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REGGIO – Con le Muse si parla della “Fontana Vecchia: nascita della prima filanda a Villa San Giovanni”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 18, nella sede de Le Muse, si terrà l’incontro Fontana Vecchia: nascita della prima filanda a Villa San Giovanni. Dalla storia del regio decreto alle filande di fine Ottocento.

L’incontro, che rientra nell’ambito delle manifestazioni domenicali organizzate dall’Associazione Culturale Le Muse “Laboratorio delle Arti e delle Lettere”, vedrà la partecipazione del sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, dell’architetto Cinzia Basile, progettista e direttore dei lavori del restauro conservativo di Fontana Vecchia.

«Le nostre manifestazioni domenicali – ha ricordato il presidente de Le Muse, prof. Giuseppe Livoti – hanno un grande valore divulgativo, poiché vogliono creare un rapporto diretto con il pubblico informando ed al tempo stesso promuovendo il bello che ci circonda e/o le personalità che con passione, ruoli e metodologie diverse si battono per la promozione».  

«Con l’argomento Fontana Vecchia: nascita della prima filanda a Villa San Giovanni. Dalla storia del regio decreto alle filande di fine Ottocento” – ha proseguito – si vuole porre al centro il problema della gestione e della conservazione dei beni culturali, il loro mantenimento, restauro e su come le amministrazioni cercano di promuoverli, poiché da sempre il “bene culturale” che presenta interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico è una importante testimonianza avente valore di civiltà».

L’arch. Basile, appassionata da sempre alla storia del suo territorio e dei beni architettonici, da circa 30 anni, ha iniziato a ricercare numerosi documenti, circa 600, presso l’Archivio di Stato di Reggio Calabria, in particolare su Fontana Vecchia. Ha ripreso la ricerca in occasione dell’incarico di accertamento della proprietà di questo bene storico che le è stato conferito nel 2013 e ne ho ricostruito la storia ed il profondo legame alla nascita della prima filanda e della scuola reale delle seterie.

Nel 2014 le è stato conferito l’incarico di progettare il restauro conservativo e la direzione lavori insieme alla collega Maria Tripepi. Dai documenti d’archivio: «…Il Re Ferdinando IV volendo introdurre nelle provincie del Regno la cavatura della seta alla piemontese inviò sin dal maggio 1790 un direttore ed una maestra vicino Reggio Calabria per impiantare a Villa San Giovanni una scuola. Questa che prese il nome di Scuola Reale fu sottoposta alla protezione del governatore di Messina che allora era il maresciallo Danero…».

La storia ha proprio inizio quando un Regio permesso nel 1792 diede l’opportunità a Rocco Antonio Caracciolo di avviare la prima filanda, in zona Fontana Vecchia. La famiglia Caracciolo di Villa San Giovanni (detta inizialmente Fossa San Giovanni, perché risiedeva nella parte bassa del territorio) si fece inviare i macchinari dall’Inghilterra, precisamente da Manchester, dopo aver visto personalmente la lavorazione della seta in quella terra lontana.

Don Rocco Antonio Caracciolo era proprietario con il fratello Innocenzio della filanda e del filatoio, ovvero le Scuole reali autorizzate con Reale dispaccio. Necessitando la filanda di acqua per cavare la seta, il 24.05.1792 con Reale dispaccio fu disposta l’erezione di una fontana in Villa San Giovanni, a spese del Comune (3/4) e dei Caracciolo (1/4), il tutto suggellato con Atto Notarile del 22 Maggio 1792 tra l’Università di Fiumara di Muro (Sindaci di Villa San Giovanni) e i fratelli Roccantonio e Innocenzio Caracciolo. 

«Questo e tanta storia – ha concluso Livoti – verrà racconta nel corso della serata con l’ausilio di immagini e di fonti storiche utili a capire come questi beni oggi vengono riscoperti, conservati e promossi».

Nel corso della serata un momento dedicato al Coro delle Muse diretto dai maestri Enza e Marina Cuzzola che eseguiranno brani della tradizione collegati, in questo caso, al ruolo delle donne ed al lavoro in fabbrica tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. (rrc)