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LAMEZIA – Musica, arte e poesia nel ricordo di De Andrè

Una serata che non è stata solo una «mera rievocazione manieristica dell’autore», ma un «ricordo caloroso e partecipato» quella organizzata a Lamezia Terme da Dorian – La cultura rende giovani in collaborazione con Casa Due Torri e l’Associazione “Via degli Ulivi”.

Un tributo, quello andato in scena sabato scorso al Parco Gancìa, a un autore che, ormai, non c’è più da 21 anni, la cui musica, la poesia e l’arte riecheggia potente nel cuore di tutti.

La serata ha preso il via con i saluti da parte di Franca Adriana Isgrò, presidente della Associazione Via degli Ulivi, che ha ringraziato il pubblico per la calorosa risposta, invitando tutti a frequentare maggiormente il parco. La parola è poi passata a Roberto Martello, uno dei due conduttori e ideatore e organizzatore della serata, il quale ha analizzato alcuni testi di De André, come La guerra di Piero e Dolcenera, evidenziando l’apporto umano e poetico del compositore genovese, ponendo l’accento su alcuni versi che possono a ben donde essere considerati poesia: «nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l’amore».

Particolarmente sentite sono state le testimonianze dell’onorevole Giuseppe D’Ippolito (M5S) e dell’assessore alla Cultura del comune di Lamezia Terme, Giorgia Gargano: il primo ha dato testimonianza – figlia di una conoscenza diretta – della fragilità e della sensibilità, talvolta mascherata da un atteggiamento burbero e distaccato, del De André; la seconda ha ricordato il momento in cui apprese della morte del cantautore e della mostra dedicata a Faber tenutasi a Genova, al quale partecipò il marito, l’artista Maurizio Carnevali

Proprio Maurizio Carnevali, insieme a Ferdinando Cimorelli, sono i Maestri autori delle opere che hanno impreziosito il palco del Gancìa, tutte ispirate ai testi deandreiani: La guerra di Piero, Canzone dell’amore perduto e Bocca di Rosa. L’artista Carnevali, emozionato e commosso dal clima della serata, ha deciso di donare una delle sue opere agli organizzatori dell’evento, che hanno convenuto di lasciarlo presso il parco, location della manifestazione.

Rimanendo in tema artistico, il Maestro Riccardo Tropea ha eseguito, durante l’evento, in live painting, un ritratto del cantautore genovese, il quale ha costituito il primo premio in un’estrazione che ha avuto luogo durante la manifestazione.

D’ispirazione poetica e filologica, è stata la relazione dell’altro conduttore e curatore dell’evento, Giovanni Mazzei, il quale ha sottolineato l’importanza del riappropriarsi di arte e bellezza immersi nella natura, citando in tal modo il Decameron di Boccaccio.

Il Mazzei ha anche declamato, conferendo un ritmo totalmente inedito alcuni testi di Faber, come Preghiera in gennaio, Hotel Supramonte e Un Medico, oltre a leggere alcuni componimenti tratti da Via degli Ulivi di Franco Costabile, accompagnato dalle note di un ensemble d’eccezione.

Sezione portante dell’intera serata è stato l’intervento del prof. Filippo D’Andrea che, in una intensa e interessante relazione, ha approfondito le tematiche che si trovano dietro alle parole di De André, analizzandole in chiave filosofica e spirituale.  D’andrea ha anche posto in evidenza alcune pregnanti vicinanze tra la poetica di De André e quella del poeta sambiasino Franco Costabile.

Dalla relazione tra De André e Costabile, si è passati al momento musicale in cui D’Andrea si è rivelato vero mattatore della serata, interpretando vari pezzi del repertorio di Faber, oltre all’esecuzione di alcuni brani da egli composti musicando le poesie di Franco Costabile. 

Ad accompagnare il professor D’Andrea in questa energica esibizione sono stati i Maestri Giuseppe Andricciola (basso), Luigi Mete (chitarra), Loreno Iannazzo (batteria) e Domenico Scarpino (cajon).

A completare la nutrita scaletta musicale, vi sono state le esibizioni di Francesco Cristiano (Fiume Sand Creek, Franziska), Saverio Falvo (Ballata dell’amore cieco, Canzone dell’amore perduto) e Enza e Roberto Martello (Geordie).

Dopo la lettura di Smisurata Preghiera, effettuata da Roberto Martello, la serata si è conclusa con un momento di convivio con grispelle e vino. (rcz)