Ferrara (Unindustria): Occorre attrezzare la Calabria affinché diventi punto d’attrazione di investimenti

«Occorre attrezzare la Calabria affinché diventi punto d’attrazione di investimenti non soltanto locali, ma anche nazionali e internazionali». È quanto ha dichiarato il presidente di Unindustria CalabriaAldo Ferrara, all’Agi.

Ferrara, conversando con l’Agi, ha parlato di un anno «ad alto tasso di complessità», invitando a guardare alle opportunità che il nuovo anno già propone. Prima fra tutte la disponibilità di risorse ingenti che, fra Pnrr, Por e altre provvidenze, calcola, porteranno in dote alla regione oltre 10 miliardi di euro. Senza considerare alcune caselle da riempire, attrezzando le 14 Zes (Zone economiche speciali) di cui il territorio calabrese è dotato, a partire da quella, strategica non solo per la Calabria, di Gioia Tauro.

Zes, Por, infrastrutture, credito d’imposta, ha spiegato, «possono essere un bazooka per stimolare investimenti sul nostro territorio anche dall’estero».

Ma è necessario preparare il terreno, in primo luogo dotando il territorio delle infrastrutture necessarie. «Come Confindustria – ha proseguito Ferrara – abbiamo più volte posto al governo nazionale alcune priorità, dall’alta velocità ferroviaria, finanziata con il Pnrr solo per il tratto Battipaglia-Romagnano per un totale di 35 km circa, alla statale ionica. Riguardo alla prima – dice – non si ha notizia del finanziamento del tratto calabrese, indispensabile per ridurre i tempi di collegamento fra Reggio Calabria e Roma da 5 a 3 ore come avviene fra Milano e la capitale. Al riguardo, non si hanno notizie del progetto definitivo e dei tempi di realizzazione».

«Per quanto riguarda la statale 106 – ha detto – ci sono 3 miliardi di lire per l’adeguamento del tratto Catanzaro-Crotone, ma si tratta di soldi spalmati in 15 anni, per i quali la riduzione dei tempi dipenderà molto dalla velocità di implementazione dell’opera. A tale proposito occorrerà procedere, il più velocemente possibile, facendo della ionica un’infrastruttura adeguata alle esigenze della mobilità, sia a fini commerciali che turistici». Sulle Zes si sono compiuti concreti passi in avanti.

«Il nuovo commissario di governo, Giosy Romano, – ha ricordato – ha avviato, con Unindustria Calabria, i road show territoriali ed attivato uno sportello unico informatico al fine di semplificare le procedure per l’ottenimento degli atti autorizzativi all’avvio degli investimenti. Prima, infatti, erano necessari diversi passaggi con enti diversi e lungaggini burocratiche; adesso basta un’autorizzazione unica emessa dal Commissario che provvede alla convocazione della relativa Conferenza dei servizi. È tuttavia necessario che le 14 Zes siano riqualificate al fine di costituire un habitat naturale per ospitare nuovi investimenti produttivi».

«Le Zes – ha evidenziato Ferrara – costituiscono un valore strategico per il territorio ed un’opportunità decisiva per accelerarne lo sviluppo».

«Il futuro è incerto, non sappiamo – ha detto ancora il presidente degli industriali calabresi – se e quando in Ucraina si raggiungerà la pace. Le previsioni di crescita non sono positive, tuttavia, nonostante tutto, anche la Calabria ha registrato nel periodo scorso, segnali di resilienza e vitalità con un’incoraggiante crescita dell’export grazie alla capacità di alcune aziende d’eccellenza di commercializzare i loro prodotti oltre i confini italiani. Si possono attrarre capitali dall’estero facendo un vero e proprio scouting che punti su filiere ad alto valore aggiunto e sulle vocazioni del territorio, come l’agroalimentare».

«L’esperienza di alcune nostre aziende sullo scenario internazionale può incoraggiare investitori stranieri che hanno rapporti con esse. Del resto – ha sottolineato – grandi multinazionali come la Hitachi e la Baker Hughes, che producono, rispettivamente, treni e turbine a gas destinate a tutto il mondo, in Calabria già ci sono, aderiscono al sistema confindustriale calabrese, e sono la dimostrazione di come la nostra regione possa ospitare con successo investimenti di importanti multinazionali.

«Io – ha ribadito – sono convinto che il 2023 possa essere un anno decisivo grazie alle risorse che è possibile mettere a terra. Il governo ha già annunciato misure di semplificazione per il Pnrr e a breve sarà definito il Por nei dettagli. Si tratta di occasioni da cogliere».

«Il Sud – ha detto Ferrara – soffre dello stereotipo delle mafie, ma il problema non solo è nazionale, ma ciò non può essere un alibi per impedire un vigoroso piano di opere pubbliche ed investimenti produttivi. Noi chiediamo controlli rigorosi, affinché i finanziamenti pubblici non vadano ad aziende inquinate dalla criminalità che, peraltro, fanno concorrenza alle aziende sane».

«In Calabria c’è una società civile sana che vuole emergere – ha rimarcato – La soglia d’attenzione, soprattutto nelle stazioni appaltanti più piccole dove la criminalità entra più facilmente, deve essere molto alta». A tal fine, ha detto Ferrara, «è necessario potenziare gli strumenti di monitoraggio e controllo degli organi competenti. Noi abbiamo grande fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine».

Spazio, poi, all’autonomia differenziata: «Nessuna opposizione ideologica – ha detto – aspettiamo di leggerne il testo. Se il principio cardine è valorizzare le specificità territoriali e introdurre un riformismo competitivo che risponde a un progetto paese capace di ridurre i divari e favorisce la convergenza tra le regioni non abbiamo pregiudiziali».

«Certo, occorrono azioni concrete che rendano più efficienti i territori in maggiore difficoltà. Occorre – ha ribadito – garantire i Lep – sottolinea il presidente degli industriali calabresi – con una copertura finanziaria certa ed adeguata che salvaguardino regioni come la Calabria che soffrono di deficit storici e strutturali attraverso il fondo di perequazione».

«Non vogliamo innalzare muri – ha ricordato – ma chiediamo percorsi certi; non chiediamo mance, ma pari opportunità. Investimenti in infrastrutture moderne, apparati amministrativi adeguati, servizi e livelli di prestazione pari a quelli garantiti nelle regioni del Nord».

Per quanto riguarda i Lep (livelli essenziali di prestazione), Ferrara ha spiegato che individuarli «non esaurisce la questione, ma è necessario affrontare anche il tema della correlata copertura finanziaria che dovrà far riferimento ai fabbisogni standard e non già alla spesa storica. Ma, ripeto, di tutto questo – conclude – riparleremo quando si conoscerà il testo della riforma».  (rrm)

A Vibo l’incontro “Vantaggi e opportunità per le imprese nelle aree Zes”

Mercoledì 11 gennaio, alle 16, nella sede di Confindustria Vibo Valentia, è in programma l’incontro Vantaggi e opportunità per le imprese nelle aree Zes.

Intervengono Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, Rocco Colacchio, presidente di Confindustria Vibo Valentia, Giuseppe Romano, commissario Zes Calabria e Rosario Varì, assessore regionale allo Sviluppo Economico. (rvv)

DDl Bilancio, Ferrara (Unindustria): Grave escludere impresa da annullamento oneri di sistema

Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, ha espresso preoccupazione per la decisione del Governo di escludere le imprese dall’azzerameto degli oneri di sistema delle bollette di luce e gas relativamente al primo trimestre 2023.

«L’incredulità – ha spiegato – scaturisce dalla consapevolezza che il venir meno degli oneri di sistema sarebbe stata una misura molto efficace in quanto, non solo avrebbe interessato, senza distinzione alcuna, l’intero sistema delle imprese ma, nello stesso tempo, avrebbe evitato tutte le questioni relative alla capienza fiscale e alle connesse capacità di utilizzo, considerando la specificità del nostro tessuto produttivo rappresentato soprattutto da piccole e medie imprese».

«Le conseguenze di questa scelta – ha concluso Aldo Ferrara – determineranno effetti molto negativi, mettendo a dura prova “il motore del Paese” e l’intero apparato produttivo recentemente interessato da una crisi dopo l’altra». (rcz)

Ferrara (Unindustria): Fondamentale incentivare imprese verso energie rinnovabili

«È fondamentale incentivare le imprese verso il sentiero preciso delle energie rinnovabili», ha dichiarato Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, plaudendo il Fondo Energia Imprese istituito dalla Regione Calabria.

Un fondo con una dotazione finanziaria di quasi 45 milioni di euro, con un finanziamento per l’installazione di impianti per la produzione e l’accumulo di energia da fonti rinnovabili.

«Va, pertanto – ha detto Ferrara – espresso apprezzamento all’Assessore alle Attività Produttive, Rosario Varì per questo provvedimento che rappresenta uno strumento concreto per le imprese al fine di fronteggiare insieme agli altri provvedimenti governativi in campo, l’aumento dei costi energetici».

Questo, è fondamentale incentivare le imprese verso il sentiero preciso delle energie rinnovabili, «al fine di contrastare il caro energia – ha proseguito Ferrara – ma anche per poter raggiungere una politica energetica regionale che ci consenta di guardare con serenità al futuro, ed in questa direzione Unindustria Calabria, in passato, si era fatta portavoce della portata di questa emergenza energetica, avviando con la Regione Calabria un confronto per mettere in campo azioni e misure  funzionali alle dinamiche evolutive del contesto».

«Siamo pertanto soddisfatti – ha concluso il leader degli industriali calabresi – dell’avvio di questa misura che si inserisce, nel quadro di una politica economica tesa da un lato alla tenuta del tessuto produttivo, e, dall’altro, alla messa in campo di un percorso strategico funzionale a far cambiare passo alla regione Calabria». (rcz)

Ferrara (Unindustria): Nella legge di Bilancio nessuna agevolazione per il Mezzogiorno

«Nella legge di Bilancio che ha iniziato da poco il suo iter parlamentare, non c’è traccia, infatti, di nessuna delle agevolazioni previste, fino ad oggi, per il Mezzogiorno». È quanto ha denunciato il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, esprimendo, a nome degli industriali calabresi, preoccupazione per la legge di bilancio approvata dal Governo lo scorso 21 novembre.

La manovra, per un valore di circa 35 miliardi, «trascura tutti gli strumenti agevolativi che hanno consentito al sistema produttivo del Mezzogiorno di mantenere la propria competitività nei mercati, sopravvivendo alle enormi difficoltà sopravvenute negli ultimi anni» ha spiegato Ferrara, spiegando che «in particolare non è stato previsto alcun intervento di proroga per il credito di imposta, per quello correlato alle aree Zes e per gli investimenti nel Mezzogiorno che scadranno il prossimo 31 dicembre. Nonostante si intravedano alcuni spiragli per la Decontribuzione Sud rimane ferma, comunque, la preoccupazione anche per questa importante misura».

«Cancellare di colpo queste importanti agevolazioni – ha spiegato – molto utilizzate dalle imprese del Sud anche alla luce dei recenti dati diffusi dalla Svimez che vede un Sud in recessione, non può che produrre, inevitabilmente, per il Mezzogiorno pesanti conseguenze negative, aggravando una situazione economica già fortemente compromessa dalla pandemia, dai rincari energetici e dalla guerra in Ucraina, a cui si aggiungono, peraltro, anche i pesanti ritardi registrati nell’attuazione del PNRR. L’inverno demografico che riguarda tanti giovani del Mezzogiorno costretti ad emigrare per mancanza di occasioni di lavoro, continuerà senza sosta senza un piano di stimolo agli investimenti produttivi».

«Appare davvero inverosimile – ha continuato – con l’enorme quantità di risorse finanziare stanziate dall’inizio dell’anno per fare fronte alle tante emergenze, non riuscire a destinare un miliardo non per politiche assistenziali, ma per investimenti nell’area più debole del paese».

«Auspichiamo, quindi – ha concluso il Presidente Ferrara – un intervento tempestivo da parte del Governo sulla questione per rendere definitive e strutturali queste misure, al fine di rassicurare le imprese, rispetto ad impegni futuri, consentendogli di pianificare le proiezioni programmatiche con più serenità e ottimismo». (rcz)

Unindustria: a Cosenza oggi si parla delle opportunità delle Zes

Oggi pomeriggio alle ore 16,00 presso la sede di Confindustria Cosenza, gli imprenditori di Unindustria Calabria incontreranno il Commissario ZES Calabria Giuseppe Romano e l’Assessore regionale Rosario Varì allo Sviluppo Economico.

Sarà l’occasione per approfondire vantaggi ed opportunità che offrono le aree ZES della Calabria agli imprenditori che dovessero decidere di effettuare nuovi investimenti piuttosto che consolidare ed implementare quelli già esistenti, con i relativi tempi necessari all’espletamento degli iter autorizzativi.(rcs)

L’APPELLO DI BONOMI E OCCHIUTO DA RC:
«CHIEDIAMO IL RIGASSIFICATORE A GIOIA»

Dall’Assemblea di Unindustria Calabria, a Reggio, che ha visto la partecipazione di presenza del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, emerge chiaro il problema energetico nella regione, con tutte le sue contraddizioni. Il presidente della Regione Roberto Occhiuto non le manda a dire, a proposito del progetto (scellerato) di attuare l’autonomia differenziata che, nel fare felici le regioni settentrionali, penalizzerà tutto il Mezzogiorno. «Sulla questione energia – come ho detto anche a Capri, facendo una battuta sull’autonomia differenziata che vogliono molti presidenti del Nord – dobbiamo fare riferimento a quello che è scritto nella Costituzione, e cioè che i livelli essenziali delle prestazioni, i diritti, devono essere assicurati con uniformità in tutto il territorio nazionale. E quando la capacità fiscale delle Regioni non è sufficiente a farlo, allora interviene la perequazione. Se dopo la perequazione c’è qualche Regione che ha capacità fiscale ulteriore, ben venga per queste Regioni la possibilità di dare ulteriori servizi ai cittadini».

«Perché – ha detto Occhiuto – il tema dell’autonomia differenziata e delle risorse prodotte nelle Regioni non deve valere pure per l’energia? In Calabria produciamo il 42% di energia da fonti rinnovabili. Se aggiungiamo anche l’idroelettrico e altre fonti non fossili, abbiamo una produzione di energia pulita superiore al consumo dei calabresi. La Lombardia produce il 13% di energia da fonti rinnovabili. Allora, vogliamo farlo il federalismo differenziato? Facciamolo anche sull’energia, stabiliamo che se una Regione ha investito sulle rinnovabili è giusto che i cittadini e le imprese ne abbiano vantaggio. Perché se non rendiamo conveniente questo investimento è difficile che si inducano i decisori politici a sviluppare le rinnovabili. Quindi dobbiamo creare un rapporto tra ciò che si produce in termini di rinnovabili e ciò che è beneficio per la cittadinanza».

Se il rigassificatore di Gioia Tauro – ha aggiunto il Presidente Occhiuto trovando concorde Bonomi – l’avessero fatto 7 o 8 anni fa, oggi il tema dell’energia ci sarebbe, ma non sarebbe così grave, perché quel rigassificatore avrebbe prodotto un terzo del gas che noi prima importavamo dalla Russia. Su questa cosa, noi, il governo regionale, ma anche Unindustria e il presidente Bonomi, siamo intervenuti mesi fa, prima che il problema dell’energia fosse così gigantesco». Quindi Occhiuto e Bonomi insistono sulla necessità di realizzare al più presto il rigassificatore a Gioia Tauro.

«Ho parlato – ha detto Occhiuto – con Cingolani il quale dice, giustamente, che un rigassificatore galleggiante si fa in sei mesi per cui ora, siccome il tema è l’autonomia in tempi brevi, il rigassificatore galleggiante è un intervento da preferire rispetto al rigassificatore terreste che potrà essere realizzato in 4 anni. Quello che sta succedendo oggi ci dovrebbe insegnare che il tema dell’autonomia e dell’indipendenza energetica noi l’avremo anche fra 3 o 4 anni. Allora il rigassificatore io lo chiedo con forza al governo e sono contento che insieme a me lo chieda anche Confindustria, anche perché connesso all’intervento sul rigassificatore c’è la piastra del freddo che ci potrebbe consentire di sviluppare davvero l’area retroportuale di Gioia Tauro attraverso un grande distretto dell’agroindustria. La nostra Regione potrebbe diventare l’hub di un grande distretto dell’agroindustria di tutto il Mezzogiorno, di un distretto che comprenderebbe dalla Campania fino alla Sicilia. Si tratta di un investimento strategico per l’Italia».

Il presidente di Confindustria Bonomi ha espresso con convinzione la posizione degli industriali a proposito del Mezzogiorno: «C’è stata una interpretazione al voto del 25 settembre che ha dato una correlazione univoca che è quella che nel Sud basta incrociare i dati del reddito di cittadinanza con l’elettorato per capire qual è il modello di sviluppo che vuole il Sud. Tutti dicono quindi che il Sud è assistenzialista. Anzi, che su questo punto serve ancora più spesa pubblica. Per me è un errore capitale. Basta con questa narrazione». Il Sud – secondo Bonomi – non chiede come ricetta unica assistenzialismo, ma semplicemente ci si aggrappa se è l’unica ricetta che si propone. Se non diamo un altro modello, un altro progetto di sviluppo, non cambierà nulla. Lo chiederemo al prossimo Governo rispetto al Mezzogiorno. Serve una strategia che vada oltre i progetti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Serve una strategia di medio-lungo periodo che addirittura vada oltre questa legislatura. Un piano, almeno decennale, per lo sviluppo del Sud, fatto per risorse per scuola, Università, di affiancamento delle reti territoriali di ricerca, che esistono già.
«Chiederò al nuovo Governo – ha rimarcato il capo degli industriali italiani – che si costituisca una squadra non di politici, ma di persone con speciali competenze per un progetto che definirei ItaliaSud 2032. Basta con l’idea che il Mezzogiorno si possa sviluppare solo con l’assistenzialismo. Ci sono delle grandi eccellenze. In Calabria non manca nulla, cultura, storia, Università. Le grandi imprese si sviluppano accanto alle grandi università. C’è tutto per far bene e noi non accetteremo che non ci sia l’idea di un piano di sviluppo ItaliaSud 2032. E qui, come nel resto d’Italia c’è un grande ceto imprenditoriale, tanto che nel prossimo Cda del Cnel indicheremo come rappresentante di Confindustria il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara».

All’Assemblea di Unindustria Calabria (che si è svolta al Museo archeologico nazionale di Reggio, dove sono custoditi dei Bronzi, ha introdotto il tema “Destinazione Calabria” il presidente degli industriali reggini ing. Domenico Vecchio. Il dibattito è stato moderato dal giornalista Piero Gaeta della Gazzetta del Sud. (rrc)

 

I Giovani industriali calabresi al convegno di Capri, Barreca: È il momento di cambiare visione

«È il momento di fare e non parlare. È il momento di lavorare tutti insieme per garantire uno sviluppo rapido e sostenibile», ha dichiarato Umberto Barreca, presidente del Comitato del Mezzogiorno dei Giovani Imprenditori di Confindustria e dei GI di Unindustria Calabria, al 37esimo convegno di Capri.

Un convegno dedicato all’approfondimento dei principali temi di attualità, economica e politica, dove è stata fatta una panoramica delle tematiche di rilievo che interessano il Paese ha coinvolto la prestigiosa platea di politici, imprenditori, associazioni ed imprese.

Lontani dalle logiche del disfattismo, pessimismo e scetticismo, i giovani imprenditori sono stati particolarmente attenti alle numerose difficoltà di chi dovrebbe disegnare la strada di uscita.

L’auspicio dei Giovani imprenditori di Confindustria per il nuovo governo in corso di formazione è quello di vivere un esecutivo fermo e credibile nel posizionamento internazionale, che agisca con realismo nella definizione delle priorità e delle coperture.

«Tensioni geopolitiche, crisi energetica, inflazione, rialzo dei tassi, stagnazione –hanno spiegato gli imprenditori calabresi presenti a Capri –. Il sentiero è molto stretto, è necessario che l’azione politica sia guidata, soprattutto in questa fase, dal senso di responsabilità. È necessario che la politica aspiri ad essere la versione migliore di se stessa». (rrm)

Ferrara (Unindustria): Presenza di Bonomi in Calabria segno di attenzione di Confindustria per la regione

La presenza di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, all’Assemblea di Unindustria Calabria in programma il 18 ottobre al Museo Archeologico di Reggio, «è l’ennesima testimonianza dell’attenzione e della grande vicinanza che il sistema confindustriale ha verso la nostra regione», ha dichiarato Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria.

Una presenza che contribuisce «a mettere in campo una qualificata e continua sinergia per un’azione di governo regionale che presto si concretizzerà con il completamento del piano industriale portato avanti con il Centro Studi di Confindustria», ha spiegato ancora Ferrara, sottolineando che «non possiamo limitarci a fronteggiare le tante criticità esistenti, ma è necessario prefigurare condizioni e prospettive di sviluppo di lungo periodo».

«È in questa direzione che si svolgerà l’Assemblea di Unindustria Calabria – ha proseguito – con l’obiettivo di concentrare l’attenzione tanto nell’azione di rimozione dei vincoli strutturali allo sviluppo quanto in un  piano idoneo ed efficace ad incentivare gli investimenti».

Ad annunciare la presenza del numero uno degli industriali, insieme al presidente Ferrara, Natale Mazzuca, componente Consiglio Generale di Confindustria, Fortunato Amarelli Presidente Confindustria Cosenza, Mario Spanò Presidente Confindustria Crotone, Domenico Vecchio Presidente Confindustria Reggio Calabria, Rocco Colacchio Presidente Confindustria Vibo Valentia, Giovan Battista Perciaccante Presidente Ance Calabria, Daniele Diano Presidente Comitato Piccola Industria Unindustria Calabria, Umberto Barreca Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria Calabria.

«Una destinazione che non è soltanto l’approdo finale di un viaggio – ha commentato Domenico Vecchio, Presidente di Confindustria Reggio Calabria –. La Calabria è, al tempo stesso, un crocevia nel quale si intersecano le strade dell’arte, delle bellezze paesaggistiche, di una storia e di una civiltà millenaria, delle eccellenze e della tipicità dei sapori che riecheggiano di antichi saperi, dell’innovazione e della ricerca. Oggi più che mai la Calabria è davvero tutto questo e ritrovarci a confrontarci e a dialogare in un luogo di grande suggestione qual è il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria getta nuova luce su tutto».

«Trovarci a Palazzo Piacentini​ è sembrato un doveroso omaggio al MArRC nel Cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace – ha concluso – ma anche un riconoscimento a quel che oggi il Museo rappresenta in un momento nel quale la frenesia del turismo mordi e fuggi sembra cedere decisamente il passo a viaggiatori attenti a impiegare al meglio la risorsa più preziosa che abbiamo: il tempo». (rcz)

 

Il 18 ottobre a Reggio l’assemblea Pubblica di Unindustria Calabria

Il 18 ottobre, alle 11, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, è in programma Destinazione Calabria, l’assemblea pubblica di Unindustria Calabria a cui parteciperà anche Carlo Bononi, presidente di Confindustria.

Dopo i saluti di Domenico Vecchio, presidente di Confindustria Reggio Calabria, e di Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, interviene il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

Le conclusioni sono affidate al presidente Bonomi. Modera il giornalista Piero Gaeta(rrc)