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Concluso il progetto "Orme", dalla parte dei minori vittime di violenza assistita

CATANZARO – Concluso il progetto “Orme”, dalla parte dei minori vittime di violenza assistita

Implementare uno spazio all’interno della Casa rifugio “Mondo Rosa”, dedicato esclusivamente ai minori e aumentare l’attenzione della comunità rispetto alla tematica della violenza assistita: questi due obiettivi hanno guidato l’elaborazione delle azioni previste nel progetto “Orme” del Centro calabrese di solidarietà concluso lo scorso 31 marzo. Dei casi ospitati dal 2012 a Mondo rosa, il 90% dei bambini è vittima di violenza assistita che, di per sé è una forma di violenza.

Per questo motivo, la Casa rifugio del Centro calabrese di solidarietà ha costruito un progetto finalizzato ad implementare una serie di servizi capace di mettere i minori al centro di un programma di empowerment e sostegno esattamente quanto le loro madri.

L’obiettivo, in questi anni, è stato dotare il territorio di un “porto sicuro” non solo per le donne, ma anche per i bambini stessi, evitando ripercussioni a livello psicologico (mancanza di autostima, disturbi d’ansia e aggressività, rallentamento nello sviluppo e problemi cognitivi) e delle relazioni sociali (i bambini che sono presenti durante le violenze del partner alia loro madre hanno più probabilità in futuro di essere vittime di violenza o di diventare essi stessi degli aggressori).

Il progetto ha permesso ad una realtà già consolidata, ma che necessita di essere potenziata di consolidarsi, anche attraverso uno spazio strutturato di ascolto psicologico, attraverso cui rilevare le condizioni di rischio individuali e familiari che possono accrescere ulteriormente la vulnerabilità del minore, mediante un approccio centrato su un sapere qualificato associato alla capacita di ascolto empatico, per cogliere i significati delle frammentarie manifestazioni del disagio infantile e dei racconti delle possibili vittime, senza andare oltre alla propria funzione. Sono stati coinvolti in maniera sinergica diversi attori (operatori sociali, sanitari, educatori, istituzioni scolastiche e strutture ricreative del territorio) in grado di rispondere efficacemente ai bisogni del minore.

Pertanto, l’intervento di presa in carico, finalizzato alla definizione di un programma di intervento personalizzato, ha consentito di rintracciare all’interno del contesto circostante stesso le risorse necessarie allo sviluppo della resilienza individuale e familiare del minore, disinnescando il potenziale dell’evento traumatico della violenza assistita. Tra le azioni previste anche la creazione di un laboratorio di sostegno scolastico: il progetto mira a sostenere i minori ospiti della Casa Rifugio anche a livello educativo e didattico, in modo da far emergere e sviluppare autonomie, abilità scolastiche e sociali. Gli educatori hanno sostenuto i minori contribuendo a superare le difficoltà di apprendimento, rimotivando, sviluppando l’autostima e potenziando le capacità personali.

Oltre a garantire concreto sostegno ed accoglienza alle donne vittime di violenza, anche minorenni, ed ai loro figli, “Mondo Rosa” ricopre un importante funzione di “catalizzatore” sociale, contribuendo quotidianamente alto sviluppo di politiche integrate, di un team multidisciplinare e multi professionale, di un dibattito in merito alla fenomenologia della violenza in tutte le sue forme e conseguenze.

Attraverso il progetto “Orme” è stato importante “sfruttare” questo ruolo per sensibilizzare la comunità sul tema della violenza assistita, mediante metodologie innovative di diffusione dei risultati.

Spiegare che la violenza assistita dai minori é una forma di violenza perpetrata ai loro danni è quindi uno degli obiettivi della battaglia (anche) culturale che il Progetto ha voluto promuovere. (rcz)