aprile, al Teatro Auditorium dell’Unical, è in programma il concerto di Jeff Berlin, musicista statunitense considerato da molti come uno dei più importanti e virtuosi bassisti elettrici Jazz in attività dagli anni 70’ ad oggi.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna JazzAmore, promossa da MK Live con la collaborazione di Unical e Cams – Centro Arti Musica e Spettacolo e con il sostegno del Ministero della Cultura, segna dunque un altro colpo portando sul palco del TAU un altro concerto di qualità.
Jeff Berlin sarà accompagnato da giovani e affermati musicisti: il batterista Israeliano Asaf Sirkis, i cileni Jorge Vera e Emilio Garcia.
La padronanza dello strumento gli è infatti valsa le lodi da parte di artisti del calibro di Geddy Lee, Marcus Miller e Jaco Pastorius. Conosciuto per il suo lavoro nella scena jazz fusion, ha suonato, dal vivo e in studio con artisti come Pat Metheny, Van Halen, Rush, Stanley Clarke, Yes (Anderson Bruford Wakeman Howe), Allan Holdsworth, Kazumi Watanabe. Ad accompagnare la sua fulgida carriera una lunga lista di collaborazioni eccellenti, fra le quali John McLaughlin, Issac Hayes, Bill Bruford, Billy Cobham, Yes, Allan Holdsworth, Toots Thielemans, David Liebman, Arturo Sandoval, Michael e Randy Brecker, Mike Stern e Bill Frisell.
La rassegna prevede per tutti gli appuntamenti che si svolgeranno al Tau, il costo ridotto del biglietto per studenti, docenti, ricercatori, personale Unical, oltre che per gli studenti del Conservatorio Stanislao Giacomantonio.
I ticket saranno disponibili in prevendita presso l’agenzia Inprimafila a Cosenza o al botteghino il giorno dell’evento mostrando il Tesserino Unical.
Prossimi appuntamenti con JazzAmore al Mood Social Club il 10 maggio con il live di Matteo Mancuso e il 20 maggio con Virgil Donati. (rcs)

RENDE (CS) – Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico presenta il suo libro all’Unical

Domani mattina, alle 11.30, nell’Aula Caldora dell’Università della Calabria, è in programma la presentazione del libro Il lavoro di oggi la pensione di domani di Pasquale Tridico (presidente dell’Inps) con Enrico Marro (Corriere della Sera).

Occupazione, lavoro, povertà, salario minimo, produttività, dinamiche demografiche, diseguaglianze sociali, pensioni, sostenibilità del sistema previdenziale. Sono questi gli argomenti di cui si discuterà domani.

«Lavoro e pensioni sono due facce della stessa medaglia», dichiara Pasquale Tridico, presidente dell’Inps. «La precarietà e i bassi salari – continua Tridico – determinano il futuro previdenziale dei giovani: un lavoro povero frutterà una pensione povera». L’implicazione è di puntare sulla quantità e la qualità dell’occupazione, poiché solo in tal modo eviteremo di avere in futuro «una massa di anziani da assistere – conclude Tridico . Tanto più in un quadro di preoccupante declino demografico».

Questo scenario poco rassicurante è confermato anche da Francesco Aiello, docente di Politica economica dell’UniCal e presidente di Open Calabria: «Se è vero, com’è vero – dichiara Aiello – che la rendita pensionistica dipende dalla retribuzione oraria, dai contratti di lavoro e dall’anzianità lavorativa, le previsioni sulla previdenza futura peggiorano soprattutto per le generazioni di giovani che vivono nelle regioni più povere del paese, come la Calabria». «Se non avremo una duratura e sostenuta crescita economica – continua Aiello – nei prossimi anni assisteremo ad un’ulteriore emigrazione di calabresi in età lavorativa (giovani, in particolare), con il risultato che saremo sempre più dipendenti dai trasferimenti di reddito, tra cui pensioni e assistenza di variegata natura».

Aiello riporta alcuni dati sulla già elevata rilevanza delle pensioni in Calabria: «Nella nostra regione le prestazioni pensionistiche sono circa 750 mila, ossia 40.1 pensioni ogni 100 abitanti (la media italiana è 37,64). «La rendita media per pensionato è di poco superiore a 11mila euro, equivalente al 67% del PIL pro capite, ossia quasi 20 punti percentuali in più del dato nazionale (48,52%) – continua Aiello -. La spesa pensionistica è pari al 27,1% del PIL calabrese, un valore maggiore di 8,5 punti percentuali della media nazionale (18,6%) e ben 11 punti percentuali in più del 16% che si registra nelle regioni settentrionali». «Se non si interverrà subito – conclude Aiello – questi dati tenderanno a peggiorare nei prossimi anni sia per dinamiche demografiche sia assenza di occupazione».

La presentazione del libro di Tridico è anche un’occasione per riflettere sulle prospettive del paese e della nostra regione. Dopo i saluti istituzionali del prof. Massimo Costabile, – direttore del Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza “Giovanni Anania”, assieme all’autore del libro, interverranno Francesco Aiello (prof. di Politica economica, UniCal), Aldo Ferrara (presidente di Unindustria Calabria), Roberto Occhiuto (presidente della Regione Calabria), Valeria Pupo (docente di Economia industriale, UniCal) e Angelo Sposato (segretario generale Cgil Calabria). Il dibattito sarà moderato da Marco Innocente Furina (giornalista Rai). Sebbene la partecipazione all’evento sia libera, l’ingresso sarà consentito fino alle 11.20. (rcs)

Ll’Unical al lavoro su progetti per l’esplorazione spaziale usando l’intelligenza artificiale

di FRANCO BARTUCCI – Il Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria si occupa di progetti per l’esplorazione spaziale utilizzando l’intelligenza artificiale. Infatti il prof. Francesco Valentini, responsabile di Asap (AutomaticS for spAce exPloration), che insegna presso il dipartimento di  Fisica dell’Università della Calabria, sarà responsabile di un progetto che usa l’Intelligenza artificiale per rendere le strumentazioni satellitari, non controllabili agevolmente dalla Terra, capaci di prendere decisioni e reagire agli imprevisti.

Sfruttando l’inarrestabile progresso tecnologico – si precisa in una nota del Dipartimento di Fisica –  il genere umano si appresta a campagne esplorative dell’universo che ci porteranno a valicare confini considerati fino a poco tempo fa inarrivabili. Le missioni spaziali, sia quelle con equipaggio che robotiche, viaggeranno sempre più lontano dalla Terra, in regioni dello spazio da cui saranno più difficili e lente le comunicazioni con i centri di controllo.

Inoltre, i satelliti impiegati per esplorazioni scientifiche sono (e diventeranno sempre di più) delle vere e proprie basi sperimentali altamente tecnologiche. In questo scenario, a causa della limitata velocità di trasmissione di dati a Terra e dalla ancor più limitata capacità di stivaggio dei dati a bordo, è necessario che i satelliti diventino entità senzienti, capaci di reagire alle situazioni in maniera indipendente e di prendere delle decisioni autonomamente: devono diventare intelligenti.

Un’esigenza fondamentale – viene puntualizzato nella nota – per il futuro dell’esplorazione spaziale è la capacità di eseguire algoritmi di intelligenza artificiale (IA) nelle condizioni estreme dello spazio profondo. Ad esempio, il satellite dovrà essere in grado di riconoscere regioni di interesse scientifico in modo da aumentare la risoluzione di misura laddove necessario o al fine di limitare la mole di dati da salvare a bordo; deve essere capace di attuare un primo trattamento e una preliminare analisi dei dati direttamente a bordo, per semplificare le operazioni di trasmissione a Terra, ecc.

Negli ultimi anni l’Ia sta rivoluzionando i processi industriali e le attività quotidiane, principalmente grazie al fatto che la potenza di calcolo ha raggiunto un livello che consente agli algoritmi intelligenti di funzionare in maniera efficace e veloce. Sulla Terra, ciò è stato possibile grazie a enormi investimenti economici nello sviluppo di componenti hardware ad alte prestazioni e del software ottimizzato necessario per il loro funzionamento. Questi componenti tecnologici non potrebbero resistere alle estreme radiazioni presenti nello spazio.

Da queste  considerazioni – ci viene spiegato nella nota del dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria – nasce l’idea progettuale denominata “AutomaticS for spAce exPloration (Asap)”, recentemente finanziata con un budget di 1,5 milioni di euro dalla Commissione europea, nell’ambito del programma Horizon Europe (Research and Innovation Actions). Nell’acronimo del progetto “Asap” (che in inglese è anche l’acronimo di “as soon as possible” ovvero prima possibile) si legge l’impellente necessità di introdurre la tecnologia di frontiera nei concept dei satelliti spaziali di ultima generazione.

In questo ambito va evidenziato che il prof. Francesco Valentini, docente di Fisica della materia del dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria, è uno dei responsabili del progetto, il cui partenariato è composto da UniCal, KU Leuven (Belgio), Inaf, Cnrs (Francia), Ingeniaars Srl di Pisa e KTH Royal Institute of Technology (Svezia); mentre Asap ha come principale obiettivo scientifico quello di progettare e realizzare processori e componenti hardware altamente tecnologici e intelligenti, in grado di sopravvivere e operare in maniera efficiente nello spazio. 

Il progetto è articolato sui seguenti pilastri fondamentali: identificazione e implementazione di algoritmi Machine Learning (ML) per applicazioni spaziali, identificazione e sviluppo di una piattaforma di calcolo per algoritmi ML e produzione di un prototipo hardware che utilizza solo componenti in grado di funzionare in ambiente spaziale, definizione ed esecuzione di un piano di validazione degli algoritmi sviluppati, implementazione di un ambiente virtuale per fornire supporto allo sviluppo di algoritmi ML.

Lo scopo ultimo della ricerca è quello di stimolare in maniera significativa lo sviluppo delle tecnologie e della strumentazione scientifica a bordo delle future missioni spaziale, in cui l’intelligenza artificiale dovrà giocare un ruolo fondamentale. (fb)