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Palazzo del Quirinale

Quirinale, la politica nel caos totale: più veti che voti

Alle 15 di oggi si aprono le votazioni per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Dopo la rinuncia alla candidatura da parte di Berlusconi per la politica italiana le cose si sono ulteriormente complicate: non c’è alcun segnale di intesa tra le forze politiche della maggioranza e la girandola dei papabili segue più umori personali dei leader piuttosto che ragionamenti in chiave politica. Il fatto è che ci sono più veti che voti sui singoli candidati e, naturalmente, non emerge una personalità in grado da convogliare le preferenze del 1009 grandi elettori già dalla prima votazione. Si poteva immaginare che, data l’eterogeneità trasversale della componente governativa, non fosse difficile trovare un punto di incontro in grado di mostrare la tenuta dell’esecutivo, invece non c’è – a quanto pare – alcuna volontà di arrivare a un risultato concreto in breve tempo. Bisognerà, quasi sicuramente, aspettare giovedì, quando il quorum si abbasserà a 505 voti per trovare la maggioranza in grado di esprimere il nuovo Presidente.

Votano 1008* grandi elettori così distribuiti: 629 deputati*, 315 senatori, 6 senatori a vita, 58 rappresentanti della Regioni. Questa la rappresentanza politica in termini numerici in ordine di grandezza:

Movimento 5 Stelle – 236 (74 senatori – 158 deputati – 4 delegati regionali)
Lega – 212 (64 senatori – 133 deputati – 15 delegati regionali)Quiri
Partito Democratico – 135 (39 senatori – 95 deputati – 20 delegati regionali)
Forza Italia-Udc  – 139* ((50 senatori – 78 deputati – 11 delegati regionali)
Fratelli d’Italia – 63 (21 senatori – 37 deputati – 5 delegati regionali)
Gruppo Misto – 47 (24 senatori – 23 deputati)
Italia Viva – 44 (15 senatori – 29 deputati)
Coraggio Italia  – Idea Cambiamo – 32 (9 senatori – 22 deputati – 1 delegato regionale)
Liberi e uguali – 18 (6 senatori – 12 deputati)
Alternativa c’è – 18 (2 senatori – 16 deputati)
Centro Democratico – 6 (6 deputati)
Noi con l’Italia – 5 (5 deputati)
Azione +Europa – 5 (2 senatori – 3 deputati)
Maie –2  (1 senatore – 1 deputato)
Minoranze linguistiche – 10 (4 senatori – 4 deputati – 2 delegati regionali)

Altri senatori – 4 (Gruppo Autonomie: Gianclaudio Bressa e Pier Ferdinando Casini; ex Iv: Leonardo Grimani, ex Lega: Rosellina Sbrana)

Altri deputati – 7 (ex FI: Giusi Bartolozzi, Stefano Benigni, Claudio Pedrazzini; ex Leu: Michela Rostan, Rosella Muroni; circoscrizione estera ex pd: Fausto Longo; ex +Europa: Alessandro Fusacchia)

Senatori a vita – 6 (Giorgio Napolitano, Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia, Liliana Segre).

Delegati regionali centro destra: 34

Delegati regionali di centro-sinistra: 24

In totale, numericamente parlando, il centro destra conta 45o voti , il centrosinistra 407. L’area centro può contare su 57 voti. Il quorum dei primi tre scrutini è 675 voti, dal quarto sono sufficienti 505 voti. Per consuetudine i Presidenti di Camera e Senato non votano.

*Ai 1009 elettori viene a mancare il deputato Vincenzo Fasano di Forza Italia morto ieri, alla vigilia dell’apertura delle elezioni di voto.  (rrm)