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Si presenta il libro "Indagine sulla morte di un partigiano"

REGGIO – Si presenta il libro “Indagine sulla morte di un partigiano”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 18.30, allo Spazio Open, si presenta il libro Indagine sulla morte di un partigiano di Pino Ippolito Arminio.

L’evento è stato organizzato dalla sezione Anpi “Ruggero Condò” di Reggio insieme allo Spazio Open. Insieme all’autore, interverranno i giornalisti Anna Foti e Simone Carullo e il vice presidente della “Condò” Diego Cilio.

Castellucci, che per il proprio nome di battaglia “Facio” si ispirò all’omonimo brigante calabrese che combattè contro i Borboni prima e i piemontesi dopo opponendosi a soprusi e violenze, aveva appena ventiquattro anni quando fu ucciso, ma riuscì comunque a dare un grande contributo alla Resistenza.

Infatti, “Facio”, dopo che ebbe partecipato al secondo conflitto mondiale sulle Alpi e lungo il Don, disertò scegliendo di combattere per la libertà e divenne inizialmente braccio destro di Aldo Cervi, primo degli eroici sette fratelli trucidati dai fascisti, poi comandante del battaglione Guido Picelli della Brigata Garibaldi parmense, in cui si distinse per straordinari carisma e capacità operative, rivelandosi protagonista di ardimentose azioni militari sull’Appennino tosco-emiliano, che ne fanno ancora oggi un autentico eroe presso le comunità della Lunigiana e dell’alta Valle del Taro e del Parma.

La morte di “Facio”, combattente anomalo, coraggioso e appassionato, è avvolta dal mistero. Infatti, a giustiziarlo non furono i nazifascisti, ma i suoi stessi compagni di lotta, dopo un processo-farsa alla cui sentenza nessuno ha mai creduto.

Arminio ha riportato alla luce questa vicenda attraverso un’intensa e rigorosa ricostruzione storica, dimostrando che è possibile indagare nelle pieghe più controverse della Resistenza, accettandone le zone d’ombra senza intaccare l’alto significato della gloriosa lotta di Liberazione. E consegna un resoconto accurato e solido sulla vita e gli ideali di un grande resistente e sui motivi che possono aver portato al tragico epilogo. (rrc)