Fissata dal presidente facente funzioni Nino Spirlì la nuova data per le prossime elezioni regionali: si voterà (Covid permettendo) la domenica successiva a quella di Pasqua, l’11 aprile. È una decisione presa, d’intesa con il presidente della Corte di appello di Catanzaro, e dopo aver sentito il presidente del Consiglio regionale, gli esponenti nazionali e locali delle varie forze politiche e gli assessori della Giunta regionale.
«Assumo – ha dichiarato Spirlì – la decisione di rinviare al prossimo 11 aprile le consultazioni per l’elezione del presidente della Regione e dei consiglieri regionali della Calabria. Il relativo decreto di indizione delle elezioni è in fase di elaborazione. L’emergenza sanitaria che interesserà la regione nelle settimane e nei mesi a venire mi induce ad assumermi una responsabilità ulteriore per salvaguardare la salute e l’incolumità dei Calabresi. Ritengo – ha detto il. presidente pro-tempore – che in momenti drammatici come questo non ci siano vincoli di sorta che possano o debbano impedire di poter decidere secondo buon senso e maturità».
La decisione di Spirlì non trova tutti d’accordo. Mentre il commissario regionale del Partito Democratico Stefano Graziano afferma che «Il rinvio delle elezioni regionali in Calabria rappresenta una buona notizia per la democrazia», dando atto al presidente ff «di aver preso un’importante decisione a tutela della salute dei calabresi. Sarebbe stato davvero troppo rischioso e limitante per tutti avviare le procedure elettorali in questi giorni in cui l’Italia è zona rossa», di parere opposto quasi tutta la maggioranza, che teme di perdere consensi con rinvio del voto.
L’avv. Carlo Salvo già candidato per la Casa delle Libertà alle elezioni del 26 gennaio, ha affidato all’AdnKronos una puntuta dichiarazione. C’è – secondo l’avv. Salvo – il rischio di creare un precedente anomalo: «Ma dopo l’annuncio con il quale il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha comunicato il rinvio delle elezioni regionali all’11 aprile, chi potrà escludere che, ammesso che il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro accetti questa soluzione, poi non ci sarà un secondo rinvio, quindi un terzo e poi un quarto? L’ipotesi che il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro possa accogliere la decisione del presidente Spirlì di rinviare le elezioni, dopo che lo stesso governatore aveva firmato il decreto per fissare il voto il 14 febbraio, può creare un precedente anomalo se non rischioso. Il rinvio, infatti, può trasformarsi solo nel primo dei tanti, perché una volta stabilito che la causa dello spostamento della data del voto è la pandemia, chi può escludere che anche a ridosso dell’11 aprile la situazione pandemica non si sia attenuata? E a quel punto, dopo aver creato il primo, singolare precedente, il governatore, d’intesa con il presidente della Corte d’Appello, che fa? Rinvia ancora il voto a dopo l’estate? E se la campagna vaccinale, al momento lentissima, non dovesse produrre gli effetti sperati, le elezioni verranno ancora spostate magari all’autunno se non al 2022? Insomma, Spirlì è destinato ad essere il governatore (non eletto da nessuno) a vita?».
L’avv. Salvo ha voluto anche sottolineare un particolare che riguarda le prossime consultazioni regionali: «Sembra strano che dopo l’intervista in cui il sindaco Napoli, Luigi De Magistris, si è detto disponibile a candidarsi alla presidenza della Regione Calabria solo se le elezioni regionali saranno accorpate alle amministrative della prossima primavera, l’unico a venirgli incontro sia stato il presidente Spirlì, il quale, avviando la procedura per il rinvio delle elezioni regionali, ha rinnegato il decreto con il quale lui stesso aveva fissato le elezioni regionali per il 14 febbraio, e sconfessato il documento che ha sottoscritto e che ribadiva, anche dopo l’indicazione del Cts che consigliava di rinviare il voto, la fissazione delle lezioni regionali nel giorno di San Valentino. In questo modo, non si fa altro che favorire le aspirazioni di De Magistris, che probabilmente non attende altro che un rinvio della data delle elezioni per scendere in campo come aspirante governatore della Calabria, scelta che anche ieri non ha affatto escluso».
L’avvocato Salvo ha concluso dicendo: «Vorrei pensare che il presidente facente funzioni stia agendo in buona fede, ma è difficile non rendersi conto che così facendo, l’agenda politica del centrodestra la sta paradossalmente dettando proprio il sindaco di Napoli, che pare sia la persona titolata a decidere il giorno in cui i calabresi dovranno tornare al voto. Mi chiedo: all’insaputa di Spirlì?» (rp)