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Roberto Crea, Eugenio Gaudio e Giuseppe Nisticò

Renato Dulbecco Institute di Lamezia: primi accordi scientifici con UniSapienza di Roma

Primi accordi con gli Atenei italiani del Renato Dulbecco Institute che avvierà l’attività luce nei prossimi mesi a Lamezia Terme, nell’area della Fondazione Mediterranea Terina. Nel suo breve soggiorno a Roma, il prof. Roberto Crea, arrivato in Italia giovedì scorso da San Francisco per visitare la sede del nascente Renato Dulbecco Institute di cui è direttore scientifico, si è recato, accompagnato dal prof. Giuseppe Nisticò, già direttore generale dell’Istituto Rita Levi Montalcini e commissario ad acta della Fondazione Renato Dulbecco a salutare l’ex Rettore Eugenio Gaudio e ringraziarlo per aver accettato di essere uno dei primi soci fondatori della Fondazione Dulbecco.

Gli altri soci, oltre allo stesso Nisticò, sono il prof. Franco Romeo, uno dei cardiologi interventisti più famosi nel nostro Paese, il prof. Giovambattista De Sarro Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Il prof. Crea, insieme con Nisticò, ha presentato le linee di ricerca su cui la Fondazione Renato Dulbecco ha già avviato le prime attività scientifiche. Queste sono concentrate in questa prima fase sulla produzione di nanoanticorpi (detti anche pronectine) che saranno screenati da una banca di 12 miliardi di pronectine da cui saranno selezionate quelle più efficaci. In particolare, in un primo progetto, in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata e con il prestigioso ospedale Spallanzani di Roma, sarà valutata l’efficacia e la tollerabilità delle pronectine più attive, utilizzando tests in vitro e in vivo su modelli sperimentali di infezioni da coronavirus (covid 19 e le sue varianti).

Un secondo filone si sta conducendo in collaborazione con la Clinica oncologica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro diretta dal prof. Pierfrancesco Tassone e Piersandro Tagliaferri, i quali stanno valutando l’efficacia di pronectine contro recettori AXL presenti su cellule di tumori ematologici e solidi.

Il prof. Gaudio ha accolto con grande entusiasmo queste informazioni e, in qualità di socio fondatore della Fondazione Dulbecco, ha suggerito di firmare in tempi brevi una convenzione con l’Università La Sapienza di Roma. In particolare, egli ha indicato contratti di collaborazione scientifica con quattro dipartimenti. Con il Dipartimento di Scienze anatomiche da lui stesso diretto, quale erede – come ha detto il prof. Nisticò – del più grande e del primo neuroanatomico della Magna Grecia Alcmeone, (VI-V secolo a.C), si studieranno gli effetti delle pronectine nel trattamento del coloangiocarcinoma delle vie biliari, malattia ancora incurabile.

Il secondo dipartimento sarà quello di Scienze odontostomatologiche, diretto dalla Rettrice prof.ssa Antonella Polimeni, il terzo Dipartimento è quello di Traslazione e di Precisione, diretto dal prof. Mimmo Alvaro, e, infine il Dipartimento di Chimica Tecnologie farmaceutiche diretto dal prof. Bruno Botta.

Il prof. Gaudio si è augurato di scendere in Calabria nei prossimi mesi auspicando che la realizzazione dei laboratori del Renato Dulbecco Institute sia la più rapida possibile per offrire posizioni di lavoro qualificate ai giovani laureati dell’Università della Calabria (Unical) e della UMG di Catanzaro. Si è infatti complimentato per la scelta della sede del Renato Dulbecco Institute a Lamezia, baricentrica ed equidistante dall’Ateneo di Cosenza e da quello di Catanzaro, per cui l’

Istituto si avvantaggerà della collaborazione con eccellenti ricercatori nel settore della Medicina, Biotecnologie, della Chimica e dell’Agro-alimentale.

Inoltre, Gaudio ha accolto con piacere la notizia che l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo intende realizzare presso il Dulbecco Institute i laboratori per conferire il marchio di qualità ai prodotti agro-alimentari della Calabria.

Infine, il prof. Gaudio ha voluto esprimere la propria soddisfazione per l’incontro avuto con il prof. Roberto Crea da cui l’Ateneo di Roma, che è uno dei più prestigiosi e tra i primi al mondo in tanti campi che vanno dalle Lettere alla Giurisprudenza, all’Astrofisica e alla Medicina spaziale, si arricchirà attraverso la nuova convenzione di molecole estremamente innovative come i nanoanticorpi, molto più potenti e tollerati dei classici anticorpi monoclonali per il trattamento non solo del Covid-19 e delle sue varianti ma anche di malattie incurabili e orfane dove ancora non esiste alcun trattamento. (rrm)