Fino al 3 aprile non si entra e non si esce dalla Calabria, salvo comprovate esigenze lavorative legate a servizi essenziali o per gravi motivi di salute. L’ordinanza della Presidente Jole Santelli firmata poco dopo la mezzanotte di ieri è una forma di cautela importante e coraggiosa: non è stato facile decidere un blocco totale, ma l’evolversi in negativo della situazione epidemica (chiusa anche Rogliano e Santo Stefano di Rogliano) non lascia spazio ad altre iniziative. È importante che tutti ascoltino gli appelli, ma soprattutto rispettino l’ordine (è un ordine, non un invito) a RESTARE IN CASA. C’è da fermare il contagio, chiunque può essere veicolo di infezione e il rischio è altissimo, visto che sono molti gli asintomatici che portano dentro di sé il virus.
Dopo l’ordinanza della Regione Lombardia di ieri sera che impone il fermo delle attività dei cantieri edili e la sospensione delle attività degli uffici pubblici, delle attività artigianali e degli studi professionali e prima del nuovo annuncio del Presidente Conte di ieri sera sul blocco totale, la presidente Santelli aveva lanciato un appello al «Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese e al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola de Micheli affinché blocchino un altro esodo che avrebbe effetti devastanti.» Le misure della Regione Lombardia – aveva scritto la Santelli –, «se da un lato rappresentano un’ulteriore stretta al propagarsi dei contagi in Lombardia, possono determinare indirettamente pesanti conseguenze per la Calabria e per tutte le regioni meridionali. Tanti corregionali che lavorano in questi settori, infatti, potrebbero di decidere, così come è avvenuto per gli studenti fuori sede, di rientrare in massa con conseguenze pesantissime per le nostre comunità. La maggioranza dei casi che oggi registriamo in Calabria è stata causata dai rientri dalle persone provenienti dalle zone rosse del Nord Italia che a loro volta hanno innescato il contagio sul nostro territorio».
Accorato anche l’appello rivolto ai tanti che vivono fuori della Calabria. «L’invito ai Calabresi – ha scritto la Presidente Santelli – che lavorano fuori dalla nostra regione, è sempre lo stesso: fatelo per le vostre famiglie, per i vostri cari, fatelo per voi stessi, ma non tornate in Calabria. C’è a rischio la salute di un’intera comunità e un sistema sanitario come il nostro, per quanto siano tanti e grandi gli sforzi per renderlo adeguato, non potrebbe sopportare una nuova ondata di contagi».
Sempre ieri, la Presidnete aveva comunicato che sono 340 i medici che hanno dato la propria disponibilità per essere impiegati durante l’emergenza Coronavirus in Calabria. Di questi 158 sono neo laureati in medicina, non ancora abilitati, ma che possono esercitare la professione, secondo quanto disposto dal decreto “Cura Italia” approvato dal governo. I restanti 182 sono, invece, medici specializzati e specializzandi, molti dei quali in discipline come medicina interna, cardiologia, pneumologia, anestesia e rianimazione, particolarmente richieste nella gestione dell’emergenza sanitaria. Tali disponibilità ci permetteranno di utilizzare gradualmente il personale medico in base alle necessità e alle aperture programmate degli ospedali Covid sul territorio regionale. Parallelamente al reclutamento del personale medico, le ASP hanno già dato avvio allo scorrimento delle graduatorie degli idonei per l’assunzione, sempre a tempo determinato, di 270 infermieri e 200 Oss oltre che a biologi e tecnici di laboratorio. «L’assunzione di personale medico e sanitario non medico – ha detto la Santelli – permette di rendere operative tutte le strutture e i posti letto aggiuntivi che la Regione Calabria sta attivando per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Sapere di poter contare su professionisti, molti dei quali giovani e con tanta voglia di fare, rappresenta una speranza nella lotta a questo virus e ci dà forza per proseguire in questo grande lavoro che ci vede tutti coinvolti, ciascuno per la propria parte».
Quindi, dopo il blocco totale annunciato da Conte, la presidente si è vista costretta a ordinare la “chiusura” della Calabria. Proprio qualche giorno fa, la Presidente aveva annunciato con soddisfazione l’allestimento di una struttura modulare con oltre 80 posti di terapia intensiva e subintensiva nell’area adiacente all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Mater Domini di Catanzaro. La struttura, che sarà pronta tra qualche giorno, è realizzata con il coordinamento dell’Agenzia del Demanio e permetterà di affrontare l’emergenza sanitaria. «Grazie a questo intervento – ha dichiarato la Presidente Santelli – saremo in grado di gestire attraverso la connessione con il Policlinico ulteriori 1000 casi di possibile contagio. Questi nuovi posti letto si andranno ad aggiungere ai 141 allestiti negli scorsi giorni in tutta la regione. Stiamo rispettando il programma che abbiamo delineato nei giorni scorsi per affrontare l’emergenza che prevede in più fasi la realizzazione di Centri Covid localizzati in tutto il territorio per ospitare reparti di malattia infettiva, pneumatologia e terapia intensiva. Un ringraziamento particolare va al Commissario Straordinario del Governo per l’Emergenza COVID 19, il dott. Domenico Arcuri e al dott. Antonio Agostini Direttore dell’Agenzia Demanio per aver contribuito in modo fattivo affinché questo progetto possa vedere la luce in tempi brevi». (rrm)