Il consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro, ha riferito che ci sono, dopo oltre due anni e mezzo, oltre 1200 giovani agricoltori in attesa di una risposta sul pacchetto giovani del Psr.
«Di questi, più di un terzo – ha spiegato – che avevano fatto la prima domanda con il Bando del 2016, sono in attesa da circa cinque anni».
Il consigliere Regionale soffermandosi, sulla tempistica, ha spiegato come stanno le cose. Il 31 luglio 2018 con il Decreto del Direttore Generale del Dipartimento Agricoltura, dott. Giacomo Giovinazzo, veniva pubblicato il Bando “Pacchetto Giovani”. Un impegno di risorse PSR di 58milioni di € finalizzati a sostenere i nuovi insediamenti dei nostri Giovani Agricoltori. Un bando, predisposto dagli uffici regionali, anche per sanare una fitta serie di ricorsi relativi al bando annualità 2016; certamente uno dei più complicati e contestati nella storia del Dipartimento Agricoltura del Regionalismo calabrese.
«Questa fotografia – aha aggiunto l‘esponente politico – è la cartina di tornasole che dovrebbe imporre alla Giunta Regionale di disinnescare una burocrazia, che palesemente si è dimostrata inadeguata, indolente e immobile. Una Regione Agricola come la Calabria, con la disoccupazione giovanile di circa il 50% – accentua – non può consentirsi questi ritardi e queste inefficienze che tengono congelati 58milioni di € nelle casse della Regione. I giovani agricoltori, hanno redatto progetti innovativi e di sviluppo sostenibile con una forte ricaduta occupazionale diretta ed indiretta».
«È evidente – ha commentato Molinaro – che continuano a mancare velocità di decisione e procedure efficaci che aggravano la situazione per tanti giovani e per le loro famiglie, che ancora tenacemente vogliono realizzare gli investimenti e non andare via dalla Calabria. Una situazione del genere, impone innanzitutto di pubblicare la graduatoria e finanziare tutti i giovani che risulteranno ammessi».
«Siccome – ha aggiunto – non possiamo permetterci continui ritardi e inefficienze che disilludono in questo caso i giovani e che si ripercuotono oltre che sul tessuto economico, anche sulle loro aspettative e speranze, mi auguro che la Giunta Regionale individui i responsabili di questo stato di cose e li rimuova, ove necessario revochi e rimoduli la “retribuzione di risultato” che sembra essere un’auto-elargizione di emolumenti con attività neanche ordinarie. Le leggi per farlo ci sono, dobbiamo pur farle funzionare». (rcz)