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Matteo Salvini in Calabria

il ministro Salvini: Il Ponte sullo Stretto un dovere morale verso Sicilia e Calabria

Il Ponte sullo Stretto è un dovere morale verso la Sicilia e la Calabria. È quanto ha detto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nel corso del suo intervento audio agli Stati Generali del Mediterraneo di Gizzeria Lido.

Un dovere morale dell’Italia e dell’Europa per i cittadini che «hanno lo stesso diritto alla mobilità, al lavoro e alla continuità territoriale che hanno tutti gli altri cittadini italiani e d europei», ha detto Salvini, ribadendo che «il Ponte da solo non serve, tutto il resto senza il Ponte non serve».

«tiamo investendo 11 miliardi di euro per ferrovie più moderne e veloci tra Palermo, Catania e Messina. Rfi sta lavorando sulla progettazione di ferrovie moderne e veloci tra Salerno e Reggio Calabria, quindi anche sulla dorsale tirrenica».

«In Calabria – lo sa il presidente Occhiuto con cui mi sento ogni settimana – abbiamo messo 3 miliardi sulla Statale 106, stiamo lavorando sull’autostrada A2 – ha spiegato il ministro – stiamo investendo energie e progetti per riavvicinare Calabria, Sicilia, Italia ed Europa, è quindi è chiaro che se arrivi velocemente in treno da Roma a Reggio Calabria, se arrivi più velocemente in treno da Palermo a Messina ma poi ti devi fermare a Reggio o a Messina, devi smontare questo treno sia passeggeri che merci, lo devi mettere sul traghetto e devi metterci un’ora e mezza per attraversare quei tre chilometri, sono miliardi usati male».

«Il Ponte è già costato centinaia di milioni agli italiani senza che si sia mossa una sola pietra, sarà un’opera unica al mondo» ha ricordato Salvini, sottolineando come «una volta ultimati i lavori saranno turchi, giapponesi, africani, svedesi, cinesi a venire in Calabria e in Sicilia ad ammirare un gioiello dell’ingegneria italiana».

Con il Ponte «si risparmierà tempo in treno o in macchina – ha detto ancora – si risparmieranno soldi: il mancato collegamento si calcola alla sola Sicilia pesi per almeno 6 miliardi all’anno e la Calabria non ci è lontana. Ovviamente ci sarà un risparmio ambientale enorme».

Il ministro, poi, ha annunciato di aver chiesto «l’aggiornamento delle valutazioni di impatto ambientale: però sia in termini di mancate emissioni di inquinamento dell’aria che dell’acqua sarà una grande opera assolutamente green e a impatto ambientale zero, non c’è nessun problema di impatto dei terremoti, delle maree, dei venti. Gli ingegneri sanno fare il loro mestiere».

Salvini, poi, si è “ribellato” alle insinuazioni secondo cui il Ponte non si può fare perché ci sono la ‘ndrangheta e la mafia.

«Fesserie» per Salvini: «la ‘ndrangheta e la mafia ci sono, ma non in Calabria e in Sicilia, ma in Italia, in Europa e nel mondo, e vanno debellate, vanno sterminate, vanno prosciugate. Il Ponte creerà occasioni di lavoro – si calcolano 100mila posti di lavoro nell’arco di 5 anni – e di sviluppo che sono il vero antidoto alla mafia».

«La mafia e la ‘ndrangheta prosperano laddove c’è disperazione, laddove non c’è speranza, laddove non c’è prospettiva, laddove non c’è lavoro», ha detto ancora il ministro nel corso del suo intervento, garantendo il massimo impegno «er andare avanti sui lotti della Statale 106 perché la Calabria non si merita di avere una strada conosciuta come la strada della morte, per andare avanti sull’autostrada A2, per portare ferrovie più veloci e più sicure anche sulla dorsale tirrenica e per arrivare velocemente da Reggio Calabria e Catanzaro a Roma, Milano o Berlino nell’arco non di qualche giorno ma di qualche ora».

Il ministro, infine, ha annunciato definire gli ultimi dettagli per quanto riguarda il Ponte entro i prossimi giorni, con l’obiettivo di arrivare all’avvio dei lavori entro estate 2024.

«E penso che per la Sicilia sia un’opera di giustizia sociale e per la Calabria sia una grande, enorme storica opportunità di creazione di lavoro, ricchezza, turismo e sviluppo», ha concluso Salvini, chiedendo di far «sentire la Calabria dei sì e l’Italia dei sì, perché a parità di condizioni non abbiamo nulla da invidiare a nessun paese al mondo». (rcz)