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Mediterranea Media presenta il progetto di Educazione sentimentale

COSENZA – Mediterranea Media presenta il progetto di Educazione sentimentale

Si chiama Educazione sentimentale – Generazione tra le nuvole il progetto di Mediterranea Media presentato nei giorni scorsi al Chiostro di San Domenico di Cosenza.

Si tratta di un percorso di incontro tra generazioni ed educazione ai sentimenti sostenuto con i fondi di Agenda Urbana Cosenza – Rende. L’associazione ha coinvolto in diversi laboratori i ragazzi e le ragazze della I D della scuola di via Giulia dell’istituto comprensivo Fausto Gullo diretto dalla professoressa Rosa Maria Paola Ferraro e le persone over 65 che frequentano il centro anziani di via Popilia.

All’evento erano presenti il sindaco di Cosenza, Franz Caruso e il consigliere comunale delegato all’Agenda Urbana, Francesco Alimena. Durante l’incontro giovani ed anziani hanno raccontato le proprie esperienze e condiviso una merenda biologica preparata, come una volta, con pane caldo, olio e mandarini. 

Le fasi del progetto sono state illustrate dalla coordinatrice di Mediterranea Media, Nadia Gambilongo.

«È stato emozionante lavorare con i giovanissimi della nostra città e scoprire le loro attitudini, ma anche le loro fragilità ed insicurezze. Siamo sempre più convinti che solo un’educazione alla relazione con l’altro, ai sentimenti, può impedire che fatti come quelli di Vigonovo possano continuare ad accadere»

L’iniziativa ha anticipato, in qualche modo, quelle che si svolgeranno a Cosenza e provincia in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

«Bisogna fare educazione ai sentimenti nelle scuole, nei centri sociali per prevenire la violenza. Noi con Elena facciamo rumore!», ha chiosato Gambilongo. Appena saranno ultimati i lavori di restauro del Chiostro di San Domenico, verrà messo a dimora il Ginkgo Biloba, albero sopravvissuto alla bomba di Hiroshima i cui semi sono stati donati alle associazioni Giardini di Eva e Mediterranea Media dal “Mondo senza guerra e senza violenza” e da Unitar, United Nations Institute for Training and Research. (rcs)