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CROTONE – Il Museo e Giardini di Pitagora non smette di “suonare” per le feste

Le festività natalizie non arrestano il Consorzio Jobel nel disseminare cultura nei lieti eventi di aggregazione cittadina da esso organizzati.

Nella giornata di ieri mercoledì 27 dicembre, alle ore 18:00 il Museo e Giardini di Pitagora di Crotone ha voluto accompagnare la comunità crotonese nel passaggio dal Natale al Capodanno, realizzando un momento di convivialità per la comunità cittadina all’insegna della buona musica e propagando un’aria di festa anche in un giorno che, canonicamente, festivo non era.

Il museo pitagorico ha ospitato tra i suoi spazi una eccellente esecuzione musicale di alto pregio, grazie all’incontro-concerto di musica da camera tenuto dal baritono e musicologo M° Luca Bruno, accompagnato al pianoforte dal M° Eugenio Aiello.

Il concerto ha percorso il periodo storico tra fine ottocento e metà novecento, dedicando agli spettatori in sala un “menu” musicale per le feste che ha messo a confronto grandi musicisti calabresi come Francesco Cilea e Alfonso Rendano con autori e compositori come Mascagni, Respighi, Zandonai.

Il M° Luca Bruno – baritono impegnato da anni sulle scene nazionali e internazionali, musicologo e docente di musica da camera al Conservatorio di Cosenza – per l’incontro-concerto di Crotone ha proposto un programma di musiche da camera organizzandolo come un vero e proprio “menù” musicale pensato e adattato per le feste, di grande raffinatezza e cultura. Un menu che contiene come “aperitivo” un’ aria di Vincenzo Bellini, una “prima portata” di Liszt e Rendano, un “sorbetto” con pianoforte di Rendano, per continuare con una “seconda portata” con molti ingredienti musicali: Leoncavallo, Mascagni, Zandonai e Cilea. Al culmine, finire la “cena” con un “dessert ghiacciato” con la Nevicata di Respighi su testi di Ada Negri.

Luca Bruno è baritono, pianista e musicologo, insegna Musica da camera presso il Conservatorio di Cosenza. Consegue sei titoli di studio al livello di laurea e post-laurea tra Italia (Cosenza, Trento) e Stati Uniti (Dallas, Texas). Al lato della sua carriera da pianista solista e collaboratore dal 2014 si perfeziona come baritono col soprano Renata Scotto, dal 2015 col basso Roberto Scandiuzzi e dal 2018 anche col baritono Giuseppe Murmura. Ha cantato in Italia e all’estero ruoli del settecento oltre ai principali ruoli donizettiani e verdiani così come molta musica del Novecento e contemporanea. Si dedica inoltre alla musica vocale da camera italiana, inglese, tedesca, francese e spagnola dell’Ottocento, Novecento e contemporanea, oltre che alla musica sacra.

Ad accompagnare in concerto il cantante è stato il magistrale pianoforte del M° Eugenio Aiello. Nato a Lamezia Terme nel 2000, Eugenio Aiello studia pianoforte sin dall’età di 9 anni. Ha studiato presso l’Istituto Musicale Sebastiano Guzzi di Lamezia Terme sotto la guida del M° Ferruccio Messinese, e ha continuato i suoi studi presso il Liceo Musicale T. Campanella di Lamezia Terme sotto la guida dei Maestri Maria Caterina Cristallo e Stefania Gualtieri, dove si diploma con il massimo dei voti e lode. Ha partecipato a numerose rassegne e ha vinto numerosi premi in concorsi internazionali di musica, sia in veste di solista che come componente di ensemble cameristici.

L’iniziativa, promossa dall’Associazione Traiectoriae, organizzata con la collaborazione del Consorzio Jobel di Crotone e sostenuta dal Ministero della Cultura nell’ambito del Progetto Speciale “Memoria e futuro: compositori calabresi dal ‘700 al ‘900. Radici per la contemporaneità”, tratta un percorso originale di divulgazione, formazione e produzione musicale che coinvolge maestri affermati a livello nazionale e internazionale e giovani musicisti calabresi già in carriera professionale. Un progetto che promuove la conoscenza di un importante capitolo della storia della musica colta nel sud d’Italia dal settecento ad oggi riproponendone la pratica esecutiva. L’obiettivo principale è quello di divulgare a più persone possibile (soprattutto ai giovani) la conoscenza del grande valore dei musicisti classici calabresi. Riportare nel repertorio concertistico e lirico le opere di autori come Vinci, Manfroce, Rendano, Giacomantonio, Cilea ma anche fare luce su autori calabresi cosiddetti “minori”, che minori non lo sono affatto. (rkr)