In mondovisione si apre domani la 20esima edizione dell’Armonie d’Arte Festival

È con uno spettacolo che sarà trasmesso in mondovisione in oltre 200 paesi, domani sera, alle 22.00, al Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia, che si apre la 20esima edizione di Armonie d’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano.

Lo spettacolo, dal titolo Occidente da Oriente – Nuove e antiche rotte lungo le terre e mari di mezzo, è con lo straordinario pianista persiano Ramin Bahrami e l’attore Francesco Colella, che propone agli spettatori una narrazione musicale e di parola che rappresenta una sorta di viaggio-dialogo tra due mondi, quello europeo e quello mediorientale, fondamenta dello spirito occidentale complessivo. Una produzione originale del Festival con testi persiani e greci a cura di Armando Vitale.

Armonie d'arte

«Si tratta di un’anteprima unica – ha spiegato il direttore artistico Chiara Giordano – perché legata ad un progetto di grande visione e significato, Estate all’Italiana Festival, voluto da Italia Festival, in collaborazione con il Ministero degli Esteri, che consente di portare i maggiori festival italiani nel mondo attraverso una piattaforma digitale dedicata».

Intanto, Ramin Bahrami è giunto in Calabria ed è rimasto affascinato dal Parco Scolacium e dalla costa ionica catanzarese, dichiarando “mai visto un paesaggio così bello”, e domani visiterà il centro storico di Catanzaro e il Parco della Biodiversità e ha espresso il desiderio di assaggiare il piatto tipico del territorio, il morzello.

«Domani – ha affermato il noto pianista – faremo insieme al pubblico un emozionante viaggio di sette mila anni di cultura letteraria e musicale tra la Mesopotamia e la Magna Graecia». 

«Segneremo – ha raccontato Francesco Colella – le tracce di una comunione tra Oriente e Occidente, attraverso le parole di poeti vissuti in luoghi e in secoli diversi fra loro e superando i confini dello spazio e del tempo. Tra le mura dello Scolacium tesseremo fili sottili insieme al pubblico tra la poesia Occidentale e quella che arriva dall’Oriente. Peter Handke dal ‘900 dialogherá con Kayamm, poeta persiano dell’anno mille, a cui risponderá Abbas Kiarostami, regista e poeta iraniano, anch’esso del ‘900 e  Piero Ciampi canterá il vino e celebrerá  un brindisi tra Catullo, poeta latino, e Farrokhzad, splendida poetessa iraniana del secolo scorso. Rumi, poeta persiano del 1300 approderá nei porti della Grecia di Kavafis e Modugno canterá con le parole di Pasolini. Non sarà  uno spettacolo ma un incontro tra persone che, con Itaca nel cuore, hanno scelto comunque di intraprendere “nuove rotte mediteranee“».

Gli spettacoli del cartellone principale si terranno dal 18 al 28 agosto: ci sarà la Formazione da Camera dei Berliner Philarmoniker (il 18 agosto) che rappresentano la più blasonata compagine orchestrale del mondo; tre delle voci liriche italiane oggi di maggior interesse e prestigio come Luca Salsi, Eleonora Buratto e Francesco Meli (il 19 agosto); una delle Compagnie di teatro contemporaneo che segnano un passo di ricerca di particolare profilo e valore quale Anagoor (il 20 agosto); due straordinari Maestri del teatro italiano come Gabriele Lavia (il 21 agosto) ed Emma Dante (il 26 agosto); un’icona della musica internazionale come Richard Galliano (il 22 agosto); la Malpaso Dance Company (il 23 e 24 agosto) che è una delle compagnie di danza più interessanti della scena internazionale mai venuta ancora in Italia (l’evento è legato agli sviluppi Covid oltreoceano); la pianista Martha Argerich (il 25 agosto), vera leggenda del pianismo internazionale; una autentica diva della danza come Alessandra Ferri (il 27 agosto) con l’ecclettico virtuoso del violino Alessandro Quarta;  una produzione originale tutta calabrese ma con artisti di assoluto profilo nazionale, come il sassofonista Franco Salime, il pianista Giovanni Mazzuca, il violinista Giuseppe Arnaboldi, l’attrice Daniela Vitale,il danzatore coreografo Filippo Stabile e la regista Emy Bianchi (il 28 agosto). (rrm)

CATANZARO – Presentata la 20esima edizione di Armonie d’Arte Festival

S’intitola Rotte Mediterranee la ventesima edizione di Armonie d’Arte Festival, ideato da Chiara Giordano, in programma dal 7 al 28 agosto al Parco Scolacium.

«Rotte mediterrannee, dunque, è nuova linfa vitale – si legge in una nota di Chiara Giordano –. È il contrappunto, ora chiaro ora velato, alla tessitura artistica del Festival. Se infatti questo Sud italiano è nel cuore geografico del Mediterraneo, allora un Festival – che è considerato oggi lo strumento strategico eccellente di valorizzazione – avverte tutta la necessità di candidarsi per una rinnovata visione e narrazione del Mare nostrum, affinchè esso sia nuovamente via di approdi e non di sbarchi, su terre di permanenze e non di transiti. Oggi, più che mai, in una dimensione di umanità e umanesimo necessariamente universale».

«Un Festival, quindi – prosegue la nota – che esprima una latitudine fisica e culturale, epicentro di una piattaforma artistica e luogo materiale e immateriale di incontri e di confronti, dove l’internazionalità diventa opportunità, e lo scenario globale appare come una via del mare senza confini. Il Mediterraneo, come nella storia antica ha consentito il dialogo tra le genti, costruendo così le fondamenta solide del mondo occidentale, e ancora oggi crocevia di uomini e destini, può essere nuovamente fucina di idee, di saperi, di saper fare, in definitiva di Futuro bello (etico ed estetico)».

Si parte il 7 agosto, alle 22.00, con il concerto Occidente da Oriente – Nuove e antiche rotte lungo terre e mari di mezzo con Ramin Bahrami (pianoforte) e Francesco Colella (voce narrante). L’evento, una produzione originale del Festival, una sorta di viaggio/dialogo tra due mondi, quello europeo e quello mediorientale, fondamenta dello spirito occidentale complessivo.

Il mondo greco, e la magna graecia italiana, come il mondo persiano a cui anche appartiene Ramin Bahrami, lungo le rotte del mar mediterraneo, hanno segnato una latitudine geografica e culturale archetipica e ineludibile ancora oggi.
Indagarne e collegarne i codici artistici e letterari, di simbolo e di significato, anche per la loro incidenza nei repertori più moderni o contemporanei, esprime l’intenzione forte del Festival di produrre riflessione culturale, e crediamo rappresenti anche una sfida fascinosa per gli artisti e per il pubblico.

Si prosegue, poi, il 18 agosto, alle 22.00, sarà la volta della formazione da camera dei Berliner Philharmoniker, con Tatjana Vassiljeva ( violoncello solista). Un debutto in Calabria ed esclusiva italiana, per uno straordinario tributo alla tradizione italiana, fortemente voluto del direttore artistico direttore artistico Chiara Giordano che, soprattutto con il nuovo sottotitolo che dal 2020 si aggiunge a nome del festival – nuove rotte mediterranee – intende valorizzare a tutto campo il patrimonio artistico nel Paese nella dimensione internazionale e di ogni dialogo e interpretazione possibile.

Si prosegue, poi, il 19 agosto, alle 22.00, con il recital Di quell’amor che è l’anima… con Eleonora Buratto (soprano), Francesco Meli (tenore) e Luca Salsi (baritono) accompagnati al pianoforte da Davide Cavalli. Con questo evento, il Festival ha «voluto così porgere un momento dal valore fortemente simbolico per celebrare la rinascita della musica eseguita dal vivo; un doveroso omaggio alla cultura italiana dopo il periodo buio imposto dalla pandemia».

Il 20 agosto, alle 22.00, la performance MMXX/ Liber secondus  con AnagoorMarco Menegoni, live set di Mauro Martinuz e la regia di Simone Derai. In questo spettacolo, elaborato in esclusiva per Armonie d’Arte, «Anagoor elabora una performance dalla struttura inedita e torna ad eseguire i commoventi esametri di Virgilio che ancora una volta ci inchiodano al cospetto del rogo di un mondo: il riconoscimento, se mai ce ne fosse bisogno, che il canone antico da sempre conserva e trasmette non solo bellezza, ma anche descrizione esplicita del genocidio».

Il 21 agosto, alle 22.00, Gabriele Lavia in Lavia dice a Scolacium, un’esclusiva per Armonie d’Arte.

«Lavia dice a Scolacium – si legge in una nota – è lo spazio di ispirazione di un grande artista che si connette con un luogo potente nel segno del respiro profondo dell’umanità letteraria più geniale e significante, di sempre, e quindi con quello slancio creativo e di visione che oggi, più che mai, può disegnare i destini futuri».

Il 22 agosto, invece, sempre alle 22.00, al Parco Scolacium le note della fisarmonica di Richard Galliano saranno le protagoniste della serata.

Insieme all’eclettico Massimo Mercelli flautista), al  Quintetto dei Solisti Aquilani e a Giovanni Sollima (contrafactus per flauto ed archi), Galliano condurrà la platea in un canovaccio che racconta di un sound raffinato che recupera e si fonde con quello stile melodico francese immediatamente riconoscibile nel suo spirito popolare eppure colto. Un crocevia di declinazioni diverse in Richard Galliano annullerà le distanze tra generi, da una parte evocando il “new tango” di Piazzolla, dall’altra riallocando la sua esperta maestria nel solco dell’ortodossia classica, recuperando la sua anima jazz e rigenerando il valzer musette con quel taglio intimo e ardito della cosiddetta “new musette”, di cui è l’esponente più accreditato.

Doppio appuntamento, domenica 23 e lunedì 24 agosto, sempre alle 22.00, con lo spettacolo Tra oceani e mari, culture e poetiche della compagnia cubana Malpaso Dance Company.

«La Compagnia – ha specificato Armonie d’Arte – arriva da Cuba e lo spettacolo potrebbe essere annullato se le Compagnie aree cancellassero i Voli o ci fossero altri impedimenti per l’ingresso in Italia)».

Un appuntamento unico e imperdibile con danzatori magnifici che sanno spaziare in un ampio ventaglio di gran firma, dallo statunitense Merce Cunningham allo svedese Mats Ek all’israeliano Ohad Naharin, a giovani emergenze, connotandosi di una dimensione plurale che aggrega una gamma variegata di autori di primo piano alla propria specificità, innestata nella storia peculiare della danza moderna a Cuba, di cui è portatore anzitutto Osnel Delgado, figlio d’arte, tra i fondatori della vivace compagnia habanera.

Il 25 agosto, alle 22.00, il concerto di Martha Argerich project, con Theodosia Ntokou (piano) e Annie Dutoit- Argerich (voce narrante) accompagnate dal Quartetto d’archi della Scala, composto da Francesco Manara (violino), Daniele Pascoletti (violino), Simone Braconi (viola) e Massimo Polidori (violoncello).

Interprete eccezionale per temperamento e personalità, con più di sessant’anni di carriera alle spalle, la grande pianista argentina Martha Argerich è legata da un lungo e glorioso rapporto con l’Italia, che parte proprio dalla Calabria, proprio perchè a Crotone nacque il suo venerato Maestro Vincenzo Francesco Scaramuzza, il cui metodo ha poi formato anche il pianista ed eccelso direttore d’orchestra Daniel Barenboim.

Il 26 agosto, alle 22.00, lo spettacolo-concerto I Messaggeri di Emma Dante. Lo spettacolo è con i canti e musica dei Fratelli Mancuso e con Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Adriano Di Carlo, Naike Anna Silipo, Sabrina Vicari. La traduzione del Messaggero de Le Baccanti è a cura di Edoardo Sanguineti; la traduzione del Messaggero di Medea è di Emma Dante; la traduzione del Messaggero di Edipo Re è di Adriano Di Carlo; la traduzione del Messaggero de L’Eracle è di Giorgio Ieranò.

«I messaggeri delle tragedie – ha spiegato Emma Dante ad Armonie d’Arte – ci riguardano da vicino, assomigliano ai nostri messaggeri contemporanei, portatori di dolore e lutto. Se accostiamo il racconto della Protezione Civile a quello delle tragedie greche, tra il nostro bollettino e la narrazione dei messaggeri troveremo molte analogie. Il messaggero arriva più o meno verso la fine della giornata in cui si svolge la storia e rivolgendosi direttamente al pubblico, come in un telegiornale, descrive per filo e per segno il racconto dell’orrendo evento. Strutturalmente l’episodio del messaggero è svincolato dal resto della tragedia e resta un racconto a sé stante con un inizio, uno svolgimento e una fine».

«Contiene nel suo messaggio la parte più cruenta – ha concluso Emma Dante – quella che rende la storia insopportabile al cuore e alla mente.  Parla, dicci cos’è accaduto agli infelici, lo esorta il Coro. E il Messaggero comincia. Senza risparmiarci i particolari che sono punte di coltelli affilati. Attraverso il processo doloroso della catarsi, cerca di impietosirci per mondare il corpo e l’anima da ogni contaminazione».

Il 27 agosto, alle 22.00, lo spettacolo musicale Tarocchi, rotte di visioni e svelamenti. Da Italo Calvino a Claude Debussy con Giovanni Mazzuca (pianoforte), Giuseppe Arnaboldi (violino)
Francesco Salime (sassofoni), Pietro Grande (violoncello), Daniela Vitale (voce recitante)
Filippo Stabile ed Elena Mandolito (danzatori).

Lo spettacolo, con le trascrizioni di Giovanni Mazzuca, le coreografie di Filippo Stabile e la regia di Emanuela Bianchi, con i testi tratti da Il Castello dei Destini incrociati di Italo Calvino, è una «sapientissima e raffinatissima trascrizione strumentale di pagine molto molto note e amate, non interpreta didascalicamente ma rimescola e nel magma emozionale segue rotte di visioni e svelamenti lungo un repertorio di simboli e narrazione che indagano l’imprevidibilità e il mistero della vita».

Il 28 agosto, alle 22.00, lo spettacolo Corpus Anima con Alessandra FerriEdward WatsonGiacomo RoveroJames PettJordan James BridgeAlessandro Quarta 5et.

«Questa produzione – si legge in una nota – è uno spazio di creatività fluida e generosa dove il potere della corporeità e il respiro musicale diventano un’unica danza; uno spazio che si popola fascinosamente materia e evanescenze, dei cui confine si può persino perdere traccia». (rcz)

CATANZARO – La 20esima edizione di “Armonie d’Arte Festival”

Domani mattina, a Catanzaro, alle 11.00, nella Sala Concerti del Comune, la presentazione della 20esima edizione dell’Armonie d’Arte Festival, ideato e diretto da Chiara Giordano.

Il Festival, infatti, si appresta ad intraprendere nuovi ambiziosi percorsi, con il coraggio di ripartire ora, con la responsabilità di affrontare le impervie vie dell’organizzazione culturale, ma sempre animati da una positiva visione del futuro.

Oltre al direttore artistico, Chiara Giordano, interverranno tutti i rappresentanti istituzionali legati ad Armonie d’Arte Festival e alla sua Fondazione. (rcz)

BORGIA (CZ) – Al via “Borgia Cultura Open Day”

È in corso, a Borgia, l’evento Borgia Cultura Open Day, l’appendice finale che chiude la programmazione della 19esima stagione di Armonie d’Arte Festival.

«Siamo lieti – ha dichiarato la direttrice artistica del Festival, Chiara Giordano – di questo spazio di coda della programmazione, come un piccolo ma prezioso omaggio a Borgia con la cui amministrazione da anni collaboriamo nel segno della Cultura come strumento indispensabile per la qualificazione  della città e per lo sviluppo sociale della popolazione; d’altronde crediamo giusto che, oltre al cartellone principale altisonante e di profilo internazionale, il Festival si attivi per creare opportunità anche per le espressioni artistiche del territorio».

Con un’anticipazione già domenica scorsa, si va avanti da giovedì 10 a domenica 13 ottobre con performance continue nel pomeriggio e alla sera, diverse ad ogni ora e, nel week-end, anche alle ore 11.00 e 12.00, con proposte adatte ad ogni target di pubblico. 

Alle 18.00, al Palazzo Comunale, con Leggende di Re, Santi e Bestie magiche di e con Miriam Santopolo. Si prosegue, alle 19.00, con Il calice di Dioniso – Memorie dal mito di spirito e materia, alle 20.00 Athena e le altre cornacchie a cura di Nino Galea. Alle 22.00, Canto alla durata di e con Alberto Micelotta.

Domani, si parte alle 17.00 con la lettura poetica I passi di Bacco, a cui seguirà, alle 18.00, con racconti intriganti e danze di cibo e d’intorni. Alle 19.00, la Tavola di Afrodite di e con Anna MacrìPorta Cenere. alle 20.00, A tavola con Cassiodoro con Giampaolo Negro. Alle 21.00, L’oracolo, mentre alle 22.00 Le baccanti.

Sabato 12 ottobre, si parte alle 11.00 con il lunch Box con Romina Mazza. Alle 12.00, Rintocchi del melograno, operina sperimentale. Alle 17.00, Narrazioni musicali – tempo 1 con Giulio Scalise al pianoforte Dario Callà. A seguire, Narrazioni musicali – tempo 2 con Alberto CapuanoMaria Vacca al pianoforte.

Alle 19.00, La Tavola dei poveri, la Tavola dei Re, gioco di Teatro semiserio con Anna BroccardoGiuseppe Boccaleone. Alle 20.00, In viaggio con Alessandro Rizzo. Alle 21.00, Luci sonore con Andrea Mellace. Alle 22.00, L’uomo e il genio, Leonardo nei racconti e nelle immagini di Chiara Giordano.

Domenica 13 ottobre, si parte alle 11.00, con il concerto di Scheria, una lieve performance de Il Coro Kiwanis di voci bianche di Cosenza. Alle 12.00, Donne di musica, un aperitivo musicale con le arie appassionate delle donne del melodramma italiano. Alle 16.00, Narrazioni musicali – tempo 3 con Beatrice DaraAndrea Fucà e Flavio Lo Giudice al pianoforte. A seguire, Narrazioni musicali – tempo 4 con Gabriele Giannotti al pianoforte.

Alle 18.00, la performance le favole del frutto proibito di Riccardo Zaccanelli. Alle 19.00, Di Ulisse e del re delle capre. Alle 20.00, Narrazioni musicali – tempo 5 con Vincenzo Palermo (pianoforte) e Maya Palermo (flauto). Alle 21.00, il poema cameristico Rauche bestie con Vincenzo Palermo e Andrea Mellace (percussioni). Alle 22.00, In carne con Emi BianchiAlberto Micelotta. (rcz)

CATANZARO – Successo straordinario per “Since She”

Un successo straordinario, da standing ovation, al Teatro Politeama di Catanzaro, per lo spettacolo Since She di Dimitris Papaioannou per il TanzTheater Wuppertal Pina Bausch, premiere italiana per il cartellone 2019 di Armonie d’Arte Festival, ideato e diretto da Chiara Giordano.

Religioso silenzio per un’ora e mezza di spettacolo per cui si faticano a trovare i superlativi più che gli aggettivi. Citazioni empatiche, rispetto del paradigma originale e slanci futuristici, prodezze individuali e movimenti corali sono stati cesellati in maniera quasi chirurgica da Papaioannou, il cui mercuriale estro ha saputo rispettare la pesantissima eredità di Pina senza tuttavia restarne intrappolato, coniugando il vuoto di un’assenza incolmabile con una serie di arditi proponimenti, che hanno rivelato ad una platea sognante quanto di imperituro resterà a disposizione nel futuro delle arti combinate, nel segno inconfondibile della Bausch.

Da quando lei o meglio (quasi) nessuno dopo. Con Since She, Papaioannou ha ricostruito sulla scena un cosmo parallelo, con le sue leggi e le sue dinamiche, dove ogni dettaglio, come i lunghi e setosi capelli delle danzatrici, diventano elementi significativi dei quadri scenici che si compongono e si scompongono sul palcoscenico.

Appena pochi minuti dopo l’inizio dello spettacolo, con il progressivo abbassarsi delle luci, il pubblico, arrivato da tutta Italia e anche oltre, è catturato magneticamente, come risucchiato in una dimensione terza, scandita da musica, silenzio, rumori prodotti di scena. In Since She tutto è danza, tutto è significante, tutto è teatro.

L’immaginazione potente, visionaria di Papaioannou omaggia Pina Bausch con alcuni chiari riferimenti, forgia anche un autonomo universo di rimandi, di quadri coesistenti con un effetto poetico, sconvolgente, ammutolente. Anche la sensualità più struggente ed enigmatica diventa respiro e sembra attraversare tutta la narrazione, mentre la lentezza straniante si alterna a improvvisi vortici come se il vento letteralmente infuriasse sulla scena.

Corpi che si materializzano e che si smaterializzano come prodigi, e si abbandona ogni tentazione didascalica per questo linguaggio spiazzante, irrituale, ma potente e diretto: puro incanto.

 Al termine della serata, nel foyer del teatro, Chiara Giordano ha poi consegnato a Papaioannou un’opera realizzata appositamente dal Maestro orafo Michele Affidato.

«Una superba prima serata – ha commentato Chiara Giordano – che rende Catanzaro capitale europea culturale, che ho fortemente voluto per rilanciare, proprio dal cuore di quel mediterraneo fucina del futuro durante la sua storia antica, una rinnovata capacità di guardare alla creatività e al sistema valoriale culturale e artistico contemporaneo, segnando quindi, per il Festival, un definitivo e nuovo percorso». (rcz)

CATANZARO – La conferenza-dibattito “Tracce, Pina rivelata”

Questo pomeriggio, a Catanzaro, alle 17.30, nel ridotto del Teatro Politeama, la conferenza-dibattito Tracce, Pina rivelata a cura di Elisa Vaccarino.

L’evento chiude gli eventi collaterali della Settimana Omaggio a Pina Bausch, organizzata da Armonie d’Arte Festival, guidato da Chiara Giordano.

Nel corso dell’evento sarà svelato, tra sorpresa e meraviglia, il complesso mondo di Pina Bausch, con immagini, racconti e ricordi. (rcz)

CATANZARO – In scena “Since She”

Questa sera, a Catanzaro, alle 21.00, al Teatro Politeama, in scena lo spettacolo Since She di Dimitris Papaioannou.

Lo spettacolo, in esclusiva per l’Italia in occasione dei dieci anni dall’anniversario dalla morte della storica coreografa Pina Bausch, è ideato e diretto da Dimitris Papaioannou con la direzione artistica di Tanztheater Wuppertal Pina Bausch.

Con questo lavoro, il Tanztheater di Wuppertal ha dato vita ad una nuova era. La coreografa tedesca, infatti, è stata l’ultima ad aver realizzato un intero lavoro per la sua compagnia fondata nel 1973.

Dopo la sua scomparsa nel 2009, il Tanztheater di Wuppertal ha continuato a girare il mondo e a far conoscere lo stile inconfondibile a metà tra danza e teatro di quell’immenso catalogo di opere straordinarie da lei create.

Since she è, appunto, la prima creazione a serata intera del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch da parte di un coreografo ospite ed è anche il primo lavoro che il coreografo greco Dimitris Papaioannou ha realizzato al di fuori della sua compagnia. Nel 2015 era stato fatto un primo tentativo e la compagnia aveva debuttato a Wuppertal in una serata composta da tre lavori firmati da quattro giovani coreografi. Ora, invece, questa nuova commissione fatta a Papaioannou si unirà al repertorio della Bausch e sarà presentata a livello internazionale.

Formatosi come artista visivo, autore di oltre quaranta libri a fumetti, coreografo, regista, performer, direttore creativo della Cerimonia di apertura delle Olimpiadi del 2004 ad Atene, Dimitris Papaioannou è rinomato per la sua atmosfera onirica, abitata da un circo di creature contorte e assurde. Il suo stile si collega con lo spirito di Pina Bausch e la sua poetica senza copiarne lo stile si sovrappone a quella della celebre artista scomparsa.

Lo spettacolo sarà replicato il 14 settembre, sempre al Politeama, e il 15 settembre, alle 19.00. (rcz)

 

CATANZARO – Presentata la Settimana “Omaggio a Pina Bausch”

Dal 9 al 15 settembre, Catanzaro diventerà la capitale della danza e, più largamente, del linguaggio artistico performativo contemporaneo con l’omaggio di Armonie d’Arte Festival alla straordinaria coreografa tedesca, icona per tutto il linguaggio artistico contemporaneo, Pina Bausch, nel decennale della sua morte

La settimana evento è stata presentata alla stampa nella sala di Palazzo De Nobili a Catanzaro dal direttore artistico Chiara Giordano, affiancata dal vicesindaco e Assessore alla Cultura Ivan Cardamone, dall’Assessore al Turismo Alessandra Lobello, dal capostruttura dell’Assessorato alla Cultura della Regione, Salvatore Bullotta, da Maurizio Ferrara, direttore generale della Camera di Commercio di Catanzaro.

Negli interventi dei relatori è stata fortemente evidenziata la rilevanza assoluta della Settimana Omaggio a Pina Baush che, ha detto Giordano, «sta alla danza come Einstein alla scienza, per intuito creativo e genialità di visione»

. Nei più prestigiosi circuiti culturali italiani si guarda con il massimo interesse a quello che fra meno di una settimana accadrà nel capoluogo calabrese, come ha avuto modo di sottolineare Bullotta che ha ribadito l’eccellenza di un Festival come Armonie d’Arte, capace di competere con il gotha della cultura a livello nazionale e fuori dai confini italiani. Cultura come volano di sviluppo, come fattore di coesione economica e sociali, anche grazie al coinvolgimento degli operatori turistico-commerciali: su questi due elementi si è concentrato, invece, l’intervento dei partner istituzionali del festival, Comune Camera di Commercio, nelle parole di Cardamone, Lobello e Ferrara.

Dopo quasi dieci anni, la storica compagnia Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch torna in Italia, a Catanzaro, per una premiere italiana dal 13 al 15 settembre al Teatro Politeama con Since She, l’ultimo lavoro di Dimitris Papaioannou. Si tratta di uno spettacolo siderale che, al tempo stesso, incanta e commuove per potenza espressiva e per sapienza tecnica. Negli anni Settanta la Bausch ha rivoluzionato la stessa concezione della danza, rompendo gli schemi del balletto tradizionale e istituzionale, mossa dalla ricerca di nuovi orizzonti e opportunità espressive che nella gestualità ripensano la danza come drammaturgia, come metafora, racconto, anima.

Since She è l’opera realizzata appositamente per il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch da Dimitris Papaioannou, figura poliedrica di artista. Con un background in arti visive, Papaioannu ha goduto dei primi successi come pittore e artista di fumetti, prima di dedicarsi sempre più alle arti dello spettacolo, lavorando come regista, coreografo e performer, oltre che come scenografo, costumista e lighting designer. Nel 1986 ha fondato l’Edafos Dance Theater, che avrà un’influenza duratura sulla scena artistica greca. Papaioannou ha raggiunto la fama internazionale durante le cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi estive del 2004 ad Atene.

Nell’universo artistico di Papaioannu, assimilabile a un circo assurdo e onirico, i corpi umani diventano un campo di battaglia, interagendo con la materia prima, fondendosi in esseri ibridi e generando illusioni ottiche. Le sue 23 produzioni coprono l’intero spettro delle messe in scena, da pezzi molto intimi a enormi spettacoli con migliaia di artisti.

«Un evento culturale e artistico straordinario per la Calabria – ha commentato la direttrice artistica Chiara Giordano – per me, per noi di Armonie d’Arte Festival la settimana omaggio a Pina Bausch è la sfida delle sfide, il cuore della nostra programmazione 2019 che allinea la città di Catanzaro, il suo teatro, il suo centro storico ai più grandi teatri delle capitali del mondo. Tre giorni di spettacolo dal 13 al 15, preceduti e integrati in una settimana di eventi collaterali, con dibattiti, proiezioni, workshop, per conoscere, apprezzare, approfondire la figura di Pina Bausch, con giornalisti ed esperti che arriveranno da tutta l’Italia in Calabria per dare vita a un fermento culturale davvero pregnante e galvanizzante».

Tra gli eventi collaterali, il 14 settembre, alle 17.00, nel Chiostro del Complesso Monumentale San Giovanni per una conversazione con l’artista Dimitris Papaioannou e Leonetta Bentivoglio, di Elisa Iaccarino, giornalista che si è occupata di Pina Bausch con approfondimenti raffinati di parola e di immagini.

Il 15 settembre, alle 17.30, al Ridotto del Teatro Politeama con la conferenza dibattito Tracce, Pina rivelata, di Patrizia Giancotti, antropologa e giornalista con una grande esperienza di vissuto internazionale con il racconto per immagini Dal Tarantismo a Pina Bausch il 12 settembre, alle 19.30, al Museo MARCA (segue degustazione a tema).

Infine, l’11 settembre, alle 19.00, a Villa Trieste Pina nel Cinema da Fellini ad Almodovar e Wim Wenders, a cura di Calabria Film Commission (o Biblioteca Comunale in caso di condizioni metereologiche non favorevoli, con la proiezione del film Pina” di Wim Wenders). Inoltre, è prevista una degustazione/cena su cucina regionale dell’area di Wuppertal a cura dell’Hotel Altavilla la cui proprietarie è una signora tedesca esperta in merito. (rcz)

 

CATANZARO – La presentazione della “Settimana omaggio a Pina Bausch”

Questa mattina, a Catanzaro, alle 11.30, a Palazzo de Nobili, la conferenza stampa di presentazione del programma della Settimana omaggio a Pina Bausch.

Parteciperanno il sindaco Sergio Abramo, l’Assessore al Turismo Alessandra Lobello, l’Assessore alla Cultura Ivan Cardamone, Assessore alla Cultura della Regione Calabria Maria Francesca Corigliano, Partner e Sponsor di Armonie d’Arte Festival, e Chiara Giordano, presidente sella Fondazione Armonie d’Arte nonché direttore artistico del Festival. (rcz)

BORGIA (CZ) – Scolacium incantata dalla Tosca di Armonie d’Arte

È stata un vero e proprio successo la Tosca, lo spettacolo firmato da Armonie d’Arte andato in scena venerdì 23 agosto nel suggestivo Parco di Scolacium.

Sullo sfondo le grandiose catturanti pietre di Scolacium, sulla scena il dramma dell’amore per eccellenza che è la Tosca di Giacomo Puccini; dramma altresì sullo spirito di fede, su quello di rivoluzione, sul concetto di colpa, sul rapporto con il potere, sulla relazione Stato – Chiesa. Formidabile sistema valoriale e contrasti che il visionario regista Marco Gandini ha sapientemente sfruttato per ottenere tutta la suggestione dell’allestimento della Tosca, firmata Armonie d’Arte.

Le azioni degli uomini, mosse dalle passioni più bieche o dalle più nobili intenzioni, trovano il loro limite nell’inesorabilità di un Fato imperscrutabile, a cui è impossibile sfuggire. Un Fato che talora sovrasta e talora asseconda la volontà e la libertà umana che in scena prende la forma di tre sfere, installate in situ, con evidenti richiami alla cosmologia e alle sue leggi, dinanzi alle quali si svolge il dramma della donna Tosca e degli uomini che diversamente a lei si collegano. Nella lettura di Gandini, Tosca è un’anima bella, candida, macchiata dalla vita e dalle circostanze che la trasformano in un’assassina.

In scena, la progressiva “corruzione” dell’anima della protagonista è raffigurata dalla presenza in scena delle danzatrici della Compagnia di danza Filippo Stabile, in nude look, “sporcate” dalla mano dell’uomo, con l’azione dei ballerini di cospargerne il corpo di una sostanza scura. Un’immagine volutamente molto forte, che rappresenta plasticamente il ribaltamento totale dal primo al terzo atto della vicenda, con il precipitare degli eventi che trasforma Tosca da donna quasi angelicata ad assassina e, infine, suicida. Così come le tre raffigurazioni scultoree di Tommaso Fraschini accompagnano la trasfigurazione con una madonna nel primo atto, una donna riversa (abusata) nel secondo, e una donna stilizzata, quasi smaterializzata nel terzo.

Di grande impatto e intensità la processione del coro che veste le talari nere dei preti e che dal fondo della platea entra in scena intonando il Te Deum e nel secondo atto la scena dell’interrogatorio, a mo’ di tortura, di Cavaradossi, catturato dagli uomini del crudele Scarpia, funzionario di Stato corrotto che abusa dei suoi poteri. L’ambientazione dell’interrogatorio è la ricostruzione in basso, un po’ distante dal palcoscenico, di una caserma in pieno stile anni Settanta, con i volti degli anarchici e dei rivoluzionari affissi alle pareti, dove i carabinieri, sotto la supervisione degli uomini di Scarpia, tentano di estorcere a Cavaradossi il luogo del nascondiglio del fuggiasco Angelotti, mentre sulla scena principale Tosca, straziata dalle grida dell’amato lo rivela al suo aguzzino. Un finale magnifico con lo sfolgorare della terza sfera, stagliata a distanza sotto l’abside della chiesa abaziale normanna, a rappresentare un sole che sorge sulla fucilazione di Cavaradossi e il suicidio di Tosca e a significare l’immutabile corso degli eventi naturali anche rispetto alle più tormentate e tragiche vicende degli uomini.

Un’intuizione geniale del regista per un’interpretazione e una visuale originali, giocate sul dualismo cielo e terra, di una delle opere più rappresentate e, quindi, più “difficili”. Un piano di luci di straordinaria efficace, del light designer Virginio Levrio, ha reso significante tutta la regia; costumi di totale pertinenza, coerenza, e cura dei particolari di Carlo Poggioli, un cast vocale potente e particolarmente apprezzato Francesco Anile nei panni di Cavarodossi,  il direttore d’orchestra Leonardo Quadrini di attentissima ed energica conduzione,  e l’incanto è  servito: dieci minuti di applausi hanno siglato il successo grande e convinto.

«Dopo l’allestimento di “Pagliacci” – ha commentato Chiara Giordano –  che sarà replicata in altri teatri d’Italia, ci siamo misurati con un’opera immortale, esprimendo la nostra visione e scegliendo una precisa connotazione che guarda a una parte della nostra storia politica e nello stesso tempo si apre ad una più generale riflessione sul rapporto fra la colpa, il destino e le passioni umane. Ed ora tutte le nostre energie sono concentrate sulla straordinaria settimana omaggio a Pina Bausch dal 9 al 15 settembre prossimo, con l’arrivo in esclusiva per il Festival della storica compagnia di danza della Bausch diretta dal più grande coreografo del momento a livello mondiale Dimitri Papaioannu». (rcz)