Anche gli agricoltori silani alla mobilitazione nazionale contro «le imposizioni europee»

Anche gli agricoltori silani saranno presenti alla mobilitazione nazionale degli imprenditori agricoli contro le imposizioni europee in campo dell’agricoltura italiana che si terrà il 22 gennaio.

Gli operatori agricoli hanno deciso di manifestare poiché sono stanchi delle mosse europee contro l’agricoltura , esse stanno devastando tutto il tessuto economico delle imprese agricole piccole e medie che siano.

Per questo il giorno 22 gennaio ci sarà una manifestazione per protestare sulle nuove linee guida in agricoltura dettate dall’unione europea.

Un nutrito gruppo di agricoltori silani a bordo dei loro trattori si ritroveranno alle ore 8:00 in località Moccone per poi muoversi verso Cosenza, attraverso la statale 107, per poi raggiungere lo svincolo autostradale di Cosenza Nord. (rcs)

I consiglieri regionali di Fdi soddisfatti del lavoro del ministro Lollobrigida

I consiglieri regionali di Fdi soddisfatti del lavoro del ministro Lollobrigida e dell’attenzioni che questo mette nel settore dell’Agricoltura.

Il gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale «consapevole dell’importanza dell’agricoltura nell’economia calabrese, dell’impegno, della dedizione e della passione con cui i nostri agricoltori producono i prodotti della terra a beneficio dei cittadini, esprime profonda soddisfazione per l’ennesima iniziativa che il ministro Francesco Lollobrigida mette in campo. L’importante intervento del Masaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) per eliminare i rischi del mondo agricolo e garantire strumenti di lavoro idonei, é fondamentale per il settore».

«Purtroppo – continuano – annualmente registriamo infortuni sul lavoro in uno dei comparti più essenziali per l’economia, quello agricolo. Con questa misura del Governo, sicuramente, si possono ridurre i rischi e le malattie professionali in un comparto che necessita di macchine molto evolute».

Aggiungono i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia: «Con il “bando Isi 2024 Agricoltura”, lo stanziamento per l’acquisto di trattori e macchinari moderni, sicuri e meno inquinanti passa da 35 a 90 milioni di euro. A questi, sono affiancati i 400 milioni del Pnrr dedicati all’acquisto di mezzi agricoli e i 225 milioni che il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha scelto di investire. Migliorare la qualità della vita dei nostri agricoltori, contrastare ogni forma di lavoro nero e di sfruttamento di caporalato è l’obiettivo del ministro Lollobrigida che, ancora una volta, mostra un percorso di Governo vicino ai lavoratori e attento alla cultura della prevenzione». (rrc)

Niente mezzi pesanti sulla Statale 18, Confagricoltura Cosenza preoccupata

Il maltempo ha causato danni sulla viabilità tirrenica cosentina e il conseguente blocco dei mezzi pesanti sulla Statale 18 non fa stare tranquilli gli agricoltori.

L’interdizione del traffico per i mezzi pesanti sulla Strada statale tirrenica inferiore nei comprensori di Amantea e Campora San Giovanni preoccupa fortemente gli imprenditori agricoli del territorio.

L’Unione provinciale degli agricoltori guidata da Paola Granata si è fatta portavoce del grido d’allarme lanciato da Michele Ruggiero, titolare dell’omonima azienda agricola consociata produttrice della Cipolla rossa di Tropea Igp, in conseguenza del divieto di transito per i camion già in vigore da ieri e valido sino al 29 marzo.

L’imprenditore agricolo denuncia il grave disagio causato dal provvedimento che, di fatto, impedisce ai mezzi dell’agenzia di trasporti, delegata alla distribuzione sul mercato italiano dei prodotti agricoli locali, di raggiungere l’azienda. Trattandosi di prodotti deperibili è evidente che un provvedimento di così lunga durata, dovuto alla devastazione causata dalle recenti mareggiate, rischia di mettere in ginocchio un intero comparto.

«Il tema della viabilità e della competitività delle imprese agricole è da sempre al centro del nostro operato – afferma la Presidente dell’Upa Paola Granata – Chiediamo una rapida risoluzione della problematica che riguarda il trasporto delle produzioni, consapevoli che è necessario mettere in campo una soluzione strutturale che ponga rimedio alla fragile viabilità tirrenica». (rcs)

Dalla Regione circa 6 mln per agriturismi e fattorie didattiche sociali

Sono poco meno 6 milioni di euro la somma che la Regione ha stanziato per garantire l’efficienza e l’ampiezza della gamma dei servizi offerti.

Le risorse sono legate alla misura 6 – Intervento 6.04.01 – del Psr Calabria, avente ad oggetto il sostegno ad interventi di diversificazione e multifunzionalità delle imprese agricole, di cui è stata pubblicata la graduatoria definitiva, relativamente all’annualità 2021.

«Una volta ancora – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo – la Regione ha inteso investire sulla rete dell’accoglienza rurale e sullo sviluppo delle attività didattiche e sociali in tale ambito, incentivando nuove forme di impresa che uniscono ai servizi ai visitatori ed ai turisti la diversificazione e la qualità delle coltivazioni e degli allevamenti».

Nello specifico, 100 sono state le domande presentate, 86 quelle ritenute meritevoli di accoglimento da parte della Commissione di valutazione, per un valore complessivamente pari a circa 5.830.000 euro. I contributi concessi hanno un ammontare massimo di 100.000 euro per ogni singola azienda beneficiaria.

Gli interventi ammessi a finanziamento prevedono l’allestimento di spazi attrezzati per lo svolgimento di attività didattiche o sociali in azienda (come l’assistenza all’infanzia, agli anziani e alle persone con disabilità; arredo verde; attrezzature sportive, per l’ippica e per piazzole campeggio); la realizzazione di piccoli punti aziendali di trasformazione e/o di spazi attrezzati per la vendita di prodotti; la qualificazione dell’offerta turistica; il potenziamento della proposta di ospitalità rurale, con particolare riguardo alla conoscenza – sotto il profilo turistico – del mondo agricolo e rurale. (rcz)

Agricoltura, da Arcea pagamenti per oltre 46 mln

Sono oltre 46 milioni di euro la somma destinata a migliaia di piccoli e grandi agricoltori.  Negli ultimi giorni, infatti, infatti, a cura dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, guidata dal commissario straordinario Francesco Alberti, è stata avviata la fase di liquidazione di diversi decreti.

«Garantire con puntualità le immissioni di liquidità nel circuito produttivo – commenta l’Assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – vuol dire consentire alle aziende agricole un minimo di serenità a fronte di una difficile congiuntura che non risparmia nessun settore e mettere in seria difficoltà anche il comparto agricolo».

Nel dettaglio, il decreto n. 154, dell’importo di 5.165.746,86 euro e riservato a 186 beneficiari, si riferisce a misure a superficie e strutturali del Psr: 14 “Benessere animali”; 4.1 “Investimenti nelle aziende agricole”; 10 “Pagamenti agro-climatico-ambientali”; 19.2 “Sostegno all’esecuzione degli interventi nell’ambito della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo”; 8.5 “Sostegno agli investimenti destinati ad accrescere resilienza e pregio ambientale degli ecosistemi forestali”; 8.3 “Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici”; 11 “Agricoltura biologica”; 6.4 “Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole”; 4.3 “Investimenti per la gestione della risorsa idrica da parte delle aziende agricole”; 6.1 “Aiuto all’avviamento di nuove imprese agricole condotte da giovani agricoltori”; 7.3 “Sostegno per l’installazione, il miglioramento e l’espansione di infrastrutture a banda larga”; 4.2 “Investimenti in aziende agricole in cui si insedia un giovane agricoltore”; 8.6 “Sostegno agli investimenti in tecnologie silvicole”; 8.1 “Sostegno alla forestazione”; 16.2 “Sostegno a progetti pilota”; 1.2 “Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione”. Con distinto provvedimento, invece, è stato autorizzato il pagamento – a titolo di Domanda Unica – della somma di 41.147.214,71 a favore di 41.549 beneficiari. (rcz)

In Regione la stipula del protocollo d’intesa sullo standard etico per il lavoro in Agricoltura

L’ “Evento conclusivo del progetto Piu Supreme”, organizzato dalla regione Calabria chiude il percorso di diciotto mesi di “Resto in Campo – Percorsi di diritti per migranti”che si inserisce nel Progetto interregionale P.I.U Su.pre.me, realizzato con il cofinanziamento dell’Unione europea, Pon Inclusione – Fondo Sociale Europeo 2014-2020 e inserito nell’ambito del Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. L’ente capofila del progetto è stata la Regione Puglia in partenariato con la Regione Calabria, che ha affidato il coordinamento del degli enti no-profit all’Associazione Comunità Progetto Sud Onlus.

Un progetto che si è esteso lungo tutto il territorio calabrese e che ha toccato le tre Piane della regione: Sibari, Lamezia Terme, Gioia Tauro e i territori interni tra Pollino, Sila e Valle del Crati, paesi della costa jonica da Crotone fino a Melito di Porto Salvo e il territorio della Locride.

Sono state coinvolte associazioni di categoria, cooperative sociali, imprese e reti di servizi professionali, con l’intento di promuovere condizioni di regolarità lavorativa e sistemi virtuosi di accompagnamento, formazione e riqualificazione professionale che hanno consentito ai beneficiari del percorso l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro, con particolare riferimento al settore dell’agro-alimentare.

Lunedì 4 dicembre, in Cittadella, in occasione dell’evento voluto dalla regione Calabria, ci sarà la stipula del protocollo d’intesa sullo standard etico per il lavoro in agricoltura, la presentazione della ricerca sullo sfruttamento delle donne in agricoltura (il cui report è diventato un libro che sarà distribuito gratuitamente) e la proiezione delle attività svolte dal progetto “Resto in campo – percorsi di diritti migranti”. (rcz)

Differiti al 31 dicembre i termini per il pascolo, la Regione accoglie la richiesta delle associazioni di categoria

Salvaguardare gli allevamenti di bestiame e la pratica della transumanza. Questo l’obiettivo perseguito dalla giunta regionale presieduta da Roberto Occhiuto, che su iniziativa e proposta dell’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha deciso di differire al 31 dicembre prossimo i termini del pascolo nei terreni pascolivi montani, in accoglimento di una precisa istanza in tal senso avanzata, nelle settimane passate, dalle associazioni di categoria ed in particolare da Ara Calabria.

Alla base della scelta, le ripercussioni negative dell’andamento climatico negli ultimi anni, aggravato dalle torride temperature estive e dalle scarse piogge, causa di profonde modifiche alla situazione dei terreni adibiti a pascolo per il bestiame, in particolare di razza podolica, da sempre soggetto a transumanza.

«Intervenire nella direzione indicata – commenta l’assessore Gallo – consentirà agli allevatori di evitare un rientro anticipato ai pascoli di pianura, oggettivamente non in condizione di ospitare gli animali e perciò potenziale motivo di nocumento del loro benessere e di pesanti ricadute in termini economici e qualità delle produzioni. Il tutto a tutela di una pratica antica e di un settore già duramente provato dalla pandemia prima e – successivamente – dall’aumento dei prezzi di energia e materie prime».

Federacma Calabria scrive a Gallo per migliorare bando macchinari Pnrr

Federacma Calabria Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, ha rivolto all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo e agli uffici regionali competenti una serie di spunti e suggerimenti al fine di migliorare l’efficacia della misura che conta una dotazione di 22 mln con cui gli agricoltori calabresi potranno sostituire i veicoli agricoli fuoristrada inquinanti con mezzi a zero emissioni e acquistare attrezzatura per l’agricoltura di precisione, con un limite di spesa pari a 70mila euro.

Entro il 2026, 15mila beneficiari dovranno ricevere il contributo come indicato dall’Unione europea.

«Dopo aver avviato le interlocuzioni con l’Unità di Missione Pnrr del Ministero dell’Agricoltura, dove sono state accolte numerose nostre richieste – ha dichiarato Andrea Borio, presidente Federacma – chiediamo ora ascolto alle Regioni che gestiranno questa misura».

«Tra le nostre proposte – ha illustrato – l’utilizzazione del modello operativo già sperimentato con i finanziamenti veicolati tramite il Piano di Sviluppo Rurale dove l’agricoltore può massimizzare la liquidità, a fronte di un prestito bancario, vedendosi sottrarre momentaneamente appena il 20% delle proprie risorse come acconto per prenotare i macchinari».

«Una impostazione che preveda i dealer svolgere un ruolo di anticipatori del finanziamento – ha proseguito – bloccherebbe di fatto la misura. Riteniamo opportuno, inoltre, prevedere tempi di consegna ragionevoli, stante lo scenario internazionale che complica il lavoro delle case produttrici, l’installazione di antifurti di ultima generazione, con rilevamento GPS e collegamento all’Interpol per scongiurare di sostenere con fondi italiani l’agricoltura di Stati esteri nonché eliminare chiaramente la possibilità di acquistare, come accaduto in passato, autovetture fuoristrada 4×4 elettriche o a biometano che nulla c’entrano col mondo produttivo».

Non mancano, infine, i suggerimenti sulla corretta procedura per la sostituzione dei vetusti veicoli inquinanti.

«Contrariamente ad esperienze del passato – ha detto ancora Borio – dovrebbe avvenire solo per mezzi marcianti e funzionanti e, possibilmente, con immatricolazione ante 1996 così da togliere dalle strade e dai campi trattori privi dei dispositivi di sicurezza più basilari come cintura e roll-bar. Basti pensare che ogni anno a causa di rovesciamenti di trattori si registrano almeno 120 decessi. Raggiungeremmo in tal modo – conclude il presidente di Federacma – un doppio risultato a beneficio dell’ambiente e dei lavoratori». (rcz)

Olivicoltura, presentato il progetto Triecol

Si chiama Triacol il progetto che ha l’obiettivo di valorizzare l’olivicoltura calabrese e che è stato presentato in Cittadella regionale.

Un progetto, dunque, che vuole dare «delle opportunità e delle soluzioni per un maggiori consumo dell’olio di oliva, per un miglioramento dell’oliveto e una diffusione maggiore della cultura tecnica del settore. Per cui più innovazione, cercando di valorizzare l’esistente», ha spiegato Stefano Vaccari, direttore generale Crea.

«Attualmente una gran parte del patrimonio olivicolo regionale è formata da impianti che hanno più di 50 anni. Noi dobbiamo rinnovare questo patrimonio perché non possiamo permetterci soltanto di difenderlo ma anche tentare di evolverlo affinché l’olivicoltura calabrese sia più competitiva e più produttiva», ha detto ancora Vaccari, sottolineando l’importanza dell’avere la consapevolezza «che la Calabria è un centro di ricerca per l’olio di oliva molto importante a livello mondiale. A Rende ad esempio è stata fatta la genomica di una delle varietà più importanti, il Leccino, e abbiamo sviluppato una serie di progetti che ci possono aiutare a migliorare la produttività dell’oliveto Calabria, parliamo di potature, irrigazioni e concimazioni mirate ma anche tutta una serie di ricerche per valorizzare lo straordinario patrimonio di varietà di olive in Calabria».

Presenti, oltre a Vaccari,  l’assessore regionale all’agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo; il direttore generale del dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, il direttore del centro Olivicoltura Frutticoltura e Agrumicoltura, Enzo Perri, la responsabile del progetto, la ricercatrice Elena Santilli e tutto il team di studiosi che ne ha curato le applicazioni in questo anno di attività.

Il progetto è stato presentato nel corso del convegno conclusivo di Triecol, il progetto relativo al “trasferimento delle innovazioni in agricoltura e sviluppo ecosostenibile per un’olivicoltura di qualità”, promosso dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) di Rende, con il Crea Politiche e Bioeconomia, che si è tenuto oggi nella Cittadella regionale di Catanzaro.

Un’iniziativa che ha avuto una durata annuale ed è stata finanziata dal PSR Calabria 2014/2020, attraverso l’intervento 1.2.1 “Sostegno per progetti dimostrativi e azioni di informazione”, con l’obiettivo di informare gli operatori del comparto olivicolo e i tecnici del settore sulle soluzioni e sulle innovazioni messe a punto dalla ricerca.

«Noi vogliamo investire sempre più e meglio – ha sottolineato l’assessore Gallo – nel comparto olivicolo perché la Calabria ha complessivamente 160mila ettari di ulivi, di cui oltre 70mila coltivati a biologico, che ci portano a essere i secondi produttori di olio del Paese. Il nostro obiettivo è dunque orientare queste quantità anche verso la qualità, che già c’è, ma che deve saper essere mostrata all’esterno e deve fare numeri significativi».

«Oggi gran parte del nostro olio – ha spiegato – viene ancora venduto sfuso mentre noi vorremmo che fosse integralmente imbottigliato e avere i parametri standard di qualità riconosciuti a livello internazionale per come meriterebbe. Da tempo diciamo che tradizione e innovazione sono fondamentali, per questo voglio ringraziare il Crea che ha voluto pensare attraverso questo progetto, per altro finanziato dalla Regione, al settore olivicolo calabrese, incidendo sull’aumento della qualità e della produzione del settore che si manifesta attraverso un ottimo olio».

«Tantissimi imprenditori calabresi del comparto – ha concluso – sono già pronti ad affrontare questa sfida sull’innovazione. Abbiamo tantissime varietà di olio e dotarci di un’azione di ricerca, che comporta un approccio anche scientifico e un sistema di pianificazione del settore olivicolo che stiamo sviluppando con il Crea, costituisce un valido punto di partenza per rilanciare il settore più importante della nostra agricoltura». (rcz)

Il consigliere Giordano (Metrocity): Trasmessi atti per riconoscimento stato di calamità per agricoltura

Il consigliere metropolitano all’Agricoltura, Giuseppe Giordano, ha reso noto che la Città Metropolitana di Reggio Calabria ha trasmesso, ufficialmente, «la documentazione necessaria per la decretazione dello stato di calamità naturale per i danni subiti dalle coltivazioni sul territorio metropolitano dovuti alle estreme temperature riscontrate nello scorso mese di luglio e nel periodo precedente».

All’inizio di agosto il Delegato, insieme alla Dirigente del Settore e ai funzionari preposti, aveva incontrato i rappresentanti delle associazioni professionali agricole per rappresentare la volontà dell’Ente di procedere speditamente alle verifiche per il riconoscimento dei danni a seguito degli eventi meteo climatici, chiedendo alle imprese agricole del territorio di documentare lo stato dei danni subiti per scottature da caldo, al fine di avanzare la relativa richiesta di risarcimento.

Successivamente, nel corso della seduta del Consiglio metropolitano di inizio agosto, il Consigliere Giordano aveva presentato ed illustrato una mozione, approvata all’unanimità dall’aula, in cui condivideva l’esigenza di avviare le procedure propedeutiche al riconoscimento della calamità naturale.

A seguito delle attività di indagine e dei sopralluoghi sul territorio svolti dal settore Agricoltura della Città Metropolitana, con il prezioso supporto delle associazioni di categoria del comparto e degli stessi Comuni interessati , alcuni dei quali hanno anche deliberato la richiesta di risarcimento, il danno economico accertato è stato pari al 72,28% dei previsti introiti della commercializzazione dei prodotti agricoli. Complessivamente le segnalazioni pervenute e verificate dagli uffici sono state oltre 500 in appena tre settimane.

I danni più consistenti si sono registrati, oltre alla produzione del bergamotto ridotta dell’80%, nel settore olivicolo e della produzione di olio, per una perdita pari al 68%, degli agrumi, per circa l’80%, dei frutteti e del kiwi, per circa il 70%, dei vigneti e degli ortaggi per il 65% e per le coltivazioni a carattere seminativo, per il 60%. Danni ingenti sono stati segnalati dalle aziende apistiche.
I Comuni interessati dalla perdite sono tutti quelli appartenenti al territorio metropolitano. I contenuti dell’accertamento, disposto dal Settore su impulso del Consigliere Giordano, sono culminati in una relazione complessiva, corredata da materiale fotografico georeferenziato, da schede tecniche e calcoli economici, che è stata trasmessa alla Regione Calabria affinchè sia riconosciuto lo stato di calamità e disposti i necessari ristori.

«È stato fatto un lavoro articolato e minuzioso – ha affermato il Consigliere Giordano – in un periodo certamente complesso come quello di agosto, gli uffici non si sono risparmiati nemmeno un istante per svolgere in maniera scrupolosa tutte le verifiche, i calcoli e le proiezioni, in tempi veramente ridotti. In sole tre settimane si è riusciti a monitorare l’intero territorio e le produzioni agricole danneggiate, giungendo alla stima puntuale di un danno pari a più del 72%».

«Una situazione oggettivamente disastrosa per i nostri agricoltori – ha detto ancora – cui va la piena e concreta solidarietà delle istituzioni territoriali per i danni subiti a causa dell’eccesso climatico. Proprio per questo abbiamo agito in maniera spedita, grazie al prezioso supporto della Dirigente del Settore e di tutti i funzionari impegnati nell’attività, che ringrazio per l’impegno profuso, per arrivare in tempi brevissimi alla stesura della relazione e della richiesta ufficiale che abbiamo trasmesso alla Regione. Adesso ci attendiamo dagli uffici della Cittadella la medesima solerzia, affinchè si pervenga al riconoscimento e al ristoro dei danni».

«Il settore agricolo – ha concluso – merita il pieno sostegno di tutte le istituzioni e su questo siamo impegnati a richiedere un intervento in tempi brevissimi. Già la prossima settimana incontreremo nuovamente le associazioni professionali agricole per eventuali ulteriori iniziative da condividere». (rrc)