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Mons Attilio Nostro

Natuzza, il vescovo Attilio Nostro: il 6 agosto la consacrazione della Grande Basilica

di PINO NANO. Ad annunciare l’apertura al culto e la Consacrazione ufficiale della Grande Basilica di Paravati, (è la chiesa fortemente voluta da Natuzza Evolo prima della sua morte), è personalmente il vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea mons. Attilio Nostro. Il 6 agosto 2022 si prevedono a Paravati migliaia di persone da ogni parte del mondo. Ecco la vera grande novità. «Vi do appuntamento sabato 6 agosto 2022, Festa della Trasfigurazione di nostro Signore Gesù Cristo per la consacrazione di questa meravigliosa chiesa!».

Questo l’annuncio solenne e ufficiale fatto al termine della Celebrazione Eucaristica  presieduta dallo stesso vescovo Nostro, sabato nella Basilica Cattedrale di Mileto. La S. Messa –spiega una nota della Curia – è stata celebrata in Cattedrale anziché sul sagrato della “Villa della Gioia” in Paravati, come inizialmente programmato, a causa delle avverse condizioni metereologiche.

Tutto dunque procede per come ampiamente previsto dagli osservatori e dagli studiosi del fenomeno Natuzza Evolo, la mistica calabrese che a Pasqua viveva il mistero delle stigmate e che, si diceva, parlasse con I morti e con l’angelo custode che lei diceva di vedere alle spalle di ogni persona che incontrava.

«Consentitemi di ringraziare – dice ancora mons. Attilio Nostrotutti coloro che, a vario titolo, mi hanno assistito, sostenuto e incoraggiato con la loro preghiera in questo periodo: in primis i sacerdoti di questa bella Diocesi di Mileto Nicotera Tropea e in particolare don Pasquale Barone e don Michele Cordiano e poi la Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime… ma desidero ringraziare soprattutto voi, fratelli e sorelle in Cristo che non avete mai smesso di pregare perché questo giorno benedetto arrivasse! Ve ne sono grato, perché è la forza della preghiera e della fede che sposta le montagne! È la forza che viene dalla grazia di Dio che ci aiuterà a diventare sempre di più ciò che già siamo: figli prediletti, amati da un Padre meraviglioso che ci ama immensamente, di un amore folle e bellissimo!  Pregate per me!»

«Care Sorelle e Cari Fratelli in Cristo in questi giorni un articolo del Catechismo della Chiesa Cattolica  mi sta guidando nella preghiera personale – esordisce così il vescovo Attilio Nostro per dare poi l’annuncio che da anni si attendeva in Calabria -. È una sintesi mirabile che traduce tutta la dinamica della storia della salvezza in poche righe, dandoci la possibilità di riflettere sul compito che la Chiesa Sposa è chiamata a realizzare secondo il cuore di Dio Sposo. “Il mondo fu creato in vista della Chiesa”, dicevano i cristiani dei primi tempi. Dio ha creato il mondo in vista della comunione alla sua vita divina, comunione che si realizza mediante la “convocazione” degli uomini in Cristo, e questa «convocazione” è la Chiesa.La Chiesa è il fine di tutte le cose e le stesse vicissitudini dolorose, come la caduta degli angeli e il peccato dell’uomo, furono permesse da Dio solo in quanto occasione e mezzo per dispiegare tutta la potenza del suo braccio, tutta l’immensità d’amore che voleva donare al mondo:«Come la volontà di Dio è un atto, e questo atto si chiama mondo, così la sua intenzione è la salvezza dell’uomo, ed essa si chiama Chiesa».

Il vescovo non tradisce mai la sua profonda preparazione liturgica: «I Padri dei primi secoli – ricorda – chiamavano questo processo con un termine preciso: “deificazione” (Theosis) che consiste proprio nella somiglianza progressiva della nostra vita alla vita divina e beata di Dio, Uno e Trino, eterno Amore! Gregorio Pàlamas, commentando la Trasfigurazione, scrisse: “Che cosa significa fu trasfigurato? Significa che egli sollevò, per un po’, come gli parve bene, il velo della sua divinità, e ai suoi iniziati mostrò il Dio che dimorava in lui. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto, dice Luca; brillò come il sole, scrive Matteo […] Egli ci voleva mostrare che è la preghiera a procurare quella beata visione, e voleva che noi sapessimo che è mediante la vicinanza con Dio nella virtù, tramite l’unione con lui nello spirito, che quello splendore si produce e si manifesta, si offre a tutti ed è visto da tutti coloro che incessantemente tendono a Dio, assidui a compiere opere buone e la preghiera pura”».

La preghiera, dunque. «Oggi – dice ancora il vescovo – in questa piazza risuona una preghiera di lode al Signore per ringraziare del dono della comunione tra Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime e Diocesi di Mileto Nicotera Tropea. Dopo aver percorso insieme un cammino di conoscenza e reciproca stima, siamo finalmente giunti alla decisione di aprire questa chiesa per consacrarla e aprirla al culto e alla preghiera».

La trasfigurazione,dunque. «È nostro vivo desiderio – conclude il giovane vescovo – che in questa chiesa risuoni un forte appello a seguire Gesù Cristo per diventare, come Lui, Luce del mondo! La Serva di Dio Fortunata Evolo, “mamma Natuzza”, considerava sé stessa semplicemente come una messaggera che indicava e rimandava ogni fedele a Maria e a Cristo! Perché verremo in pellegrinaggio a Paravati? Quale sarà il dono di questo luogo che Dio consacrerà attraverso la Chiesa? Il dono di questo pellegrinaggio sarà la LUCE della Trasfigurazione di Cristo che illumina le tenebre del mondo e dell’uomo! “Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo” “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Coloro che usciranno da questo luogo porteranno al mondo la Luce di Cristo Signore!”».

La gente applaude il messaggero di Papa Francesco, forse mandato qui in Calabria appositamente per questo, per riaprire finalmente un dialogo interrotto tra la Chiesa ufficiale e il mondo di Natuzza Evolo, e lo fa dando al popolo di Natuzza l’annuncio più solenne e più importante che il Vaticano potesse far giungere in Calabria. (pn)