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Caro bollette, Anci Calabria lancia la protesta dei sindaci calabresi: Si spengono le luci di un monumento pubblico

I sindaci calabresi hanno aderito all’iniziativa simbolica di protesta indetta dall’Anci, che prevede, per la giornata di domani, di spegnere l’illuminazione, alle 20, di un monumento pubblico contro il caro bollette.

A tal proposito, il presidente di Anci CalabriaMarcello Manna, ha scritto ai parlamentari calabresi, «per sottoporre ed evidenziare la gravità venutasi a creare nei comuni calabresi – già fortemente sottoposti a crisi finanziaria pressoché strutturale – a causa dei marcati rincari, dell’energia elettrica in particolare, i cui effetti già in fase previsionale rendono difficoltosa la quadratura dei bilanci di previsione in corso di elaborazione».

«Tale problematica – ha spiegato – è stata oggetto di discussione in sede di Direttivo ANCI a Roma, alla cui riunione abbiamo partecipato e al termine della quale il Presidente Antonio De Caro, che ha lanciato l’allarme settimane fa, ha proposto come Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, di chiedere al Governo Centrale di provvedere a determinare urgenti misure a sostegno per le nostre amministrazioni, poiché il rialzo dei costi dell’energia rischia di colpire molto duramente non solo i bilanci dei comuni, ma avere una pesante ricaduta sui servizi erogati ai cittadini. In effetti, mentre le voci di spesa legate all’esercizio della pubblica illuminazione mettono fortemente a repentaglio la tenuta dei bilanci, i piani dei costi dei servizi rivolti ai cittadini lievitano con l’inevitabile effetto di aumenti tariffari che in questo momento di difficoltà legato al Covid determinerebbero inevitabili tensioni di carattere sociale».
«Chiediamo, dunque – ha concluso –  il Vostro impegno di Parlamentari per sensibilizzare il Governo ed assumere in sede legislativa provvedimenti atti a sostenere i comuni e fronteggiare le stringenti difficoltà attraverso la istituzione di un “fondo per la compensazione di maggiori costi sostenuti dagli enti locali per l’incremento della spesa di energia elettrica e del gas” così da evitare l’interruzione o la limitazione di pubblici servizi essenziali. Va precisato che, in atto, è previsto solo un parziale e limitato intervento che riguarda alcuni oneri di spesa e per il solo primo trimestre, mentre occorre assicurare certezza ai comuni per l’intero anno considerando che, nella elaborazione dei bilanci, occorre adeguarsi agli esosi preventivi di consumi presunti pervenuti a cura dei fornitori». (rcs)