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L'escursione nel Sentiero della Venerabile Rosella Staltari

ANTONIMINA (RC) – L’escursione nel Sentiero della Venerabile Rosella Staltari

Domani 12 marzo, è in programma l’escursione nel Sentiero della Venerabile Rosella Staltari, organizzata da Gente in Aspromonte.

La partenza è per le 10.30 da Piazzale di Tre Pizzi.

Si parte dalla contrada Tre Arie 427 m. si sale lungo una sterrata, presto l’escursione sarà maggiormente allietata dal panorama meraviglioso che viene offerto dalla natura, a sinistra i terrazzamenti ed i coltivi, dopo pochi minuti siamo sul piano Patera con ampia veduta sul Tre Pizzi e sulla vallata di Antonimina, un breve tratto in discesa e siamo alla fontana della Mortilla che sgorga dall’antico acquedotto Locrese di Braga Torto. Si prosegue sulla strada comunale Grottelle, un breve tratto in lieve discesa e siamo nella fiumara Grottella, da qui il sentiero diventa un viottolo, fare molta attenzione per il terreno sdrucciolevole, dopo pochi minuti siamo nella contrada San Nicola, si lascia il viottolo e si prosegue sulla strada asfaltata per un centinaio di metri e siamo sul pianoro che in ogni anno viene svolto, in una cornice suggestiva, il raduno parrocchiale dedicato a Rosella Staltari, figlia speciale di questa terra. Valorizzare al massimo momenti e realtà di quanto è vissuto e vive dentro il contesto del Parco, cogliendo l’importanza dell’esempio della vita di Rosella Staltari, la cui vita ha certamente incarnato il dolore e il sacrificio delle popolazioni dell’Aspromonte. Questo merita di essere trasferito nel vissuto del presente, cosi il Presidente del Parco ha anche illustrato nel dettaglio l’iniziativa del cammino della fede teso a far scoprire i luoghi dell’antica preghiera e dei pellegrinaggi verso i santuari. “Abbiamo voluto che il percorso passasse proprio presso i luoghi che hanno dato i natali a Rosella Staltari, per arricchire il nostro cammino ed ancora per valorizzare quanto merita di essere presentato ai pellegrini”. Si riprende il sentiero seguendo la staccionata con lo sguardo verso monte per individuare i ruderi dell’abitazione, circondata da piante di fico d’India, tra Monte Cacciagrande e la fiumara San Paolo, saliremo lungo un vecchio sentiero percorso dai cacciatori, boscaioli e pastori, accompagnati dal suono dei campanacci e dai fischi dei pastori.

Oggi troviamo un piccolo altarino con l’immagine della Venerabile, una piccola sosta per riprendere il sentiero di ritorno.

 La zona è immersa in un paesaggio suggestivo sia dal punto di vista naturalistico che storico. Il sentiero ricalca i numerosi percorsi praticati dai pastori e ricadente su un territorio ideale per allevamenti di ovini e caprini a tutt’oggi, in maniera ridotta, ma ancora presenti. I ruderi della casa della Beata Rosella Staltari, circondata da piante di fico d’India, tra Cacciagrande e la fiumara, si rimane affascinati dall’incredibile esplosione dei colori autunnali che la natura ci regala e dai magnifici panorami sulla vallata sottostante.

Religioso: Siamo grati al Santo Padre Francesco, che, in seguito al complesso iter di questa causa di canonizzazione, ha riconosciuto le virtù eroiche di una figlia di questa terra, umile donna sbocciata nel giardino della Locride. La nostra Chiesa diocesana gioisce per il “dono natalizio” che il Santo Padre Francesco le ha fatto.

Nata a Cacciagrande, una frazione di Antonimina (RC) il 3 maggio 1951, terza figlia di Rosario e Maria Reale, vive una infanzia molto travagliata: Il 21 dicembre 2020 Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui Rosella Staltari veniva dichiarata Venerabile.

Storico: Cacciagrande prima dell’alluvione del 1951 era una popolosa frazione che contava circa 80 abitanti, dopo l’evento disastroso la località e stata completamente abbandonata e i residenti si sono trasferiti: alcuni nella vicina frazione San Nicola, altri nella frazione Zipari territorio di Gerace ed altri ancora all’estero. La zona in questione è rimasta inalterata nel tempo, e pertanto è possibile, grazie ai ruderi, ai camminamenti e a luoghi modellati dall’uomo, percepire e comprendere le condizioni di vita agricola-pastorale dei primi decenni del secolo scorso. (rrc)