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Sabato a Camini la tavola rotonda sui temi dell'accoglienza e dello sviluppo delle aree interne

Sabato a Camini la tavola rotonda sui temi dell’accoglienza e dello sviluppo delle aree interne

Partire, restare, tornare? Il ruolo dell’immaginario nel rapporto tra migrazioni e territori è il titolo della tavola rotonda in programma sabato 26 novembre a Camini, alle 9, nella Sala Polifunzionale di Vibo Roma.

Una iniziativa che fa convergere le tematiche di due progetti di ricerca portati avanti dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna: il progetto Horizon2020 Welcoming Spaces, che mira ad indagare la rivitalizzazione delle “aree interne”, offrendo al contempo spazi di accoglienza e inclusione per le persone migranti, come accade a Camini, borgo svuotato dall’emigrazione e reso vitale grazie all’accoglienza; e il progetto finanziato dalla regione Emilia-Romagna che ha come obiettivo quello di indagare sul sentimento di appartenenza degli emiliano-romagnoli (e dei tanti emigranti di ogni luogo) e dei loro discendenti residenti all’estero rispetto alla terra di origine, tema che accomuna i migranti di qualsiasi epoca e di qualsiasi nazione del mondo.

Il progetto “Welcoming spaces” affronta in chiave innovativa due sfide politiche attuali, e cioè capire in che modo è possibile contribuire alla rinascita delle aree interne europee e offrire al contempo spazi di accoglienza e inclusione per i migranti extra-europei. In che modo è possibile contribuire alla rinascita delle “aree interne” valorizzando la diversità culturale? Qual è il contributo di migranti e rifugiati nello sviluppo locale e sostenibile dei territori in abbandono? Welcoming Spaces, finanziato da Horizon 2020, si propone di rispondere a queste domande, supportando al contempo azioni concrete di rigenerazione dal basso a livello locale.

I ricercatori e le ricercatrici del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Alma Mater studiano i processi di sviluppo legati alla presenza di migranti e rifugiati nelle aree interne e supportano le attività di networking e i progetti di accoglienza innovativi presenti in queste aree, collaborando a livello nazionale con Fieri (Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione). Il progetto invita a riflettere su come, talvolta, ciò che viene considerato un “problema” può rivelarsi, al contrario, un’opportunità. Da una parte, infatti, se gli effetti della distorsione mediatica sono quelli di rappresentare l’arrivo di migranti e rifugiati come una crisi da risolvere, diverse ricerche hanno invece mostrato come la loro presenza possa essere una leva non solo per lo sviluppo economico, ma anche sociale e culturale per i territori e le comunità ospitanti.

E le cosiddette “aree interne”, se sicuramente caratterizzate da una serie di criticità che richiedono interventi politici integrati (carenza di servizi e infrastrutture in primis), possono trasformarsi in spazi privilegiati di modalità di rigenerazione più eque, democratiche e sostenibili. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che in queste aree vive il 23% della popolazione italiana, coprendo una vasta area del territorio nazionale, pari al 60% e circa la metà dei suoi quasi 8.057 comuni. Il progetto sostiene che la rivitalizzazione delle “aree interne” dovrebbe investire sui processi capaci di creare uno sviluppo sostenibile e inclusivo, inteso come opportunità di offrire risorse utili al benessere della comunità, tali per cui le persone possano perseguire la vita a cui aspirano, nel rispetto delle libertà individuali e collettive e dei diritti umani. Una rigenerazione di successo è, dunque, sinonimo di sostenibilità economica, benessere sociale e stabilità politica.

Si parte con i saluti istituzionali di Giuseppe Alfarano, sindaco di Camini, di Giovanni Maria de Vita, consigliere del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Marco Fabbri, presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo.

Sul tema Narrare le emigrazioni e i territori, intervengono Pierluigi Musarò, Coordinatore Welcoming Spaces Italia, Università di Bologna, Paola Barretta, Associazione Carta di Roma, Karen Urso, Università della Calabria, Giulia Galera, Miledù e Euricse. Modera Melissa Moralli, Università di Bologna.

Sul tema Voci dai territori, intervengono Ruggero Marra, Assessore all’Ambiente, Transizione Ecologica e Politiche Giovanili di Villa San Giovanni, Giulia Sonzogno, Officina Giovani Aree Interne, Marina Gabrieli, Coordinatrice Nazionale del Progetto “Turismo dalle radici” del Ministero degli Affari Esteri, Rosario Zurzolo, Presidente Jungi Mundu. Modera Elena Giacomelli, Università di Bologna.

Su Uno sguardo sulle narrative nei Paesi casi studio del progetto Welcoming Spaces, intervengono Chiara Davino, Università di Bologna, Ricardo Martins, Università di Utrecht, Keina Espineira, Università della Coruña. Modera Alice Lomonaco, Università di Bologna.

Alle 14.30, è prevista l’inaugurazione della mostra fotografica con Melissa Moralli, dell’Università di Bologna.

Presentazione photo-book Connections. Collaborative imaginaries of territories in change across Europe con il coinvolgimento del fotografo Oreste Montebello e di Rofaida Ayub, Chiara Mosciatti, Fabio Passarelli, Mohamed Okla Alokla, Felisia Passarelli, Abdul Jabar Wahiai, Tony Clwusu, Manal Mohamed Moftah, Zakaria Jlousi, autrici e autori del laboratorio fotografico.

Alle 15.30, la presentazione del libro La Restanza di Vito Teti, Università della Calabria. (rrc)