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A Maida una festa di Unità d’Italia e delle Forze Armate che ha avuto come protagonisti i bambini

A Maida una festa di Unità d’Italia e delle Forze Armate che ha avuto come protagonisti i bambini

A Maida, si è celebrata la Giornata dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate coinvolgendo i centri storici ed i rispettivi monumenti ai caduti del comune lametino.

Protagonisti assoluti della giornata i bambini dell’Istituto comprensivo di Maida che, sotto lo sguardo attento dei genitori, dei compaesani, delle forze dell’ordine e dell’Amministrazione comunale, hanno intonato la prima strofa dell’Inno di Mameli sia col canto che con il linguaggio dei segni (Lis).

Nella frazione di Vena, in particolare, l’iniziativa ha assunto una nota profonda e toccante con la lettura delle lettere scritte da due soldati venoti al fronte, ed indirizzate alle loro famiglie, proprio due giorni prima della loro morte.

Il cerimoniale ha avuto, inoltre, dei protagonisti di eccezione: i rappresentanti dell’associazione d’Arma Anget, che hanno consegnato al sindaco una targa per il lavoro svolto, ed i rappresentanti del Comando Militare Esercito Calabria.

«La presenza qualificata dei Militari del Cme – ha dichiarato il sindaco Galdino Amantea – ci ha reso particolarmente orgogliosi. Il nostro intento era quello di celebrare la giornata avvicinando tutti i protagonisti (dall’esercito alla comunità religiosa, dai rappresentanti delle istituzioni ai bambini) in un clima di celebrazione, certo, ma soprattutto di festa».

«L’unità – ha proseguito il sindaco Amantea – è  qualcosa di prezioso, di importante, è un valore che per essere realizzato necessita di azione e lavoro, non si ottiene sbandierando blande dichiarazioni. Abbiamo voluto stringere la nostra comunità attorno ai monumenti dei nostri caduti, per ricordarne la memoria ed il sacrificio, siamo onorati che in questa giornata, così importante, anche i nostri bambini abbiano potuto condividere, insieme agli adulti ed ai militari presenti, un ricordo ed un valore: quello della difesa della patria».

«La presenza della dirigente scolastica, dott.ssa Sabrina Grande e del corpo docente, testimonia l’impegno della scuola nell’educazione dei principi e dei valori basilari – ha concluso –. L’unico rammarico della giornata è stata l’assenza dei rappresentanti dell’opposizione. In una giornata così densa di significato la partecipazione della minoranza sarebbe stata un bel segnale distensivo. L’unità, si diceva, non si pratica con le chiacchiere». (rcz)