Renato Dulbecco Institute di Lamezia: primi accordi scientifici con UniSapienza di Roma

Primi accordi con gli Atenei italiani del Renato Dulbecco Institute che avvierà l’attività luce nei prossimi mesi a Lamezia Terme, nell’area della Fondazione Mediterranea Terina. Nel suo breve soggiorno a Roma, il prof. Roberto Crea, arrivato in Italia giovedì scorso da San Francisco per visitare la sede del nascente Renato Dulbecco Institute di cui è direttore scientifico, si è recato, accompagnato dal prof. Giuseppe Nisticò, già direttore generale dell’Istituto Rita Levi Montalcini e commissario ad acta della Fondazione Renato Dulbecco a salutare l’ex Rettore Eugenio Gaudio e ringraziarlo per aver accettato di essere uno dei primi soci fondatori della Fondazione Dulbecco.

Gli altri soci, oltre allo stesso Nisticò, sono il prof. Franco Romeo, uno dei cardiologi interventisti più famosi nel nostro Paese, il prof. Giovambattista De Sarro Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Il prof. Crea, insieme con Nisticò, ha presentato le linee di ricerca su cui la Fondazione Renato Dulbecco ha già avviato le prime attività scientifiche. Queste sono concentrate in questa prima fase sulla produzione di nanoanticorpi (detti anche pronectine) che saranno screenati da una banca di 12 miliardi di pronectine da cui saranno selezionate quelle più efficaci. In particolare, in un primo progetto, in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata e con il prestigioso ospedale Spallanzani di Roma, sarà valutata l’efficacia e la tollerabilità delle pronectine più attive, utilizzando tests in vitro e in vivo su modelli sperimentali di infezioni da coronavirus (covid 19 e le sue varianti).

Un secondo filone si sta conducendo in collaborazione con la Clinica oncologica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro diretta dal prof. Pierfrancesco Tassone e Piersandro Tagliaferri, i quali stanno valutando l’efficacia di pronectine contro recettori AXL presenti su cellule di tumori ematologici e solidi.

Il prof. Gaudio ha accolto con grande entusiasmo queste informazioni e, in qualità di socio fondatore della Fondazione Dulbecco, ha suggerito di firmare in tempi brevi una convenzione con l’Università La Sapienza di Roma. In particolare, egli ha indicato contratti di collaborazione scientifica con quattro dipartimenti. Con il Dipartimento di Scienze anatomiche da lui stesso diretto, quale erede – come ha detto il prof. Nisticò – del più grande e del primo neuroanatomico della Magna Grecia Alcmeone, (VI-V secolo a.C), si studieranno gli effetti delle pronectine nel trattamento del coloangiocarcinoma delle vie biliari, malattia ancora incurabile.

Il secondo dipartimento sarà quello di Scienze odontostomatologiche, diretto dalla Rettrice prof.ssa Antonella Polimeni, il terzo Dipartimento è quello di Traslazione e di Precisione, diretto dal prof. Mimmo Alvaro, e, infine il Dipartimento di Chimica Tecnologie farmaceutiche diretto dal prof. Bruno Botta.

Il prof. Gaudio si è augurato di scendere in Calabria nei prossimi mesi auspicando che la realizzazione dei laboratori del Renato Dulbecco Institute sia la più rapida possibile per offrire posizioni di lavoro qualificate ai giovani laureati dell’Università della Calabria (Unical) e della UMG di Catanzaro. Si è infatti complimentato per la scelta della sede del Renato Dulbecco Institute a Lamezia, baricentrica ed equidistante dall’Ateneo di Cosenza e da quello di Catanzaro, per cui l’

Istituto si avvantaggerà della collaborazione con eccellenti ricercatori nel settore della Medicina, Biotecnologie, della Chimica e dell’Agro-alimentale.

Inoltre, Gaudio ha accolto con piacere la notizia che l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo intende realizzare presso il Dulbecco Institute i laboratori per conferire il marchio di qualità ai prodotti agro-alimentari della Calabria.

Infine, il prof. Gaudio ha voluto esprimere la propria soddisfazione per l’incontro avuto con il prof. Roberto Crea da cui l’Ateneo di Roma, che è uno dei più prestigiosi e tra i primi al mondo in tanti campi che vanno dalle Lettere alla Giurisprudenza, all’Astrofisica e alla Medicina spaziale, si arricchirà attraverso la nuova convenzione di molecole estremamente innovative come i nanoanticorpi, molto più potenti e tollerati dei classici anticorpi monoclonali per il trattamento non solo del Covid-19 e delle sue varianti ma anche di malattie incurabili e orfane dove ancora non esiste alcun trattamento. (rrm)

CAOS SANITÀ CALABRIA, GAUDIO RINUNCIA
HA PREVALSO LA “MACCHINA DEL FANGO”

di SANTO STRATI – Se non fosse drammatica e grottesca la situazione del commissario della sanità che dura un giorno, ci sarebbe persino da sorridere. E invece la Calabria piange, i calabresi si guardano smarriti e sbigottiti di fronte a una situazione che neanche il genio del teatro dell’assurdo come Ionesco avrebbe mai potuto immaginare. Senza guida politica, senza guida sanitaria e con livelli di contagio che crescono inesorabilmente. Siamo al caos politico, amministrativo, sanitario e non ci sono soluzioni. Funziona, invece, la macchina del fango, quella che ha portato alla quasi immediata rinuncia del commissario Eugenio Gaudio: l’ex Rettore della Sapienza aveva espresso qualche settimana fa (prima che venisse varato il nuovo decreto Calabria) la propria disponibilità a collaborare insieme con il Rettore dell’Università Magna Graecia Giovambattista De Sarro, al cardiologo Franco Romeo, al farmacologo Giuseppe Nisticò e altre eccellenze della sanità di origine calabrese, per aiutare la propria terra. Una squadra di tecnici (a zero costi) per affrontare in modo serio le criticità della sanità calabrese e affiancare un commissario in grado di sfruttare a pieno queste risorse aggiuntive di straordinaria competenza.

Poi è arrivato il decreto Calabria, una brutta copia di quello precedente che era stato portato in trionfo a maggio dell’anno scorso dai Cinque Stelle (in prima fila c’era l’ex ministra della Salute Giulia Grillo) per poi essere disprezzato per gli evidenti danni che ha provocato ai calabresi. E il governo ha, di fatto, prorogato il vecchio decreto, aggiungendo risorse finanziarie (per il personale, 25 amministrativi in più per la gestione, non per migliorare i servizi e assumere il personale sanitario necessario). E dopo il decreto è scoppiato il caso Zuccatelli, costretto dal partito (LeU) a rinunciare all’incarico per salvare la faccia al ministro Speranza che lo aveva indicato senza la minima incertezza. E quindi, ieri all’ora di pranzo, la designazione di Gaudio: uno scienziato, ex Rettore della Sapienza, con grandi competenze anche amministrative (sotto di lui la Sapienza è cresciuta nei conti e nelle iscrizioni). In più, persino calabrese, innamorato da sempre della sua terra. Bene, appena si è sparsa la notizia della designazione che spiazzava i desiderata di Nicola Morra, il presidente grillino della Commissione Antimafia, paladino della nomina di Gino Strada, si è scatenata la macchina del fango. Ma è un “indagato”! È stato un tam tam vergognoso, fango mediatico per cui i giornali nazionali, i tg, le testate online – salvo qualche piccola eccezione in cui rientra orgogliosamente Calabria.Live – non hanno parlato delle competenze scientifiche, dei meriti amministrativi, delle oltre 500 pubblicazioni, delle capacità e dell’apprezzamento internazionale che circonda la sua figura. No, hanno parlato solo dell’indagine catanese che lo riguardava (e che, pare, sia stata proprio oggi archiviata). “Evviva il nuovo commissario, ma è indagato!”. Non rinviato a giudizio – badate bene – né condannato, bensì coinvolto in un’indagine su concorsi universitari dove non era nemmeno tra gli esaminatori. Un sistematico processo di delegittimazione amplificato dai media senza alcuna vergogna: ma siamo sicuri di vivere in un Paese civile?

Il metodo Boffo dice qualcosa? Delegittimare una persona perbene per mezzo dei media e dei social è diventato uno sport nazionale e l’obiettivo è facilmente raggiungibile grazie anche a meccanismi perversi della comunicazione digitale. Il tam tam negativo prende subito piede: non importa se la persona indicata da Palazzo Chigi, una volta tanto, appare la persona giusta nel posto giusto, non importa che ci siano competenze e capacità, no è rilevante che sia “indagato” per cui “indegno” della nomina.

E una persona perbene che fa? Se prima ancora di aver detto una sillaba è sommerso dal fango mediatico che – appare chiaro – è solo l’inizio, che fa? Rinuncia, con la scusa dell’improbabile crisi familiare (“mia moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro”) su cui nessuno può dire nulla e torna alle sue ricerche, al suo lavoro scientifico, al suo amato pianoforte, con l’amarezza di non aver potuto fare nulla di quanto si riprometteva a favore della Calabria e dei calabresi. L’amarezza è una brutta consigliera, soprattutto se non si hanno naturali doti di combattente: Eugenio Gaudio è una persona mite, squisita, garbata, troppo lontano dai giochi della politica per tirar fuori le unghie e combattere contro le infamie e gli spregiudicati attacchi mediatici. No, preferisce ritirarsi, con una modesta quanto risibile motivazione di sapore coniugale, anche se in fondo la delusione della rinuncia deve pesargli non poco. Amarezza accentuata ieri sera dalle dichiarazioni di Gino Strada sul suo profilo facebook: «non esiste alcun tandem con Gaudio». Una scorrettezza imperdonabile tipica di chi è abituato a gestire il potere da solo.

Ma il paladino Gino Strada (nobilissimo e apprezzabile il suo impegno speso in mezzo mondo a favore dei diseredati privi di assistenza medica) forse non aveva nemmeno voglia di fare il commissario in Calabria. Ci sono state delle telefonate con Palazzo Chigi, nulla di più – confesserà – ma non ho avuto alcuna proposta. E soprattutto nessuno gli ha spiegato il tipo di impegno richiesto. A tarda sera è trapelata una possibile intesa di collaborazione tra Protezione Civile ed Emergency, ma che c’azzecca col i guasti della sanità calabrese?

Per i Cinque Stelle era il nome/marchio di qualità per imbastire una nuova campagna di immagine per cercare di ridare un po’ di smalto al Movimento (missione impossibile, visto che continuano a litigare tra di loro), ma nulla di più. In realtà, non serve un Gino Strada alla Calabria, serve un manager con competenze scientifiche che abbia, prima di tutto capacità e voglia di rivoltare come un calzino la scassatissima amministrazione della sanità calabrese.

E non siamo i soli a pensarla così. Proprio ieri sera (martedì) da Lilli Gruber il procuratore Capo di Catanzaro Nicola Gratteri ha demolito in due battute il “capriccio” pentastellato di nominare Gino Strada. «Non serve alla Calabria – ha detto Gratteri –. Non servono ospedali da campo, ci sono 18 ospedali inutilizzati. Non siamo in Africa o in Afghanistan, serve competenza amministrativa». Serve dire basta alle ruberie, non montare ospedali da campo. E ci sono – ha detto Gratteri – fior di professionisti calabresi sparsi per il mondo: serve un calabrese emigrato per fame o perché ha rifiutato di partecipare a concorsi truccati, magari figlio di falegnami o contadini, che è andato a studiare al Nord e s’è costruito una carriera ammirevole e pulita. «Il nome ce l’ho – ha dichiarato alla Gruber – ma non lo lo dirò mai».

E il ministro Speranza, sempre meno rappresentativo del cognome che porta, sempre in tv ha difeso Zuccatelli, e ha tessuto elogi sul decreto Sanità che per la Calabria permetterà di cambiare tutto (film già visto, ministro). Ma ha detto che sulla nomina del commissario – da individuare e scegliere subito – non vuole metterci il naso. I calabresi, caro ministro, non ci credono più. Hanno avuto, per un istante, la sensazione di avere vinto una battaglia di civiltà (con la nomina dell’eccellente calabrese Gaudio) per scoprire subito dopo che probabilmente perderanno la guerra. Ma non siamo così pessimisti: i 400 sindaci di tutta la Calabria, dai capoluoghi ai minuscoli Comuni, che domani si ritroveranno a mezzogiorno a protestare davanti a Palazzo Chigi rappresentano la voglia di riscatto dei loro cittadini, il rifiuto dei calabresi di nuove e continue colonizzazioni, il bisogno di dire “adesso basta”.

Lo tenga a mente il presidente del Consiglio Conte. Lo tenga a mente anche il Presidente della Repubblica che invitiamo ancora una volta a dare domani un segno di attenzione a questi primi cittadini che vogliono una “carezza” del Capo dello Stato. Una “carezza” che è quella dell’Italia, una e sola, senza cittadini di serie a e serie b. Un’Italia che senza la Calabria e senza il Sud non può andare da nessuna parte. (s)

 

Eugenio Gaudio rinuncia all’incarico: lo scoop di Repubblica

La Calabria di nuovo nel caos della sanità: il neo commissario Eugenio Gaudio ha annunciato, con un’intervista a Corrado Zunino a Repubblica, che rinuncia all’incarico, per ragioni personali e familiari. Gaudio ha dichiarato al giornalista «Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare».

Sembra incredibile, ma è un ragionamento che non offre il fianco ad alcuna critica. Di fronte a “motivi familiari” nessuno può dire nulla. Il sospetto, difficile da fugare, è, però,  che l’opera di delegittimazione che è partita quasi contestualmente alla nomina abbia decisamente favorito una decisione che la moglie probilmente gradiva. Bisogna riconoscere che gran parte dei giornali nazionali e delle testate online ha accentuato un tono giustizialista fuori misura e davvero insensato: si è parlato più dell’inchiesta che lo ha sfiorato a Catania (e per la quale era semplicemente indagato – neanche rinviato a giudizio) che delle sue competenze scientifiche e delle sue capacità manageriali: l’università La Sapienza sotto la sua guida ha registrato un notevole balzo di qualità sia nei conti che nelle iscrizioni, a fronte di una crisi generalizzata che sta colpendo le università di tutto il mondo. Gaudio ha le competenze scientifiche e manageriali di cui la Calabria avrebbe avuto bisogno, ma la “macchina del fango”, dietro la quale non è difficile sospettare qualche manina grillina, ha distrutto il giocattolo prima ancora che venisse aperta la scatola che lo conteneva. Se l’obiettivo era delegittimare una persona perbene, uno scienziato e un manager della sanità che avrebbe fatto il bene della Calabria, è stato raggiunto in un baleno.

Ora non è solo la Calabria a chiedersi cosa accadrà. Gino Strada si prende la bici (visto che aveva respinto l’idea del tandem con Gaudio) e pedalerà da solo, con somma gioia del Presidente dell’Antimafia Nicola Morra e di un gruppetto di vispi grillini che ha fatto ferro e fuoco col Governo per imporre il fondatore di Emergency. Attenzione, la Calabria non è l’Afghanistan né il terzo mondo (senza offesa per alcun Paese in crisi), ma è Italia, fa parte dell’Italia e non vuole ospedali da campo e misure di estrema emergenza, ma una sanità che funzioni e che garantisca il diritto dei cittadini di curarsi a casa propria. Staremo a vedere. (s)

Parentela (M5S) chiede al Governo commissari capaci e di coinvolgere manager calabresi

Il deputato del Movimento 5 StellePaolo Parentela, a seguito della rinuncia di Eugenio Gaudio come commissario alla Sanità calabrese, ha dichiarato che «il Governo non perda altro tempo e nomini un commissario alla sanità calabrese che abbia le competenze, le qualità e il coraggio per garantire ai calabresi il diritto alla salute, buone cure, legalità e trasparenza negli uffici».

«Nel contempo – ha aggiunto – il governo provveda ad individuare due sub-commissari calabresi con le stesse caratteristiche. Occorre fare presto perché in Calabria la situazione sanitaria ed economica peggiora di giorno in giorno».

«Personalmente – ha concluso Parentela – tengo a precisare che non ho nulla contro Gino Strada, anzi, sembra che sia l’unico che ha dimostrato finora reale interesse ad affrontare questo duro compito. Il governo dia ai calabresi le risposte urgenti che meritano, compiendo scelte oculate quanto efficaci». (rp)

Granato (M5S): Nomina Gaudio inadeguata, Strada il più indicato

La senatrice del Movimento 5 StelleBianca Laura Granato, ha dichiarato che «l’attesa di una nomina coraggiosa e in discontinuità con il passato è stata delusa», in quanto, secondo la senatrice, la nomina di Eugenio Gaudio a nuovo commissario della Sanità calabrese, è inadeguata.

«E poco importa – ha detto – che si sventoli il coinvolgimento di Gino Strada quale consulente esterno di uno strano tandem che per equilibrismi e sfrontatezza richiama un numero da circo più che una scelta oculata per rimettere in piedi il servizio sanitario degno di un paese civile, anche in Calabria. Strada va ringraziato non solo perché ha dato la disponibilità a mettere la propria competenza, storia, esperienza e umanità, ma anche perché svelando passo passo senza mezzi termini l’approccio timido, i segnali di fumo vibrati in aria dal Ministero della Salute in merito ad una nomina che sarebbe scomoda sicuramente per lobbies e organizzazioni criminali, ha permesso a tutti di conoscere le carte in tavola: grazie a Strada, il Governo ha dovuto giocare a carte scoperte».

«Nel rispetto per percorso accademico di Gaudio – ha aggiunto la senatrice – non credo proprio che la Calabria sull’orlo del collasso sotto pressione dell’emergenza covid, con i danni causati dalla mala gestione e dalla corruzione che mentre aumentavano la voragine di debiti diminuivano la qualità del servizi, abbia bisogno di un cattedratico conosciuto in tutta Italia per essere indagato in un processo per truffa a Catania . Mai, come in questo momento, serviva la nomina di un tecnico, esperto conoscitore dei meccanismi che permettono di far funzionare una macchina sanitaria corrosa da ingranaggi ammalorati, senza macchie giudiziarie capaci di gettare ombre sull’opportunità dell’incarico. Non possono paragonare il curriculum di Strada, sicuramente a livello manageriale infinitamente più competente di un accademico».

«E il fatto – ha proseguito la senatrice del Movimento – che ci siano anche il presidente facente funzione della Regione e il consigliere regionale Cannizzaro di Forza Italia a gioire per questa nomina, ci fa riflettere seriamente sulle opportunità di affidare a Gaudio questo delicato incarico».

«Detto questo – ha concluso Granato – il Decreto Calabria 2 sarebbe stato un ottimo decreto, se messo nelle mani di una struttura commissariale adeguata, in grado di procedere con trasparenza operatività in maniera proficua. Oggi non ci sono, per quanto mi riguarda, le premesse per poterne votare in aula la conversione». (rp)

È L’EX RETTORE GAUDIO IL COMMISSARIO
VINCE IL MERITO, HA VINTO LA CALABRIA

di SANTO STRATI – Vince il merito, ha vinto la Calabria: la nomina a commissario della Sanità calabrese dell’ex Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio è una notizia che rinfranca i calabresi, che finalmente possono sentirsi – per una volta – non colonizzati. Il prof. Gaudio, 64 anni, originario di Cosenza, oltre a essere un luminare della Medicina con apprezzamenti e stima che vengono da ogni parte del mondo scientifico, è anche un calabrese profondamente legato alla sua terra. “Disoccupato” da appena tre giorni (il suo mandato di Rettore, non era rinnovabile dopo sei anni), il prof. Gaudio ha convinto il presidente del Consiglio che, onore al merito, non ha guardato all’appartenenza politica ma si è basato esclusivamente sul merito. E da più parti si sussurra che l’attenzione mostrata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla questione della sanità calabrese abbia accelerato e ulteriormente motivato la scelta di Conte.

E il presidente Mattarella farebbe un gesto di grande significato ricevendo al Quirinale i 400 sindaci (o anche solo una delegazione) che saranno a Roma giovedì prossimo per chiedere l’azzeramento dei debiti della sanità e un nuovo corso per il futuro della salute dei calabresi. Il gesto del Capo dello Stato equivarrebbe a far capire che non ci sono cittadini di serie b, ma che tutta l’Italia è attenta ai problemi di una regione sfortunata pur essendo ricca di risorse umane e di eccellenze del territorio: significa porgere la mano di tutta l’Italia ad altri italiani che, in tutti questi anni, si sono sentiti trascurati, spremuti, sfruttati, spesso “colonizzati”. Mattarella ha a cuore il bene del Paese e conosce l’operosità e il valore della gente calabra: saprà mostrare loro la sua attenzione e la sua amicizia.

Il premier Conte ha cercato di annullare la manifestazione di giovedì, invitando a un incontro il giorno prima una delegazione dell’Anci Calabria: l’assemblea dei sindaci della Locride ha detto no. Il sindaco di Roccella Jonica Vittorio Zito ha detto a Calabria.Live: «Il senso della manifestazione è quello di trasmettere la fortissima preoccupazione dei territori e la determinazione dei Sindaci questa volta a controllare l’attività dei commissari e subcommissari che, indipendentemente dalle scelte fatte (peraltro totalmente ineccepibili) non possono godere di una sorta di porto franco rispetto a quella che in termine anglosassone è l’accountability, obbligo di rendere conto del proprio operato ai portatori di interesse. I sindaci sono stanchi di fare da parafulmine delle inefficienze e di non essere minimamente considerati come interlocutori sul territorio. Se uno di noi dicesse ai propri cittadini che menti raffinatissime non gli consentono di raccogliere i rifiuti sarebbe come minimo cosparso di pece e impiumato, non vedo perchéè ad altri è consentito. Spero che saremo capaci di trasmettere questo senso della manifestazione».

Adesso, difatti, l’altro obiettivo è ottenere l’azzeramento del debito della Sanità, senza il quale sarà impossibile per chiunque risanare la situazione calabrese e avviare un processo di grande rinnovamento che possa offrire ai calabresi una sanità degna di questo nome. Ci sono strutture da riattivare, specialisti da valorizzare cui affiancare giovani promesse della medicina, bisogna interrompere la triste consuetudine del “turismo sanitario” che manda ia calabresi a curarsi fuori della propria terra (con un costo di circa 300 milioni di euro l’anno!). Un lavoro complesso e impegnativo che non spaventa il prof. Gaudio: non gli mancano né capacità manageriali, né competenze scientifiche per attuare scelte che abbiano come unico obiettivo il benessere dei calabresi.

La sua nomina è una sonora sconfitta per quanti pensavano di imporre altri “colonizzatori” con tanto di tessera di partito e per chi sosteneva a spada tratta la nomina del fondatore di Emergency, Gino Strada. Per lui il Governo immagina un ruolo di superconsulente probabilmente per l’emergenza Covid, ma in serata l’illustre medico “giramondo” ha spento gli entusiasmi grillini: «nessun tandem con Gaudio, aspetto di conoscere le condizioni e le deleghe di questa consulenza» – ha scritto sul suo profilo facebook, mandando in bestia il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra (M5S, ligure, eletto in Calabria) che già si era appuntato una presunta medaglia al valore per aver imposto il medico delle emergenze a una regione che chiedeva competenza e conoscenza del territorio. Emergency ha una postazione di lavoro in calabria, ma immaginiamo che Gino Strada mentre sa come affrontare una crisi o un’emergenza sanitaria,  conosca poco o niente della Calabria. Al contrario, Eugenio Gaudio conosce molto bene la sua terra e per il suo lavoro sa già di poter contare sulle magnifiche risorse già presenti non solo in campo medico-scientifico, ma anche in quello dell’amministrazione sanitaria. La squadra che Gaudio andrà a costituire sceglierà in base a capacità e competenze, senza trascurare gli apporti fondamentali che possono venire dai tre atenei calabresi. L’Università Magna Graecia di Catanzaro, guidata dall’apprezzato farmacologo Giovambattista De Sarro, è una fabbrica di eccellenze in campo medico: la Scuola di medicina catanzarese ha sfornato negli anni scienziati e illustri clinici che si fanno onore in tutto il mondo. Basti pensare che il medico che ha “salvato” il premier inglese Boris Johnson dal coronavirus è Luigi Camporota, il primo laureato della Facoltà di Medicina del Capoluogo, oggi eccellenza a Londra nel campo della pneumologia.

Se la stragrande maggioranza dei calabresi ha accolto con soddisfazione la nomina di Gaudio, non è mancato il fango mediatico che si è immediatamente scatenato contro l’ex rettore, indagato a Catania per un presunto coinvolgimento in una storia di concorsi universitari. Gaudio si è fatto interrogare lo scorso 25 settembre e i suoi legali hanno chiesto l’archiviazione perché il fatto non sussiste. Indagato è ben diverso da rinviato a giudizio o peggio condannato, ma questo molta stampa, in cerca lettori o di click (se online) continua bellamente a ignorarlo. Ai calabresi serve una persona perbene, competente e capace. Gaudio ha mostrato in molte occasioni di esserlo e nessuno può mettere in discussione le sue competenze scientifiche e manageriali che sfiorano l’eccellenza. Ma a molti farebbe comodo un altro “sprovveduto” per continuare a manovrare i conti della sanità calabrese a spese della Calabria e di tutti gli italiani: siamo convinti che resteranno delusi. Auguri Commissario!  (s)

 

I COMMENTI E LE PRIME REAZIONI

Numerosi i commenti e gli apprezzamenti sulla scelta del prof. Gaudio. L’ex presidente della regione Calabria Pino Nisticò, farmacologo di fama mondiale, è stato uno die primi a commentare positivamente l’operato di Conte. «Il Governo – ha detto Nisticò – ha deciso di occuparsi seriamente della questione sanità in Calabria. Ho appreso infatti la notizia della nomina del prof. Eugenio Gaudio, già Rettore dell’Università la Sapienza: finalmente un uomo giusto al posto giusto. Si tratta di uno scienziato di innegabile prestigio internazionale con il quale ho avuto il privilegio e l’onore di collaborare negli ultimi vent’anni per la realizzazione dell’Istituto Rita levi Montalcini presso la Sapienza. Ha dimostrato di essere un manager eccellente come si è potuto rilevare dal suo grande lavoro per far riconoscere l’antico ateneo di Roma come uno dei più prestigiosi in Europa. Uomo di grande equilibrio e, soprattutto, a mio avviso, di profilo etico elevato degno erede della Scuola etica di Pitagora.

«Avevo rivolto nei giorni scorsi – ha ricordato Nisticò – un accorato appello al Presidente Sergio Mattarella perché dal Quirinale potesse sorvegliare con la sua grande autorità la grave questione della sanità che affligge la Calabria. Non ci poteva essere risposta migliore! Sono sicuro che il Presidente Mattarella abbia caldeggiato il principio del merito e, pertanto, Conte ha quindi fatto una scelta su base meritocratica. In queste ore ho ricevuto molte telefonate da calabresi che vivono in Calabria, a Roma e in diversi Paesi del mondo  che hanno espresso la loro soddisfazione per la scelta del Governo. Sono certo che sotto la guida autorevole di Gaudio la Calabria disporrà immediatamente, anche con la collaborazione di una squadra di eccellenti collaboratori, di un piano regionale efficace anticovid, ma soprattutto mi auguro che Gaudio saprà con la sua specifica esperienza medico-scientifica creare le basi per una sanità di alto livello, dotata di centri specializzati onde evitare l’emigrazione dei pazienti verso altre regioni o all’estero».

Il coordinatore provinciale diForza Italia di Reggio Francesco Cannizzaro ha salutato con entusiasmo la nomina di Gaudio. «Abbiamo in tutti i modi spronato il Ministro alla Salute e tutto il Consiglio dei Ministri – ha detto il deputato reggino – a fare di meglio e, ritengo, questa volta abbiamo ottenuto ciò che chiedevamo: un calaberse alla guida della sanità calabrese. Era ora che il responsabile del diritto più importante, quello alla salute, fosse proprio un nostro conterraneo e persona molto esperta del settore. Quale profilo migliore, infatti, se non proprio quello di Eugenio Gaudio, calabrese, medico, già rettore della Sapienza e da mesi Consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca per la formazione nell’area sanitaria e per i rapporti con il Servizio sanitario nazionale; membro di diverse organizzazioni mondiali e autore di decine di testi per gli studenti di Medicina, oltre che Medaglia d’oro al Merito proprio per i risultati conseguiti in Medicina. Salutiamo con gioia e grande fiducia la nomina del Prof. Gaudio quale Commissario ad acta, certi che la sua grande esperienza possa realmente influire in maniera decisiva sulla ristrutturazione totale della Sanità in Calabria».

Il commissario del Partito Democratico regionale Stefano Graziano ha espresso la soddisfazione dei dem: «Gaudio ha tutti i requisiti e le competenze per far uscire la sanità regionale dall’attuale condizione di difficoltà. È una figura riconosciuta nel mondo della sanità come una eccellenza e soprattutto è un calabrese, che risponde a pieno a quei requisiti che erano stati chiesti al Governo. Esprimo soddisfazione per la rinnovata disponibilità di Gino Strada a dare una mano alla sanità calabrese anche con una delega speciale».

La deputata dem Enza Bruno Bossio ha fatto gli auguri di buon lavoro a Gaudio e Strada: «Nella consapevolezza che la loro nomina nasce dopo le dimissioni di una persona competente e qualificata come Giuseppe Zuccatelli, risucchiato nel tritacarne mediatico alimentato dagli odiatori di professione. Un tentativo sollecitato anche contro la nomina di Gaudio ma questa volta senza successo. Ora – ha detto la deputata dem – la Calabria può contare su un quadro di comando preciso, a cui spetta il compito di affrontare tutte le drammatiche questioni della sanità calabrese, a partire dall’emergenza Covid che ora dopo ora sta mettendo a dura prova le comunità calabresi».

Anche la deputata azzurra Maria Tripodi ha espresso «Buon lavoro al prof. Eugenio Gaudio, uomo di indiscusse qualità e già rettore dell’Università di Roma La Sapienza. Un calabrese che si è distinto per competenza in ambito scientifico. Tuttavia, il governo farebbe bene ad ascoltare il grido di dolore che si leva dagli amministratori e dai medici calabresi, primo riferimento del territorio e in prima linea nella gestione della pandemia. Uomini e donne ormai stremati da un Commissariamento della Sanità lungo undici anni, che ha portato solo disastri per improvvide e disastrose scelte fatte dal Governo centrale».

I parlamentari pentastellati Abate, Auddino, Corrado, Forciniti, Granato, Morra, Sapia, Scutellà, Barbuto hanno diramato una nota in tarda serata: «Compatti sul nome di Gino Strada. Il decreto è stato pensato per realizzare la centralità della sanità pubblica, non per altro. E chi meglio di Gino Strada può far ciò? Con le dimissioni di Zuccatelli da Commissario ad acta per la Sanità in Calabria – affermano – siamo davanti ad un momento storico per la regione che vuole decidere il proprio destino. Il vento del cambiamento porta il nome di Gino Strada a tutela della sanità pubblica. Le forti richieste di questi giorni arrivate da tutti i calabresi di ogni colore politico sono una chiara indicazione che noi intendiamo rispettare.
«Dal nostro Governo ci attendiamo coraggio ed un altro atto di discontinuità con il passato. Il modello di sanità che ci propone Gino Strada trasforma il profitto dei privati in servizi sanitari di qualità accessibili a tutti con contestuale aumento dell’occupazione pubblica e garantita. Gino Strada è un puro, e come tutti i puri fa paura, tra l’altro un puro guerriero, la specie peggiore per le lobbies.
Nella regione Calabria l’attuale sistema sanitario, oggi in macerie, deve essere rifondato, e la storia e l’esperienza di Strada ci danno le giuste garanzie. Questo è il pre-requisito per poter affrontare insieme l’attività di conversione del nuovo Decreto-Calabria».

 

Sanità: Zuccatelli “rinuncia” all’incarico, il Governo punta sull’ex Rettore Eugenio Gaudio

Se fosse confermata la voce colta all’ora di pranzo a Palazzo Chigi sulla “volontaria” rinuncia di Zuccatelli e la proposta dell’incarico all’ex Rettore di Roma Eugenio Gaudio, sarebbe una vittoria del merito e, finalmente, un gesto di estrema attenzione nei confronti dei calabresi.
Zuccatelli ha già annunciato le sue dimissioni. Si attende il sì di Gaudio. L’ex Rettore della Sapienza (è stata eletta due giorni fa Antonella Polimeni al suo posto, per fine incarico) è un apprezzatissimo medico internista, già preside della Facoltà di Medicina e Farmacia alla Sapienza. Nato a Cosenza nel 1956, è l’uomo giusto al posto giusto.
Zuccatelli ha appena confernato che, su invito del ministro Speranza, ha presentato le sue dimissioni “per rispetto delle Istituzioni”. (s)