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Candidatura di CS Capitale Italiana della Cultura ottiene il sostegno dei Rotarty

Candidatura di CS Capitale Italiana della Cultura ottiene il sostegno dei Rotarty

Il cammino della città di Cosenza verso il riconoscimento di Capitale italiana della Cultura 2026 procede speditamente in vista della imminente scadenza del prossimo 15 dicembre. In questa data, infatti, saranno rese noto le dieci finaliste che saranno poi proiettate verso la proclamazione del 29 marzo 2024.

Una candidatura, quella della città guidata dal sindaco Franz Caruso, affidata al dossier Dai sogni ai segni, che si rafforza di ora in ora e che adesso può contare sull’importantissimo apporto dei 12 Club Rotary del Distretto 2102 che hanno gremito la sala consiliare di Palazzo dei Bruzi per l’iniziativa Il Rotary per la città – Cosenza Capitale Italiana della Cultura 2026 grazie alla quale i Rotary, con capofila il club di Cosenza Nord, hanno manifestato al sindaco Caruso e all’Amministrazione comunale, la volontà di far parte integrante ed attiva della sfida che è stata intrapresa, manifestando sostegno e grande entusiasmo con una numerosissima partecipazione che ha avuto il sapore della condivisione degli obiettivi, come hanno testimoniato gli interventi succedutisi da parte dei Presidenti dei 12 Club Rotary presenti.

A fare gli onori di casa, la consigliera delegata del Sindaco alla Cultura, Antonietta Cozza che sta seguendo attentamente l’evolversi di tutto il percorso della candidatura. Il Sindaco Franz Caruso ha ringraziato per la presenza numerosa tutti i Presidenti dei club “che hanno inteso partecipare – ha detto – a questa avventura».

Franz Caruso non ha mai fatto mistero di volersi giocare fino in fondo la partita, non semplicemente per partecipare, de coubertianamente, ma per vincere. E lo ha ribadito anche ieri sera.

«Mi piace vincere – ha esordito – e quando perdo, resto anche male. Mi piacerebbe vincere per il bene della nostra città, ma anche di tutto il territorio provinciale». Quindi il sindaco ha espresso la sua soddisfazione, come era già accaduto il 10 novembre scorso, in occasione dell’incontro con i Sindaci della provincia, «perché anche stasera si avverte il piacere di essere protagonisti di questa avventura. L’aiuto e l’adesione sono importanti, ma lo saranno ancora di più, se come auspichiamo, riusciremo ad arrivare allo step finale, dopo il 15 dicembre, perché in quel caso ci sarà una partecipazione ad integrare il dossier di candidatura che abbiamo presentato al Ministero in vista della valutazione finale».

Franz Caruso ha poi ricordato che, oltre alla storia e alla tradizione della città di Cosenza e alle sue prospettive di crescita, nel dossier sono stati messi in campo una strategia e un Piano strategico culturale che devono servire, nella valutazione della commissione ministeriale, per dire che cosa Cosenza è stata, ma anche che cosa Cosenza potrà essere sotto il profilo culturale.

«Per questo – ha detto ancora il sindaco – abbiamo parlato di Capitale della cultura diffusa, perché Cosenza è la città che deve trascinare gli altri centri e gli altri borghi verso questo obiettivo, perché ogni piccolo borgo o paese è pieno di storie e di tradizioni che, messe insieme nel dossier, può rappresentare quel piano strategico di crescita culturale di un’area molto più vasta».

Per Franz Caruso le iniziative e le energie finora profuse hanno anche un altro significato: «quello di ripagare il Ministero della Cultura della fiducia che ha dato a Cosenza, perché il Cis porterà un investimento di oltre 90 milioni di euro nel nostro centro storico, ed è stato comunque finanziato dal Ministero della Cultura».

«E noi lo ripaghiamo – ha aggiunto il primo cittadino – non solo perché siamo la città pilota, ma anche perché rispetto a Napoli, Palermo e Taranto, siamo la città che ha già compiuto passi in avanti nella realizzazione delle opere del Cis, in quanto abbiamo aperto numerosi cantieri e da qui ai prossimi mesi li apriremo tutti».

Franz Caruso ha ricordato i 22 cantieri del centro storico. «Tra Agenda Urbana e CIS investiamo circa 130 milioni di euro e non è cosa di poco conto. Non abbiamo improvvisato una candidatura, ma l’abbiamo costruita. Ora, l’appetito vien mangiando e desideriamo che l’Atene della Calabria, la città di Telesio e dell’Accademia cosentina, possa ritornare ad essere punto di riferimento per tutta la nazione. E da questo punto partire per tornare ad essere, come città e come regione, uno dei fiori all’occhiello del Paese. Siamo al centro del Mediterraneo e siamo la porta del Mediterraneo di ingresso in Europa. Se non riusciamo, come regione e come territorio, a riappropriarci del ruolo che abbiamo avuto nell’antichità, che è un ruolo importante per il progresso e il futuro dell’intera Europa, noi non faremo quello che i cittadini ci chiedono di fare: essere quelli che osano, per poter riportare Cosenza ai fasti del passato e per dare una prospettiva di crescita».

E rivolgendosi ai giovani, rappresentati dall’altrettanto giovane presidente del Rotaract Club di Cosenza, ha concluso affermando che «il nostro lavoro deve servire a consegnare a voi un futuro migliore. Potremo dire di aver veramente adempiuto al nostro dovere se saranno gettate le basi perché voi giovani possiate crescere, lavorare e vivere nella città in cui siete nati e dove io mi auguro vorrete continuare a vivere». All’iniziativa di ieri hanno preso parte i 12 club Rotary del distretto, con loro delegazioni: Club Cosenza Nord, Club Cosenza, Club Rende, Club Cosenza Telesio, Club Rogliano Valle del Savuto, Club Presila Cosenza Est, Club Mendicino Serre Cosentine, il Rotary E-Club of Calabria International, il Club Cosenza Sette Colli, il Rotary Club Passport Brutium e, infine, il Rotaract Club Cosenza e l’Interact Club Cosenza.

Negli interventi dei Presidenti dei club è stata espressa condivisione e apprezzamento per la candidatura di Cosenza a capitale italiana della Cultura 2026, sia perché la storia della città lo racconta, sia per una forma quasi di sostegno doveroso per lo sguardo che il dossier di candidatura lancia verso la Cosenza del futuro, volta anche alla riqualificazione del centro storico, sia per l’importanza di avere un ruolo di protagonismo attivo nella partecipazione alla promozione della città, ma anche dei borghi che vi orbitano attorno. Sono stati in tanti anche coloro che, evocando una metafora calcistica, hanno incoraggiato la candidatura con un beneaugurante “Forza Cosenza!”. Nel corso dell’incontro è intervenuto, inoltre, Francesco Alimena, consigliere delegato del Sindaco al Cis “Centro storico Cosenza” e ad Agenda Urbana. Alimena ha ricordato la genesi della candidatura, «nata anche per ripagare la fiducia accordataci dal Ministero della Cultura con il finanziamento erogato alla città per la riqualificazione del centro storico».

Il consigliere Alimena ha passato in rassegna gli interventi già cantierizzati e quelli che saranno cantierizzati a breve. «Tra poco saranno raccontati dal vivo e potranno essere vissuti dai cittadini. Saranno cantieri certamente più impattanti, ma che innalzeranno la qualità della vita». Particolarmente interessante l’intervento di Rocco Mangini, curatore e progettista del dossier di candidatura.

«Abbiamo ripetuto la sfida che fu tentata nel 2018, cercando di qualificare meglio il dossier», ha detto. 

Mangini ha indicato la vera intuizione in quella di andare oltre i beni culturali, la bellezza e la ricchezza della storia della città, “provando a immaginare, attraverso la cultura, un futuro diverso per una comunità”. Sì, comunità, parola che nelle 60 pagine del dossier è ripetuta per ben 47 volte.

«Tutto il dossier – ha affermato Mangini – è incentrato su questo: la cultura come leva di inclusione sociale e volàno per lo sviluppo della comunità nel suo complesso. In questo dossier noi abbiamo costruito una visione di futuro. Il Ministero ha voluto “sfidare” la comunità di Cosenza e la comunità di Cosenza, attraverso i suoi amministratori, ha risposto spendendo i soldi. Abbiamo voluto sfruttare questa occasione per lanciare, al di là della sfida della Capitale, anche la grande sfida del Piano strategico».

«Questo documento è sia la fotografia di quello che si è fatto e anche di quello che si intende fare subito – ha spiegato ancora –, nel breve periodo, ma la sfida è quella di guardare ai prossimi 15-20 anni. Con la cultura si può cambiare il destino di una comunità. I sogni diventano segni perché sono tutti presenti. I segni sono i cantieri, le azioni da mettere in campo, questa decisione politico-istituzionale di guardare oltre il 2026». E, rivolgendosi ai Presidenti dei Club Rotary chiude il suo intervento affermando: «la vostra presenza qui è la dimostrazione plastica di come questa opportunità sia stata colta dal territorio. Come nel caso dell’incontro con i Sindaci, è stato riconosciuto a Cosenza il ruolo di guida a livello culturale, istituzionale ed anche storico. Anche se non arrivassimo in finale, abbiamo già vinto perché la comunità ha già risposto. Se arriviamo in finale l’entusiasmo sarà straordinario e tra gennaio e marzo partiranno tutti i laboratori di coprogettazione per sistemare alcune criticità del dossier che serviranno a spianare la strada per l’avvio del Piano strategico».

Il compito di tirare le somme della riuscita manifestazione è stato assegnato al Prof. Vincenzo Ferraro, formatore distrettuale del Rotary Distretto 2102 che ha riscontrato nel dossier di candidatura «grande chiarezza e passione nel fotografare lo stato dell’arte. In ogni pagina – ha aggiunto – non vi è mai una stasi, ma un agonismo forte e motivato. Il coinvolgimento, inoltre, di tante istituzioni – ha detto ancora il prof.Ferraro- dà un senso alto alla splendida iniziativa».

«Forse è giunto veramente il momento in cui il particolare si immerge nell’universale. Piuttosto che chiudersi – come spesso in passato – nella torre d’avorio del proprio ambito di riferimento, v’è finalmente nella città la volontà di partecipare ad un lavoro complessivo al centro del quale c’è Cosenza, la città nostra che tanto amiamo».

Sempre con riferimento al dossier, il prof.Ferraro lo ha considerato «tutto permeato di un concetto di cultura ampio e antropologicamente motivato che ben si amalgama con quello rotariano. È questa – ha concluso il Prof. Ferraro – un’occasione unica per alzare l’asticella del servire rotariano e sviluppare un impegno sempre più fecondo dei nostri club dell’area urbana per Cosenza, città che abbiamo da sempre nel cuore». (rcs)