Lunedì si incontrano gli attivi unitari di Cgil, Cisl e Uil Calabria per rilanciare la Vertenza Calabria

Rilanciare la Vertenza Calabria. È questo l’obiettivo dell’iniziativa Partire dal confronto per programmare la ripresa, in programma il 21 novembre a Lamezia Terme che vedrà protagonisti tutti gli attivi unitari di Cgil, Cisl e Uil Calabria.

«È il momento – hanno dichiarato in una nota i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo – di dare risposta alle attese della nostra regione, dei disoccupati, dei precari, dei lavoratori, delle famiglie. È il momento di puntare agli investimenti e alla qualità del lavoro per agganciare crescita e sviluppo».

«Vogliamo, perciò, evidenziare quali sono le priorità per la nostra regione e, su questa base, aprire un confronto con la deputazione calabrese in Parlamento – hanno proseguito –. Chiederemo ai rappresentanti della Calabria alla Camera e al Senato di impegnarsi sulle risorse da destinare al nostro territorio nella prossima legge finanziaria».

«Perciò – hanno detto ancora Sposato, Russo e Biondo – abbiamo rivolto loro l’invito, esteso al Presidente della Giunta regionale Occhiuto, ad incontrarci una settimana dopo la riunione dei nostri attivi unitari, lunedì 28 novembre, a Lamezia (Hotel Lamezia ore 10:00)».

«A Deputati e Senatori – hanno riferito i sindacalisti – abbiamo scritto ribadendo che “la Calabria si trova di fronte all’ennesimo bivio: da una parte la ripartenza attesa e dall’altra il rischio che la stessa rimanga una speranza. La sfida che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ci pone, come classe dirigente, non si può perdere. Davanti alle difficoltà economiche e sociali del Paese, con il pesante caro bollette che, sospinto da una guerra senza senso alle porte dell’Europa, pesa sulle spalle delle famiglie italiane e, soprattutto, calabresi, crediamo sia necessario porsi quale obiettivo prioritario quello di fare fronte comune. Con l’approssimarsi dell’approvazione della legge di bilancio, poi, appare sempre più necessario avviare un confronto per fare avanzare il territorio davanti ai temi importanti che abbiamo fissato con la ‘Vertenza Calabria’».

«Nell’incontro degli attivi unitari del 21 novembre – hanno concluso i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria – metteremo a fuoco i temi centrali del confronto, che preciseremo in un documento comune». (rcz)

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Governo intervenga concretamente per infrastrutture

I segretari nazionali e regionali di CgilCislUil CalabriaA Maurizio LandiniLuigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, hanno ribadito come «ritengono decisivo per il futuro del Sud che il Governo intervenga concretamente per la riqualificazione e la realizzazione di quelle opere infrastrutturali prioritarie che sono determinanti per la ripartenza economica e la sostenibilità sociale del territorio meridionale».

L’ammodernamento delle infrastrutture, infatti, per i sindacati sono un punto fondamentale per il rilancio del Mezzogiorno e del Paese, per questo hanno chiesto al Governo «di dare continuità alle decisioni assunte dal precedente Esecutivo e prevedere nella legge di bilancio l’intervento previsto per l’opera pubblica denominata Strada statale 106 che, attraverso quanto previsto dal Documento di economia e finanza, è stata definita un’opera strategica con investimenti congrui e finalizzati al completamento dei tratti cantierizzati, alla esecuzione dei restanti e al finanziamento degli studi progettuali dei tratti necessari alla realizzazione di questa infrastruttura su tutto il territorio regionale interessato fino a Reggio Calabria».

«Cgil, Cisl e Uil – hanno concluso – ricordano al Governo che l’ammodernamento e la completa realizzazione della Strada statale 106, un’arteria letale che è stata ribattezzata come famigerata “strada della morte”, rappresenta il punto fondamentale della “Vertenza Calabria” aperta tra Cgil Cisl Uil Calabria e Governo regionale calabrese, sostenuta dalle scriventi, che prevede, tra le altre questioni, la richiesta di adeguamento strutturale e ammodernamento di questa opera strategica». (rcz)

Biondo (Uil): Al Congresso di Bologna rilanceremo la Vertenza Calabria

Il segretario generale di Uil Calabria, Santo Biondo, ha evidenziato come al congresso della Uil di Bologna, in programma dal 13 al 15 ottobre, «alle donne e agli uomini della Uil  Calabria toccherà l’impegno di portare nell’agenda programmatica della nostra Organizzazione la vicenda del Mezzogiorno, di rilanciare la Vertenza Calabria».

A Bologna, infatti, il segretario ha evidenziato come «apriremo una fase congressuale permanente che ci vedrà impegnati impegnati, nei prossimi anni, ad affrontare una fase congiunturale difficile ma anche carica di opportunità, rispetto alla quale, con le nostre idee e le nostre azioni, siamo pronti a disegnare un Paese meno diseguale e un Sindacato più vicino alle istanze delle persone».

«A Bologna la Calabria sarà parte attiva – ha spiegato – la nostra regione sarà rappresentata da una nutrita delegazione che, dopo aver vissuto e portato a termine la propria stagione congressuale contrassegnata da un vivo protagonismo di tutte le sue componenti territoriali e di categoria, porterà al dibattito che si svolgerà presso la Fiera di Bologna la propria visione sindacale, la propria idea di una Calabria che vuole cambiare e non vuole perdere l’occasione di sviluppo offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza».

«In un periodo difficile, contrassegnato da una guerra alle porte dell’Europa che, come mai dai tempi della guerra fredda, sta proiettando i suoi riflessi nefasti sull’economia e, con il caro bollette, direttamente sulle spalle delle famiglie, nei nostri congressi, nel loro dibattito – ha proseguito Biondo – si è respirata aria di speranza dovuta alla consapevolezza che nei momenti di forte crisi possano nascere nuove opportunità. Una sensazione fortificata dal lavoro che il nostro Segretario generale, Pierpaolo Bombardieri, sta portando avanti sul piano nazionale. In questo quadro alla delegazione calabrese spetterà un compito particolarmente importante».

«Quello di Bologna, quindi, per la Uil calabrese – ha detto ancora – sarà un congresso importante, un congresso che ci spingerà ad impegnarci al massimo, perché sappiamo bene che i prossimi anni per la Calabria saranno determinanti per disegnare un futuro nuovo per questa terra, per chi la abita e per chi l’ha lasciata in cerca di una soddisfazione umana e professionale che noi vogliamo possa realizzarsi in questa terra».

«L’auspicio è che il Governo nazionale che si comporrà non sottovaluti, in questo momento di grande difficoltà – ha rimarcato – il ruolo determinante dei corpi intermedi, dei Sindacati che dovranno essere tenuti in grande considerazione, nella convinzione che – per superare questa fase di grande difficoltà – c’è bisogno di una convinta coesione sociale, è necessario il coinvolgimento di tutti gli attori sociali in un progetto di rilancio del Paese».

«Mettendo al centro di questa azione il tema, non più trascurabile, della sicurezza sui luoghi di lavoro – che il nostro Sindacato ha posto all’attenzione dell’opinione pubblica con la campagna Zero morti sul lavoro – di un lavoro non più precario ma rispettoso della legge e delle previsioni contrattuali», ha concluso Biondo. (rcz)

Biondo (Uil Calabria): È importante rilanciare la Vertenza Calabria

È importante rilanciare la Vertenza Calabria». È quanto ha dichiarato il segretario generale di Uil CalabriaSanto Biondo, nel corso  del 18esimo Congresso Nazionale della Fenealuil di Pizzo.

Tanti i temi toccati nel corso della manifestazione, a partire dal Pnrr e alla necessità di una sua attenta applicazione sul territorio, con l’obiettivo di non far perdere al Mezzogiorno, ed in particolare alla Calabria, quella che sembra essere l’ultima occasione per riscrivere il suo futuro, oltre che quello della sicurezza sui luoghi di lavoro.

E proprio sul Pnrr, Biondo ha evidenziato come «sul Mezzogiorno si continua a tentennare. In questi mesi addirittura si è aperta nel Paese, una forte contraddizione tra gli obiettivi, che l’Europa assegna all’Italia attraverso il Pnrr e la richiesta, proveniente da alcune regioni del centro-nord e sostenuta da una parte politica, di una autonomia differenziata che contrasta fortemente con la visione solidaristica dell’Europa post pandemia».

E, per quanto riguarda la Vertenza Calabria, per il sindacalista si tratta di «una partita che ancora non è iniziata, che bisogna giocarsi a muso duro e con schiena dritta, dato che la Vertenza Calabria non è ancora nel cuore e nella testa della politica nazionale».

«E, dunque, dopo il 25 settembre – ha concluso Biondo – occorre lavorare sodo affinché questa “Vertenza Calabria” diventi una richiesta che l’intera classe dirigente avanza nel rapporto con i vertici nazionali. Una rivendicazione di carattere regionale che ha messo al centro cinque punti chiari: Strada statale Jonica 106; Zes; porto di Gioia Tauro; Alta Velocità ferroviaria e assunzioni di personale nella sanità».

Sul tema del Pnrr è intervenuto anche il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che ha ribadito essere «uno strumento  utile per aiutare a ridurre le diseguaglianze territoriali. Serve, però, un cronoprogramma per gli investimenti e serve capire quale sarà l’impatto occupazionale. Senza contare che anche gli altri fondi europei devono essere utilizzati dalle autonomie locali e dagli enti regionali – ha detto ancora Bombardieri – per raggiungere gli obiettivi prefissati e concludere nel tempo dovuto i relativi progetti».

Durissimo, poi, sugli infortuni sul lavoro: «non sono incidenti, ma omicidi» ha rimarcato Bombardieri.

«La politica è poco attenta alle questioni del lavoro e della sicurezza – ha evidenziato il sindacalista – ci sono 1.200 morti ogni anno e noi chiediamo che ci si ponga l’obiettivo di zero morti sul lavoro. Questo è il nostro impegno: continuiamo a rivendicare misure utili per cancellare questa tragedia. Lo dobbiamo a chi ha perso la vita mentre lavorava, lo dobbiamo a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori. Qualche risultato lo abbiamo ottenuto nel confronto con il precedente Governo, ma non basta. Dobbiamo proseguire lungo questa strada».

Prevenzione e messa in sicurezza del territorio, lavoro e sicurezza, qualità, lotta alle diseguaglianza, innovazione e sviluppo sostenibile del settore, ancora, sono stati tra i temi al centro del congresso, il cui leit motiv ruota intorno allo slogan Valorizzare il lavoro, Riqualificare il futuro.

«Un messaggio semplice – ha detto il Segretario generale della FenealUil, Vito Panzarella – ma chiaro che va dritto al cuore delle questioni per noi fondamentali. Il settore delle costruzioni vive oggi un momento straordinario di crescita dopo anni di crisi ma non mancano criticità importanti che vanno affrontate se non vogliamo mettere in pericolo la grande occasione offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza».

«Al primo posto, per noi – ha proseguito – c’è la questione sicurezza, per niente affrontata durante l’ultima campagna elettorale, per la quale il nostro settore continua purtroppo a detenere un triste primato essendo tra quelli più esposto ai rischi».

«Tra pochi giorni si terranno le elezioni politiche – ha ricordato Panzarella – questo appuntamento elettorale, vista la posta in gioco, sarà fondamentale per il futuro del nostro Paese. Comunque vada quello che noi continueremo a chiedere al nuovo Parlamento e al nuovo Governo è un serio cambio di rotta. Confidiamo che la politica possa riappropriarsi del suo ruolo di guida, che non si limiti ad affermazioni demagogiche e propagandistiche, che operi scelte e adotti strategie avendo come obiettivo il bene e la qualità della vita di tutti i suoi cittadini». (rvv)

Fenealuil Calabria: Spingere su Vertenza Calabria per le nuove infrastrutture

La segretaria regionale di Fenealuil CalabriaMaria Elena Senese, ha evidenziato come «in questo momento storico appare determinante sostenere la “Vertenza Calabria”, facendo capire al Governo che questa regione non ha più bisogno di promesse ma di concretezza».

«Mettere a frutto i fondi europei – ha ricordato Senese – completare le opere infrastrutturali utili a migliorare il sistema viario calabrese, a partire dal completamento della Strada statale 106, farebbe segnare una vera e propria rivoluzione economica, sociale e culturale. Questo dovrebbe essere l’obiettivo primario di una politica attenta ai bisogni del territorio, di amministratori sensibili alle reali necessità dei loro concittadini che, da troppo tempo, soffrono per colpa di un isolamento imposto e non più accettabile».

«Uno studio di Marco Alberto De Benedetto, ricercatore del Dipartimento Statistica ed economia dell’Unical – ha proseguito la segretaria generale – mette in evidenza le ricadute positive sul Prodotto interno lordo della regione Calabria legate al finanziamento – completo e concreto – ed alla realizzazione delle opere infrastrutturali legati alla realizzazione dei cantieri aperti ed in programma della Strada statale 106».

«La provincia che beneficia maggiormente dell’incremento di spesa per investimenti sulla Statale 106 è Cosenza – ha aggiunto – seguita da Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria. In particolare, l’impatto congiunto degli interventi che riguardano le specifiche province calabresi è cosi suddiviso: € 1.113.138.000 e € 1.363.986.000 a 3 e 5 anni nella provincia di Cosenza, € 1.067.358.033 e € 1.307.889.421 a 3 e 5 anni nella provincia di Catanzaro,  € 361.153.333,6 e € 442.540.000 a 3 e 5 anni nella provincia di Crotone e € 211.698.540,2 e € 259.405.253 a 3 e 5 anni nella provincia di Reggio Calabria».

«Stando alle conclusioni di questo lavoro – ha detto ancora – per ridurre il fabbisogno finanziario c’è la necessità di utilizzare non solo i fondi del Pnrr, ma anche quelli di Sviluppo e coesione e del Por e il moltiplicatore fiscale è significativo solo se la spesa pubblica viene finanziata attraverso fondi europei, considerati come sostituti di altre fonti di finanziamento, come ad esempio quelle concesse direttamente dal governo centrale».

«Queste opere, ma solo attraverso il loro totale finanziamento ed il loro completamento – ha rilevato – possono rappresentare un moltiplicatore importante per l’economia regionale, sia attraverso la dote occupazionale che portano con se, sia per merito degli effetti positivi che gli stessi possono dispiegare sui settori economici interessati dalla realizzazione di queste opere».

«La politica, soprattutto quella che ha in mano la cosa pubblica regionale – ha concluso – non deve e non può commettere errori in questa partita così delicata». (rcz)

Biondo (Uil Calabria): Vertenza Calabria determinante per futuro produttivo della nostra regione

«La Vertenza Calabria è determinante per il futuro produttivo della nostra regione». È quanto ha dichiarato il segretario regionale di Uil CalabriaSanto Biondo, nel corso del congresso Uiltec Calabria svoltosi nella Sala Scopelliti del Parco Ecolandia di Reggio Calabria.

Per Biondo, infatti, «tutta la politica deve fare quadrato e, abbandonato i colori politici, per ottenere quei risultati che tutti i calabresi si attendono per il miglioramento della sanità, per l’ammodernamento delle infrastrutture, per il corretto utilizzo dei fondi del Pnrr ed il potenziamento occupazionale della nostra terra».

Nel corso del congresso, inoltre, Vincenzo Celi è stato confermato alla guida della Uiltec Calabria. Ai lavori hanno partecipato numerosi delegati provenienti da ogni angolo della Calabria, hanno portato il loro contributo di idee: Paolo Pirani, Segretario generale della Uiltec (da remoto); Daniela Piras, Segretario generale aggiunto Uiltec; Santo Biondo, Segretario generale Uil Calabria e Gianni Pensabene, portavoce forum terzo settore e responsabile Parco Ecolandia.

«Stiamo portando la Uil, la Uiltec – ha detto Vincenzo Celi – là dove può esprimere tutto il suo valore, dove vi è bisogno di tutele, di protezione, di risposte. Stiamo costruendo una Uiltec Calabria presente nei luoghi di lavoro, in tutti i contratti di nostra competenza. Per farlo è necessario rafforzare la nostra struttura attraverso la costituzione di un vero sindacato a rete».

Il tema centrale del dibattito è stato quello della transizione ecologica.

«Non è possibile – ha detto Celi – fallire il mandato che il tempo ci ha consegnato. La società, il mondo produttivo, le politiche economiche e quelle industriali, quelle ambientali, e soprattutto quelle sociali, il lavoro, non potranno essere quelli pre- pandemia».

«Le risorse che l’Europa mette a disposizione – ha concluso Vincenzo Celi – di una evoluzione verde, sociale, digitale, evoluzione delle skill, politiche e tutele salariali, dovranno essere efficacemente indirizzate per ridurre i divari che sono significativamente emersi durante l’evento pandemico. È del tutto evidente che una efficace messa a terra degli investimenti e delle politiche di riduzione dei divari e di contrasto alle disuguaglianze non può che vedere un Sindacato protagonista».

Daniela Piras, Segretario generale aggiunto della Uiltec, infine, ha posto l’accento sul tema della transizione ecologica ed energetica: «Vogliamo essere protagonisti della transizione ecologica ma quella transizione deve essere graduale. Noi sappiamo come fare e il Governo deve ascoltarci, deve tenere nella giusta considerazione le proposte avanzate dalla nostra segreteria e dal Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, e non intestarsele». (rrc)

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Consenso da parte Consiglio regionale per Vertenza Calabria salto di qualità che auspicavamo

I segretari generali di CgilCislUil CalabriaAngelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, hanno espresso soddisfazione per aver trovato, da parte del Consiglio regionale, «consenso propositivo e raccolto la volontà della stessa ad abbracciare questa dirimente azione di rivendicazione sindacale», sottolineando che «questo è il salto di qualità che da tempo abbiamo auspicato per la Calabria, per far ripartire la crescita economica e sociale e mettere alla prova le classi dirigenti».

«Sulle vertenze antiche – hanno aggiunto – non ci può essere divisione, sul futuro del territorio calabrese non ci possono essere colori ed appartenenze politiche, sul futuro delle giovani generazioni non ci possono essere campanili. Ora è giunto il momento che tutta la politica faccia squadra per trovare una soluzione condivisa e funzionale alla risoluzione dei cinque punti che i Segretari generali Landini, Sbarra e Bombardieri hanno individuato e condiviso con i vertici dell’amministrazione regionale calabrese. Cinque problematiche la cui risoluzione appare fondamentale per far fare il salto di qualità alla nostra regione».

«Adesso, però – hanno proseguito Sposato, Russo e Biondo – è necessario dare concretezza alle richieste avanzate. E’ necessario fare prendere coscienza all’intero ceto politico locale e nazionale che il Governo deve fare il proprio dovere, deve rispettare la Calabria ed i calabresi a partire dalla risoluzione dell’atavica problematica legata al lavoro, all’arretratezza delle infrastrutture viarie e di collegamento con il resto del Paese. Sulla Strada statale 106, nello specifico, è necessario che il Governo, nell’allegato infrastrutture al Documento di economia e finanza, chiarisca non soltanto che l’opera è strategica, che l’opera va ultimata, ma deve anche dire in maniera formale, nero su bianco, che i tre miliardi che si pensa di destinare all’infrastruttura non sono congrui al completamento dell’intera opera ma solo a completare i tratti già cantierati».

«Noi, invece – hanno detto – siamo convinti che si debba pensare al completamento dell’intera opera e, quindi, Governo deve spingere su Anas al fine di stabilire, una volta e per tutte anche alla luce del rincaro dei costi delle materie prime, il peso economico complessivo dell’intera infrastruttura viaria. Il Consiglio dei ministri, poi, deve sostenere la progettazione totale dell’opera e, soprattutto, deve impegnare anche governi successivi su questo progetto attraverso lo stanziamento di un fondo pluriennale per il completamento di un’infrastruttura, la Strada statale 106, che con il suo inserimento nella rete Ten-t ha assunto un interesse non solo nazionale ma anche europeo».

«Sulla realizzazione dell’Alta velocità, inoltre – hanno detto ancora – il Governo deve impegnarsi a prevedere futuri stanziamenti, attraverso il varo di un piano triennale, per la copertura dei tratti rimanenti rispetto a quelli già previsti aprendo così, di fatto, alla realizzazione di una infrastruttura ferroviaria capace di avvicinare la Calabria al resto del Paese e di inserirla nei circuiti economici virtuosi dell’Europa».

«Serve, infine – hanno concluso – velocizzare i tavoli di confronto settoriali su sanità, ambiente, lavoro, politiche sociali. Su questi temi ci aspettiamo un salto di qualità da tutta la giunta regionale». (rcz)

Vertenza Calabria, Irto (PD): Fondamentale far diventare la regione priorità del Governo nazionale

Il segretario regionale del Pd, Nicola Irto, ha evidenziato come «far diventare la nostra Regione una priorità per il governo nazionale e aprire una nuova questione Calabria all’interno di una nuova questione meridionale è un punto fondamentale. Per cui non possiamo che guardare con interesse positivo e costruttivo alla vertenza Calabria e al confronto tra il presidente della Regione e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil nazionali  della Calabria».

 «Siamo ad una fase embrionale del confronto – ha spiegato il segretario regionale – che dovrebbe portare sul tavolo del governo guidato da Mario Draghi le principali questioni da affrontare per fare in modo che la Calabria possa uscire dalla condizione di sottosviluppo in cui versa da anni e poter recuperare il terreno perduto nei confronti delle altre Regioni italiane e dell’Europa. Su questioni di interesse generale è un fatto positivo che si registri il coinvolgimento più ampio possibile di tutte le forze politiche e trovi così rappresentanza massima l’interesse collettivo e la tutela dei diritti di ciascuno».

«Abbiamo appreso dai resoconti dell’incontro romano –ha dichiarato ancora il segretario regionale del Pd Irto – che sono già stati individuati diversi punti da inserire nella vertenza Calabria e in particolare: il rifacimento e l’ampliamento della Strada Statale Jonica; lo sviluppo e il reale finanziamento delle Zone economiche speciali, e in particolare della Zes incidente sul porto di Gioia Tauro ; la possibilità di investire più facilmente e con meno vincoli burocratici sulla produzione di energia da fonti rinnovabili; lo sblocco delle assunzioni e l’assorbimento del bacino dei precari per la sanità, e in particolare per i pronto soccorso».

«Si tratta, ovviamente – ha detto ancora – di questioni fondamentali delle quali si parla da tempo e che meritano il massimo interesse di questa Assemblea, del governo regionale e di quello nazionale. Rimane comunque anche tanto altro da discutere a affrontare. Abbiamo visto ad esempio che i tirocinanti calabresi hanno già protestato per non essere stati inseriti nella vertenza e come loro tanti dei lavoratori precari calabresi, a prescindere da quelli operanti nella sanità, aspettano di conoscere il proprio futuro».

«Ma nella vertenza Calabria – ha spiegato – le politiche occupazionali in genere devono avere uno spazio fondamentale – spiega Irto – Abbiamo visto gli ultimi rilievi Eurostat che inseriscono la nostra Regione agli ultimi posti per occupazione giovanile in Europa con un tasso di disoccupazione fra i più giovani che arriva al 37%. Si tratta di una vera e propria emergenza che, se non affrontata, porterà al totale spopolamento della Regione e alla definitiva condanna del suo sistema sociale ed economico. Servono interventi straordinari per incentivare l’occupazione attraverso percorsi che siano fuori dall’assistenzialismo e creino condizioni favorevoli per lo sviluppo e gli investimenti delle imprese. Serve ripensare il rapporto tra Università, istituzioni, scuole e mondo del lavoro per fare in modo che le competenze e le professionalità che formiamo sul nostro territorio abbiano la possibilità di restare a lavorare in Regione. Credo che nella vertenza Calabria l’emergenza occupazionale debba avere uno spazio importante».

«Non va poi dimenticato che il governo nazionale deve assumersi le responsabilità di quanto avvenuto nella gestione della sanità calabrese dopo i lunghi anni di commissariamento – ha detto ancora Irto –. Credo che nell’interlocuzione con il governo Draghi, e il Pd in tal senso si sta muovendo attraverso tutti i canali possibili già da tempo, debba assumersi le responsabilità di gestione dello Stato. Durante il commissariamento il debito sanitario è cresciuto e i Lea si sono abbassati. Non è giusto che i calabresi continuino a pagare debiti creati da altri. Penso che in una vertenza Calabria questa discussione non possa essere tralasciata».

«Da oggi in avanti – ha spiegato Irto guardando al prossimo futuro – se vogliamo davvero che questo percorso abbia un senso dovrebbe istituirsi una sorta di tavolo di confronto continuo che possa monitorare ogni giorno ogni avanzamento, raccogliere esigenze e proposte e lavorare a progetti concreti e soluzioni possibili da proporre a Roma insieme all’elenco delle emergenze.  Rimane fondamentale poi, come più volte abbiamo sottolineato, che nell’affrontare emergenze ed elaborare soluzioni si riesca ad avare una visione complessiva del futuro della nostra Regione.  Non si può continuare ad improvvisare. Una programmazione attenta, con l’idea chiara della Calabria che vogliamo costruire da qui a dieci anni, ci consentirà di essere più credibili ai tavoli delle trattative e a investire al meglio le risorse siano esse quelle del Pnrr o del Pon Salute».

«Un progetto e una visione di insieme – ha concluso – alla quale si può arrivare attraverso il confronto e la concertazione, consentirà di evitare micro interventi slegati tra loro che mai hanno consentito uno sviluppo armonico del nostro territorio condannandolo ad una situazione di perenne emergenza». (rrc)

Occhiuto ha informato il Consiglio regionale sulla Vertenza Calabria

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha portato la Vertenza Calabria in Consiglio regionale, il prezioso documento frutto dell’incontro con i segretari generali nazionali e regionali di CgilCislUil da sottoporre al Governo.

Nel corso dell’informativa, il Governatore si è soffermato sui temi al centro del confronto con i sindacati, nel corso del quale sono state fissate cinque priorità: la realizzazione della Strada statale Jonica 106, lo sviluppo della Zes di Gioia Tauro, l’Alta Velocità ferroviaria, la semplificazione burocratica nella produzione di energia da fonti rinnovabili, lo sblocco delle assunzioni nella sanità.

Sulla Statale 106, «su cui qualche tempo fa il Consiglio regionale ha votato una mozione all’unanimità, perché su questi temi non può esserci solo un’azione del governo regionale», ha ricordato Occhiuto, spiegando che «ho chiesto al governo di inserire nell’allegato Infrastrutture del Def una parte specifica sulla Statale 106, una parte che la qualifichi come un’opera strategica non solo per la Calabria ma per tutto il Mezzogiorno e per il Paese. Nei mesi passati, con l’assessore Dolce che ringrazio per l’impegno, ho avuto diverse interlocuzioni con i vertici dell’Anas, con il ministro delle Infrastrutture, con la Ragioneria generale dello Stato, per chiedere che il governo designi alla Statale 106 oltre alle risorsa già a disposizione almeno altri 3 miliardi, e spero che il governo accolga questa richiesta, ma se anche dovesse farlo non riterrei l’impegno del governo sufficiente».

L’auspicio di Occhiuto, dunque, è quello di «anche dopo il voto del Consiglio regionale, è che la Statale 106 possa essere finanziata con un’apposita norma in legge di bilancio che stabilisca fin da subito di destinare tutto il finanziamento necessario per la conclusione dell’opera fino a dicembre» che, sempre per il Governatore, «sarebbe un risultato straordinario».

Per quanto riguarda la Zes, «ho chiesto al governo che ci sia chiarezza sugli investimenti, e ai sindacati e a tutti gli attori sociali di fare un’azione di moral suasion presso il governo» ha proseguito Occhiuto nell’informativa, spiegando che, secondo lui, il progetto del rigassificatore a Gioia Tauro «sia importante per sviluppare l’aerea retroportuale di Gioia Tauro».

Il Governatore, poi, ha ricordato di aver rispolverato, subito dopo il suo insediamento «questo progetto che è in pancia a Sorgenia, che oggi è una società di fatto di proprietà dello Stato essendo partecipato al 72% da F2i che è il fondo di Cassa Depositi e Prestiti, e ho verificato che le autorizzazioni sono stranamente tutte valide e operative. Si tratta di un investimento che va da 1,3 a 1,8 miliardi, produrrebbe un terzo del gas che attualmente l’Italia importa dalla Russia, ed è una infrastruttura che ha collegata a sé la piastra del freddo».

Alta velocità. Occhiuto, ricordando della necessità di «garantire tutte le risorse occorrenti per l’Alta Velocità ferroviaria», ha riferito che «insieme ai sindacati abbiamo chiesto di dare certezza per la dotazione finanziaria di queste opere».

Per quanto riguarda la sanità, Occhiuto ha spiegato che «credo che l’opera di rifondazione che stiamo facendo dalle ansi, dal piano operativo alla ricognizione del debito, produrrà risultati: nella sanità ci sono mille micro centri di potere amministrativo, all’interno delle aziende sanitarie e nel nostro sistema, che se non funzionano rendono difficile produttore risultati».

Il Commissario ad acta, poi, ha spiegato un problema ricorrente: che si potrebbero fare i concorsi senza aspettare i Ministeri, «ma il fatto è che non si presenterebbe nessuno, perché i giovani medici che escono da un policlinico universitario possono scegliersi il posto di lavoro, e ovviamente sceglierebbero una sede meno complicata della Calabria. Ecco, su questo è utile che ci sia un impegno di tutti: io ho verificato che spesso i commissari fanno procedure a tempo determinato e non a tempo indeterminato perché queste ultime hanno tempi molto più lunghi. Noi siamo una regione commissariata».

Il presidente, in chiusura, ha espresso il desiderio «che ci fosse la partecipazione di tutte le forze sociali al processo di formazione delle soluzioni ai problemi della Calabria, vorrei che ci fosse anche all’interno di questo consiglio regionale» e ha espresso soddisfazione che «la politica, il Consigli regionale, i sindacati abbiamo colto la gravità della condizione della Calabria e si siano uniti per risolvere insieme i problemi».

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha riferito che «anche su questa bella pagina di politica e di relazioni sindacali, è pronto a fare la propria parte, ma anche perché consideriamo la sinergia tra Istituzioni e forze sociali, tesa a porre all’attenzione nazionale alcuni punti chiave per lo sviluppo della Calabria, positiva  e apprezzabile».

«All’indomani della Festa del 1 maggio – che quest’anno ha avuto come sfondo la crisi più profonda dal dopoguerra -, proprio questo modo di procedere unitariamente – ha proseguito il presidente Mancuso – per affrontare questioni decisive per lo sviluppo della Calabria,  ci pare essere il modo più utile per sottolineare che, accanto ai temi della pace e della sicurezza del lavoro, nelle aree più svantaggiate del Paese c’è la necessità   di intervenire con maggiore slancio e determinazione, per rimuovere i divari occupazionali, di genere e generazionali che al momento vanificano l’articolo 4 della Costituzione a garanzia del diritto al lavoro». 

«Ci attendiamo – anche da questa iniziativa che dà risalto alla condivisione del percorso di riscatto della Calabria e alla mobilitazione di tutte le energie positive – scatti in avanti – ha concluso – per la soluzione di questioni come l’Alta velocità, lo sviluppo del Porto di Gioia Tauro e l’avvio della Zes, lo sblocco delle assunzioni della sanità e l’ammodernamento della SS 106 per la quale il Consiglio regionale ha approvato il 28 febbraio scorso all’unanimità una specifica mozione». (rrc)

Bevacqua (PD): Vertenza Calabria va sostenuta, ma deve allargarsi a sanità, ambiente, occupazione e autonomia differenziata

Il capogruppo in consiglio regionale del Partito DemocraticoDomenico Bevacqua, ha riferito che «instaurare una vertenza Calabria e portarla al vaglio del governo nazionale è un’iniziativa che trova il consenso del Pd» anche se «avremmo anzi preferito che dopo l’informativa del governatore Occhiuto in relazione all’incontro avuto a Roma con le organizzazioni sindacali, il Consiglio avesse potuto svolgere un dibattito».

Questo, per Bevacqua, in modo che «avremmo potuto così esprimere il nostro apprezzamento e spiegare come sia necessario a questo punto allargare il confronto sul tema e coinvolgere sempre di più il Consiglio regionale in maniera tale da allargare la vertenza fino a comprendere tutte le emergenze che la Regione dovrà affrontare per potere uscire dalla sua atavica condizione di arretratezza».

«La nostra – ha spiegato ancora Bevacqua – è una posizione istituzionale guidata dalla responsabilità e, pertanto, siamo sempre a favore di ogni iniziativa diretta a porre al centro del dibattito nazionale le criticità presenti nella nostra Regione e le soluzioni necessarie per poterle affrontarle e risolverle. Di certo, i cinque punti individuati insieme alle forze sindacali fanno parte di quelle priorità che devono essere poste in cima all’azione di governo, anche se sarebbe opportuno che per ogni di esse venisse stilato un cronoprogramma con tempi certi».

«Ci saremmo però aspettati – ha proseguito – anche un capitolo su giovani, ambiente ed occupazione: riteniamo, infatti, che in mancanza di politiche e di investimenti forti per la salvaguardia delle aree interne della Calabria (che rappresentano oltre il 50% del nostro territorio) tutta la strategia per il rilancio della regione rischia di essere vanificata dalle fragilità presenti: a partire dal dissesto del territorio, dal rischio sismico e dalla necessità della permanenza dell’uomo in questi territori. Siamo però certi che non solo la politica calabrese ma anche il sindacato vorrà portare anche questi temi ai tavoli nazionali nei prossimi incontri. Altra questione mancante è quella relativa alla sanità. Se si vuole mettere in piedi una Vertenza Calabria, non si può evitare di accendere i riflettori su un comparto decisivo per le sorti dei calabresi e per la realizzazione effettiva di quel diritto alla salute che oggi semplicemente in Calabria non esiste».

«Altro tassello mancante – ha spiegato – è quel tema che, da qualche tempo, sta avanzando sottotraccia e a fari spenti: mi riferisco all’autonomia differenziata. Se, infatti, il progetto autonomista andasse in porto, l’ingiusta forbice che taglia annualmente i diritti dei calabresi si allargherebbe fino a diventare un baratro incolmabile. Ecco, al Governo, a questo Governo come a qualsiasi altro Governo – conclude il capogruppo Bevacqua –  la Calabria deve innanzi tutto chiedere che venga stracciata ogni ipotesi di autonomia differenziata, venga superato l’ingiusto e distorsivo criterio della spesa storica e che vengano applicate finalmente le norme già vigenti, pareggiando i servizi e le infrastrutture fra Nord e Sud. È su questo fronte che dobbiamo muoverci tutti uniti. Non dobbiamo elemosinare e trattare sulle briciole: dobbiamo pretendere i diritti che ci spettano». (rrc)