Il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ha postato su Facebook un pesante atto di accusa al Governo accusandolo di mettere in ginocchio la sanità calabrese.
«Dopo dieci lunghi anni di piani di rientro e di commissariamento – scrive Oliverio – la Calabria torna al punto di partenza. Il tavolo di verifica tenutosi (il 4 aprile) al Ministero dell’economia ha certificato per l’anno 2018 un debito superiore alle entrate proprie della Regione.
«Ciò produce un blocco del turnover per due anni e l’aumento al massimo delle aliquote regionali. Un vero e proprio disastro. I calabresi non possono pagare il fallimento delle gestioni commissariali.
È da oltre un decennio, infatti, che la Regione Calabria è stata espropriata dai suoi poteri. Le responsabilità sono di tutti i governi nazionali che in questo decennio si sono avvicendati.
«Del resto, in questi ultimi anni, è stato lo stesso tavolo interministeriale a certificare il fallimento dei commissari. Dall’attuale governo nazionale i calabresi si aspettavano una inversione di rotta, un cambiamento. Invece al peggio non c’è mai fine.
«La numerosa deputazione calabrese della Lega e dei 5 Stelle invece di misurarsi sulla effettiva capacità di governo dei problemi che impediscono l’affermazione del diritto alla salute dei cittadini, sembra esprimere la volontà di accaparrarsi solo posti di gestione e di potere. Manifestano i vizi della vecchia politica. Infatti, è fondato il sospetto che le quotidiane e continue prese di posizioni dello stesso Ministro della Salute siano finalizzate a giustificare qualche decreto speciale, illegittimo ed incostituzionale, al solo scopo di accaparrarsi anche le gestioni. Soprattutto da parte del movimento 5 Stelle si va svolgendo una vera e propria lotta di potere. A conferma di tutto ciò basta leggere l’articolato del decreto annunciato dal Ministro della salute nei giorni scorsi. Altro che garantire i livelli essenziali di assistenza: il gioco è abbastanza scoperto.
«A tal fine, – conclude Oliverio – chiederò un incontro urgente al commissario Cotticelli per capire se anche egli intende prestarsi a questo gioco o invece, in coerenza con i valori e i principi che hanno onorato la sua opera di uomo delle istituzioni, se intende impegnarsi, con oggettiva responsabilità, per affrontare la reale emergenza che si va prefigurando nella sanità regionale».
Non solo, ma Oliverio ha chiamato in causa il ministro Giulia Grillo accusandola di voler “colonizzare” la sanità calabrese: «La Ministra Grillo, responsabile dell’ultimo Commissariamento della sanità in Calabria, in piena continuità con l’ultimo decennio, continua a negare le gravi responsabilità del Governo che gestisce direttamente la sanità calabrese dal 2010. Il fatto che la Regione sia stata espropriata dai suoi poteri ordinari nel governo della sanità è un dato incontestabile.
«È grave che la Ministra Grillo continui a negare questa realtà al solo scopo di giustificare la scelta di mantenere il controllo della sanità calabrese in continuità con il passato. Il Commissariamento, giustificato dalla necessità di riorganizzare i servizi sanitari e risanare il bilancio del settore, a distanza di dieci anni presenta il disavanzo di 160 milioni di euro per il 2018 che la Ministra tenta maldestramente di scaricare sulle inesistenti responsabilità della Regione. Oltre al potere di gestione diretta, attraverso provvedimenti, sui quali la Regione non esercita alcun potere di controllo, il Ministero della Salute esercita funzione di controllo e verifica sugli atti assunti dai commissari.
«Cosa ha fatto il Ministro Grillo, in carica da circa un anno alla guida del Ministero, per impedire le scelte dei Commissari governativi che hanno determinato il disavanzo di 160 milioni di euro? Sorge naturale il sospetto che la riproposizione di questa grave situazione di indebitamento sia funzionale al mantenimento della gestione commissariale della quale il Ministro annuncia, non a caso oggi, la estensione dei poteri anche sulle aziende sanitarie. Infatti, al 31 dicembre 2018, i Commissari governativi avrebbero dovuto consentire il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio per uscire dal Piano di Rientro. Ciò avrebbe sancito la fine del Commissariamento ed il ritorno del potere ordinario alla Regione.
«Il Governo, attraverso i suoi Commissari, ha fallito proprio su quest’obiettivo. Evidentemente allo scopo di giustificare la permanenza del Commissariamento e del controllo della sanità calabrese. Anche per questa ragione, il tavolo interministeriale ha ritenuto di non dover prendere in considerazione alcune misure di contenimento del debito assunte dalla Regione al fine di scongiurare l’aumento delle tasse ed il blocco delle assunzioni. Implicazioni gravi ed insostenibili per i calabresi ed il sistema sanitario condannato così ad un declino inarrestabile. Lo stesso Ministro, anche alla luce delle reazioni larghe e diffuse di queste ore, arrampicandosi sugli specchi pensa di presentarsi come la “salvatrice della sanità” annunciando provvedimenti per evitare il blocco delle assunzioni».
«La Calabria – conclude il Presidente Oliverio – ha bisogno di chiudere definitivamente una lunga, fallimentare e triste stagione di colonizzazione della sanità calabrese».
(rp)