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Omelia per gli invisibili del Vescovo di Cosenza/Bisignzano, Mons. Giovanni Checchinato

Omelia per gli invisibili del Vescovo di Cosenza/Bisignzano, Mons. Giovanni Checchinato

di FRANCO BARTUCCIAppuntamento inusuale nella Chiesa della parrocchia San Vincenzo Martire di San Vincenzo La Costa, dove su iniziativa della locale Pro Loco Aps, del Comune e della stessa Parrocchia , si è svolto un incontro culturale  fuori dal comune  per presentare il libro “Omelia per gli invisibili” o meglio “La storia di un Vescovo dove cresce la quarta mafia”, edito dalla Mondadori, scritto dall’attuale Arcivescovo della Diocesi  di Cosenza/Bisignano, Mons. Giovanni Checchinato.

Ad introdurre e moderare i lavori è intervenuta la giornalista del Tg Ten, Rosalba Baldino, brava e sensibile nella sua   esposizione dei contenuti del libro, come nel dare la parola ai promotori dell’evento, cominciando dalla   direttrice della biblioteca pubblica della Pro Loco, Concetta Serpe, la quale ha spiegato come la presentazione del libro fosse in calendario da mesi.

«Dopo averlo letto – ha aggiunto – siamo rimaste molto colpite perché ci ha fatto vedere il Vescovo sotto una luce nuova».

«Ci è sembrato importante – ha detto ancora – far conoscere il suo impegno nel sociale, la sua sensibilità per alcune tematiche che ci riguardano tutti. Un libro che merita una attenta lettura, non una, ma più volte e per questo merita la sua collocazione nella Biblioteca pubblica del nostro Comune gestita dalla Pro Loco APS di San Vincenzo La Costa».

Ne è seguito l’intervento del parroco di San Vincenzo La Costa, don Vittorio Serra, che ha raccontato all’Arcivescovo Mons. Giovanni Checchinato, la sua esperienza di studio nel seminario regionale di Catanzaro ed un’amara missione fatta nella locride, dove «davvero si tocca la sofferenza di tante buone persone costrette a vivere accanto a mafiosi».

«Dico spesso che i nostri paesi non sono isole felici e la chiesa non può e non deve chiudere gli occhi, voltarsi dall’altra parte, chiuderci nelle sacrestie come se tutto il mondo fosse là dentro, oppure tacere per il quieto vivere».

«Per fortuna non mancano le figure che hanno lottato e non si sono voltate dall’altra parte, come ha fatto il giudice Levatino e don Pino Puglisi. Come non ricordare le parole di Papa Francesco pronunciate nel ricordare don Puglisi nel decennale della sua beatificazione: “C’è totale inconciliabilità tra ogni organizzazione criminale, mafia, camorra o ‘ndrangheta e Vangelo”».

Nel concludere il suo intervento Il sacerdote, don Vittorio Serra, si è soffermato su alcuni aspetti trattati dal libro quale il rapporto con i social che tanto condiziona  la vita quotidiana di ognuno e in particolare dei giovani. 

«Non dimentichiamo che oggi la mafia ha un nuovo territorio molto fertile che trova nel web, specialmente il Dark Web, sul quale bisogna intervenire mettendo in pratica il comandamento “Amatevi come io vi ho amato”. Così facendo possiamo abbattere i muri della criminalità, dell’omertà, dell’indifferenza».

Prima di dare inizio alla conversazione con Mons. Checchinato è intervenuto il sindaco di San Vincenzo La Costa, Gregorio Iannotta, che ha puntato molto sulla sinergia tra istituzioni sul territorio per dare risposte di crescita e sviluppo alle piccole comunità. Il primo cittadino, in particolare, ha rimarcato il ruolo centrale della Chiesa nella formazione delle coscienze soprattutto nei piccoli borghi, dove la frequentazione è comunitaria e altrettanto sociale, in cui le persone hanno modo di frequentarsi, conoscersi a fondo ed agire secondo coscienza, soprattutto quando c’è un pastore che ne guida il cammino».

L’incontro è entrato nel vivo con la conversazione animata dalla giornalista Rosalba Baldino, caporedattore del TG Ten che ha sede a Rende, con domande specifiche indirizzate all’Arcivescovo Checchinato, mirate ad entrare nel contenuto del libro e della sua missione svolta come Vescovo della diocesi di San Severo (Foggia), per un periodo di cinque anni (2017/2022), dove opera la quarta mafia. Ha esercitato la funzione di Vescovo in una terra dove esiste un potere criminale che hanno chiamato “quarta mafia”. È un sistema di associazioni criminali che controlla la Capitanata e la provincia di Foggia con estrema crudeltà, gestendo il traffico di stupefacenti, la prostituzione, il racket delle estorsioni, l’organizzazione di furti e rapine e l’infiltrazione nella pubblica amministrazione. Mons. Giovanni Checchinato, che dal 2022 ricopre le funzioni di Arcivescovo della Diocesi di Cosenza/Bisignano, nel suo libro racconta e parla di questo regno del male, sollecitato dalla stessa giornalista Rosalba Baldino e racconta delle morti violente avvenute il 4 agosto di quello stesso anno a San Marco in Lamis che gli crearono un forte turbamento.

Il libro che ha scritto lo ha dedicato a Papa Francesco, sensibile e attento verso gli ultimi, soprattutto verso gli immigrati esposti a situazioni di sfruttamento disumano. Nel suo intervento il pastore della chiesa cosentina ha parlato della strage degli immigrati nel ghetto di Torretta Antonacci e dell’intervento diretto di Papa Francesco per la realizzazione delle docce tra le baracche; un impegno ancora disatteso dopo cinque anni dalle autorità del posto a causa di problemi burocratici per come si afferma. Il libro di Mons. Checchinato sono pagine che indagano le anime, ma anche il mondo della mafia e quello degli immigrati apparentemente lontani, ma con un punto in comune: entrambi sono invisibili. Da qui il titolo del libro che si chiude con un invito all’ascolto per quello che il vescovo chiama sinfonia delle differenze.

L’incontro è stato introdotto e concluso dalla musica affidata al maestro Rosaria Belmonte e animato dalle letture di Concetta Bevilacqua, riflettendo su quanto riportato in copertina: «Questa nostra terra è una terra che soffre. Bisogna avere rispetto della sofferenza. Ma anche combattere la rassegnazione e la paura che fino a oggi sono la sola risposta che abbiamo dato a questo dolore». (fb)