Agricoltura, Copagri Calabria a confronto con l’assessore Gallo e il dirigente Giovinazzo

Una delegazione di Copagri Calabria, guidata dal presidente Francesco Macrì, ha incontrato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo e il dirigente del Dipartimento Agricoltura della Regione, Giacomo Giovinazzo, dove ha espresso preoccupazione per la «situazione generale del settore agricolo regionale, che vede rincari diffusi delle materie prime e dei beni lungo le filiere, che compromettono anche la fattibilità dei progetti già approvati».

A questi fattori, si aggiungono la difficile congiuntura economica legata alla forte crisi pandemica, che rallenta tutti i processi e anche quelli burocratici, e la nuova riforma della PAC, che rivoluzionerà il settore agricolo, destinandogli inoltre risorse inferiori rispetto agli anni precedenti. Per tale motivo, ad avviso della Copagri Calabria, diventa fondamentale la capacità del dipartimento di effettuare i pagamenti, diretti e indiretti, con velocità, così da dare respiro ad agricoltori e allevatori.

In particolare, la Copagri Calabria ha fatto presente che molti giovani attendono risposte riguardo al bando del 2018, cui il dipartimento ha garantito che sarà data risposta nel prossimo mese. Durante l’incontro sono state poi affrontate anche le tematiche legate all’Organismo pagatore Arcea, chiedendo di poter nei prossimi giorni fare un focus specifico affinché l’organismo pagatore regionale sia sempre più attento alle problematiche degli agricoltori e dei CAA, i quali sono strumenti operativi fondamentali sul territorio per le organizzazioni e le aziende agricole e di allevamento.

«Una politica agricola regionale efficiente, sostenibile e innovativa deve porre attenzione sulle filiere tradizionali, per rilanciarle, e su nuove filiere che affrontino le sfide del cambiamento climatico e del mercato», ha evidenziato Macrì, chiedendo fra l’altro la costituzione di tavoli tematici sulla filiera olivicola e su quella zootecnica, temi sui quali Gallo si è impegnato a procedere a stretto giro.

«Crediamo fortemente che le filiere tradizionali e prevalenti del settore primario – ha proseguito – quali quella olivicola e quella zootecnica, si possano rilanciare e rinnovare. Per fare ciò, c’è bisogno di iniziare un percorso, costante e quotidiano, che coinvolga tutti gli attori interessati. Se esistono dei problemi, ne esiste la soluzione, ma a problemi atavici sappiamo che soltanto un lavoro di squadra, che pone al centro il bene comune, può dare risoluzioni efficienti e concrete».

Il presidente della Copagri Calabria ha poi ribadito la necessità di «mettere in moto percorsi virtuosi per rendere efficienti e al servizio del territorio e di agricoltori e allevatori le strutture para regionali di servizi quali i Consorzi di bonifica e l’ARA». (rcz)

È TEMPO DELL’AGRI-CULTURA IN CALABRIA
COSÌ “COLTIVARE IL FUTURO” È POSSIBILE

Si può unire l’innovazione e la tradizione nel segno dell’agricoltura? Certamente, ed è quello che vuole fare Coltivare il futuro, il progetto ambizioso presentato nei giorni scorsi a Lamezia Terme – che si svolgerà in forma online dal 30 gennaio al 2 febbraio – e che coinvolgerà i calabresi nel mondo, in particolare di Canada, Argentina, Brasile e Australia.

L’evento si pone come mission quella di porre l’intera Regione Calabria, al centro del dibattito sull’agricoltura del domani e dunque, sull’innovazione tecnologica e nuovi servizi. Una dimensione digitale che unirà diverse dimensioni del tema agricoltura che, naturalmente, confluiranno sulla necessità di far crescere il nostro territorio.

Idee, innovazioni, risultati e nuove sfide saranno al centro di questo meeting dal sapore mondiale, dove imprenditori e diversi protagonisti del settore si confronteranno per lavorare meglio in squadra, ed offrire al consumatore finale, l’eccellenza della filiera agroalimentare calabrese su temi come i distretti del cibo, le energie rinnovabili nelle aziende agricole, l’Apicoltura e l’agricoltura di precisione, non dimenticando Pnrr ed altre tematiche affini.

Presenti il presidente del Consiglio comunale, Giancarlo Nicotera, che ha evidenziato l’importanza del «turismo delle radici, che collega la nostra regione con Canada, Australia, Argentina e, in generale, con tutte quei paesi dove i calabresi si trovano», il vicesindaco Antonello Bevilacqua, che ha ribadito l’importanza di «rendere partecipi i giovani dei progetti di sviluppo», i sindaci di Maida e Soveria Mannelli, Salvatore PaoneMichelino ChiodoVittorio Caminiti, direttore dell’Accademia del Bergamotto, Sam Sposato, di Casa Calabria International, Antonio Alvaro, presidente del Distretto del Cibo di Reggio Calabria e Leopoldo Chieffallo, presidente di LameziaEuropa.

L’ideatore, Eugenio Mercuri, ha evidenziato come «la piattaforma digitale rappresenta una grande opportunità- L’obiettivo è quello di dialogare con tutti coloro che possono fornire un contributo importante. Anche per l’imminente futuro, gli incontri in presenza fisica e sul digitale dovranno camminare di pari passo».

Quella che si svolgerà tra pochi giorni è stata definita dall’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, come «una iniziativa intelligente in un momento di grande difficoltà», dove «l’agricoltura è in ginocchio». Per Gallo, infatti, è necessario «abbassare i costi» e «aumentare i ricavi» e, per arrivare a ciò, serve «aumentare la qualità dei prodotti e promuovendoli sapendo vendere la nostra storia millenaria nella maniera migliore possibile».

«Vogliamo aiutare i piccoli imprenditori a vendere i loro prodotti nelle comunità dei calabresi all’estero e in tutto il mondo. L’idea del turismo delle radici si pone proprio l’obiettivo di arrivare ai calabresi di I, II, III e IV generazione e far conoscere loro la terra dei loro padri o nonni» ha dichiarato Sam Sposato di Casa Calabria International, mentre il presidente di LameziaEuropa, Leopoldo Chieffallo, ha evidenziato come «agricoltura e turismo vadano di pari passo perché qui in Calabria abbiamo un’enorme quantità di microclimi e varietà di specie agricole che, automaticamente, questa diventa una regione estremamente appetibile all’estero, con i giovani calabresi che, se coinvolti adeguatamente, possono essere gli assoluti protagonisti delle professioni del futuro in questo settore».

Vittorio Caminiti, ha ribadito come Coltivare il futuro sia «una grande opportunità per promuovere le eccellenze calabresi» e ha parlato di «agri-cultura», ossia tutto ciò che si realizza in ambito agricolo. Per il presidente del Museo del Bergamotto, infatti, l’agri-cultura è «l’unica strada ci può dare un futuro, può dare un futuro ai nostri ragazzi e può far arrivare il nostro prodotto in tutto il mondo».

Il sindaco Mascaro, infine, ha ribadito come l’agricoltura può «essere il volano giusto per la ripartenza della nostra Calabria», e come sia il momento giusto per parlare di cultura e agri-cultura. (rrm)

Vaccini over 50, Coldiretti Calabria: nella Regione obbligo nei campi per circa 25 mila lavoratori, a rischio i raccolti

C’è un rischio concreto della perdita dei raccolti, in quanto l’obbligo vaccinale per gli over 50 in Calabria «interessa più di un lavoratore su tre in agricoltura dove molto forte è la presenza di stranieri provenienti da Paesi dove vengono utilizzati sieri non riconosciuti in Italia». È quanto è emerso da una analisi di Coldiretti sugli effetti del decreto approvato dal Consiglio dei ministri, dove viene evidenziato che in Calabria «sono oltre 25mila i lavoratori agricoli con più di 50 anni e la categoria tra i 50 ed i 60 anni è la più numerosa».

«A livello regionale – ha sottolineato la Coldiretti – i lavoratori stranieri, che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura, provengono da numerose  nazioni, e forniscono oltre il 38% totale delle giornate di lavoro necessarie al settore. In molti casi si tratta di Paesi in cui è stato autorizzato il vaccino russo Sputnik russo, ma non mancano gli stranieri immunizzati con il siero cinese Sinovac, che non sono riconosciuti in Italia ed in Europa. Con la piena ripresa delle attività agricole è facile dunque prevedere l’accentuarsi della mancanza di lavoratori necessari nelle campagne per garantire l’approvvigionamento alimentare in un momento in cui con la pandemia da Covid – continua la Coldiretti – si è aperto uno scenario di incertezza, accaparramenti e speculazioni che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali come l’energia e il cibo».

«In questo contesto – ha detto ancora la Coldiretti – va segnalato che le difficoltà agli spostamenti dei lavoratori alle frontiere per effetto della pandemia, ha ridotto la presenza di lavoratori stranieri ed aumentato quella degli italiani che sono tornati a considerare il lavoro in agricoltura una interessante opportunità. Per favorire un cambio generazionale in un momento di crescente interesse per il lavoro in campagna a contatto con la natura è importante – sottolinea la Coldiretti – introdurre strumenti di flessibilità che consentano ai giovani italiani di fare una esperienza in agricoltura dove accanto alle figure tradizionali come potatori di alberi da frutta, olivi e vigne o ai trattoristi e iniziata la sfida della rivoluzione digitale con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente e aumentare la sostenibilità delle produzioni».

«Per cogliere questa opportunità e garantire l’adeguata copertura degli organici necessari a salvare i raccolti è urgente dunque adottare con strumenti concordati con i sindacati, che consentano anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi» afferma Coldiretti, che propone «un piano per la formazione professionale e misure per ridurre la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro».

«La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, sia per chi vuole intraprendere che per chi vuole un lavoro al contatto con la natura» conclude Coldiretti nel sottolineare che «per cogliere questa opportunità servono anche norme per la semplificazione delle assunzioni». (rcz)

Online la graduatoria provvisoria per le aziende bergamotticole

È disponibile la graduatoria provvisoria del bando per il sostegno delle aziende bergamotticole, per cui sono stati stanziati 2 milioni di euro, con una somma residua di  591.055,26 euro rispetto alla prenotazione dell’impegno di spesa pari invece a 2.774.165,17 euro.

Il bando, pubblicato a luglio, si prefigge lo scopo di determinare un netto incremento delle produzioni di essenza di bergamotto e dei suoi derivati e, attualmente, delle 156 istanze, 98 sono state ritenute ammissibili.

«Si tratta di risorse – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – essenziali ai fini della valorizzazione della filiera del bergamotto, che è peculiarità della provincia reggina e rappresenta uno dei marcatori identitari della Calabria. Un chiaro cambio di passo, a tutela di una delle produzioni tipiche che, insieme ad altre, più spazio dovrebbe avere, ed avrà, nel quadro complessivo dell’agricoltura di qualità».

Tra gli investimenti ritenuti finanziabili figurano i miglioramenti fondiari relativi alla realizzazione di nuovi impianti di bergamotto, in sostituzione di impianti degradati o di agrumeti, o ancora su superfici agricole irrigue non agrumetate. Nell’elenco anche i miglioramenti fondiari legati a interventi di reinnesto su bergamotto e altre specie di agrumi con di varietà di bergamotto “Femminello” e “Fantastico”, nonchè quelli atti a favorire l’efficienza della risorsa idrica, con sistemi di irrigazione a basso consumo.

Ulteriori dettagli: le varietà ammesse a finanziamento sono esclusivamente “Femminello” e “Fantastico” e l’impianto non dovrà superare la densità di 450 piante ad ettaro, come previsto dal disciplinare per la denominazione di origine protetta “Bergamotto di Reggio Di Calabria – Olio essenziale”.

Da segnalare che, tenuto conto che la pubblicazione della graduatoria provvisoria è intervenuta durante le festività natalizie, i termini per eventuali istanze di riesame alla graduatoria provvisoria sono stati prorogati di ulteriori quindici giorni rispetto a quelli inizialmente previsti e, quindi, fissati a trenta giorni, decorrenti dalla data di pubblicazione del decreto sul sito web istituzionale.

Le domande di riesame dovranno pervenire a mezzo pec, all’indirizzo di posta elettronica certificata bandi.agricoltura@pec.regione.calabria.it, con l’indicazione “istanza di riesame domanda di sostegno afferente l’avviso pubblico D.d.g.r. n. 6888 del 05.07.2021”. (rcz)

Agricoltura, la spesa certificata dei Fondi europei tocca l’80%

La spesa certificata del Programma di Sviluppo Rurale Calabria 2014/2020, senza le risorse aggiuntive previste anche dai fondi Ngeu) tocca l’80%, con la spesa certificata che sale a 870.313.520 euro. È quanto ha rwso noto il Dipartimento Agricoltura, spiegando che con i pagamenti liquidati nel solo mese di dicembre, pari a circa 30 milioni di euro, l’avanzamento finanziario del Psr Calabria 2014/2020 compie un ulteriore balzo in avanti rispetto ai dati forniti in sede di Comitato di sorveglianza alla Commissione Europea ed al partenariato economico e sociale: i numeri aggiornati al 30 Novembre scorso riportavano un avanzamento finanziario pari al 77,14% dell’intera dotazione.

«Si tratta – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – di un ulteriore, importante passo avanti sul sentiero della spesa, rapida e qualificata, dei fondi europei, a sostegno delle imprese agricole calabresi, nel solco delle indicazioni programmatiche tracciate dal presidente Occhiuto».

Inoltre, sono stati elaborati e mandati in pagamento altri due kit relativi al Programma di sviluppo rurale 2014/2020, in aggiunta al kit n. 123, a mezzo del quale una settimana addietro erano stati corrisposti più di 5 milioni per misure sia strutturali sia a superficie.

Adesso è la volta dei decreti n. 124 e 125. Il primo, relativo solo a misure a superficie, permetterà di erogare 11.489.037,43 euro in favore di 11.585 imprenditori agricoli.

Le misure interessate sono la 10 “Agricoltura biologica” (3.210.827,26 euro), la 11 “Pagamenti agro – climatico – ambientali” (6.824.298,47) e la 14 “Benessere degli animali” (1.453.911,70). Il kit 125, invece, riguarda misure sia strutturali sia a superficie, per un importo di 13.393.763,44 euro, destinati a 984 beneficiari.

Nel dettaglio, 3.571.117,99 euro si riferiscono alla misura 4 “Investimenti in immobilizzazioni materiali”; 455.042,70 euro alla 6 “Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese”; 1.126.318,33 alla 8 “Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste”; 203.966,63 euro alla 3 “Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari”; 94.114,35 euro alla 1 “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione”; 98.237,57 euro alla 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”; 247.079,03 euro alla misura 16 relativa alla cooperazione; 772.969,89 euro alla 19 “Sostegno allo sviluppo locale Leader”; 2.812.003,22 euro alla 20 “Assistenza tecnica” e 36.999,99 euro alla 21 “Crisi da Covid – 19”.

Per quanto riguarda le misure a superficie/animali, 1.668.346,34 euro saranno liquidati per la misura 10 “Pagamenti agro-climatico ambientali”; 1.675.296,74 euro per la 11 “Agricoltura biologica”; 187.176,77 euro per la 13 “Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici” e 445.093,89 euro per la 14 “Benessere degli animali”. (rcz)

Parentela (M5S): Convocare tavolo della filiera olivicolo-olearia

Il deputato del Movimento 5 StellePaolo Parentela, ha chiesto al sottosegretaria alle Politiche Agricole, Francesco Battistoni, di «convocare il tavolo del settore olivicolo-oleario».

«Come regione, la Calabria è ai primi posti, in Italia – ha spiegato il deputato – nell’ambito della produzione olivicolo-olearia. Il comparto attraversa crisi cicliche che, specie con riferimento al territorio calabrese, richiedono un confronto a più livelli per pianificare le strategie future, distribuire la redditività lungo la filiera e acquisire maggiore competitività sui mercati nazionali ed esteri».

«Il decreto ministeriale – ha aggiunto Parentela – con cui il ministro Stefano Patuanelli, dai fondi che avevamo inserito nella scorsa legge di Bilancio, ha stanziato 30 milioni di euro per nuovi impianti o ammodernamento degli esistenti rappresenta un primo passo che, però, come evidente, non basta a cambiare lo scenario olivicolo, che necessita di scelte coraggiose e decise. Anche le norme per il contrasto alle pratiche commerciali sleali, come le aste a doppio ribasso, dà forza agli olivicoltori, ma serve attivare la Commissione unica nazionale, divenuta legge grazie al Movimento 5 Stelle».

«Per raggiungere maggiori risultati è necessario serrare i ranghi e rafforzare il dialogo tra gli operatori del settore tramite iniziativa del sottosegretario Battistoni, che invitiamo ad attivarsi in tal senso. L’immobilismo non aiuta, anche perché – ha concluso Parentela – abbiamo davanti la sfida della sostenibilità, che può spingere a innalzare il livello qualitativo dell’olio italiano, di cui quello calabrese è parte fondamentale, come già si sta facendo nel settore del vino». (rp)

Imprese agricole, pagamenti per oltre 88 milioni

È in corso, a cura dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (Arcea) la liquidazione di circa 77 milioni di euro, tra Domanda unica e Programma di sviluppo rurale.

«L’attività di erogazione delle risorse economiche in favore del comparto agroalimentare – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – riprende con vigore. L’agricoltura è al centro dei programmi di sviluppo della Giunta regionale guidata dal presidente Occhiuto: l’intensificarsi del lavoro degli uffici testimonia di un’attenzione che è e sarà massima per un settore fondamentale per l’economia e la crescita della Calabria».

Nello specifico, attraverso il kit n. 2 del 2021 di Domanda unica, sono stati erogati 67.659.801,15 euro, in forma di anticipo, in favore di 47.762 agricoltori. Per quanto concerne il Psr, invece, con il decreto n. 121 sono andati in pagamento 9.303.894,50 euro, a vantaggio di 158 beneficiari delle misure sia a superficie (10 “Pagamenti agro – climatico – ambientali” e 11 “Agricoltura biologica”) sia strutturali (“Pacchetto giovani”; misure 4 “Investimenti in immobilizzazioni materiali”; 6 “Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese”; 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”; 8 “Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste”; 16 “Cooperazione”; 19 “Sostegno all’approccio Leader ed ai Gruppi di azionale locale” e 20 “Assistenza tecnica”).

Le somme in questione vanno ad aggiungersi a quelle per le quali la liquidazione era iniziata già nei giorni scorsi, per un importo di ulteriori 11.502.079,8 euro per altri 14.302 beneficiari, in ossequio a decreti legati all’avanzamento del Psr. (rcz)

Coldiretti Calabria: Pil cala in agricoltura per forti aumenti costi produzione, serve un “effetto filiera”

Il Pil cresce, ma a causa dei forti aumenti dei costi di produzione cala in agricoltura. Per questo, serve un “effetto filiera”, secondo Coldiretti Calabria, cioè «la responsabilità della intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle».

«Il balzo dei costi energetici oltre a spingere l’inflazione – ha sottolineato la Coldiretti – si trasferisce a valanga sui costi di produzione e sui bilanci delle imprese. Con l’avvio delle operazioni colturali gli agricoltori – spiega la Coldiretti – sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione».

«L’aumento dei costi energetici – è stato spiegato – riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’acquisto dei fertilizzanti, per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne».

«Il rincaro dell’energia – ha proseguito la Coldiretti – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi».

«Le imprese di allevamento da latte –ha denunciato Coldiretti – subiscono penalizzazioni con compensi da troppo tempo al di sotto dei costi di produzione che sono esplosi per effetto dei rincari nei mangimi». (rrm)

Agricoltura, Parentela (M5S): Accolte richieste della Calabria per danni da maltempo

Il deputato del Movimento 5 StellePaolo Parentela, ha reso noto che «sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale, i decreti del Ministero delle Politiche Agricole con cui il ministro Stefano Patuanelli accoglie le proposte delle regioni Calabria, Lombardia e Molise di attivazione degli interventi compensativi del fondo di solidarietà nazionale per i danni alle produzioni a seguito degli eventi calamitosi verificatisi nei mesi scorsi».

«È stata, infatti, dichiarata l’esistenza del carattere di eccezionalità – ha proseguito – per le piogge persistenti che dal 21 al 23 novembre 2020 hanno colpito la provincia di Cosenza e quella di Crotone, per le grandinate che dal 17 al 28 giugno scorso hanno interessato la provincia di Pavia e per le piogge alluvionali del 3-4 luglio nel lodigiano e dal 16 al 19 luglio in provincia di Campobasso Per questi territori saranno attivate le misure previste dal decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102».

«Si tratta – ha proseguito – di aiuti volti a favorire la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole come contributi in conto capitale fino all’80% del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile media ordinaria, elevato sino al 90% nelle zone svantaggiate; prestiti ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell’anno corrente e del prossimo, da erogare a tasso agevolato; proroga delle operazioni di credito agrario e agevolazioni previdenziali».

«Per queste misure, sono stati stanziati ulteriori 105 milioni di euro per tutto il territorio nazionale nel Decreto Sostegni-Bis – ha spiegato ancora –. Con la nuova PAC (Politica Agricola Comune), che entrerà in vigore nel 2023, metteremo in atto nuovi strumenti per incentivare maggiormente le imprese agricole ad assicurarsi così da dare loro maggiori garanzie, tutelandole dai sempre più frequenti ed eccezionali eventi calamitosi». (rp)

Coldiretti Calabria: +17,4% di ore lavorative in agricoltura, ma in Calabria c’era carenza di lavoratori nelle campagne

Nonostante sia stato rilevato una crescita del 17,4% delle ore lavorate in agricoltura, «c’è grande carenza di lavoratori nelle campagne, e tale riscontro mette a rischio il risultato economico soprattutto delle aziende medio piccole che sono il tessuto produttivo della nostra Regione» ha dichiarato Francesco Cosentini, direttore di Coldiretti Calabria.

Dall’analisi di Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi al mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2021, infatti, conferma la dinamicità del settore in grado di offrire opportunità sia per fare una esperienza di lavoro come dipendenti che per esprimere creatività imprenditoriale.

«Un impegno che, in Calabria, riguarda – ha sottolineato la Coldiretti Calabria – circa 70mila lavoratori che nell’anno del Covid non hanno mai smesso di lavorare. Una domanda di lavoro sostenuta – precisa la Coldiretti – con l’avvicinarsi dell’autunno per l’entrata a pieno regime della raccolta degli agrumi e della vendemmia mentre sta per avvicinarsi quella delle olive».

«Da qui la necessità di prorogare – ha continuato la Coldiretti – i permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia almeno fino al 31 dicembre 2021, onde evitare che molti lavoratori siano costretti a tornare nel loro Paese. Si tratta peraltro di operai agricoli stagionali qualificati che, ormai da anni, hanno la fiducia delle imprese e sono impiegati sul territorio, tanto da essere diventati indispensabili per l’attività di molte aziende nostrane, con cui in molti casi sono nati rapporti anche di amicizia».

«Ma per rassicurare il sistema produttivo – ha proseguito Coldiretti – è importante anche la pubblicazione del decreto flussi per il 2021 che possa consentire la presentazione sia delle istanze per lavoro stagionale che le richieste di conversione dei permessi stagionali».

«Ma per salvare le produzioni Made in Italy occorre anche – ha evidenziato Coldiretti – dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter lavorare nei campi attraverso una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che al momento non è previsto».

«Un provvedimento che interesserebbe centinaia di persone nella nostra regione in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà. Anche queste politiche attive – ha concluso Coldiretti Calabria – garantiscono una ripresa dell’economia». (rrm)