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L'INTERVISTA / il regista Daniele Ciprì: La Locride location di grande impatto per riprese cinematografiche

L’INTERVISTA / il regista Daniele Ciprì: La Locride location di grande impatto per riprese cinematografiche

di ARISTIDE BAVA – La Locride è una location di grande impatto per eventuali riprese cinematografiche. La considerazione arriva da Daniele Ciprì, regista, sceneggiatore e direttore della fotografia, ben noto nel panorama cinematografico italiano e internazionale per i numerosi riconoscimenti che ha ottenuto nel corso della sua carriera ivi compresi due David di Donatello.

Ciprė è siciliano (di Palermo) e si trova attualmente a Siderno ospite del Gelsomini Film Festival, manifestazione, organizzata dall’Amministrazione comunale, che si sta svolgendo nel borgo antico della città. Ne abbiamo approfittato per fare una chiacchierata partendo proprio dalle “possibilità” che il territorio ha di accogliere eventuali produzioni cinematografiche.

«Io sono siciliano – dice Daniele Ciprì – e la mia terra è molto simile alla Calabria tanto e vero che noi usiamo spesso la dizione “le Calabrie”, ma in questa parte di territorio trovo delle location eccezionali, dalle meravigliose montagne dell’Aspromonte allo splendore del mare che io amo immensamente e sono convinto che possono diventare teatro di molte produzioni cinematografiche. Io penso che la differenza stia proprio nella “grandezza” di questi luoghi».

«D’altra parte da queste parti sono stati girati alcuni film che hanno avuto notevole successo. Probabilmente il “segreto” è quello di far conoscere meglio, e di più questa terra. Anche iniziative come quella organizzata, adesso, qui a Siderno possono servire a questo scopo. La Locride e la Calabria in genere, come la stessa Sicilia, hanno avuto problemi seri come la mafia e quant’altro. Problemi che non sono ancora finiti ma la situazione è nettamente migliorata. Sono convinto che se i colleghi registi o sceneggiatori conoscessero meglio il territorio si avrebbe terreno fertile per costruire set cinematografici».

Ciprì, parliamo della crisi del cinema “in sala” e dei suoi possibili sbocchi?

La crisi del cinema ha già un suo precedente prima degli anni 80 quando, poi, fu il film Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore a far riscoprire al grande pubblico la magia della lanterna magica e a far riempire nuovamente le sale. Adesso la cosa è più complicata perché ci sono le piattaforme, le immagini dovunque, i telefonini. Quindi il rapporto con la magia del cinema è meno sorprendente. Secondo me bisogna “accompagnare” la gente, soprattutto i giovani e far capire loro l’importanza dello stare assieme, Vedere un film e condividerlo, avere emozione e capire che non si può vedere un film da soli.

È una cosa tristissima. La recente pandemia ci ha insegnato molto. Io non sempre sono ottimista, ma ritengo che si dovranno fare delle necessarie riflessioni e capire che andare al cinema non significa solo andare a vedere un film ma soprattutto partecipare e condividere. Credo che l’attuale crisi, seppure lentamente, si supererà anche questa volta.

Quali progetti per l’immediato futuro?

Ho da poco ultimato un importante lavoro con Ficarra e Picone e, adesso, sto preparando un mio film che entrerà nel vivo tra febbraio e marzo prossimo. È un film che “sento” parecchio e tratta di una grande riflessione sul rapporto familiare tra padre e figlio. E un film tra il comico e il grottesco com’è nel mio stile e fa parte delle mie caratteristiche. Penso che sarà accolto favorevolmente dal pubblico.

Per finire, secondo lei, c’è ancora spazio per il cinema in sala?

Io penso di sì. Siamo in una bella sala cinematografica e qui si respira veramente il fascino del grande schermo. Il problema è resistere. Prima o poi avverrà il miracolo come è successo negli anni ’80. La gente, dopo questo torpore attuale che privilegia le piattaforme televisive, si sveglierà e deciderà che andare a vedere un film in sala, condividerlo e confrontarsi con gli altri, è la cosa più bella. Il mio consiglio, dunque, agli esercenti è quello di resistere. La magia del grande cinema certamente ritornerà. (ab)